Alla scoperta della Tanzania

Tra villaggi masai, safari nei parchi del nord e il mare di Zanzibar
Scritto da: GIANNIBON
alla scoperta della tanzania
Partenza il: 03/08/2015
Ritorno il: 20/08/2015
Viaggiatori: 10
Spesa: 4000 €
Il mal d’Africa colpisce ancora, e a febbraio decidiamo di programmare un viaggio in Tanzania per il mese di agosto 2015. Siamo in 10 partecipanti, ma per problemi di ferie sul lavoro partiremo in due momenti diversi: in 6 al 3 agosto (Gianni, Antonella, Lucia, Dario, Stefano e Cinzia) con destinazione Dar Es Salam dove troveremo due Masai Simanga e Marco, che abbiamo conosciuto durante le nostre vacanze invernali al Bravo Club di Zanzibar, che ci hanno organizzato i primi 4 giorni per andare ai loro villaggi e conoscere le rispettive famiglie, mentre gli altri 4 ( Fabio, Gabriella, Paolo e Maristella) arriveranno ad Arusha il giorno 8 agosto, e tutti insieme trascorreremo una settimana di safari organizzata da Aliboni ( Sasaa Tour ), nei parchi del nord. Trascorreremo poi gli ultimi giorni di vacanza a Zanzibar presso i bungalows di Peter Sipano a Kiwengwa.

3-4 agosto

Partiamo in 6 da Malpensa con destinazione Dar Es Salam con scalo a Muscat e Zanzibar. Arriviamo dopo 17 ore stanchi e subito la Simanga tour ci fa trovare il primo imprevisto: il pulmino è piccolo per noi 6, i due Masai e tutti i bagagli. Per arrivare all’hotel Mic sulla strada verso Morogoro prendiamo anche un taxi e risolviamo il problema, ma cosa faremo domani? Il masai continua a dire “Akuna Matata” ma noi siamo un poco preoccupati. Comincia quindi la ricerca di un pulmino ma senza esiti in quanto chiedevano troppo. Stanchi decidiamo di andare a dormire e di pensarci il giorno dopo.

5 agosto

Alle 8 colazione e poi chiediamo alla reception del Mic Hotel se conoscono un autista con pulmino. Via telefono troviamo un’autista ma ci chiede 3.000.000 di scellini. Per strada gira la voce e parte la ricerca finché troviamo Lugano che ha un pulmino giusto per noi. Contrattiamo sul prezzo e per 1.800.000 scellini partiamo per Morogoro. Siamo in ritardo sulla tabella di marcia per la ricerca del pulmino ed anche per il gran traffico di Dar. Anche ieri per fare 10 km abbiamo impiegato quasi 2 ore. Arrivati a Morogoro proseguiamo per Paracujo il paese di Simanga. È stato bello ritornare a trovare sua mamma con tutti i bambini al seguito. Naturalmente sono stati molto graditi i piccoli regali portati e ci è stato offerto del riso con sugo alle verdure. Purtroppo la sosta è stata breve in quanto ci aspetta il Mikumi National park dove dobbiamo dormire. Sulla strada sterrata del ritorno però mentre Lugano corre per arrivare prima, scoppia una gomma e siamo fermi in mezzo al nulla. Mentre aspettiamo che passi qualcuno con un crick in quanto quello in dotazione al pulmino non funzionava, ci gustiamo uno splendido tramonto. Un camionista si ferma e ci aiuta e possiamo ripartire. Arriviamo alle 21 al lodge e non ci resta che andare a dormire

6 agosto

Giornata tranquilla dedicata al safari, prima però dobbiamo effettuare il check in e scopriamo che a Mikumi i Msungo (bianchi) pagano 30$ al giorno e 5.000 scellini i Masai. Non importa se arrivi tardi i trenta dollari li vogliono. Ci viene proposta una jeep per fare il safari al costo di 150$ compreso la guida, ma è 7 posti e noi siamo in 8 ed inoltre è chiusa. Quella più grande ed aperta costa $ 200 ed allora decidiamo di andare con il nostro pulmino ed una guida Kevin che parla inglese male ma i nostri Masai ci traducono dallo swahili. La savana è abbastanza secca ed iniziamo a vedere, impala, elefanti, zebre, giraffe e facoceri. Bella la sosta ad un piccolo lago con ippopotami e coccodrilli. Rientriamo per il pranzo al costo di 6$ a testa e ripartiamo per un altro giro nel pomeriggio senza però vedere felini. La guida ci dice che il leone che si aggirava nei pressi del lodge nei giorni scorsi ha avuto la peggio dopo uno scontro con il bufalo ed è morto. Rientriamo un po’ delusi ma sapevamo che il Mikumi non ha molti felini.

