Viaggio in terra zanziberina

Ciao a tutti tpc! Eccoci ancora qua, siamo sempre Alessandra e Beppe….siamo tornati per raccontarvi del nostro ultimo viaggio, questa volta non viaggio europeo ma bensì africano, o meglio Zanziberino!!! DOMENICA 21 GENNAIO Partenza per Zanzibar Domenica 21 gennaio alle ore 22 dall’aeroporto della nostra splendida città, Verona, con la...
Scritto da: AlessandraVr
viaggio in terra zanziberina
Partenza il: 21/01/2007
Ritorno il: 29/01/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Ciao a tutti tpc! Eccoci ancora qua, siamo sempre Alessandra e Beppe…Siamo tornati per raccontarvi del nostro ultimo viaggio, questa volta non viaggio europeo ma bensì africano, o meglio Zanziberino!!! DOMENICA 21 GENNAIO Partenza per Zanzibar Domenica 21 gennaio alle ore 22 dall’aeroporto della nostra splendida città, Verona, con la compagnia Air Italy.

Dopo interminabili controlli eccoci pronti per partire: il boeing 757 era molto vecchiotto,servizio a bordo buono, il volo è andato molto bene e le 8 ore non sono state poi così pesanti dal momento che si viaggiava di notte! LUNEDI’ 22 GENNAIO Verso le 7, mentre stavamo a bordo a fare colazione, guardo fuori dal finestrino e sorvoliamo proprio il Kilimangiaro con la sua vetta tutta innevata…Uno spettacolo meraviglioso che merita una bella foto.

Verso le 8 arriviamo all’aeroporto di Zanzibar, l’aereo poi sarebbe ripartito per Mombasa come meta finale. Paghiamo il visto di ingresso della Tanzania 50$ (vi consiglio di pagare in $ dal momento che loro chiedono 50$ o 50 euro, quindi visto il cambio!!!) e cerchiamo poi di raggiungere le nostre valigie.

C’è una infinità di gente, dagli addetti all’aeroporto ai poliziotti, alle donne di servizio, a gente del posto ai turisti: non esiste un nastro trasportatore ma ci sono degli addetti che leggono i nomi sulle valigie e ti chiamano per recuperarle. Noi adocchiamo subito un tipo che nel giro di 5 minuti ci recupera le nostre valigie… naturalmente vuole una mancia e così lasciamo qualche dollaro.

Purtroppo mi trovo una bella sorpresa: la mia shuttle aveva il carrello spezzato a metà; cerco allora l’ufficio Lost&Found e faccio la denuncia all’addetto (parlava solo inglese e ha chiesto pure la mancia!!!). Presa da tutte queste pratiche non mi ero ancora reso conto del caldo infernale che faceva…Ci saranno stati 35 gradi con forte umidità.

Finalmente raggiungiamo il personale della Reliance, saliamo sul pulmino dopo essere stati assaliti dai locali che cercavano di chiederci delle mance e venderci l’impossibile.

Il tragitto fino al Coral Reef Resort, in località Pwani Mchangani, dura circa 1 ora, tra strade tutte sterrate e piene di buche; notiamo subito che la guida è a destra e che per strada ci sono diversi posti di blocco dove la guardia non fa altro che controllare quante persone ci sono sui pulmini.

Già qui si comincia a respirare il profumo di questa terra e già ci si rende conto che quello che si vede nei documentari qui è pura realtà: spazzatura ovunque, case fatte di paglia e fango, persone vestite di stracci, bambini nei loro vestitini tutti sporchi che corrono ai bordi delle strade a piedi nudi e salutano con le loro manine, uomini che portano carretti di legno, furgoncini pieni di gente del posto, donne che lavorano la terra e che portano dei secchi pieni d’acqua sulla testa…Bancarelle con frutta e verdura, povertà e miseria che regna sovrana…Mamma mia che tristezza!!! Arriviamo finalmente al Resort: ci aspetta un cocktail di benvenuto a base di noce di cocco fresca e cominciano le prime presentazioni del personale Reliance.

Dalla hall, che si trova in collina rispetto alla spiaggia, si possono vedere i bungalows che si sviluppano sulla collina fino giù alla spiaggia…E tra le alte piante si vede uno scorcio di mare con i suoi splendidi colori! Ci danno la chiave del nostro bungalow, il n.96 e scopriamo che si trova fronte mare…Fantastico! E’ una camera superior (in realtà si tratta di una standard che in più ha solo l’aria condizionata…E vabbè, lasciamo perdere!) abbastanza spartana con un letto a baldacchino munito di zanzariera, un tavolo con due sedie, due piccoli comodini, una specie di armadio e un bagno molto spazioso con la doccia in muratura un po’ vecchiotto e delle finestrelle piccole munite di zanzariera.

