Budapest: appunti di viaggio

1° GIORNO. 1 Novembre 2005. Dopo circa 6 mesi dal nostro ultimo viaggio (Istanbul), io e mia moglie Nunzia siamo di nuovo in partenza, destinazione Budapest. L’entusiasmo è alto, e ci fa sopportare anche i sessanta minuti di ritardo che fa il treno che da Paola ci deve portare a Roma (ci tengo a sottolineare che sono le 2:45 del mattino!!). A...
Scritto da: michelecrocco
budapest: appunti di viaggio
Partenza il: 01/11/2005
Ritorno il: 05/11/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
1° GIORNO.

1 Novembre 2005. Dopo circa 6 mesi dal nostro ultimo viaggio (Istanbul), io e mia moglie Nunzia siamo di nuovo in partenza, destinazione Budapest. L’entusiasmo è alto, e ci fa sopportare anche i sessanta minuti di ritardo che fa il treno che da Paola ci deve portare a Roma (ci tengo a sottolineare che sono le 2:45 del mattino!!). A Roma troviamo una leggera pioggerellina ad attenderci; ancora c’è tempo prima del volo, quindi lasciamo le valige al deposito bagagli della stazione Termini (si paga € 3,80 a bagaglio per le prime 5 ore, poi € 0,60 per ogni ora in più), e andiamo un po’ in giro nei dintorni della stazione. Alle 09:52 prendiamo il treno “Leonardo Express” per l’aereoporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino (parte ogni 30 minuti dagli ultimi binari, 28 o 29, il biglietto costa € 9,50 per una singola corsa, ed impiega circa una mezz’oretta ad arrivare). Siamo in anticipo per il volo, dobbiamo attendere un po’; la nostra compagnia è la Skyeurope. Sbrighiamo le formalità per l’imbarco e partiamo in perfetto orario. Dopo circa un’ora e mezzo di volo siamo a destinazione. L’aereoporto Ferihegy di Budapest è piccolo ed in poco tempo abbiamo espletato le incombenze (controllo passaporti e ritiro dei bagagli). Direttamente in aeroporto cambiamo gli euro, per le prime spese, in fiorini ungheresi (€ 100= HUF 21000 circa), acquistiamo la Budapest Card che ci servirà nei 3 giorni seguenti (utilissima perché permette di viaggiare su tutti i mezzi di trasporto urbani per il periodo di validità della carta senza fare biglietti, e di entrare gratis o con prezzi scontati in molti musei e luoghi di interesse; il prezzo per 3 giorni è di circa € 24), prendiamo i biglietti per il bus e la metro, che sono uguali ( 1 biglietto= HUF 170 circa) e ci dirigiamo alla fermata del bus n° 93 resistendo alle offerte dei tassisti che ci offrono i loro servizi. La fermata si trova sulla strada principale (a sinistra uscendo dall’aereoporto) ed il bus arriva fino alla fermata della metro Kobania-Kispest. Scendiamo alla fermata di Deak Ferenc ter (che è anche la fermata dove si incontrano tutte e 3 le linee della metro di Budapest), e con nostra profonda gioia constatiamo che l’appartamento che avevamo affittato si trova a due passi (letteralmente) dalla fermata della metro, Deak Ferenc utca n°21, in una posizione fantastica per visitare la città, sia a piedi che con i mezzi di trasporto. Un consiglio per chi arriva a Budapest per la prima volta: risparmiatevi i soldi del taxi, perché i mezzi pubblici di questa città funzionano alla perfezione; io e mia moglie, siamo arrivati subito a destinazione, nonostante era la prima volta che visitavamo la città, spendendo in 2 circa € 3, e provando subito il contatto con la popolazione locale. Davanti casa telefono al responsabile, Tamas Oliver, che ci porta nell’appartamento (molto carino), assicurandosi che fossimo soddisfatti di tutto; appena il simpatico e gentile Tamas se ne è andato, e dopo esserci rinfrescati un po’, usciamo subito per avere un primo contatto con la città. In giro c’è poca gente, ma non importa, la città è stupenda lo stesso con l’atmosfera d’altri tempi che si riscontra soprattutto nei suoi edifici stile barocco. Passeggiamo sulla Vaci utca (il centro della vita mondana di Budapest, con negozi e locali molto belli), passiamo davanti a qualche chiesa in stile gotico, tra cui il Belvarosi Templom, ed al teatro Vigadò, e andiamo a fare una passeggiata sul Lungodanubio (dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, come il viale Andrassy ut e Varhegy, la Fortezza): che spettacolo!! La Fortezza, così come il Ponte delle Catene (il primo ponte ad unire Buda e Pest), con le loro luci illuminano l’immenso Danubio, e creano un’immagine bellissima, che lascia esterrefatti chi come noi vi si trova di fronte per la prima volta. Tornando verso casa, ci fermiamo a cenare al ristorante “La Madonna”, dove abbiamo assaggiato il celebre gulasch, una zuppa con manzo e verdure varie (il tipo di carne ovviamente varia da ricetta a ricetta), pagando 3270 HUF (€ 13 in 2, con servizio incluso, ed un mezzo litro di birra Dreher, la birra ungherese più celebre). Essendo alquanto golosi, prima di salire nel nostro appartamento, facciamo una piccola tappa alla cioccolateria situata proprio sotto il nostro alloggio, dove acquistiamo l’ottimo marzapane, e annotiamo qualche idea da regalare. Ovviamente ci torneremo spesso durante la nostra permanenza a Budapest! Concludiamo così il nostro primo giorno nella capitale d’Ungheria; a parte le bellezze architettoniche e artistiche, rimango colpito anche da altre cose: in giro si vedono tanti giovani, e le ragazze sono bellissime!!

