Thailandia, viaggio tra natura, misticità e sorrisi

Tour dei principali siti archeologici (Ayutthaya, Lopburi, Chiang Rai), poi un salto sull'isola di Koh Samui
Scritto da: AnnaPaola
thailandia, viaggio tra natura, misticità e sorrisi
Partenza il: 10/08/2012
Ritorno il: 24/08/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €
La Thailandia per me ha rappresentato il primo contatto con il continente asiatico, con la sua cucina, la sua religione, i suoi paesaggi e la sua gente. Avevo in mente da sempre il tour che avrei voluto fare, e anche se affidarsi a un’agenzia non ti permette di iniziare il viaggio ben prima della reale data della partenza, è stato senza dubbio più pratico e comodo, considerando i ritmi lavorativi frenetici fino all’ultimo giorno. Volo Thai intercontinentale diretto Roma-Bangkok, e dopo aver incontrato in aeroporto la nostra guida, Manas per gli amici Baffo, un signore di circa 60 anni, che ci ha accompagnato per tutti i successivi 7 giorni e una breve sosta in hotel per riprenderci dal viaggio di 11 ore circa, siamo andati a visitare il Palazzo Reale di Bangkok, con le costruzioni dorate dei templi in stile differente: thai, cambogiano, dello Sri Lanka e khmer, la Chakri Maha Prasad, la struttura in cui il re concede udienza, e soprattutto il Wat Phra Kaeo, ovvero il Tempio del Buddha Smeraldo al cui interno è conservata l’immagine dell’Illuminato più venerata della Thailandia, una piccola statua di Buddha alta 75 cm ricavata da un unico blocco di giada purissima. Ovviamente l’impatto è spettacolare, finalmente davanti ai miei occhi ci sono queste costruzioni magnifiche, così diverse dallo stile occidentale, viste svariate volte in fotografia e che avevo sempre sognato di vedere da vicino. L’approccio con Bangkok comunque mi ha lasciata stranita! E’ una città che non ho capito e mi riservo di visitarla di nuovo, magari non sotto l’effetto del jet lag, ma di ritorno da una riposante vacanza balneare. Mi è rimasta la confusione del traffico, il misto di odori di cibo e smog per strada, i tuc tuc che sfrecciano accanto alle macchine, gli enormi centri commerciali, gli incroci pericolosi, i cavi elettrici intrecciati in grovigli impossibili, i treni dello skytrain…non ho capito la sua urbanistica, i suoi quartieri, il fiume che l’attraversa…in una parola caotica, ma secondo me c’è dell’altro e va visitata di nuovo. Il giorno successivo invece siamo andati a visitare due mercati particolarissimi: il mercato ferroviario ed il mercato galleggiante (vedere i link per credere..).

Il mercato ferroviario è un mercato alimentare enorme dove si respira un “odore” decisamente “forte” e dove si può acquistare di tutto: frutti esotici e non, pesci assurdi crudi e cotti, insetti, rane, verdure, spezie, ovviamente solo per palati mooooolto “raffinati”. Ma la cosa più divertente è che piuttosto che organizzarlo come tutti i normali mercati su una strada o in uno spiazzo, si snoda lungo un binario ferroviario dove almeno due volte al giorno passa il treno. Pertanto all’orario prestabilito e noto a tutti vengono ritirate le merci esposte, chiuse le tendine delle bancarelle e fatti spostare i pedoni, il tutto per quei pochi secondi sufficienti a far passare il treno a pochi millimetri dal tuo naso..nella totale normalità e tranquillità della gente locale e la meraviglia dei turisti.