Ci guardiamo un po’ attorno, sistemiamo qualche cosa, ci infiliamo il costume (il caldo non molla anche se sul litorale è sempre molto ventoso!) e andiamo di corsa a goderci la spiaggia: è una lunga distesa di sabbia bianchissima, un mare dalle mille sfumature che, notiamo, si sta pian piano ritirando verso il reef! Eh si, su questa spiaggia c’è il fenomeno dell’alta e bassa marea, che si presenta ad intervalli di 6 ore circa con pause di 20 minuti: praticamente quando c’è bassa marea il mare si ritira per quasi un km fino al reef dove si infrangono delle onde pazzesche;e così mentre al mattino ci svegliamo con il mare, verso le 11 già comincia a ritirarsi e il pomeriggio dobbiamo abituarci a non vederlo, ma al suo posto troviamo una distesa enorme di sabbia bianca sulla quale si può fare lunghe passeggiate; poi verso il tardo pomeriggio comincia a tornare piano piano portando con sé delle alghe e i suoi piccoli abitanti! E’ ora di pranzo così andiamo nella zona ristorante con il tetto tutto in makuti: la cucina è italiana, curata dalla signora Nella (la mamma del direttore), c’è sempre del riso, zuppe di verdure, due primi, un secondo di carne e uno di pesce, verdura cotta e cruda, frutta tropicale a volontà…E devo dire che non è niente male! Il pomeriggio lo dedichiamo ad una partita a beach volley e ad una lunga passeggiata sulla splendida e immensa spiaggia, in direzione nord: veniamo assaliti dai locali che cercano di venderci di tutto, dalle collanine ai braccialetti, dalle targhe e portachiavi in ebano a sculture in legno…E poi chi fa treccine, tatuaggi, chi propone escursioni…E chi più ne ha più ne metta…Tutti alla ricerca di qualche dollaro o euro! Hakuna matata!!! Incontriamo anche i famosi Beach Boys, dei ragazzi zanziberini che organizzano escursioni, autorizzati dal governo locale, muniti infatti di tesserino e assicurazione:conosciamo un certo T, un ragazzo molto simpatico che parla un perfetto italiano con cadenza fiorentina, ci spiega un po’ gli itinerari e, visto che c’era già un gruppo di persone del nostro resort iscritte, ci prenotiamo per il pomeriggio successivo per il tour delle spezie e visita della capitale Stone Town.

Su questa lunga spiaggia di Kiwengwa si possono ammirare anche un sacco di capanne-negozi dei ragazzi locali o dei masai, ricche di tele dipinte a mano, stoffe, sculture in legno, collane, braccialetti, perline…Ci sono diversi masai che girano sulla spiaggia e anche nel nostro resort (sono i guardiani), vestiti nei loro abiti rosso-blu, con un bastone in ebano, capelli neri con treccine, due grossi buchi nei lobi delle orecchie che loro utilizzano come “porta auricolari” o come “porta penne”…Paura…Mi fanno morire!!! Comunque si nota molto che è una zona battuta da italiani e si vede l’influenza occidentale: i masai portano occhiali da sole Dior o Moschino, cellulari, lettori mp3…Si presentano con nomi italiani Paolo, Andrea, Luca…E ti vengono incontro gridando”Italia 1” o prendendoti in giro chiamandoti “mozzarella”! Dopo un po’ di ore e “assalti” vari, rientriamo al resort, ci facciamo una bella doccia, ceniamo e poi finiamo la serata al bar dove assistiamo allo spettacolo dei masai che lavorano nel resort che si esibivano in danze e salti altissimi; a nanna presto però anche perché veniamo da un lungo viaggio e di certo in aereo non si è dormito più di tanto! MARTEDI’ 23 GENNAIO La mattina la trascorriamo in spiaggia, un po’ passeggiando e un po’ riposando fronte mare su dei lettini in legno e corda molto spaziosi e comodi per rilassarsi.

