Turchia agosto 2011: Istanbul, Cappadocia, Pamukkale e crociera in caicco

Una settimana tra storia e natura e una settimana in caicco alla scoperta della Costa Turchese.
Scritto da: gigimarika
turchia agosto 2011: istanbul, cappadocia, pamukkale e crociera in caicco
Partenza il: 01/08/2011
Ritorno il: 15/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Finalmente ci siamo, io (Gigi) e Marika siamo pronti a scoprire le meraviglie della Turchia: una settimana tra storia e natura e una settimana in caicco alla scoperta della Costa Turchese. Sinceramente sono leggermente preoccupato per la settimana in caicco, chissà se riuscirò a superare tutte le difficoltà con i miei problemi? Chissà se soffriremo il mare? Come sarà la convivenza a strettissimo contatto con altre persone? Boh, vedremo!

TOUR TURCHIA

01 agosto 2011

Dopo 2 ore e mezza di volo, con un’ora e mezza di ritardo atterriamo ad Istanbul (16 ora locale). Atterrando, si vedono distintamente i due lati della città: versante europeo e versante asiatico. Dalle case e palazzi svettano gli innumerevoli minareti ed in mare, proprio allo sbocco dello stretto del Bosforo, sono ormeggiate decine di petroliere. Alle 18, arriviamo all’hotel Bulvar Palas dopo aver attraversato la città nuova sulla sponda asiatica: piena di grattacieli ultimati ed in costruzione. La Turchia è un paese in grande crescita. L’hotel **** è bello ed abbastanza in centro, si trova vicino all’acquedotto Romano. Alle 19, per evitare il traffico, andiamo subito al ristorante per un’ottima cena tipica ed iniziamo a conoscere i nostri compagni di viaggio. Siamo tutti partecipanti del “tour Istanbul e Cappadocia standard”. Dopo cena, rientrati in hotel, decidiamo di andare in centro a piazza Taksim. Saliamo su un dolmen (taxi/furgoncino) che alla cifra di 2 Lire Turche (TL) ci porta in centro. L’autista va ad una velocità supersonica su strade che, da quanto sono lisce, sembrano marmo! Nella strada centrale, tra luci e castagne, sembra Natale invece di agosto. La via pedonale è lunga circa due km ed è percorsa dal caratteristico tram storico. Qui cambiamo 100€ (1€ = 2,40 TL). Lungo la via si trova di tutto: negozi, ristoranti, bancarelle che arrostiscono pannocchie, negozi di frutta secca e spezie di ogni genere. Non si può dimenticare anche la donnina che in vetrina prepara la pasta fresca e le gelaterie artigianali dove i ragazzi, in costume tipico, mescolano e sollevano il gelato facendolo roteare in aria.

