Il calore di Zanzibar

Non è solo il sole a scaldare la nostra vacanza, ma anche la cordialità delle persone di questa perla d'Africa
Scritto da: GIANNIBON
il calore di zanzibar
Partenza il: 09/02/2011
Ritorno il: 17/02/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
Dopo un autunno ed un inverno umidi e freddi la voglia di passare qualche giorno al caldo si è fatta sempre più intensa. Stavolta volevamo andare sul sicuro dopo le frescure patite l’anno scorso in Messico, e così abbiamo pensato di andare a Zanzibar. Abbiamo scelto il villaggio Going a Kiwengwa ed era la prima volta che viaggiavamo con questo tour operator. Per noi è stato un ritorno dopo 9 anni ed eravamo accompagnati dai soliti compagni di viaggio Gabriella e Fabio.

Il villaggio: Non è molto grande e quindi tutte le zone comuni sono vicine. Questo a noi è piaciuto poiché non c’era molta strada da fare per il ristorante, la reception tl teatro o la piscina. Abbiamo mangiato davvero molto bene ed il cuoco Pino Romanazzi faceva anche la pasta fresca. Per essere in africa davvero tanti complimenti.

Le camere erano semplici ma carine e molto spaziose. Ottima la pulizia. Sicuramente un villaggio da consigliare.

L’animazione: non erano in molti i ragazzi dell’animazione ma sono stati bravi nell’allietare le nostre giornate senza mai essere troppo invadenti. Una sola cosa conta in questo angolo d’Africa: la Kiwengwa Cup, il torneo di pallavolo tra il Bravo Club, il villaggio Going ed il Veraclub, che tutti vogliono vincere. Il problema è che da 11 settimane vinceva il Bravo club e Saro l’animatore responsabile della squadra ha proibito le escursioni ai giocatori convocati, ma non è servito, il Bravo ha fatto 12. Un grazie di cuore agli animatori Mirco Marchese, Max Burlini, Saro Di Martino, il cantante Nereo Barison, e le simpatiche Sara e Francesca. Se qualcuno deve andarci a giorni portate la nutella a Max ed un salame a Francesca, sono in astinenza.

Il mare e la spiaggia: La spiaggia di fronte al villaggio è molto ampia di sabbia bianca finissima che sembra borotalco ed è davvero bellissima. L’acqua del mare è un brodo ma non è limpidissima, specie con la bassa marea. Si riesce comunque sempre a fare il bagno e basta uscire di 50 metri per avere il mare di un verde smeraldo. Peccato che sia inagibile il pontile che era una particolarità del villaggio Going.

I Beach Boys: Qualcuno li troverà noiosi, ma andare in africa senza avvicinare questi ragazzi, parlare con loro e conoscerli, è come andare a Roma e non vedere piazza San Pietro. Alla fine nel cuore più che il mare, il clima caldo e le barriere coralline ti porti anche i sorrisi e l’allegria che questa parte di Africa ti dona. E’ stato per noi un piacere conoscere i masai Simba, Paolino, Matteo, Peppino detto polenta e osei, che alla fine ci hanno piazzato le loro mercanzie a prezzi sicuramente alti, ma fa parte del gioco e in fondo stava bene anche a noi.

Le escursioni: Noi abbiamo scelto di fare le escursioni con i Beach Boys. I ragazzi si sono organizzati in gruppi limitando così la concorrenza. Sono più flessibili rispetto a quelle organizzate dal villaggio oltre che costare la metà avendo un servizio davvero ottimo. Bellissima è Nakupenda un isola di sabbia con una barriera corallina molto colorata. Al percorso classico che prevede il trasferimento alla capitale Stone Town e la visita all’isola delle prigioni a vedere le tartarughe di terra giganti, lo spostamento all’isola di Nakupenda dove oltre a vedere la barriera e prendere il sole ci aspettava un pranzo di aragoste, gamberi e polipo alla griglia da scoppiare, noi abbiamo aggiunto anche il giro della città in modo da non doverci tornare una seconda volta. Stupenda è stata l’organizzazione del gruppo dei ragazzi in maglia gialla capitanato da Ali Boni che con l’aiuto dei vari Pecorino Sardo, Il Sindaco, Ali Boni 2, Bacardi, Giovanni ecc. Non ci hanno fatto mancare niente. Alcuni di loro hanno anche la licenza ufficiale di guida e pertanto ci si può affidare tranquillamente per qualsiasi escursione, compresi i safari nei parchi di Kenya e Tanzania e parlano bene l’italiano. La seconda escursione l’abbiamo fatta all’isola di Mnemba descritta come il paradiso dello snorkeling con i ragazzi in maglia bianca capitanati da Morfeo. Sono stati bravi anche loro ma i “gialli” avevano una marcia in più. Il mare vicino all’isola, sulla quale non si può scendere, aveva colori meravigliosi ma la barriera era meno colorata di quella di Nakupenda. C’erano però più tipologie di pesci da vedere.

Non ci siamo fatti mancare nemmeno la cena al ristorante Obama che si trova sulla spiaggia tra il villaggio Going ed il Bravo Club dove per 15€ abbiamo rimangiato aragoste, gamberi e le cicale (che qui sono meglio delle aragoste) ed è gestito da una donna italiana.

Per concludere mi sento di consigliare questo posto a tutti coloro che amano il caldo del clima ed il calore della gente d’africa. Non dimenticate di portare articoli per la scuola in quanto vicino al villaggio ce n’è una ed hanno bisogno di tutto, anche del pallone da calcio.

Portate molti dollari perché tutte le trattative per gli acquisti di oggetti o escursioni , così come le tasse aeroportuali, si pagano in dollari. Il cambio applicato per l’euro è spesso 1 – 1 contro 1,40 al cambio ufficiale.

Jambo Zanzibar.

Gianni e Antonella



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