L’imperiale, maestosa e meravigliosa Vienna

Un giorno e mezzo nella città più bella del mondo
Scritto da: Alice Monitillo
l'imperiale, maestosa e meravigliosa vienna
Partenza il: 15/01/2014
Ritorno il: 17/01/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
Ennesima trasferta di lavoro, questa volta è toccato alla mia amatissima Vienna. La mia città preferita, il luogo dove pagherai per vivere e non solo perché sono un’amante dell’imperatrice Elisabetta!

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È stata una toccata e fuga, come sempre, però è bastato per confermare il mio amore per questa città meravigliosa.

Il volo è costato 215 euro, Roma- Vienna e Vienna-Milano, con Alitalia. Per l’albergo abbiamo alloggiato al Mercure Wien Zentrum, vicino a Stephansplatz, 215 euro per due notti, colazione inclusa ( colazione ricca di ogni ben di dio! Inclusi dei cioccolatini di Sacher). Ci sono sicuramente alberghi più a buon mercato, anche se 105 euro a notte con colazione in pieno centro, non è comunque tantissimo!

GIORNO 1

Partite alle 9h45 da Roma, in perfetto orario, siamo arrivate a Vienna alle 11h20. Per andare in centro abbiamo preso un taxi, perché eravamo di fretta. È costato una fortuna, 40 euro. Siamo arrivate in centro in circa 20 minuti, praticamente lo stesso tempo che ci impiega il treno e costa meno della metà.

Arrivate in albergo, ci hanno subito dato le stanze, però a me è toccato cambiarla. Di default me l’avevano data per fumatori. Non appena uscita dall’ascensore c’era una puzza tremenda – merito anche del moquettone-, per cui ho subito chiesto di cambiarla. E devo dire che la differenza si è subito sentita!

Avendo un’oretta a disposizione prima del lavoro, abbiamo fatto un giro attorno a Stephansplatz alla ricerca di qualcosa da mangiare. Volevamo un posticino per mangiare austriaco, ma abbiamo notato solo ristoranti italiani, indiani e cinesi. Così abbiamo preso un hot dog in un baracchino appena di fianco alla piazza per 6 euro, bevanda inclusa. Non male, peccato non ci abbia fatto lo scontrino.

Per andare al lavoro, abbiamo preso l’abbonamento di 72 ore ai mezzi, che è costato 15,40 euro. Il lavoro era sulla Linke Wienzeile, che è separata dalla Rechte Wienzeile da tante piccole casette che formano un piccolo mercato di quartiere, con anche locali per mangiare, davvero molto carino.

Per cena siamo andate, su consiglio dei colleghi austriaci, da Figlmuller, in Backerstrasse, un locale storico che fa Schnitzel dal 1905. Io ho preso uno Schniztel della casa ( di maiale, perché il Wiener Schnitzel pare sia di vitello), un’insalata di patate e una radler per una ventina di euro. Lo Schnitzel praticamente era grande quanto una pizza! E ovviamente molto buono, anche se avrei gradito un po’ di maionese da metterci su!

Dopo cena abbiamo fatto un giro sempre attorno a Stephansplatz, e siccome dall’esterno si sentiva l’organo suonare, siamo entrate nel duomo e abbiamo ascoltato quello che probabilmente era un organista che stava provando dei brani per un prossimo concerto o una messa. Davvero suggestivo nell’atmosfera ovattata e calda – di luci, non certo di temperatura – della chiesa.

GIORNO 2

Prima di andare al lavoro abbiamo fatto un giro al Prater, deserto e tutto chiuso.

Nel pomeriggio siamo state al Neko cafè, in Blumestockgasse, il primo bar dei gatti che abbia aperto in Europea ( in Giappone ce n’è a decine). È un bar a tutti gli effetti, in cui però vivono liberamente dei gatti, che si fanno i cavoli loro mentre tu bevi un caffè e cerchi di fotografarli e accarezzarli. Essendo una gattara incallita, ero molto curiosa di provare uno di questi bar, devo dire però che la cosa mi ha delusa. Non solo perché di gatti ce n’erano troppo pochi, solo tre, ma anche e soprattutto perché sembravano tenuti davvero male, roba da portarmeli a casa di filato! L’unica che sono riuscita ad accarezzare era talmente magra che si sentiva tutta la spina dorsale e un altro con il pelo lungo, aveva bisogno di una spazzolata da almeno qualche mese. Inoltre, i gatti sono animali che non amano le rotture di scatole, e vedere gente che continuava a seguirli per accarezzarli, fotografarli e prenderli in braccio, quando loro volevano solamente scappare, mi ha fatto capire che non c’è cosa più stupida di un bar dei gatti. A meno che non lo si configuri come “guardare e non toccare”.

Dopo il cafè, siamo andate in direzione dell’hotel Sacher, passando per l’Albertina e lo Stadtpark, dove troneggia il monumento di Mozart ( la cui chiave di Sol davanti era una striscia di terra marrone senza fiori e piuttosto triste) e quello al buon vecchio Francesco Giuseppe.

