Operazione Vietnam

Tour fai da te con scalo a Guangzhou, proseguimento nel sud lungo le rive del Mekong alle altitudini di Da Lat con relax finale al mare di Mui Ne
Scritto da: daviformia
operazione vietnam
Partenza il: 28/02/2017
Ritorno il: 11/03/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Ormai l’Asia ci ha talmente preso che siamo al quarto viaggio, stavolta scegliamo il Vietnam; poiché abbiamo solo 12 giorni a disposizione io e la mia compagna dobbiamo fare delle scelte, optiamo per Ho Chi Minh e il delta del Meckong, la zona degli altopiani con Dalat, qualche giorno al mare a Mui ne. Il visto non è obbligatorio per le permanenze inferiori a 15 giorni, da poco il Vietnam ha deciso infatti di puntare al turismo incentivando gli stranieri.

Numeri

Cambio: 1 euro=24.000 dong circa

Volo x 2 : 852 euro (China Southern)

Visto x 2: gratuito

Alloggi vari x 9 notti in camera matrimoniale: 404 dollari

Volo interno Ho Chi Min-Dalat x 2: 39 dollari (Vietjet)

Trasferimenti con auto privata: 167 dollari

Escursioni: Delta del Mekong (25 dollari a persona), tunnel di Co Chi ( 4 dollari persona),Dalat (45 dollari a persona) :148 dollari

Il viaggio:

Approfittiamo di un’offerta della China Southern con stop over a Guangzhou, il volo dura circa 14 ore con lo scalo tecnico di un’ora a Wuhan, dove costringono tutti i passeggeri a scendere coi bagagli ed a fare il controllo passaporti. Sappiate che se decidete di rimanere in Cina per un max di tre giorni non avete bisogno di nessun visto.

1 marzo: Arrivati alle 9:30 locali a Guangzhou, otteniamo il nostro prezioso Free Visa Transit e ci dirigiamo all’hotel Yiyun (30 dollari) in zona Rhene a due passi dall’aeroporto. Siamo talmente stanchi che ci buttiamo subito al letto. Nel pomeriggio decidiamo di raggiungere il centro con la metro, facciamo due passi in Beijing Road giusto per vedere un po’ il posto, ma niente ci colpisce, evidentemente il jet leg si fa sentire troppo e decidiamo di rientrare in albergo.

2 marzo: ripartiamo alle 9:30 con volo di due ore e 20 per Ho Chi Minh, passiamo il nostro controllo passaporti col visto gratuito e subito ci catapultiamo in città. Per i nostri primi due giorni scegliamo come alloggio la Guest house Saigon Inn nella zona dei backpackers in Pham Ngu Lao (2 notti 45 $), lo staff e la gentilezza di Loc, il ragazzo della reception, non ci fanno mancare niente. Usciamo tra i caratteristici vicoli della vecchia Saigon e spuntiamo al Parco 23/9, quello che ci risalta subito agli occhi è la quantità impressionante dei motorini in circolazione, tutti rigorosamente con mascherina antismog,nei lunghi viali tra l’uno e l’altro non ci passerebbe neanche uno spillo, agli incroci vale la legge del più scaltro mentre attraversare la strada diventa un’avventura. Passeggiamo nella strada pedonale dei negozi Le Loi, attraversiamo il famoso mercato di Ben Tranh e facciamo il giro tradizionale che comprende il Palazzo della Riunificazione, il palazzo delle Poste e la Cattedrale di Notre Dame. Un leggero languorino ci avverte che è ora di cena, decidiamo di provare i piatti tipici vietnamiti presso Nha Hang Ngon in Pasteur street e non ce ne pentiamo.