Durante la passeggiata siamo andati a curiosare nei resort vicini al Coral Reef, direzione nord: subito lì vicino c’è il Mapenzi, un resort internazionale molto bello e accogliente, e camminando un bel pò si arriva al Neptune ,una struttura internazionale molto raffinata, con un enorme piscina e formata da tanti e grandi bungalows a due piani…Tutt’altro rispetto al nostro resort che è più a carattere familiare! Dopo pranzo, alle 14 ci troviamo nella hall del resort insieme ad altre coppie: Francesco e Manu da Genova, Yuri e Francesca da Novara, Alessandra e Giulio da Firenze (che avevamo già conosciuto ieri durante un bagno in mare), Roberto e la pazza Manu da Bologna, Vito con la moglie Anna (e la sua inseparabile macchina fotografica e video camera!!!).

Ci aspetta T insieme all’autista del pulmino e partiamo subito per raggiungere la piantagione: qui T ci affida ad un ragazzo chiamato B che ci accompagna lungo un percorso all’interno di questa piantagione dove ci fa conoscere diverse piante: il pepe, la cannella, la noce moscata, la vaniglia, il chinino, i chiodi di garofano, l’albero del pane, il mango, il banano, l’albero di papaya; ci spiega come vengono coltivate, raccolte, lavorate e utilizzate.

Incontriamo un gruppo di bambini nei loro vestitini sporchi e tutti scalzi…Io prendo dalla borsa dei pennarelli colorati e vengo praticamente assalita! Facciamo un sacco di foto insieme a loro ed è bellissimo osservarli mentre ti sorridono con i loro visini dolci mentre ti allungano la manina…La Manu di Bologna poi ha fatto un bellissimo dono ad una ragazzina: si è tolta la canotta che portava e che la ragazzina continuava a osservare, mentre poi lei si è messa una maglietta che aveva come cambio nello zaino…Non vi dico la felicità della bimba! Dei ragazzini cominciano ad intrecciare foglie di banano e ci preparano dei bellissimi cestini, copricapo e piccoli animaletti: io prendo un cestino e una piccola rana fatta tutta di foglie e lascio qualche dollaro.

Un altro ragazzino si avvicina a me e alla Manu e ci chiede come ci chiamiamo: scopriamo poi, alla fine del tour, che ci ha preparato due braccialetti con del filo colorato con i nostri nomi! Un altro ragazzo si lega i piedi e comincia ad arrampicarsi su una palma altissima: a metà si ferma così possiamo scattare una foto e poi sale fino su e ci raccoglie delle noci di cocco.

Lasciamo delle mance a questi ragazzini e anche a B! Finito questo interessantissimo tour, riprendiamo il pulmino, dove ci aspetta T, e raggiungiamo la capitale Stone Town: iniziamo con la visita dei vari mercati, quello del pesce (non vi dico la puzza che c’era!), della carne, della frutta e della verdura; ad un certo punto vediamo arrivare un furgoncino e i locali cominciano a scaricare pezzi enormi di uno squalo appena pescato e squartato…Era veramente enorme, da far paura!! E’ qui che si vede la vera Zanzibar, la vita di ogni giorno di questi locali: gruppi di persone che chiacchierano vicino ai bancali del mercato, chi passa su una bici vecchissima e tutta arrugginita, chi urla, chi è sdraiato per strada, chi si avvicina per chiederti dei soldi o per venderti un cd, una scultura, un pacchetto di spezie…Ti stanno addosso e non ti mollano, non c’è nulla da fare (addirittura uno ha puntato la Manu e lei se l’è dovuto subire per tutto il nostro giro della città…E tutto per un cd che alla fine, stremata, ha pure comprato!!!).

Facciamo un giro per le vie della città, molto strette e sporchissime, ricche di negozi di souvenir, di persone sedute sui gradini delle case o per terra, che ti invitano ad entrare o che semplicemente, incontrando i nostri sguardi, ti salutano dicendo “Jambo”; decidiamo di non visitare la chiesa e il museo degli schiavi, ma proseguiamo per questi vicoli fino alla Freddy Mercuri House (che non visitiamo) e arriviamo all’African House, un localino pulito e accogliente, in stile coloniale, con una spaziosa terrazza fronte mare dalla quale ci godiamo un bellissimo tramonto, in compagnia di una buona birra e di musica africana cantata, suonata e ballata da un gruppo del posto.

Stanchi ma soddisfatti di questa interessante giornata, rientriamo al resort: ci aspetta una bella cena tutti insieme e poi serata karaoke durante la quale si esibiscono le due Manu e anche Beppe, con una canzone di Gino Paoli…Che dire, meraviglioso!!! Stasera a letto presto, domani ci aspetta il Safari Blu, sempre insieme alla nostra guida T e ai ragazzi conosciuti oggi nell’escursione…Ormai siamo tutti molto affiatati e ci piace trascorrere delle giornate assieme! MERCOLEDI’ 24 GENNAIO Ritrovo nella hall alle 8.00 e fuori dal resort ci aspetta il nostro T con l’autista.