Cena e dopo tante belle chiacchierate si va a letto.

7 agosto

La partenza delle 8 è ritardata in quanto l’autista dice di essere stato fermato dalla polizia ed arriva in ritardo. Sulla strada del ritorno che attraversa il parco troviamo bufali, giraffe, zebre e impala, senza pagare i 30$. Lugano ha fame e si ferma a fare colazione e mentre mangia, il nostro pulmino è assalito dai venditori di tutto quanto. Poi arriviamo a Morogoro e l’autista sparisce per mezz’ora e torna con un crick nuovo. Proseguiamo per Chalize dove giriamo verso Handeni. È venuto un po’ tardi ed accenniamo a Marco della possibilità di non andare a casa sua. Una coltellata gli avrebbe fatto meno male, pertanto decidiamo di fermarci ad Handeni per trovare l’hotel e proseguire poi al villaggio del masai. Dopo un’ora e un quarto di sterrato arriviamo ed il suo papà ci aspetta lungo la strada. Parcheggiato il minibus veniamo circondati da innumerevoli bambini e dai suoi familiari. Per loro è una festa avere i “Msungo” al loro villaggio. Iniziano i saluti con la mamma, il papà l’altra moglie del papà, fratelli sorelle e vicini di casa. Iniziamo la distribuzione dei vestiti ed articoli scolastici e ci viene poi offerto del riso con le verdure. Purtroppo arriva il buio e decidiamo di ritornare ad Handeni sopportando nuovamente lo sterrato. Birra in compagnia, tranne Marco che ha di nuovo fame e si mangia un piatto di carne di pecora e poi a nanna.

8 agosto

Oggi è il giorno del ritrovo con gli altri compagni di viaggio che arrivano da Zanzibar e bisogna arrivare ad Arusha per le 13. Partenza fissata alle 6.30, ma siamo in Africa e il ‘nostro’ masai deve fare la doccia, l’autista deve fare benzina e si parte alle 7.15. Salutiamo i nostri due Masai che tornano a Zanzibar in pullman e iniziamo il viaggio verso Arusha di circa 6 ore. Il viaggio si rivela più lento del previsto tra lavori in corso e la polizia che ti ferma per controlli. Inoltre la strada è piena di dossi per rallentare per cui la velocità rimane bassa. Arriviamo ad Arusha alle 3 e troviamo Aliboni che ci ha organizzato il safari nei parchi del nord. Sarà con noi tutta la settimana. Visto il ritardo non riusciamo a fare il safari nel parco del lago Manyara e lo vediamo solo dall’alto. Molto stanchi arriviamo al Country Lodge dove finalmente incontriamo Fabio, Gabriella, Paolo e Maristella. Ci raccontano che il safari al Manyara non è stato un granché, pochi gli animali visti e niente felini. Molto anche il traffico di jeep nel parco. Ottima cena e ottima location con piscina e giardini tropicale. La temperatura è fresca ed una felpa ci vuole.

9 Agosto

Il gruppo composto da 10 Msungo più Aliboni ed i due driver parte alle 8 per Ngoro Ngoro. Mentre venivano sbrigate le formalità all’ingresso ( ci sono voluti circa 20 minuti), un gruppo di babbuini ci ha tenuto compagnia. Partiamo poi per la salita sterrata, ed entriamo nella nebbia che avvolge tutto il bordo del cratere, pertanto niente sosta al punto panoramico. Scendiamo nel cratere e subito la nebbia scompare ed appare un paesaggio davvero emozionante: vari tipi di microsistemi in quanto il fondo del cratere è a tratti secco, a tratti con erba alta, a tratti con fiumi e laghetti e non manca la parte con alberi molto alti e cespugli. Il tour dura 4 ore poi sosta per il pranzo al sacco e ripartenza per altre 2 ore. Abbiamo visto leoni, antilopi varie, un rinoceronte ed alcuni elefanti in lontananza, molti babbuini, zebre e gnu a volontà, un gatto selvatico che è simile ad un piccolo leopardo, 3 iene e 4 sciacalli. Al di là degli animali visti il contesto del cratere di Ngoro Ngoro è davvero molto particolare, forse direi unico e merita davvero di essere visto. Per le 17 siamo al Rhino Lodge gestito da una coppia di italiani, che a noi è piaciuto molto per come è costruito e l’ambiente in cui è inserito sul bordo del cratere tra una verdissima vegetazione. La nebbia è scomparsa e dalla nostra terrazza possiamo assistere al tramonto.

