Cappadocia fra arte, natura e tradizione

Turchia, un Paese in profonda evoluzione, ricco di contrasti ma pieno di meraviglie
Scritto da: Sergio&Marta
cappadocia fra arte, natura e tradizione
Partenza il: 08/08/2012
Ritorno il: 17/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Sergio, 51 anni, e Marta, 47 anni, sono i protagonisti di questo viaggio. Siamo una coppia storica appassionata di viaggi fai da te organizzati spulciando su guide turistiche e navigando su internet, innamorati dell’area che va dal Medio Oriente al Magreb.

8 Agosto 2012

Partenza ore 6.00 da Firenze per l’aeroporto di Fiumicino. È un mercoledì, il traffico è scarso. Alle 8.45 siamo al Parking Blu dove abbastanza rapidamente lasciamo la macchina e veniamo trasbordati dallo shuttle navetta al Terminal 3. Il check-in con la Turkish Airlines è impressionante, tempo 5 minuti e abbiamo già completato l’opera! Il volo è alle 11.10, abbiamo tempo per girovagare un po’. Decolliamo con un po’ di ritardo ma il tempo è ottimo e recuperiamo in volo. Atterriamo all’aeroporto di Istanbul Ataturk alle 14.30 ora locale, 13.30 italiane; il recupero dei bagagli dura il tempo che Marta faccia la pipì!! Ci dirigiamo al desk della Hertz, presso la quale abbiamo provveduto a prenotare una macchina. In pochi minuti ci consegnano una Ford Fiesta diesel nuova di pacca! Alle 15.40 siamo già in viaggio verso Ankara, prima tappa del nostro trasferimento in Cappadocia. Quest’anno, memori di una precedente esperienza in Marocco, abbiamo provveduto ad acquistare le mappe della Turchia per il nostro navigatore, le cose dovrebbero essere un po’ più semplici. Il viaggio è lungo, 450 chilometri, arrivo previsto ore 20.00. L’autostrada per uscire da Istanbul però è completamente bloccata, impieghiamo 2 ore per uscire dal caos, nuovo arrivo previsto per le ore 22.00! Adesso l’autostrada è tranquilla, un’ottima 3 corsie con asfalto perfetto. Lungo la strada ci fermiamo ad un self service per mangiare qualcosa e poi raggiungiamo il nostro albergo, il Tourist Hotel di Ankara, un buon 3 stelle dove dormiamo alla grande fino alle 8.15 del giorno dopo!

9 Agosto 2012

Visto il caos che regna ad Ankara decidiamo di non visitare le poche cose da vedere in città ma di dirigerci direttamente verso Goreme; ci fermiamo solo ad un cambia valute per cambiare un po’ di € in lire turche. Il viaggio è ottimo, strade molto belle, un panorama rilassante di perfette campagne coltivate. Ci fermiamo a comprare qualcosa in un negozietto ad Aksarey e poi mangiamo per strada. Arriviamo a Goreme alle 15.00; il paesaggio è impressionante! I camini formati dalla lenta erosione delle colate laviche avvenute milioni di anni fa hanno creato uno scenario fantastico, mai visto niente di più bello! L’albergo, come previsto, è bellissimo! Il Koza Cave è stato ricavato nella roccia, come larga parte delle costruzioni di questa fantastica cittadina, per 3 notti dormiremo in una grotta!! Il tempo di cambiarci e andiamo a visitare subito il Goreme Open Air Museum, il museo all’aperto di Goreme, che chiude alle 17.00. È un sito patrimonio dell’Unesco dal 1985, un insieme di chiese e monasteri bizantini scavati nella roccia. La storia dice che questi edifici ecclesiastici furono scavati nella roccia per non essere scoperti dai Romani, prima della loro conversione al cristianesimo. Quelle che vediamo sono opere tutte affrescate e quindi sono di epoca successiva, tra l’XI e il XV secolo, periodo in cui avevano già preso il sopravvento i musulmani, contrari ovviamente al cristianesimo. È veramente un complesso importante, un insieme di opere d’arte notevole! La sera andiamo a cena nel miglior ristorante di Goreme, il Seten. Assaggiamo tutti piatti della cucina tradizionale della Cappadocia, okra e ravioli, nulla di eccezionale, anzi direi non proprio un granchè!

