Il mio paese non c’è più

Ci scrive la Guida per Caso delle Cinque Terre, da Vernazza
Silvia''s Trips, 03 Nov 2011
il mio paese non c'è più
E’ trascorsa già una settimana eppure, nonostante l’orrore quotidiano, una parte di me ancora non ci crede. Il mio paese, Vernazza, ormai non esiste più. Il 25 ottobre, in poche ore, è stato spazzato via da una pioggia torrenziale e da una valanga di fango, terra e detriti. Un centinaio di frane si sono aperte in pochi minuti e sono rapidamente confluite lungo la strada ed il canale che dalla litoranea portavano in paese, trascinando in centro e quindi in mare auto, minivan, asfalto, tubature, bombolone del gas, orti, muretti e case. Poche ore infernali in cui la vita degli abitanti di questo piccolo borgo è stata sconvolta e ad alcuni strappata.

Dopo un pomeriggio e una notte di terrore e orrore, in cui il paese è rimasto tagliato in due da una cascata di fango, al risveglio c’era il sole, un bel sole caldo che ha permesso di guardarsi attorno e realizzare che le macerie raggiungevano i 5/10 metri di altezza sopra il livello della strada e del canale, che tutti i pianiterra erano completamente ricoperti, così come la ferrovia, che non c’era più né luce né acqua né gas né copertura telefonica e che il paese era circondato da decine di frane attive. Si è iniziato con l’evacuare bambini e anziani via mare, col cercare di organizzare l’organizzabile e di recuperare il recuperabile.

La settimana è volata e al contempo è stata interminabile e faticosissima, ma siamo tutti consapevoli che è solo l’inizio e che la strada non sarà certo in discesa. Ieri una nuova allerta meteo e le prime analisi statiche hanno costretto all’evacuazione del resto degli abitanti, fatta eccezione per una cinquantina di uomini rimasti a vigilare sul paese.

Non ho visto gli altri paesi colpiti dall’alluvione, ma so che sono anch’essi devastati e che come Vernazza, grazie ad una popolazione tenace e con l’aiuto dei volontari e spero delle istituzioni, torneranno quelli di prima. A detta dei tecnici, per Vernazza le cose saranno particolarmente complicate e i tempi lunghi, ma il paese risorgerà, non dalla cenere, ma dall’acqua e dalla roccia che l’hanno visto nascere e fiorire già una volta.

Nelle prossime settimane avremo particolarmente bisogno di braccia volenterose. Se va tutto bene e se le condizioni meteo lo permetteranno, i mezzi dovrebbero sgomberare il centro abbastanza rapidamente e tra una decina di giorni, al momento di liberare i fondi, i volontari, muniti di stivali, guanti e pala, saranno i benvenuti. La solidarietà ha già scandito le giornate fino ad oggi. Aiuti di ogni genere e volontari da ogni parte. Centinaia di persone che hanno messo a disposizione case, viveri, vestiti, materiale, mezzi e forza lavoro. Migliaia di messaggi di sostegno ed incoraggiamento. Per il momento, “grazie” è l’unica risposta possibile. “Grazie di cuore”.

Atena, Guida per Caso delle Cinque Terre



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