Bangkok-Bali

Viaggio fai dai te
Scritto da: Sandrella82
bangkok-bali
Partenza il: 10/08/2009
Ritorno il: 24/08/2009
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Dopo aver utilizzato i preziosissimi consigli di viaggio di molti turisti come me, non posso non lasciare la mia esperienza come aiuto a chi volesse intraprendere un meraviglioso viaggio dall’altra parte del mondo anche avendo a disposizione soltanto un budget limitato. Con le ferie ad agosto e volendo fare una vacanza all’insegna delle belle spiagge, le mete dove non avremmo incontrato l’inverno o la stagione delle piogge diminuivano drasticamente così da farci optare per Bali dove il clima è perfetto in qualsiasi stagione. Alla ricerca di una soluzione di viaggio non eccessivamente dispendiosa, abbiamo individuato un grazioso pacchetto comprendente nove ore di scalo ad Helsinki, più, a scelta, una tappa in Thailandia o in Malesia (Finnair compagnia finlandese decisamente economica se prenotato con il giusto anticipo – aprile/maggio – € 1700 per due persone a/r) che ci ha fatto decidere di concederci qualche giorno in piu’ a Bangkok. Siamo partiti il 10 Agosto e abbiamo avuto il tempo di visitare la bella Helsinki che dista 30 min dall’aeroporto e si gira tranquillamente in mezza giornata prima di intraprendere il volo di 9 ore per Bangkok, Arrivati al gigantesco aeroporto della capitale thailandese( che dista circa 40 minuti dalla città, traffico permettendo) abbiamo preso un taxi da una delle molteplici piazzole nel parcheggio che, con una spesa equivalente a 5 euro, ci ha portati direttamente all’albergo indicato. Avevo prenotato tramite internet uno splendido albergo extra lusso sulle rive del Chao Praya al costo di una pensione tre stelle in Italia ( Il Millennium Hilton € 100 a notte per camera) con l’accesso diretto tramite battello al fiume che ci ha agevolato moltissimo per gli spostamenti (via terra sono quasi impossibili a causa del traffico incredibile). Abbiamo scoperto (e consigliamo a tutti) che il modo migliore per muoversi per la città è utilizzandone il mezzo piu’ comune e folkloristico: il Tuk Tuk. Per quanto i taxi siano già notevolmente economici, il tuk tuk è la sintesi del risparmio in ogni senso: è una stramba Ape modificata, adibita nella parte posteriore a trasporto passeggeri , e ha la possibilità di zigzagare in mezzo alle file interminabili di macchine a un costo estremamente contenuto (con 200 bath – circa 4 euro – si ha a disposizione tuk tuk ed autista per tutta la giornata!). Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere un autista simpaticissimo (ex cuoco di cucina italiana oltretutto!) che per i giorni successivi ci ha scarrozzati avanti e indietro per la città dandoci delle dritte interessanti sui posti da vedere e soprattutto facendoci risparmiare un sacco di tempo. Abbiamo così accettato volentieri di rendergli il favore adattandoci ad una loro particolare pratica: molti autisti di tuk tuk si accordano con alcuni commercianti, per portare i turisti in visita per qualche minuto nei loro negozi, in genere di abiti su misura o gioiellerie, in cambio di litri di benzina. E’ così ne abbiamo visitati una manciata! Appunto per questo abbiamo cercato di evitare il piu’ possibile i classici giri turistici, preferendo assaporare la vita quotidiana delle persone del posto. Ovviamente è imprescindibile un salto in uno dei meravigliosi posti, presenti ad ogni angolo delle strade dove un’ora di massaggio rilassante con tutti i comfort costa all’incirca 5 euro. Bangkok è meravigliosa, colorata, vivace, accogliente dal quartiere periferico al centro turistico, al palazzo reale ai templi buddhisti e cinesi che convivono fianco a fianco (consigliamo, per chi avesse pochissimo tempo, di visitare, quantomeno: la montagna d’oro, il wat- arun, il wat-po, e il gigantesco e meraviglioso Buddah dormiente). Abbiamo mangiato nelle piccole trattorie e nei grandi ristoranti apprezzando sempre e comunque la cucina (facendo attenzione solo all’acqua da bere, sempre in bottiglia e senza prendere il ghiaccio) e la notevole e raffinata preparazione dei piatti. Dopo quattro