Vacanze estive in val pusteria

Dopo anni di estati trascorse al mare, questa primavera io ed il mio compagno Alex decidiamo di programmare le nostre vacanze in montagna e precisamente a Dobbiaco, in Val Pusteria. Quello che ci vuole per riprendersi da un periodo lavorativo piuttosto intenso anche se purtroppo abbaimo a disposizione soltanto una settimana, dal 18 al 25...
Scritto da: Cry78
vacanze estive in val pusteria
Partenza il: 18/07/2009
Ritorno il: 25/07/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Dopo anni di estati trascorse al mare, questa primavera io ed il mio compagno Alex decidiamo di programmare le nostre vacanze in montagna e precisamente a Dobbiaco, in Val Pusteria. Quello che ci vuole per riprendersi da un periodo lavorativo piuttosto intenso anche se purtroppo abbaimo a disposizione soltanto una settimana, dal 18 al 25 luglio.

Prima di passare al racconto di viaggio, vorrei darvi qualche indicazione pratica che spero possa tornare utile a chi deciderà di recarsi in questi posti meravigliosi.

Ho trovato molto utile consultare alcuni siti internet che vi riporto qui sotto, dove ho potuto richiedere cataloghi a volontà relativamente ad alloggi, eventi, attività, materiale che viene spedito a casa gratuitamente e in tempi molto rapidi: www.Hochpustertal.Info/it www.Valpusteria.Com www.Val-pusteria.Net Inoltre, una volta arrivati a Dobbiaco ci siamo recati all’ufficio turistico, dove il personale molto gentile ci ha dato ulteriori informazioni. Questa di recarsi presso i locali APT o contattarli preventivamente è una prassi che ormai abbiamo consolidato, soprattutto in regioni così turisticamente organizzate come il Trentino Alto Adige.

Prendendo spunto dai cataloghi che ci sono arrivati per posta, abbiamo scelto l’alloggio visitando i siti internet dei vari hotel e contattandoli per e-mail. Tutti hanno risposto nel giro di pochi giorni indicando la disponibilità e la tariffa. La scelta è caduta sull’Hotel Serles (http://www.Serles.It/), situato a pochi passi dal centro di Dobbiaco. Siamo rimasti molto soddisfatti dell’accoglienza, della pulizia e della cucina, ottima e abbondante. La stanza era ampia, luminosa e comoda, con balcone e tv. Abbiamo scelto il trattamento della mezza pensione, quindi per il pranzo abbiamo sostato in rifugi e ristoranti (in genere con € 30,00 in due si mangia abbondantemente e bene) oppure abbiamo acquistato panini e bibite al supermercato (a pochi passi dall’hotel ci sono diversi negozi).

Noi abbiamo scelto di recarci a Dobbiaco in auto e di utilizzarla anche per gli spostamenti in loco, ma vi segnalo che c’è la possibilità di usufruire dei mezzi pubblici (treni, autobus e funivie, con una rete efficiente e capillare) con la Mobilcard http://www.Mobilcard.Info/.

Infine due parole sull’abbigliamento, in particolare per chi non conosce la montagna. Noi abbiamo avuto la fortuna sfacciata di trovare una settimana di sole e caldo, con qualche annuvolamento pomeridiano ma senza pioggia. Però in genere può capitare di imbattersi in qualche temporale ed è sempre opportuno avere con sé una felpa o un maglione, cappello e k-way. Portate la crema solare perché in alta montagna il sole scotta parecchio e, per favore, niente infradito ma scarpe da ginnastica comode o, meglio ancora, un paio di scarponi. Anche i sentieri più tranquilli possono presentare qualche tratto più impegnativo ed è meglio avere calzature adatte. SABATO 18 LUGLIO 2009 Partiamo da casa intorno alle 8 con l’intenzione di fermarci qualche ora a Bolzano per un giro in città e per visitare Castel Roncolo, a pochi chilometri dal centro. Purtroppo a causa del traffico intenso dell’Autobrennero arriviamo a Bolzano soltanto a mezzogiorno e dobbiamo rinunciare alla visita al castello e limitare la visita al centro storico, molto animato e caratteristico.

Nel pomeriggio riprendiamo la strada verso la Val Pusteria e arriviamo a Dobbiaco intorno alle 17. Depositiamo i bagagli in hotel e ci rechiamo all’ufficio informazioni per raccogliere materiale per le escursioni dei prossimi giorni.

La cena in hotel è alle 19 e dopo facciamo due passi in centro, dove è allestita la Fiera del Libro e dove quella sera si tiene il concerto della banda.