All’Hotel Sacher abbiamo dovuto fare la coda per entrare, ma una volta dentro è stato come essere catapultati d’improvviso nel 1800. Abbiamo preso una fetta di Sacher e succo di mela, il tutto per 9,20 euro. Tutto sommato neanche troppo, dato il posto, che è davvero incantevole.

Piccolo e spiacevole particolare: il guardaroba è obbligatorio ( bisogna lasciare i cappotti) e solo mentre te ne stai per andare scopri che lo devi pure pagare 2 euro!

La sera siamo andate al Kursalon per un concerto Mozart- Strauss, prenotato in precedenza su www.viennaticketoffice.com al costo di 40 euro il biglietto meno caro. Io sono un amante di Strauss, il mio sogno è andare al concerto di Capodanno al MusikVerein –praticamente impossibile-, così quando ho letto di questi concerti – che fanno praticamente tutte le sere- mi sono a dir poco emozionata. Ovviamente non è un’orchestra, ma un ensemble di qualche arco, percussioni, un paio di fiati e un pianoforte che, orrore, orrore, fa le basi.

Di per sé sono sicuramente stati bravi, certo è che quando ti aspetti un’orchestra e non la trovi ci rimani male… in più, in alcuni brani si esibivano anche due ballerini – che assomigliavano molto a due pezzi di legno- e due cantanti lirici. Diciamo che è stato molto carino e molto turistico, ma sicuramente non vale 40 euro, magari 25. Anche qui tra l’altro, guardaroba obbligatorio al costo di un euro. In conclusione, meglio diffidare di concerti fatti espressamente per i turisti!

GIORNO 3

Ultimo giorno a Vienna, ahimè. Avrei tanto voluto andare alla Hofburg e a Schonbrunn, ma purtroppo non ce ne sarebbe stato il tempo. Così abbiamo optato per la Hofburg e il museo della mia amata Sissi, che io volevo ardentemente rivedere. Prima di arrivare alla Hofburg siamo passate per il Volksgarten dal monumento di Sissi, anch’esso privo di fiori e colore. Il parco comunque, nonostante non ci fossero fiori e tante piante erano coperte contro il freddo, era veramente bellissimo. L’erba era verdissima e sembrava un comodo tappeto su cui coricarsi a leggere un libro.

Arrivate alla Hofburg abbiamo avuto la piacevole sorpresa di incontrare una banda di soldati, in attesa di accogliere in visita ufficiale il Presidente svizzero. Così abbiamo aspettato dietro alle transenne e abbiamo assistito ai convenevoli tra i due Presidenti!

Il biglietto per la Hofburg, che costa 11,50 euro, comprende la Silberkammer, gli appartamenti e il museo di Sissi. Il tutto accompagnato dall’audioguida grazie al cielo. Dopo la noia mortale delle quintalate di piatti, bicchieri e posate della Silberkammer, finalmente abbiamo visitato il museo di Sissi e gli appartamenti imperiali. Entrambi sono bellissimi, ricchi di oggetti, abiti e mobili appartenuti e usati davvero dalla famiglia imperiale. Che bello vedere i dipinti famosi, le fotografi, gli abiti e gli oggetti personali di Sissi!

Al negozio all’uscita dalla Hofburg mi sono comprata delle foglie di thè al cioccolato, che stando all’etichetta erano le favorite di Sissi, chissà se è vero!

Finita la vista alla residenza imperiale, abbiamo costeggiato il Volksgarten e siamo passate davanti a Parlamento, Municipio – davvero maestoso- e Burgtheater. Poi siamo andate a mangiare al Cafè Central, altro caffè storico di Vienna. Anche qui abbiamo aspettato qualche minuto per sederci, ma per fortuna il guardaroba non era obbligatorio, né c’era! Al contrario, c’erano dei praticissimi attaccapanni!

Abbiamo preso entrambe il kalbsrahmgulasch con gli spatzle, davvero ottimo. Da bere la solita meravigliosa radler e per finire una fetta di torta cafè Central, che è fatta con marzapane, cioccolato e marmellata d’arancia. Buona, ma preferisco la Sacher. Il tutto è costato 22 euro.

Per terminare il nostro viaggio a Vienna, a 5 euro siamo salite sulla torre nord del duomo di S. Stefano, nonostante il tempo non fosse dei migliori. Il panorama secondo me non è un granché neanche con il sole, però la vista sul tetto mosaicato con l’aquila imperiale è davvero bellissima!

Tornate in albergo per recuperare le valige, abbiamo poi preso la S-Bahn con lo sconto ( dovuto all’abbonamento di 72 ore ai mezzi) a 2,10 euro – la metà- che in meno di mezz’ora ci ha portate all’aeroporto per il solito, mesto ritorno in Italia.

In conclusione, Vienna è una città meravigliosa, pulita e talmente tranquilla che la sera non mi sarei stupita se d’improvviso mi fosse passata davanti una carrozza con su l’imperatore! Sfugge ancora dal turismo frenetico e di massa, e per questo si può godersela con più serenità e meno nervoso di una Parigi o una Londra qualsiasi.

Non vedo l’ora di ritornarci per l’ennesima volta, anche perché non ho avuto il tempo di andare a salutare Sissi alla cripta dei cappuccini!

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