10 Agosto 2012

Sveglia alle 4.30, ci attende il nostro giro in mongolfiera! Alle 5.00 la compagnia Butterfly Baloon ci preleva con un pulmino dal nostro albergo e ci porta al punto di raccolta dove, dopo averci fatto rifocillare con una buona colazione, ci assegnano al nostro equipaggio che ci conduce alla mongolfiera. Il nostro pilota è Mike, un americano di una certa età, molto simpatico. Il giro in mongolfiera è fantastico, oltre a vedere dall’alto tutte le valli, tocchiamo con mano le bellezze naturali e l’opera dell’uomo sulle vallate, una cosa veramente unica! Alle 7.30 siamo di ritorno in albergo, dove decidiamo di riposare un’oretta prima di rimetterci in marcia.

Iniziamo la giornata con la visita al El Nazar Kilize, una bella chiesa isolata vicino al Museo all’aperto. Visitiamo poi il Castello di Uchisar, da quale si domina tutta la vallata, bellissimo! Ci fermiamo poi a bere qualcosa alla Valle dei Piccioni, cosiddetta perchè gli abitanti della valle hanno praticato nei camini di roccia una serie di fori per favorire gli insediamenti dei piccioni, dai quali recuperare il guano, un fertilizzante eccezionale. Questa attività è durata fino agli anni ’70, quando l’uso eccessivo di fertilizzanti chimici ha decimato la popolazione di piccioni facendo decadere la produzione di guano. Marta si fa servire un succo di ciliegia, cose normali non si possono bere! Proseguiamo il viaggio verso Urgup, dove osserviamo il vecchio villaggio. Procediamo poi per Mustafapasa, ma la strada è in corso di asfaltatura e ci riduce la macchina in pessime condizioni. Il paese, abitato dai greci fino al 1923, non dice molto. Procediamo quindi per Soganli, dove visitiamo una serie di chiese rupestri, alcune delle quali veramente notevoli. Tornando indietro si fermiamo a Sobesos, un insediamento romano con terme e una villa con bei mosaici. Visitiamo poi il monastero di Keslik, veramente molto bello, Per evitare di rifare la strada in corso di asfaltatura torniamo indietro e facciamo un percorso alternativo, ma il navigatore ci spedisce su una strada di campagna pessima, che ci costringe a tornare indietro. Dopo varie peripezie riusciamo ad arrivare in albergo con il serbatoio di benzina vuoto e la macchina che sembra un rottame! Ceniamo da Firin Express, veramente molto buono, mangiamo una pizza turca ed un pot di terracotta dove il cibo viene cotto in forno e il coccio viene poi rotto a martellate, veramente simpatico! Spendiamo in tutto meno di 15 €!! Giornata molto faticosa ma posti veramente magnifici!!

11 Agosto 2012

La mattinata è dedicata alla visita alle città sotterranee. Queste città erano abitate dai bizantini ed erano state costruite per sfuggire agli attacchi dei persiani. La prima che visitiamo è Kaymakly, che poteva ospitare 3.000 persone! È composta da 8 piani, ma ne sono visitabili solo 4! È veramente piena di gente, poco godibile visto il carnaio presente. Molto meglio quella successiva, dove siamo solo io e Marta! Si chiama Ozluce, e trovarla non è uno scherzo! Un contadino del luogo ci consegna due torce perchè la città non è illuminata; possiamo girarla da soli, una vera città sotterranea ancora tutta da esplorare. Vista la confusione trovata a Kaymakly decidiamo di non visitare la più grande città sotterranea della zona, Derinkuyu, che poteva ospitare 10.000 persone, e optiamo per Gazienir, una città sotterranea aperta al pubblico nel 2007. Siamo solo noi e una coppia di spagnoli, che rincontriamo poi nel ristorante dove ci fermiamo a mangiare. Gazienir è molto bella, diversa dalle altre perchè si estende su un piano unico. I bizantini vivevano sotto terra per evitare di essere scoperti e uccisi dai turchi. Usciti dal ristorante troviamo un negozietto che, tra le tante cose, vende anche i ceci dolci che tanto piacciono a Marta; a più riprese ne compriamo 1 chilo!

