Tanzania, natura, emozioni

Viaggio meraviglioso in mezzo alla natura. Inimmaginabile pensare di poter vedere tutti questi animali allo stato libero e così da vicino
Scritto da: Ciccio51
tanzania, natura, emozioni
Partenza il: 10/10/2017
Ritorno il: 19/10/2017
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €
Era molto tempo che io e mia moglie avevamo manifestato l’idea di fare un safari fotografico in Africa, ma non avevamo mai trovato il tempo e l’occasione di farlo. Durante una consultazione, sul sito di “Turisti per caso”, ho letto di un diario/viaggio in Tanzania effettuato con la Agenzia Safari Crew Tanzania ed a quel punto ho contattato Mister Rocco, il responsabile, per avere notizie più precise. Attraverso una fitta corrispondenza mi ha realizzato un safari per il 10.10.2017. Il safari ha nome “Mara Pamoja” e dura 8 giorni + il viaggio aereo. Prima dovevamo essere in due, poi in quattro ed alla fine eravamo in otto. Il responsabile dell’agenzia ha ritenuto opportuno dividere il gruppo in 2 jeep di 4 partecipanti che avrebbero fatto il giro uno in senso orario e l’altro in senso antiorario. Noi abbiamo avuto la fortuna di capitare con due romani Davide (padre) e Massimiliano (figlio) eccezionali persone e splendidi compagni di viaggio. La Safari Crew Tanzania, essendo un’Agenzia che opera in Tanzania, non ha potuto fare la prenotazione dei voli, ma ci ha consigliato di rivolgerci al Sig. Cristian della Leonardi Viaggi di Padova (con cui sono in collaborazione) e lui ha pensato a tutto (volo Pisa/Tanzania/Pisa). Abbiamo anche stipulato una polizza viaggi con la Columbus Assicurazioni, sfruttando lo sconto di “Turisti per Caso”, omni comprensiva (annullamento viaggio per nostra o di altri volontà, bagaglio, assistenza sanitaria, spese per medicine, rientro per malattia nostre o malattie di parenti, responsabilità civile, ecc…) senza franchigia (la spesa varia in base all’età ed alle garanzie che uno vuol includere). Il personale al centralino della Columbus sono preparati, molto gentili e pazienti.

Il nostro viaggio è iniziato da Pisa il giorno 10.10.2017 alle ore 19.00 circa con partenza per Roma (bagagli diretti a Kilimanjaro Airport Tanzania). Partenza da Roma con volo Ethiopian Airlines per Addis Ababa con 1 ora di ritardo. Arrivo ad Addis Ababa alle ore 06.20 del giorno 11.10.2017 ed attesa snervante fino alle ore 10.20 per la successiva e finale partenza. Arrivo al Kilimanjaro Airport alle ore 14.00 (1 ora in + per fuso orario). Siamo in Tanzania. Dopo lunghe code, compilazione visti, pagamento di $ 50.00 per ingresso, dogana siamo usciti ed abbiamo incontrato la nostra guida/autista Felex ad aspettarci. Saluti, baci ed abbracci per il raggiungimento della terra promessa e partenza per Arusha. Sole e caldo, strade piene di dissuasori per la velocità, traffico caotico che i nostri amici hanno paragonato a quello di Roma. Cambiati soldi (1 euro = 2600 scellini moneta locale), fatta scheda telefonica (sembrava di dover fare una TAC al cervello con mezzo di contrasto, meno male che c’era la guida). Siamo arrivati in albergo Milimani Lodge, stupenda doccia, cambio abiti, aperitivo e cena (ottima la carne alla brace, saporita e tenera). A letto senza la necessità di aiuti o di ninna nanna.

