Alla corte del Sultano

Con ancora negli occhi i fantastici paesaggi della Turchia e nel cuore il sorriso delle persone che li popolano, eccoci a raccontare questo meraviglioso viaggio durato quattordici giorni. Si parte da Verona (scalo a Monaco) e si atterra ad Istanbul. Appena trovato l’hotel è doveroso il primo giro in città, per respirare l’atmosfera...
Scritto da: Matteo Carcereri
alla corte del sultano
Partenza il: 22/07/2005
Ritorno il: 04/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Con ancora negli occhi i fantastici paesaggi della Turchia e nel cuore il sorriso delle persone che li popolano, eccoci a raccontare questo meraviglioso viaggio durato quattordici giorni.

Si parte da Verona (scalo a Monaco) e si atterra ad Istanbul. Appena trovato l’hotel è doveroso il primo giro in città, per respirare l’atmosfera orientale. Neanche a dirlo e il muezzin intona il suo canto, o meglio il suo richiamo: per i fedeli è l’ora della preghiera. Questo suono, che ci ricorda la devozione dei turchi alla religione islamica, ci accompagnerà per tutta la vacanza, scandendo le nostre giornate. Ma veniamo alla città; immensa, trafficata, rumorosa e pregna di profumi speziati, ancor più vivi se ci si avvicina alla zona del porto. Ciò che ci colpisce è proprio la contrapposizione tra questo caos e l’aura di sacralità che circonda le numerose moschee di Istanbul, resa ancor più affascinante dalla sua posizione geografica. Questa città si estende infatti, sulle due sponde del Bosforo, il quale collega il Mar Nero e il Mar di Marmara e nel frattempo separa l’Asia e l’Europa. Il Corno d’Oro, insenatura di mare lunga 7 km, divide in due la parte europea. Istanbul è per questo, l’unica città al mondo situata su due continenti e proprio perciò ebbe sempre una grande importanza geopolitica. Quando l’Impero Ottomano cadde, e dopo la prima guerra mondiale, seguì un periodo repubblicano che sfociò nella presidenza assolutista di Atatürk, letteralmente padre di tutti i turchi, eroe nazionale, raffigurato ovunque nelle statue e nelle monete. A Istanbul visitiamo subito la Yeni Camii (camii significa moschea): nonostante venga definita nuova (yeni vuol dire recente, nuova), ha ben 400 anni. Ciò che la caratterizza, oltre alla sua grandiosa cupola e agli interni riccamente decorati, è la presenza continua di numerosi piccioni, tant’è che il suo secondo nome è proprio Moschea dei Piccioni. Ma la meta di questo primo giorno è la Torre di Galata, al di là dell’omonimo ponte che attraversiamo rischiando di essere investiti dall’onda gialla (sono centinaia i taxi che si aggirano per Istanbul clacsonando all’impazzata). Finalmente arriviamo in cima alla Torre, da cui godiamo di uno splendido panorama: il Corno d’Oro, la città, le sue moschee e lì in fondo, immerso nel verde, il Topkapi, residenza dei sultani ottomani per quasi quattro secoli, a cui faremo visita l’indomani, dopo una notte di riposo, ma non prima di aver cenato con il classico kebab (disponibile anche in versione vegetariana) accompagnato da un’ottima Efes, unica birra disponibile sul mercato turco.

Siamo al Topkapi: qui il biglietto per l’ingresso è un po’ caro (12 YTL +10 YTL per l’harem), ma ne vale davvero al pena. La sua struttura, modellata secondo i dettami dell’architettura islamica, si compone di una serie di padiglioni, cucine, sale d’udienza e chiostri costruiti intorno a corti interne con splendidi giardini. Per visitarlo tutto ci vuole almeno mezza giornata, ma la cosa che merita di più è sicuramente l’Harem del Sultano, costituito da 300 stanze, non tutte accessibili al pubblico. Secondo le fantasie popolari, l’Harem era il luogo in cui il sultano poteva “lasciarsi andare”, ma nella realtà era solo l’insieme degli appartamenti in cui la famiglia imperiale passava le propria vita. Ciò che più colpisce è la visita all’hamam del sultano in marmo e oro, al cortile delle concubine e alla sala da pranzo di Ahmet III, abbellita da splendidi pannelli raffiguranti fiori e frutta.