Nel pomeriggio ci aspetta un altro bel giro; abbiamo fissato un tour con una guida turca che parla molto bene l’italiano e che abbiamo incontrato il primo giorno al Museo all’aperto. La guida ci porta a vedere 2 chiese che solo la gente del posto può sapere dove sono nascoste. La prima è custodita da una famiglia, una delle poche che ancora vive nella roccia. La seconda è bellissima, semplice ma molto grande. Andiamo poi a vedere i camini delle fate nella Valle del Miele. Sempre con la guida visitiamo poi il Centro di Tessitura Nazionale, che impiega 1.000 donne di Avalos, un paesino vicino a Goreme. Queste donne, oltre a fare con la lana delle opere d’arte, tessono la seta e colorano i tessuti, con un ciclo produttivo e dei prodotti eccellenti. Andiamo poi a visitare una fabbrica tradizionale di ceramica e terracotta che ci mostra tutto il ciclo produttivo, dal prelievo dell’argilla al fiume, alla cottura, al dipinto, alla ricottura con smaltatura, vere opere d’arte! Compriamo un piatto bellissimo con disegni ittiti. Dopo aver lasciato la nostra guida, che per tutto il tour ci ha preso solo 15 €, andiamo a vedere il tramonto su un’altra serie di bellissimi camini. Dopo aver visitato la città abbandonata di Cavusin, una cosa veramente particolare, torniamo a cena da Firin, dove, con un totale di 9 €, mangiamo due ottime pizze turche. Anche per oggi la giornata è finita. Siamo stanchi ma felici. Domani lasceremo Goreme per nuove avventure, questi 3 giorni sono stati davvero fantastici!

12 Agosto 2012

Lasciamo il Koza Cave, un albergo veramente unico, e partiamo alla volta delle Paludi del Sultano, una delle zone umide più importanti dell’area euroasiatica; qui soggiornano migliaia di uccelli che migrano dalla Russia all’Africa. Percorriamo una strada sterrata tra canali e canneti e osserviamo un’aquila intenta a mangiare una preda, incredibile! Poi nidi di cicogne ed uccelli di tutti i colori. In lontananza ancora un’aquila in volo, gazze ladre e piccole marmotte, prede ideali delle aquile! Arrivati all’ingresso principale però ci dicono che in macchina non si può entrare e che le visite sono consentite solo a gruppi organizzati, peccato! Lo scenario che abbiamo visto è comunque notevole, tra altissime montagne e colate di lava. Proseguiamo per il monastero di Nigde, al quale arriviamo sull’ora di pranzo, con un caldo torrido. Il monastero Eski Gumusler è comunque fantastico, valeva davvero la pena vederlo. Stranamente gli unici turisti che troviamo sono turchi, forse perchè è domenica e questa zona non è particolarmente turisticizzata. Per mangiare troviamo solo un negozietto che vende del pane; entriamo quindi in paese, dove c’è un supermercato aperto nel quale lavorano quattro ragazzine che non avranno più di 15 anni. Non capiscono una parola di inglese ma si divertono come matte alle mie spalle! Compro un po’ di olive e due pesche, il nostro pranzo costa la bellezza di 2,80 €! Mangiamo all’ombra di un albero nel parcheggio di una scuola, quasi come due accattoni! È incredibile come riusciamo a passare dagli alberghi e ristoranti di lusso alla vita più povera che ci possa essere ma va bene così, gli spostamenti sono lunghi e le cose da vedere tante, non possiamo perdere tempo a fermarci a mangiare nei ristoranti! Proseguiamo per Guzelyurt, prossima tappa del nostro viaggio. Trovare l’albergo non è facile, ma alla fine ce la facciamo! La camera è in una grotta, bella ma un po’ troppo umida; lo staff, gentilissimo, ci offre da bere, optiamo per una bevanda turca a base di carote nere fermentate, una cosa imbevibile ma d’altronde la nostra filosofia è provare tutto quello che il Paese offre! Facciamo in tempo a visitare la Valle dei Monasteri, molto bella, soprattutto per la natura. Incontriamo molte persone a prendere l’acqua alla fonte per portarla a casa e tanti altri che vivono in modo veramente misero. Questa zona, ancora non completamente invasa dal turismo, è ancora un po’ indietro rispetto ad altre zone della Turchia, anche se non proprio in povertà direi che molti non se la passano proprio bene. I ristoranti in piazza sono pessimi, optiamo per mangiare al ristorante dell’albergo, scelta indovinatissima, mangiamo ad un buffet pieno di cose sfiziose e beviamo un’ottima birra! Poi a letto, domani sarà un altro giorno faticoso, il caldo non ci molla un’attimo. Marta scopre una macchia nelle lenzuola e comincia una litania che dura tutta la notte! Il freddo la distrugge, si copre dalla testa ai piedi e passa una notte da incubo!