Il tragitto dura quasi due ore, dobbiamo attraversare tutta l’isola tra un sobbalzo e l’altro; ci fermiamo solo a Stone Town dove T acquista delle bibite e il nostro pranzo.

Rivediamo ancora scorci della realtà di Zanzibar…Quello che più mi colpisce sono i bambini tutti sporchi e scalzi che corrono ai bordi delle strade e quando vedono arrivare il nostro pulmino ci corrono incontro gridando “Jambo” e salutando con le loro manine…Vediamo anche delle scuole (4 pareti di muratura tutte vuote…) che pullulano di bambini vestiti nelle loro divise; scorgiamo capanne di fango in mezzo a tanta vegetazione e T ci dice che quando verrà la stagione delle piogge (da marzo a giugno circa), queste si porteranno via tutte queste capanne così qualcuno si troverà costretto a cercare rifugio in Tanzania.

Finalmente raggiungiamo la spiaggia di Fumba dalla quale partiremo su una barca di legno con la vela e un motore fuori bordo: la barca non è molto grande, per salire c’è una piccola scala tutta arrugginita…Ci stringiamo un po’, insieme a tutte le pinne e maschere per lo snorkeling (che ci ha procurato T), al frighetto con le bibite e al nostro pranzo.

Si parte…Prima destinazione la “lingua di sabbia”: una spiaggia di sabbia bianchissima come borotalco, senza nemmeno un albero o una pianta, che compare così all’improvviso in mezzo ad un oceano dalle sfumature blu, azzurro, turchese, smeraldo…L’isola delle meraviglie…Sembra un bellissimo sogno! Attracchiamo e scendiamo su questa meraviglia, dove vediamo che già altri gruppi di turisti erano arrivati anche loro su delle imbarcazioni guidate da locali; T monta un tendalino (4 pali di legno con un pareo) così da poterci riparare un po’ da un sole che picchia da morire; facciamo una passeggiata, un bel bagno in questa acqua trasparente e cristallina, mangiamo ananas e cocco freschi che T ha preparato per noi; ormai il mare si è ritirato un bel po’ (anche qui c’è il fenomeno della marea) lasciando sulla scia pezzi di conchiglie e corallo. Abbiamo notato anche che in mare ci sono diverse meduse e quindi bisogna stare un po’ attenti… Fanno veramente male! Riprendiamo la nostra barca e andiamo al largo a fare un po’ di snorkeling: c’erano delle ode altissime, quasi la barca si capovolge…Io avevo una paura da morire così non mi sono buttata in mare! Ripartiamo per raggiungere l’isola di Koale, passando prima per la laguna blu fatta di rocce erose dalla marea, mangrovie e acque cristalline.

Anche qui attracchiamo un po’ lontano dalla spiaggia, vista la bassa marea, e camminiamo su un fondale sabbioso, con l’acqua appena appena in superficie e dopo un po’ raggiungiamo la spiaggia dell’isola dove ci fermeremo per il pranzo.

Anche qui c’erano altri gruppi di turisti (del resto l’escursione che viene proposta è sempre la stessa!): ogni gruppo era seduto sotto una tettoia di legno e makuti, su della panche in legno; dopo poco ecco che arriva T con il pranzo…Del resto la fame si stava facendo sentire. C’era di tutto, riso al cocco con una salsa tipica zanziberina, patate, gamberetti, polipi, calamari, un vassoio di cicale di mare e aragosta, tutto cotto alla brace direttamente lì sulla spiaggia; per finire della frutta fresca a base di anguria, ananas, cocco, frutto della passione…

Dopo questa scorpacciata T ci accompagna a vedere il baobab gigante, con tutte le sue radici fuori terra e il suo tronco enorme sul quale ci arrampichiamo per fare delle foto, e le mangrovie.

Torniamo a recuperare i nostri zaini e le altre cose, saliamo di nuovo in barca e ripartiamo per Fumba; per fortuna il sole picchia un po’ meno, ma cerchiamo sempre di ripararci; nel ritorno ci fermiamo ancora in mezzo all’oceano per un bel tuffo e riusciamo a vedere delle coloratissime e bellissime stelle marine, le recuperiamo per fare delle foto e poi le rigettiamo in mare.