DOMENICA 19 LUGLIO 2009 Dobbiaco ci accoglie con un cielo azzurro intenso e senza nemmeno una nuvola. Fa ancora un po’ fresco ma in breve in sole riscalda l’aria. Decidiamo di dedicare la giornata ai dintorni di Dobbiaco e con l’auto raggiungiamo il parcheggio della stazione ferroviaria da cui partiamo a piedi per recarci al lago di Dobbiaco. La passeggiata è tranquilla e facile, facciamo il giro del lago in circa un’ora gustandoci il panorama meraviglioso delle montagne circostanti. Peccato che l’acqua del lago non sia limpida, ma nei giorni precedenti è piovuto molto e i torrenti portano a valle ancora detriti. E’ ancora presto per il pranzo, quindi decidiamo di fare un giro in pedalò per riposarci prima del rientro. Mangiamo alla Casa Vacanze del Dopolavoro Ferroviario di Mantova, situata di fronte alla stazione, dove un nostro amico fa il cuoco e ne approfittiamo così per andarlo a trovare. Dopo pranzo, anche siamo un po’ appesantiti dalla gran quantità di cibo, ci avviamo a piedi verso San Candido, percorrendo la pista ciclo-pedonale che costeggia la ferrovia. Sono quasi quattro chilometri ma la strada è pianeggiante e, arrivati, visitiamo il delizioso centro del paese. Siccome fa caldo, al ritorno pensiamo di prendere il sentiero che, attraverso il bosco, passa per le sorgenti della Drava e termina dietro il Centro Visite di Dobbiaco. Purtroppo l’inizio del sentiero non è segnalato e dobbiamo chiedere: bisogna recarsi nella zona della seggiovia Baranci, girare attorno al centro sportivo e si trova l’inizio del sentiero. Il percorso è un po’ più lungo e serve circa un’ora e mezza ma il fresco del bosco ci ripaga.

Cena in hotel e a nanna presto perché, alla fine, oggi abbiamo camminato per oltre dieci chilometri! LUNEDI’ 20 LUGLIO 2009 Il programma era quello di noleggiare le biciclette e lanciarci sulla pista ciclabile San Candido-Lienz, ma la mattinata nuvolosa ci fa desistere e decidiamo di cambiare itinerario. Il cielo verso Brunico è piuttosto sereno, quindi ci avviamo in auto in quella direzione. Il tempo migliora lungo il tragitto e ci convinciamo a prendere la funivia di Riscone per salire al Plan de Corones. C’è poca gente, forse per l’avvio incerto della giornata, e il panorama da lassù (oltre 2000 metri di quota) è davvero notevole: spazia dalla Val Pusteria alla Valle di Tures alla Val Badia. Scegliamo di percorrere il sentiero panoramico che gira attorno all’altopiano e consente una visuale a 360 gradi sulle valli sottostanti. In cima è situata la campana Concordia 2000, costruita in occasione del Giubileo, sulla cui base sono indicati nomi delle montagne circostanti e la direzione delle principali città italiane del nord.

Dalle 12 alle 13.15 la funivia interrompe il servizio e decidiamo di scendere prima dell’intervallo per pranzare a valle.

Siccome la prossima tappa sono le piramidi di terra di Perca (a pochi chilometri da Brunico), ci avviamo in quella direzione per cercare un ristorante per strada. Ci imbattiamo nella Gasthaus (trattoria) Moar a Vila di Sopra, dove gustiamo l’ottima cucina e i deliziosi salumi fatti in casa accompagnati da tanta cordialità.

Dopo pranzo, percorriamo in auto la poca strada rimasta fino al parcheggio da cui parte il sentiero per raggiungere le piramidi (è tutto ben indicato dalla segnaletica).

Il percorso non è pianeggiante ma comunque percorribile anche per chi non è allenato in poco meno di un’ora tra prati e boschi. Il fenomeno delle piramidi di terra (ce ne sono diverse in tutto il Trentino Alto Adige) è senz’altro interessante e molto affascinante: il masso che hanno in cima sembra sfidare le leggi della fisica! Soddisfatti ma ormai piuttosto stanchi decidiamo di terminare la giornata al Kurpark di Villabassa, paese vicino a Dobbiaco, per sperimentare il percorso Kneipp. Il parco è molto piacevole, con un’ampia area per i bambini, ed è attraversato da un torrente; il percorso Kneipp è situato in un’area separata e l’ingresso costa € 2,00. Una gentile signorina ci spiega come funziona e quindi procediamo a toglierci le scarpe e arrotolare i pantaloni fino al ginocchio per goderci un po’ di relax… Che purtroppo è stato molto soggettivo perché l’acqua a 6 gradi non ha entusiasmato Alex, che ne è uscito dopo pochi secondi! Io ho resistito poco di più anche perché le gambe iniziano a formicolare per il freddo, ma tutto sommato l’esperienza non mi è dispiaciuta e ho completato tutto il percorso, che comprende: pozza per i fanghi, vasca per le gambe, vasca per le braccia, vasca per il viso e tappeto di diverso materiale naturale (sassi più o meno grandi, corteccia, terra, ecc..) per il massaggio plantare. E poi ho riscoperto il piacere di camminare scalza sull’erba! La giornata è stata abbastanza piena e quindi la concludiamo con la cena in hotel.