3 marzo: oggi sveglia alle 7 per il tour sul Mekong. Dati i tempi ristretti ci interessava il tour di un giorno , avevamo contattato diverse agenzie per alcuni preventivi ed abbiamo optato per Meckong Delta Tourism chiedendo di essere aggiunti a qualche gruppo, dobbiamo dire che sono stati molto gentili e disponibili inserendoci nel tour per Cai Be e Vinh Long (25 $ a persona). Dopo 3 ore di bus da Ho Chi Minh giungiamo al porto di Cai Be, una città situata nel delta del Mekong che si sviluppa lungo uno dei suoi tanti rami, ci imbarchiamo su una piccola motonave. La gita prevede delle soste per lo più piacevoli ed azzeccate a mercati locali, breve tappa a baracche dove si svolgono attività artigianali quali la produzione di caramelle al cocco , distillati di grappa di riso, piadine di riso e caramellati di riso. Percorrere su una barca il Mekong ci lascia una particolare sensazione di meraviglia per la vasta grandezza del fiume e per il traffico di imbarcazioni che vi si svolge, il fiume è infatti una gigantesca via d’acqua utilizzata per trasportarvi di tutto. La guida ci mostra gli aspetti più interessanti della vita sul fiume: barconi tramutati in case galleggianti, case in legno su palafitte, qualche casa su mattoni instabili, vestiti ad asciugare sui balconi, terrazzi con splendidi fiori, bambini che fanno il bagno in acqua color marrone e via così di seguito, ne approfittiamo per ammirare la vegetazione lussureggiante del posto tra cui spiccano giganteschi jackfruit e distese di bananeti. La parte più simpatica del tour è il giro in canoa nei canali laterali del fiume tra le mangrovie. Pranziamo in una delle baracche lungo il fiume e nel pomeriggio ci concediamo un tour in bicicletta tra i campi potendo ammirare sprazzi di vita locale. Sebbene il costo del tour non sia bassissimo il programma proposto ci permette di assaporare il delta del Mekong in modo eccellente.

4 marzo: escursione ai Tunnels di Cuchi prenotata tramite la guesthouse (costo 4 $ a persona più ingresso da pagare in loco 100.000 dong a persona). Vengono a prenderci alle 8:30 e in due ore di autobus siamo sul posto. Il sito è conosciuto in tutto il mondo per i cunicoli costruiti dai vietnamiti per far fronte ai bombardamenti degli americani, l’escursione è molto ben strutturata: iniziamo con una descrizione dettagliata della guerra degli americani in Vietnam attraverso un filmato dell’epoca, una carta geografica e un plastico riproducente ciò che il visitatore andrà a vedere. La zona è immersa nella foresta e attraverso sentieri ripercorriamo i momenti della guerriglia nella ricostruzione delle sue fasi. E’ possibile introdursi nei cunicoli strettissimi e percorrere alcuni tratti. Sconsigliato per chi è sovrappeso o soffre di claustrofobia. E’ disponibile anche un poligono in cui si possono affittare armi originali, acquistare i proiettili e sparare a bersagli. Sicuramente da visitare per rendersi conto delle condizioni in cui hanno combattuto i vietcong, percorrere le gallerie sotterranee è un’esperienza da fare. Peccato che il tutto sia diventato una specie di baraccone turistico mentre dovrebbe essere un luogo di riflessione per i numerosi morti della guerra. La visita dura un paio di ore ed alle 16 siamo di nuovo ad Ho Chi Minh, il tempo di raccogliere le nostre cose e ci dirigiamo in aeroporto al terminal dei voli nazionali per dirigerci a Da Lat in 50 minuti di volo (volo Ho Chi Minh -Da Lat con Viet Jet 19 $ a persona). Da Lat è conosciuta come la città dei fiori e si trova nella zona degli altopiani a 1500 metri di altezza, in effetti al nostro arrivo avvertiamo una certa frescura, questa località è un pò fuori dagli schemi classici di chi viaggia in Vietnam, ma noi l’abbiamo scelta per la natura e per la visita alle piantagioni di caffè. Alloggiamo al Tulip Hotel (due notti 52 $).

