PRIMA DI FRITTOLE: il frutto proibito del bla bla

Ehehehehehehehe ...durante una perlustrazione nel disco fisso del pc cosa ti trovo? Una storia, sette pagine scritte e mai terminate, come è mio solito. Ritornando da un viaggio, subito, mi viene voglia di buttare giù un po' di righe, poi mi impigrisco…..mi passa la voglia e do vita a tutte incompiute. Ma questa era una promessa che ogni...
Scritto da: Fly Spy
prima di frittole: il frutto proibito del bla bla
Partenza il: 08/08/2002
Ritorno il: 18/08/2002
Viaggiatori: in gruppo
Ehehehehehehehe …Durante una perlustrazione nel disco fisso del pc cosa ti trovo? Una storia, sette pagine scritte e mai terminate, come è mio solito. Ritornando da un viaggio, subito, mi viene voglia di buttare giù un po’ di righe, poi mi impigrisco…Mi passa la voglia e do vita a tutte incompiute. Ma questa era una promessa che ogni tanto mi ritornava in mente.

Durante una fiera tecnologica chi ti conosco fra tanti altri, Consuelo naturalmente.

Lei Ticinese, vive e lavora sul lago tra Ascona e Locarno, architetto di razza, sentirete parlare di lei. Ha prestato la sua opera in Argentina, Australia, Persia e dopo New York, Cincinnati e Canicattì è ritornata in Svizzera.

E’ feeling fin dal primo momento quando a giugno il 15 per l’esattezza ci incontrammo a Bologna.

Poi il rafforzativo intermezzo riminese e ad Agosto dopo una giornata di telefonate, sms in cui sembrava fosse indispensabile il mio intervento… mi decido, vò.

Mi convince, convincerebbe chiunque, anche me, che mi faccio un sacco di problemi della serie no dai disturbo, rompo… Parto da Forcella a metà mattinata e durante il tragitto tappa fissa a Fano dalla Quinta, li vicino è stata varata Adriatica, ma quello è un altro discorso, pesce a go go. Ma quel giorno mi fanno aspettare da morire fame e agitazione. Serve tutti meno me. Dopo circa 30 minuti alla ragazza che mi dovrebbe portare da mangiare dico: “guarda che alle 19.00 devo essere a Locarno, mangiare di nuovo e andare a vedere Insomnia con Robert de Niro al Festival del cinema, potrebbe essere quasi record provaci se ci riesci”. Sorride perché pensa che io scherzi e subito dopo non mi da tregua, mangio e parto… Sono in autostrada vò che è una meraviglia, non ci metto neanche molto, poco traffico, passo ad ovest del lago, ho sentito alla radio code sulla Como-Chiasso. Io allergico alle file la prendo alla larga così non pago neanche il famoso bollino per le autostrade svizzere. Mi faccio un bel pezzo di lungo lago Intra, Pallanza, Stresa… già mi sento rilassato. Prima di arrivare telefono a Consuelo che mi da le dritte per arrivare da lei, mi spiega talmente bene che è difficile sbagliare, ma quando sono in giro, non vedo mai le strade come me le sono immaginate, in realtà la strada la becco al volo, parcheggio ma penso di aver sbagliato, passo a piedi sotto il suo studio realizzato in travertino, mi metto all’ombra del Cedro del Libano che è proprio lì maestoso di fianco al fabbricato senza neanche accorgermene, mi guardo intorno, cerco un telefono non lo trovo. Maledizione non ho neanche il codice per telefonare con il cellulare. Il tempo scorre inesorabilmente. Lei ed Aliscia (una sua amica anche lei presente al forum tecnologico di Bologna) saranno in quel momento a 50 metri di distanza da me, io non so invece dove devo andare. Comincio a sudare.

Non trovo un telefono.

Che fò che non fò, decido vò..

Ritorno ad Ascona mi fermo davanti al primo albergo, il Sasso Borretto, elegante, raffinato, entro, stanno servendo la cena con il cameriere alle spalle che versa vino. Chiedo se si può telefonare. Mi faccio addirittura leggere il numero dal cellulare perché non ho gli occhiali dietro. Finalmente parlo con Consuelo, che paziente e con calma svizzera mi dice: “fermo liiiiii ti vengo a prendere!!” mentre aspetto mi siedo su una panchina e mi guardo intorno, penso già alla prima figura barbina della mia permanenza. Arriva abbronzatissima, solare e sorridente, già si sarà pentita dell’invito? Bho, ma una certa idea le sarà sicuramente balenata in testa. Mi porta a parcheggiare e ritorniamo a Locarno. Praticamente nello stesso punto dove avevo parcheggiato. Fortuna che Ascona e Locarno si toccano!!!!!!.