È già primo pomeriggio e dobbiamo visitare le altre moschee, quindi di corsa verso Santa Sofia, uno degli edifici più vecchi ed imponenti della città. L’imperatore Giustiniano lo fece costruire per riportare l’Impero romano alla sua antica grandezza. Le sue dimensioni e la bellezza dei suoi mosaici sono sbalorditivi. Proprio di fronte ad essa si trova la famosissima Moschea Blu, così chiamata per i mosaici e le decorazioni interne. Il sultano la fece costruire agli inizi del 1600 per contrastare la vicina Santa Sofia, che teneva ancora in sé memorie della Cristianità. L’itinerario islamico prosegue poi con la Rusten Pasa Camii, una piccola moschea, ma forse la più bella, rivestita sia esternamente che internamente con la ceramica di Iznik. Infine visitiamo la Cisterna Basilica, che costruita nel 532, faceva parte di un acquedotto; dopo aver subito diverse modifiche, oggi è dotata di passerelle e luci soffuse che permettono di compiere un percorso tra le sue imponenti colonne. Nell’acqua nuotano dei pesci, mentre in sottofondo viene trasmessa musica classica: insomma, un luogo davvero suggestivo, ma un po’ umido! Siamo così giunti all’ultimo giorno a disposizione per visitare Istanbul; ci torneremo solo a fine vacanza; visitiamo quindi l’ultima moschea, quella del Solimano, la più grande di Istanbul, e poi ci concediamo un giro turistico fra i negozi di Istiklal Caddesi la via più famosa nelle vicinanze di piazza Taksim, da percorrere a piedi oppure con i caratteristici tram rossi. Sono le 21.30, è ora di partire per la Cappadocia, ci aspetta un viaggio di dodici ore. Il mezzo di trasporto? L’autobus naturalmente. Forse non tutti sanno che in Turchia gli autobus a lunga percorrenza sono molto spaziosi e soprattutto organizzatissimi: a bordo, dispongono infatti di due autisti che si alternano alla guida e di un cameriere che si premurerà di versarvi da bere e darvi la colazione, tutto al modico prezzo di 30/40 Lire turche (all’incirca 19/25 euro a persona).

Il viaggio è piuttosto lungo, ma quando all’alba, vediamo il paesaggio della Cappadocia tingersi di tinte calde, dimentichiamo il torcicollo e rimaniamo a bocca aperta. Un labirinto di torri, crepacci, canyon, pinnacoli e castelli rupestri: è un paesaggio fiabesco quello che si presenta ai nostri occhi.

