Jambo Zanzibar! 4

Per il nostro viaggio di laurea, mio e di mio moroso, la scelta è caduta su Zanzibar per gli ottimi prezzi dato il periodo. Vorrei sottolineare questo passaggio in quanto per assurdo novembre è tra i mesi migliori per andare a Zanzibar, in quanto siamo tra la primavera e l’estate, l’umidità non è ancora così elevata e raramente piove e...
Scritto da: Ery85
jambo zanzibar! 4
Partenza il: 03/11/2009
Ritorno il: 11/11/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Per il nostro viaggio di laurea, mio e di mio moroso, la scelta è caduta su Zanzibar per gli ottimi prezzi dato il periodo. Vorrei sottolineare questo passaggio in quanto per assurdo novembre è tra i mesi migliori per andare a Zanzibar, in quanto siamo tra la primavera e l’estate, l’umidità non è ancora così elevata e raramente piove e comunque solo per brevi periodi (da noi comunque 7 giorni di sole cocente!). Essendo però da noi bassissima stagione i prezzi sono veramente molto bassi, ideali quindi per chi ha la possibilità di prendersi le ferie fuori dai periodi tradizionali. Noi abbiamo volato Blue Panorama, aerei non comodissimi ma si mangiava discretamente. 8 ore sono comunque pesanti in particolare per chi come me non riesce a dormire.

Tema vaccinazione: zanzare ce n’erano, ma poche e comunque sembravano più da Pianura Padana che tremende portatrici di malaria, noi non avevamo fatto niente come la maggior parte degli ospiti, l’ardua sentenza ai posteri…

Noi amiamo la vita da villaggio, e la scelta è caduta sul Bravo Club sulla spiaggia di Kiwengwa. Il villaggio è molto bello, solo le camere meriterebbero un po’ di ristrutturazione. L’architettura è tipica in legno e paglia, il ristorante è molto grande e si mangia bene, l’animazione tipica dei Bravo veramente superlativa.

La spiaggia a me è piaciuta moltissimo, soffre molto del fenomeno delle maree ma secondo me è una cosa bellissima e anche se in certe ore è difficile entrare in acqua e bisogna fare molta strada a piedi è un paesaggio veramente particolare (fondamentali le scarpe di gomma).

Sulla spiaggia fin dal primo momento si viene avvicinati dai ragazzi del posto che tentano di venderti di tutto, dai pezzi di artigianato alle escursioni. Se si riesce a superare i primi giorni in cui sono molto insistenti, fermandosi ad ascoltare si possono sentire racconti molto intensi. Ragazzi di 15 anni che parlano da imprenditori vissuti e di soci fa sorridere ma è un modo per capire la dura realtà del posto. Contrattate sull’artigianato perchè i prodotti sono bellissimi e per loro, che vivono con 50 euro al mese, è un modo dignitoso per vivere. Diffidate solo di coloro, e noi ne abbiamo incontrati, che fanno i melodrammatici chiedendo soldi senza offrire nulla in cambio. Eravamo titubanti all’inizio se fidarci o meno, ma alla fine ci siamo affidati a uno di loro, e ne siamo stati molto felici. Con lui siamo andati al nord, a Nungwi a vedere il tramonto e le tartarughe di mare, e a Prison Island, un’isoletta di fronte a Zanzibar Town (che mare mosso!!! 🙂 ). Qui si trova un santuario di tartarughe di terra veramente giganti, è bellissimo dar loro da mangiare e vedere i loro movimenti così goffi! Abbiamo fatto un giretto anche per la città, devo dire che siamo capitati di sera e non è stato il massimo, con tutta questa gente che ti invita nei loro negozi, forse l’imbrunire dava un tocco di paura a qualcosa che non lo meritava.. Quindi non mi sento di giudicare la città, che comunque non mi è apparsa niente di che. Ovviamente i prezzi sono la metà di quelli del villaggio, quindi vale davvero la pena andar con loro, il servizio è identico se non più vero.

Con il villaggio invece siamo andati al Blue Day, una giornata di mare in un’isola che non c’è ma che c’è con la bassa marea. Con delle barchette tipiche navighi una mezz’oretta fino a raggiungere questo isolotto che sembra impossibile scompari totalmente perché è abbastanza alto. Lì mangi frutta tagliata al momento con un sapore unico e fai il bagno in un paesaggio da cartolina, sembra di entrare nel film Pirati dei Caraibi. Poi pranzo a base di pesce con aragoste, gamberoni, tutto squisito, per poi spostarsi alle piscine naturali. E’ stata veramente una giornata bellissima, merita anche se il costo è un po’ più elevato comprendendo il pranzo.

Un viaggio a Zanzibar può prendere due pieghe entrambe legittime ma dai significati diversi: una pausa di relax, di buon cibo, di mare stupendo, oppure tutto questo può essere affiancato da momenti di altruismo poco costosi per noi ricchi occidentali nei confronti di un popolo che con un sorriso ti ripaga di ogni cosa.

Sono contenta dunque di potermi portare a casa, oltre all’abbronzatura e al relax della vacanza, la sensazione di aver fatto qualcosa per chi è meno fortunato. Avevo portato un po’ di colori, delle magliette e delle macchinine, e la nostra guida del posto ci ha accompagnato ad un villaggio per poterli dare ai bambini. E’ stata una scena indimenticabile vedere che si mettevano tutti in riga per ricevere ognuno qualcosa, un pennarello a testa che riempiva loro gli occhi di felicità, un pennarello… Avrei voluto portare di più, soprattutto quando Sindaco ci ha raccontato che le cose che noi mandiamo giù gratis attraverso associazioni benefiche vengono bloccate dal loro governo e vendute nei mercatini.. Le nostre valigie potrebbero essere più leggere al ritorno, sostituendo qualche abito in più con cose da lasciare. E’ così bello poi vedere le magliette delle nostre squadre di calcio sfoggiate come abiti da sera.. Inoltre è un gesto utile lasciar loro i medicinali avanzati che a loro costano moltissimo mentre noi possiamo tranquillamente ricomprarli. Lasciatevi coinvolgere dalle emozioni della vita semplice, vivete Zanzibar oltre le meraviglie marine, perché il viaggio possa essere dentro di noi oltre che in giro per il mondo. Jambo!!



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