Transiberiana: dal Bajkal a San Pietroburgo via Tatarstan

Full immersion nel credere profondo della Russia e della sua storia
Scritto da: ENRY70
transiberiana: dal bajkal a san pietroburgo via tatarstan
Partenza il: 18/08/2017
Ritorno il: 11/09/2017
Viaggiatori: 1
Spesa: 3000 €
Una full immersion nel credere profondo della Russia e della Sua storia. Il risultato sono i miei libri di Storia gettati nella pattumiera #fakeworld

Il 16 Marzo 2014 la Crimea votava sì al referendum per indipendenza ed annessione alla Federazione Russa. Mi chiedevo cosa spingesse dei Russi a tornare a “casa”, verso un paese che nel migliore delle ipotesi li aveva inviati al massacro per la vittoria della Grande Guerra Patriottica, coinvolti in un terribile processo di industrializzazione negli anni ‘30 oppure gratificati con un bel soggiorno nei Gulalg, senza trascurare che aveva somministrato loro quasi 70 anni di comunismo. Questo viaggio anche per rispondere a domande storiche che mi sono sempre posto: chi finanziò i bolscevichi? Che giudizio dare di Stalin? Perchè Eltsin nominò Putin come suo successore pro-tempore?

Il viaggio verso ovest è impegnativo ma le persone ed i luoghi ripagano ampiamente lo sforzo e la fatica… per avventurieri. Nel corso del viaggio mi sono appoggiato a persone splendide di couchsurfing, che mi hanno ospitato e talvolta fatto semplicemente compagnia nei pomeriggi cittadini della Siberia.

ITINERARIO

18 Agosto : Partenza ed arrivo a Mosca nella notte

19 Agosto : Mosca – Piazza Rossa e volo per Irkustk

20-22Agosto : Escursione sull’isola Olkohn, lago Bajkal. Vale il viaggio

23 Agosto : Irkustk e partenza per Krasnoyarsk

24-25 Agosto : Yeniseisk e Lesosibirsk

26 Agosto : Krasnoyarsk e partenza per Novosibrsk

27-28 Agosto : Novosibirsk

29 Agosto : Museo USSR e partenza per Ekaterinburg

30 Agosto : Ekaterinburg, Eltsin center

31 Agosto : Ganina Yama-Asia Europe border and Visotsky Busienss Cente

01 Settembre : Sito della fucilazione dei Romanov e partenza per Kazan.

02-03 Settembre: Kazan_Bolbar

04 Settembre : Shivizhya partenza per Nijhni Novogorod

05 Settembre : Casa di Sakharov e Centro di Nijhni

06 Settembre : Suzdal e museo truppe italiane seconda guerra mondiale (Armir)

07 Settembre : Mosca: museo Grande Guerra Patriottica e Museo Gulag

08 Settembre : San Pietroburgo: Hermitage (da rimanere a bocca aperta)

09 Settembre : Museo della storia politica della Russia (è un mondo “fake”…)

10 Settembre : Peterhof: i giardini imperiali, strabilianti

11 Settembre : Cattedrale San Pietro e Paolo, tombe Tsar, rientro in Italia.

COSTI

BIGLIETTO AEREO: Genoa-Mosca; St Pietroburgo-Genoa 380€ Lufthansa

: Mosca-Irkutsk 180€ Hahn Air

ASSICURAZIONE : Europa assistance 53€ soluzione Visto mod 17039

: Europassistance, annullamento viaggio 19€

VISTO : 75€ + 15€ lettera di invito

TASSO DI CAMBIO : 70rubli=1€, da leccarsi i baffi!!!! Due anni fa era il doppio, 35rubli =1€ affrettatevi a visitare il paese, il livello di due anni fa sarebbe insostenibili.

SUGGERIMENTI UTILI

VISTO: da richiedere al consolato oppure all’agenzia specializzata.

Seguite questa guida perfetta:

Https://rusalia.it/ottenere-visto-russia/

Nel mio caso, Genova, mi hanno poi tassato 10€ perché nella lettera di invito figurava solo Irkutsk come destinazione mentre sulla domanda avevo elencato tutto l’itinerario, siate pronti a sborsare cifre extra. Mio consiglio è passare tramite centro visti, per 30€ vi levate un sacco di seccature e poi i consolati caldeggiano questo sistema. Attenzione all’assicurazione obbligatoria che deve essere gradita dal consolato… la Europa Assistance va bene. Per i tempi meglio un mese prima, per essere tranquilli.

SICUREZZA: molti russi che ho ospitato con couchsurfing mi hanno consigliato di stare attenti alla polizia, che a volte chiede soldi, vagheggiando che il visto non è ok etc….alcune persone mi hanno anche avvertito di fare attenzione la notte, nelle zone un po’ fuori dal centro, a causa dell’alcool o della droga. Personalmente non ho mai avvertito situazioni di pericolo ma ritengo corretto segnalarvi questi consigli dati da persone del posto. Escluso San Pietroburgo, dove la situazione è migliore.