12.10.2017

Venuto a salutarci Rocco ed a presentarci il nostro safari, veramente un ottimo padrone di casa. Si parte, siamo saliti sulla futura nostra casa la Toyota Land Cruiser 4500 cc diesel modificata ed allungata e direzione Parco Lake Manyara di 330 Kmq con il relativo lago di circa 200 Kqm. Siamo fortunati (come per tutto il safari, ma anche e soprattutto perché avevamo una guida che sapeva dove potevano essere gli animali e quindi ricercava i luoghi più opportuni allo scopo) ed incontriamo: i fenicotteri rosa, i leoni, gli gnu, le gazzelle, i bufali, i babbuini, un grande branco di giraffe, le scimmie blu, gli elefanti, in lontananza gli ippopotami e centinaia di piccoli animali ed uccelli della savana. Pranzo al sacco. Assaporiamo il “massaggio africano” ed incominciamo ad apprezzare gli ammortizzatori della nostra Toyota. La polvere è accettata, fa parte del gioco sulle strade non asfaltate, al rientro al lodge 2 gocce di collirio risolvono tutto. In questo viaggio rivedremo l’asfalto verso il rientro. Arrivo nel tardo pomeriggio al Endoro Lodge di Karatu attraverso una strada, no una mulattiera, ma ne vale la pena, è magnifico abbiamo una camera con camino, letto enorme con splendida e molto pittoresca zanzariera, una sala da bagno enorme con doccia e vasca triangolare, terrazzo sulla bellissima vallata. Cena al self service buona e varia, due chiacchiere con gli amici alla luce di un bel braciere e poi a letto molto felici.

13.10.2017

Al mattino presto, dopo una colazione internazionale a buffet, partiamo presto per il cratere di Ngorongoro con la sua caldera di circa 20 Km di diametro ed i suoi bordi alti circa 600 mt, ma rispetto al livello del mare siamo a 2300 mt di altitudine e non è poco. Spettacolo veramente affascinante vedere questo cratere spento alle prime luci del mattino. E’ immenso, verde con punti in cui è presente la foresta, laghetti e la sconfinata savana. Un leone e due leonesse decidono di venirci a trovare a circa due metri dalla nostra jeep, una leonessa, forse soffrendo il caldo, pensa bene di mettersi sdraiata all’ombra della stessa. Non ci credete, ma è la pura verità, uno spettacolo che non ci immaginavamo di poter vedere. Iene, zebre, gnu, elefanti e struzzi vanno a giro tranquilli e li incontriamo durante il nostro girovagare. Troviamo anche gli ippopotami, forse una quarantina, in una pozza di acqua putrida e puzzolente in cui sembrava che fossero nel loro ambiente preferito immersi o sommersi. Insieme agli ippopotami anche sopra gli stessi una quantità enorme di uccelli di tutti i tipi, anche i pellicani. Pranzo al sacco, od è più preciso dire al box di cartone in cui sono soliti disporre gli alimenti. Banane o mele, panino con burro, dolce, succo di frutta, il sempre presente pollo arrosto che è più piccolo di quello italiano. L’acqua, senza limiti, è messa a disposizione dalla nostra agenzia. Qui abbiamo mangiato fermi dentro la macchina in una zona picnic perchè c’erano i nibbi e le scimmie che vengono a rubare il cibo. Ricordarsi che se una scimmia prende qualche cosa è inutile e pericoloso contrastare la sua volontà visto che hanno dei bei denti e portano la rabbia. Cosa che hanno provato dei turisti russi che hanno voluto pranzare all’aperto ed un nibbio, con un volo acrobatico meraviglioso, li ha strappato di mano il pollo. Ben li sta, erano stati avvisati!

Riprendiamo il cammino in questo paradiso ed incontriamo il ghepardo (e questo era un attore consumato) che ha fatto la sua apparizione e si è fatto fotografare in tutte le posizioni possibili andando avanti ed indietro difronte ai nostri mezzi schierati a fotografare. Un’esperienza unica. Ma le emozioni non sono finite poco dopo su di una collina abbiamo scorto un gruppo di leoni e leonesse con i cuccioloni (in totale tredici per la precisione) che si nascondevano nell’erba secca. La direzione dei loro sguardi era rivolta ad un branco di bufali in movimento. Consiglio di portare un buon cannocchiale per poter gustare nel miglior modo possibile queste scene. I binocoli da teatro lasciateli al teatro. I leoni sempre nascosti hanno cominciato a scendere la collina ed i bufali si avvicinavano, con vento sfavorevole, ai felini. I leoni hanno iniziato, sempre con fare molto guardingo, un accerchiamento verso gli ultimi capi della mandria. L’attacco era imminente, la tensione era palpabile (c’erano molte jeep di turisti in attesa, come noi, degli eventi) il silenzio era totale e si aspettava l’azione. Ma l’inesperienza di una giovane leonessa ha rovinato l’attacco infatti credendo di non essere vista ha cominciato ad accelerare il passo per avvicinarsi ai bufali, ma si è fatta vedere e la scena è terminata. I bufali si sono messi a correre ed i felini, scoperti, hanno deciso allora di andare a bere in un fiume vicino, passando tra le Toyota (a 3/4 metri da noi) tranquilli e beati. L’attacco era svanito, ma la l’adrenalina addosso era a 1000. Un ricordo che rimarrà indelebile nella nostra memoria. Riprendiamo il safari in direzione del nostro alloggio (Mbugani Camp Seronera nel Parco Serengeti), ma prima di arrivare abbiamo avuto un emozionantissimo incontro. Un giaguaro che riposava su di un albero e che gentilmente ha deciso di scendere con una eleganza simile alla Vanda Osiris. Qui la bravura della nostra guida ha fatto si che potessimo vederlo effettuando dei fuori pista (in questo Parco concessi) veramente emozionanti e sapientemente effettuati. Il ghepardo è risultato l’animale più bello ed elegante di tutto il safari quello che ha stregato i nostri cuori.

