Un tuffo nella maestosità della Vienna imperiale

Vacanze tra Natale e Capodanno in una città elegante, pulita e austera
Scritto da: Little Fra
un tuffo nella maestosità della vienna imperiale
Partenza il: 27/12/2016
Ritorno il: 30/12/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Avendo qualche giorno di vacanza a disposizione tra Natale e Capodanno, io e mio marito abbiamo scelto di visitare Vienna tra le capitali europee che non avevamo mai visto. Dopo aver prenotato voli e hotel mi ha assalito il pensiero di aver sbagliato un tantino il periodo, ma in fin dei conti non abbiamo sofferto troppo il freddo, non come temevo. Durante la nostra permanenza le temperature hanno oscillato tra 0 e 6 gradi con tempo prevalentemente soleggiato, quindi non troppo sotto la media italiana di questo periodo.

Martedì 27.12, Giorno 1: partenza da Milano Malpensa

Volo prenotato direttamente sul sito di Austrian Airlines. E’ possibile fare il check-in online ma solo a partire da 48 ore prima del volo, quindi per il volo di andata abbiamo potuto farlo il 25 mentre per il volo di ritorno il 28. Tuttavia non è necessario avere a portata di mano una stampante, poiché si può gestire il tutto tramite carta d’imbarco su smartphone.

Volo breve ma un tantino turbolento a causa del forte vento che poi abbbiamo anche ritrovato in città per tutto il giorno. Il pilota è riuscito ad atterrare al secondo tentativo, diciamo che non è stato un volo noioso e alcuni passeggeri hanno usufruito dei mitici sacchettini di carta inseriti nel retro dei sedili…

Dall’aeroporto siamo arrivati direttamente in treno in poco meno di mezz’ora alla stazione di Wien Mitte, tramite la linea S7 (la stessa tratta è coperta dalla nuova linea “CAT” che sconsiglio, costa il quadruplo per 16 minuti).

Da Wien Mitte in pochi minuti a piedi (400 metri) arriviamo al nostro hotel: Mercure Grand Hotel Biedemeier, Landstraßer Hauptstraße 28 (prenotato con Expedia, ma disponibile su booking.com allo stesso prezzo).

E’ un hotel Mercure standard 4 stelle molto grande che si sviluppa in una caratteristica vietta interna, il complesso comprende anche un ristorante che però non abbiamo mai provato.

Abbiamo avuto una grande camera da 4 persone anche se alloggiavamo in due, pulita e tranquilla. Non abbiamo mai fatto colazione in hotel poiché il costo era di 16 euro a testa al giorno oltre la tariffa già pagata per la stanza, comunque intorno all’hotel ci sono numerosi posti dove fare un’ottima colazione e anche pranzare. Abbiamo fatto il check-in alle 13 e la stanza non era ancora pronta, ma ci hanno fatto lasciare il bagaglio che poi ci hanno fatto gentilmente trovare in camera al nostro rientro.

Il primo pranzo infatti l’abbiamo fatto in un vicino locale: Strock, Obkirchergasse 22.

I panini sono buoni, se ne trovano anche di semplici e di varie misure. Buon rapporto qualità-prezzo.

Facciamo una prima ricognizione nel centro di Vienna e una pausa antifreddo in un localino carinissimo di cui purtroppo non mi sono segnata il nome, in ogni caso abbiamo rinunciato a fare la coda al freddo per entrare nel Cafè Mozart dell’Hotel Sacher, dove c’è sempre un sacco di gente (prevalentemente giapponesi ed italiani) che vogliono entrare a mangiare la Sacher nata proprio qui (comunque l’hotel si trova nel complesso Hofburg, dietro il museo dell’Albertina).

Per cena abbiamo optato per un ristorante molto vicino all’hotel, scelto su Trip Advisor: Hemmers Restaurant, Gartnergasse 12.

Si tratta di un piccolo ristorante tipico, in cui la gentile proprietaria pur essendo l’unica cameriera presente offre un servizio veloce e attento. Il menu è solo in lingua locale, ma la signora ci ha aiutato a scegliere spiegandoci i piatti in inglese. Abbiamo preso la tipica cotoletta alla viennese, la Wiener Schnitzel, con patate e una salsina che sembrava marmellata di frutti di bosco leggermente aspra. Ogni porzione comprendeva due cotolette con patate, siamo stati molto soddisfatti. Come consuetudine del posto è meglio andare a cena non troppo tardi, la cucina in questo caso chiudeva alle 22.00.

Mercoledì 28.12, Giorno 2: i palazzi di Sissi

Dopo la colazione fatta da Starbucks (vicinissimo, sull’incrocio con la stazione Wien Mitte), prendiamo la metro linea U4 e scendiamo alla fermata Schonbrunn per visitare la residenza preferita dell’imperatrice Sissi, il castello di Schonbrunn.

Gli interni dai soffitti ai pavimenti agli arredi, sono tenuti benissimo. Organizzazione perfetta: nel prezzo del biglietto è compresa un’utilissima audioguida disponibile anche in italiano. Stupendo anche il giardino che deve essere spettacolare in primavera. Abbiamo acquistato online il “Sissi Ticket” (non è necessario stampare, basta averlo su smartphone), grazie al quale abbiamo saltato la lunga fila (al freddo!) in biglietteria e siamo poi andati nel pomeriggio anche al Palazzo Imperiale (Hofburg).