2 agosto 2011

Oggi iniziamo il tour vero e proprio con la visita di Istanbul, l’antica Costantinopoli. Il nostro gruppo è composto da 42 persone: davvero numeroso, chissà come sarà difficile viaggiare e spostarci tutti insieme! Iniziamo la visita con la Nuova Moschea: secondo me la più bella, forse perché è la prima che vedo, forse perché non c’è quasi nessuno e ce la possiamo godere con estrema tranquillità. Raggiungiamo in autobus la sommità della collina ed arriviamo sulla spianata che ospita ciò che resta dell’Ippodromo. Facciamo pochi passi ed siamo di fronte alla meravigliosa Moschea Blu con i suoi sei minareti e la serie di cupole che colpiscono al primo fin dal primo impatto. All’interno ammiriamo le maioliche blu che adornano colonne ed i decorati soffitti, ed i tappeti che ricoprono tutti i pavimenti. Attraversiamo i giardini a fianco dell’Ippodromo ed entriamo nell’imponente Santa Sofia (Haghia Sofia) oggi trasformata in museo. Entrando si percepisce l’imponenza della “Chiesa della Santa Sapienza”, si vedono i primi mosaici ed addentrandosi si percepisce la grandezza di oltre 1400 anni di storia della capitale Bizantina. Marika visita le gallerie seguendo un lungo cunicolo, alla fine del quale si gode di una vista dall’alto della navata centrale. Subito dopo visitiamo il museo Chora con i suoi numerosi mosaici. Per entrare nelle moschee è meglio indossare pantaloni lunghi ed avere le spalle coperte per il rispetto della popolazione mussulmana. Inoltre all’ingresso bisogna togliersi le scarpe. Oggi fa davvero caldo! Incrociamo più volte il gruppo dei confort, però, grazie alla nostra guida Nesih arriviamo sempre prima noi. Dopo un breve trasferimento pranziamo sulle rive del Bosforo e poi ci concediamo una gita di un’ora e Mezza in battello (30€) partendo dal mar Nero per arrivare al mar di Marmara. Qui vediamo le tipiche case in legno, diverse ville sontuose, palazzi, la fortezza, la torre genovese ed i due ponti sospesi; spuntano, inoltre, ovunque moschee e minareti ma con una prospettiva diversa rispetto alla vista da terra. Concludiamo il giro in barca attraccando nel famoso Corno d’Oro. Dopo il giro in barca ci dirigiamo verso il Gran Bazar. Qui non facciamo shopping, non c’è nulla di così interessante! Sembra la fiera del tarocco, se ci si accontenta, si può arrivare con una valigia vuota, anzi la si può comprare qua e riempirla di tutto. La guida ci consiglia di aspettare a fare acquisti nei giorni seguenti, dice che qua è più caro. In verità ho trovato prezzi similari in tutto il tour, quindi, se trovate qualcosa che vi piace davvero compratelo! La sera, dopo una cena misera in hotel, ci dirigiamo nuovamente verso piazza Taksim alla ricerca dei locali e della gente del posto. Andiamo semplicemente nella via parallela e troviamo tanti locali dove si spende un terzo rispetto alla via centrale piu’ da shopping e turisti (birra media ed un tè alla mela 6 TL). Qui l’ambiente è piu’ caratteristico: i giovani turchi fumano il narghilè e giocano con passatempi da tavola.

03 agosto 2011

Ore 8, bagagli e partenza tutti puntuali: sarà così per tutto il tour. Oggi arriviamo alla Punta del Serraglio e visitiamo il Palazzo di Topkapi. Arriviamo presto, sempre davanti ai confort. Sono previste per la visita tante persone perché il mercoledì sbarcano i turisti delle crociere. C’è davvero tanta gente, soprattutto alla visita dei tesori ma ne vale la pena! Ci godiamo anche il parco, un bel panorama e prima di uscire un ballo tipico dei Giannizzeri davanti alla porta della felicità. Pranziamo con un ottimo kebab (non aspettatevi quello arrotolato che si mangia in Italia, qua viene servito nel piatto con riso e verdure) poi partiamo per Ankara. Dopo 430 km, tra paesaggi verdi e montagne, verso le 19 arriviamo al Royal Anka Hotel. Dopo cena andiamo in centro con una passeggiata di 20 minuti e intravediamo illuminato, da distante, il mausoleo di Ataturk. Il clima è piacevole, in centro ci sono alcune semplici bancarelle e un bel parco. Ci fermiamo a bere qualcosa in un locale dove fanno musica dal vivo, siamo gli unici turisti, bevo una birra media da 0,7 l per 10 TL (4€).

04 agosto 2011

Di prima mattina visitiamo il museo delle civiltà anatoliche poi facciamo un trasferimento di 2 ore attraversando il granaio della Turchia. Siamo verso Hattusas dove è nata la civiltà Ittita. Qui godiamo di un panorama bellissimo passeggiando per le rovine ed il sito archeologico. Attraversiamo la porta del leone, la porta della sfinge e percorriamo anche un lungo e buio tunnel. Viaggiamo per 420 km, sorpassando i confort, per ore, in mezzo a campi di grano tagliati ed a qualche sparuto campo di girasoli, attraversiamo l’Anatolia centrale. Durante una delle soste visitiamo il sito di Yazili Kaya ed i suoi bassorilievi scolpiti sulla roccia. Ancora tre ore di bus ed siamo in Cappadocia, dove arriviamo al tramonto ammirando i panorami della valle rosa, un ottimo benvenuto direi! Alle 19 siamo al Burcu Kaya hotel, dove subito ci offrono come aperitivo un buon vino marsalato. L’hotel è molto caratteristico: la nostra stanza da sulla piscina. Il clima è spettacolare: temperatura massima 26 gradi, minima 14 e poca umidità. Siamo fortunati la settimana prima faceva un gran caldo. Dopo cena rimaniamo in hotel a chiacchierare anche perché fuori non c’è nulla, oltretutto domani mattina alle 4:45 si parte per il giro in mongolfiera (150€).

