Umbria, cuore d’Italia

Viaggio all'interno dell'Umbria
Scritto da: StreetLife Camera
umbria, cuore d'italia
Partenza il: 02/08/2010
Ritorno il: 13/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
11 giorni, spesa dai 500 ai 1000 euro cad.

L’orario strategico di partenza , le 05.30 di mattina, saziò la levataccia, regalandoci la strada libera e scorrevole. Dopo essere usciti a Cesena Nord, primo tratto percorso in autostrada, proseguimmo per un segmento di Toscana e poi, a seguire, sulla E45. Arrivammo a Bastia Umbra intorno alle 9. Una cosa che notammo subito, negli ultimi km, furono i prezzi riguardanti la benzina. Andavano da 1.362 ad 1.406 al litro. Tutto rigorosamente in pochi km. Ora voi direte, ma non ci dovrebbe essere un cartello di prezzi a regolarli? E’ quello che ci siam chiesti anche noi!!!Comunque trovammo una soluzione, quella più economica. Essa prende il nome di Collestrada Carburanti e lì, il prezzo era 1.294 al litro, bella differenza!!! La stazione di servizio è di fianco all’Ipercoop del medesimo paese che da nome al servizio. Utile al vostro risparmio vacanziero. Nel primo pomeriggio, decidemmo di fare un sopralluogo a Bastia Umbra e ad Umbertide, tanto per prendere confidenza con gente e luoghi. Del secondo paese, particolare e rilassante, notammo gli orari di apertura alle visite, un po’ troppo restrittivi. Tutto girava intorno tra le 10.30 e le 12.30 e dalle 16 alle 18.30. Da visitare in modo veloce: la Rocca, la chiesa di S. Maria della Reggia, la chiesa e museo di Santa Croce. Ristoranti: vi consigliamo vivamente l’ “Ultima spiaggia a Bastia Umbra” in Via Campiglione, abbiamo cenato spesso lì. Rimane sulla via del Turim Hotel e dei vari agriturismi di zona. Dal pesce alla pizzeria, siete in buone mani. Lo Chef Luigi è di Capua e qui vi ho già detto tutto. I prezzi sono nella norma .Un consiglio? Gli gnocchi con gamberi, la tagliata di calamari, i formaggi con miele e marmellate, gli umbricelli con asparagi e pistacchi(una specie di bucatini, primo piatto umbro),i cappellacci ripieni di ricotta e bufala con crema di pistacchio e tartufo scorzone.

Assisi

Il secondo giorno, ci buttammo in qualcosa di molto più serio, Assisi. Città santuario. Niente di più appropriato per definirla. L’atmosfera, qui, è particolarmente suggestiva, e per le vie, tutte allegramente in pendenza e silenti di passaggi, riuscirete a cogliere, anche osservando solo la più piccola bottega, la religiosità che domina la città. Arrivati alla Basilica di S. Francesco, l’impatto del rosone, il grande prato verde che accompagna alla discesa d’ingresso , vi daranno già l’idea dell’importanza di questo luogo. Riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, se ne appropria di diritto il valore e la nomina .Una volta all’interno non saprete più ove girar lo sguardo. Nel museo dei tesori troverete una sinopia proveniente dalla cappella di S. Martino nella chiesa inferiore, Simone Martini (1312). Noterete l’urna del dogma dell’Immacolata, dono di Pio IX al sacro convento. Vi troverete ad osservare vetrate medievali e decorazioni interne, in stile gotico. Il “San Sebastiano” di Giovanbattista Benvenuti (Ferrara 1447,1526), la “Maria in adorazione del bambino” di Benvenuto Tisi (Ferrara 1481,1559), opere di Pietro Lorenzetti del 1300/1400, tutto a rendervi intrinseco, cultura, religiosità, arte. Un intreccio che sfocerà alla vista della tomba di S. Francesco. Così, mentre la pioggia al di fuori, dava contorno ad una strana atmosfera, ci facevamo rapire da quel luogo sacro, basso, raccolto quanto le sofferenze contenute all’interno delle preghiere di ciascuno che vi si avvicinava. Persone, adagiate in ginocchio, premevan mani contro le sbarre ed il muro imponente ove si trovano le reliquie del santo. Tomba, sobria allo stesso tempo, di quelle sei candele ed un lumino centrale. Un continuo passeggiare lento di processione e silenzi. Un rispetto ed umiltà che accoglievano al loro interno, il lamentio di qualche bambino, forse stanco, del camminar , durante il giorno, da montanaro. Filtrava, la S. Messa, intonata nella Basilica superiore. Giovani orientali a fianco di germanici anziani. Italiani in fila a spagnoli. Inglesi a ceder passo a francesi. Stranieri, d’altri mondi più lontani, a spalancare occhi ed incrociare dita tra le mani. Pregando per essi e per chi è dovuto rimanere a casa. Ci si siede a riflettere, a sperare , a ricordare. Un vero mondo sotterraneo che tutto vorrebbe far dimenticare, anche la pioggia che ora, non batteva più. Troppo lontane le gocce, per sentirne ancora rumore. Solo un cartellino giallo o bianco delle guide, a distinguere un confine. Nient’altro. Questa è la Basilica di S. Francesco. Immensa di dimensione e valore spirituale, a tratti, surreale.

