Zante con Laura e senza l’Italia ai mondiali

A metà luglio, pensando alla nazionale in vacanza come noi, in giro per Zante, nelle Isole Ionie
Scritto da: us01234
zante con laura e senza l’italia ai mondiali
Partenza il: 04/07/2018
Ritorno il: 11/07/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €

L’Italia non qualificandosi ai Mondiali ci (mi) ha aperto una finestra a inizio luglio per una vacanza. Altrimenti sarei sul divano con la maglia azzurra, birra e frittatona di cipolle. Dai, prendiamo il lato positivo delle cose. Apriamo il pc e, senza meta, consultiamo il sito Poracci in viaggio. La scelta cade su Zante (2 persone, appartamento + volo da Milano: 680€). Oltre a sapere che è stata la terra natia del Foscolo e della presenza della spiaggia del Relitto, di Zante non sappiamo nulla. Viaggio al buio: siamo pronti. Equipaggio io, Edo, 52 anni e Laura, più giovane. I figli Luca e Marco di 20 e 24 anni sono uno a casa a studiare, l’altro a Bruxelles a fare uno stage. Siamo in coppia quindi, e senza il calcio. Speriamo bene.

4-7-2018: Partenza

Siamo dei ritardatari patentati e questa volta sfatiamo un mito: arriviamo a Malpensa con 2 ore di anticipo!! Che noia l’aeroporto da seduti, noi l’abbiamo quasi sempre visto correndo… Volo EasyJet che arriva a Zante alle 20:30. All’arrivo abbiamo noleggiato un’auto a 31 €/giorno dalla stessa società che ci affitta l’appartamento (Tasos & Marios rental e Tasos & Marios Laganas apartments). Troveremo ad aspettarci quella che sarà la nostra angela custode, Konstantina: una ragazza deliziosa che scopriremo essere l’unica presenza dell’amministrazione. Fa tutto lei: pulisce, riceve, gestisce i tour guidati e… lava le macchine a fine noleggio! Fenomenale. Ci accompagna agli appartamenti a Laganas, la più brutta località turistica che abbia mai visto: un’unica strada, come nel Far West, piena di bar, discoteche, casino (senza l’accento). Fortunatamente gli appartamenti sono fuori dal delirio e dalla stanza non si sente nulla. Ci illustra i posti che dovremmo andare a vedere e ci consiglia un posto per mangiare, essendo già le 22 (ora locale, una in più che da noi): Panos, sulla strada per Kalamaki. Un posto turistico ma non inglese (a Laganas ci sono praticamente solo giovani inglesi ed i locali sono in linea con l’utenza).

Souvlaki per Laura, stufato d’agnello per me, due chiacchiere con il maitre e con Konstantina (un’altra) che quando andiamo via ci bacia come vecchi amici.

Stop, fine giornata.

5-7-2018: Kalamaki

Oggi andiamo vicino, Kalamaki.

Il golfo di Laganas è un parco protetto. Sulle spiagge nidifica la tartaruga marina (Caretta-Caretta) che abbiamo già “incontrato” in Turchia ed a Lampedusa. Parcheggiamo vicinissimi all’accesso alla spiaggia e ci incamminiamo a sinistra di una serie di ombrelloni a noleggio: non c’è praticamente nessuno. Scegliamo il posto e via, in acqua. Tutto tranquillissimo, acqua limpida. Pronti per la scottatura: presa! Pranzo al baretto della spiaggia e pennichella. Cosa si può volere di più? Per cena puntiamo a Zakynthos, da Stathmos. Bocciato: tutto quello che abbiamo ordinato non c’era! I piatti di ripiego (io coniglio, Laura un altro souvlaki) erano buoni, ma di ripiego. Abbiamo pagato poco ma la bocciatura resta.

6-7-2018: Spiaggia del Relitto (Navagio)

Le barche per la spiaggia del relitto partono da Porto Vromi, a 45’ di macchina. Bisognerebbe partire presto. Ci riusciamo alle 9.45, siamo pur sempre in vacanza… Ma la cosa sarà di buon auspicio. Strade piccole ma scorrevoli ci portano all’interno dell’isola. Visto che siamo partiti presto, dobbiamo ancora fare colazione. Ci fermiamo a Koiliomenos, un bel paesino, tranquillo con un campanile senza punta. Con tutta calma si riparte ed ad un tratto la strada si tuffa giù verso il mare con begli scorci da fotografare. E facciamo due foto, via. Tanto è presto…

Arriviamo a Porto Vromi Maries all’alba delle 11. E qui ci viene incontro la fortuna. Vediamo partire una barca ed io mastico due o tre improperi, ma immediatamente dopo ne attracca un’altra, piccolina, da cui scende una signora bionda che ci invita a salire.