Giungiamo al primo camp (vuol dire alloggio in una tenda con pareti e tetto tutti in plastica con zanzariere chiuse da cerniere, due letti matrimoniali, doccia, lavandino, wc, luce un po’ fioca ma sufficiente). Era la prima volta che dormivamo nella savana africana in una tenda, posso assicurare che è un’esperienza notevole. Appena arrivati ci accolgono con asciugamani bagnati per toglierci la polvere ed una rinfrescante bibita che dopo il “massaggio africano” e la polvere sono benedetti. Ci chiedono se vogliamo fare subito la doccia perché devono accendere i bruciatori per riscaldare l’acqua cosa comune in tutti i camp. Cena buona a buffet. Quattro chiacchere dopo cena intorno al grande fuoco acceso davanti le tende con la Direttrice del camp che racconta storie (vere o romanzate) di quel luogo come la possibile presenza notturna di bufali, leoni, gnu, zebre e nel vicino fiume coccodrilli, ma il camp di notte è sorvegliato dal personale non armato (sono vietate le armi nei parchi) e se uno deve uscire dalla propria tenda deve chiamare l’addetto che ti viene a prendere con delle potenti torce. La notte è buia, il sonno si sta impossessando delle nostre palpebre e quindi decidiamo di andare a dormire sono le 21.30 circa (presto per l’Europa, ma quasi tardi per la savana africana) e qui abbiamo una nuova sorpresa, nella veranda della nostra tenda un enorme bufalo ha deciso che quello sarebbe stato il suoi giaciglio per la notte. Il signore era conosciuto al camp, veniva chiamato confidenzialmente Mataba ed aveva l’abitudine di dormire presso la veranda di una tenda a sua scelta. E’ molto difficile e non conveniente discutere con un bufalo così grande. Abbiamo chiesto alla direttrice che ci ha tranquillizzato dicendo che con Mataba non era mai accaduto nulla, dormiva e poi all’alba andava via. L’unica precauzione era quella di entrare da una porta laterale della tenda. Il dormire si faceva interessante con il respirare del bufalo, il ruggito dei leoni in lontananza e il rumore degli zoccoli delle zebre che passeggiavano nelle vicinanze. Ma alla fine il sonno ha avuto la meglio ed il signor bufalo non ha distrutto la nostra tenda. L’Africa ci ha regalato una notte emozionante.