13 Agosto 2012

Succede l’incredibile! Alle 9.15 siamo già al parcheggio per l’ingresso alla Valle Inlara e … miracolo… siamo i primi! Mai successo! Di solito quando arriviamo noi gli altri stanno tornando a casa! La scelta è stata decisamente azzeccata! Ci sono più di 400 scalini assolati per scendere alla bellissima valle e farli con il sole delle 13.00 non è consigliabile! Alle 11.30 infatti abbiamo già percorso tutto il tragitto a piedi che si snoda nella bellissima valle, con chiese stupende e scenari fantastici. Ripartiamo mentre frotte di cinesi in gruppi in autobus iniziano la discesa … poveracci!! Ci avviamo verso il monastero di Solime, che raggiungiamo intorno alle 12.00. È un complesso bellissimo, tutto scavato nella roccia, una cosa unica. Alle 13.30 arriviamo ad Aksaray, dove ci fermiamo in centro per mangiare un kebab. Siamo ovviamente gli unici stranieri, per strada ci salutano tutti, nel ristorante il proprietario ci stringe la mano, tutto molto buffo! Partiamo per Konya, tappa del nostro prossimo viaggio; lungo la strada ci fermiamo al più bel caravanserraglio di tutta la zona, in località Sulthanami, una struttura bellissima, risalente al 1220. Arriviamo a Konya alle 17.00, dopo qualche peripezia per trovare il nostro bellissimo albergo, il Pasapark Hotel. Dopo una rinfrescatina facciamo in tempo a visitare il bazar e il centro di questa grande città, molto vivace.

14 Agosto 2012

Partiamo alla volta di Pamukkale, ci attende un lungo viaggio di circa 7 ore. A pranzo ci fermiamo come al solito a comprare pane e olive, che mangiamo all’ombra di un filare di alberi, cosa rara da trovare in questa zona. Alle 16.00 siamo a Pamukkale; il proprietario dell’albergo, il primo che parla bene inglese, ci dice che questa è l’ora perfetta per visitare le vasche di travertino e la città romana di Hierapolis. Facciamo una doccia e partiamo, lo spettacolo è fantastico! Una cascata di calcare bianco pieno di stalattiti viene giù dalla montagna, con l’acqua che sgorga copiosa e riempie le vasche, alcune naturali, altre artificiali, una cosa veramente unica! Hierapolis è bella ma mai quanto questa montagna creata dalla natura; ci attardiamo fino ad aspettare il tramonto, che illumina con i suoi riflessi le vasche, poi ci fermiamo a mangiare una pizza turca in un ristorante che ha la vista proprio sulla collina bianca, uno spettacolo, mai visto niente di simile, valeva davvero la pena! Il ristorante è vuoto, come quasi tutti quelli della zona. I ristoranti degli alberghi sono invece pieni, a dimostrazione di quanto capisca la gente! La nostra camera ha il letto tondo, non ci avevo mai dormito, è sicuramente da provare!

15 Agosto 2012

Partiamo un po’ tardi, intorno alle 10.00; oggi abbiamo diverse cose in programma. Per prima cosa ci dirigiamo poco distante da Pamukkale, alla ricerca di una sorgente rossa che però non riusciamo a trovare! Partiamo quindi alla volta di Afrodisia, è un po’ lontano, arriviamo solo verso le 12.00 e il sole non scherza, fortunatamente c’è un po’ di vento. Per arrivare al sito veniamo traghettati da uno shuttle costituito da un trattore che traina una specie di carrozza, tutto da ridere! Iniziamo la visita dal museo, ricco di statue e di oggetti stupendi. Le tante statue presenti sono dovute al fatto che questa città romana era una scuola di scultura. La visita valeva veramente la pena, ci sono delle strutture veramente uniche, soprattutto il Sebasteion, il tetrapilo e lo stadio. Poi partiamo per raggiungere Cavdarishar, nostro prossimo punto di alloggio. Lungo la strada, dopo il solito pranzo a pane e olive, ci fermiamo a Denizli, perchè questa città è famosa per i suoi tessuti. Entriamo in un outlet dove sono fermi decine di autobus di turisti russi e cinesi, i prezzi, in dollari, sono allucinanti! Ci fermiamo in un altro magazzino che ha prezzi normali, ma non troviamo quello che cerchiamo. Procedendo nel percorso troviamo casualmente una delle cose che volevamo vedere, la Kiklik Cave, una grotta sotterranea chiamata la piccola Pamukkale, dove sottoterra l’acqua ha creato montagne bianche di calcare e travertino, una cosa veramente stupenda, non credevo che in Turchia potessero esserci così tante bellezze! Arriviamo a Cavdarishar alle 20.30, in tempo per mangiare in albergo e andare a letto.