E si parte: scogliere a picco impressionanti sono il preludio a quanto ci aspetta. Doppiato un promontorio ci appare la spiaggia del Relitto (Navagio). Forse con le cupole blu di Santorini, l’immagine più riprodotta delle isole greche. La spiaggia sarebbe già incantevole, stretta tra due pareti di roccia verticali, ma a renderla unica è la nave arenata proprio al centro, tutta arrugginita. Neanche Spielberg potrebbe pensare ad una scenografia così! La spiaggia è affollata, ma piuttosto grande, quindi il senso claustrofobico non c’è. Decine di foto attorno e sopra il relitto, un bagno nell’acqua celeste e Renata, la signora della barca, torna a prenderci. È una tipa molto simpatica, ha messo a disposizione bibite e biscotti e ci scorta (il pilota lo fa, lei intrattiene gli ospiti) in una piccola baia in cui facciamo un altro bagno. Questa baia è incantevole per i colori: l’acqua turchese, le falesie verdi e rosa.

Si riparte per fermarci nuovamente poco dopo, in un’altra insenatura. Altro bagno. Ora si tornerà: no, vediamo delle grotte dove la barca piccolina riesce ad entrare. Renata ci sprona a tuffarci nell’acqua buia e vedendoci un po’ indecisi ci dà l’esempio buttandosi, completamente vestita! A questo punto ci si tuffa anche noi. Il tour termina con una visita ad un piccolo fiordo. Renata è veramente bravissima ed il giro, durato 4 ore, anziché i 20€ che tutti chiedono, costa solo 15€. Ottima esperienza.

Torniamo a cenare da Panos che stavolta ci tratta peggio della prima visita: 45’ minuti di attesa per i piatti che abbiamo ordinato. Così ci siamo guardati un bel pezzo di Brasile-Belgio, per la gioia di Laura. Dal momento che nostro figlio Marco è a Bruxelles si è timidamente tifato Belgio ed il Belgio ha vinto.

7-7-2018: Dafni beach

Oggi stiamo nel golfo di Laganas ed andiamo a Dafni, una nesting-beach cioè un altro luogo di nidificazione delle tartarughe, come quasi ogni spiaggia di questo golfo. Strada in ripidissima discesa che termina in un parcheggio privato, ma gratis, a patto di pranzare nella taverna o noleggiare un ombrellone. Noi abbiamo il nostro di ombrellone e promettiamo di pranzare. La spiaggia è stretta e priva di ombrelloni: quelli a noleggio sono tutti alle spalle della spiaggia, su un terrapieno. A questo punto comprendo che forse il noleggio non sarebbe stato così sbagliato. Il nostro ombrellone, acquistato qui per pochi euro, se ne vola via ad ogni soffio di vento. Ed oggi a soffiare saranno in tanti. Ma stoici, resistiamo! E fa anche un caldo della malora. Si capisce che non sia stata proprio di mio gradimento, ma in realtà è tutt’altro che una brutta spiaggia. Me la sarei goduta sicuramente meglio su un lettino e con un ombrellone meno vagabondo. Ah, per finire, il pranzo promesso non è stato un granché, però le portate sono aderenti al nome sul menu: l’insalata di tonno è composta di insalata verde e tonno. Stop.

Alla sera, invece, ottima cena da Spartakos a Zakynthos.

Luca mi ha appena annunciato che la Juve ha comprato Cristiano Ronaldo: non c’entra nulla con la vacanza, ma ha la sua importanza!

Ritorno da Zakynthos

Visto che sui diari nessuno sbaglia, io voglio andare controcorrente e chiedo qualche minuto per descrivere il nostro ritorno all’appartamento da Zakynthos (15 km.). Sicuro delle mie capacità di orientamento ho detto: “Torniamo a casa senza navigatore!”. E avrei trovato sicuramente la strada se non avessi sbagliato il primo (!!!) bivio. Ma ho pensato: “Tutte le strade portano a Laganas” ed ho tirato dritto. Quella strada faceva eccezione. Mi sono arreso dopo poco ed ho acceso il navigatore e lui mi ha rassicurato: 13 minuti alla destinazione. Ma il navigatore conosce le strade, non i costumi. Dopo curve e saliscendi cominciamo a incontrare un parecchia gente a piedi per la strada e pensiamo ad un matrimonio, una qualche festa in un locale e continuiamo a seguire la freccia bianca sul cellulare. Ad un tratto, all’ingresso di un paesino (mi ha poi detto Konstantina essere Machairado)… strada chiusa e bancarelle. Nessun vigile, nessuna segnalazione. Strada chiusa davanti e coda di macchine dietro. Stallo!