Il mercato galleggiante Damnoen Saduak [http://www.youtube.com/watch?v=KwaAmMIxg58] invece si raggiunge attraversando su una piccola canoa a motore, un percorso di canali lungo i quali si affacciano piccole palafitte ovviamente abitate. Le palafitte cosi come tutte le case tipiche thailandesi hanno all’esterno “la casa degli spiriti” che serve a proteggere la famiglia dagli spiriti cattivi. Ogni imbarcazione è un piccola “barcarella” stipata di cianfrusaglie o cibo, coloratissime e divertentissime, prevalentemente gestite da donne che muovendo agilmente la pagaia si destreggiano tra le imbarcazioni a motori e sempre con la pagaia ti passano un cestello con il tuo acquisto e ricevono il corrispettivo dovuto. C’è anche la vecchina più anziana del mercato, più o meno novantenne, con tanto di insegna ad honorem.

Dopo due giorni a Bangkok siamo partiti in un pullman da 8 persone, sempre accompagnati dalla nostra guida Baffo, per un tour verso Nord, fermandoci a visitare i siti archeologici più famosi della Thailandia. In generale durante il tour i tragitti non sono stati per nulla faticosi (al max 2-3 ore), fermandoci per una notte in ogni luogo, coccolati dalle attenzioni di Baffo che ci offriva di continuo banane fritte, salviettine rinfrescanti, acqua o coca cola ghiacciate, frutta fresca e in particolare il rambutan, un frutto sugoso dalla buccia rossa molto simile al lichi. Non mi dilungo nelle descrizioni dei siti, che si possono trovare su tutte le guide della Thailandia, ma voglio suggerire le tappe secondo me significative e da non perdere in una visita di questo paese.

Ayutthaya: si trova su un’isola alla confluenza di tre fiume, e il suo parco storico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, conserva le rovine di alcuni dei templi più antichi e imponenti della Thailandia, tra cui il Wat Raja Burana, il Wat Phra Mahatat e il Wat Phanan Choeng. I quattro secoli in cui fu capitale del regno rappresentarono per Ayutthaya un’era importante per le arti e l’architettura. Purtroppo i saccheggi incendiari hanno distrutto molto di questo patrimonio e la maggior parte delle statue di Buddha sono infatti senza testa proprio perché il collo delle statue essendo fatto in legno e non in pietra è andato distrutto con gli incendi. Nei pressi di Ayutthaya si trova anche il Bang Pa In, la residenza estiva del Palazzo reale.

Lopburi Tempio delle scimmie [San Phra Kan], un’esperienza davvero unica con queste scimmie, considerate sacre, che sono le padrone della cittadina, arrampicate sui cavi elettrici, sulle inferriate dei palazzi e sul tempio della città. Senza che tu te ne accorga, se vengono attratte da una borsa o da un paio di occhiali non esitano a saltarti addosso, rubarti quello che le interessa e fuggire sù in alto sul tempio, agili e scattanti vanificando tutti i tentativi dei giovani ragazzi che tentano di recuperare l’oggetto rubato. Quindi mi raccomando attenzione a non farvi derubare…

Il parco storico di Sukkothai (il nome significa Alba della Felicità e già la poesia della traduzione può ispirare la magia del luogo): dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco rappresenta uno dei “Must” di un viaggio in Thailandia. E’ un parco enorme articolato in 4 zone e visitarlo aggirandosi tra le sue rovine in bicicletta è stato fantastico. Davanti agli enormi Buddha ci sono degli specchi d’acqua con le ninfee in cui gli stessi si specchiano, riflettendo in duplice prospettiva la meraviglia di questi templi. Il parco è talmente grande che non c’è mai troppa gente e quindi pedalare nel silenzio della natura, immersi nella misticità di questi monumenti rappresenta per me uno dei ricordi più belli di questa vacanza.

Un suggerimento di pernottamento lungo il tragitto è il Lampang River Lodge, un lodge molto esotico costituito da bungalow nel verde con tanto di ponte sospeso tibetano sul fiume da attraversare per fare colazione al mattino.

