Perdersi tra Venezia, Burano e Torcello

Consigli per una Venezia accessibile
Scritto da: naty85
perdersi tra venezia, burano e torcello
Partenza il: 05/09/2014
Ritorno il: 07/09/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Ciao a tutti, era da tanto che io e mio marito desideravamo vedere la Serenissima, così decidiamo di sfruttare il primo week end di settembre per usufruire dell’iniziativa “domenica al museo”, che prevede l’accesso gratis a diversi musei statali nelle varie città italiane. Inoltre confidiamo nella speranza di qualche raggio di sole settembrino.

Indice dei contenuti

Viaggiamo in auto, quindi preferiamo dormire fuori dal centro, la nostra base sarà il BB Ca’Sagredo nella frazione di Mestre (85 Euro la camera doppia per 2 notti con colazione) che consigliamo per pulizia e gentilezza della proprietaria la Sig. Mara che ci darà preziosi consigli per la nostra visita.

Venerdì

Partiamo venerdì 5 dopo il lavoro e dopo circa 3 ore arriviamo a Mestre. Prendiamo possesso della camera e decidiamo di andare a mangiare un boccone in centro. Lasciamo l’auto fuori dalla ZTL e arriviamo in P.za Ferretto, una bella piazza medievale dove si affaccia il Duomo, la torre dell’orologio e una serie di palazzi in stile veneziano. Su consiglio della Sig. Mara mangiamo all’Osteria del lupo nero immergendoci già nei sapori tipici della cucina veneziana. Prendiamo un piatto di cicchetti, “assaggi”, di pesce e 2 spaghetti alle vongole veraci, un bicchiere di pinot grigio, acqua e caffè spendendo in totale 45 euro. Consigliato. Stanchi ma sazi andiamo a letto.

Sabato

Dopo la colazione in BB lasciamo l’auto in Via Olimpia, segnalo in questa strada la presenza di pochissimi posti gratuiti, facciamo i biglietti dell’autobus (1.30 Euro) e partiamo alla volta di Venezia. In circa 15 min. arriviamo a Piazzale Roma. La laguna col Canal Grande si staglia davanti ai nostri occhi, con tutti i turisti che corrono come formiche, tutti intenti a catturare anche solo un po’ di questa magia…!

Prima di iniziare la visita, decidiamo di fare l’abbonamento dei traghetti, dato che abbiamo intenzione di vedere le isole e inoltre ci sarà utile anche per gli autobus che ci riporteranno a Mestre. Ci sono diversi tipi di abbonamenti a ore, noi avendo entrambi meno di 29 anni abbiamo uno sconto speciale grazie all’acquisto della Rolling Venice (una guida per giovani), paghiamo così 24 euro (abbonamento più guida) per 72 ore.

Felici come 2 bambini prendiamo il traghetto per arrivare al ponte di Rialto, scattiamo qualche foto, ma lasciamo la visita di questa zona a dopo e ci dirigiamo in Piazza San Marco, perdendoci tra le Calli. Eccola lì davanti a noi, in tutta la sua magnificenza, la Basilica di San Marco alle nostre spalle, in perfetto stile bizantino, la torre dell’Orologio che si staglia altissima, il Palazzo Ducale col suo fascino irresistibile. Ho girato un po’ nella mia vita, ho visto città come Roma, Parigi, Istanbul, sono nata a Napoli e vivo a Firenze, penso di aver visto tanta bellezza, ma qui, in questa piazza, ho le lacrima agli occhi, penso mi stia venendo la sindrome di Stendhal. Adesso so cosa vuol dire sentirsi “persi” davanti a tanta bellezza. Dopo essermi ripresa un po’ dallo shock ci mettiamo in file per visitare la Basilica. È incredibile quanto mi ricordi Agya Sophia a Istanbul, già le cupole a cipolla dell’esterno mi dicevano molto, ma l’interno ricoperto di mosaici è la conferma di una costante presenza di elementi bizantini. Visitiamo la Pala dell’Altare (2 Euro) e tutte queste pietre preziose mi fanno pensare ai cavalli rubati a Costantinopoli, poi rubati da Napoleone, poi riportati a Venezia, ma ahimè le pietre preziose incastonate negli occhi non c’erano più, chissà quale dama avrà omaggiato. A questo riguardo segnalo che i cavalli originali sono nel museo e quelli esterni sono solo copie.

Finita la visita ci dirigiamo al Palazzo Ducale, qui avevo comprato da casa i biglietti per il tour Itinerari Segreti (20.50 Euro). Consiglio a tutti (soprattutto a chi a bambini) di farlo perché è davvero bello, entriamo da un passaggio “segreto” nelle prigioni, che si dividevano in Pozzi, ovvero le celle dei poveretti situate a pian terreno, quindi umide e soggette all’acqua alta, topi, malattie etc, e Piombi, le celle degli aristocratici, come quella del bel Giacomo Casanova, che con le sue astuzie da queste prigioni riuscì a evadere. Visitiamo gli uffici, gli archivi, la sala del consigliere, le armerie e la sala della tortura, allietati dai racconti della nostra guida che ci svela anche un po’ di pettegolezzi della “Repubblica veneziana”, alla fine della visita ci ritroviamo nel bel mezzo del Palazzo Ducale e proseguiamo con l’itinerario classico, che conduce fino al ponte dei Sospiri.