Sulla sinistra vedo un parcheggio zeppo di macchine e mi sono detto: entro, faccio il giro, esco e torno da dove siamo venuti. Ma dal parcheggio c’era già chi usciva e quindi: secondo stallo.

Il bello è stato che nessuno imprecava e lentamente, aspettando che una mamma sistemasse il pannolino ad un bambino, ne siamo usciti. Ora uso il navigatore anche per andare in bagno!

8-7-2018: Xigia e Panorama relitto

Oggi si punta a nord. Qui a Zante le distanze sono brevi ma i tempi lunghi: 45’ per fare 25 km. Qui non ci sono praticamente strade costiere, si viaggia quasi sempre all’interno, tra i monti, ed i tempi si dilatano.

Alla spiaggia si accede direttamente dalla strada principale. È piccolissima con una parete a picco sulla destra e scogli a sinistra. L’odore di uova marce ricorda l’esistenza di una sorgente sulfurea. Per effetto della sorgente l’acqua è opaca e di un celeste vivo. La spiaggetta è di ciottoli e parecchio affollata, ma se ti ricavi il tuo spazio si sta bene.

Sulla strada, là in alto, c’è una taverna e già penso che, pigro come sono, morirò di fame e di sete piuttosto che farmi la salita. Ma il dio dei pigri ha ispirato i gestori che hanno tirato una teleferica tra la taverna e la spiaggia. Tu ordini al tipo al banchetto, lui comunica col walkie-talkie e, d’incanto, un cestino arriva col cibo e così i trichechi come me possono mangiare e tornare a dedicarsi al trichecaggio senza muovere un passo.

Nel pomeriggio si va al punto panoramico sulla spiaggia del Relitto. Il trasferimento da Xigia passa nuovamente tra i monti, dove nuvole minacciose ci fanno temere per la visibilità. Saremmo tra i pochi a non vedere niente…

Ma giunti sulla costa occidentale il sole si ripalesa e possiamo fare la foto che campeggia su tanti manifesti turistici: la spiaggia del Relitto, appunto.

Il sentiero non è per chi soffre di vertigini: nessun parapetto su una scogliera a picco. Il salto sarebbe di un centinaio di metri, ma giunti al punto in cui c’è la bandiera greca la vista appaga anche chi ha sofferto.

Non serve nessuna abilità fotografica: si punta in giù e si scatta una foto indimenticabile.

Tra l’altro ho scoperto che la spiaggia sì è formata con la risacca che ha accumulato materiale attorno alla nave che si è arenata qui nell’80. Una sventura (non è morto nessuno) che è diventata uno spettacolo “naturale” ed una risorsa.

Alla sera cena da Mesathes in centro a Zakynthos con tanto di proprietario canterino. Bella giornata pure questa.

9-7-2018: Gerakas – faro di Keri

Konstantina ci aveva detto che la strada per Gerakas era brutta e ci ha sconsigliato la gita e noi abbiamo disobbedito. Si sbagliava, la strada è perfetta. Si parcheggia gratis in un campo sportivo e dopo 200 mt. la vista si apre su una baia bellissima. Manco a dirlo, pure questa è una Nesting beach ma più protetta delle altre: tutta la fascia al fondo della spiaggia è recintata, tolto all’inizio dove ci sono i lettini. Il resto della spiaggia permette solo una fila di ombrelloni. Noi camminiamo un po’ e ci piazziamo di fianco alla zona nudisti sicuri che non verranno in molti a mettersi vicino. Noi non siamo nudisti, ma non ci dà problemi condividere con loro gli stessi spazi. Ma per molti non è così. La scogliera che chiude la baia è bicolore come il Ciao Crem: la parte bassa è argillosa, grigia e sopra è qualcos’altro, rossastra. Bell’effetto.

Siamo vecchietti ma ancora romantici ed alla sera puntiamo il faro di Keri, punta sud-ovest dell’isola per ammirare il tramonto sul mare.

All’arrivo troviamo un cerbero davanti ad una sbarra che impedisce l’accesso all’area da dove si fanno le foto. La sbarra viene aperta con l’obbligo di una consumazione al bar. Ora più che il romanticismo il sentimento più forte è, diciamo, l’irritazione. Consumiamo e ci accomodiamo. Meglio pensare a Cristiano Ronaldo alla Juve, va.