REGISTRAZIONE DEL VISTO: La “registrazia” ogni straniero deve registrare la propria presenza entro sette giorni lavorativi dal suo ingresso in Russia. Gli alberghi dovrebbero farla obbligatoriamente ma non sempre accade.

GUIDE: l’inglese è poco diffuso, soprattutto in Siberia. Affidatevi alla Lonely Planet, incredibilmente su TPC ci sono due soli diari molto vecchi. Un sito utile è: http://waytorussia.net/

Infine, potete fare affidamento su couchsurfing.com, i locali che vi ospitano sono un valore aggiunto inestimabile!

TRASPORTI: ho viaggiato sulla mitica Transiberiana per circa 6.000 km, mai avuto problemi, treni sempre puliti, tutte le prenotazioni fatte online su: , dovete registravi ma la app è solo in Russo. Classe con cui viaggiare: il mio consiglio sulla base di 7 tratte notturne di cui due in seconda e 5 in terza, è di scegliere la plaztkart (terza) se viaggiate soli o max in coppia, c’è molta più gente, eventuali ubriachi/rompiscatole (che io non ho mai incontrato) sono più facili da gestire. In città potete muovervi con la metro ed i bus ma se non conoscete il russo i secondi sono problematici. Oppure scaricate la app “yandex” o “uber”, per i taxi, fantastiche.

PAGAMENTI: molto diffuso il contactless, per i contanti prelevate presso i bancomat

18 Agosto : Partenza ed arrivo a Mosca nella notte

Arrivo a mezzanotte all’aeroporto Domedodevo di Mosca e seguendo le istruzioni dell’albergo Meridian Domodedovo, mi viene a prendere la sua navetta ed in 10 minuti sono alla reception (2.000rubli con Booking). Avevo scelto questo hotel vicino all’aeroporto per motivi di praticità e perché volevo avere la Registrazia, ma sti disgraziati non la fanno…e vabbè, doccia e ronfata.

19 Agosto: Mosca – Piazza Rossa e volo per Irkustk

Sveglia alle 6, con lo shuttle dell’albergo mi faccio riaccompagnare all’aeroporto da dove prendo il treno, 420 rubli (https://aeroexpress.ru/en/domodedovo.html) per il centro di Mosca. Alla fermata finale lascio i bagagli e mi dirigo con la metro alla mitica Piazza Rossa. Pur essendo occupata da tribune per un evento di fine agosto, bè..mi emoziono… il luogo da dove la nomenklatura comunista si mostrava al mondo… Breznev, Stalin..Gorbachov……alla sua estremità c’è la basilica di San Basilio, quella con le cupole colorate a forma di cipolla…spettacolare. Immancabile poi la coda per visitare la tomba di colui che prese i quattrini dai tedeschi e da Wall Street: ossia Vladimir Il’ič Ul’janov conosciuto come Lenin. Lungo il breve tragitto ci sono i busti dei grandi sovietici: tra cui Stalin… il vincitore della seconda guerra mondiale o il feroce dittatore? Suggerisco fortemente la visita, al termine mi reco alla biglietteria del kremlino non prima di aver visitato i giardini di Alexander, visto il cambio della guardia a passo d’oca presso la tomba del milite ignoto e la grotta ricreata per commemorare la vittoria su Napoleone. Dentro il kremlino, io ho comprato solo l’accesso, assisto ad una parata militare in salsa zarista, molto di effetto, poi ammiro alcuni monumenti e cerco di vedere il Soviet e la Duma, ma ovviamente sono inespugnabili. Sono le 13.00, allora decido di visitare le vie laterali, molto carine e poi andare al museo del Gulag, seguendo l’indirizzo sulla LP. Giunto a destinazione passeggio per dieci minuti buoni lungo la via salvo poi comprendere che il museo non esiste più perché spostato! Questo è il suo indirizzo web http://www.gmig.ru/.

Visitato il visitabile prendo la metro e con l’aeroexpress vado all’altro aeroporto, Sheremetyevo, destinazione Irkutsk, lago Bajkal.