Mangio Boliviano, in quella piazza tende ed etnie si mischiano, puoi mangiare qualsiasi cosa di qualunque parte del mondo, ci vorrebbe tempo per scegliere, ma ho al massimo 15 minuti… peccato… Lì rivedo Aliscia che ancora ride perché sbaglio in continuazione strada e manco tutti gli appuntamenti. Siamo in Piazza Grande, gremitissima, migliaia di persone, il passeggio sotto gli archi, mi ri-guardo intorno, già pregusto, inizia il film, capisco poco, diciamo quasi niente, ma le figure non me le perdo, sottotitoli in francese e tedesco, il film in lingua originale, tutti gli altri sembrano afferrare tutte le battute. Poi gelato a palchetti, cioè prendo tre gusti ma me ne danno una montagna, faccio spalettare anche gli altri, è umanamente impossibile che io riesca a mangiarlo da solo e poi si va con due amiche di Consuelo a bere in un bar lungolago. Le amiche sono simpatiche e ciarliere, non mi chiedete come si chiamano, non ricordo, mi sparo un birrino, così la chiamano, in poche parole una birra piccola 0,20.

Ah se andate da quelle parti pagate in franchi svizzeri che con gli Euri (lo so che si dice EURO) sbagliano sempre a darti il resto e il gelato chiedetelo piccolo se non avete voglia di un’abbuffata.

Ritorniamo ad Ascona, la perla del lago Maggiore, secondo assaggio, dall’autosilo alla mansarda di Consuelo un breve tragitto. Viuzze linde e precise, ebbene si qui tutto è preciso, non ci sono zone degradate, è un piacere passeggiare, rilassante, caratteristico, una cartolina. La casa rispecchia fedelmente la mia amica, delle scale da salire breve corridoio a sinistra si apre la camera da letto, vedo subito il pc da dove digita parole, la cucina e subito dopo la stanza con caminetto, tappeti, maschere alle pareti, quadri di gusto, fate, stereo alla parete, divano, tanti cd, libri, la poltrona fantozziana e poltrone sweden in pelle a tre spalliere dove sbracarsi comodamente e per darsi un tono, ed una terrazza con finestre tutt’intorno e luminosità, tanta luce.

E’per capirci una casa in cui anche se regnasse il disordine non ci si farebbe caso, questo si contemplerebbe con il gusto con cui è stata arredata, pezzo per pezzo. Bella, calda, accogliente. Vado in terrazzo e guardo fuori, vedo tetti, le finestre dei vicini, i monti e il campanile, ebbene si IL CAMPANILE. Le campane che suonano alla mattina alle sette come se fosse mezzogiorno, che dopo aver rintoccato l’ora la stessa viene ripetuta dopo tre minuti. Alla mattina alle nove scendi in paese e sembra l’alba, nessuno in giro, una calma e una tranquillità irreale.

L’ora e le mezze ore vengono scandite regolarmente, ma udite udite dopo tre minuti esatti il rintocco viene ripetuto. Vi chiederete perché proprio tre minuti… diamine tre è il numero perfetto. Poi c’è il concerto mattutino intorno alle ore sette in cui le campane suonano suonano suonano. La prima volta che le sento comincio a contare, come di solito facevo quando abitavo nei pressi di un campanile, ma arrivato a 38 din don dany, lascio perdere. Su questo non so dare una precisa spiegazione perché per svegliare la popolazione bastano i rintocchi delle ore 7,00 e la ripetizione delle 7,03. Devo ammettere che tutto questo concerto ti sprona ad alzarti!! Non puoi certo dire al capo: “non mi ha suonato la sveglia” ti risponderebbe “neanche le campane hai sentito??”. La precisione svizzera penso parta da qui. Se le campane non le senti o sei molto lontano o urgente risulta una visita dall’ottorino oppure nella più brutta delle ipotesi sei in coma più probabile quello etilico.