05 agosto 2011

Brutta notizia, Marika ha passato la notte insonne, nonostante le mille attenzioni deve aver mangiato qualcosa che le ha fatto male, quindi solo io, dopo essermi accertato che stesse meglio, parto per il giro in mongolfiera. Alle 5 fa un po’ freddo, meglio indossare pantaloni lunghi ed una felpa. Arriviamo al campo volo dove stanno gonfiando i palloni, ci “issiamo” nel cesto e si decolla. Il silenzio ed il rumore del fuoco che fa alzare il pallone ci avvolgono, mentre il sole fa capolino dietro le colline. E’ una sensazione unica, senza una nuvola all’orizzonte oltre 40 palloni fluttuano silenziosi nell’aria fresca del mattino. Giriamo per oltre un’ora passando da alte quote fino a scendere negli stretti canyon per risalire sfiorando le rocce lisce per poi ridiscendere ancora. Atterriamo tra le vigne, schiacciandone leggermente alcune. Ci posiamo precisamente in una stradina di campagna tra di esse, dove un trattore ci carica su un rimorchio e poi ci porta in uno spazio più ampio per poter sgonfiare il pallone. Arrivano i pulmini per riaccompagnarci in hotel, non prima però di averci consegnato gli attestati ed aver brindato per il battesimo del volo in mongolfiera. Magnifico! Alle 7:30 siamo in hotel, ci cambiamo e dopo colazione, alle 8:30 partiamo alla scoperta della Cappadocia attraversando Goreme, Urgup, Ortahisar ed altri paesi nel raggio di pochi Km. A Goreme visitiamo il museo all’aperto con la chiesa di Tokali, il monastero di Kizkar e vediamo il paese incastonato e scavato nel tufo. Sono davvero splendide anche le vallate dei cacciatori e dei piccioni. Dopo pranzo visita alla fabbrica di tappeti (troppo turistica). Anche se non me ne intendo sembra conveniente! Dopo un’oretta ci immergiamo nuovamente nello splendido paesaggio visitando le vecchie abitazioni di Zelve scavate nel tufo. Sono paesaggi davvero unici e purtroppo ancora poco visitati ma fortunatamente noi siamo tra questi! Sulla via del rientro facciamo tappa ad Urgup per visitare i famosi camini delle fate inondati dalla luce calda del tramonto.

06 agosto 2011

Sveglia ore 6, oggi ci aspetta un lungo trasferimento di 12 ore e 650 km verso Pamukkale.

Prima tappa: visitiamo un caravanserraglio in ottimo stato di conservazione.

Sosta tecnica per prepararsi al lungo trasferimento, compriamo: acqua, biscotti e salatini, ed anche qui incontriamo i confort ma partiamo subito dietro di loro. Il nostro autista Joseph tagliando attraverso il benzinaio lascia al palo al semaforo i nostri antagonisti! Si scatena un’ola, sembra di essere allo stadio!!!! Prima di pranzo facciamo una sosta a Konya e visitiamo il museo di Mevlana, fondatore della detta dei Dervisci. Nel viaggio attraverso la sconfinata pianura anatolica, dopo ore di vedute di campi di grano e girasoli, il paesaggio varia ed arrivano le colline adornate di ciliegi. Passiamo a fianco del lago salato e delle sue saline. Alle 19, dopo essere passati a fianco delle bianche cascate, arriviamo all’ hotel Pam Thermal ***** di Pamukkale. Prima di cena facciamo un bagno nelle due piscine: una con acqua termale ed una normale, sono aperte fino alle 24. In serata facciamo una passeggiata in centro al caratteristico paesino: è molto tranquillo con i suoi negozietti di souvenir e di spezie profumate. Ci colpiscono le melanzane essiccate appese fuori dai negozi. Nonostante si mangi bene in Turchia, è una settimana che a pranzo e cena ci propinano melanzane!