Chiang Rai – Tempio Bianco [Wat Rong Khun] sembra un castello di ghiaccio, con guglie bianche luccicanti e specchi taglienti che riflettono la luce del sole, permettendo così effetti particolarmente intensi e suggestivi. E’ completamente diverso dagli altri templi, essendo stato costruito in tempi recenti dall’architetto Chalermchai Kositpipat e onestamente è anche poco religioso in quanto al suo interno le pareti sono affrescate con personaggi di fumetti, immagini spaziali, Michael Jackson, Keanu Reeves, una confusione totale di immagini tutt’altro che religiose, al punto da sembrare un po’ ridicolo che, come in tutti gli altri templi sacri, ti facciano coprire le gambe per entrare.

Triangolo d’Oro: risalendo la Thailandia verso nord il paesaggio alterna infiniti campi di risaie con donne chine per ore al lavoro, montagne con palme alte e verdeggianti, scorci di cielo carichi di pioggia ad ampi spazi azzurri. Ed è attraversando questa natura che si arriva al Triangolo d’Oro. Del resto rappresenta solo un punto di confine in cui Thailandia, Myanmar (ex Birmania) e il Laos si incontrano sulle sponde del fiume Mekkong, ma questo luogo possiede un non so che di emozionate. C’è una lingua nuova di terra emersa che non si sa a chi appartenga, sarà il fatto che siano territori misteriosi e affascinanti, sarà che i popoli per anni hanno commercializzato lungo questi confini prodotti più o meno legali, sarà lo spazio sconfinante davanti agli occhi, che si percepisce la maestosità di questo luogo di confine e famoso nel mondo. E’ davvero emozionante!

Nel nord della Thailandia ci siamo avvicinati, per quel poco che si può fare in un viaggio, alle tradizioni delle tribù del Nord, in particolare quella delle donne giraffa. Lo so che può sembrare solo un’attrazione turistica, ma se ti avvicini a queste usanze con rispetto e comprensione, ti rendi conto che loro non si sentono un’attrazione turistica e sono contenti di questa “visita di cortesia”, ti accolgono con il sorriso e magari portando qualche caramella ai bambini e acquistando qualche oggetto di artigianato li aiuti a conservare le loro usanze.

Un’altra esperienza divertente è stata una passeggiata sul dorso degli elefanti. Il nostro era un po’ lento e si faceva superare da tutti, ma è stato tenero vedere questi enormi animali legarsi tra di loro in coda, fermarsi per arraffare un intero casco di banane o accudire un cucciolo che seguiva lentamente la carovana attaccato alla propria mamma.

Ultima tappa del tour è stata Chiang Mai, dove abbiamo visitato il magnifico tempio Wat Phratat Doi Suthep, costruito sulla cima della montagna. La Pagoda placcata in oro, che ospita reliquie sacre di Buddha. E’ situata nel mezzo di un cortile quadrato piastrellato in marmo e lì un monaco buddista ci ha dato la sua benedizione, legando al braccio un cordoncino bianco augurandoci tanta salute. Ovviamente non puoi dire di essere stato a Chiang Mai se non hai fatto un giro al Bazar notturno: un susseguirsi di bancarelle che vendono vari souvenir, prodotti “originali ma finti”, lungo il quale è d’obbligo contrattare (la regola è che rispetto al prezzo base proposto si può scendere almeno del 60%). Difficile farlo quando convertendo il prezzo in euro già ti sembra una cifra irrisoria.

Il soggiorno al mare, nell’isola di Koh Samui presso il Samui Jasmine Resort lungo la Hat Lamai, raggiunta in aereo da Chiang Mai è stato il completamento di un viaggio già di per sé completo. Totale relax godendo di mare cristallino, sole caldo e sabbia bianca finissima, alternando coccole e pugni dei tipici massaggi Thailandesi, e mangiando ananas e mango venduti sulla spiaggia. Il tutto per ripercorre con la mente ed il cuore i luoghi visitati, gli odori respirati, le emozioni provate in una terra semplice ma ricca, abitata da un popolo sempre sorridente e gentile… una perfetta introduzione in un continente antico e affascinante come l’Asia.

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