Seguono due giornate di pioggia, ma il fresco che fa ci da piacere, soprattutto perché lo impieghiamo per laute mangiate sia a casa di Consuelo che si rivela un’ottima cuoca e cantiniera, che in localini ad hoc, per passeggiate rilassanti in loco, vediamo tutti i luoghi in cui la ticinese calca la scena, il porticciolo dove ha depositata il suo veliero cabinato, il campo da golf, la risaia, i campi di mais, i prati curatissimi, mi chiedo dove siano finite le erbe infestanti, la vegetazione variegata, le siepi in ogni dove, ebbene si qui c’è la cultura della siepe. Il sabato invece lo trascorro con la Venere del Broglio.

Quella mattina Consuelo è stanca e pigra, non la vedo molto propensa a scarpinate, abbiamo in realtà deciso di fare una due giorni in montagna per capanne, ma l’arrivo di Orso, gattino giovane e grigio ci scombussola i piani. Che fare?!!! Io il mercoledì avevo fatto una puntatina al fiume in Val Verzasca prima di rientrare e non mi era affatto dispiaciuto. Quindi le propongo una giornata fra le fresche e dolci acque. Lei acconsente di buon grado, una giornata defaticante rilassante stravaccati al sole. Partiamo alla mattina dopo lauta colazione a suon di caffèlatte, trecce ma quella che fa Consuelo è tutta un’altra cosa, dolci prelevati accuratamente in una pasticceria doc in riva al lago, burro, formaggi d’alpeggio, cioccolata e nutella. Quasi subito iniziamo a percorrere la Valle Maggia, dopo circa un’ora arriviamo. Lasciamo la strada principale, per una stradina secondaria, attraversiamo un ponte e dopo breve salita posteggiamo l’auto. Mi è stato detto di tacere il posto (strada per Fusio, loc Broglio ssssssssssssss), una eccessiva pubblicità potrebbe renderlo troppo popolare e così la prossima volta una marea umana a bagnare le proprie estremità e non solo quelle. Dopo un piccolo tragitto in salita arriviamo proprio lì dove scorre il fiume, il ruscello, il torrente… chiamatelo un po’ come volete. Una serie di cascate e pozze d’acqua limpida color turchese, verde smeraldo. Un incanto.

Per di più non c’è nessuno, solo il rumore dell’acqua che cade di continuo fresca e pura, tutt’intorno verde e vegetazione, il cielo limpido, solo noi due in quel paradiso. La giornata è bella il sole caldo, dobbiamo aspettare due ore prima di immergerci. Già una è passata. Con un piede sento l’acqua. Gelata. Tra me e me penso, “mo te voglio a buttarti in questa ghiacciaia!”. Lei mi ‘scherza’ come suole sempre dire Consuelo che invia sms a vari amici tecnologici per informarli e prendermi un po’ in giro per la magra figura che andrò di li a poco a fare. Ma non sanno che per non dare soddisfazione anche con polmonite ormai mi butterei.

1a prova. Me tapino, entro deciso, ho l’acqua alle caviglie e i piedi oltre che gelati mi fanno un male pazzesco. Continuo… cosce… Lui e il resto non sento più niente… ho l’acqua alla vita… ma quale vita penso di morire, mi manca il fiato, il cuore accelera… lei è già dentro… che figura!… ad un tratto scivolo e sono dentro… meno male… ma un terrificante crampo con tutto il muscolo della coscia interessato mi prende e non mi lascia, la gamba destra diventa un legno, mi manca il respiro…Ahimè non ce la faccio… Consuelooo non ce la faccio…Esco, lei ride soddisfatta.

Dopo mezz’ora d’ansia la seconda prova. Decido di imitare Consuelo, sarà mica di ferro sta ragazza!!!!! Seguo i suoi tempi e i movimenti, mi immergo cautamente e senza fretta facendo adattare piano piano il corpo, sono dentro insieme a lei, mi muovo, è uno sballo potrei continuare a stare dentro a piacere, vado sotto la cascata, ma la corrente mi allontana, mi immergo perché sott’acqua la corrente non si sente. Una volta lì dico a Consuelo di farmi foto per prova inconfutabile. Prova superata, ho ricevuto il battesimo Ticinese… Inutile che stia a dirvi che le altre successive prove: la terza, la quarta e la quinta le ho brillantemente superate. Il bello è quando esci bello fresco e i raggi del sole sembrano tutte spille che pungono, e poi sdraiarsi in quei sassi levigati ad arte dall’acqua e dal tempo e sentirti addosso il loro odore.