20-22 Agosto: Escursione sull’isola Olkohn, lago Bajkal. Vale il viaggio

In fase di atterraggio una ragazza di fianco a me dice che il luogo di appuntamento con la “Bajkalex” non esiste..mi impanico, appena in aeroporto cerco con google e non lo trovo..rincoglionito dal volo, dallo scarso sonno mi agito ma poi al desk informazioni mi dicono che esiste..ma vaffan…In genere organizzo tutto da solo ma, tenuto conto dei tempi ristretti e dell’arrivo di primissima mattina, mi sono affidato a questa ottima agenzia che, per 9.000 rubli, mi offre viaggio da e per Olkhon island, due notti ed i pasti, inclusa l’escursione sul nord isola (www.baikalex.com/travel/olkhon.html) Il cellulare di Leonid per un contatto veloce: +7 902 560 24 40. Uso le altre due ore per dormire sulle fredde panchine dell’aeroporto. Alle otto con taxy Yandex mi faccio accompagnare all’ostello/casa Airnb, sede del ritrovo e faccio amicizia con una coppia di tedeschi che saranno nel mio gruppo. Il pulmino passa a recuperarci e dopo circa 5 hore arriviamo all’isola, battello, ancora 1 ora di viaggio ed arriviamo alla nostra homestay del paesino di Chuzir, privo di aslfalto. Durante il viaggio faccio due parole con un ragazzo israeliano, un vero marines: viaggia solo con tenda e sacco a pelo, per la Siberia..i suoi genitori non sono da meno, hanno comprato una jeep e stanno facendo il giro del mondo…sono partiti dal Portogallo e si sono imbarcati a Vladivostock direzione Corea del Sud, another life. Venendo al Bajkal, non so perché ma l’atmosfera del lago è magica..sarà per le leggende sui riti e gli shamani… e fate attenzione che fra il 15 luglio e 15 agosto l’isola è stracolma di turisti russi. La cena è ottima, i miei compagni di viaggio molto easy going, facciamo due parole anche con una ragazza cinese che ci ricorda che le terre oggi russe un tempo erano cinesi…infatti gli abitanti della Buratya hanno tratti mongolici. Tempo di andare a letto e realizzo che i sevizi sono all’aperto, chissà in inverno come fanno… Sveglia alle 7 per partire alle 8,30, con colazione tipicamente russa. Il pulmino è in stile “militia” e raccogliamo altri turisti sparsi per le varie guest house. Durante il percorso ammiriamo dei luoghi molto suggestivi sino a raggiungere Cape Khoboy, il punto di estremo nord. La giornata è ventosa da matti ma, complici gli incendi in corso nella regione, la visibilità è molto fumosa, pazienza. Pranzo cucinato dalla guida e rientro alla base. Al rientro visito il villaggio molto carino, con le piccole casette siberiane decorate ed una piccola galleria di arte, tento per il museo locale ma è chiuso, in quanto lunedì. Lo avessi saputo avrei tentato di fare escursione organizzata al villaggio buryata che è a circa un’ora…fatelo se avrete tempo. Cena, megadiscussione sulla brexit con una famiglia britannica e poi superronfata, non male per i primi due giorni in Siberia!

Il mattino dopo il pulmino passa alle 10 ed alle 16,30 siamo in Irkutsk ma la giornata, priva di fumo consente una bella visibilità e ne approfitto per delle foto finalmente tipiche del luogo. Prendo taxi e raggiungo l’ufficio della mia prima couchsurfing host: Ada. Una giovane di 26 anni che parla qualche parola di inglese e che cerca una via di uscita al grigiore delle amicizie locali. Mi permette di usare la sua stanza, cucina per me e guardiamo insieme un film di epoca sovietica su Ivan il terribile. Dopo cena facciamo due passi per la città che è semivuota, ma ogni tanto qualcuno alticcio appare.

23 Agosto: Irkustk e partenza per Krasnoyarsk

Ada mi ha preparato una bella colazione e lasciato le chiavi dell’appartamento. Con calma mi preparo e faccio un bel giro per la città: con mia sorpresa le strade del centro ed anche delle zone semi centrali sono linde… ma questa è una caratteristica di tutto il paese, ossessionato dal confronto con “l’Europa” in materia di pulizia delle strade e non solo…il centro si gira in 4 ore, i musei quel giorno erano chiusi e merita l’area con le tipiche casette siberiane…..finito il tour restituisco le chiavi ad Ada e…che l’avventura Transiberiana abbia inizio!!!! Per prima cosa cerco di fare selfie con le mitiche Provodnitsa (controllore, ma anche di più) ma rifiutano. Preso possesso della mia cuccetta, nella terza classe, attendo la partenza che sarà come sempre in orario.