07 agosto 2011

Oggi è il compleanno di Marika e tutto l’autobus le canta tanti auguri.

Prima sosta: le rovine di Hierapolis con il suo teatro e le ripide scalinate, poi, praticamente attaccate, le cascate bianche di calcio di Pamukkale. Entrambi i siti sono patrimonio dell’Unesco. Fa molto caldo, meglio portarsi dietro dell’acqua, qui la vendono a prezzi altissimi. Le vasche bianche sono bellissime ma difficili da fotografare, accanto a queste però ce ne sono altre più colorate ed altrettanto affascinanti. Volendo in alcune vasche si può entrare. Marika ne approfitta per farci una passeggiata mentre io aspetto sotto gli alberi. Altri turisti fanno completamente il bagno. A differenza di ciò che ci ha detto la guida, forse per non perdere tempo, nelle vasche ci si può bagnare. Vicino c’è anche la piscina di Cleopatra, dove pagando si può fare il bagno tra i resti di colonne sommerse. Non è il massimo ed è affollatissima. Camminando per le rovine ci imbattiamo in alcuni cespugli con dei bei fiori bianchi, dopo poco scopriamo essere capperi. Anche qui arriviamo prima dei confort che vanno via 20 minuti prima di noi ma che prontamente recuperiamo e superiamo dopo pranzo, secondo me ci odiano!!! Facciamo l’ultima tappa del tour a Laodikea con le sue rovine scoperte nel 2001; vediamo il teatro e camminiamo sospesi su un vetro per poter meglio apprezzare le rovine sotto i nostri piedi. Qui fa davvero caldo, si capisce che stiamo lasciando l’altopiano anatolico per avvicinarsi al mare ! Prima delle 16 arriviamo al Best Western Khan hotel di Antalya. Qui il termometro segna 39 gradi e c’è un tasso di umidità altissimo. In una settima abbiamo percorso circa 2300 km. Salutiamo la nostra guida Nezih che, salutandoci con un suo “buongiorno”, ci ha accompagnato per tutto il viaggio insieme all’autista Joseph in questo splendido tour. Ad Antalya siamo in pieno centro a pochi metri dalla piazza della Repubblica, dove c’è il monumento ad Ataturk. Lasciamo i nostri bagagli in camera e dopo poco siamo già in giro alla scoperta della città. Il bazar è praticamente chiuso, quindi, ci fermiamo a bere un dissetante tè caldo alla mela. Ci spingiamo poi verso il porto attraversando viuzze piene di negozi e ristorantini, molto bello! Al porto vediamo alcuni caicchi, uno di questi ci attenderà domani a Kemer per la nostra prima vacanza in barca. In lontananza si vede la costa turistica degli hotel a ridosso di una lunga striscia di sabbia. Il caldo è opprimente, quindi, torniamo in hotel per una doccia rigenerante ed un po’ di riposo. Poiché è il compleanno di Marika, le ho fatto preparare una torta a sorpresa e festeggiamo con tutto il gruppo. E’ buonissima, non me lo aspettavo! Dopo cena ci troviamo tutti per scambiarci l’e-mail e bere un paio di birre, che si riveleranno un po’ più di un paio, mandando in palla lo staff del bar!! Di uscire non se ne parla, fuori c’è una temperatura alta ed incredibilmente umida, mi ricorda Bangkok. Creiamo anche un gruppo su facebook, che chiamiamo “Buongiorno Turchia 61” (il numero del nostro bus), per poterci così ritrovare, pubblicare foto, leggere e commentare questo diario. Per ora siamo stati fortunati, abbiamo viaggiato con persone splendide, delle quali volontariamente non ho indicato i nomi per evitare di dimenticare qualcuno. Permettetemi però, senza offesa per alcuno, un nome per tutti lo devo fare, mi riferisco alla nostra speaker Floriana, che con la sua dolce vocina ci intratteneva per “indimenticabili” momenti! Nonostante il gruppo fosse numeroso, ci siamo legati ed affiatati molto. Grazie a tutti per lo splendido tour!!!!

SETTIMANA IN CAICCO

08 agosto 2011

Dopo colazione, in tutta calma, ci avventuriamo per le strade di Antalya.