2° GIORNO.

Alle 8:30 siamo già fuori di casa. Cambio € 200 (48000 HUF circa) e facciamo colazione all’interno della metro, caffè e croissant (squisiti, ci ritorneremo anche gli altri giorni), meno di € 3 in 2. Prendiamo la linea 2 della metro, quella rossa, per scendere a Moszkva ter; da lì ci incamminiamo verso Varhegy, che abbiamo intenzione di visitare oggi (ci sono anche i bus che dalla fermata della metro portano alla Fortezza, ma noi preferiamo passeggiare). Passeggiare fra le mura della Fortezza, vuol dire andare indietro nel tempo, rivivendo la storia di questa città. Entriamo a visitare la splendida Chiesa di Mattia, il luogo sacro più importante della città, contenente gli splendidi tesori; poi scattiamo qualche bella foto dal Bastione dei Pescatori, da dove si gode uno splendido panorama della città, con la sagoma del Parlamento che lascia di stucco tutti i visitatori. Molto bella è anche la statua di Stefano I a cavallo, alle spalle della Chiesa di Mattia. Da qui ci incamminiamo verso il Palazzo Reale (Varpalota), fermandoci per un espresso, al “caffè Illy”; sia io che mia moglie, ci teniamo molto a mettere in risalto un piccolo contrattempo che ci capita qui, per poter apprezzare ancora di più questo splendido popolo. Dopo aver consumato pago il conto (meno di 1000 HUF), con una banconota da 10000, convinto che fosse da 1000, e senza aspettare il resto esco dal locale. Andando a comprare delle cartoline mi accorgo dell’errore; mia moglie mi dice di provare a riandare al bar, e così faccio controvoglia (ero sicuro che il cameriere non mi avrebbe mai ridato quei soldi, quasi 50 €, sfruttando il fatto che eravamo turisti, potendo così negare benissimo di averli mai avuti da me; d’altronde lo sbaglio era mio!!). Arrivo al bar, e, sorpresa, lo trovo che mi aspettava con tutti i soldi in mano, e senza neanche un fiorino mancate: per me è stato il miglior spot per l’Ungheria (importante: difficilmente da turisti ci siamo sentiti trattati così bene come a Budapest; in tanti altri posti il turista è solo un pollo da spennare e basta). Dopo questa bella dimostrazione di onestà, continuiamo il nostro itinerario, entrando nell’imponente Palazzo Reale. Già nel cortile ci sentiamo di aver lasciati il XXI secolo e di esser tornate ad altre epoche lontane. Il palazzo è sede della meravigliosa Galleria Nazionale, fantastica, anche per noi che non siamo degli amanti dell’arte, e rimaniamo a bocca aperta di fronte alla bellezza delle opere contenute al suo interno (specie l’ottocento ungherese!). Uscendo attraversiamo la Porta dei Leoni ed entriamo in un museo, che contiene reperti archeologici risalenti all’antica Aquincum, e una ricostruzione della vita di corte, grazie anche agli oggetti ritrovati durante i lavori al Palazzo Reale. Abbandoniamo la Fortezza e ci dirigiamo verso la Cittadella, che si trova in cima ad una collina. Ci sembra una salita facile e così la facciamo a piedi: che sbaglio!! Arriviamo in cima stremati, ed a parte il panorama stupendo, non c’è granché da vedere. Scendiamo, ma stavolta prendiamo un bus, non ricordo il numero, era il primo che passava, e lo abbiamo preso. Alla prima fermata di tram scendiamo e ne prendiamo uno per Deak Ferenc ter. Da lì, andiamo al Parlamento ed al Magyar Muzeum, ma senza entrare (per il Parlamento ci sono visite guidate la mattina in determinati orari). A questo punto non so che follia ci prende, ma ci viene la splendida idea di attraversare a piedi l’Isola Margherita, e così facciamo: una passeggiata lunghissima da farci tornare a casa distrutti (anche perché in precedenza avevamo camminato tantissimo). Comunque l’isola è bella e ne siamo soddisfatti. A casa facciamo uno spuntino