Finalmente è Vietnam

Per il quarto Natale in Asia dopo Thailandia, Malesia, Borneo, Singapore e Cambogia, descrizione di cosa si può vedere e come in Vietnam (con biciclettata iniziale a Bangkok)
Scritto da: mrc1962
finalmente è vietnam
Partenza il: 21/12/2017
Ritorno il: 06/01/2018
Viaggiatori: 3
Spesa: 3000 €
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21 dicembre

Iniziamo il viaggio, dopo un gradevolissimo volo diretto con la ottima Thai Airways, con una biciclettata a Bangkok, hub intermedio prima di trasferirci in Vietnam. Dal Suvarnabhumi Airport prendiamo la metro sino a Saphan Taksin, il traghetto sino a Si Pha Ya Pier (terza fermata quindi) e poi cinque minuti a piedi per raggiungere www.covankessel.com in River City Bangkok. La temperatura è perfetta per cui la preoccupazione della famiglia per il possibile caldo viene meno. Optiamo per il tour di tre ore con partenza alle 8.00. Siamo nel cuore di Chinatown, percorriamo stradine spesso strettissime, con passaggi inattesi, a volte sembra di entrare in casa di qualcuno ma è invece un susseguirsi di intrecci: bellissimo. E’ la terza volta negli ultimi anni che passiamo da Bangkok ed avendo “esaurito” la visita ai noti e stupendi templi e palazzi reali … vediamo, e consigliamo di vedere, la città anche da quest’ottica.

Nel pomeriggio ci si trasferisce al Don Muang per volare con www.airasia.com verso Ho Chi Minh. E’ giusto dire che Air Asia, la Rynair o easyJet della regione, che abbiamo sempre utilizzato per i viaggi degli anni scorsi, ci ha dato una mano. Lo scorso anno il viaggio in Vietnam era “saltato” all’ultimo, quando avevamo già acquistato tra gli altri i biglietti aerei locali. Poiché i biglietti erano no flex avremmo in teoria dovuto perderli ma scrissi ad Air Asia che, a fronte delle documentazione medica presentata, ci ha riconosciuto un bonus con copertura almeno parziale dei nuovi biglietti per quest’anno. Motivo in più per scegliere Air Asia anche la prossima volta e consigliarla.

Le tappe del viaggio in Vietnam sono: Ho Chi Min, Ben Tre e Can Tho (Mekong), Hoian e Hue, Hanoi, Mai Chau, Ninh Binh, Ha Long, Hanoi. Infine torniamo a Ko Chang (Thailand), isola che ci era piaciuta molto un paio d’anni fa, per concludere la vacanza con tre giorni di relax.

Tipicamente ci organizziamo “fai da te” i viaggi ma per il tour in Vietnam ci affidiamo alla tonkintravel.com/it, conosciuta da un precedente Diario di Viaggio. Confermiamo i giudizi molto positivi che si trovano in rete. Il nostro interlocutore è Mr Quan che scrive in ottimo italiano il che facilita la costruzione del viaggio e di tutti i suoi dettagli. La sua pazienza è tra l’altro doppia poiché, per il rinvio di un anno del tour, mi ha dovuto dare retta per due anni. Il contatto su WhatsApp è stato poi molto utile per la gestione di questioni on the road. L’agenzia ci ha messo a disposizione ottime auto (generalmente Toyota Fortuner, nuove), driver molto attenti, scrupolosi, che hanno condotto i mezzi ad una velocità contenuta, guide simpatiche e con un buon inglese (nel caso si possono avere anche guide parlanti in italiano ma ad un prezzo diverso), hotel/resort adeguati alle nostre esigenze, quindi: bravi. Durante il viaggio è tra l’altro nata la bimba di Mr Quan per cui averci dato retta anche in quei momenti è un ulteriore plus. Benvenuta Min ed auguri per il tuo futuro.