Lo spettacolo è comunque bello, ma c’era un po’ di foschia. Come me a scuola: si poteva fare di più..

Cena a Lithiaki da Dennis Taverna. Terrazza panoramica e carne alla brace cotta benissimo, prezzo, come sempre, basso (32€ in due). Molto molto buono. Promossissimo.

10-7-2018: Marathia

Vogliamo andare sull’isola di Marathonissi e non si sa dove abbia pensato di leggere che i Taxi-boat partono anche da qui, Marathia.

Seguiamo il navigatore e parcheggiamo tra gli ulivi in una zona pochissimo frequentata. Scendiamo una discesa ripidissima ed arrivati al mare e ci assale il piccolo dubbio di aver letto male. Marathia beach è un’oasi di pace assoluta da dove non parte assolutamente nulla. C’è una fila di lettini e, soprattutto, ciottoli, non sabbia. L’idea di trivellare e poi puntellare per poi vedere volare via l’ombrellone mi rende subito un pelino nervoso. Laura mi conosce e propone con tatto l’affitto di due lettini ed un ombrellone già bello piantato. Il silenzio è assoluto, qui come ho detto è un parco marino quindi niente barche a motore (perlomeno poche, quelle autorizzate dei tour), pochissima gente. Perfetto. Ci piazziamo, facciamo foto e bagno e dopo un po’ pensiamo che essendoci niente, non ci sarà anche niente da mangiare. Nuovo terrore di digiuno coatto. Errore! All’ora di pranzo arriva un trabiccolo dal mare con la scritta Beach Bar. Siamo salvi! Panino per me, mega insalata di frutta per Laura ed il digiuno è scongiurato. Ci godiamo il posto che guarda l’isolotto di Marathonissi finché il sole va dietro la montagna e si va via.

Per cena decidiamo di salire sulla collina che dà su Zakynthos. Il buio rende questa città, che non è un granché, affascinante. Anch’io al buio sono molto più bello!

Mangiamo da House of Lata su terrazza panoramica e ragazze che suonano e cantano. Non male e non caro.

Ritorno rigorosamente col navigatore.

11-7-2018: Marathonissi

Abbiamo letto meglio ed anche chiesto a Konstantina: per andare a Marathonissi si parte da Porto Keri e lì andiamo.

Si sperava di prendere un taxi-boat per stare quanto volevamo sull’isola ma da qui non partono (Konstantina ce l’aveva anche detto… #@!!**). Prendiamo quindi due biglietti per un tour. Cosa che volevamo evitare avendone già fatto uno alla spiaggia del Relitto.

Prima tappa: avvistamento, riuscito, delle tartarughe. Ben due. Poi spiaggiamento per un’ora su Marathonissi, isolotto disabitato con una lingua di sabbia che si butta in mare. Bella ma credevo meglio. Poi si costeggia la parte dopo Marathia con passaggio sotto un arco naturale. Siamo tornati un po’ delusi. Eravamo troppo prevenuti ed il tipo della barca non era per niente paragonabile a Renata di Porto Vromi.

Pita Gyros sulla spiaggia di Porto Kery e poi torniamo a Marathia.

La pace ed il silenzio fanno il paio con la malinconia che oggi ci ha preso. Certo, è l’ultimo giorno… Torniamo all’appartamento, che non abbiamo più, e la dolcissima Konstantina ci fornisce di asciugamani e bagno schiuma e facciamo l’ultima doccia all’aperto, nel cortile. Due coccole al fantastico gattino che Konstantina non vuole lasciarmi e si va, insieme a lei, all’aeroporto. Lei era convinta sapessi la strada ed abbiamo iniziato a chiacchierare e, ovviamente, abbiamo sbagliato direzione. Così un trasferimento di 10’ è durato 25’. Ed ora si torna per davvero.

Conclusioni

Zante è un’isola grande ed a Laura è piaciuta molto più di quanto sia piaciuta a me. Con una macchina ve la potete godere appieno. Non consiglio posti, ognuno ha i suoi gusti, ma leggendo si sarà capito cosa ci sia piaciuto di più.

Due parole su Tasos & Marios, dove abbiamo alloggiato: una casa immersa negli ulivi lontano dal delirio e l’orrore di Laganas, e poi Konstantina: è stata la disponibilità fatta persona. Consigliamo fortemente il posto perchè sia per la posizione che l’accoglienza sono ottimi. E poi c’è un gattino fantastico che ho provato, invano, a rapire.



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