Si tratta di formazioni laviche “lavorate” dagli agenti atmosferici nel corso di secoli, fino ad assumere forme bizzarre. La più classica, appunto, è quella di un camino. La Cappadocia si estende su un raggio di 20/30 Km e i paesini da visitare sono davvero tanti, ognuno con la propria caratteristica. Il primo che visitiamo è Göreme con il suo Open Air Museum, dove ci addentriamo nelle più suggestive chiese rupestri, abbellite da affreschi ancora ben conservati e poi on the road…Verso i piccoli paesi di questa fantastica regione: Uchisar, Urgup, Çavusin, Orthaisar, Avanos e infine Derinkuyu, dove ci inoltriamo nella misteriosa città sotterranea. Dopo tre giorni lasciamo con grande dispiacere la Cappadocia: qui abbiamo trovato gente semplice e una grande ospitalità. Tutti i comfort moderni, in un ambiente ancora incontaminato e quasi preistorico…Qualche volta avevamo l’impressione di vivere fuori dal mondo, in un posto fermo nel tempo. Dopo aver visitato in lungo e in largo questa regione, un po’ di meritato riposo sulle spiagge della Turchia. E quindi, altre quattordici ore di autobus notturno per raggiungere Patara, un villaggio di trecento abitanti sulla costa sud occidentale. Qui il paesaggio cambia radicalmente: mare, spiaggia bianca, vento, 38 gradi… e zanzare! I suoi 18 chilometri di spiaggia la rendono unica e le conferiscono il primato tra le spiagge europee…Ma qui non c’è solo mare: Patara, era il porto principale dell’antica Licia ed è anche interessante visitare le rovine emerse dai recenti scavi archeologici. Dopo tre giorni di pieno relax, affrontiamo poche ore di viaggio per arrivare a Pamukkale (letteralmente castello di cotone): qui le acque delle sorgenti termali, cariche di sale calcareo, versandosi sui bordi dell’altopiano, hanno creato una fantastica formazione di stalattiti e bacini bianchissimi che al tramonto assumono tonalità spettacolari. Vi lascio immaginare il quantitativo di foto scattate! Le sorgenti di acqua calda che scorrono in questo luogo, sono state utilizzate sin dal tempo dei greci per il loro potere terapeutico ed ancora oggi si può godere di questi benefici. Doverosa è anche la visita alle rovine dell’antica città santa di Hierapolis, fondata nel II secolo a.C. Da Eumene II, re di Pergamo. All’interno del sito archeologico, che si estende su una lunghezza di 2 km, spiccano il Teatro Ellenistico e la Necropoli, una delle meglio conservate. Il gran numero di sepolcri (1.200) e’ legato principalmente al centro di cura dell’antica Hierapolis: vi convenivano, infatti, da ogni parte dell’Impero Romano ammalati facoltosi che spesso, anche a scopo propiziatorio, si facevano preparare fastose tombe, rimaste poi inutilizzate. La giornata a Pamukkale si conclude con una cena a base di pide (la pizza turca), in compagnia di due simpatici francesi conosciuti sull’autobus, Arnaud e Aurelie. L’indomani si riparte per Efeso, qui non ci sono strutture alberghiere, perciò alloggiamo nel paese limitrofo, Selçuk dove per altro ci sono diverse cose da visitare, tra cui la basilica di San Giovanni Battista, la Isa Bey Camii e l’antico acquedotto.

Le rovine di Efeso sono sicuramente tra le più spettacolari della Turchia. Ampiamente ricostruite, non possono che entusiasmare anche i visitatori meno attenti, sia per la loro vastità che per la bellezza degli edifici, in particolare quella del grande teatro (una capienza di 25 mila posti) e della biblioteca di Celso. Senza tralasciare poi, il Tempio di Artemide, uno delle sette meraviglie del mondo antico, di cui purtroppo oggi restano solo alcune colonne.

Il nostro tour si completa qui, torniamo perciò ad Istanbul per l’ultima notte e per gli ultimi acquisti al Gran bazar che si può davvero definire come lo shopping center più grande del mondo: cinquemila negozi, caffé, ristoranti, moschee, botteghe, laboratori d’artigianato, hamam dove la parola d’ordine è contrattare! Una divertente traghettata sul Bosforso verso Uskudar, città situata nella parte asiatica, dove visitiamo la zona del lungomare e scattiamo qualche foto alla Torre di Leandro, e poi di ritorno per un ultimo sguardo alla Sirkeci, l’antica stazione ferroviaria di Istanbul da cui partiva il famoso Orient Express.

L’indomani mattina ci rechiamo in aeroporto con un po’ d’anticipo: qui infatti i controlli sono severissimi. Spendiamo le ultime lire turche e… si torna a casa! È stato un viaggio davvero interessante, che ci ha portato a vivere a stretto contatto con la gente del posto e proprio per questo possiamo dire che i turchi sono persone davvero gentili, ospitali e cordiali. Passando davanti a ristoranti e negozi, i turisti vengono fermati e inviati ad entrare, ma il modo di fare non è per nulla invadente. Anzi, i turchi sono davvero interessati alle storie di ciascun turista, alla loro provenienza e a cosa li abbia spinti ad un viaggio nella loro terra. Il ricordo più bello è forse quello di Alì, un vecchio poeta, proprietario di un negozio colmo di antichità e di Faruk venditore di tappeti, che ci hanno invitati nelle loro case a bere il çay (il te turco, bevuto sempre caldissimo e a tutte le ore del giorno) e con cui abbiamo chiacchierato, approfondendo così, la conoscenza di questo popolo, della sua storia e della sua religione, soprattutto in un momento in cui il clima internazionale è teso. I pregiudizi e i timori, non lo nascondo, erano tanti, ma forse è anche per questo che si è trattato di un viaggio speciale, che abbiamo programmato accuratamente ma che poi si è rivelato ancor più divertente nella sua imprevedibilità e nella sua varietà. La Turchia non lascia certo indifferenti: noi ci torneremo sicuramente! Tutte le foto del nostro viaggio in Turchia le trovate qui: http://xoomer.Virgilio.It/carce/home.Htm COSE TURCHE Durante il nostro viaggio abbiamo potuto appurare che “Cose Turche” non è solo un modo di dire, ma un vero e proprio stile di vita. Ecco alcune cose turche che abbiamo notato girando per la Turchia e che ci siamo annotati.