Il senso di fresco che ti rimane addosso, la pelle che respira e la sensazione di piacevolmente freddo che ti prende, e la tonicità del corpo.

Appagati da queste ore immersi nella più sana natura ci coglie un certo e tipico languorino. E te pareva! Che fare… facile si va al grotto puzzash. Semplicemente divino, anche il posto è unico nel suo genere, davanti a noi una cascatella con una pozza d’acqua di sorgente, tavoli in pietra, polenta e spezzatino con intingolo delicato, leggero e appetitoso, formaggi e salumi tra i quali la carne secca e la mortadella il cui sapore somiglia alle nostre salsicce di fegato, torta di pane, pane di noci e vino rosso e la Rivella. Cavolo che goduria. Ce ne stiamo a parlare in quel posto tranquillo con avventori che vanno e vengono.

Al ritorno ammiro la natura, le gole e tutto questo verde e tutta questa acqua sempre presente in ogni luogo, in ogni valle in questa splendida terra, mentre Consu se la canta beatamente soddisfatta e rilassata.

Ritorniamo… c’è Orso che ci aspetta a casa. Lo sentiamo, è dietro la porta che ci lancia messaggi. Ci fa i ‘vizi’ come dice Consuelo. Lo prendo e fa le fusa. Ormai siamo amiconi io, lui e Consuelo. Su su invidiatemi almeno un po’, ho trascorso dieci giorni con una splendida ticinese.

Il lago e il paese Ascona è una cartolina reale, tutta questa terra sembra una cartolina. I tempi sono lunghi, tutto preciso, ordinato, intatto, ne una scritta sui muri, e loro che in teoria e in pratica tengono alto lo stile della nostra italianità. Vi sembrerà un paradosso ma non sembra proprio di essere in Svizzera. Questi si considerano più italiani di noi. Le case tutte belle e curate, non ci sono zone degradate, ne una macchina in seconda fila. Bho sono dei mostri, chi è abituato al casino prediligendo la tranquillità è qui che deve assolutamente venire, le loro strade e autostrade, senza buche, non sono mai intasate, non ci sono file, cavolo non ci crederete NON CI SONO FILE, o avrò avuto il culo di non beccarle, ma nel periodo di ferragosto penso che sia impossibile. Poi ad esempio la sera prima a Locarno c’erano 12-15 mila persone, o erano tutti a piedi o sono dei geni.

Per due giorni Consuelo deve lavorare ma ho una valida sostituta Aliscia, una biondina romana simpatica, carina e frizzante, professoressa di inglese. Insieme a lei ci avviamo in Val Verzasca con tutti gli schemini stradali disegnati da Consuelo la mattina prima di andare al lavoro. In ogni luogo non vedi una macchina in divieto di sosta o sopra ad un marciapiede, i campi sono tutti coltivati stile mulino bianco o pubblicità della Cirio, non ci sono erbacce ai margini delle strade e in circolazione ci sono auto tutte belle precise e di un certo valore. Ben presto arriviamo alla diga, immensa e maestosa che blocca lo scorrere del fiume.

Questa valle si può percorrerla tutta a piedi. Partendo da Mergoscia inizia il “sentierone” che porta fin su a Sonogno. Tra il sentiero e la strada scorre il fiume, il percorso e facile e la passeggiata può essere interrotta in qualsiasi momento ed è possibile prendere l’autopostale che percorre su e giù l’intera valle.

A Lavartezzo c’è il ponte dei Salti dall’andamento tipico delle gobbe di cammello, detto impropriamente “ponte romano”. E’ una costruzione medioevale a doppia arcata che ti da la possibilità di ammirare dall’alto le limpide acque del fiume con tutte le sfumature del verde che scorrono fra le rocce levigate e dalle strane forme. Aliscia si vuol fermare ma io come al solito voglio arrivare in cima dove osano le aquile. Qui si fermano tutti, noi no, proseguiamo in macchina fino a Sonogno dopo aver attraversato i caratteristici villaggi di Gera, Verzasca e Frasco dove c’è una chiesa con degli affreschi esterni in corso di restauro. Le propongo solo una fermata alla diga ma lei sembra “disinteressata”. Chissà perché!! Non la vedo molto propensa a scarpinate quindi a Sonogno le propongo una breve passeggiata per maturare la puntatina da fare in un Grotto.