giorni, alle 6 di mattina avevamo il volo per Bali prenotato con una compagnia lowcost asiatica (AirAsia € 140 per due persone a/r) che con 4 ore ci ha portato diretti a Denpasar, aeroporto nonché capitale dell’isola. Sempre tramite internet abbiamo cercato e curiosato sulle molteplici località balneari dell’isola, trovando parecchie informazioni specialmente sul sud ( la zona più conosciuta e frequentata). Volendo evitare come la peste le localita’ occidentalizzate e piene di turisti (Kuta, ad esempio, decisamente troppo simile al lungomare di ostia ad agosto!) tramite alcuni siti asiatici di prenotazione d’alberghi abbiamo trovato un resort carinissimo a ridosso della spiaggia di Balangan, una delle piu’ belle e suggestive spiagge di bali, dove nonostante fosse la settimana di ferragosto la confusione non è mai arrivata. Il villaggio conta 21 stanze in tutto: 6 camere in un piccolo comprensorio, tutte arredate in stile balinese, con giardino privato, tendaggi colorati, batik e muri di mattoni bianchi. Le altre in mini bungalow immersi nel verde del villaggio, con palme cespugli fiori coloratissimi, tra due piscine e un ristorante che ogni sera proponeva una differente varietà di specialità locali: un vero paradiso. Abbiamo prenotato la camera con la prima colazione inclusa ( € 86 al giorno per camera) ma avendo appurato, già dalla prima sera, la bontà dei piatti abbiamo deciso che sarebbe diventato il nostro ristorante di fiducia. Il posto rimane un po’ isolato dal resto della vita notturna permettendovi di godere il silenzio interrotto solo dalle onde del mare (cosa che a noi non è dispiaciuta affatto) è d’obbligo per chi vuole spostarsi, anche dopo cena, affittare uno scooter ( l’ideale) oppure una macchina. Per chi non ha la patente, come noi, o non vuole stressarsi alla guida un po’ folle dell’isola c’è sempre il taxi che comunque ha dei prezzi ragionevolissimi. Bali è una terra ricca di storia, cultura, religione che si mischia al verde delle foreste, alla terra scura del vulcano alle alte scogliere dell’oceano. Ad ogni angolo c’è un tempio , un offerta votiva ai bordi delle strade, davanti ai negozi. La gente sorride sempre ed è pronta ad aiutarti in ogni momento. Abbiamo visitato Ubud nell’entroterra balinese con la sua foresta delle scimmie e i suoi templi antichissimi ( Goa Gajah per esempio). Non potevano mancare i templi di Ulu Watu e Tanah Lot ( uno a picco sul mare l’altro immerso, direttamente) lo shopping per Kuta, legian e Seminyak, un bagno in quell’angolo di paradiso che è Karma kandara ( una spiaggia privata di un resort ultra chic che pero’ va assolutamente vista) e soprattutto una meravigliosa cena di pesce a Jimbaran dove alle 18 del pomeriggio, si assiste al rientro dei pescherecci che lasciano il pescato per i piccoli Warung ( una sorta di chiosco in legno sulla spiaggia dove si può mangiare, e si mangia da dio con 2 euro, oppure in quelli piu’ grandi anche prenotare delle stanzette molto spartane ma a dei prezzi bassissimi). Scegliendo il pesce che piu’ ti piace, a Jimbaran, lo preparano direttamente alla piastra (un consiglio: evitare i warung piu’ belli e i piu’ affollati all’inizio della passeggiata, il pesce è sempre buono ma il prezzo sale notevolmente, inoltrandosi verso la fine della spiaggia invece si può contrattare sul prezzo e mangiare con meno di 20 euro a persona qualche chilata di pesce, tra gamberoni gigante, granchioni, vongole, e aragoste freschissime). Per non parlare del fatto che i tavolini sono disposti direttamente sulla sabbia e a meta’ cena, l’alta mare arriva tranquillamente a bagnarti i piedi e sembra di cenare direttamente in acqua a lume di candela. Il nostro volo di rientro c’ha permesso qualche altra ora di passeggiata a Bangkok che abbiamo utilizzato per andare a visitare il tanto reclamizzato acquario sotto il centro commerciale a Siam Square e per approfittare delle sapienti mani thailandesi per un ultimo massaggio della vacanza. Una vacanza che c’ha dato sole, mare, nuove culture, cibi semplici ma curati, sorrisi, ospitalità e tanti nuovi amici.


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