• Caffè? Assolutamente no! È il çay (il the) la bevanda preferita dai turchi. Ma la cosa strana è che lo bevono bollente, in bicchierini di vetro piuttosto piccoli, e lo trangugiano come niente fosse! • Backgammon, passatempo preferito. I turchi ci giocano spesso, addirittura a colazione (probabilmente aiuta ad iniziare meglio la giornata).

• Il clacson è molto usato, ma senza alcun motivo apparente. È un po’ la colonna sonora della città (oltre al muezzin naturalmente).

• Il bidet, non esiste, non cercatelo. Per rimediare, i turchi si sono inventati un sofisticato sistema di getto che arriva direttamente nella zona interessata…E tutto restando comodamente seduti sul gabinetto. Certo, la sensazione che si prova è un po’ strana, ma può comunque essere piacevole (io non l’ho provato…Chiedete invece a matteo…!) • E per rimanere in tema…Abbiamo notato che nei bagni pubblici sono sempre presenti un piccolo rubinetto, che rasenta il pavimento e un secchiello, spesso colmo d’acqua. Non abbiamo ancora capito a cosa servano…Se qualcuno può illuminarci… • Suonerie polifoniche? Per i turchi ne esiste una sola: “Profondo Rosso”. L’abbiamo sentita un sacco di volte…È proprio la più scaricata.

Alcuni prezzi Ingressi ai monumenti: Istanbul: Santa Sofia 15YTL; Topkapi: 12 YTL l’ingresso + 10 YTL per l’Harem o il Tesoro; Cisterna Basilica 10YTL; Torre di Galata 8YTL; Museo Archeologico: 5 YTL; Moschea Blu, Moschea Nuova, Moschea Solimano: gratis.

Cappadocia: Goreme Open Air Museum 12YTL; Città sotterranea di Derinkuyu: 10 YTL; Castello di Uchisar 1YTL; Castello di Cavusin: 4 YTL; Castello di Ortahisar gratis; Patara: ingresso alla spiaggia ed alle rovine 2YTL: Pamukkale: ingresso unico per Hierapolis e piscine di travertino 5 YTL; Selcuk: museo di Efeso 4 YTL; ingresso ad Efeso: 15 YTL; Rovine Basilica S. Giovanni Battista 4YTL Trasporti: Traghetti sul Bosforo ad Istanbul: 1YTL a tratta; Pullman Istanbul – Cappadocia (12 ore) 41 YTL; Pullman Cappadocia – Fethiye- Patara 45 YTL (14 ore) Pullman Fethiye-Pamukkale (5 ore) 18 YTL; Pullman Pamukkale – Selcuk (Efeso)12 YTL (3,5 ore) Pullman Selcuk – Istanbul 35YTL (11 ore) Minibus in Cappadocia: 1 – 2 YTL a tratta Pernottamenti: Istanbul: 42 euro a camera a notte con colazione a Sultanhament (Sumengen Hotel) Cappadocia: 30 euro a camera a notte con colazione (Kelebek Hotel Goreme) Stupendo Patara: Rose Pension, 25 YTL a camera a notte con colazione Pamukkale: Koray Hotel 30YTL a camera a notte con colazione e piscina Selcuk: Ephesus Inn 30 e YTL a camera a notte con colazione



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