24-25 Agosto: Enisejsk e Lesosibirsk

La notte è andata via tranquilla, all’arrivo scendo e trovo Evgheniev, il compagno della mia host di couchsurfing, Oksana. Il viaggio verso Lesosibirsk (300km a nord dalla stazione), dura circa 2,5 ore perché Evghi pesta come un dannato. Durante il viaggio comincio a vedere la taiga e la vera siberia, quasi intoccata dal turismo straniero. All’arrivo facciamo sosta alla mitica Dacha della mamma che aveva viaggiato con noi. Questo piccolo appezzamento di terra con casetta dove si può dormire è l’emblema della capacità di sopravvivenza dei russi e la stragrande maggioranza degli anziani ha ed è pazzo per essa. Lì ci sono dei girasoli, delle zucchine… e dei pomodori verdi che devono essere raccolti perché la mattina già ci sono 5 gradi… lasciata mamma andiamo a prendere Oksana, ragazza di 25 anni che viene da Bor (-45° in inverno). Ci dirigiamo verso il villaggio di Enisejsk, che riporta ancora dei bei edifici, degli splendidi complessi religiosi, testimonianza di un ricco passato, quando commerciava pellicce. Ad agosto, ma non so quando, rievocano questa attività con una fiera. Le strade sono anche sterrate, le mucche pascolano nel centro del paese, questa è la siberia autentica! Il museo locale è in rifacimento ma vale la pena di visitare. Il rientro verso casa prevede di passare presso un insignificante paesino ma Evghi commette l’erore di raccontarmi che si tratta di “Little Berlin” perché abitato fino alla metà degli anni ‘80 da tedeschi. Scatenata la mia curiosità anche perchè lui non parla bene inglese, capisco che Stalin li avesse internati dopo la guerra mondiale e che Gorbachov li avesse lasciati liberi di tornare nella Deutscheland nella prima metà degli anni ‘80… in realtà erano tedeschi che vivevano in villaggi nella Russia europea in territori conquistati secoli prima e che, Stalin, spostò nella seconda metà degli anni ‘30. Cmq rimandiamo a domani una sosta per incontrare queste persone, il cui destino è stato davvero influenzato dalla storia. A Lesosibirsk mangiamo e poi mi lasciano l’appartamento tutto per me perché c’è un solo letto. Ma quanto sono ospitali i russi di Couchsurfing?!

Al mattino, ore 9, iniziamo una giornata che mi permetterà di capire molto della Russia rurale che apprezza il machismo di Putin che vediamo in alcuni video. Giro in alcune botteghe per fare spesa e poi andiamo a “Little Berlin”. Lì, alcuni abitanti dicono che non vive più nessun tedesco tranne una anziana che si è trasferita in un altro posto. Indicano anche dove trovare una persona che conosce questa famiglia, ella lavora presso il molo da dove prendiamo il piccolo ferry che ci permette di andare alla sponda opposta del fiume Eniseij. Prima dell’imbarco ci dà il cellulare della nipote di questa signora tedesca, vero scrigno di storia, almeno per me. Tornando al mio outdoor siberiano andiamo a Strelka (freccia) ovvero un villaggio dove i fiumi Eniseik e Angara confluiscono. Mi pareva di essere un vero russo, immerso nella splendida natura, con Evgeniev che mi racconta di quando va a pesca, a caccia, con la tuta mimetica nella Taigà, e lo vedo anche trattare trattare in modo macho Oksana, insomma un piccolo Putin. Illuminante per capire la cultura di questa gente e perché lo votano. I panorami sono davvero idilliaci, natura e natura. Al ritorno facciamo la mitica telefonata alla nipote: io già mi immaginavo di presentarmi dicendo “spresinche du deutsche”? Purtroppo babuska è malata e non può riceverci…pazienza. Al rientro un po’ di commissioni da villaggio e poi casa dove comincio a fare le flessioni con Evheni cui dico di chiamarmi Vassily, come se fossi macho-russo…

026 Agosto: Krasnoyarsk e partenza per Novosibirsk

In mattinata Evgheni mi somministra l’ultima lezione di vita siberiana: la Banja (Sauna). Quelle vere, non i postriboli di San Pietroburgo o Mosca, hanno giorni alterni per uomini e donne. Mi regala un tipico cappello, mi spiega le tre fasi e si preoccupa di prendere dei rami di Betulla per l’attività di purificazione… uno spettacolo, la cosa incredibile è che mettiamo tutti gli effetti personali sul tavolo perché, lui dice, Banja è frequentata da galantuomini, pazzesco. Mi racconta qualche aneddoto sull’inverno siberiano, tipo le macchine che ogni due ore si accendono, delle pneumatici gelati a forma di quadrato e di vivere a meno 30°… Dopo un’ora rientriamo ed alle 12.00, per 700 rubli, prendo il marstrujke e poi Krasnoyarsk. La giro un poco ma nulla di che, anche se il lungo fiume è caruccio e poi treno.