con dei panini ripieni con salame ungherese (ovviamente!), ed una bottiglietta del famoso vino ungherese, il Tokaj (buono, anche se per la sua dolcezza, era più adatto ad accompagnare dei dolci). Riusciamo alle 19, e andiamo in alcune chiese dove ci sono dei concerti e si suona il Requiem di Mozart (è festa, è il 2 Novembre). Ceniamo al Burger King, situato alla fine di Vaci utca, e ritorniamo a casa passando davanti ad alcune cattedrali che rivedremo nei giorni successivi (Egyetemi Templom, Szerb Templom e Ferences Templom), ed imbuchiamo le cartoline acquistate in mattinata. Inutile dire che a casa ci addormentiamo subito per la stanchezza, mentre sulla tv ungherese guardo la partita di Champions League PSV-Milan.

3° GIORNO. Ci svegliamo abbastanza presto, le 7, abbastanza riposati, ed alle 8 siamo già nella metro (dimenticavo di dirvi che le scale mobili della metro sono veramente ripide e veloci). Oggi andiamo allo zoo. Con la linea 1 (la gialla) scendiamo ad Hosok tere;questa linea della metropolitana è la più antica dell’Europa continentale, ed è veramente molto bella ed elegante, con le mattonelle di ceramica che rivestono ogni fermata. Hosok tere (o Piazza degli Eroi) è ancora vuota quando arriviamo noi (in seguito si riempirà di gruppetti di turisti), ma l’impressione che fa è veramente notevole, con il Monumento degli Eroi e la Tomba del Milite Ignoto al centro, ed alle loro spalle il complesso monumentale del Millennio. Alle spalle della piazza c’è il Varosliget, il parco cittadino, con i giardini ed il laghetto al centro. Noi però abbiamo già la nostra meta prefissata: lo zoo. L’apertura è alle 9, e siamo qualche minuto in anticipo; bellissimo l’ingresso in stile orientale, con 2 statue di elefanti alla porta ed altri tipi di animali scolpiti sulle pareti. Entriamo, carichi di aspettative (eravamo più emozionati dei tanti bimbi che erano lì), che non verranno deluse. Lo zoo è splendido, così come i tantissimi animali che lo popolano, che sono divisi per zona geografica. Rimango impressionato dalla stazza del gorilla, che mi incute anche un po’ di paura (si trovano in una casetta, e c’è un vetro a dividerci). Bella anche la struttura che ospita elefanti e tartarughe. Durante la nostra visita (2/3 ore circa), ci fermiamo a fare uno spuntino con un bretzen (penso si scrivi così), acquistati in un chioschetto nello zoo. Usciamo da lì e torniamo in Hosok tere, dove a lato della piazza c’è il Szepmuveszeti Muzeum (Museo delle Belle Arti), che contiene opere dei più grandi protagonisti della storia dell’arte di tutto il mondo (Goya, Da Vinci, Rembrandt, ecc.), oltre ad un’affascinante collezione di reperti storici di origine greca, romana ed egiziana. Noi visitiamo proprio le sale riservate ai reperti archeologici, e quelle dei pittori spagnoli ed italiani. Però, vuoi la fame, vuoi la stanchezza, vuoi la nostra mancanza di passione per l’arte decidiamo di tornarcene a casa, e di non vedere tutto il museo, che è enorme ed ha un’infinità di sale. Pranziamo a casa, ancora con panini con salame, ma stavolta accompagnati dalla birra Dreher, e dopo facciamo un sonnellino. Freschi e riposati, ci incamminiamo alla volta della Basilica di S. Stefano; è già chiusa, ma possiamo salire sulla cupola (con la Budapest Card si ha diritto allo sconto), dove ammiriamo lo spettacolare panorama. Usciti da lì andiamo alla Sinagoga (la più grande d’Europa), ma sfortunatamente è già chiusa e ci hanno detto di passare il giorno dopo; stesso discorso per il Parlamento (è la seconda volta che sbagliamo orario). Andiamo, allora, a fare 4 passi in Andrassy ut, il grande viale dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Lì passiamo davanti al