14 e 15.10.2017

Inizia il nostro safari nel Parco Serengeti con i suoi 15000 Kmq. Nessun parco in Tanzania è recintato quindi gli animali sono liberi di andare dove vogliono. Infatti qui è il teatro dove si svolge la grande migrazione del Serengeti in cui milioni di gnu e zebre migrano da nord a sud e viceversa in base alle condizioni climatiche annuali. Ci hanno detto che le zebre e gli gnu vanno sempre insieme perché le zebre hanno una vista ottima, ma poco olfatto, mentre gli gnu hanno un ottimo olfatto, ma ci vedono poco. Quindi gli spostamenti vengono guidati dalle zebre e quando si deve cercare l’acqua subentra l’olfatto degli gnu. Meraviglie d’Africa. In questo parco vediamo moltissimi elefanti con i loro piccoli, leoni anche loro con i piccoli, iene, sciacalli, avvoltoi, giraffe, gazzelle di tutte le specie, uccelli di ogni genere e ghepardi. Le macchine fotografiche non si fermano mai perché le immagini sono infinite. Ad un certo punto, poco distante da delle rocce vulcaniche che spuntano come funghi in mezzo alla savana, la guida ci fa vedere 2 ghepardi maschi che vanno in giro fiutando l’aria, i loro movimenti sono come una danza è stupendo vederli così da vicino, così tranquilli. Ma l’occhio esperto della guida ci indica un gruppo di avvoltoi che banchetta con una carcassa di antilope da poco uccisa forse proprio dai due ghepardi, e mentre vediamo il pasto degli avvoltoi arriva una iena che fa suo il loro pasto. Ma un’altra iena più grande decide che è suo diritto avere quella gazzella ed con fare risoluto a base di denti affilati prende la parte più grande della preda. La cosa che più ci colpisce è il rumore delle ossa stritolate dalle possenti mandibole delle iene è un rumore tremendo agghiacciante, ma anche questo fa parte della colonna sonora che si svolge in Africa. Le due giornate passate in questo parco si susseguono con continui avvistamenti di animali grandi e piccoli. Raggiungiamo il fiume Mara che attraversa tutto il Parco Serengeti famoso nel modo per lo spettacolo tragico tante volte fatto vedere alla televisione del suo attraversamento, da parte delle mandrie di gnu e gazzelle, che qui incontrano gli spietati coccodrilli ed approfittano per effettuare un abbondante pasto a spese di questi poveri animali. Sulla riva opposta alla nostra c’è una mandria di gnu che vuole attraversare il fiume Mara, ma ci sono anche molti famelici coccodrilli ed ippopotami. Dopo una lunga attesa gli gnu decidono che per quel giorno almeno rinvieranno l’attraversamento del fiume. Ci avviamo verso l’area picnic che questa volta è un’avio superficie per aeroplani ad elica. Sorge però un problema la pista è occupata da moltissimi gnu e gli addetti al traffico aereo devono fare un grosso lavoro per allontanare la mandria alla fine l’aereo atterra e veniamo a sapere che è di una compagnia di un certo Sig. Nicola italiano. A pochi km del camp ci siamo imbattuti in un gruppo di giraffe piccole (tre metri) e grandi altissime che attraversavano la strada per andare a bere con il loro passo cadenzato ed elegante. Sono meravigliose Pernotteremo due giorni al Mbugani Camp Serengeti North in tende uguali alle precedenti. Vitto buono (specialmente le zuppe) e vario. La pulizia che abbiamo trovato sia nei Lodge che nei Camp è risultata sempre eccellente come la gentilezza e la cortesia del personale. Il responsabile dell’agenzia ha scelto dei luoghi di accoglienza notevoli e suggestivi.

16.10.2017

Partenza per il lago Natron quello dei fenicotteri rosa. E’ un percorso di trasferimento con un “ottimo massaggio africano” per quasi 6/7 ore. Però appena usciti dal camp il Serengeti ci ha voluto fare un regalo: leone e leonessa in viaggio di nozze, noncuranti di noi, hanno consumato tranquillamente il loro matrimonio; grazie Serengeti e grazie alla coppia dei felini. Durante il percorso vediamo numerosi villaggi Masai, paesi più o meno grandi con meravigliosi bambini dagli occhi enormi e stupendi. Ammiriamo il cono perfetto dell’Oldoinyo Leng’ai il vulcano sacro per la popolazione Masai alto circa 3000 mt la cui ultima eruzione risale al 2008 quindi considerato ancora attivo. Verso l’ora di pranzo arriviamo al Natron River Camp, dove dormiremo. E’ prevista l’escursione a piedi nel torrente Engare Sero fino alle sue cascate che viene effettuata solo da Massimiliano, il più giovane e più avventuroso del gruppo. Noi invece lo aspettiamo al Camp per andare poi a vedere i fenicotteri rosa sul lago Natron. Ogni tanto molte migliaia di fenicotteri si alzano in volo effettuando acrobazie aeree di ineguagliabile bellezza. Nuvole rosa che si librano nel cielo uno spettacolo unico. Il caldo umido è asfissiante e solo il vento, che per fortuna si alza la notte, ci permette di dormire.