27-28 Agosto: Novosibirsk

L’arrivo è all’insegna del caos del fuso orario: il mio cellulare segna le 10.00 ma il widget scaricato dice le 9 come la mappa stampata prima della partenza. Il problema è che le autorità hanno eliminato un’ora e dunque sono più 4 da Mosca da circa un anno, sappiatelo. Con yandex prenoto un taxi ed in circa 45 minuti raggiungo il quartiere residenziale di Koltsovo, dove abita il mio couchsurfing host Alex. Un mito, appena arrivato lui addirittura mi lascia l’appartamento per due giorni, incredibile. Facciamo un bel giro in macchina al quartiere della scienza e poi al museo dei treni del periodo sovietico, molto interessante, con anche vetture ed altri mezzi di trasporto. Per le 16 giungo in centro a fare due parole con un’altra cs host, Yulija. Passeggiamo per il centro e scattiamo foto nel centro, presunto, dell’Asia! In una bella giornata di sole…Novosibirsk non offre nulla se non delle modelle che si vestono da modelle, un toccasana per i miei occhi.

Il mattino dopo, lunedì, molti musei sono chiusi ma il centro è ben tenuto e complice un bel sole passeggio per le sue vie sin quando mi imbatto in Erik, ragazzo di 28, di religione ebraica e di origine azera (paese mussulmano) insieme alla sua ragazza. Mi faranno da virgilio nel tour e mi porteranno in un negozio specializzato in oggetti del periodo sovietico! Compro dei souvenirs per mio padre e un berretto dei Pioneer, i ragazzi della gioventù comunista dai 6-14 anni. Il giro prosegue a visitare la Sinagoga costruita nel 2011 e la Chiesa Cattolica del 2000… questo è il ritmo della Storia. Alle 17.00 rientro verso casa perché Ale mi ha chiesto di incontrare dei suoi amici e parlare di viaggi. Cena con sua mamma e babuska: facciamo una lunga chiacchierata sul periodo sovietico: i loro nonni erano kulaki e furono fucilati dai rossi, ma in casa hanno dei cartelli con le foto dei parenti morti combattendo la Grande Guerra Patriottica, e a ogni ricorrenza, 9 maggio, sfilano per la città innalzandoli con orgoglio. Nel viaggio la costante sarà statua di Lenin e Monumento alla Grande Guerra Patriottica.

29 Agosto: Museo USSR e partenza per Ekaterinburg

É martedì ed il museo del USSR è aperto, dove potete anche fare delle foto con le uniformi del KGB etc, è interessante perchè offre uno spaccato di vita che noi italiani, con buona pace di mio nonno che gridò “viva Stalin” ad un comizio di Fanfani negli anni ‘50, abbiamo scampato. Nel camminare nel centro poi, mi imbatto in una filiale della mia banca da dove escono delle colleghe da urlo, scambio due parole e poi stazione dei treni per 21 ore di viaggio.

30 Agosto: Ekaterinburg, Eltsin center

L’arrivo in stazione è particolare: nonostante l’invio di diversi messaggi di testo di avvertimento (in cirillico) del mio operatore russo MTC, ho esaurito la carica dei giga per connessione! In stazione trascorro circa 45 minuti perché nessuno sa come ricaricarlo o meglio non parlano inglese, fin quando l’altoparlante pronuncia il mio nome ed appare Julia, altra host di cs. Mi conduce in hotel (Emerald 3000 rubli) perché devo fare sta benedetta Reghistrazia del visto e poi vado in centro ed incontro altra ragazza di cs che, improvvida, mi porta a visitare lo Eltsin Center. La visita dura circa 4,5 hore, l’esposizione è curata, in un contesto moderno, multimediale e ripercorre molto bene circa 25 anni di recente storia politica, di cui i russi non parlano un granché. Purtroppo non chiarisce perché Eltsin scelse Putin come successore e non evidenzia che la sua presidenza scatenò la voracità degli oligarghs” sui beni pubblici a scapito della maggioranza della popolazione. Ricordo che Boris osò sfidare il Soviet supremo nel 1987, cosa da non poco. Nel centro ho rivissuto anche le cannonate che i tank spararono sulla casa bianca di Mosca nel 1993, incredibile. Unico neo della sua presidenza la guerra in Cecenia. Terminata la visita facciamo cena e poi letto.

31 Agosto: Ganina Yama-Asia Europe border and Visotsky Business Center

Alle 11 Yulia passa a prendermi direzione museo tecnologico militare, con esposti gli aggeggi bellici, inclusa una esposizione interna con storia militare della Russia dal 1650 in poi. Al termine andiamo a visitare il luogo dove i Romanov furono velocemente sepolti, dopo essere stati fucilati. Non so il perché, ma il posto è toccante, il piccolo museo, in russo, mostra delle foto storiche interessanti, soprattutto quando scopro che nel 1998 i corpi furono riportati a San Pietroburgo. La Storia che si rimette in moto. Da lì destinazione il confine Asia/Europa che pare essere stato rintracciato per esigenze turistiche più visino alla città, perché i turisti si lamentavano di quanto fosse distante l’altro… nei suoi dintorni c’è piccolo ritrovamento dove furono rinvenuti centinaia di corpi di malcapitati delle purghe staliniane. Il rientro nella vibrante Ekaterinburg è rallentato dal costante traffico ma, raggiunto il grattacielo più alto, saliamo a goderci la città dal Visotsky center. Il nome deriva dall’attore sovietico cui hanno dedicato un museo al primo piano..da visitare se parlate/accompagnati da un russo! Passeggiata nel quartiere più chic della città e poi casa.