In camera accendiamo la stufa, la temperatura è scesa a circa 7 – 8 gradi, e bisogna coprirsi bene per andare a cena. La mano italiana si sente e la cena è ottima. Davvero ottimo il Rhino lodge. Rientrati in camera non ci resta che ammirare dalla terrazza il cielo stellato ed un gruppo di bufali al pascolo proprio davanti alla camera.

10 agosto

Rimarrà una giornata di quelle che si ricordano per sempre. Si parte presto per trasferirci da Ngroro Ngoro al Serengeti, tutti su strada sterrata. Scendendo dal cratere vediamo qualche zebra, gazzella e le giraffe che all’interno non ci sono. Arriviamo poi alla pianura di Ngoro Ngoro tutta secca e con solo qualche gazzella e struzzi. Arriviamo al Serengeti ed il paesaggio non cambia ma vengono aperte le jeep visto che la temperatura lo consente e seppur tra la paglia secca iniziamo a cercare i felini. Troviamo dopo poco tre leonesse, poi altre 2 con il cucciolo e poi un giovane leone con due leonesse. Come inizio non c’è male. Girando attorno ad una piccola collinetta troviamo un ghepardo in relax sotto un albero, ma lui non contento si sposta sopra i massi della collinetta e si mostra al sole in tutto il suo splendore.

Ma non è finita il nostro autista dopo un po’ nota un altro ghepardo in posizione di ricerca della preda sopra ad un formicaio e ci avviciniamo a lui che infastidito passa a tre metri dalla jeep e si addentra nella paglia alta. Uno spettacolo. Andiamo a pranzare al sacco al Seronera center al centro del parco e riprendiamo il safari trovando un bellissimo leopardo che dormiva su un albero. Bingo il big five è fatto. Usciamo poi dal parco per andare al Ikoma tended camp per la notte. Bella la sistemazione mentre la cena è meno curata rispetto alla sera prima.

11 agosto

Giornata dedicata agli Gnu, andiamo sul fiume Mara per assistere alla traversata, se saremo fortunati, ma visto come è andata ieri siamo fiduciosi. Non rientriamo nel parco dal Gate di Ikuma, ma attraversiamo verso nord la riserva di Ikorongo su uno sterrato non bellissimo. Attraversiamo la città di Mugumu ed arriviamo al Gate Tabora, per un bel pezzo non vediamo animali, ma proseguendo verso nord iniziamo a vedere i primi gruppi di zebre e gnu. Non possiamo fermarci e tiriamo diritti fino al fiume Mara. Li inizia la ricerca della mandria di gnu che vuole attraversare il fiume. Finalmente verso le 14.30 ne vediamo una enorme che vuole ritornare indietro. Aliboni ci spiega che capita spesso che fanno alcune volte avanti e indietro dal Masai Mara al Serengheti prima di rimanere in Kenia. Dopo un’attesa di un’ora con la mandria che si spostava avanti e indietro sull’argine del fiume, finalmente il capo branco inizia la traversata. Allora tutte le jeep che erano rimaste nascoste per non disturbare, si avvicinano all’argine del fiume e assistiamo allo spettacolo. Abbiamo anche visto un coccodrillo che ha attaccato uno gnu che dopo una battaglia è riuscito a liberarsi. Il coccodrillo ha perso a causa dell’acqua troppo bassa. Rientriamo al campo tendato stanchi per la trasferta ma soddisfatti.

12 Agosto

Oggi ci aspetta un lungo trasferimento fino al lago Natron, ma ancora un safari lungo il tragitto tra il Gate di entrata Ikoma è quello di uscita Cles, un tragitto più a nord rispetto a quello del primo giorno. La nostra buona stella ci assiste e troviamo prima tre leoni maschi sdraiati a bordo strada, poi un gruppo di leonesse che mangiavano una preda, ed infine in una zona chiamata Lobo cinque leoni sopra una pietra in relax, con tanto di incazzatura con ruggito di uno di loro disturbato dal rumore delle jeep. A Cles termina il safari, chiudiamo il tetto della jeep perché ci aspettano 5 ore di viaggio su strade sterrate e non tanto belle nella riserva di Ngoro Ngoro più a nord rispetto al cratere. È un continuo cambiamento di paesaggi, su e giù da colline a volte verdi a volte aride dove incontriamo solo alcune zebre e gnu. Passiamo a fianco a molti piccoli villaggi Masai pieni di bambini che salutano le auto di passaggio, con le donne piene di orecchini e collane. Arrivati nei pressi del lago Natron il paesaggio cambia ancora diventando un deserto roccioso dovuto al clima che si crea per l’evaporazione dell’acqua del lago che rende rare le piogge. Arrivati al Natron Tended Camp non ci resta che fare una doccia per toglierci di dosso la polvere, e una buona cena.