17.10.2017

La mattina partenza per il Parco Tarangire, grande 2600 Kmq che raggiungiamo dopo 4/5 ore di “massaggio africano”. Qui abbiamo molti incontri con elefanti, davvero tantissimi, giraffe, leoni, branchi enormi di bufali (centinaia e centinaia), gazzelle, gnu, ghepardi, zebre ed moltissime specie di uccelli di tutte le dimensioni che ci allietano con i loro voli. Il Tarangire è il “parco dei giganti” con i suoi colossali ed immensi Baobab, è difficile dire quanto sono grandi. Ormai non ci alziamo più per vedere gli animali causa la enorme quantità che abbiamo visto grazie a Felex e lo facciamo solo per quelli che sono più vicini. Il viaggio sta per concludersi e la tristezza e la nostalgia si sta impossessando dei nostri cuori, i silenzi di riflessione si fanno più frequenti ed intensi. Pensiamo a quell’avvistamento od a quell’emozione che più rimarrà nella memoria di ognuno di noi. Siamo al tramonto e giungiamo nel più bel lodge della nostra gita il Tarangire Sopa Lodge a pochi metri dall’omonimo fiume. Camere stupende con sala da bagno, una salone cena tutto in legno e vetrate immenso, il salone bar con relativa terrazza attanagliano il nostro cuore. Cena superba servita al tavolo, segue birra sulla terrazza e poi sonno in una camera sospesa sulla riva del fiume Tarangire.

18.10.2017

Come tutte le cose belle anche questa sta per finire. Al mattino dopo aver sistemato i bagagli per il volo effettuiamo una breve escursione piena di nostalgia del Tarangire quasi a salutare i nostri amici animali, ci dirigiamo verso Arusha. Sosta in un negozio per i rituali ricordi e regalini vari. Pranzo in un meraviglioso lodge, ritorno al Milimani Lodge (il primo al nostro arrivo) per cambiarci velocemente e dirigerci al Kilimanjaro Airport a prendere il volo che ci porterà ad Addis Ababa. Salutiamo la nostra splendida e preparatissima guida/autista che ci ha illustrato nel miglior modo questo stupendo paese africano con i suoi innumerevoli animali, piante, usi e costumi. Sicuramente una guida come Felex fa apprezzare nella maniera giusta una nazione a noi così lontana come la Tanzania. L’unico rimpianto che possiamo avere è quello di non aver avuto la fortuna d’incontrare il rinoceronte per poter dire “abbiamo visto i BIG FIVE” peccato alla prossima volta. Anche alla partenza bisogna riempire fogli ed apporre impronte digitali. Quindi volo fino a Addis Ababa (attenzione ai bar del duty free: 2 boccali grandi di birra e 2 porzioni di patatine fritte $ 63.50 avete letto bene ci mancava la classica fregatura del turista) poi Roma, arrivo alle 05,00 del 19.10.2017, saluti abbracci con i nostri due compagni di viaggio che dire eccezionali è riduttivo. Un viaggio con una compagnia come Davide e Massimiliano è stata un’esperienza solo ed unicamente piacevole. Grazie Amici romani. Poi attesa di 5 lunghe e snervanti ore, partenza per Pisa dove arriviamo alle 11.15. E’ finito il safari !!!

Consigli vari

Abbigliamento: 1 paio di pantaloni corti, 2 paia lunghi, camice a mezze maniche e/o magliette, una felpa pesante per la sera (escursione termica e stanchezza), un costume da bagno, 1 paio di infradito, 2 paia di scarpe da trekking leggero, un foulard per il collo.

Attenzione alla polvere per le macchine fotografiche specialmente quelle più professionali, portare dei sacchetti di plastica in cui avvolgere le stesse quando non vengono usate, batterie di scorta e carte di memoria, un buon binocolo, una torcia a pile.

Dollari di taglio da 1 perché le mance sono ben accette e specialmente se sono in $, la pezzatura della moneta è da 1000/2000 e 5000 scellini.

Una mascherina per gli occhi per la notte se uno soffre la luce al mattino, crema solare per chi ne ha bisogno, noi non abbiamo trovato nessun insetto o zanzara (ce ne sono molte di più a Pisa, infatti il repellente acquistato su Amazon è più utile a casa nostra) nei camp e nei lodge gli inservienti spruzzano insetticidi quotidianamente.

Non esiste il bidet. In quasi tutti i camp o lodge c’è il bagno schiuma e lo shampoo ed alle volte anche di più.

Nei camp, l’energia elettrica è fornita da pannelli solari e/o generatori, i phon non funzionano per la poca potenza, quindi i capelli ci si asciugano al sole.

Wifi è presente il tutti i lodge ed in alcuni camp, quindi il collegamento con WhatsApp permette telefonate e trasmissioni dati gratis.

Negli aeroporti ed alla dogana armarsi di santa pazienza “bole bole” (piano piano).

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Il primo Camp

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Un attore nato

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Il più bello

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Tanzania, Natura, Emozioni

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Il più grande

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la leonessa



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