22 dicembre

Ad Ho Chi Minh, Saigon, decidiamo di non dedicare più di una notte e quindi non effettuiamo ad esempio la visita ai tunnel di Chu Chi, utilizzati dai guerriglieri Viet Minh prima e Viet Cong poi. Della guerra in Vietnam (1955-1975) non vediamo tracce apparenti nei luoghi visitati ma chiaramente resta nella memoria di tutti, tanto che una zia alla partenza ci chiede “… come mai proprio lì ? …”, piuttosto che “… ma è sicuro ? …”. Prima di un viaggio cerco di documentarmi generalmente sulla storia di un Paese ed in questo caso ho scelto “Il Lago in fiamme” della giornalista americana Frances Fitzgerald, vincitrice di diversi premi letterari compreso il Premio Pulitzer. Il libro, non facile da trovare, spiega piuttosto bene cosa successe … Comunque ad oggi il Vietnam è considerato un paese sicuro per i viaggi.

Certo, per tornare a Saigon e mettendola un po’ sul ridere, quando si attraversa la strada bisogna seguire la regola che ci disse l’amico Rick. La marea di motociclette non si ferma mai e quindi non puoi attendere che passino tutte, altrimenti non passi più. Occorre invece avviare la camminata pian piano e mantenere una velocità costante, senza accelerare o rallentare. Le moto ti individuano e quindi si adattano alla tua presenza decidendo come girarti intorno; se aumenti o diminuisci il passo, le metti in difficoltà.

Le moto in Vietnam sono ovunque. Da qualche parte ho letto che l’80% della popolazione ha una moto ed ad Hanoi ci sono più moto che nuclei famigliari. Con le moto, notiamo con piacere anche molte Vespa Piaggio, si fa tutto ovvero si trasporta la famiglia (abbiamo visto sino a cinque persone su una moto) e si trasportano cose, di tutti i generi e dimensioni, ovunque e con qualsiasi condizione di tempo. Ho un grosso rammarico: mi è mancata una fotografia (vista tardi) ad un uomo che trasportava degli anatroccoli dentro a delle borse rosse, una decina, appese ovunque in quella bellissima moto.

Moto e clacson, sempre anche quelli. Senza di essi non sarebbe il Vietnam.

A Saigon in serata saliamo sulla Bitexco Tower. Ora non è più necessario fare alcun biglietto per arrivare in cima come lessi qualche tempo fa, ma non appena si lascia l’ascensore si viene portati in un bar per la consumazione, con assordante musica di fondo. Giriamo a quel punto i tacchi e data una sbirciatina al panorama, abbandoniamo. Meglio in sostanza la visita alle stupende Petronas Tower a Kuala Lumpur od un aperitivo allo Sky Bar del Lebua State Tower a Bangkok.

23 dicembre

Si parte allora per il delta del Mekong. Dalla strada di 100 km che in tre ore porta da Saigon a Ben Tre, si possono ammirare piantagioni di cocco, ananas, canna da zucchero… Ben Tre è lì nel cuore del Mekong e la guida ci porta a vedere da vicino come si svolge la vita quotidiana, nei meandri dei canali. Il sole splende e ci accoglie il “Jardin du Mekong Homestay” dove per cena cuciniamo insieme alla famiglia ospitante. Immerso nel verde tipico, la posizione è strategica anche per una passeggiata in bicicletta nel labirinto di stradine con le quali arriviamo a visitare anche un vero mercato, assolutamente dedicato ai locali e con zero turisti. In questa zona domina il cocco e quindi ne prendiamo un po’ in tutte le salse, persino caramelle. Ci si immerge poi nei vari rami del Mekong con diverse imbarcazioni.

24 dicembre

Ci spostiamo per una seconda notte a Can Tho dove siamo al www.nguyenshack.com/cantho. La “capanna” nella quale dormiamo è veramente bella e caratteristica. Qualcuno ci chiede a distanza, di zanzare ed insetti. Utile parentesi. All’Ufficio Profilassi, salvo le prescrizioni di routine del caso (tipo anti-tifo), le raccomandazioni sono state soprattutto per la Febbre Dengue che è stata contratta da circa 100.000 vietnamiti nell’estate 2017. Prima della partenza avevo consultato https://www.iamat.org/country/vietnam/risk/dengue e http://www.promedmail.org/ senza trovare aggiornamenti recenti in merito. Si parte comunque con tutte le precauzioni del caso ma in realtà non è la stagione e non vediamo una zanzara per tutta la durata del viaggio, ovunque siamo stati.