Usciamo e scattiamo un po’ di foto di rito davanti al Ponte dei Sospiri, poi torniamo nella zona di Rialto, ma ahimè il mercato sta già chiudendo, mangiamo un trancio di pizza, non eccezionale e ci dirigiamo nella zona di Fondamenta Nuove. Per farlo però c’è da attraversare il Canal Grande… come fare se non in gondola? Prendiamo la gondola del servizio pubblico che per i non residenti costa 2 euro. Che dire? Seppur breve è un’esperienza! Arriviamo alla fermata del traghetto e salpiamo per Torcello. La traversata dura circa 50 minuti, finalmente un po’ di riposo!

Torcello è un’isoletta di 18 abitanti, costeggiamo il canaletto per arrivare al centro e passiamo accanto al ponte del Diavolo. Si racconta che una ragazza veneziana si fosse innamorata di un soldato austriaco, trovato poi morto e che per rivederlo avrebbe fatto un patto col diavolo proprio a questo ponte.

Visitiamo la basilica di Santa Maria Assunta (il biglietto costa 5 Euro), nella quale ci colpiscono solo i bei mosaici bizantini. All’esterno nei pressi della chiesa, il trono di Attila, un trono in pietra dove si racconta si fosse seduto Attila in persona.

Lasciamo Torcello per dirigerci a Burano. Se si potesse paragonare Burano all’incontro tra due persone io direi : colpo di fulmine! È assolutamente amore a prima vista quello con Burano. Un’isola dai mille colori, si dice che le case siano state dipinte in questi colori eccezionali per fare in modo che fossero riconoscibili ai pescatori che rientravano malgrado la nebbia. Infatti insieme alla produzione di merletti, è proprio la pesca una delle attività principali dell’isola. Scatto decine di foto, ogni angolo merita di essere fotografato e il bucato steso al sole arricchisce questa scenografia unica al mondo. Qui assaggiamo diversi dolci buranesi: gli essi, le veneziane e gli spumoni.

Seppur a malincuore lasciamo Burano per andare a Murano, ma sarà solo un pit stop per fare qualche acquisto alle ultime botteghe ancora aperte dato che sono quasi le sei e quasi tutti hanno già chiuso.

Torniamo a Venezia e ci concediamo il lusso di perderci fra calli e campielli, si fa ora di cena e grazie a mio marito che ha organizzato tutto ceniamo davanti a un canale in Campiello S. Agostino alla Trattoria da Baffo, è stata un’esperienza molto romantica, e abbiamo mangiato davvero bene, crostini al salmone, tagliolini alla granseola e filetto di rombo ai porcini, amo la cucina veneziana.

Dopo questa giornata pienissima andiamo a riposarci in BB.

Domenica

Oggi siamo decisi a sfruttare le entrate gratis, la prima tappa è alla Ca’ d’oro per vedere la Galleria Franchetti, ovvero la collezione che il barone Franchetti donò alla città. Devo dire che la mostra non ci ha emozionato particolarmente, ma la location di sicuro si, trattasi di un bellissimo palazzo gotico che si affaccia sul Canal Grande, bello anche il cortile interno.

La seconda tappa è la Galleria dell’Accademia, riprendiamo quindi il traghetto e scendiamo alla fermata Accademia. La Galleria contiene la collezione più importante della città, ci sono opere di Tiziano, Tintoretto e del Veronese, merita di sicuro di essere vista. Segnalo l’opera del veronese “Il convito in casa di Levi”, che in origine era stata chiamata L’ultima cena, ma che l’Inquisizione definì profano per la presenza di ubriaconi e cani al banchetto.

Alla fine della visita giriamo un po’ per il Sestriere di Dorsoduro e ci scattiamo un po’ di foto sul ponte dell’Accademia. Proseguiamo per Campo S. Stefano dove visitiamo gratuitamente la chiesa di S. Stefano che ha il soffitto in stile “nautico” realizzato proprio da operai di cantieri navali. Senza meta vaghiamo per Venezia arrivando poi alla chiesa di S. Salvador, che non ci piace particolarmente.

Per pranzo ci fermiamo da Lino Fritto, un take away di sfizi di pesce nei pressi del mercato di Rialto, tutto buono forse un po’ caro (25 euro in 2).

Dopo pranzo ci dirigiamo al ghetto, che in origine indicava il luogo dove c’erano le fonderie, poi divenne il quartiere ebraico. È domenica e le sinagoghe sono chiuse ma passeggiare è piacevole, è un luogo tranquillo e meno caotico del resto della città. Poi oggi in particolar modo c’è fermento a causa della regata storica, cittadini e turisti sono tutti schierati sulle rive del Canal Grande per assistere. Noi invece prendiamo l’ultimo traghetto, perché poi la navigazione sarà chiusa, che parte da S. Marcuola per S. Marco dove ci rifocilliamo con 2 caffè e una granita (4.50 Euro), poi visitiamo gratis il museo archeologico nazionale. A questo riguardo segnalo che la prima domenica del mese, per l’iniziativa dell’entrata gratis ai musei statali, si entra da P.za S. Marco 17 e non dall’entrata del museo Correr.

Ci dirigiamo poi in Campiello S. Zaccaria e visitiamo gratuitamente la chiesa di S. Zaccaria con diversi capolavori di Tiziano e Tintoretto.

L’ultima tappa la facciamo nel Sestriere di Castello alla libreria Acqua Alta dove il Sig. Luigi ha messo su una libreria molto particolare, nella quale i libri sono adagiati in una gondola, in una vasca e coi volumi di vecchie enciclopedie ha creato delle scale. È un ambiente che ha un che di magico da non perdere.

Dal Sestriere di Castello arriviamo sulle rive del Canal Grande dove seguiamo per un pochino la regata ma poi siamo costretti a salutare Venezia per rientrare, di una cosa siamo certi è solo un arrivederci!



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