Arrivati a Fumba, scendiamo dalla barca e l’acqua era caldissima…Addirittura da scottarsi, incredibile! Riprendiamo il pulmino e via…Altre due ore di “salti”! Cena ancora tutti insieme e poi ci godiamo lo spettacolo di un gruppo di acrobati locali: uno spettacolo da lasciarti a bocca aperta! Bravissimi! GIOVEDI’ 25 GENNAIO Oggi ci dedichiamo una giornata di mare e relax sulla nostra spiaggia, un po’ riposando sui comodi lettini, un po’ passeggiando sulla lunga spiaggia.

Decidiamo di camminare verso sud oggi, visto che non eravamo ancora stati, e arriviamo fino al Kampiski Resort: saliamo da una gradinata di legno che parte dalla spiaggia e arriva fino all’interno del resort; è una struttura immensa con 2 campi da tennis, una bella piscina con diversi bar; scendiamo anche fino al pontile in legno che porta ad un bar tutto in legno proprio sull’oceano: la vista da quassù è spettacolare, il mare ha dei colori turchesi e cristallini…! Ritorniamo giù alla spiaggia, dove ormai il mare si è ritirato un bel po’ lasciando un sacco di alghe e conchiglie rotte, pezzi di corallo sui quali è un po’ difficile camminare…Incontriamo una coppia di mezza età di Bergamo (almeno mi pare di ricordare che fossero di Bergamo) che stava passeggiando, cominciamo a fare quattro chiacchiere e scopriamo che loro alloggiano alla Gemma dell’est, a Nord, sulla famosa spiaggia di Nungwi.

Loro erano esterrefatti del paesaggio che avevano trovato lì da noi, del fenomeno delle maree così accentuato che lascia una spiaggia piena di alghe, del fatto che durante il giorno non si possa fare il bagno…Loro invece a nord il mare ce l’avevano sempre e che mare!!! Si ritirava solo qualche metro e la spiaggia era pulitissima.

Curiosi di poter visitare questa bella spiaggia, ci mettiamo d’accordo di andare a trovarli domani, basta chiamare un taxi alla nostra reception e la giornata è organizzata.

Torniamo al Coral Reef e durante il pranzo facciamo la proposta anche agli altri del gruppo che accettano molto volentieri! Il pomeriggio lo passiamo in spiaggia: un po’ distesi sui lettini un pò acquistando qualche tela dal ragazzo zanziberino che ha una bancarella proprio all’interno del nostro resort, le dipinge a mano proprio lui e sono molto molto belle.

Ceniamo e poi altra serata al bar tutti insieme…Poi a nanna! VENERDI’ 26 GENNAIO Colazione e alle 10.00 ritrovo nella hall; mentre aspettavamo gli altri ho approfittato della presenza di Gigi (la scimmietta di una delle animatrici) per scattargli delle foto, e altre le ho fatte ad un altro ospite del resort, un gufo dagli occhi grandi e dolcissimi che aveva un’ala spezzata.

Alla reception chiamiamo un taxi e arriva il simpaticissimo S con un altro ragazzo che era l’autista del pulmino e che sarebbero rimasti con noi tutta la giornata.

Alla fine ci siamo trovati in otto: Francesco, Manu, Yuri, Francesca, Ale, Giuly, io e Beppe.

Il tragitto, tanto per cambiare, è lungo e tortuoso su strade sterrate, soprattutto nell’ultima parte prima di scendere alla spiaggia di Nungwi; per strada incontriamo diversa gente del posto, chi a piedi chi sui furgoncini, chi sta lavorando ad un cantiere in strada…Ci sono ancora tante capanne immerse in una ricca vegetazione.

Finalmente raggiungiamo la tanto famosa spiaggia e il paesaggio che si apre ai nostri occhi è spettacolare: una lunghissima spiaggia bianca con diversi bar e ristoranti proprio fronte mare, dei bungalows che vengono messi in affitto, ombrelloni in makuti, lettini in legno…Una spiaggia tutta libera, con il mare dai colori indescrivibili da tanto che era bello. A circa un km a nord vediamo la Gemma dell’est.

Ci troviamo dei lettini e subito ci buttiamo tutti per un bel bagno: del resto, da noi a est, è difficile poterlo fare visto che il mare la maggior parte del tempo non c’è! Eravamo immersi in un mare da favola dai mille colori.

Insieme ad Ale e Giuly decidiamo di andare a fare una passeggiata verso la Gemma dell’est, per incontrare la coppia che abbiamo conosciuto ieri: lungo la spiaggia ci sono un sacco di capanne-negozi dove i locali vendono di tutto, dai parei alle tele, dalle sculture a collanine.