01 Settembre: Sito della fucilazione dei Romanov e partenza per Kazan

Anche oggi è una bella giornata e Yulia mi porta al lago a nord della città dove ci godiamo il relax ed una bella passeggiata nel bosco..nel primo pomeriggio visita del Romanov death site. Furono fucilati nel piano sottoterra e poi portati a Ganina Jama. L’edificio, conosciuto come casa Ipatyev, fu poi raso al suolo nel 1977 su ordine del Soviet Supremo a cura del governatore Boris Eltsin, un pezzo di storia perduto per sempre. L’area dove sorge è ben curata e merita la visita, incluso l’immancabile museo sui fatti del 1918. Sul finire del pomeriggio Yulia mi accompagna alla stazione. Ekaterinburg è una città che mi è molto piaciuta, vibrante, vivace con musei e siti storici molto importanti, ve la consiglio.

02-03 Settembre: Kazan-Bolbar

L’hotel Kristal, (2800 rubli) è di fronte alla stazione. Mi fiondo subito a visitare il centro, in particolare il Kremlino e la moschea Qol-Şärif che con le sue cupole celesti, in una giornata di sole, è strepitosa. Ma anche il Kremlino con i suoi musei e le sue costruzioni interne è molto bello. Il giro per le vie del centro è molto gradevole, tutto rinnovato per aver ospitato la Confederation Cup 2017. Fuori dal Kremlin c’è il The National Museum of the Republic of Tatarstan, molto interessante, perché racconta di questa repubblica semi-autonoma/autonoma (non ho capito la sua natura giuridica) circondata dalla Russia. Sul tardo pomeriggio compare Jena, altra ragazza di couchsurfing che mi accompagna in giro per la città. Bollito per il viaggio della notte, mi ritiro presto in hotel.

Il mattino presto mi dirigo verso il terminal dei bus per andare a Bolbar, patrimonio dell’Unesco. Il bus pubblico parte alla 9 (era domenica) dal secondo terminal a sud della città che dista qualche km dal centro. Per 330 rubli e circa 2,5 ore giungiamo in questo sito. Ci sono dei bei reperti storici ma la cosa incredibile è vedere e fotografare una moschea ed una chiesa ortodossa a poche decine di metri l’una dall’altra (eredità dello Jadidismo)… il tour dura circa 3 hore, inclusa la moschea bianca e poi alle 15,30 riparte il pulmino per Kazan, altri 330 rubli. Il ritorno è sotto un a pioggia torrenziale, alle 20.00 sono in già in hotel.

04 Settembre: Svijažsk partenza per Nijhni Novogorod

Prendo il traghetto alle 8,20 dal molo, per 600 rubli solo andata rubli e dopo circa 2 ore approdiamo in questa città isola. Il tempo è gelido e grigio ma il luogo è storico. In passato era un paese sulla collina ma la diga eretta dai comunisti negli anni ‘50 l’ha trasformata in isola collegata da striscia di terra sottile. I siti storici sono molteplici con due monumenti che attirano la mia attenzione: quello ai fucilati dall’armata rossa, che passò di qui negli anni della guerra civile contro l’armata bianca e che combattè una battaglia qui decisiva e poi quello dedicato alle vittime del terrore comunista, dalla parte opposta da dove si sbarca. Segnalo anche un piccolo ma interessante museo che narra la storia dell’arrivo di Trotzki (colui che fu finanziato da Wall Street, da non credere) proprio per la battaglia cruciale sul Volga contro i “Bianchi”. C’è anche sua statua di cera.

Il ritorno è alle 16,15 ed alle 18.15 sono di nuovo a Kazan. Veloce giro per souvenir e poi treno, destinazione Nijnhi Novgorod. Questa digressione dal classico itinerario transiberiano secondo me vale il viaggio: una repubblica mussulmana dentro la Russia, testimone di tolleranza fra religioni.