Ci avviamo verso il centro del paese case in pietra caratteristiche e curate, alcuni locali in cui vendono prodotti artigianali del posto, e una cascata raggiungibile dopo una breve e facile sgambatura. Mentre io arrivo fin sotto allo scrosciare delle acque Aliscia più sotto di me è circondata da caprette ticinesi. Giunge l’ora del grotto. Lo troviamo e becchiamo quello giusto, nel senso che stiamo proprio benone. Mangiamo la solita polenta con brasato, i soliti salumi e formaggi tipici della zona. Il locale è proprio sotto la strada scovato all’ultimo istante quando cominciavamo ad avere i dubbi di trovarne uno all’altezza delle nostre boccucce e soprattutto particolare ed accogliete. Ci sistemiamo di fianco ad un forno all’aperto, poco più in la un tavolo all’interno di una botte, dove vedrei bene inseriti dei nanetti, altri tavoli sono a ridosso della gola, quasi sospesi nel vuoto, sulle panche di uno di essi sono sistemati due innamorati, in verità è lei che stuzzica, lui quasi impassibile, Aliscia mi dice “ quei due me fanno rosicà”. Le propongo di fare la stessa scena quando i due avranno liberato il posto. Appagati da tutto ciò Aliscia mi fa una proposta “andiamo a Lugano”. In realtà non è che abbia molta voglia ma mi avvio, non ci ho mai messo piede e mi piacerebbe vederla. Sarà una toccata e fuga di un’ora perché poi ci aspetta Consuelo. Lì facciamo un po’ di lungolago, subito incontriamo uno spaccato della rappresentazione lignea a grandezza naturale della chiesa di San Carlo alle quattro fontane di Roma effettuata in riva al lago per le celebrazioni dei 400 anno dalla nascita di Francesco Borromini. Poi un bel giro per negozi, vedo viuzze e scalinate che portano in alto, ma Aliscia all’istante reprime il mio istinto, capisco e continuiamo a camminare in piano.

LA NOVELLA DEI NANI E’ pomeriggio, esco da casa di Consuelo per fare un giro ad Ascona e passeggiando sul lungolago, scorgo in una viuzza il grotto Baldoria. Un localino nascosto tra pergole di vigna, tavole in sasso, e suolo in ghiaia, Il padrone un vero personaggio sposato ad una brasiliana con quattro figlie bellissime. Tengo a mente il locale per proporlo a Consu per una serata particolare. Scoprirò poi che avevo visto giusto, il locale è conosciuto e rinomato. Uno di quei posti in cui ti siedi e arrivano con formaggi e salumi sul tavolaccio, senza che chiedi nulla, o ti avvertono farfugliando qualcosa. Poi devi andare in cucina e servirti da solo, se aspetti al tavolo ti va magra . Continuo a passeggiare tanto lei e Aliscia in casa staranno ciaccolando alla grande, e non voglio disturbare, già ho esagerato occupando la metà della casa con valigie, sacchi a pelo, ciabatte, scarpe occultate un po’ ovunque, anche sopra al tetto e fra le tegole. E poi come dimenticare quel materasso gonfiabile comodo ma che una notte mi esplode durante un mio cambio di posizione! Continuo a sud del lungolago e comincio a salire per il sentiero romano, raggiungo la chiesa San Michele, accanto ad essa c’è un praticello, umido di pioggia appena caduta. Mi metto a cercare quadrifogli, ma ho sfiga non ne trovo. Già pregustavo l’idea di trovarne almeno uno. Niente di niente, solo trifogli, cerco di dividere la foglia ma non quadra non gliè somiglia pe’ niente, Proseguo per il monte Verità. Per viottoli e viuzze veramente affascinanti ed ameni, ogni tanto il lago dall’alto , case nascoste da una fitta vegetazione, fiori dappertutto, case da sballo, verde verde, un’esplosione di colori e precisione. Ad un tratto ficcanaso come pochi cerco di scorgere particolari e caratteristiche del posto, l’occhio cade su un gruppetto di figure coperte da pungitopo e ortensie; li vicino bouganville. Ma fra una foglia un ramo e un fiore intravedo un NANO. Cerco di avvicinarmi, è …BRONTOLO, non ho dubbi, vicino a lui….. PISOLO…