Arriviamo al resort e subito incontriamo la coppia di amici: erano felici di vederci, ci hanno fatto fare un piccolo giro all’interno del resort fino alla piscina e abbiamo chiacchierato un po’.

Decidiamo di raggiungere gli altri del gruppo per pranzare tutti insieme…E poi dobbiamo un po’ ripararci da questo sole che picchia da matti, fa un caldo bestiale.

Durante la colazione avevamo preso delle brioches e delle pizzette perché non sapevamo se c’erano dei bar su questa spiaggia, invece era pieno. Così abbiamo dato il nostro pranzo a S e all’autista e noi siamo andati al ristorantino lì vicino: i prezzi erano molto bassi, io e Beppe abbiamo preso delle patatine fritte e due birre, gli altri pizza, insalate e pesce.

Dopo quattro chiacchiere tutti insieme, ci siamo rilassati un po’ in spiaggia tra un bagno e un sonnellino sul lettino.

Acquistiamo qualche batik e delle collanine ed è già ora di rientrare: ci aspetta un altro viaggetto scombussolante sulle strade di Zanzibar, durante il quale S ci canta la canzone Jambo, ci insegna le parole e cantiamo tutti insieme…È stato molto emozionante, S è proprio una bella persona e quando abbiamo pagato gli abbiamo lasciato un po’ di soldi tutti quanti, a lui e anche all’autista.

La sera ceniamo tutti insieme (cena swaili) e poi ci prepariamo: stasera il Bravo Club, che è lì vicino, ha organizzato una serata di festa invitando gli ospiti dei resort vicini, così prendiamo ancora un pulmino (era organizzato tutto dagli animatori della Reliance e della Condor) e arriviamo sul pontile del Bravo Club: io e Beppe ci siamo scatenati ballando per un bel po’ e bevendo qualche birra sotto una fitta pioggerella che dopo un po’ ha lasciato il posto ad un cielo stellato meraviglioso!!! Dopo un paio d’ore (alle 2.00) torniamo a “casa” e dritti dritti a nanna! SABATO 27 GENNAIO Anche oggi è una bellissima giornata: il mattino c’era sempre qualche nuvolone che minacciava acqua ma poi si aprivano sempre delle giornate meravigliose e molto molto calde.

Anche oggi giornata di spiaggia: passeggiate, relax sui lettini, chiacchiere con i nostri amici e un sacco di foto alla bellissima spiaggia con tutti i suoi colori e i suoi profumi, con questo fenomeno delle maree che da una parte ti fa rimanere un po’ male perché ti porta via il mare, ma dall’altra è un qualcosa di fenomenale che non sempre si può ammirare.

Oggi abbiamo fatto una lunghissima passeggiata verso nord, addirittura fino al villaggio dei pescatori…È bellissimo passeggiare su quella spiaggia, ammirare le loro tipiche imbarcazioni (dhow), vedere tutte quelle altissime palme ovunque…Anche se è difficile poter stare un po’ in tranquillità senza essere assaliti dai locali che cercano sempre e comunque di spillarti qualche dollaro.

Ormai il sole sta tramontando così rientriamo e con grande sorpresa notiamo che il resort è completamente al buio, addirittura in qualche bungalows non c’era neppure l’acqua. Riusciamo a farci una doccia veloce alla fioca luce di un cellulare e raggiungiamo il ristorante…Era tutto al buio così ceniamo a lume di candela e direi che non è stato niente male… Un po’ di tranquillità e intimità ci voleva proprio! Stasera a nanna presto.

DOMENICA 28 GENNAIO Oggi purtroppo è il nostro ultimo giorno di vacanza! Il mattino andiamo a saldare il conto per le bevande e a ritirare i passaporti, e poi subito in spiaggia.

Era da qualche giorno che volevamo provare l’emozione di farci trasportare sulle onde da un dhow, così approfittiamo dell’invito di Vito e con Ale e Giuly partiamo alla volta del reef, per vedere la barriera, approfittando dell’alta marea: i colori che si vedono sono spettacolari, con sfumature dal blu al verde smeraldo.

Riusciamo ad arrivare fino al reef dove vediamo infrangersi delle grosse onde, poi ci lasciamo trasportare dal vento con la vela tutta aperta, e decidiamo di fare un bagno anche se l’acqua non è molto alta e sul fondale ci sono diversi ricci di mare: io faccio il bagno aggrappata alla barca! Dopo un’oretta rientriamo e ci stendiamo un po’ fronte mare.