Durante la visita, decidemmo di approfittare del biglietto unico per visitare il restauro nella cappella di S. Nicola, all’interno della Basilica Inferiore. Il Giotto, mica bisogna farselo sfuggire! Appena usciti, ci recammo alla mostra virtuale, a Palazzo del Monte Frumentario che non ci dette grandi soddisfazioni. Proseguimmo per la pinacoteca allestita a Palazzo Vallemani…non molto soddisfacente. Il tutto costava 8 euro. Tornando su, sino a Piazza del Comune, non fatevi sfuggire la visita al Foro Romano, con tanto di passaggio sotterraneo alla piazza, dove potrete visitare stele sepolcrali del 1° secolo a. C. Il passaggio resse anche il terremoto del ’90. All’interno, rimane il basamento del Tetrastilo dei Dioscuri e resti archeologici di chiese e monumenti. Meritano inoltre, notevole attenzione, la cattedrale di S. Rufino, la Basilica di S. Chiara, nello scendere. Spostandosi con l’auto invece si risale e si arriva alla Rocca Maggiore. Essa è percorribile a testa bassa nelle parti situate alla base della rocca ove si stringono i passaggi che uniscono le cinta murarie, fino a condurvi nell’alto delle torri. All’interno, in più, trovammo una mostra fotografica e non solo, riguardante palio e sagre. Merita anche, il santuario francescano di S. Damiano(dove morì S. Chiara), a circa 1.5 km da Assisi e la Basilica di S. Maria degli Angeli, a circa 5 km. Il centro è motivo di pellegrinaggio in quanto sede della Porziuncola, piccola cappella dove San Francesco fondò l’ordine francescano. E non dimenticate l’Eremo delle Carceri, molto particolare nella visita e immerso nel bosco!!! Per una visione paesaggistica e fotografica di Assisi invece, basterà scendere e prendere la prima strada a destra(Via Ospedale delle Pareti), dopo il rettilineo percorso. Vi è un campo di girasoli e pannocchie, e durante la loro stagione, senz’altro, vi verranno delle belle foto ricordo. Il parcheggio più vicino al centro di Assisi è il Mojano, il costo è abbastanza elevato, 1.30 euro l’ora poi si passa ad 1.60. Alcuni alberghi convenzionati hanno una tessera(abbonamento) per accedere al parcheggio in modo tale mantenga il prezzo fisso ad 1 euro l’ora. Chiedetela!!!