Per tornare al tour, dovremo tornare da queste parti perché non solo il Mekong ci ha entusiasmato e riteniamo che valga il viaggio, ma anche perché siamo riusciti a vedere solo parzialmente un punto tipico che è il floating market di Cai Rang. Il motivo è stato l’arrivo imminente del tifone Tembin che ha causato nei giorni precedenti danni e molti morti nelle Filippine e che minaccia nei giorni di Natale anche il sud del Vietnam. Viene bloccata quindi la navigazione dei traghetti, e per quanto ci riguarda, viene anticipato il rientro delle barche in visita al floating market. Di buono per i residenti è che toccata terra, il tifone si andrà poi a smorzare ma … intanto siamo già ripartiti per Saigon dove ci imbarchiamo per Da Nang.

25 dicembre

La prossima meta è Hoian, dove sostiamo all’Essence (ora LaSiesta). Che dire, la sera prima nella “capanna”, oggi 4 stelle, ma ci stanno bene entrambe. Ad Hoian, purtroppo una pioggerellina ci accompagna per tutta la permanenza ma del resto a dicembre (compreso) termina la stagione delle piogge, anche se la temperatura è sui 20 gradi. Hoian meriterebbe di essere vista con un po’ più di calma, ci vorrebbe almeno un giorno in più, poiché è rilassante. Molto diversa da tutte le altre destinazioni che incontriamo. Molto di classe. Ceniamo al ristorante Ho Lo Quan ed è forse la miglior cena di tutto il viaggio.

26 dicembre

Il giorno successivo ci si trasferisce ad Hue attraversando “il passo tra le nuvole” che, visto il tempo, è realmente immerso tra nuvole per cui non si vede nulla. Hue è meta obbligatoria dove si visitano un pezzo di storia del Vietnam ovvero la Cittadella e le tombe Tu Duc e Khai Dinh. La pioggerella persiste ma siccome parte delle visite si svolge al coperto, riusciamo a gustarci un po’ di più quello che la nostra guida ci racconta sui siti visitati. Alla sera siamo all’Eldora, anche qui un gran bel 4 stelle.

In teoria dovremmo a questo punto muoverci per Hanoi con il Reunification Train (vagone letto) ma il “capo famiglia” ha deciso, dopo due anni che il trasferimento è stato prenotato, che non s’ha da fare, influenzata soprattutto dai giudizi negativi che trova in rete. Nel pieno della notte quando ancora si era sul Mekong, il capo cerca una soluzione alternativa, e si vola quindi con Viet Jet (pernottando a questo punto una seconda sera ad Hue) che prenotato all’ultimo costa anche meno del passaggio in treno, pur contando il pernottamento aggiuntivo al buon Orchid Hotel a Hue. Nelle due sera a Hue ceniamo al Golden Rice; calamari fritti con zenzero e lemongrass: top.

Scena curiosa a Hue in un negozio Converse All Star dove acquistiamo sneakers con il 40% di risparmio rispetto ai prezzi di casa (sarà perché sono prodotte in Vietnam?!). Ci sono tre graziose ragazze ad accoglierci ed entrati nel negozio si sente odore di fumo che, mentre proviamo le scarpe, aumenta. Cerchiamo di capire chi ha la sigaretta accesa ma quando il locale è ormai pieno di fumo, ci accorgiamo che le graziose ragazze hanno freddo e quindi hanno acceso un bel fuoco nel retrobottega. Fuori ci sono 20 gradi e quindi … è tutto relativo; magari avessimo a Milano questa temperatura d’inverno.

28 dicembre

Eccoci quindi ad Hanoi. Siamo al Viet View nell’Old Quarter. Alcuni amici anche loro in viaggio in Vietnam sono oggi ad Hanoi in un “albergone” molto bello ma all’esterno rispetto alla zona più caratteristica. Concludiamo che ad Hanoi si deve essere nell’Old Quarter perché appena esci sei immerso nel cuore della città: vicoli, moto, negozi, colori, rumori, odori. Devi essere lì.

Andiamo al Water Puppet Show: bello, ne vale la pena.

Per cena non resistiamo alla tentazione e siamo al “Pizza 4P’s”. Locale molto di moda, pieno di giovani e la pizza è piuttosto buona.