MARTEDI’ 21 LUGLIO 2009 Ci sveglia uno splendido sole e decidiamo che oggi sarà la giornata dedicata alla gita in bicicletta. Dopo colazione ci rechiamo quindi a San Candido da Papin Sport per noleggiare due city bike (la mia l’ho chiesta con il cestino, comodo per appoggiare lo zaino, considerate che starete sulla bici per almeno 3 ore). Noi abbiamo scelto il punto di noleggio vicino all’Acquafun, ma io vi consiglierei quello in stazione per comodità: è altrettanto attrezzato e vi risparmia una bella camminata per riprendere l’auto al ritorno, anche se la passeggiata attraversa il paese, che è davvero delizioso.

Le biciclette sono in ottimo stato e comunque ci viene fornito un depliant con l’indicazione dei punti di assistenza lungo la ciclabile e con i numeri telefonici da contattare in caso di problemi ai mezzi.

Imbocchiamo la ciclabile che ci porterà fino a Lienz con grande entusiasmo e a ragione, perché questa esperienza si rivelerà davvero unica ed indimenticabile! Il percorso è davvero adatto a tutti, anche ai meno allenati come noi perché è quasi completamente in discesa, in alcuni tratti si può davvero evitare di pedalare! Il panorama poi è spettacolare: la prima parte attraversa prati verdissimi sotto il sole, mentre la seconda parte si addentra in un fresco bosco. A Sillian decidiamo di fare una piccola deviazione per recarci alla Loacker e acquistare qualche dolcetto. Il tempo scorre veloce e dopo qualche ora pranziamo presso un bar che si trova proprio ai bordi della pista ciclabile presso il paese di Thal. Volendo si può accedere ad un parco con piscine e scivoli, ma noi preferiamo proseguire verso Lienz per poter visitare anche la cittadina al nostro arrivo.

Nonostante la facilità del percorso, gli oltre 40 chilometri si fanno sentire e siamo contenti di arrivare finalmente a destinazione. Per prima cosa ci rechiamo alla stazione (è ben segnalata e comunque all’arrivo di trova una cartina della città), dove preferiamo consegnare le biciclette agli addetti del noleggio (il costo del rientro è di € 4,00 contro i € 4,20 del biglietto treno per la bici, quindi preferiamo evitarci l’onere di caricare e scaricare le bici) e facciamo i biglietti per noi. I treni per San Candido partono con frequenza di un’ora (per arrivare a Dobbiaco invece bisogna cambiare a San Candido, per questo noi ci siamo recati direttamente là).

Controlliamo l’orario e ci incamminiamo verso il centro, a pochi passi dalla stazione: è molto caratteristico, come la maggior parte dei paesi di questa zona. Siamo troppo stanchi per arrivare fino al castello, quindi alle 15 prendiamo il treno per fare rientro.

La gita ci è costata alla fine in tutto € 57,60 (€ 17,00 per il noleggio della bici, € 4,00 per il suo rientro, € 7,80 per il treno, il tutto ovviamente moltiplicato per 2) ma ne è valsa davvero la pena! Non contenti, al nostro arrivo a San Candido, ci rechiamo alla seggiovia Baranci perché vogliamo provare il FunBob, che abbiamo intravisto domenica durante la nostra passeggiata fin qui. Si tratta di veri e propri bob che viaggiano in discesa su di una monorotaia per quasi 2 chilometri; è possibile regolare la velocità con una leva ed è davvero divertente! Beh, la giornata è stata davvero piena di emozioni anche oggi e torniamo in hotel per cenare e riposare.