05 Settembre: Casa di Sakharov e Centro di Nijhni

Nottata in treno come al solito tranquilla, alla stazione viene a prendermi Mila, mia prossima cs host. 10 minuti e siamo a casa sua. Colazione, taxi per accompagnarla al lavoro e poi visita alla Casa Museo dove visse il dissidente sovietico Sakharov. Il museo è nascosto dentro un palazzo, ma la visita è illuminante sul recente passato poliziesco della ex USSR. Incredibile la bacheca che contiene le oltre 50 lettere scritte dall’estero al prigioniero: solo una fu consegnata, mentre le altre respinte dalle poste sovietiche dicendo indirizzo sconosciuto… la sua casa era guardata a vista da almeno 10 agenti KGB. Al termine Yandex e visita del Kremil, che è molto bello, con le sue mura e la sua entrata imponente. Verso le 12 vado a vedere la ovovia, fa impressione usarla in città per attraversare il fiume Volga ed approdare alla sponda opposta. Sulla via del rientro in centro visito una moschea, anche essa vicina ad una chiesa….seconda volta che capita in Russia, dopo Bolbar….Il centro della città è carino, con bei palazzi testimonianza di un passato ricco, molto bello quello della sede della banca di Russia. Dopo le sei mi raggiunge Mila e mi porta sul lungofiume per poi scendere nella zona di Volzhskaya, molto borghese piena di ristoranti e negozi. Casa e poi cena.

06 Settembre: Suzdal e museo truppe italiane seconda guerra mondiale (Armir)

Suzdal, è una cittadina gioiello che fa parte del Golden Ring intorno Mosca. Per arrivare scendete alla stazione di Vladimir, prendete il bus di fronte all’uscita ed in un’ora arrivate al paese. Ma fate attenzione all’itinerario dei bus: all’andata prima si ferma al terminal, poi passa per il centro dove dovete scendere e poi prosegue verso non so dove. Al rientro dovrete andare al terminal con taxi o camminare un bel po’, sapevatelo. Tornando a noi, là scendo al Saviour Monastery of St Euthymius, un complesso molto bello e ben curato, di impatto anche sotto la pioggia. Dentro, con mia meraviglia, c’è museo delle truppe italiane Armir che, dopo essersi consegnate prigioniere, furono detenute qua…c’è foto anche del loro rientro a Roma nel 1946, dei tedeschi nessuno rientrò……il cammino verso lo stupendo Kremlin dura circa un’ora perché è dalla parte opposta della città, ma il cammino è molto gradevole. Il kremlino è di un bell’azzurro, circondato da un bel prato, pieno di cinesi! A Vladimir treno per rientrare a Mosca e completare l’opera di visita dei musei.

07 SettembrE, Mosca: museo Grande Guerra Patriottica e Museo Gulag

Notte all’hostel DOM, 2400 rubli, perfetto e vicino alla stazione di Kurskaya. Alle 10.00 sono già presso la zona, molto ampia e rievocatrice, del Museo della Grande guerra Patriottica: 6 ore per visitarlo bene…sono appassionato di storia e poi dopo che in ogni angolo del Paese ci sono le fiamme eterne, questo posto è la sua apoteosi. L’invasione della Polonia nel 1939 dopo gli accordi Molotov-Von Ribbentropp? Non pervenuta, però scopro che il Messico dichiarò guerra all’asse tra cui anche l’Italia, la mia ignoranza non ha limiti. Durante la visita realizzo cosa vuol dire la frase: la storia la scrivono i vincitori… come ogni altro studente italiano ho imparato che “li mericani” erano belli, buoni, davano le caramelle ai bambini, hanno liberato l’Italia e vinto la seconda guerra mondiale. I russi invece, i maestri sottovoce mi dicevano, avevano issato la bandiera sul Reichstag. #@#! (parolaccia), dopo la visita del museo vi dico, in Europa, soprattutto dopo la battaglia di Stalingrado, la guerra è stata vinta dai sovietici. Make no mistake about it. Alle 16, 00 direzione Museo del Gulag che non ero riuscito a visitare al mio arrivo in Russia. Molto ben fatto, ci sono le testimonianze dei detenuti che neppure conoscevano le motivazioni per 25 anni di condanna per… aver fatto un battuta. In realtà, questi sfortunati, dovevano fare parte di statistiche. Se Stalin diceva: voglio 500 nuovi arresti, così doveva essere. Se lavorate in un’area commerciale capite quello che voglio dire..quante volte il vostro capo/mega capo vi chiede delle vendite che non avete?

Fine visita e poi stazione per St Petersburg.

