Washington D.C.

Viaggio nella capitale degli States
Scritto da: chiaramenterob
washington d.c.
Partenza il: 15/02/2015
Ritorno il: 21/02/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
La decisione di andare a Washington è stata presa dopo aver valutato quali, tra le città principali della costa est, non avevamo ancora visto. Così dopo un’attenta ricerca in internet abbiamo trovato volo e albergo a un prezzo che rimaneva nel budget che ci eravamo prefissati (la spesa è stata di 1600 euro in due per volo e albergo con colazione inclusa). Con largo anticipo abbiamo prenotato per febbraio, la settimana di carnevale.

Premetto che quando viaggiamo ci piace camminare e guardarci in giro, vivere il luogo il più possibile, ecco perché alla fine della giornata ho messo i chilometri percorsi, per dare un’idea delle distanze.

15.02.2014

Finalmente si parte! Ore 6.40 check in presso il desk della Brussels Airlines a Malpensa. Pensavamo di fare solo il drop off poiché ieri sera abbiamo fatto il check in on line, ma così non è stato. Essendo presto, a passare i metal detector non c’era molta gente così abbiamo fatto abbastanza velocemente.

Il volo, purtroppo, è partito un po’ in ritardo data la neve e il ghiaccio sull’aereo, ma dopo il de-icing e il decollo, abbiamo recuperato un po’. L’unico inconveniente è stato dover correre dal Terminal A al Terminal B (20 minuti) dell’aeroporto di Bruxelles per riuscire a prendere la coincidenza (abbiamo avuto solo 40 minuti per il trasferimento e ripassare i controlli).

Finalmente arriviamo al Gate per il volo della United Airlines. Qui abbiamo provato a chiedere di cambiare i posti per avere, se possibile, quelli vicino all’uscita di sicurezza per poter distendere la gambe. La persona al desk ci ha detto che avremmo dovuto pagare un supplemento e quindi abbiamo deciso di rimanere con i nostri posti. Gentilmente ci ha fatto passare davanti a tutti e siamo saliti con i passeggeri della Business Class (probabilmente ci ha visto arrivare trafelati e di corsa e gli abbiamo fatto pena). Beh, una volta a bordo, cerchiamo i nostri posti ed eccoli, accanto all’uscita di sicurezza! Che regalo fantastico! Gli stavamo proprio simpatici per farci questa sorpresa!

Siamo atterrati alle 15.00 circa e all’immigration siamo passati rapidamente. Fuori dal ritiro bagagli abbiamo preso un “shared van” con la compagnia Super Suttle che per 39 dollari in due ci ha portati davanti all’albergo in 40 minuti.

L’albergo è il Baron Hotel, due stelle, vicino a Dupont Circle. È famoso l’omonimo pub collegato all’albergo. Al momento ci è sembrato un po’ datato visto l’ascensore con grata e mattoni a vista, ma poi, la stanza non è male, pulita, abbastanza grande e il bagno non piccolo e, anche questo, molto pulito.

Dopo esserci coperti per bene, abbiamo fatto un giro nei dintorni e ci sono parecchi ristoranti, di tutti i tipi. In questo modo, se la sera non si vogliono fare chilometri a piedi o prendere la metropolitana sono una buona soluzione.

Per cena, siamo andati al pub sotto l’albergo per un hamburger con patatine, buono e come prezzi intorno ai 30 dollari in due.

16.02.2015

Sveglia verso le 7 (jet leg che ha influito poco, per fortuna, e nessun rumore dal pub) e alle 7.30 siamo scesi per la colazione (inclusa nell’offerta che avevamo acquistato – altrimenti costa 5 dollari) che si fa in una parte del pub, e c’è di tutto, caffè, tè, brioche, muffins, bagles, pane tostato, cereali, latte, spremuta d’arancia.

Dopo una ricca colazione ci siamo diretti a piedi verso la White House per poi proseguire verso il Washington Memorial e il Capital Hill con la National Library. Essendo il President’s Day, la camera e il senato erano chiuse, ma sarà possibile visitarle il giorno seguente. Il tour del Capitol con guida è gratuito e può essere prenotato online o al momento (mettendosi in coda, abbastanza rapida) per fare il pass. Essendo chiusi anche i ristoranti e i bar al Capitol, siamo andati sulla Pensylvania Av. dove ci sono alcuni posti in cui pranzare: noi abbiamo pranzato con una meravigliosa zuppa al Sweet Green.

Dopo pranzo ci siamo diretti alla Union Station, che vale la strada, e poi da Macy’s per passare un po’ di tempo al caldo in quanto, oltre a fare -9 gradi (la mattina ce n’erano -14) ha iniziato a nevicare. Abbiamo quindi deciso di tornare verso l’albergo con la metro e abbiamo acquistato la SmarTrip, una card ricaricabile che scala i dollari in base al tragitto e al periodo della giornata in cui si utilizza (peak oppure off-peak), costa 10 dollari di cui effettivi 8 e poi la si ricarica alle macchinette posizionate prima dell’entrata.