Alle 9 fa già un caldo umido terribile, passeggiamo zigzagando alla ricerca dell’ombra. Ci gustiamo il primo caffè turco, meglio dei simil – espressi delle macchinette. Qui costa davvero poco, per un hamburger con patatine si pagano meno di 2 €. Facciamo alcune foto alla costa a strapiombo sul mare ed alle spiagge che si vedono in lontananza. Ci rifugiamo nuovamente in hotel per una doccia e per sfuggire alla calura opprimente. Alle 12,30 si parte per Kemer dove arriviamo dopo circa un’ora. Siamo accompagnati con un autista solo per noi su di un minivan lussuoso dove manca solo Ambrogio con i Ferrero Rocher!!! Arriviamo a Kemer lungo un strada costellata di hotel 4 e 5 stelle. E’una località molto turistica, la spiaggia affollata ed il mare abbastanza pulito. Passeggiamo per la zona del porto che è piena di locali ed il clima è sempre molto caldo ma meno umido. Kemer è più cara di Antalya e qui il turismo russo fa da padrone. Qui incontriamo Gocu, la nostra guida anzi il nostro interprete, dice che ci accompagnerà in barca. Mentre aspettiamo, arrivano Sara e Chiara, le nostre prime due compagne di viaggio. Verso le 15,30 ci imbracano su un caicco in mezzo alla baia, il Dogan, insieme a Luca e Francesca, Andrea e Francesca, Simone e Jessica. Per raggiungerlo saliamo, 5 per volta stipatissimi con i bagagli, su di un tender minuscolo. In barca siamo in 12, tutti giovani di età compresa tra 26 e 38 anni, più l’equipaggio composto dal capitano Mustafa, la fidanzata ospite, il marinaio soprannominato Mel per la sua somiglianza a Gibson e la moglie cuoca incredibile! Verso le 22 arrivano, per ultimi, Luca e Paola, sono stati dimenticati all’aeroporto. Il primo pomeriggio trascorre tra sole e bagni tra le tartarughe, nonostante l’attacco a bomba “tipo olio Cuore” di Luca mentre si avvicinavano due tartarughe in fase di accoppiamento!!!!! (lo prenderemo in giro per tutta la vacanza, accusandolo di causare l’estinzione della specie). Dopo cena arriva Gocu per spiegarci le regole della barca e delle escursioni. Scoppia la rivolta! Ci dice che non possiamo scendere dalla barca per una settimana perché prima il tender è rotto poi senza benzina, però poi chiariamo tutto: ha 18 anni ed è il suo primo giorno di lavoro!!! Ceniamo a base di pesce, quindi Mel, fa la raccolta differenziata, et voilà , tutti i resti del pesce vanno in mare, effettivamente li mangiano le tartarughe! Fa molto caldo, si alza un vento rovente e sembra di avere un phon acceso puntato addosso. Dopo poco anche il mare si agita. Andiamo a letto in cabina, l’aria condizionata è accesa solo dalle 23 alle 4. Nonostante il mare agitato passiamo indenni il battesimo del mare. Alle 4 si stacca l’aria condizionata ed il caldo si fa insopportabile, quindi, saliamo a dormire sul ponte. La discoteca in spiaggia fa un gran casino, scoprirò il giorno della partenza che si sente di più in baia che a riva. Quando finalmente verso le 5 stacca, attaccano a cantare i galli, che nottata intensa! Dormendo sul ponte però ci si gode un cielo stellato incredibile ed all’alba, con un solo occhio, intravediamo i suoi bellissimi colori, l’altro sta ancora dormendo!