Pausa ristoratrice veloce? Noi siam rimasti entusiasti di “Pizzamia”, in via Los Angeles 54 quando si arriva verso S. Maria degli Angeli . Eventi: l’11 Agosto sera, festa di S. Chiara , Assisi. Acquisti in pasticceria: “la Rocciata” e “la pagnotta del frate” .Dove? Noi ci siamo trovati molto bene al Bar Pasticceria Sensi Via C.so Mazzini. Acquisti religiosi? Ovunque, ma soprattutto presso la libreria all’interno della Basilica di S. Francesco. Souvenir : altro consiglio nostro, ”Il glicine souvenir” in via S. Francesco.

Terzo giorno, Gubbio.

Beh, dire che è particolarmente bella, è riduttivo. Partiamo dall’ampio parcheggio GRATUITO alla base della città. Proprio a qualche metro, avrete già il Teatro Romano. L’ingresso al centro, è subito attraversando la strada. Un attimo e sarete già all’interno delle particolari stradine che vi accompagneranno in scorci veramente unici. Come primo appuntamento, direi Palazzo dei Consoli in Piazza Grande. Vi abbiamo trovato maioliche ,monete, una pinacoteca. Un esempio di tela? “Convivio di Baldassarre”(scuola veneta XVI secolo).Visitata anche al suo interno, una mostra orientale del 1900 e una mostra del Risorgimento tra cimeli d’armi ed il libro ”I Mille” (1877) di G. Garibaldi, tutto accompagnato da suoi tre sigari esposti. Il dono del libro è opera di un famoso notaio, eredità di famiglia, che assieme ad altre opere, ora allestivano il palazzo. La torre di esso, dall’esterno, la potrete fotografare anche tramite una finestra specchio dell’edificio situato di fronte. Sempre nella stessa piazza, molto suggestivo, il tramonto e l’inconsueto allenamento serale della squadra di rugby di Gubbio. Continuando sulla nostra cartina, decidemmo di far visita a Palazzo Ducale. Da notarne, le ceramiche. Proseguimmo quindi verso il Duomo, dove la parte sopra l’abside centrale, ci risollevò. Carina infine, a scendere , la chiesa di S. Francesco e la relativa statua al di fuori. Qualche scatto con la famiglia, ci sta sempre. Tra le varie porta delle mura urbiche troverete anche quella di accesso al tragitto per la Basilica di S. Ubaldo. Camminata spirituale forse… ma nulla da intravedere. Per non perdere tempo prezioso vi consigliamo quindi la funivia che si può prendere nelle vicinanze della porta di S. Agostino. Qui, al ritorno, fermatevi e visitatene la torre. Si entra dalla tabaccheria ed è gratuita la visita. Quando siamo andati noi, vi erano ceramiche ed armature esposte. Gubbio non finisce però qui, abbiamo tralasciato il lato più importante, l’artigianato . Chi se no, ve la può spiegar meglio? Le botteghe purtroppo scarseggiano , ma tutto sommato ce ne sono ancora ,quindi , ASSOLUTAMENTE , andate a trovare questi artigiani, per chiacchere e shopping, ma soprattutto per approfondire questa patria dell’artigianato e le sue radici. Vi troverete opere uniche di manifattura locale che di certo non vedrete da altre parti!!!Vi segnalerò quindi le due visite “fotografiche” e di scambio culturale che abbiamo fatto. Una bottega interessante che incontrerete lungo la strada, Via Baldassini, è l’Artigianato di Ferro Artistico. Gli “ addetti ai lavori” sono simpatici e disponibili quindi, se avrete la fortuna di un restauro di qualche capitello o qualcosa di ancor più particolare, vedrete un mestiere che al giorno d’oggi si va via via perdendo. Proseguendo, direzione Largo del Bargello, vi fermerete da soli. La scuola Vasai di Leo Grilli è impossibile non vi attragga ed incuriosisca. Questo signore, è “solo” pittore, scultore, ceramista. Decise di iniziare da giovanissimo e ora vanta di una collezione di opere che sarebbe dura elencare. Tanto per farvi un esempio della sua manualità vi elencherò una parte del suo curriculum: Premio internazionale “Ercole d’oro”- Trevi 1984, Premio Umbria d’argento-Terni 1979,Premio Gens Antiquissima Italia-Perugia 1991, assegnazione del Rotary Club di Gubbio che lo proclama l’artista dell’anno nel 2004. Nel febbraio 2006, non stanco di manifestazioni e premi, esegue una dimostrazione in Australia, ad Adelaide, basata su creazione nuovi studi su forme nuove, da riprodurre nell’arte del vasaio, in occasione del loro carnevale. Egli si da parecchio anche nella scultura, e tra le tante, una fontana realizzata in bronzo, raffigurante una testa di leone con raggera, se non erro, posizionata in Piazzetta Remosetti. Persino le riprese in laboratorio per il documentario Smart Travels Europe con Rudy Maxa(American public television 1999). L’importanza di quest’artista ricopre anche premi come “Mastro Giorgio” (Gubbio) per diversi anni (dal 1956) e il fatto che egli abbia partecipato a biennali e concorsi internazionali, fa il resto. Possiede addirittura un attestato dell’Indiana University. Vedete un po’ voi se farvi sfuggire quest’opportunità di conoscenza!!! La sua bottega, in pietra a vista nel suo interno e ricoperta di opere è incantevole. Aggiungiamola gentilezza di questo artista, e la giornata vi volerà con lui. La peculiarità di costui, è che solitamente vi osserva, quando si riposa, dalla panchina posta vicino alla fontana di Piazza Bargello. Quindi rispettate anche quel cartello che troverete all’esterno! Ultima notizia su di lui? Beh , quel giorno mi sono divertito a fargli un po’ di domande come avrete capito…ricordate il programma ”Scommettiamo che?” ebbene si, non è mancato neppure lì, nel Novembre del ’95, riuscì a creare sulla ruota di una Fiat 500, in movimento, un vaso. Credo che non ci sia null’altro da dire. Credete in questo artigiano, porterete a casa un bel ricordo sia come persona che come artista.

