L’eclettica Varsavia

I mille volti della capitale polacca
Scritto da: cangi83
l'eclettica varsavia
Partenza il: 30/10/2015
Ritorno il: 02/11/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €

30 OTTOBRE

Atterrati all’aeroporto di Modlin alle 20,30 circa ci dirigiamo al desk del Modlin Bus e acquistiamo un biglietto a/r per la modica cifra di 12,50 euro. È possibile pagare comodamente con carta di credito. Il consiglio è di cambiare poco contante in quanto quasi ovunque accettano il pagamento con carta. Dopo circa 45 minuti scendiamo alla fermata di Varsavia città “Palazzo di Cultura”. Il nostro hotel, Hampton by Hilton, dista circa 8 minuti a piedi dalla fermata. Ottima soluzione per spostarsi da e per l’aeroporto di Modlin. Giunti ormai affamati verso le 10 al nostro hotel, decidiamo di cenare al vicino Hard Rock Cafè, soluzione comoda e soddisfacente data l’ora e la poca conoscenza del luogo.

31 OTTOBRE

Visita alla città vecchia (Stare Miasto). Il centro storico venne quasi completamene distrutto dall’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale, ma grazie ai dipinti del Canaletto e alla loro riproduzione fedele, fu possibile ricostruirlo. Le chiese, i caffè e i ristoranti dove assaggiare i famosi pierogi, i palazzi dipinti di Piazza del Marcato (Rynek Starego Miastra), conferiscono al centro di Varsavia un’atmosfera accogliente e gioviale, soprattutto in estate, con spettacoli teatrali e concerti serali. Sulla piazza del mercato, cuore della città vecchia, sorge il Castello Reale e poco più lontana la colonna di Sigismondo III Vasa, il re che nel 1596 trasferì la capitale della Polonia da Cracovia a Varsavia.

La visita continua verso il Muranow, il quartiere Ebraico, che si trova ad ovest della Città Vecchia ed è stato realizzato nel XVII secolo dall’architetto veneziano Giuseppe Bellotti. Il suo nome lo deve all’isola veneta di Murano e qui prima della seconda guerra mondiale abitava la più grande comunità ebraica d’Europa, seconda nel mondo solo a quella d New York, che contava circa 380 mila persone, il 30 per cento della popolazione complessiva di Varsavia. Poiché era un quartiere abitato dagli ebrei, nel 1940 i nazisti vi stabilirono il Grande Ghetto, isolato da un muro in mattoni alto 3 metri. Il 19 aprile del 1943 i sopravvissuti, si parla di sole 50 mila persone, imbracciarono le armi e diedero vita ad una rivolta: L’insurrezione andò avanti per 3 settimane fino a quando gli aeri tedeschi rasero al suolo il ghetto. Dopo la guerra vi è stato ricostruito un quartiere in stile sovietico definito “il paradiso della classe lavoratrice”.

Lunga quattro chilometri, la Strada Reale (Krakowskie Przedmieście) collega la Città Vecchia e il Castello Reale con il parco di Łazienki Królewskie e il Palazzo del Belvedere. Lungo la strada sorgono chiese antiche e palazzi residenziali, molti dei quali sono oggi adibiti ad uffici pubblici, come il Pałac Kazimierzowski (l’Università Pubblica di Varsavia), o il Staszic, sede dell’Accademia Polacca delle Scienze con la statua di Niccolò Copernico, o la chiesa della Santa Croce (Kościół św. Krzyża) dove è riposta l’urna contenente il cuore di Chopin.

Cena da Bibenda, un fantastico ristorante gestito, udite udite, da due 27enni con una storia incredibile alle spalle. Non chiamerei la loro una cucina fusion ma semplicemente una cucina che utilizza ingredienti locali e di stagione ma li rivisita e non è un caso che io possa mangiare un fiore di zucca ripieno di formaggio di capra in tempura e fritto. Locale alla moda nel cuore della città moderna.