Intanto in casa…Racconta Consuelo Aliscia ed io stiamo a casa chiacchierando e pensando a che faranno gli altri amici tecnologici da Cinzietta che piscia in piedi per conquistare Sailor Moon in quel di Corfù, a Nicki che surfa nelle acque di Santa Monica alle tre di notte come un pazzo fuor di testa (e chi aveva mai pensato il contrario?) a Madame Cocoa che corre per Cuba col Santo su auto anni ’50 scoperchiate, capelli al vento, a Federica in liguria alla ricerca di focaccia di recco, facendosi strada tra i rovi, e paolo dove sarà? e la Pantera che sentiamo quasi tutti i giorni, e con cui mangiamo spaghetti in contemporanea all’una di notte, … Ma ti immagini Aliscia, quel matto del Greco dove sarà adesso? vestito da arabo in qualche bettola marocchina, Marco starà coccolando il suo trattore e il Mago Pacco a far le carte con la sua vicina francese. Francesca chissà dove sarà spalmata, la Suora si arriccerà il suo unico ricciolo rimasto lungo, … E così chiacchierando le ore passano. Ad un tratto si apre la porta… E silenzioso rientra Spy…”allora? piaciuta ‘sta Ascona? ti sei stancato abbastanza ora?” perchè dovete sapere che avevamo passato il pomeriggio in montagna sul Monte Tamaro, ma il nostro grillo aveva bisogno di farsi un ultimo giro di un’oretta e mezza per le viuzze dove di solito vado a correre o passeggiare la domenica. Sbircio per il corridoio. Allungo il collo al di la della cucina, vedo la sua ombra che avanza… E poi la sua faccia da scoiattolo contento, con un sorriso che va da orecchio ad orecchio…Dice “ci ho avuto un’idea…” ahia…

Aliscia…

ci ha avuto un’idea…

e adesso che facciamo? Racconta Aliscia… oddio…L’idea che Spy abbia avuto un’idea già è preoccupante di per sé…Poi a scoprire di quale idea si tratti è ancora peggio… Io ed Consuelo guardiamo attonite, incuriosite nonchè preoccupate il caro Spy…Il quale sembra tutto eccitato e soddisfatto per la sorpresa che ci attende…

allora Spy dicci dicci…Di che idea si tratta? ” ragazze io lo devo fare!!!!!” “oddio Spy COSA????” ” me ne frego della serietà !! RUBIAMO I NANI!!!!!!” “RUBIAMO I NANI???” Spy ma di che parli????” a questo punto i nostri occhi sgranati lo fissano in attesa di una risposta sensata…Che non arriverà mai!! ” eh si ragazze …Li ho visti…Tutti e sette…C’è pure biancaneve!! in un giardino in una via di Ascona…Vi prego andiamo e li rubiamo!!!! ” ahahahahaha Spyyyyyyyyyyy rubare i nani…Ahahahahaha”” ma…A dirla tutta …Gli occhi di Consuelo iniziano a brillare…Il mio sorriso si fa sempre più largo e ci fissiamo…Incredule ma già intrigate…

“dai dai lo facciamo???” Consuelo ed io…” SISISISISISISISISISI” è FATTA, è DECISO…SI RUBANO I NANI!!!!!! Ragazze è una cosa facile facile, la sera dovrebbe essere buio abbastanza, non ci sono cani che abbaiano, la siepe si supera facilmente, io entro ve li passo e voi li caricate in auto. Spero solo che siano appoggiati e non cementati altrimenti… Il colpo non riuscirà.

Bisogna solo fare attenzione a passare radenti ad una abitazione, ma sono solo pochi metri.

Dopo l’avvistamento sono passato diverse volte, in casa sembra che non ci sia nessuno. Allora si va…?????!!!! Ci prepariamo per andare al Grotto, ci sistemiamo su un tavolo in direzione della cucina, il grottarolo sta preparando polenta, brasato, funghi, poi ci sono i formaggi dell’Alpe e i salumi ticinesi, tutto innaffiato da abbondante vino rosso generoso e la rivella… Cos’è la rivella… O qualcosa scopritelo da voi. E che cavolo.