Da non dimenticare vicino a Gubbio: la gola del Bottaccione in cui Walter Alvarez, noto geologo americano, diede inizio all’elaborazione della più famosa teoria sull’estinzione dei dinosauri.

Altri Souvenir? Assolutamente fate un passaggio presso la fabbrica chiamata “La bottega del Medioevo” a Ponte d’Assi, lungo la strada. Tutto ciò che è lavorazione concernente resina ,legno, ferro. Forniscono armature e giochi per sagre, parchi divertimento ed è possibile, chiedendo, visitare la parte magazzino e lavorazione.

Pranzo serale: ci sono tanti piccoli ristoranti ma io vi consiglio la “Taverna del lupo” in Via Ansidei , appena all’ingresso di Gubbio venendo dal parcheggio a pagamento. E’ una lussuosa cantina di vini principalmente, ed in più fa ristorazione. Troverete vini dai 15 euro a bottiglia sino a prezzi esorbitanti quali 3000 euro. Invecchiati di anche trent’anni, di qualunque nazionalità. Locale molto intimo, parti anche qui in pietra a vista e ceramiche di alta lavorazione, quadri, anfore e vasi esposti. Apparentemente caro, ha anche le scelte per i menù turistici con prezzi intorno ai 20 euro (dal primo al dolce compreso).

Quarto e quinto giorno, Perugia.