Teatro dell’Opera, e ci fermiamo nell’elegante e rinomato caffè Muvesz Cukraszda, dove ho modo di provare l’ottima palinka, la grappa ungherese. È fatta ora di cena, così decidiamo di andare a cenare in un ristorante visto la sera prima vicino al Burger King, che recava l’insegna “touristic menù=1490 HUF”, proprio alla fine di Vaci utca. Il menù consiste nell’immancabile gulasch per primo, un secondo con pollo ed una strana pastella per contorno, e nel dessert, una crepes al cioccolato, bibite escluse ovviamente. Sarà la fame, ma sembra buono, e mangiamo tutto. Sazi, andiamo a prendere un caffè in Ferenciek tere in un locale molto carino e pieno di giovani. Essendo ancora presto decidiamo di tornare al Bastione dei Pescatori, per vedere la città sotto di noi brillare con le sue mille luci nella notte: stupenda. Così come è stupendo l’atmosfera fra le torri del Bastione stesso, non più invaso dai tanti turisti come di giorno, ma solitario e silenzioso. Oltre a noi ci sono solamente due giovani fidanzati che si scambiano baci alla luce della luna; un’atmosfera veramente dolce e romantica, che ci permette di finire la serata in maniera veramente degna.

4° GIORNO. Il nostro penultimo giorno a Budapest inizia presto: per le 8, infatti, siamo fuori di casa. Andiamo ancora al Parlamento, ma anche stavolta evitiamo di visitare l’interno, perché avremmo dovuto aspettare l’orario stabilito per la visita guidata, e perciò abbiamo evitato, preferendo utilizzare questa giornata per vedere alcune delle tante cose rimaste da vedere. E presto ancora, così decidiamo di incamminarci a piedi alla tomba di Gul Baba, che si trova a Buda nel II distretto. Questo distretto è conosciuto come Rzsadomb(il giardino delle rose),e l nome deriva dai roseti che furono fatti piantare lì dal derviscio turco, Gul Baba appunto. La tomba (luogo sacro per i musulmani) è ancora chiusa quando noi arriviamo (sono le 9, e l’ingresso è alle 10), ma il gentilissimo custode ci fa entrare prima; è così possiamo visitare questo monumento senza la presenza di altri turisti. Al ritorno prendiamo un bus che ci porta alla stazione ferroviaria Nyugati Palyaudvar, costruita dalla ditta francese Eiffel. La struttura è molto belle ed elegante, e di fianco ad essa sorge il grandissimo centro commerciale “West End City”, che ovviamente visitiamo, e dove ci gustiamo delle torte buonissime in una pasticceria al suo interno. Da lì, con la metro, andiamo alla Sinagoga, che il giorno prima avevamo trovato chiusa. Stavolta entriamo, ed io devo indossare il tradizionale cappello ebraico (il kippah mi sembra che si chiami, ma non sono sicuro); bellissimo l’interno, così come è degno d’interesse l’attiguo Museo Ebraico, che contiene anche una stanza con le testimonianze dell’olocausto, davvero molto toccante. Nel cortile dietro la Sinagoga c’è “Il salice piangente”, una scultura in metallo che ricorda le vittime dell’olocausto. Da lì si passa a visitare la maestosa Basilica di Santo Stefano, anch’essa chiusa il giorno precedente. Inutile dirvi l’impatto che ha avuto su di noi questa magnifica costruzione, un vero e proprio gioiello (a proposito di gioielli: in una saletta accanto l’ingresso è possibile visitare il tesoro e l’argenteria sacra di fine ‘800-‘900). Così in una sola mattinata abbiamo visitato luoghi sacri appartenenti alle tre grandi religioni monoteiste; veramente suggestivo come tour!! E’ quasi ora di pranzo, e così ci rechiamo al grande mercato coperto di Vasarcsarnok, dove si trova di tutto, dall’artigianato all’alimentare; acquistiamo qualche regalo e pranziamo con Wurstel di pollo e patatine fritte. Il pomeriggio ci dedichiamo esclusivamente all’acquisto di regali da portare a