..Consuelo al “ baldoria” si crea l’alibi non per i nani ma per la linea e dice…

noi naturalmente siamo a dieta, vero Aliscia? … Bah, ma stasera abbiamo bisogno di energie… Aliscia, passami il valle di blenio, che con la polenta è un sogno.

“ü scküsa scioor, u podresa damm anca un zicc da valmagia? grazie, che sctela, sisi anca un bel tokett che’l mangiom tütt, ghè mia problemi!” paghiamo il conto e ci dirigiamo verso la gelateria “la golosa”, tanto per stare in tema… Stracciatella e pistacchio per Aliscia (che strano accoppiamento…), stracciatella e nocciola per Spy, yogurt e bacio per Consuelo, Soffia un venticello propiziatorio. Mentre Spy parte in avanscoperta a piedi, Aliscia ed io andiamo a prendere la macchina… eccoli… Brillano nella notte e ci guardano con occhi supplicanti… “liiiberaateciiiiii, ‘sta biancaneve non ci lascia dormire! sempre sesso sesso e sesso, sette non le bastano… aiuuuutoooooooo!!!! e gli svizzeri tedeschi ci urtano con i loro sandali coi pedalini e la loro parlata secca e gutturale!!” con scatto felino Spy balza oltre la siepe, bisbigliando un urlo di guerra.

“Consuelo…Spy…Pssssttttt ma vi ricordate il film Amélie??? lei che prende il nano del padre e lo fa viaggiare per tutto il mondo mandando le cartoline al papà??? ahahahaha si che bello!!!! daaaaiiiiii facciamoci anche noi le foto coi nani e poi le mandiamo agli amici tecnologici!!!!!!!” ” ssshhhhhh Aliscia fai piano…Parla piano…Ecco ecco Spy col nano…Ce lo passa …Lo prendo io e te lo passo, tu caricalo in macchina…” ” ragazze è in arrivo BRONTOLO prendetelo, attente a non romperlo!” ECCOLOOOOOOO Brontolo è nelle nostre mani…Carino!!!!!! lo prendo e lo metto nel bagagliaio…Consuelo mi guarda e ride sghignazzando uazz uazz e sbaragnauzzzzz tentando di trattenere le risate matte che ci stanno travolgendo…

ops…Arriva il secondo nano…PISOLO…Uh che tenero pisolo mi è sempre piaciuto!!!! evvai anche lui nel bagagliaio…

azzzzzz…MAMMOLO è rimasto impigliato nella siepe, aspetta che vengo ad aiutarti…

Consuelo ma questo mica è mammolo!!!!! chi c… hai preso???? volevo mammolo!!!!! Spy piglia mammolo!!! ” ma che ce frega de mammolo, piglia questo che se ci beccano ci fanno neri!” ” e va bè… ma che palle… Io volevo mammolo questo chi c… è????? ” ” oddioooooo è DOTTO che palle!!!!!!!” c… Spy proprio dotto!!! so sette e tu vai a piglia proprio dotto!!! va bè carichiamo anche dotto …

“dai Spy esci di corsa e andiamo” “aspetta, Consuelo in casa ti serve un putto??? c’entra in macchina?” “Spy molla i putti e i nani e andiamo dai!!!” “Spyyyyy muovi il culo che arriva gente…Andiamoooooo” e siamo in macchina…Dopo…Un nanosecondo ( appunto!!!) scoppiamo a ridere come pochi…COI NANI NEL BAGAGLIAIO!!!!!! Ragazze è fatta abbiamo rapito i nani, a Consuelo viene l’idea di portarli insieme a noi a guardare le stelle cadenti. Aliscia ride come una pazza, io quasi me la faccio sotto, ho un dolore alle mascelle, Consuelo sale su per la strada come una pazza.

CONSUELOOOO va piano che i nani ballonzolano nel bagagliaio. I rumori sono tropo forti ci fermiamo, e quello che pareva mammolo lo porto all’interno dell’auto.

Aliscia ce la su ancora con dotto…

“Ma perchè perchè hai preso DOTTO, è il più antipatico.