09 agosto 2011

Ci svegliamo alle 7:30 e sono il primo a tuffarmi prima della colazione. Anche di prima mattina l’acqua è caldissima, quindi, tuffarsi dalla scaletta non provoca nessuna reazione, anzi è piacevole! Alle 11 finalmente si parte. Facciamo tappa al largo della costa di Olympos e subito dopo pranzo ci tuffiamo per rinfrescarci. Si riparte per la baia dei pirati, dove ci attende un mare da sogno di un blu mai visto, così intenso che sembra dipinto, ecco perché la chiamano la costa turchese! Leviamo ancora una volta l’ancora e ci dirigiamo verso Adrasan, dove ormeggiamo per trascorrere la notte. Ovviamente non perdiamo tempo, altri tuffi da diversi punti della barca; il più alto è dal tetto, saranno 4 o 5 metri. Facciamo persino un aperitivo in mare e Gogu ed Andrea improvvisano uno spettacolo a riva sulle rocce. La barca emette musica a tutto volume, siamo un po’ tamarri, però è divertente! Cogliamo l’attenzione di tutte le barche. Cena come sempre ottima e poi il gruppo si divide per due giochi: dadolata e gioco di carte con punizione per chi sbaglia. La penalità è pitturare di nero il viso di chi perde. Alla fine delle partite Marika, come tutti gli altri, è un mostro!! Tra una mano di carte e l’altra nasce una storia d’amore tra Chiara ed Ali, capitano di una nave amica e cugino del nostro comandante. Dopo poco scoppia una festa in barca con musica a tutto volume e luce strobo. Sul nostro caicco arrivano anche alcuni componenti degli equipaggi di altre barche, che sono abbandonate a se stesse. Nel frattempo gli ospiti vicini ci spiano da distante tentando invano di dormire. Siamo la barca più tamarra, sulle altra barche cenano composti e ben vestiti, noi siamo sempre in costume, siamo più veri e più ruspanti! La festa si finisce dopo la mezzanotte, scegliamo di dormire sul ponte e così faremo tutte le notti seguenti. Occasioni uniche per goderci un cielo stellato indimenticabile!!!

10 agosto 2011

Partiamo alle 4. Mi sveglio all’alba per vedere i delfini ma non ci sono, quindi decido di tornare a dormire fino alle 9. Arriviamo all’isola di Kekova in un canale riparato, sembra quasi un lago. Qui vediamo la città sommersa, ma è vietato immergersi. Ormeggiamo al porto di Ucagiz; scendiamo direttamente sul molo per andare in paese per fare una passeggiata e per fare acquisti. Proviamo una sensazione strana camminare sulla terra ferma senza ondeggiare. Il paesaggio intorno a noi ricorda molto Corsica e Sardegna. Risaliamo in barca e dopo pochi minuti di navigazione viene ributtata l’ancora in acque trasparentissime che variano dal turchese al blu intenso. Ci voleva un bel bagno rinfrescante! Alcuni venditori, anche in navigazione, ci raggiungono direttamente in barca; a fine pasto arriva pure il gelataio! La vita in caicco scorre lenta tra spostamenti tra le baie, bagni, tuffi in mare, sole, il tutto intervallato dalla campana che chiama per colazione, aperitivo, pranzo, tè e coffee time, aperitivo e cena. Che vita difficile!! Verso sera si pesca con un galleggiante avvolto da pane ed ami; peschiamo il secondo pesce: cena magra però, per 12 persone! Per fortuna che della cena se ne occupa l’ottima cuoca. Tutto l’equipaggio è gentile e si instaura una bella complicità; come non dimenticare Gocu, “l’uomo del forse, può darsi, tra poco ma non molto”! Ci fa da interprete e ride e scherza con tutti noi! Tutti ci chiediamo se lavora od è un nostro compagno di viaggio a tutti gli effetti! Insomma, lo abbiamo adottato!!

