La Turchia in caicco 2

Navigare con lo scafone lungo la costa fra parchi popolati da tartarughe, tracce delle più antiche “meraviglie del mondo”, castelli dei Crociati e tombe dei Lici
Patrizio Roversi, 26 Giu 2012
la turchia in caicco 2
Prendete una baita di montagna, di quelle belle in legno di pino con il giusto arredo fatto di tavoloni sempre di legno, bagni in marmo e poi porte e finestre. I gerani sono facoltativi. Poi appoggiate la baita suddetta su uno scafo (uno scafone, di legno anche lui) e avrete ottenuto più o meno un caicco tradizionale turco. Che in questo modo diventa una barca davvero comoda e confortevole, una sorta di “pensione galleggiante”. La vacanza in caicco è un’esperienza da fare, almeno una volta nella vita. Non cercate di risparmiare troppo perché è importante che il caicco sia nuovo ed efficiente, che l’equipaggio sia disponibile e che si mangi bene. A noi è capitato di stare benone a bordo dei caicchi, o viceversa di trovarci su barconi senza scialuppa (o meglio con una barchetta di servizio senza motore funzionante) per cui non si riusciva a sbarcare da nessuna parte per fare bagnetti o visitare baie. Ma la cosa straordinaria di una vacanza in caicco è rappresentata soprattutto dall’itinerario che ti permette di fare, lungo tutta la costa turca: Marmaris, Fetye, Kekova fino a Bodrum e Antalya. Si tratta di un percorso, ancora una volta, storico e naturale interessantissimo, fra parchi popolati da tartarughe, tracce delle più antiche “meraviglie del mondo” (il Mausoleo di Bodrum), castelli dei Crociati e tombe dei Lici, che affiorano dall’acqua con la loro forma monumentale a carena-dibarca rovesciata. Poi, naturalmente, c’è la gente che è più che mai accogliente. Negli ultimi lustri la costa turca è molto cambiata, si è molto sviluppata. Da un punto di vista turistico hanno costruito molte infrastrutture (per esempio ora è molto comodo raggiungere la Turchia in aereo, da molte destinazioni italiane) ma per fortuna pare, che non abbiano fatto le follie cementizie che abbiamo commesso noi sulle nostre coste, e quindi il paesaggio e le atmosfere sono rimasti intatti.