13 Agosto

Dopo colazione andiamo a vedere le cascate di Ngare Sero. Dopo un breve tratto in auto proseguiamo a piedi ed iniziamo a risalire il fiume. Ci vogliono le scarpe da scoglio in quanto bisogna spesso passare da una sponda all’altra durante il percorso. Particolare il punto in cui scende la cascata che sembra un’oasi verde nel deserto di roccia che la circonda. Ci rechiamo poi a vedere i fenicotteri nel lago. Sono tantissimi ma si vedono da lontano in quanto il lago è in secca e con la jeep non si può viaggiare sul fondo del lago asciutto. Nel tornare per ritirare i bagagli si rompe la nostra jeep. Che facciamo ora sotto il sole in mezzo al nulla? L’altra jeep porta le donne al campo tendato e torna con un meccanico, che mentre decide il da farsi, si fa una canna. Riparata l’auto si parte, ci aspetta un lungo tragitto di 5 ore fino a Tarangire dove arriviamo pieni di polvere verso le 21.

14 Agosto

Lasciamo alle 9 il bellissimo campo tendato con vista sul lago Burunge per recarci al parco Tarangire per il safari. Entriamo dal Gate a sud ed attraversiamo tutto il parco fino a nord. Gli animali i questo periodo sono nella parte più a nord per cui il primo tratto è noioso e non vediamo quasi nulla. Poi iniziamo a vedere zebre, gnu, gazzelle e soprattutto elefanti. Questo parco è quello con il più alto numero di elefanti e di alberi di Baobab della Tanzania. La nostra buona stella ci assiste e troviamo un gruppo di leoni in relax, ed un ghepardo che si aggira sul fiume Tarangire in tutta la sua eleganza. Dopo il pranzo in un’area attrezzata su una collina con vista sul fiume, usciamo dal parco e visitiamo un villaggio Masai vicino all’entrata del parco al costo di 10 $ , con tanto di canti e balli e il tentativo di vendere le loro collane e bracciali.

Partiamo poi per Arusha dove dormiamo in attesa di imbarcarci sul volo che domani ci porterà a Zanzibar.

15 agosto

Dopo colazione facciamo una piccola passeggiata fuori dal l’hotel e veniamo subito avvicinato dai seguaci del partito di opposizione in quanto la Tanzania è in piena campagna elettorale e c’è molta partecipazione tra i cittadini. La fotografia con noi con tanto di bandiera del partito è molto richiesta. I nostri driver ci vengono a prendere alle 11 per portaci all’aeroporto di Arusha dove avremo il volo alle 13.40. Salutiamo così Amami e Zeby che sono stati degli ottimi compagni di viaggio.

L’aereo che ci porta a Zanzibar è un Cessna della ZanAir con 10 posti, ed uno di noi, Stefano, si deve sedere a fianco del pilota con tanto di cloche a sua disposizione. Dopo un’ora e mezza arriviamo a Zanzibar ed alle 17 siamo a Kiwengwa dove ci attende Peter Sipano con i suoi bungalows. Peter è un Masai che piano piano prima ha aperto un bar sulla spiaggia l’Obama Beach e poi ha costruito 11 camere semplici ma confortevoli con costi molto competitivi. Il costo varia dai 30 ai 40 € al giorno in formula all inclusive a cui vanno aggiunti 8$ per la tassa di soggiorno, a persona.

Sembra di essere in famiglia e ci vuole un’attimo a fare amicizia anche con gli altri ospiti.

16 – 20 agosto

Le nostre giornate trascorrono facendo passeggiate lungo la meravigliosa spiaggia di Kiwengwa con le varie soste a salutare i nostri amici Masai con i quali è bello chiacchierare per conoscere le usanze ed abitudini di questo popolo di “pacifici guerrieri”. Ritroviamo i nostri masai Marco e Simanga che dopo averci accompagnato nei primi giorni del tour erano tornati al loro negozio. Rivediamo Fabio, Peppino, Danielino, Giorgio, Jacopo e tanti altri che non perdono occasione per fare due chiacchiere con noi. Rivediamo anche i ragazzi zanzibarini che organizzano le escursioni sia davanti al Bravo Club, sia davanti al Phone and Go, e la nostra massaggiatrice Nadia. Un po’ ci manca il bravo club dove siamo stati 4 volte e conosciamo oramai parecchie persone che ci lavorano, ma senza il braccialetto non si può entrare e ci accontentiamo di salutare Michael e Abdullah che lavorano al bar ed al ristorante sulla spiaggia. Facciamo sempre con Aliboni le escursioni a Safari Blu con il pranzo a base di aragoste, l’isola di Mnemba il luogo più incantevole di Zanzibar, ed una puntatina a Stone Town per un pò di acquisti.