08 Settembre, San Pietroburgo: Hermitage (da rimanere a bocca aperta)

Alla stazione, da privilegiato quale sono, appare la mia cs host Olga che mi preleva con la macchina. Vive un po’ fuori ma va bene, insieme a lei il figlio Andrew che si diverte a praticare inglese. Dopo colazione giungo in centro e faccio una bella camminata per le sua via centrale Nevsky Prospekt visito la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato costruita sul luogo dove Alexander II Zar fu assassinato, nel 1881. Visito poi la cattedrale di San Isacco, da cui si gode una bella vista e verso le 14.00 mi avvicino alla Palace square: mi emoziono perché molte delle immagini della rivoluzione russa furono riprese proprio qua. É immensa e maestosa. Recuperato il biglietto comprato al 50%, perché sul sito russo, entro alll’Hermitage. É sbalorditivo, da rimanere a bocca aperta. Olga mi aveva suggerito di entrare alle 16.00 quando c’è meno gente. Finisco la vista alle 21.00, peccato per l’orologio peacock che funziona solo alcune volte al mese… pazienza.

09 Settembre: Museo della storia politica della Russia (è un mondo “fake”…)

Oggi tutte le mie certezze di un mondo costituito da ideali, passioni ed altre parolone, andrà definitivamente in pezzi. Questo Museo racconta la storia, e che Storia!, politica russa dagli zar sino al 2000. Lo viviseziono accuratamente per 8 ore, dall’apertura alla chiusura e, finalmente, nella piccola mostra sui dipinti che ritraevano Lenin rifugiato in Finlandia, una didascalia dice che i Bolshevichi furono finanziati dalla Germania del Kaiser. Documenti rilasciati dai tedeschi negli anni ‘50 e dai giornali di Kerensky nel 1917, lo dimostrano inequivocabilmente. Altro che movimento spontaneo del popolo contro gli oppressori Zaristi. Ed io che che come un babbeo ci avevo creduto. Su internet poi girano teorie sul fatto che i “rossi” presero soldi anche da Wall street, per punire lo Zar che aveva permesso i pogrom…..l’ultima mazzata alle mie certezze? Trotsky finanziato da Wall Street, arrestato dai canadesi e rilasciato su ordine del presidente Wilson. Più viaggio e più mi destabilizzo, come in Iran.

Squinternato da una lezione di storia di 8 ore torno a casa dalla esterrefatta Olga che aveva tentato di visitare anche lei il museo, ma gettando solo dopo tre ore la spugna, come non capirla.

10 Settembre, Peterhof: i giardini imperiali, strabilianti

Seguo il consiglio della LP e mi reco in questa area meravigliosa. Non solo le zone del biglietto ma tutta l’area è verdissima. All’andata uso la barchetta, per 750 rubli. I giardini costano circa 850 rubli,. Le parole non possono descrivere a dovere le fontane, una a scacchi, altre adornate di statue, gli splendidi palazzi restaurati, dovete andarci. Il consiglio è di comprare il biglietto di ritorno già all’andata oppure fate attenzione: se volete vedere il retro, dei giardini, quelli verso la strada, non potrete più tornare indietro. I rientro in città con il bus è più lungo ma costa pochi rubli. LP suggerisce anche di visitare Tsarskoe Selo, io non ho avuto tempo.

11 Settembre: Cattedrale San Pietro e Paolo, tombe Tsar, rientro in Italia.

Ultimo giorno del viaggio: vorrei vedere il museo dell’assedio a Stalingrado, ma limiti di tempo lo impediscono, ed allora decido di visitare la cattedrale di San Pietro e Paolo, dove riposa la famiglia dei Romanov risepolta dopo il trasporto da Ekaterinburg. Che dire, lì si respira la Storia di Europa, come del resto avvenuto lungo tutto il mio viaggio. Vedere le foto del presidente Eltsin che nel 1998 ha provveduto alla inumazione delle loro salme, emozionante. Finita la visita percorro la Nevsky per gli ultimi souvenirs e poi aeroporto con mezzi pubblici, circa 75 minuti.

Transiberiana: un viaggio che mi ha destabilizzato, come ho già scritto. Le mie certezze storiche andate in mille pezzi, un conto è dire che “la storia la scrivono i vincitori”, un conto è verificare con i propri occhi che l’affermazione è vera. Scoprire che la seconda guerra mondiale in Europa è stata vinta non dagli americani beh… oppure che Lenin prese i soldini dai tedeschi, altro che meravigliosa insurrezione del popolo, ma per favore! L’ospitalità in generale delle persone, poi, non la avrei mai immaginata… la Russia che ho incontrato è in netto miglioramento rispetto a quella descritta alcuni anni fa, anche se bisogna avere gli occhi aperti la sera. La Siberia ed il suo ambiente ostile ma domabile, le provodnitsa dei treni, i viaggiatori curiosi, i miei amici conosciuti con couchsurfing, le città europee che grondano Storia, la repubblica islamica del Tatarstan, le sue ossessioni di confronto con noi Europei, la storia degli Tsar, San Pietroburgo, le battaglie di Stalingrado e Kursk, le mie domande storiche che hanno trovato risposta…

Matuska Russija!

Beregite Russijo, Господин Putin.



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