“Ma che antipatico, è un nano!!” “Però Bruttolo sto nanottolo…, guardali da vicino” “Consuelo accendi la luce che lo voglio guardare in faccia” Si si si proprio brutto” Arriviamo al parco Parsifal, una radura, senza lampioni e luci, solo la luce di un fuoco rimasto acceso di un barbecue, “dai proviamo se anche stasera vediamo le stelle cadenti …Daaaiiiii io Consuelo e Spy ci siamo sdraiati sull’erba ( brrrrrr che freddo!) ognuno con un nano a rimirar le stelle…Ma stasera solo una stella ma luminosissima e con una scia che ci veniva addossa…

ma siamo così divertiti coi nostri nani…

“Spy…Ma che nano mi hai dato?” ” Aliscia hai talmente rotto con sta storia di mammolo- dotto che mò te becchi brontolo e te lo tieni stretto…Tiè!!!” e va bè insomma …Io mi abbraccio brontolo, oddiooooo che ridere ahahahahahaha ci vorrebbe una bella foto!!!!!! ClickFlash Consuelo: insomma ragazzi…

come poteva finire una storia di una settimana di IN TERRA ELVETICA? col nano… No? adesso però Spy è tanto stancolo…

andiamo Aliscia, rimbocchiamogli le coperte… Ma pensi che riusciremo a togliergli mammolo dalle braccia? lo tiene tanto stretto al petto… Anzi strettolo… Al pettolo… Cavolo… È dotto? sisisisisisissi, è dotto…Usmalo hehehehehe buonanottola!!! AliSpyConsu Un’altra giornata con Aliscia, ma la destinazione finale sarà il Grotto, e te pareva…Da Ascona a Porto Ronco per prendere al volo un traghetto che ci porta all’isola di Brissago, praticamente lì davanti. Un giardino botanico che occupa tutta la sua estensione, lì un’infinità di specie arboree ed anche un orto botanico con tante specie aromatiche nascosto da una costruzione rettangolare con un bell’arco. Ed in più all’interno una fontana ed un libro per esporre i propri desideri. Vedo Aliscia che scrive fitto fitto, quasi di nascosto, getta anche una moneta nella fontana, chissà che i suoi desideri non si siano già realizzati. Scatto foto ad Aliscia tra canne di bamboo, uccelli multicoloti dalle code lunghissime e mentre la fotografo le dico che l’ambiente mi ricorda Bali.

E’ domenica giorno della mia partenza, ma non respiro quell’aria tipica di fine vacanza, anche perché noto che Consuelo come al solito tergiversa, si impigrisce e non scruto in lei tanta voglia, in questi casi bisogna spronarla. In realtà anch’io sono come lei, ma quel giorno voglio chiudere in bellezza e gli dico: “dai andiamo”. Il Lunedì lei ha degli ospiti e la casa dopo la permanenza di Aliscia e del sottoscritto è stata messa a dura prova. Le prometto che la sera al ritorno la aiuterò a dare una risistemata. La vedo molto incerta, non conosce la mia padronanza in arti donnesche.

Ripercorriamo la valle Maggia e arriviamo alla partenza del sentiero che conduce Al Lago del Mognolo. Anche qui acqua che scorre, non porto la macchina fotografica e me ne pento. Durante il tragitto incontriamo ruscelletti e fontane, un sentiero da inizio stagione dapprima immerso in una vegetazione non molto fitta ad alto fusto e successivamente allo scoperto, finchè da una finestra si apre la visione del lago, bello, rilassante, percorrendolo a destra c’è un casolare con dei ragazzi e ragazze che ne hanno preso possesso, probabilmente hanno passato li la notte, c’è un fuoco acceso e stanno cucinando qualche cosa da mangiare al volo, li salutiamo e continuiamo fino alla sorgente da dove ci dissetiamo. Poi un po’ di chiacchiere che scorrono via veloci osservando costantemente tanta amenità tutta insieme. Al ritorno facciamo un altro percorso, passiamo tra vacche al pascolo con tanto di campana al collo che da quel tocco di completezza al luogo; all’alpeggio c’è chi sta mungendo le vacche e le capre. E penso a quando sia faticosa questo tipo di vita ma quando buono e sano possa essere qualsiasi prodotto che ne derivi. Il resto del percorso è immerso nella vegetazione con predominanza di castagni, scendiamo velocemente anche perché ci attende il bis al Grotto Puzzash. Ah dimenticavo la cascata del Feroglio, proprio lì, dove l’acqua dopo aver zig-zagato fra rocce levigate e strette si getta verso la valle dopo un salto di decine di metri, da lassù in cima tutto sembra in miniatura e poi… E poi tante altre cose ancora …



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