5 marzo: Poiché la colazione dell’albergo non ci convince ci dirigiamo alla Bakery Lien Hoa proprio di fronte per mangiare qualcosa di dolce, alle 8:30 abbiamo appuntamento con la guida della DalatTrip per il Tour privato del Thè e del Caffè che avevamo scelto precedentemente sul loro sito www.dalattrip.com (45 $ a persona). Conosciamo Sol ed il suo autista che ci fanno visitare in sequenza le piantagioni di thè di Cau Lat, la pagoda di Linh Phuoc completamente coperta dai monaci con vetro riciclato,la fattoria di Trai Ham dove producono un particolare tipo di caffè detto “weasel” perché fatto con le bacche di caffè parzialmente digerite e defecate dallo zibetto delle palme. Nel pomeriggio le cascate di Datanla (che meritano), per evitare la lunga camminata noi ci arriviamo attraverso una specie di bob su rotaia, poi visita al quartiere francese (poco interessante) ed alla vecchia stazione dei treni (rimanenza del colonialismo francese). Alle 16 il nostro tour è finito, ne approfittiamo per gironzolare tra le vie di Da Lat, senza rendercene conto finiamo al Cho Moi Dalat Market, una specie di suk a 3 piani con mercanzie di ogni tipo e proseguiamo per il Da Lat night market, una via pedonale che la sera si anima di ogni tipo di bancarella, dallo street food ai vestiti, souvenir,frutta e pesce, interessante per perdere un paio di ore ed osservare la gente del posto e le loro abitudini.

6 marzo: Questa mattina non abbiamo nessuna escursione prenotata e ce la prendiamo con molta calma, il nostro programma prevede la visita che ci ha portato fino a Dalat: la piantagione Kho Coffee segnalata dalla Lonely Planet. Come consigliato ci eravamo precedentemente sentiti col proprietario Josh Guikema per avvertirlo del nostro arrivo. Nonostante ci fossimo annotati l’indirizzo esatto, il taxista non capisce bene la nostra destinazione o fa finta di non capire, tanto che ci conduce in un’altra piantagione (Me Linh coffee garden) situata poco dopo il villaggio di Ta Nung a 30 km da Da Lat. La strada è molto panoramica ed attraversa montagne laghi e foreste. Appena arrivati mi faccio prendere dall’euforia del profumo dei fiori di caffè, il posto è veramente carino ai bordi di un lago circondato da terrazzamenti a piante di caffè, ma ben presto capiamo che questa non è la Kho Coffee. Armati di pazienza e cartina alla mano discutiamo con l’autista che non mastica inglese, per farla breve dopo un’ora siamo alla Kho Coffee: ci accoglie Moul, l’agronomo della piantagione che è ben contento di raccontarci i metodi di raccolta e lavorazione del caffè, in un angolo del terrazzamento poi sorseggiamo un caffè con Josh Guikema, il proprietario, che ci racconta in modo orgoglioso delle sue piante e della cultura della minoranza Kho che popola queste zone. Che dire!Veramente soddisfatti di essere stati qui. Ritorniamo a Dalat per riprendere le nostre cose e con macchina privata prenotata con Hai Tuan Travel ci trasferiamo al mare di Mui Ne (89 $).Dopo 3 ore di bellissimi panorami, passiamo dalle distese di caffè alle dune sabbiose di Mui ne, alloggiamo all’ Hoang Ngoc beach Resort (3 notti 200$).