Pronti per la sorpresa? Hanno la mini-metrò!!!Basta seguire le indicazioni per lo stadio, uscita Madonna Alta e troverete un ampio parcheggio gratuito dove si può salire in città (anche via autobus, se vorrete). Il biglietto costa 1 euro e dura 70 minuti, poi ci sono vari abbonamenti. Perugia è un mix esplosivo d’arte e culinaria. Iniziamo dall’arte per saziarci poi il palato dei loro prodotti. Visitando il museo “Nobile Collegio del Cambio” potrete conoscere le opere del Perugino che, ci ricordò la guida, ebbe un passato scolastico assieme a Botticelli e Leonardo. I casi della vita! Appena entrati noterete il cangiantismo di una tunica, il movimento del vento, i sandali quasi tatuati, il portamento e la femminilità delle donne , gli angeli rappresentati con teste di piccoli bambini, i pianeti raffigurati nel soffitto, con rispettive costellazioni. La sua tecnica era usare sagome di cartone che riciclava poi a produrre nuovi protagonisti. Non si rinnovò però in questo e ben presto fu superato dall’innovazione pittorica di Raffaello. Il suo primo ed unico autoritratto, i cambi valuta dell’epoca, gli chiesero persino di firmarlo. A fianco di questa sala, tuttora, il 24 Giugno, si recita una messa, per un antico volere dei nobili, quasi a portare fortuna agli affari di quel tempo e forse anche a quelli di oggi. Nella seconda stanza invece, troverete raffigurata la notte di S. Lorenzo, la vita di S. Giovanni e la decapitazione di esso. Un tempo, l’arrivo da Roma verso Perugia, faceva si che imponesse il cambio moneta. Questo in ogni caso, veniva eseguito ogni 50km.Qualora vi fosse stata la richiesta di un prestito, all’epoca, si chiedevano interessi controllati. Le sale erano quindi tre, quella dei legisti, quella delle udienze usata anche come cambio verso l’esterno, la chiesa. Nella sala delle udienze condannavano l’usura(cosa che oggi manca, ci vorrebbe una grande sala di questo tipo!).Troverete rappresentate quattro donne, la prudenza rappresentata con lo specchio, la giustizia, con una spada ed una bilancia, la fortezza(o forza), con mazza e scudo, ed infine la temperanza con due ampolle, una di acqua calda ed una di acqua fredda. Senza le quattro divinità non si potevano prendere decisioni. A queste antiche virtù si aggiunsero poi quelle nuove, fede, speranza, carità. Beh , fermiamoci qui… vi auguro di incontrare la nostra stessa guida( un artigiano che ha la passione per l’arte) perché questa è solo una minima parte di ciò che vi racconterà se vi fermerete un attimo con lui. Appena usciti ci dirigemmo verso la mostra fotografica di Steve Mc Curry, sempre all’interno di Palazzo Priori .Un’occasione del genere capita di rado. Pensare che tramite la carta musei, costo 12 euro, abbiamo visitato di tutto e di più, compresa una mostra del genere! Ciò fa riflettere sull’intelligenza e la riuscita del biglietto, comprensivo tra l’altro, di audioguida!!! Salutata la parte fotografica, ci si è dedicati alla galleria nazionale. Meravigliosa. Spalancherete gli occhi con Piero della Francesca ed il “Polittico di S. Antonio”,” L’Annunciazione dei notai” di Benedetto Bonfigli, la “Pala di Santamaria dei servi” del Perugino, ”L’adorazione di Monteluce” di Bartolomeo Caporali. Bella la Cappella dei Priori(una volta il luogo più nobile dell’edificio), “La trasfigurazione” del Perugino. Impressionante anche la “Pala di Santamaria dei Fossi” del Pinturicchio. Notevole la copia della deposizione Baglioni di Raffaello Sanzio. Particolare lo “Sposalizio mistico di S. Caterina”(1530) di Bernardino Mariotto, con ricami in rilievo e dorato negli abiti. Vi “annoieranno” di arte anche Orazio Alfani ” Riposo durante la fuga in Egitto”(1550,olio su carta incollata su tela) ed infine bellissime luci, felicità trapelante, il cosiddetto “fuoco nei colori” di Pietro da Cortona” Natività della Vergine” (1643).40 sale. Impossibile, per me, trattenermi dal segnalarvi anche ”La santa Cecilia” di Orazio Gentileschi con effetti di luce sui movimenti nel suonar del piano. Usciti, completammo la carta musei con il Nobile Collegio della Mercanzia(un’unica sala per la maggior parte intarsiata nel legno), il Pozzo Etrusco, la Cappella di S. Severo. Per quanto riguarda il museo Capitolare, troverete esposti Giovanni Antonio Scaramuccia, Girolamo Danti, Gian Domenico Guerrini e pitture tra il 1500 ed il 1600.Dopo la galleria nazionale, tutto vi apparirà quasi non degno di nota. Per quanto riguarda le chiese da visitare, più per la vista esterna che per il loro interno ricostruito quasi completamente, S. Ercolano, S. Domenico, S. Pietro(i due chiostri ed il parco esterno non meritano gran tempo, l’interno, molto bello).

