Capodanno ad Istanbul

Cinque giorni e mezzo di Istanbul sono appena sufficienti per apprezzare la complessità di questa città. Certamente Istanbul vale anche più di una visita, considerando sia le amenità che offre il luogo, sia la disponibilità dei suoi abitanti e non ultimo la bontà della sua cucina. Il volo Lufthansa Milano – Istanbul ci è costato 378 €...
Scritto da: capoca
capodanno ad istanbul
Partenza il: 26/12/2006
Ritorno il: 01/01/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Cinque giorni e mezzo di Istanbul sono appena sufficienti per apprezzare la complessità di questa città. Certamente Istanbul vale anche più di una visita, considerando sia le amenità che offre il luogo, sia la disponibilità dei suoi abitanti e non ultimo la bontà della sua cucina.

Il volo Lufthansa Milano – Istanbul ci è costato 378 € tasse incluse con scalo a Francoforte, non poco ma neppure troppo se si pensa che lo abbiamo acquistato appena tre settimane prima della partenza in un periodo di alta stagione. Fortunatamente siamo riusciti a risparmiare sull’albergo (Ayasofya Hotel, Kuçuk Ayasofya Caddesi, Demirci Resit Sok. N. 28, http://www.Ayasofyahotel.Com, info@ayasofyahotel.Com, tel: +90212 51694 46, fax: +90212 51807 00; 55 € la doppia con bagno e prima colazione – sconto del 5% se si paga in Euro), davvero carino ed in una posizione fantastica per la visita a Sultanahmet, il centro storico della città.

1° giorno Ci svegliamo all’alba per prendere l’aereo in tempo ed atterriamo ad Istanbul prima delle 13 trovando una bufera di neve che ci coglie un po’ impreparati. La fortuna ci assiste, però e dopo un paio d’ore fa capolino il sole. Iniziamo ad esplorare Sultanahmet, cominciando da una visita a Santa Sofia – sicuramente imperdibile – e continuando su Divan Yolu, la via principale del centro. Dopo cena è d’obbligo la prima visita all’hammam consigliato dalle guide e dal personale dell’albergo, il Cemberlitas (Vezirhan Caddesi n. 8, http://www.Cemberlitashamami.Com.Tr). Il trattamento è memorabile, così come il luogo sebbene i prezzi, pur inferiori a quelli praticati da strutture simili in Italia, siano elevati per lo standard locale.

2° giorno La giornata inzia con la visita al Topkapi ed al relativo harem, che ci regala una vista splendida sulla costa asiatica. La tappa successiva, la Basilica Cisterna, è uno dei monumenti maggiormente suggestivi della città ed una visita è davvero d’obbligo. Decidiamo poi di percorrere a piedi la città fino alla moschea di Sulimano, anche questa meritevole di una sosta. Le moschee sono accessibili anche dai non musulmani, a condizione però che non vi si entri durante la preghiera, che ha luogo cinque volte al giorno. Dopo una breve pausa in un bar per far fuori una notevole quantità di dolcetti locali, andiamo a vedere lo spettacolo dei Dervisci presso la stazione ferroviaria Sirkeci, prenotato il giorno precedente. Attenzione agli spettacoli offerti da agenzie turistiche inclusivi di danzatrici del ventre e di cena, che sono delle vere e proprie trappole supercostose. Cena in un locale dignitoso su Divan Yolu.

3° giorno Visitiamo subito la Moschea Blu, per poi prendere un tram in Divan Yolu e raggiungere il quartiere di Fatih, dove visitiamo l’omonima moschea, molto suggestiva, forse anche perché quasi del tutto deserta. A piedi proseguiamo a nord fino alle Mura ed alla favolosa chiesa di Chora, i cui mosaici sono fra i più bei ricordi del viaggio. Il quartiere è molto interessante e ci avventuriamo per i vicoli fino a perderci del tutto. Per fortuna che gli abitanti di Istanbul sono molto cordiali e ci indicano la via d’uscita! Arriviamo così sulla costa dove, dopo una sbirciata ad una strana chiesa in ghisa, la Chiesa dei Bulgari, prendiamo un taxi che ci porta dall’altra parte della costa, all’altezza del Castello delle Sette Mura, nel quartiere di Yedikule. Complice anche una giornata splendida, il panorama del mare che si ammira dalle mura è rilassante e ci riempie di gioia. Decidiamo di dirigerci verso Sultanahmet a piedi lungo il mare ma dopo un po’ ripieghiamo su un taxi con il quale raggiungiamo un altro hammam, il Cagaloglu (http://www.Cagalogluhamami.Com.Tr), che sconsigliamo vivamente: i prezzi sono esagerati ed il trattamento ricevuto è talmente approssimativo e scadente da rasentare la truffa. Tornati in albergo e fidatici dei suggerimenti del personale, andiamo a cena in un ristorante nella zona di Tumpaki, buono sì, ma dai prezzi non esattamente bassi.

4° giorno E’ la volta della costa asiatica e degli splendidi panorami di Sultanahmet che si possono vedere nel corso del tragitto per raggiungerla. Il ferry è quello di linea che gli abitanti di Istanbul utilizzano per spostarsi fra le due sponde. Ed in effetti non solo Sultanahmet dal mare è molto bella, ma anche il mercatino che abbiamo visitato nella parte asiatica, vicino all’approdo, si rivela una piacevole sorpresa. Con il ferry raggiungiamo nuovamente l’Europa e ci fermiamo appena dopo il palazzo di Dolmabahçe, alla fermata di Besiktas. Le prossime destinazioni, Taksim e Beyoglu, sono decisamente differenti da quello che abbiamo visto finora, ma non per questo meno affascinanti. Il quartiere di Beyoglu, anzi, è una delle parti più interessanti della città. Al tramonto facciamo in modo di essere alla Torre di Galata e lo spettacolo straordinario del crepuscolo su Istanbul ci ripaga ampiamente degli schiamazzi delle folle di turisti, che ormai hanno raggiunto un numero preoccupante. Attraversando a piedi il ponte di Galata, giungiamo alla Nuova Moschea, che riusciamo a visitare e, dopo l’ennesima sosta in un bar della zona, ceniamo in un ristorante a Sultanahmet, il Gulhane Sark Sofrasi (Alemdar Mh.Alaykosku Caddesi, 22 – Tel.: +90212 519 4754), un po’ turistico, ma di buon livello e con un personale simpatico ed efficiente.

5° giorno Dopo una rapida visita alla Moschea accanto all’albergo, la “Piccola Aya Sofya”, decidiamo di tornare a Beyoglu e, dopo qualche giro senza una meta precisa, ci separiamo. Due di noi fanno un po’ di shopping nella zona di Taksim (negozi accettabili e prezzi convenienti per l’abbigliamento), per poi andare nel quartiere di Ortakoy, costruito proprio sotto il ponte che collega Europa con Asia, mentre altri optano per l’hammam e per un giro nella zona di Srikeci. Ortakoy, seppure turistica, è davvero carina ed i banchetti nei quali si può assaggiare il pesce fritto ed altre specialità locali sono quanto mai attraenti. Anche la Moschea con vista sul Bosforo merita una visita, se non altro per la sua originalità rispetto alle altre che abbiamo visitato finora. A piedi fino a Besiktas, riprendiamo il tram per Sirkeci e facciamo una visita rapidissima al Gran Bazar, molti dei cui negozi sono chiusi considerata l’ora. Riunitici con gli altri, terminiamo la serata in un ristorante della zona di Taksim, molto buono e dai prezzi onesti (Boncuk Restaurant, Balikpazari Nevizade Sok, 19 – Tel.: (212) 243 12 19/ 252 82 12).

6° giorno La visita programmata da qualcuno di noi al palazzo Dolmanbahçe non viene effettuata perché scopriamo che la domenica il palazzo è chiuso. Di conseguenza, decidiamo di andare tutti insieme sul Bosforo e prendiamo il traghetto di linea che fa la spola far Europa ed Asia con destinazione Anadolu Kavagi, all’inizio del Mar Nero. Complice anche un tempo favoloso, la gita si rivela strepitosa ed il panorama sul Mar Nero che si ammira dalla fortezza di Anadoluci lascia senza fiato. Anche il pranzo, un panino ai calamari fritti in una bancarella sul porto, è fenomenale e ci aiuta a godere al meglio dell’ultimo tramonto dell’anno sul Bosforo. Tornati in albergo, decidiamo di tornare a cenare al ristorante Gulhane Sark Sofrasi, che per nostra fortuna non prevede alcun tipo di veglione e di comprare del vino e dei dolci da consumare sulla terazza dell’albergo in attesa della mezzanotte. Per fortuna che la temperatura è relativamente mite: in questo modo riusciamo a festeggiare degnamente il Capodanno ed a fare anche un paio d’ore di sonno prima che il taxi, ineosrabile, ci riporti in aereoporto alle 4 del mattino.



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