Abbiamo pranzato all’aperto ai mercatini davanti all’ingresso di Schonbrun, faceva freddissimo e infatti abbiamo molto gradito la zuppa bollente servita in una bella pagnotta (che poi è tutta da mangiare, ammorbidita e scaldata dalla zuppa) e il vin brulè nella tazza personalizzata con il disegno del castello che abbiamo tenuto come souvenir.

Anche se meno spettacolare di Schonbrunn, il Palazzo Imperiale (Hofburg) in centro a Vienna merita senz’altro una visita (dal nostro hotel ci si arriva a piedi camminando per non più di 2km), trattandosi tutt’oggi della sede dell’amministrazione centrale austriaca. Interni (arredi, pavimenti e soffitti) sono tenuti molto bene e l’organizzazione del museo anche qui è molto efficiente (audioguida in italiano compresa nel prezzo).

Pausa antifreddo in centro: Cafe Diglas, Wollzeile 10. Questa è l’unica esperienza del nostro viaggio a Vienna di cui ci vogliamo dimenticare: tipico locale frega-turisti. Camerieri antipatici e poco disponibili, qualità scarsa, prezzi eccessivi.

Per rifarci a cena abbiamo scelto, un locale a 700 metri dall’hotel ma nella direzione opposta rispetto a Wien Mitte: Ströck-Feierabend, Landstrasse Hauptstrasse 82.

L’ambiente è giovane e alla moda, il cameriere ci ha aiutato a capire il menu in tedesco dandoci delle spiegazioni in inglese e abbiamo optato per due hamburger che si sono rivelati buonissimi. Ottima carne e patate squisite. Il prezzo non è proprio economico ma ne è valsa sicuramente la pena.

Giovedì 29.12, Giorno 3: Belvedere Palace

Colazione da Anker Snack & Coffee, Landstrasser Hauptstrasse 146. Buon cappuccino, ottimo lo strudel e il krapfen alla marmellata.

Dopo aver acquistato i biglietti online, siamo andati a piedi al Belvedere Palace, raggiungibile in meno di mezz’ora dall’hotel in direzione opposta rispetto al centro. Abbiamo preso il biglietto solo per il Belvedere superiore, separato dal Belvedere inferiore da un bellissimo giardino. Si possono visitare comunque entrambi.

Oltre ad essere molto bello come palazzo, l’Upper Belvedere contiene una ricchissima pinacoteca, in cui sono esposte le più belle opere di Klimt (compreso il famoso “bacio”), alcuni Van Gogh, Monet, Manet, Renoir ed uno stupendo Segantini (“le cattive madri”).

La mostra è organizzata in modo meno efficiente rispetto a Hofburg e Schonbrunn: guardaroba (in cui è obbligatorio lasciare gli zaini e le borse grosse) e audioguida a pagamento oltre il prezzo del biglietto. Il palazzo merita comunque una visita.

Tornando verso il centro abbiamo pranzato da Strock (come il primo giorno) e poi abbiamo passato il pomeriggio a gironzolare liberamente in centro. Stupenda la zona del Municipio e del Parlamento, ricca di luminarie natalizie e mercatini, c’era anche una bellissima pista di pattinaggio.

La pausa antifreddo l’abbiamo fatta nella pasticceria Aida, Schoenthalergasse 1. Lì finalmente abbiamo mangiato la mitica torta Sacher, senza dover fare la coda al freddo….

Per cena siamo tornati da Hemmers, abbiamo preso un cordon bleu (gigantesco, mica come quelli surgelati che si comprano al supermercato) e una zuppa di patate servita con crostini allo speck, tutto ancora buonissimo.

Venerdì 30.12, Giorno 4: Prater e ritorno a casa

Abbiamo fatto check-out e lasciato i bagagli in hotel, per la colazione ci siamo comodamente rifugiati di nuovo da Starbucks.

Camminando per un po’ fuori dalla zona centrale abbiamo trovato con qualche difficoltà la zona del Prater, un’area abbastanza isolata con un Luna Park parzialmente chiuso.

Sapevamo che la ruota del Prater è una mezza bufala, ma volevamo comunque toglierci lo sfizio di salirci e così abbiamo fatto.

La ruota è dotata di cabine chiuse (per fortuna!) che fanno lentamente il giro in 10-15 minuti, lasciando il tempo di guardare e fotografare il panorama. Il fatto è che anche dal punto più alto, la visuale sulla città non è comunque ottimale, la ruota è collocata troppo lontano dal centro città e quindi i principali monumenti e palazzi si vedono troppo piccoli.

Siamo tornati per il pranzo vicino all’hotel e abbiamo preso due buonissimi panini con la cotoletta in un locale di cui non mi ricordo il nome, sono rimasta scioccata dalla commessa che voleva farci accompagnare i panini con un cappuccino…

Nel pomeriggio abbiamo ripreso i bagagli e con il treno ci siamo recati in aeroporto, dove ci hanno fatto un sacco di storie sul peso del mio trollley ma non ci hanno mai controllato i documenti! Fortunatamente non era giornata di terroristi quindi siamo tornati a Malpensa in tutta tranquillità.

Vienna ci è piaciuta molto, è una città elegante, pulita e austera. C’è molto da visitare e 3-4 giorni secondo me è la durata minima per un primo soggiorno. Avremmo potuto entrare anche nei musei di storia dell’arte e storia naturale ma abbiamo preferito goderci il centro e respirare a pieno l’atmosfera ancora natalizia. Rispetto ad altri Paesi del nord/est Europa mi sono trovata molto meglio con il cibo, hanno ottimi dolci, buon pane di tutti i tipi, cucinano bene cotolette, carne e patate.



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