Le soste obbligate: bene, di strada ne avete percorsa, è ora di fermarsi un attimo. Per la sosta di un caffè e qualche dolce( “qualche” è una parola grossa), vi consigliamo la Caffetteria Sandri, in Corso Vannucci, di fronte alla galleria nazionale. La loro vetrina parla da sola, entrerete come zombie alla ricerca di tutto ciò che è dolce, cioè tutto. Meritano anche i liquori e la frutta secca. E’ dal 1860 che stuzzicano i palati umbri e non solo. Bello l’interno. Ma allora, se volete parlare di interni e maestosità di caffetteria invece, beh, vi dovrete rivolgere nella via che unisce Piazza Matteotti a Corso Vannucci, cioè Via Mazzini. Mi spiace, ma sono pronto a scommettere con voi che vi innamorerete di questo posto. Caffè di Perugia. Avete presente quelle caffetterie che vedete solo nei film? Buttatevi, non dimenticate la macchina fotografica. Assolutamente. Ci sono colori, composizioni, arredamento che vi fanno sentire all’interno di un enorme chicco di caffè. Lo staff è stato gentilissimo e ci ha fatto da guida all’interno, si perché, lo definirei un museo, non un semplice caffè. Note importanti di un passato medievale della città, elegante, intimo, sale affrescate, arcate, pietra a vista, lampadari. Si ferma il tempo e sentirete persino le pareti odorare di caffè!!! Una bella pausa qui, è impossibile non farla. Fanno anche da ristorante, enoteca, gelateria. Non siete sazi, ok. Diamo il colpo di grazia. Chiedete per Via Danzetta, non molto distante. Dirigetevi nella bottega Cacioteka. Io credo che qui, oltre agli assaggi, vi verrà voglia di portare via tutto. Il ragazzo che gestisce vi informerà su tutti i prodotti, gentilissimo. Comunque non vi descriverò nient’altro, apposta, di ciò che preferisco assaggiate da soli. Cosa manca? Ah si, l’aperitivo. La direzione da seguire è quella di Piazza Matteotti, attraversate l’arco verso il mercato coperto (utile eventualmente per un po’ di shopping) e andate a rilassarvi a “La terrazza”, un nome , un fatto. Un’oretta qui , ve la potrete concedere verso sera no?

Scorci fotografici: uno interessante, lo troverete tra Via Volte e l’arrivo in Piazza IV Novembre, anche se credo che dal lato storico e di architettura , non vi mancherà nulla, da nessuna parte. Proseguendo da Piazza IV Novembre fino a Piazza Morlecchi invece, un po’ una delusione la scalinata famosa di Via Appia che passa al di sotto del ponte. Lungo il lato destro, una bottega di calzolai. La camminata è breve, le case pitturate, a scendere, sono di vari colori ma non danno grandi spunti perché non tenute in modo ottimale. Tornando su Corso Vannucci, percorretelo sino ad attraversare Piazza della Repubblica. Sul lato destro, prima di arrivare alla piazza, avete un paio di vie, notevoli per la luminosità che vi filtra. Una di queste, termina all’interno di un locale, entrateci nel pomeriggio, verso le 17, c’è una luce molto particolare. Proseguite fino in fondo alla via. C’è un parchetto (giardini Carducci) che da su Via Indipendenza. Oltre ad essere un punto panoramico, offre spunti al tramonto per qualche controluce.