7-8 marzo: Chi visita Mui Ne soggiorna di solito lungo la spiaggia situata a ovest del promontorio dove sorge il villaggio di pescatori. Si tratta di un lungomare di circa 15 km noto col nome di Ham Tien. La via Nguyen Dinh Cheu a ponente e la via Huynh Thuc Khang a levante costeggiano il litorale servendo un gran numero di ristoranti, alberghi e villaggi turistici. Il mare da queste parti non è quello della Thailandia, quindi se cercate fondali di sabbia bianca e spiagge incontaminate vi conviene optare per altri lidi, a questo va aggiunto che le onde hanno eroso i chilometri di sabbia del lungomare, per questo noi abbiamo preferito coccolarci nella piscina di un resort. Ciò non toglie che, approfittando della bassa marea si possono fare lunghe passeggiate sulla piccola distesa di sabbia che emerge. Il nostro resort sorge all’altezza del km 14 vicino la zona dei chioschi, qui il pesce viene pulito al momento e cucinato sulla brace in condizioni igieniche precarie, ma chi viene da queste parti deve metterlo in conto. Poiché non riusciamo proprio a rimanere fermi a rotolarci nel sole, affittiamo un motorino per percorrere tutto il lungomare (100.000 dong per un giorno), dapprima ci dirigiamo verso la città di Pan Thiet, dove notiamo alcune grosse spiagge (allora esistono) da cui si accede attraverso i resort del posto, dopodiché in senso opposto arriviamo nei pressi dell’insediamento di Ham Tien dove all’altezza del km 20 è possibile ammirare il panorama della flotta da pesca di Mui Ne che secondo noi è lo scorcio più caratteristico della zona e uno dei pochi posti ad aver conservato l’autenticità del luogo. Percorriamo il centro abitato per poi ritrovarci nella zona delle famose dune, a noi non sembrano nulla di particolare, se ne avete viste altre nel deserto non vi perderete niente. La nostra sensazione finale è che Mui Ne non sia niente di speciale ma è quello che ci serve dopo le fatiche di Ho Chi Minh e Dalat.

9 marzo: dopo la fantastica colazione con pancake e marmellata di kumquat trascorriamo la nostra ultima mattinata passeggiando sulla spiaggia, verso ora di pranzo consumiamo un pasto veloce nel ristorantino di fronte: all’una ci attende la macchina privata per Ho Chi Minh precedentemente prenotata in uno dei numerosi uffici turistici del posto(78 $). Dopo 4 ore di viaggio siamo all’Alagon Saigon Hotel &Spa (76$). Stavolta siamo più centrali, dietro la piazza dedicata a Tran Nguyen Han a due passi dal mercato di Ben Thanh. Ci dirigiamo in centro, giriamo al fianco del Palazzo della Riunificazione e ceniamo al Qua An Ngon Nam Ky per gustarci le ultime prelibatezze della cucina vietnamita: My Quong (noodles in brodo), Bò Kho(manzo stufato) e Goi Con( involtini).

10 marzo: sfruttiamo la nostra ultima mezza giornata andando al mercato di Ben Thanh per comprare qualche ricordino. Entriamo dalla parte della torre dell’orologio che è uno dei simboli di Ho Chi Minh, il mercato è carino e molto tipico: si trova di tutto, abbigliamento, souvenir, oggetti in legno, calamite e tanto altro ma la parte più genuina è quella dei prodotti alimentari. Tornati in albergo ci rilassiamo nella piscina all’ultimo piano con vista panoramica sulla città. Ma ormai il tempo volge al termine, raccogliamo le nostre cose e gentilmente la direzione ci offre il passaggio all’aeroporto per la modica cifra di 200.000 dong, il traffico nell’ora di punta è incredibile ma questo sarà il nostro ultimo ricordo: il Vietnam ci è entrato nel cuore.

Considerazioni finali: il Vietnam non è un paese noto per la criminalità, ma usare le normali precauzioni è d’obbligo:noi abbiamo assistito in diretta ad uno scippo ad Ho Chi Minh avvenuto col motorino, pertanto non mettete mai in mostra i vostri averi e non succederà niente. Le persone sono sempre gentili e cordiali, unica difficoltà è che spesso l’inglese non lo parlano. Per qualunque informazione potete contattarmi al davide_amatohotmail.it



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