MERCOLEDI’ 22 LUGLIO 2009 Stamattina partiamo alla volta della valle di Anterselva per visitare il lago omonimo e il passo Stalle, al confine con l’Austria. Questo passo ha la particolarità che la salita è possibile solo dal 30° al 45° minuto di ogni ora, mentre la discesa è consentita solo nel primo quarto d’ora; questa regolamentazione è dovuta al fatto che la strada è troppo stretta per consentire il passaggio di due autovetture. Ci fermiamo qualche minuto al lago ma è quasi ora di salire e rimandiamo al ritorno una sosta più prolungata. Al passo Stalle il panorama è davvero incantevole: da lassù si vede il lago di Anterserlva sul versante italiano (che dista circa 5 chilometri) e il laghetto di Obersee sul versante austriaco. Facciamo una breve passeggiata fino a quest’ultimo, dalle acque trasparenti e freddissime. A mezzogiorno decidiamo di scendere verso il lago di Anterserva, ci fermiamo a pranzare nei suoi pressi per gustare una trota.

E’ possibile fare a piedi il giro del lago, ma il percorso è troppo lungo, considerato che nel pomeriggio vogliamo recarci anche al lago di Braies, e quindi ne percorriamo soltanto una piccola parte. Vi segnalo che c’è un bel parco sulle rive del lago, dove è possibile fare pic-nic o prendere il sole.

Ritorniamo verso Dobbiaco e la prima tappa sarebbe il castello di Monguelfo che però apre alle 16; non ci va di aspettare oltre un’ora e proseguiamo verso il lago di Braies. I parcheggi per recarsi al lago sono a pagamento e il prezzo sale più ci si avvicina. Noi abbiamo la fortuna di trovare una piazzola per l’auto prima dei parcheggi e proseguiamo a piedi. Il lago di Braies è un vero gioiello incastonato tra i monti, peccato che il cielo non sia più completamente sereno ma si sia annuvolato. Facciamo con calma il giro del lago, un sentiero abbastanza facile, con alcuni tratti a gradini e ci impieghiamo un’ora abbondante.

E’ l’ultima tappa della giornata. Rientriamo in hotel per la cena e poi usciamo perché il mercoledì sera a Dobbiaco i negozi sono aperti. In realtà gli esercizi davvero aperti sono una minima parte, ma è pieno di gente e il clima è piacevole.

GIOVEDI’ 23 LUGLIO 2009 Oggi è un’altra splendida mattina di sole e ci mettiamo in marcia verso le Tre Cime di Lavaredo. Seguiamo le indicazioni stradali per Misurina e, poco prima del lago, svoltiamo a sinistra per imboccare la strada panoramica che porta al Rifugio Auronzo. Dopo pochi chilometri c’è uno sbarramento e si può proseguire solo a pagamento (€ 20,00 per le autovetture, € 30,00 per i camper, € 10,00 per le moto; in bicicletta si passa gratis ma bisogna essere molto allenati perché si tratta di 6 chilometri in salita). Pensiamo un attimo al da farsi, perché non sapevamo di questo “inconveniente” ma poi decidiamo ugualmente di proseguire e poi scopriremo che ne vale davvero la pena! C’è la possibilità di andare anche a piedi per un sentiero che sembra ben segnalato ma non abbiamo idea dei tempi di percorrenza; oppure da Misurina partono autobus che arrivano fino al rifugio ma non so dire quali siano i costi.

Arrivati al Rifugio Auronzo (quota 2.320 metri) parcheggiamo l’auto seguendo le indicazioni degli addetti e a piedi partiamo per l’escursione. Il sentiero che parte dal rifugio è pianeggiante e comodo, piuttosto affollato e completamente al sole (non dimenticate cappello e protezione solare). Arriviamo al rifugio Lavaredo in circa mezz’ora. Da lì è possibile proseguire per fare il giro delle Tre Cime oppure per altri rifugi. Potete trovare alcune informazioni più dettagliate qui: http://www.Dolomiti.Com/ http://www.Suedtirol-it.Com/valpusteria/tre-cime-lavaredo.Htm E’ quasi mezzogiorno e non abbiamo il tempo di terminare il giro ma proseguiamo ancora un po’ fino alla Forcella Lavaredo da dove si vede il lato nord delle Tre Cime a sinistra e il rifugio Locatelli a destra. Ci dispiace non poter procedere oltre ma abbiamo in programma di fermarci anche al lago di Misurina e a Cortina d’Ampezzo. Con il senno di poi dedicherei senz’altro più tempo all’escursione perché Cortina ci ha lasciato un po’ delusi. Scendiamo quindi di nuovo al Rifugio Lavaredo dove ci fermiamo per mangiare i panini che abbiamo portato con noi (ma i rifugi naturalmente offrono anche piatti caldi) godendo del panorama mozzafiato di queste montagne che si stagliano sul cielo blu.