Dettagli di gita: la manutenzione ordinaria della minimetro viene effettuata solitamente in Agosto dall’8 in poi, quindi dovrete fare i biglietti in autobus ad 1,50 euro. Stessa azienda, vi fa pure pagare il disagio…se riuscirete ad arrivare giorni prima, magari acquisitene più di uno. Hanno valenza solo da quando si timbra. Il percorso dura una decina di minuti e fa le stesse tappe dell’autobus ma è molto più suggestivo. Una volta scesi all’ultima fermata, prenderete un tunnel a piedi e l’ascensore per salire in centro. Per quanto riguarda i bar…se non vi avrà deliziato (cosa impossibile) il caffè Perugia o la Pasticceria Sandri, avrete anche modo di confrontare la degustazione presso “ Il caffè di Roma”(Lavazza)in Piazza Matteotti 32.Per quanto riguarda il momento di ricordarsi dei vostri amici a casa, oltre alle botteghe segnalate vi segnalo la tabaccheria Lucertini ’s shop in Piazza Matteotti 54. Giro spesso per trovare un attimo scattato, oltre le mie foto, da spedire. Diviene sempre più dura la ricerca perché si scarseggia in qualità. Qui, ne abbiamo trovate di belle e riguardanti anche Assisi.

Sesto giorno, i castelli.

Avevamo avuto segnalazioni sui castelli della zona… beh che dire, non perdeteci tanto tempo, ora vi spiego il perché. Il Castello di Serra Partucci, di Polgeto, di Romeggio, ad esempio, sono rispettivamente chiusi per lavori o adibiti a case. Gestione romana o inglese. Questo appreso dalla gente del luogo e visto di persona. L’unico è il castello di Montalto. In ogni caso, tra indicazioni incomplete o inesistenti, perdemmo mezza giornata per toglierci la curiosità di ogni. Se vorrete procedere per il tour comunque, è tutto in zona appena fuori da Umbertide.

Settimo giorno, Cascata delle Marmore

E la gita alternativa? Beh, intanto eccone una. Volete staccare da musei e mostre? Niente di meglio che seguire la direzione Foligno. Poi proseguite oltre Spoleto in direzione Terni. La strada che vi accompagnerà è la N°3.Prendete come riferimento le indicazioni per il Lago di Piediluco o eventualmente anche le indicazioni per Norcia. I cartelli non sono proprio chiari ed un giretto intorno senza trovare la strada immediata, ce lo siam fatti. Per quanto riguarda bar o ristoranti per la pausa pranzo e forse per il luogo spettacolare, credo sia più bello entrare con la mentalità dei panini al sacco.

Ottavo giorno, Castiglione del Lago

La seconda gita che vi consiglio, per metà culturale e per metà fatta di sole, distese verdi e lago, è la visita all’antico borgo etrusco che domina il Lago Trasimeno. Qui, sentirete anche spesso parlare dell’isola Polvese. Ecco, magari, lasciate perdere. L’abbiamo girata tutta a piedi, se lo volete fare in bicicletta non vi cambierà il discorso. Tutto questo fascino noi non l’abbiamo visto. Per quanto riguarda la natura, sicuramente Agosto non è il mese giusto, ma non credo di aver notato eventuali gran fioriture per gli altri mesi. Fauna, ogni stagione forse riserverà sorprese. Gli spazi verdi per i bambini ci sono, quindi, una famiglia sicuramente si può rilassare nel prendere sole lungo le rive, per il resto, per come ci era stata descritta, una delusione. Se volete comunque prendere il traghetto e avventurarvi, il paese da cui parte è S. Feliciano e da poco tempo credo abbiano anche inaugurato il servizio notturno, fino a mezzanotte. Il lago Trasimeno, la gente del posto non lo consiglia molto, il fondo fangoso e gli spazi adibiti a spiaggia lasciano molto a desiderare. Immergetevi quindi nei suoi paesi, quelli non deluderanno! Passignano, ma soprattutto Castiglione del Lago. In quest’ultimo abbiamo avuto la fortuna di incontrare un appuntamento storico con tanto di damigelle vestite con costumi dell’epoca , quindi molto caratteristico e particolare. Ci siamo diretti poi, dopo un buon gelato, verso Palazzo della Corgna e la Rocca Medievale. Come caffetteria pub, abbiamo notato esser molto particolare il 909 cafè. Entrare per credere, si trova in corso V. Emanuele. Sempre se siete amanti del dettaglio fotografico e della pausa caffè naturalmente. Nella stessa via, se invece vorrete portare a casa un buon assaggio dell’Umbria, abbiam notato la bottega “Umbriaterraesole”.