11 agosto 2011

Ci svegliamo all’alba e Marika fa delle stupende fotografie nella baia di Ucagiz. Alle 10, insieme ad ospiti di altre barche, partiamo con piccolo autobus per Xanthos. Ne tragitto di un’ora e un quarto costeggiamo prima scogliere a picco sul mare, che ricordano Bonifico, Poi ci spostiamo verso l’interno con una vegetazione brulla. Nel sito archeologico di Xanthos Orenyeri, sotto un sole implacabile, vediamo il teatro, la città e due tombe verticali (sono solo 6 in tutto il mondo). E’ arrivata ora di pranzo, andiamo in un ristorante immerso nella vegetazione ed attraversato da un placido torrentello vicino al quale ci si può sedere per mangiare. Che tranquillità! Ulteriore breve spostamento verso il canyon che sarà esplorato solo da Marika mentre io aspetto tutti tra un rinfrescante bagno in piscina ed una pennichella sotto le piante. Il canyon di Saklikent è lungo circa 18 Km ma solo 1,3 sono percorribili a piedi. All’inizio bisogna attraversarlo passando nell’acqua fino alla vita. Qui tira una forte corrente, meglio indossare solo il costume. In alcuni punti ci si bagna! Si cammina per un’ora e mezza in tratti facili alternati a passaggi un po’ più scivolosi. Ai lati svettano altissime rocce bianche che sembrano marmo, ne vale proprio la pena! Inoltrandosi nelle gole l’aria si raffredda e quando si esce, ad ogni passo, ci si accorge che ritorna il caldo intenso. Ripartiamo in autobus alla volta di Kas. E’ un paesino molto grazioso con tanti locali e negozietti, un po’ più caro dei posti visti fino ad ora, ma decisamente il più bello. Colpisce il tipico centro con le strade lastricate e le case in legno. E’ ora di andare via, peccato non potersi fermare per la sera come hanno fatto alcuni altri raggiunti qua dalla loro barca. Che invidia! Dopo cena, rigorosamente in caicco, Andrea, promosso 2° capitano, regala al nostro skipper il cappello da comandante. In cambio, dopo poco, riceverà la camicia ufficiale. La serata procede con sigari e cocktail.

12 agosto 2011

Alle 9 si parte dal porto per ormeggiare in una baia poco distante. Gocu non si è svegliato in tempo, ha perso l’autobus per rientrare a Kemer ed oltretutto si rende conto di aver perso i soldi delle escursioni ( fortunatamente scoprirà i giorni successivi di averli già dati al suo capo!!). A noi dice di partire domani, in realtà si fermerà con noi tutta la settimana!!!! In baia vengono a prenderci con una barca e ci portano a visitare il paesino ed il castello di Simena Orenyeri. Parte una breve scalata verso la cima della collina; da qui si gode una splendida vista su tutta la baia e sull’isola di Kekova proprio di fronte. Siamo fortunati, qualche nuvola, le uniche viste durante tutto il viaggio, ci risparmiano dal sole, che prepotente ritorna a splendere non appena torniamo al mare. Questa tappa non è da perdere! Lungo il percorso si vedono anche dei resti archeologici ed una tomba in mare. Mentre scendiamo dal castello, ci fermiamo per una sosta dai parenti del barcaiolo che ci ha portato a riva, alcuni prendono un caffè turco, altri una spremuta. Ci sono anche alcuni negozietti e Marika compra dell’ottimo origano dal profumo intensissimo!! Torniamo in barca e le due Francesche lamentano qualche problema all’orecchio dovuto probabilmente ai tuffi, quindi Paola, chiamando il papà in Italia, ottiene un consulto medico e si inizia con la cura a base di Tachipirina 1000. Si torna a navigare ma ora a vela, quindi Mel e Luca, con il loro fisico possente, aprono le vele e donano alla navigazione un fascino incredibile! Navighiamo lentamente e visto il poco vento, il capitano è costretto a riaccendere i motori per portarci in un’altra splendida baia dove trascorreremo il pomeriggio e la notte. La sera ci abbuffiamo con una splendida grigliata di pesce che gustiamo con tutto l’equipaggio. Cibo ottimo ed abbondante con solo 10€ extra.

13 agosto 2011

Si parte dalla baia verso le 5 di mattina, con una luna colorata di fantastici riflessi arancioni, e dopo circa 20 minuti si vede l’alba, magnifica! Per oltre 4 ore si naviga con molto vento ed un mare molto mosso, sembra di essere sulle montagne russe!! Scendo in cabina per farmi la barba e cercare una maglia, ma stare chinati e sotto coperta fa venire la nausea, quindi, torno di sopra all’aperto e ben disteso!!! Finalmente raggiungiamo la baia di Adrasan; qui il mare è un po’ più calmo ma appena gira il vento, il mare si ingrossa, quindi, ripartiamo per la baia dei pirati, dove trascorreremo la notte. Per occupare il tempo riparte una dadolata a Perudo. Io non gioco ma i compagni di barca sembrano divertirsi un sacco. Francesca ha la meglio seguita a ruota da Gocu che difende bene la reputazione turca. Oggi finisce la storia d’amore platonico (o forse no?) tra Chiara ed il capitano “pavone”.

