Fantastica Los Roques

Sabato mattina ore 5,45 tutto ha inizio, il taxi ci viene a prendere per portarci in aeroporto, ci sono -2 gradi e siamo vestiti pesanti anche se sappiamo che andremo al caldo. Partiamo da Milano per Roma dove abbiamo appuntamento con altri 2 amici e insieme ci imbarchiamo con il volo Alitalia per Caracas, ci aspettano circa 11 ore di viaggio ma...
Scritto da: Andrea Vitolo
fantastica los roques
Partenza il: 26/02/2005
Ritorno il: 05/03/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Sabato mattina ore 5,45 tutto ha inizio, il taxi ci viene a prendere per portarci in aeroporto, ci sono -2 gradi e siamo vestiti pesanti anche se sappiamo che andremo al caldo.

Partiamo da Milano per Roma dove abbiamo appuntamento con altri 2 amici e insieme ci imbarchiamo con il volo Alitalia per Caracas, ci aspettano circa 11 ore di viaggio ma non vediamo l’ora di arrivare a destinazione; atterriamo in orario sono le 16.00 locali e subito ci dirigiamo al controllo passaporti, dobbiamo sbrigarci perchè abbiamo il volo interno che parte entro un’ora e non vogliamo perdere neanche una giornata di mare. Fortunatamente non ci fermiamo alla prima fila che incontriamo ma andiamo avanti e così dopo circa 40 minuti passiamo il controllo ed avendo il solo bagaglio a mano siamo subito fuori in cerca del tassista che la posada ci ha inviato.

L’impatto climatico è subito forte, ci saranno 30 gradi ed un’umidità spaventosa ma non abbiamo quasi il tempo di pensarci perchè Jesus ci carica subito sul taxi e parte sgommando alla volta delle partenze nazionali, fa un giro incredibile ma poi torna a 300 metri da dove ci ha caricato e li iniziamo a dubitare che 20 $ siano un po’ troppi, ma dopo tutto il tempo a disposizione era pochissimo e lui ci accompagna pure al banco accettazione, rimane con noi fino a che non sbrighiamo tutte le formalità necessarie e poi ci scorta all’imbarco… Meglio di così!!! L’aereo per il volo interno è un bielica della Transaven da 15 posti che fa una certa impressione, ma mai come quello del ritorno, però svolge il compito in tutta tranquillità e dopo circa 30 minuti dal decollo iniziamo a scorgere dai finestrini la barriera corallina e i primi atolli che formano l’arcipelago di Los Roques, finalmente ci siamo; l’aereo si abbassa sempre di più sembra di planare sul mare fino a che compare la pista di atterraggio, più che altro una strada di campagna abbandonata con le buche ai lati… Ma tutto va bene.

Scendiamo ancora in stato confusionale e vestiti quasi da marziani visto il tempo che fa e ci accolgono i ragazzi delle varie posada, per noi viene Fernando della posada Movida che ci carica i bagagli su un carrello e ci accompagna a pagare la tassa di ingresso al parco (obbligatoria di 29000 bolivares – poco più di 13 dollari).

Subito si inizia a capire come gira la situazione, l’unico asfalto che si vede è quello della pista, le strade infatti sono tutte in terra e sabbia, la gente gira in ciabattine o infradito pantaloncino o pareo, maglietta o canottiera; incontriamo le prime posada miste alle abitazioni locali, le prime curate ed ordinate le seconde rumorose e piene di gente (soprattutto bambini) ma la differenza non da fastidio e pian piano scopri che quello è il loro modo di vivere lontano da tutto.

Arriviamo in Posada e subito rimaniamo incantanti, l’ambiente è molto accogliente, pulito, ordinato e pieno di luce (una parte della corte interna è all’aperto ed ha le scale che portano al terrazzo superiore) ci accolgono i ragazzi offrendoci dell’ottimo succo di frutta fresca per dissetarci e poi ci accompagnano in camera dove disfiamo la valigia in men che non si dica.

Ci ritroviamo dopo un’ora per la cena, qui si mangia presto (alle 19.45 circa) e facciamo subito conoscenza con gli altri ospiti della Movida arrivati prima di noi che iniziano i racconti dei loro giorni precedenti e ci danno le prime “dritte” su dove andare, nel frattempo il team della posada si informa con ciascuno di noi sulle nostre preferenze riguardo al cibo (c’è qualcosa che non piace? aglio, cipolla, pesce …?) per essere sicuri di soddisfare ogni palato.

Si mangia tutti insieme su un grande tavolo di legno apparecchiato con gusto e semplicità ed all’arrivo dei primi piatti subito capiamo che non torneremo indietro senza avere aggiunto qualche chilo di troppo, infatti: la pasta è buonissima, al dente e condita in maniera divina e super abbondante, il pesce cucinato ogni sera in modo diverso è da leccarsi i baffi, le insalate freschissime e i dolci fatti in casa appena sfornati sono la …Ciliegina sulla torta!!! Il tutto annaffiato da un buon vino cileno “Gato Blanco” e da Rum venezuelano per chiudere in bellezza.