Nono giorno, Monte Cucco, montagna e tanta natura

La direzione per raggiungerlo è Gualdo Tadino, dopo Assisi. D’estate diviene la migliore vallata per veder sfrecciare e virare in acrobazie i deltaplani . L’auto meglio lasciarla al bar ristorante sotto, proprio perché vi passano animali liberi e spesso il parcheggio è completo delle scuole di deltaplano e degli appassionati di parapendio. In zona, la parte speleologica aperta da poco. Per accedervi però, bisogna passare nei paesi più bassi e mettersi d’accordo per le escursioni. Questa ragazzi, è la gita immersa nel verde che vi consigliamo di più!L’8 Agosto si è concluso, dopo una settimana di voli acrobatici, il pre-mondiale di deltaplano. Il giorno successivo, c’è stato il campionato nazionale olandese. Uno spettacolo!!! La vallata si apre magicamente a sport, escursioni, splendidi cavalli in tutta libertà e persino qualche mucca che gironzola pascolando indisturbata. Necessario da prender con voi? Un bel plaid e via di pranzo al sacco, anche un po’ di crema solare non guasta, ci si scotta velocemente. I corsi per gettarsi nel cielo di vallata, assieme naturalmente ad istruttori professionisti del luogo(uno, parlandoci scoprimmo pure di esser originario di Ferrara, tu guarda le coincidenze!) hanno un costo che gira intorno agli 80 euro. Nel 2011 si terranno i mondiali!!!Stessa località, stesse giornate.

Il decimo e undicesimo giorno, lo dedicammo allo shopping e al relax, nuovamente, di Perugia e località nei dintorni.

Tappe da mezza giornata: Spello e Città di Castello.

Spello

Molto carina dal punto di vista medievale, la si gira in mattinata, belli gli scorci, il contesto di viuzze che la attraversa, un buon passeggiare d’assaggi e tanta quiete. Il tesoro di Spello? E’ dorato e trasparente, state pensando ad un mare(non c’è) o ad un lago??? Naaa…l’olio!!!Non appena uscite dal paese troverete le indicazioni per il frantoio. Basterà uscire in circonvallazione e percorrere circa due km .Nell’orario estivo rimane aperto dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 18.Il sabato dalle 8 alle 12.Se sforate nell’orario, come purtroppo abbiamo fatto noi, vi sono i numeri di cellulare su una targa appesa sul lato prima del cancello. Purtroppo interrompemmo il post pranzo del vicepresidente del frantoio, che ci accolse però come dei signori. Dire che ci ha colpiti per gentilezza è dir poco. Un volantino riportava ” l’olio extra vergine di oliva, la cui produzione è riconosciuta tra le più pregiate d’Italia, è speciale per le sue qualità organolettiche”. Si, insomma, meglio farci un salto e un bel rifornimento!!!Tornando al centro, invece, se vi vorrete fermare a pranzo, assaggiate assolutamente la vera specialità della torta di testo, una specie di focaccia che vi consiglieranno accompagnare con il prosciutto locale. Noi ci siamo fermati nella macelleria che rimane sulla sinistra, salendo dal parcheggio( gratuito dalle 13 alle 14). Vedrete che delizia!

Città di Castello

L’abbiamo visitata al ritorno, soltanto in mattinata. Lasciate perdere la ricerca della “famosa” scala mobile, particolarità d’ingresso a questa città. E’ in degrado ed inutile. Vi possiamo ricordare solo una prima colazione al “Crystal Cafè”(in pieno centro, esattamente in Via Mazzini). Il pranzo, merita invece di esser consumato a “Le logge” ristorante in P.zza Matteotti.

Buona Umbria a tutti!!



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