14 agosto 2011

Sveglia e poi tutti in mare prima della colazione; anche oggi sono il primo a tuffarmi, che spettacolo!! Questa è l’ultima giornata che trascorreremo insieme, siamo già tutti un po’ malinconici, ma come dice il nostro Gocu “Platone” ogni fine segna l’inizio di un’altra storia! Facciamo tappa a Phaselis per vedere le rovine. Noi restiamo in barca e ci godiamo gli ultimi bagni tra le tartarughe marine, viste in molte baie, dove ci siamo fermati, scendono solo Francesca e Andrea. Ultimo spostamento ed arriviamo a Kemer, dove con un barchino ci portano a visitare una grotta. Facciamo il bagno in acqua cristallina ed approdiamo anche sulla vicina spiaggia. Torniamo in barca per preparare le ultime cose, doccia ed aperitivo aspettando la referente dell’Alpitour. Non accetta le nostre critiche di averci totalmente abbandonati e con difficoltà organizza i trasferimenti per il rientro. Noi saremo i primi a partire, sveglia ore 3,30!!! Si organizza ancora un’uscita per andare a bere qualcosa e poi, per chi vuole, discoteca. Come per tutta la vacanza ci sono problemi con il tender. Poiché sono quasi le 23, e domani ci aspetterà una levataccia, Marika ed io stiamo in barca. Salutiamo tutti e decidiamo di creare un gruppo chiuso su facebook che si chiamerà “Caicco Dogan Bomboklat”. Così, come abbiamo fatto con il gruppo del tour, al rientro in Italia possiamo mantenerci in contatto.

15 agosto 2011

Sveglia, colazione e poi il capitano e Mel ci accompagnano con un tender a prendere in bus che ci porterà in aeroporto. Mentre siamo in coda per il check-in, qualcuno attira la nostra attenzione: sono alcuni compagni del primo tour. Che emozione!!! Ci accolgono calorosamente. Alcuni, purtroppo, sono delusi per il mare brutto ed il clima molto umido di Antalya. Meglio spostarsi verso ovest, ad esempio a Kemer o Tekirova. Sarà già la mancanza della barca e della splendida settimana in caicco ma entrambi appena tocchiamo terra ci sentiamo dondolare e soffriamo un po’ di mal di terra.

Ripartiamo verso l’Italia con gli occhi pieni dei colori del mare e della terra turca, ed il ricordo sempre vivo di tanti amici conosciuti in queste due intense settimane.

Grazie a tutti, Gigi e Marika.

PS: quasi dimenticavo delle domande che mi sono posto all’inizio del diario: è andato tutto alla grande….!!!!! Esperienza da rifare! Ho già voglia di partire per la prossima vacanza in barca…

CONSIGLI UTILI:

Prese elettriche come in Italia.Portate medicinali per problemi intestinali (fermenti lattici, Immodium, ecc…).

Per visitare le moschee è obbligatorio togliersi le scarpe ed avere le spalle coperte, quindi è consigliabile portare con sé un paio di calzini (meglio se antiscivolo) ed uno scialle od un foulard. Non dimenticate, soprattutto per chi va in barca, collirio, occhiali da sole, cappello e crema solare ad alta protezione.

Nei trasferimenti del tour meglio fare sempre rifornimento di acqua e cibo (biscotti o salatini) durante le soste negli autogrill.

Non cambiate mai in hotel, non conviene, ci sono quasi ovunque i cambi ed i bancomat.Pagate con le lire turche, conviene! Negli hotel c’è tutto: bagnoschiuma, ciabatte, ecc.Molto spesso per utilizzare i bagni pubblici, abbastanza puliti, bisogna pagare 1 TL.

Attenzione ad attraversare la strada, non si fermano nemmeno sulle strisce pedonali.

Attenzione a chi vi abborda per strada dicendo di avere un parente in Italia, vi invitano a casa per un caffè con l’intenzione di derubarvi.

Il bagaglio per la barca può essere ridotto al minimo, si indossa giorno e notte il costume; bastano pochissime magliette ed un copricostume per le signore; consigliabile un telo grande in microfibra.

Se soffrite di mal di mare, la crociera in caicco non fa per voi!



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