parenti ed amici, girando e rigirando sulla Vaci utca, dove ci sono molti negozi di souvenir: marzapane, tokaj, cioccolata, e oggetti dell’artigianato locale, sono stati i nostri acquisti. Comunque fra un acquisto ed un altro abbiamo avuto modo anche di visitare alcune belle chiese che avevamo trovato chiuse nei giorni precedenti: Egyetemi Templom, Ferences Templom, e Servita Templom. Tutte molto belle e che meritano una visita. Per la serata abbiamo in programma d’incontrare mia zia, che è arrivata a Budapest la mattina con una sua amica per trascorrere qualche giorno in questa meravigliosa città. Ci incontriamo al Ponte della Catene: andiamo un po’ in giro, per mostrare anche a loro la magica atmosfera di questa città, ed in questo modo rivisitiamo alcune vie che abbiamo attraversato in questi giorni, e che da domani saranno solamente dei dolci ricordi. Ceniamo sulla Vaci utca, in un altro ristorante che fa menù turistico più o meno allo stesso prezzo di quello in cui abbiamo cenato la sera prima. Anche qui, come in tutti i posti in cui siamo stati, il personale si è dimostrato altamente gentile e cortese, cosa che rende questa città ancora più speciale. Dopo cena andiamo alla celebre pasticceria Gerbaud (è un palazzo enorme in Vorosmarty ter), ma stava chiudendo ed abbiamo rinunciato. Dopo un altro girovagare senza meta per la città, ci ritiriamo nel nostro appartamento. Stavolta ci metto un po’ ad addormentarmi perché vengo preso dalla tristezza per il fatto che l’indomani dovremo lasciare questo posto meraviglioso. Mi capita in ogni viaggio!! 5° GIORNO.

Usciamo presto di casa perché vogliamo andare a fare colazione da Gerbaud (tutte le guide ne parlavano, e noi non potevamo lasciare questa città senza provare i suoi dolci). La sala principale è ancora chiusa, ma sul lato del palazzo c’è una saletta più piccola (tipo bar, ma molto elegante) che è aperta, è così ci togliamo anche questo sfizio (io prendo un pezzo di torta Sacher: ottima). Usciamo da lì è andiamo ad acquistare qualche panino per il viaggio, poi andiamo a prendere le valigie e ci avviamo per l’aereoporto. Metro 3 fino al capolinea Kobanya-Kispest, e da lì si prende il bus n° 93 per Ferihegy (l’aereoporto), dove con qualche minuto di ritardo (anche se arriviamo lo stesso in orario a Roma) decolliamo per tornare a casa. Così concludiamo una splendida vacanza in un luogo fantastico, una città che è un grande esempio di cultura e civiltà non solo nei suoi meravigliosi palazzi o opere d’arte, ma anche e soprattutto nella sua materia prima, la gente, sempre pronta a concederti un sorriso e ad aiutarti se ne hai bisogno. Merce rara, ai giorni nostri. note: volo Roma Fiumicino-Budapest Ferihegy 2B il 01/11/05 con partenza alle ore 15:30 volo Budapest Ferihegy 2B-Roma Fiumicino il 05/11/05 con partenza alle ore 13:00 con Skyeurope (prenotabile sul sito www.Skyeurope.Com) costo totale (2 persone con tasse incluse)= € 138,68 treno Cosenza-Roma(31/10/05) e Roma-Cosenza(05/11/05) con Trenitalia (prenotabile in agenzia) costo totale(2 persone)= € 60,00 (promozione Trenitalia di 15 € a persona se si viaggia di notte) collegamento Termini-Fiumicino= € 38 andata/ritorno per 2 (€9,50 a corsa) appartamento a Budapest, in Deak Ferenc ut. 21 prenotabile sul sito www.Budapest-apartments-info.Com costo totale(2 persone)= € 160,00 Budapest Card= € 24 circa spese varie (ingressi musei, pasti, souvenir, e altro)= € 400 circa (totale 2 persone) guida consigliata= “Budapest” Touring Club Italiano costo= € 19 spesa totale (2 persone)= € 800/900 circa siti consigliati: www.Turistipercaso.It www.Tourinform.Hu www.Viaggiaresicuri.Mae.Aci.It



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