L’ultimo giorno, come al solito ci vuole tutto il pomeriggio per salutare tutti e da ognuno vorresti comperare qualcosa per dare una mano a questi ragazzi che stanno lontano da casa 9 mesi all’anno per vendere le loro statuine in legno e braccialetti ai turisti italiani. Stavolta decidiamo di aiutare il Masai Marco e di mandarlo a scuola pagandogli la retta. Speriamo che tenga duro e frequenti i corsi, visto che non è così scontato.

Salutiamo così Zanzibar per l’ennesima volta con i Masai che ci continuano a chiedere: quando tornate? Lasciamo agire il mal d’Africa e mi sa che non passerà molto tempo.

CONSIGLI SUL VIAGGIO

Si consiglia in Tanzania la scheda telefonica Airtel o Vodacom, Zantel non prende, mentre va bene a Zanzibar.

Temperature

Mikumi, Handeni: fresco al mattino ( felpa) e caldo di giorno e sera.

Manyara, Tarangire e Arusha: caldo di giorno e sera fresco ( felpa)

Ngoro Ngoro: 15 gradi di giorno e 7-8 di sera oltre la felpa serve una giacca anti vento. In fondo al cratere, qualche grado in più se c’è il sole.

Serengeti: fresco al mattino e sera, caldo di giorno. La felpa serve quando la Jeep è scoperta durante il safari.

Natron: caldo sempre

Hotel

Mic Hotel ( Dar Es Salam): semplice e pulito, colazione base, acqua calda, € 40 a camera

Tanapa Lodge (Mikumi N. P.): carino il bungalow (€ 75 a camera), colazione base, acqua calda

Green Hotel ( Handeni): semplice e pulito, colazione non fatta, € 15 a camera, acqua fredda

Safari: (I costi non sono indicati in quanto compresi nel pacchetto di complessivi $ 1.800)

Country Lodge (Lago Manyara): ottima struttura sia per la camera che per la location, con piscina. Buone cena e colazione.

Rhino Lodge ( Ngoro Ngoro): ottima struttura ed ottimi i pasti

Ikoma Tended Camp ( Serengeti): si scende di qualità rispetto ai due precedenti, ma è un campo tendato e bisogna saperlo. Carina la camera e buona la cena. Colazione base, acqua calda.

Natron Tended Camp ( Lago Natron): Tenda più semplice rispetto a Ikoma ma comunque decorosa. Buona la cena, colazione base, acqua calda.

Burunge Tended Camp (Tarangire): Tenda veramente bella, costruita su una palafitta in legno, ristorante con terrazza in legno sul lago Burunge, da non perdere. Ottima la cena e la colazione. Acqua calda.

Point Zone Resort (Arusha): Semplice e pulito, colazione base, acqua calda.

Sipano bungalow (Zanzibar – Kiwengwa): Colazione base, pranzo e cena con piatto unico con riso al cocco con carne, pesce e verdure, ottime patate fritte e chapati. La sera si può scegliere anche un’ottima pizza, e per ben 2 volte Peter ci ha fatto trovare la grigliata di aragoste e cicale. Da provare anche la pasta cotta in modo perfetto con pomodoro fresco. Camera pulita e semplice con qualche problema legato alla corrente elettrica che ogni tanto manca e di conseguenza manca anche l’acqua,che non sempre è calda. Il problema viene risolto tenendo in bagno un bidone di acqua da usare in caso di emergenza ( Tenere presente che siamo in Africa e questi problemi esistono spesso). Comprese bibite, acqua, caffè e birra durante tutta la giornata. Costo €38 a persona al giorno. Personale veramente gentile e cortese con l’instancabile Boda Boda pronto sempre a correre per risolvere qualunque problema. Molto piacevole poi la compagnia di Peter che parla l’italiano meglio di molti di nostri concittadini. Unico problema è la musica che in certe serate è attiva fino alle 2 di notte e dalle camere un po’ si sente.

P.S. Per colazione base intendo pane burro, marmellata, the e caffè.

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