1 NOVEMBRE

Con grande sorpresa scopriamo che a Varsavia nei giorni di festa tutti i musei e le attrazioni sono chiuse e quindi il nostro programma viene stravolto completamente. Decidiamo quindi, di recarci nel quartiere Praga che rappresenta l’insediamento più antico di Varsavia: sorge sulla sponda destra del fiume Vistola ed è stato incorporato alla città alla fine del XVIII secolo. Il quartiere è fortunatamente sopravvissuto ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, e oggi sta avendo una riqualificazione grazie alla presenza di numerose botteghe di artisti, gallerie, teatri e locali alternativi. Entrare nel quartiere di Praga vi stupirà perché vi sembrerà di essere arrivati in un altro paese. Uno degli edifici più belli del quartiere Praga è senza alcun dubbio la chiesa di Maria Maddalena. Se state passeggiando per il quartiere di Praga vi imbatterete in un edificio di mattoni rossi, questa è la fabbrica della Vodka Koneser. Costruita nel 1897. Tappa d’obbligo per gli appassionati del vintage e del design è il NEON MUZEUM: Durante le Guerra Fredda, una forma più modesta ed economica venne adottata per le insegne di negozi e alberghi di Varsavia: le luci al neon. Negli anni ’60 e ‘70, artisti, designers e architetti parteciparono nella realizzazione di grandi pannelli luminosi e colorati, molti dei quali sono oggi raccolti nel Neon Muzem, aperto dal 2005 nella Soho Factory, nel quartiere di Praga. Più di 100 insegne luminose, tra cui quelle di alberghi e bistro come il Berlin e il famoso caffè Hansel e Gretel, costituiscono la piu’ grande raccolta di neon in Europa. La domenica si entra dalle 12 alle 17. Indirizzo: Mińska 25. La Soho Factory rappresenta l’esempio concreto di rivalutazione di una zona popolare e malfamata che nel giro di pochi anni è diventato esempio di architettura e di design con la costruzione di palazzi con uno spiccato senso dello stile architettonico e l’apertura di laboratori e di aziende creative che hanno dato nuova luce e stile a questo luogo. Nel pomeriggio sosta dolce alla famosa cioccolateria Wedel (Szpitalna 8,Staroświecki Sklep), la storica pasticceria cittadina che non è stata mai messa in discussione nel periodo del comunismo e che ancora oggi è meta di gente del posto e di turisti.

Cena al Zapiecek Polskie Pierogarnie (Al. Jerozolimskie 28), una vera e propria taverna polacca per gustare la cucina locale ed i suoi piatti. Dai famosi pierogi sia bolliti che fritti, alle zuppe e alle carni, il tutto nell’ottica della tradizione. Birra locale e liquore a fine pasto sono d’obbligo. Rapporto qualità/prezzo soddisfacente. Stile del locale molto rustico ma carino come il personale in abiti tradizionali. Da provare durante una visita in città.

2 NOVEMBRE

L’ultimo giorno è dedicato alla visita del Palazzo Wilanów. A sud di Varsavia si trova lo splendido Palazzo Wilanów, circondato da parchi e giardini storici curatissimi, è noto come “Piccola Versailles”. Costruito da re Giovanni III come residenza estiva al posto di una piccola struttura adatta piuttosto alla piccola nobiltà, presenta elementi barocchi di chiara ispirazione italiana.

Ultimo pomeriggio a Varsavia e ultima tappa del nostro viaggio è quella al Palazzo della cultura e della scienza. Esempio di architettura socialista con influenze Deco di inizio novecento, il Palazzo della Cultura e della Scienza, svetta nel cuore della Città Nuova. Con i suoi 230 metri di altezza, il Pałac Kultury I Nauki è il palazzo più alto dell’intera Polonia. Oltre all’Accademia della Scienza, ospita numerosi uffici, un cinema, una libreria, un ufficio postale, e due grandi sale per congressi e concerti. Numerosi artisti, tra cui i Rolling Stones e Woody Allen con il suo complesso jazz, si sono esibiti qui. Al 30esimo piano svetta la trzydziestka, una terrazza panoramica da cui osservare la città. E il palazzo detiene anche un piccolo primato: l’orologio sulla facciata, inaugurato la notte di capodanno del 2000, è il più alto orologio del mondo. La terrazza è aperta dalle 9.00 alle 18.00. La vista merita assolutamente di salire fin su al trentesimo piano.



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