Dopo tanto mangiare decidiamo di andare a fare una passeggiata per smaltire e per scoprire il paesino di Gran Roque che è formato da una piazzetta centrale, ritrovo serale per tutti, e da poche strade intrecciate dove ci sono le varie posada. Dai 2 / 3 bar che si incrociano esce una musica sud americana che ti invita a ballare per strada, se solo ne fossi capace…, invece optiamo per bere una birra e rimanere fuori a goderci il cielo stellato.

Si è fatto tardi…Sono almeno le 10, il fuso orario ed il volo iniziano a prendere il sopravvento sul nostro fisico e decidiamo di andare a dormire, domani vogliamo essere carichi per il primo giorno di mare!!! Ci svegliamo presto e saliamo sulla terrazza per goderci l’alba poi decidiamo di fare un giro sulla spiaggia nell’attesa che la colazione sia servita e ci imbattiamo nello spettacolo più caratteristico dell’isola…Centinaia di pellicani che si tuffano in picchiata nel mare in caccia di pesci.

La colazione conferma le aspettative: latte, caffé, spremute di frutta, cereali, pane caldo tostato, miele, marmellate e ciambellone al cioccolato…Iniziamo bene!!! Insieme agli altri e su consiglio del capitano della barca decidiamo in quale atollo passeremo la giornata, Espanky arriviamo!!! I ragazzi della posada ci accompagnano alla spiaggia dove troviamo la barca della Movida pronta a salpare, carichiamo il necessario (tra cui alcuni box frigo che siamo curiosi di aprire per sapere cosa contengono), indossiamo i giubbotti salvagente prendiamo posto e… Nestor dà tutto gas ai motori.

Oggi è un po’ ventoso e il mare ci riserva qualche sorpresa…Tra cui una “lavata” improvvisa che ci dà il battesimo con l’acqua di Los Roques.

Dopo circa 20 minuti arriviamo a destinazione, una lunga striscia di sabbia bianchissima e completamente vuota dove decidiamo di prendere possesso sbarcando a mò di conquistatori… mentre l’equipaggio ci scarica tutto il necessario per una confortevole permanenza: ombrelloni, seggioline, teli mare e…Il mitico box frigo che finalmente, spinti da una profonda curiosità, apriamo trovandoci di fronte uno spettacolo molto rassicurante per la nostra sopravvivenza, dall’aperitivo alla merenda pomeridiana si ha solo l’imbarazzo della scelta (patatine, biscottini, panini o piatti misti, macedonia e poi acqua a volontà, coca cola e birra).

Già quest’isola ci sembra insuperabile ma poi scopriremo nei giorni successivi che ogni atollo e spiaggia visitate ci fanno rimanere sempre più incantati: Noronqui con la sua baia riparata e lo snorkeling, Francisqui con lo scenario delle mangrovie e la sua acqua cristallina, Crasqui dalla lunghissima spiaggia con una lingua di sabbia molto romantica e il pranzo da Juanita a base di aragosta , Cayo de Agua uno spettacolo della natura difficilmente replicabile.

Purtroppo la settimana passa in fretta, troppo in fretta, ormai il ritmo rilassato della vacanza è stato assimilato ed a malincuore ci rendiamo conto che tra poco torneremo alla dura realtà, ma nel frattempo ci godiamo le ultime scoperte: l’aperitivo sulla spiaggia sdraiati sui puff del bar Aquarena mentre bellissimi tramonti ci incantano con il loro spettacolo di luci e colori.

L’ultima mattina ci rechiamo in visita al faro che dall’alto domina l’isola e dal quale la vista spazia tra il verde della laguna, i colori dei tetti delle abitazioni, il mare incantato e le isole vicine dove vediamo sbarcare i fortunati viaggiatori che hanno deciso di recarsi qui e che già iniziano a farci invidia pensando a quanti giorni ancora potranno godersi questo angolo di paradiso.

E’ giunto il momento della partenza ed il nostro aereo è in arrivo, ci dirigiamo alla pista per imbarcarci e qui abbiamo l’ultima sorpresa, infatti, il volo del ritorno per Caracas verrà effettuato con un piccolo Cessna da 8 posti che stentiamo a credere possa anche solo decollare, ma dopo tutto anche lui partecipa nel rendere Los Roques un posto speciale che sempre ci resterà nel cuore…! Un ringraziamento speciale ed un saluto caloroso è indirizzato a Mario e Livia, anima della Movida, che hanno saputo creare un ambiente favoloso e familiare dove trascorrere una vacanza indimenticabile all’insegna della spensieratezza.

Grazie e …A presto! Andrea e Cristiana



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