16 Agosto 2012

Giornata complicata! Iniziamo visitando l’Aizanoi, il tempio dedicato a Zeus che si trova un paio di chilometri dall’albergo, molto bello! Iniziamo poi il viaggio alla volta di Istanbul, città che abbiamo già visitato due anni fa e della quale ci interessa solo tornare al bazar per fare acquisti; tutto bene fino all’ora di pranzo, riusciamo a trovare un kebab a pochi metri dalla superstrada, dove però perdiamo un po’ di tempo. Il nostro albergo ad Istanbul è in centro, il navigatore ha 3 strade con lo stesso nome, ovviamente scegliamo quella sbagliata! Torniamo indietro e ci imbottigliamo nel traffico, un vero caos! Conclusione: anziché arrivare in albergo alle 16.00 arriviamo dopo le 18.30, una specie di incubo! Il bazar chiude alle 19.00, facciamo appena in tempo a dare un’occhiata. Rientriamo in albergo dove ceniamo sulla splendida terrazza vista mare. Ci organizziamo per il giorno a venire, dobbiamo fare tutto abbastanza in fretta, visto che per le 12.00 dobbiamo lasciare l’albergo.

17 Agosto 2012

Sveglia alle 7.15, colazione e via al bazar. Arriviamo che praticamente stanno appena aprendo. Facciamo abbastanza in fretta a comprare tutto quello che cerchiamo, alle 11.00 siamo già in albergo e abbiamo il tempo di fare una doccia e di avviarci verso l’aeroporto. Stamani il traffico è normale, arriviamo all’aeroporto molto presto, alle 12.40. Il check-out della macchina è, come al solito nei paesi del Mediterraneo, una specie di formalità, danno un’occhiata e arrivederci! Girovaghiamo per l’aeroporto in attesa del check-in, diamo un’occhiata ai prezzi, che sono pazzeschi! Mangiamo un toast e spendiamo i pochi spiccioli rimasti. Il volo è tranquillo, meno affollato dell’andata, gli italiani non volano di venerdì 17!! Atterriamo con 15 minuti di anticipo! Come al solito, a Fiumicino il recupero bagagli è allucinante, impieghiamo circa 50 minuti! I bagni puzzano da morire e sono indecenti, bentornati in Italia!! Recuperiamo la macchina, ci fermiamo a comprare da mangiare alla Conad vicino al parcheggio e rientriamo. Poco dopo le 22.00 rientriamo nella nostra casa che ci attende bollente!!

Conclusioni

È stato un viaggio fantastico, sicuramente uno dei più belli in assoluto! Abbiamo visto tutto quello che avevamo preventivato e forse qualcosa in più, anche se ci siamo sciroppati più di 3.000 chilometri in meno di 10 giorni! Quello che più colpisce, oltre alle bellezze naturali ed antropiche, è il dinamismo di questo Paese, che è veramente in grande sviluppo. La maggior parte della viabilità a due corsie che abbiamo percorso è in fase di quadruplicamento. Gli alberghi sono ad un livello nettamente superiore alla media europea, pur con prezzi dimezzati Ovunque ci sono bagni pubblici estremamente puliti; la gente è disponibile e sempre pronta ad aiutare, anche senza capire una parola d’inglese! L’ospitalità è ottima, il clima è gradevole pur essendo caldo non c’è umidità e il vento è sempre presente. Tutte le opere d’arte sono in continua manutenzione e miglioramento dei servizi offerti. La rete aeroportuale è efficientissima e i voli interni poco costosi. Solo Istanbul è una cosa a parte, una metropoli con 12 milioni di abitanti che mantiene ancora una struttura non adeguata al carico umano che deve sopportare. Le campagne invece sono bellissime, curate e coltivate ovunque, anche se è indubbio il contrasto che sicuramente esiste fra il desiderio di dedicarsi ai servizi, meno faticosi e più remunerativi, come vorrebbero sicuramente fare i giovani, contrapposto al desiderio degli anziani di mantenere le tradizioni di una volta. Comunque, anche questo è un Paese che ci darà del filo da torcere dal punto di vista turistico e produttivo. Gli alberghi sono tutti pieni, Istanbul pullula di turisti, il governo ha concordato con le strutture ricettive un piano di contenimento dei prezzi che consenta di essere competitivi. I nostri invece hanno dichiarato lo “stato di calamità” senza aver fatto niente per attirare la domanda. Ancora sono evidenti situazioni di degrado e di condizioni di vita non eccelse ma i bambini sono tutti ben vestiti, il livello di scolarizzazione è ottimo e anche le differenze uomo – donna vanno pian piano riducendosi. Bel lavoro! Noi intanto ci prepariamo alla prossima avventura!

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I camini di Goreme



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