Un sogno chiamato Zanzibar!

Io e il mio compagno siamo stati una settimana sulla meravigliosa isola di Zanzibar, abbiamo soggiornato al Dream of Zanzibar sulla spiaggia di Pwanimchangani, si tratta di un grande resort internazionale con una grande spiaggia bianca, come su tutta la costa dell'isola era molto presente il fenomeno delle maree. Le escursioni le abbiamo fatte...
Scritto da: Ila B.
un sogno chiamato zanzibar!
Partenza il: 13/01/2010
Ritorno il: 20/01/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Io e il mio compagno siamo stati una settimana sulla meravigliosa isola di Zanzibar, abbiamo soggiornato al Dream of Zanzibar sulla spiaggia di Pwanimchangani, si tratta di un grande resort internazionale con una grande spiaggia bianca, come su tutta la costa dell’isola era molto presente il fenomeno delle maree. Le escursioni le abbiamo fatte tutte con un BB che abbiamo conosciuto appena arrivati. La prima escursione è stata il Blu Safari, ci hanno portato su una piccola isola che compare quando c’è la bassa marea, dove abbiamo fatto un pò di snorkeling (e dove ho incontrato una terribile medusa che mi ha provocato una brutta ustione sulla gamba) e abbiamo mangiato un pò di frutta tropicale per rinfrescarci dato il caldo soffocante. Per pranzo siamo stati portati su un’altra isola deserta dove ci hanno offerto un fantastico pranzo a base di aragosta, cicale di mare, gamberoni, polipo, tonno, e calamari tutto rigorosamente alla piastra accompagnati dalle fantastiche patatine fritte. E’ stato un pranzo veramente fantastico. Infine ci hanno portato a fare il bagno in una laguna circondata dalle mangrovie, i colori del mare erano semplicemente meravigliosi. Il terzo giorno siamo andati alla ricerca dei delfini a Kizimkazi, purtroppo dopo un paio d’ore in mare aperto siamo tornati al villaggio di pescatori senza aver visto i simpaticissimi delfini, ma dove ci è stato offerto un pranzo a base di pesce fresco cucinato alla griglia, le immancabili patate fritte nell’olio di palma (deliziose) e un pò di riso. Dopo pranzo siamo andati alla Jozani Forest dove abbiamo fatto un giro per la foresta tropicale e dove abbiamo incontrato le simpatiche scimmiette con il dorso rosso, veramente simpatiche. Infine ci siamo recati a Prison Island dove ci sono le tartarughe giganti regalate dal sultano delle Seychelles al sultano di Zanzibar. Per concludere la giornata siamo andati a vedere la casa dove è nato Freddy Mercury. Il quarto giorno siamo andati a fare il Jeep Safari. Per prima cosa siamo andati a visitare il villaggio di fango, è stata un’esperienza molto toccante. Vedere questi bambini felici per un pò di acqua fresca, qualche caramella, vestiro e quaderno ti strappa il cuore e ci fa capire quanto siamo fortunati. Poi siamo andati a visitare il giardino delle spezie, dove la guida Dogo ci ha spiegato tutti gli utilizzi locali delle diverse spezie presenti sull’isola. Ci hanno fatto asseggiare il succo del cocco a diversi gradi di maturazione, quello meno maturo è leggermente frizzante. Per ultimo siamo andati a Kendwa e Nungwi per fare il bagno e vedere il tramonto che infuoca il cielo. Bellissimo e molto romantico! La giornata è stata lunga e faticosa, soprattutto per il grande caldo. Il quinto giorno siamo stati al resort a riposarci un pò e abbiamo colto l’occasione per andare a comprare qualche oggetto in legno dai masai che sono sulla spiaggia e per fare una bella passeggiata sulla spiaggia bianchissima verso la barriera corallina (bisogna camminare circa 40 minuti per poter fare il bagno). L’ultimo giorno siamo andati a fare snorkeling all’isola di Mnemba, semplicemente fantastico. La quantità di pesci che abbiamo visto è stata incredibile, neanche alle Maldive abbiamo visto tanti pesci colorati. L’isola, su cui non si può scendere perhcè privata, è bellissima, la sabbia è bianca e il mare è azzurro, turchese, spettacolare. Tornando verso il villaggio abbiamo incontrato i delfini ed è stato il saluto che questa meravilgiosa isola ci ha regalato. Questo viaggio è rimasto nel nostro cuore, non solo per la bellezza dell’isola, ma anche per aver conosciuto gli abitanti di Zanzibar e i Masai e aver capito quanto siamo fortunati, anche se dovremmo imparare a goderci quello che abbiamo. Hakuna Matata!


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