Ad un certo punto vedo la Ale tutta rossa in viso e sembrava un po’ sconvolta: praticamente aveva appena ricevuto una proposta di matrimonio, proprio in mezzo all’oceano Indiano, con tanto di anello con brillante messo al dito da un Giuly innamorato, in ginocchio per lei! Evviva gli sposi…E tanti baci e abbracci da parte di tutti noi!!! Il pomeriggio io e Beppe decidiamo di fare gli ultimi acquisti: altre tele dipinte a mano, altre collanine, braccialetti, una giraffa in legno e poi ho preso due parei da una signora locale che mi ha fatto tanta tanta pena; mi ha fatto vedere le foto dei figli che erano a Stone Town, lei la accompagnavano lì sulla spiaggia dove vendeva qualche pareo e qualche stoffa e poi la sera la riaccompagnavano a casa; ho preso due parei ma le ho lasciato più soldi di quelli che mi aveva chiesto.

Dopo questo momento di magone, proseguiamo sulla spiaggia e incontriamo i nostri amici masai con alcune loro donne e tre bimbi piccoli…Erano bellissimi con tutte quelle collanine, braccialetti e cavigliere, tutte colorate.

Lasciamo a loro un po’ di pennarelli e matite colorate e loro sorridono felici; chiediamo di poter fare un po’ di foto con i bambini e loro erano tutti sorridenti con i visini tutti sporchi di sabbia.

E’ quasi il tramonto anche oggi…Ma è difficile salutare questa bella spiaggia, così cerco di guardarmi attorno, di sentire ancora una volta i profumi, di vedere i colori del mare e del cielo…Così potrò ricordarli ancora meglio al ritorno in Italia! Ci prepariamo per l’ultima cena: facciamo una tavolata tutti insieme, per festeggiare i futuri sposi. Abbiamo chiesto alla signora Nella di preparare un bel cesto di frutta fresca tutto addobbato con dei fiori; si spengono le luci e i ragazzi del posto che lavorano al ristorante escono dalla cucina con questo cesto cantando la canzone Jambo e battendo una pentola.

Evviva gli sposi!!! Poi ci ritroviamo tutti al bar dove stanno organizzando dei giochi. Io e Beppe rimaniamo un po’ e poi decidiamo di andare a finire le valigie, invitando i ragazzi a raggiungerci al nostro bungalow più tardi per i saluti…Eh si, domani siamo tutti in partenza, chi per Milano Malpensa (Francesco, Manu, Yuri, Francesca, Alessandra,Giuly) chi, come noi, per Verona come Vito e Anna, Manu e Roberto.

Dopo un sacco di baci e abbracci e scambi di indirizzi, ci salutiamo con la promessa di rivederci al più presto.

Ora si va a nanna, domani sveglia prestissimo!! LUNEDI’ 29 GENNAIO Sveglia alle 5.15, colazione e partenza per l’aeroporto.

Non vi dico qui il caos che c’era, e la musica non cambia: gente che ti assale per avere qualche spicciolo, per cambiare delle monetine, per accaparrarsi la tua valigia così da avere la mancia.

Facciamo il check-in e qui altri 5 euro dati all’addetto visto che le nostre valigie pesavano insieme 50 kg, e lui ci ha fatto capire che non si potevano portare…Bè, ce la siamo cavata con poco direi! Paghiamo il visto d’uscita a 25$.

Finalmente ci imbarchiamo diretti a Mombasa: questo aeroporto è molto più grande di quello di Zanzibar, con tanti negozi e duty free; ci fermiamo qui per quasi un’ora e mezzo, il tempo di ripulire l’aereo, e poi si riparte per Verona.

Anche questo boeing era molto vecchiotto, ma tutto sommato il volo non è andato male, a parte qualche ora di sballottamenti a causa di diverse correnti d’aria.

Ci hanno servito il pranzo e nel pomeriggio uno snack; ero seduta vicino al finestrino anche al ritorno così ho potuto ammirare e fotografare l’immensa distesa del Sahara che abbiamo sorvolato per un bel po’.