Prima di tornare in albergo ci siamo fermati a cena al messicano Crios a pochi metri dall’hotel (P Street). Abbiamo cenato molto bene ed è anche a buon mercato.

La prima giornata si chiude con un attivo di 21km!

17.02.2015

Stamattina abbiamo deciso di prendere la metro fino a Metro Center, visto il freddo che si prevedeva per tutta la giornata. Da qui ci siamo diretti verso il Mall e i musei. Per la strada abbiamo notato molti negozi e café chiusi con tanto di cartello che diceva che la sera prima avevano chiuso in anticipo causa maltempo. Chiariamoci, sono caduti poco meno di una decina di centimetri di neve e la città si è bloccata. Di fatti anche alcuni musei erano chiusi come anche il Washington Memorial. Devo dire che la cosa ci ha stupiti molto in quanto tutte le altre città visitate (come Chicago e NYC spesso visitate d’inverno) sono super organizzate e non si fermano per così poco.

Nonostante questo abbiamo proseguito la nostra giornata iniziando con i musei. Siamo andati al The Castle, il centro informazioni dello Smithsonian e qui abbiamo scaricato l’App che da moltissime informazioni su ogni museo e, essendoci wi-fi in tutti i musei è possibile usarla come guida. Abbiamo iniziato con l’Air and Space Museum. Proprio bello e interessante, sicuramente da visitare!

Per pranzo volevamo mangiare qualcosa di caldo per affrontare il pomeriggio fuori, ma il museo offriva solo Mc Donald’s, poiché l’altro self service aveva finito le pizze il giorno prima (anche qui mi ha stupito la mancanza di organizzazione che non è, solitamente, cosa americana). Alla fine, dato che nei dintorni non c’erano altro che Starbucks o café, abbiamo deciso di avviarci verso il Lincoln Memorial sapendo che nei dintorni non ci sarebbe stato nulla. Lo spettacolo che si gode dal Memorial vale tutta la camminata! Tutto ricoperto di neve illuminato da un tiepido sole e sotto un cielo senza nuvole.

Vicino ci sono anche il Korean Memorial e il Vietnam Memorial.

Da qui ci siamo diretti verso la George Washington University per andare a prendere il metro. Siamo passati davanti a varie confraternite e, finalmente, abbiamo trovato un posto dove facevano delle zuppe, il Potbelly: economico, con varie scelte e gustoso!

Da qui ci siamo nuovamente diretti verso la stazione e per stare un po’ al caldo siamo entrati da Walmart, supermercato vicino a Union Station, dove abbiamo comprato le fantastiche PopTarts.

A piedi ci siamo poi diretti a Chinatown, molto integrata con la città e alquanto diversa da quelle di NYC, San Francisco, Boston… Successivamente da Barnes and Noble per prendere un libro.

Alle 18.30 è stata ora di tornare in albergo a farsi una doccia e riposarsi prima di cena.

Come al solito abbiamo scelto un ristorante vicino all’hotel, l’India Gate (P Street), abbiamo mangiato bene e a un prezzo nella media.

La giornata è finita con 23 chilometri fatti.

18.02.2015

Destinazione di oggi, Georgetown University.

Dall’albergo la si può raggiungere a piedi, una bella passeggiata tra le case in stile vittoriano del quartiere. L’università ci ha accolto in tutta la sua imponenza, È stata fondata nel 1789 ed è stata la prima università cattolica degli Stati Uniti.

Dopo un visita, ci siamo diretto verso le vie centrali di Georgetown dove si concentrano tutti i negozi, bar e ristoranti. Abbiamo passeggiato per le vie di Georgetown lungo le quali non sembra di essere in una città come Washington, ma in una cittadina di provincia. Dopo pranzo (a Le Pain Quotidien) abbiamo fatto un pezzo della pedonale lungo il C&O Canal & Towpath, il canale che costeggia tutta questa zona; una meraviglia, soprattutto illuminata dal sole che rifletteva sulla neve.

Nel pomeriggio ci siamo diretti alla tanto famosa U Street, tutte le guide ne parlano, ma, a dire la verità non ne abbiamo capito il perché. Forse in un’altra stagione è più movimentata, ma per quanto ci riguarda non ne vale la camminata: tutto chiuso e nessuno in giro. Abbiamo quindi proseguito per K Street e Chinatown. Dopo un breve salto da Macy’s per qualche acquisto, siamo tornati in albergo per riuscire ad andare alla funzione del mercoledì delle ceneri. Davanti all’hotel c’è una chiesa, luterana, siamo andati ugualmente ed è stato interessante vedere come veniva celebrata.

Per cena abbiamo provato il Shion (P Street) dove abbiamo mangiato proprio bene e con una spesa nella media.

