Ville venete valgono ben un weekend

Alla scoperta delle ville venete
Scritto da: nipablo
Partenza il: 27/07/2013
Ritorno il: 28/07/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Di weekend con sentimento ce ne vorrebbero molti di più, ed è sempre più difficile ritagliarli dalla vita quotidiana. Per questo vorrei raccontarvi quello che ci siamo creati, in giro per le ville venete. Semplice, veloce e tipicamente rilassante, anche se sotto un sole cocente, come solo questo luglio 2013 ha saputo darci. Là dove la pianura è segnata dal canale del Brenta, che lega Padova a Venezia, furono costruite, sui suoi argini bellissime ville. La nobiltà veneta ricercava la propria evasione, perseguendo il fenomeno della villeggiatura, nel periodo che va dal XV al XVI secolo e fino alla caduta della repubblica di Venezia. E’ in questo periodo, che furono costruite, quelle che oggi sono vere e proprie residenze storiche. Di queste, poche sono quelle veramente visitabili, anzi si contano sulle dite di una mano, ma valgono bene la loro scoperta. Villa Foscari, Villa Valmarana, Villa Widmann, Villa, Pisani. Non me ne vogliano le oltre 1000 ville che non ho nominato, ma sarebbe stato bello poterle ammirare o scoprirle anche solo nei depliant dell’azienda turistica locale. Sfruttando l’occasione di uno smart box, abbiamo anche noi avuto la possibilità di soggiornare in una residenza d’epoca: Villa Dolcetti, sapientemente restaurata con ottimo gusto, rispettando i canoni veneziani. Con l’aiuto dei gentilissimi proprietari abbiamo saputo organizzarci per le visite.

E’ il 27/07/2013 quando iniziamo il nostro giro con Villa Foscari, 10,00 euro. Adagiata su un ansa del Brenta, fu progettata dal Palladio su commissione di Nicolò e Alvise Foscari, nel 1554, su tre piani. Al piano terreno le attività funzionali, al primo piano quelle nobili ed al piano superiore il deposito per le derrate agricole. E’ simmetrica in maniera che ognuno dei due proprietari potesse avere un appartamento autonomo. Ciascun appartamento è dotato di tre stanze disposte a fianco di uno spazio centrale che è d’uso comune. All’esterno un portico che riproduce la tipologia di un tempio romano con scale che scendono lateralmente. Villa Foscari o anche nominata Malcontenta, soprannome legata alla cattiva arginatura del fiume che in questa zona lasciava tracimare le piene, impaludendo le campagne circostanti. I cicli decorativi interni, in parte compromessi dallo stato di abbandono, sono stati recentemente restaurati. Al suo interno sono ammirabili affreschi di Giambattista Zelotti, raffiguranti i mali ed i piaceri della terra con scene mitologiche e paesaggi del tempo.

Villa Valmarana e Villa Widmann, possono essere viste con un biglietto cumulativo 9,00 euro. Le due barchesse Valmarana, unici edifici rimasti di un grande complesso cinquecentesco, sono in realtà ciò che rimane delle vecchie foresterie e rimessaggio delle barche, che ovviamente non potevano sostare lungo il Brenta. La vera villa era situata al centro delle barchesse, ma fu abbattuta dai proprietari, per non pagare le tasse. Si avete capito bene, le tasse erano un tormento anche all’epoca. Oggi una barchessa si presenta ricca di fantasiosi affreschi ad opera di Michelangelo Schiavoni allievo del Tiepolo, mentre l’altra è stata trasformata in appartamenti perfettamente abitabili. Difronte Villa Widmann, oggi di proprietà della provincia di Venezia è utilizzata come sede di mostre ed eventi culturali. La villa comprende la casa padronale, il giardino, la barchessa, la chiesetta ed il vasto parco. Costruita nel 1800 dalla famiglia Widmann, fu affrescata sui temi dell’Iliade. Spiccano al suo interno bellissimi ed imponenti lampadari in vetro di murano. La più pregiata fra tutte è sicuramente Villa Pisani, oggi Museo Nazionale. La facciata è composta da un corpo centrale sormontata da un timpano e da due corpi minori. Dall’ampio androne si accede alla scalinata monumentale col soffitto affrescato da Jacopo Guarana, che consente l’accesso alle oltre 30 sale visitabili. La reggia fu commissionata nel 1720 per celebrare l’elezione a doge di Alvise Pisani e vista l’imponente mole fu terminata nel 1732. Il salone centrale fu usato per le feste da ballo e si eleva su due piani. Il soffitto è affrescato da Giovanni Battista Tiepolo. La villa fu luogo d’incontro e soggiorno di personaggi che hanno fatto la storia da Vittorio Emanuele, Napoleone, Mussolini. La villa è inserita in uno splendido parco di 10 ettari è recintato da un alto muro con cancellate in ferro. Le scuderie chiudono dalla parte opposta il parco. Nel mezzo una gigantesca vasca e su un lato una piccola chicca; il labirinto. Un piccolo giardino di siepi con il quali i nobili usavano scegliere la dama con cui passare la serata. Un sopralluogo nelle ore notturne non giova alle ville in quanto non sono bene illuminate. Verso sera siamo a Dolo, per una visita del piccolo paesino sul fiume. Per la cena, la scelta va su Isola Rossa, un piccolo locale nel quale abbiamo mangiato decisamente bene. Un antipasto caldo, un antipasto freddo, un bigolo con pesto di pistacchi e gamberi, uno spaghetto isola rossa, acqua, calice di vino ed un sorbetto per 58 euro.

28/07/13 giornata caldissima. Ci alziamo con calma con una meta in testa, la mostra di Manet a Venezia. La città l’abbiamo visitata molte volte e non abbiamo bisogno di una scusa per tornarci, ma la cosa è decisamente piacevole. 80 tra dipinti, disegni ed incisioni, sono le opere che ammiriamo, tra cui icona della mostra “Olympia” , il capolavoro che Manet dipinse ispirandosi alla famosa “Venere di Urbino” del Tiziano. Bellissimo l’allestimento. Il resto della giornata va via liscia, immersi come siamo nella cultura e nella bellezza italica. Presa d’assalto com’è da turisti provenienti da ogni dove, anche noi non abbiamo difficoltà a comportarci come loro fino a sera. Prima di riprendere la strada verso casa, consiglio comunque a tutti di terminare con un simpatico… spritz e cicchetto. A Venezia ce ne sono ovunque, simpatici stuzzichini a base di prelibatezze e pane. D’altronde ogni ritorno va fatto a stomaco pieno…

Un simpatico saluto da Paolo e Daniela.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche