Turchi orgogliosi: e di che?

Salve, questo è il racconto del nostro ultimo viaggio fatto la scorsa estate con mio marito Luca e mio figlio Marzio di 3 anni, siamo andati in Turchia, precisamente ad Antalya, nella zona corrispondente a quella che i Romani chiamavano Licia, ovvero terra del sole. La zona è splendida, territorialmente è ancora molto selvaggia, è molto verde...
Scritto da: Sara1
turchi orgogliosi: e di che?
Partenza il: 26/06/2006
Ritorno il: 02/07/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Salve, questo è il racconto del nostro ultimo viaggio fatto la scorsa estate con mio marito Luca e mio figlio Marzio di 3 anni, siamo andati in Turchia, precisamente ad Antalya, nella zona corrispondente a quella che i Romani chiamavano Licia, ovvero terra del sole.

La zona è splendida, territorialmente è ancora molto selvaggia, è molto verde con i boschi che arrivano a ridosso del mare lasciando poi spazio ad un’acqua che alterna verde e turchese nelle più intense sfumature.

Di questo dovrebbero essere ogogliosi i Turchi: della splendida natura che li circonda, ma francamente per il resto lasciamo perdere.

Abbiamo attraversato kilometri e kilometri di nulla, con città formate da baracche senza i servizi primari, parliamo di fogne e acqua potabile, intere zone senza nulla, neanche i campi coltivati, ci siamo chiesti come questa gente riesca a vivere.

La nostra guida mentre ci scortava in mezzo a quanto sopra descritto, vantava il fatto che oggigiorno non siamo noi Europei a non volere che loro entrino in Europa ma loro che non vogliono entrare in quanto lle loro industrie stanno diventando molto competitive tanto che sono i maggiori produttori “europei” di parti meccaniche per aerei ed automobili, l’industria tessile è in diretta competizione con il mercato della modo di Milano e Parigi, sono i maggiori sfruttatori di energia solare dopo gli Australiani e così via, il tutto mentre ci guardavamo intorno ci lasciava sempre più sconcertati.

Ad un certo punto mentre questo tipo parlava mio marito ha notato che le targhe delle macchine sono come quelle delle nostre autobili, con la striscetta blu laterale e quando abbiamo sollevato obiezione sul fatto che nei negozi non vogliono la loro moneta nazionale ma accettano solo gli euro e solo dopo tante insistenze accettano di prendere le lire turche, a quel punto la guida ha detto che non era più il caso di fare domande e ha chiuso la discussione li, salvo riprirla nel momento in cui tra noi stavamo discutendo se la Turchia ha ancora la pena di morte o meno, allora è intervenuto tutto inviperito dicendoci che loro la pena di morte l’hanno abilita da 3 anni e che comunque non giustiziavano nessuno da 20 anni, che solo gli Usa ancora non l’hanno abolita e che fare un paragone tra Turchia e Usa è decisamente fuori luogo. Be, lo abbiamo pensato anche noi, fare un paragone è veramente impossibile! I Turchi avrebbero tanto di cui essere orgogliosi, una terra speldida, un’ottima cucina, una manifattura nei tappeti come poche al mondo, e così nei gioielli, ma forse dovrebbero rivedere alcune cose, non si può denigrare il piatto dove si vorrebbe mangiare.



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