Anche oggi abbiamo timbrato i 20 chilometri.

19.02.2015

Questa mattina, visto il freddo pungente -10 (percepiti -17) abbiamo visitato the American History Museum e the American Indian Museum. Entrambi gli edifici sono molto grandi, ma al loro interno le esibizioni sono ridotte. Nel primo è spiegata la storia degli Stati Uniti ed è esposta la Star-Spangled Banner (il motivo per il quale ci siamo andati): la bandiera che ha ispirato l’inno nazionale. Il cappello di Franklin era in “restauro” quindi non l’abbiamo visto, ma tra le tante invenzioni presenti c’è anche la lampadina di Edison. Sicuramente vale la pena di andarci solo per vedere la bandiera.

Il secondo museo espone la storia e la cultura dei nativi americani, ma di suppellettili non molti, sicuramente il museo di New York è migliore in quanto a ricchezza di suppellettili esposti. Ciò che veramente vale la pena di “visitare” è il Mitsitam Café: un self service dove si possono gustare varie specialità indiane, c’è davvero di tutto. Noi abbiamo preso due tipi di hamburger doversi, uno con la carne di bisonte e l’altro con la carne di alce.

Dopo pranzo ci siamo avviati al Washington Memoria per salire (dato che nei due giorni precedenti era chiuso): bisogna fare i biglietti (anche se gratuito) all’information center che si trova prima della strada che porta all’obelisco. Per fortuna, forse dato il vento gelido che sollevava la neve e ce la gettava addosso con forza, c’era poca gente e quindi non abbiamo dovuto fare la fila.

La vista dall’alto è proprio bella, oltre a vedere la città si vedono il Maryland e la Virginia.

Siamo poi tornati all’albergo per lasciare gli zaini e prendere i biglietti per la partita di Hokey: Washington Capitals vs Winnipeg Jets. Non ci sono parole per descrivere l’emozione. Se si ha l’occasione di capitare in città nella stagione sportiva, è da andare a vedere una partita! Finita la partita siamo tornati in albergo con il metrò, dato che nevicava.

Percorso 22 chilometri.

20.02.2015

Oggi abbiamo deciso di andare ad Alexandria, una cittadina in Virginia, raggiunta dalla metro Blu o Gialla: fermata King Street-Old Town. Si affaccia sul fiume Potomac e fu fondata nel 1749; fu centro di attività commerciale e politica e roccaforte dell’Unione all’inizio della Guerra Civile.

Dalla fermata del metro si prende King Street, la via principale di Old Town, i cui marciapiedi sono piastrellati di mattonelle rosse e costeggiati da ogni sorta di negozi, tra i quali spuntano quelli di antiquariato e vintage. La via porta al Waterfront dove si trovano una galleria d’arte e alcuni ristoranti. Il fiume era completamente ghiacciato e il freddo non ci ha permesso di stare molto a causa, soprattutto, del vento. Una signora con cui abbiamo parlato ci ha confermato che non è comune un tale freddo in questa zona, può nevicare, sì, ma arrivare fino a -18, è veramente improbabile.

Per pranzo ci siamo fermati al Fish Market Restaurant e abbiamo gustato una “one of the kind Lobster bisque”: dire deliziosa è poco!

Abbiamo quindi ripreso la metro per fermarci ad Arlington (sulla linea blu) e visitare il cimitero militare dove si trovano le tombe di J. F. Kennedy e sua moglie.

L’intenzione era poi quella di attraversare il ponte per raggiungere il Mall a piedi, ma il vento terribilmente ghiacciato ci ha fatto desistere e abbiamo quindi preso la metro per raggiungere Chinatown dove abbiamo fatto gli ultimi acquisti e ci siamo goduti un po’ il caldo nel nostro amato Corner Bakery Café (che dà del filo da torcere a Starbuck’s).

Il ritorno, naturalmente a piedi verso l’albergo, percorrendo vie diverse da quelle già fatte.

Per cena siamo ritornati al Crios, ristorante messicano.

Chilometri percorsi: 17.

21.02.2015

Ultimo giorno. Nuvoloso con previsione di neve. Abbiamo fatto una passeggiata per le vie di Georgetown per essere poi in albergo per le 12 e lasciare la stanza.

Ha iniziato a nevicare mentre tornavamo in albergo.

Il SuperShuttle (prenotato il giorno prima via internet) è venuto a prenderci puntuale, peccato che si è poi scatenata una bufera di neve che in poco tempo ha coperto qualsiasi cosa e a fatica siamo arrivati in aeroporto.

L’aereo ha ritardato il decollo di tre ore a causa delle piste bloccate dalla neve. Siamo arrivati in ritardo a Zurigo, perdendo così la coincidenza, ma immediatamente ci hanno messo sul volo successivo per Milano.

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C&O Canal & Towpath



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