Verso le 18 sorvoliamo Verona e dopo un po’ atterriamo: appena scesi non vi dico che shock…Ci saranno stati 5 gradi…Altro che i 35-40 di Zanzibar che avevamo lasciato solo 10 ore fa! Ci dovremmo riabituare presto a questo clima con la speranza che l’estate arrivi presto qui da noi! CONCLUSIONI e RIFLESSIONI Intanto questi sono i dati del nostro viaggio: Soggiorno: dal 21 al 29 Gennaio 2007 Coral Reef Resort in località Pwani Mchangani, sulla spiaggia di Kiwengwa, costa est Volo con la compagnia Air Italy Tour Operator: Reliance Spesa: pacchetto pensione completa (tasse comprese) a 1.265,00 euro a persona + 40$ circa di bevande in due Escursioni: tour delle spezie + Stone Town= 15$; safari blu = 35$; taxi per Nungwi= 10$ Visto ingresso Tanzania: 50$; visto d’uscita: 25$ Vi consiglio di partire già con dei dollari, visto che là per loro euro=$ e il cambio è sconveniente.

Portate delle matite colorate, quaderni, magliette, caramelle perché incontrate sempre dei bambini che potrete rendere felici, senza dare loro dei soldi.

Uscite dai resort e fate le escursioni così potrete vedere la vera realtà di Zanzibar e visitare dei posti meravigliosi; fidatevi pure dei beach boys, anche perché fanno escursioni che il resort non organizza, sempre però attenti a non farvi prendere in giro, sono molto furbi! Purtroppo non c’è massima libertà, non c’è la possibilità di affittare delle auto o scooter per poter visitare da soli l’isola:si chiamano dei taxi ma una guida rimane sempre con te.

Il problema zanzare non c’è, noi non abbiamo fatto nessuna profilassi, abbiamo solo fatto una cura omeopatica a base di Ledum Palustre.

Cercate di bere acqua da bottiglie sigillate e state attenti a mangiare verdure crude o bere bibite con del ghiaccio.

Cercate di contrattare sempre i prezzi: i locali tendono a spararti sempre dei prezzi altissimi, ma alla fine si raggiunge sempre un accordo.

Il Coral Reef Resort è una struttura a gestione italiana e familiare: si mangia molto bene, i bungalows sono un po’ spartani ma non si sta poi così male; le persone che vi lavorano sono sempre molto gentili e disponibili. Ogni tanto è possibile trovarsi degli “amici” nelle stanze: gechi, formiche enormi, scarafaggi…Ma del resto siamo in Africa, quindi riparatevi sotto le zanzariere! La piscina del resort è molto piccola, noi non abbiamo mai fatto il bagno.

L’animazione non è pesante, anzi: organizzano partite di beach volley nel pomeriggio e delle serate con spettacoli, giochi o karaoke tanto per passare il tempo (visto che la sera è difficile poter uscire dal resort!!!) Come avete letto nel mio racconto, sulla spiaggia di Kiwengwa è molto accentuato il fenomeno dell’alta e bassa marea: questo può piacere oppure no, visto che è difficile poter fare dei bagni in mare durante il giorno. Sicuramente la zona a nord, sulla spiaggia di Nungwi è meno colpita da questo fenomeno, il mare c’è sempre ed è molto molto pulito…Però lo si può sempre raggiungere! Bè, credo di non aver dimenticato nulla…

Volevo concludere questo mio racconto dedicando questa canzone che abbiamo sentito mille e più volte, a tutte le persone meravigliose che abbiamo incontrato in questo viaggio, che hanno condiviso con noi tutte queste belle giornate, in posti unici e indimenticabili, immersi nei colori e nei profumi di questa terra africana…

A Francesco e Manu, Yuri e Francesca, Alessandra e Giuly, Manu e Roby, Vito e Anna…E naturalmente al mio splendido compagno di viaggio Beppe! Jambo Jambo bwana Labari gani Mzuri sana Wageni wakaribishwa Zanziba yetu hakuna matata Zanzibar nchi nzuri Hakuna matata Nchi yenye amani Hakuna matata Hakuna matata hakuna matata watu wote hakuna matata wakaribishwa hakuna matata Oggi (10 febbraio 2007) mentre stavo finendo di scrivere le ultime pagine del mio racconto, ho sentito della tragedia delle due ragazze che hanno massacrato ed ucciso a Capo Verde. Giorgia, una delle due, era la ragazza che lavorava nell’agenzia viaggi dove io e Beppe abbiamo acquistato questo viaggio a Zanzibar, ed era una ragazza che avevo avuto modo di conoscere tramite delle mie care amiche.

Giorgia e Dalia erano due ragazze che amavano tantissimo i viaggi e si erano innamorate di questa parte di terra africana e dei suoi abitanti…Purtroppo qui, in questo loro ultimo viaggio, hanno trovato una morte crudele e ingiusta.

Perché nessuno possa dimenticare…Perché nessuno deve dimenticare… !!! Un abbraccio forte



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