Intorno alle due siamo di nuovo alla macchina e scendiamo a Misurina dove ci riposiamo un po’ sulle rive del lago. I parcheggi sono a pagamento oppure a disco orario. Concludiamo la gita con una passeggiata a Cortina d’Ampezzo, in una bella posizione tra le montagne ma poco affascinante nel periodo estivo (questa almeno è stata la nostra impressione).

Dopo cena ci rechiamo al Centro Visite di Dobbiaco perché questa sera è in programma la proiezione di un filmato sulla scalata di una cima sudamericana. Nel frattempo visitiamo il Centro, davvero ben strutturato ed interessante, con informazioni sulla flora, la fauna e l’ambiente della Val Pusteria e ricostruzioni del passato molto ben fatte.

VENERDI’ 24 LUGLIO 2009 Oggi decidiamo di rimanere in zona. E’ l’ultimo giorno delle nostre vacanze a Dobbiaco e vogliamo conoscere qualcosa in più della Val Pusteria. Ci rechiamo verso la Val Fiscalina, facendo prima tappa a Sesto per una breve passeggiata. Siccome il parcheggio a fondo valle è a pagamento, torniamo un po’ indietro per parcheggiare l’auto vicino al torrente e proseguire a piedi attraverso il bosco. L’acqua del torrente è trasparente e ha sfumature di turchese che invogliamo ad un bel bagno ma ovviamente è gelata! Superato a piedi il parcheggio a pagamento, proseguiamo fino al rifugio di fondo valle, dove sostiamo per il pranzo mangiando davvero bene qualche piatto tipico. Da qui è possibile salire a piedi fino alle Tre Cime di Lavaredo ma sarebbe opportuno partire la mattina presto perché il tragitto impiega qualche ora. Infatti incrociamo escursionisti in discesa. Non so darvi indicazioni sulla difficoltà, ma senz’altro il dislivello è notevole.

Nel pomeriggio rientriamo a Dobbiaco dove facciamo il “Percorso Natura”, facile passeggiata che parte dietro il Centro Visite e prosegue nel bosco dove sono stati allestiti l’Oroscopo Celtico degli Alberi, il Mondo Magico della Foresta e il Villaggio degli Alberi. E’ facile incontrare anche qualche scoiattolo! Noi abbiamo avuto la fortuna di vederne due e di riuscire anche a fotografarli. Concludiamo la giornata al Parco Avventura, dove Alex si lancia in acrobazie sui percorsi allestiti tra gli alberi e io mi sbizzarrisco in foto e filmati per documentare le sue “prodezze”. Ci sono percorsi di diverse difficoltà, adatti sia a bambini che ad adulti (ingresso per un adulto € 19,00 con fornitura di imbragatura e casco, ingresso per visitatori € 2,00).

Ceniamo in hotel e prepariamo i bagagli perché domattina, ahimé, si torna a casa.

SABATO 25 LUGLIO 2009 Dopo colazione acquistiamo gli ultimi ricordini da portare agli amici e partiamo in direzione Bressanone. Il traffico lungo la Val Pusteria è molto intenso e arriviamo dopo quasi un’ora e mezza. Prima di rientrare a casa vogliamo prolungare la nostra vacanza visitando l’Abbazia di Novacella e Bressanone. Siamo fortunati perché, nonstante l’ultimo ingresso della mattina sia programmato per le 11, la grande affluenza di visitatori fa sì che venga organizzato un altro tour per le 12 e quindi acquistiamo il biglietto (€ 5,50 a testa). La visita guidata dura circa un’ora e possiamo ammirare la bellissima chiesa, molto luminosa e riccamente decorata, le vecchie cantine, dove ora è allestita una mostra permanente relativa alla storia dell’abbazia, e la biblioteca. Finita la visita ci fermiamo nei pressi di Novacella per pranzare al sacco e poi ci dirigiamo verso Bressanone. Parcheggiamo vicino al centro (€ 1,50 all’ora) e facciamo una passeggiata tra le caratteristiche vie: la città mi è piaciuta molto e credo che nel periodo natalizio debba essere un vero gioiello! Purtroppo è ormai ora di avviarsi verso casa e di lasciare le verdi valli e le splendide montagne che hanno reso indimenticabile questa nostra vacanza in Val Pusteria.

Rimangono ricordi bellissimi e la voglia di ripetere questa esperienza, tornando qui o scoprendo altre meravigliose mete che il Trentino Alto Adige senz’altro può offrire.



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