29 dicembre

Il mattino si parte per la Mai Chau Valley, 130 km a s/o di Hanoi. Nuova auto, nuovo driver (“Good morning Elena” sarà il suo tormentone dei prossimi giorni) e nuova guida, che cambiano ogni volta nelle tre principali destinazioni: sud, centro e nord. Lungo la strada arance ed ancora arance e mandarini. Ne prendiamo un chilo e ci beviamo una bella spremuta. A Mai Chau siamo al “Sunset Boutique Hotel” che è pienamente immerso nel paesaggio per cui piuttosto rustico ma molto bello, anche per la vista dalla camera sulla valle. Mai Chau è una zona agricola dove il top si raggiunge in primavera per i colori della vegetazione e dei campi. Quando arriviamo è nuvoloso ma l’indomani c’è un caldo sole e quindi riusciamo a fare una bellissima gita in bicicletta di tre ora in mezzo a campi e villaggi. Mai Chau è piena di Homestay ma il Sunset lo preferiamo.

30 dicembre

Si riparte per Ninh Binh e qui ci va meno bene con il tempo per cui la gita in barca, circa 1,5 ore, nella bellissima Halong di terra, si svolge con una incessante pioggerellina. Non male il panorama perché ha comunque il suo fascino ma… ci sarebbe andato bene anche un po’ di sole. A Ninh Binh city siamo al 4 stelle Legend Hotel. Un po’ defilato rispetto al centro città ma con stanza molto ampia, panoramica e confortevole. Ninh Binh città non offre spunti d’interesse ma da segnalare la cena al Trung Tuyet dove è necessario mangiare l’ottima zuppa che ha nome “com chay sot ga”, specialità della casa.

31 dicembre

Halong Bay, ultima tappa del viaggio, è giustamente considerata una meraviglia naturale del mondo. Anche ad Halong, dove pernottiamo in un’imbarcazione della Swan Cruise con una decina di cabine letto, il clima non è il massimo ma riusciamo a vedere una bellissima alba dove il sole mette in risalto quelli che per noi sono i “panettoni”, visto anche il periodo.

È l’ultimo dell’anno per cui si festeggia dalle 18.30 sul ponte della nave con una simpaticissima presenza in particolare di due ragazze scozzesi (le Dancing Queens, con le quali mi esibisco in un indimenticabile ballo) che ballano, cantano e suonano, trascinando tutti i presenti verso il nuovo anno. Molto interessante l’escursione in kajak e la visita di una bella grotta. L’organizzazione della Swan Cruise è impeccabile ed ad ogni ospite viene addirittura donata un tazza da tea con tanto di dedica personalizzata.

1 gennaio

Torniamo ad Hanoi dove saremo allo Space Hotel, che preferiamo rispetto al Viet View. Anche qui siamo in pieno quartiere storico dove comperiamo un po’ di tutto e decidiamo in particolare di prendere diverse caffettiere vietnamite, nonché un po’ dell’ottimo caffè. Non ultimo una pittura su tela con tratteggiate persone e moto in una via di una qualsiasi città vietnamita, che sarà ora per sempre con noi nella parete di casa dedicata ai ricordi dai viaggi.

2-5 gennaio

Con volo Air Asia si torna a Bangkok e da qui in taxi a/r verso l’isola di Ko Chang, bellissima, come al solito.

Vietnam – impressioni di viaggio

Il Vietnam ha risposto senza alcun dubbio alle nostre aspettative. La varietà di quello che si può vedere è il suo punto di forza. Il meteo è l’unica nota un po’ dolente per questa stagione, Mekong a parte dove anzi è il periodo migliore ma… un motivo in più per tornare in alcune zone un’altra volta, in momenti diversi.

Idee di viaggio

Con due settimane a disposizione, considerando il clima nel periodo di Natale da queste parti, un possibile viaggio nella regione potrebbe essere Delta del Mekong (ad esempio alcune proposte su http://tonkintravel.com/it/tours_post/delta-del-mekong/) + Angkor (http://turistipercaso.it/cambogia/74939/natale-ad-angkor.html) + soggiorno al mare in Thailandia tipo Ko Chang con itinerario: Bangkok, volo a Saigon e delta (4gg), volo ad Angkor (5gg), taxi verso Ko Chang (3gg), taxi verso Bangkok.

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Nguyenshack - la capanna

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caffettiera

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Halong - dopo la festa

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Mekong

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Hue - la Cittadella - particolare

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Ko Chang - Thailandia

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Halong - alba

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Ho ian - particolare

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Mai Chau Valley

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moto - on the road



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