Il Sudafrica di Patrizio di 1

Ecco la prima parte dell’itinerario di viaggio che ha seguito Patrizio in Sudafrica (qui la seconda...), nel viaggio che ha intrapreso le ultime settimane di marzo 2006, che sarà raccontato nelle prossime puntate africane di Turisti per Caso. Ringraziamo per l’organizzazione e la gestione del viaggio l’agenzia
Scritto da: Redazione TPC
il sudafrica di patrizio di 1
Ecco la prima parte dell’itinerario di viaggio che ha seguito Patrizio in Sudafrica (qui la seconda…), nel viaggio che ha intrapreso le ultime settimane di marzo 2006, che sarà raccontato nelle prossime puntate africane di Turisti per Caso.

Ringraziamo per l’organizzazione e la gestione del viaggio l’agenzia South Africa Tourism e la compagnia aerea South African Airways. Primo giorno Ore 5.35 – Arrivo da Francoforte a Cape Town. La guida vi da il benvenuto all’aeroporto e vi accompagna all’hotel “Eastern Boulevard Garden Court”.

Nel pomeriggio tour di Cape Flats. Il termine Cape Flats si riferisce a una distesa di terra piatta e sabbiosa situata nella periferia di Cape Town. È stata descritta come la “terra di scarico dell’apartheid” ed è qui che le persone di colore venivano trasferite.

Nel contesto del Sudafrica con le sue 11 lingue ufficiali, tre sono correnti a Cape Town: inglese, afrikaans e xhosa. Comunque, la maggior parte delle persone di Cape Flats, anche se formalmente dovrebbe parlare afrikaans, in realtà parla una lingua chiamata Kapie-taal. Una lingua dove predomina l’Afrikaans ma che include l’inglese e alcune parole in xhosa. Nel linguaggio delle persone più anziane non è addirittura raro trovare qualche parola danese. La cosa eccitante della lingua di Cape Flats è che è dinamica e sempre in mutamento, incorporando nuove esperienze e situazioni.

La varietà della musica, che chiameremo collettivamente la “Musica di Cape Flats” si riflette nei tipi di musica e negli stili degli artisti che sono emersi. Dal suono tradizionale di Amampondo, al soul/r&b di Vicky Sampson e le combinazioni di opera e canzoni tradizionali del soprano Sibongile Khumalo: si può dire che Cape Flats è una terra baciata da una grande ricchezza di talenti musicali.. Senza contare i numerosi artisti jazz come Basil Coetzee, Wiston Mankunku, Exra Ngcukana e Robbie Jansen, che hanno contribuito allo sviluppo dell’unico South Africa Jazz.

20.00 Cena al “Panama Jack’s Restaurant”, al porto di Table Bay ^Secondo giorno 7.00 – Visita alla City Bowl A prima vista Cape Town sembra essere piuttosto piccola e nettamente organizzata. Questo perché è circondata dal massiccio Table Mountain che sembra racchiuderla come una ciotola (in inglese, Bowl). Da qui deriva il nome City Bowl per descrivere il terreno tra la montagna e il porto. Qui si trovano alcune delle parti più antiche, come Oranjezicht, Tamboerskloof, Gardens e il Bo kaap (Malay Quarters). Più ci si avvicina alle Table Mountain, più il terreno diventa erto. Nella City Blow ci sono, oltre a negozi e uffici, tante attrazioni turistiche, come – ad esempio – il castello di Good Hope (buona speranza), City Hall, il parco Company’s Garden, il Parlamento e molti musei. Tutte le mete si possono raggiungere a piedi.

8.00 – Partenza per Hout Bay Hout Bay è uno dei posti più belli e noti della penisola del Capo, meta obbligata di ogni visita a Cape Town. Percorrere la via di accesso che inizia da Camps Bay è una splendida gita lungo il mare. La città si trova in una pittoresca baia protetta dal vento, circondata a ovest dalle montagne Karbonkel (il famoso monte sentinella, avamposto sul mare) e a est dai monti Constantia e Chapman’s Peak.

Il nome Hout Bay (Wood Bay) è stato dato da Jan van Riebeeck, che ha trovato qui dense foreste da cui ha tratto il legname per costruire le navi e il Castello.

Nel 1681 nascono le prime fattorie a Hout Bay (Ruyteplaas e Kronedal). L’industria della pesca su scala commerciale sviluppò solo un centinaio di anni dopo. Nel 1904 aprì un’industria di conservazione di cibi in scatola, che negli anni a venire diede a Hout Bay una grande spinta economica.

8.45 – Crociera alle Isole Seal 9.30 – Partenza via Chapman’s Peak per Cape Point. Pranzo al “Black Merlin” La parte più a sud della penisola del Capo presenta due punti di grande interesse: il Capo di Buona Speranza e Cape Point, situato più a sud e più in alto. Entrambi i capi si trovano nei 7800 ettari della sezione Buona Speranza del Parco Nazionale della penisola del Capo, a 13 km oltre il cancello di entrata. La strada di accesso conduce in un’ampia e affollata area di parcheggio, dove ci sono uno snack bar e un ristorante esclusivo con una fantastica vista sul mare. L’ultimo pezzetto di strada per arrivare al picco si può percorrere a piedi o con una ferrovia a cremagliera. 120 gradini intagliati dalla pietra naturale portano al vecchio faro di Cape Point Peak, a 250 metri sul livello del mare. Da quassù si può vedere il Capo di Buona Speranza a ovest. Un percorso escursionistico di un’oretta (solo andata) unisce i due capi. Il Capo di Buona Speranza si può raggiungere anche in macchina.

Simon’s Town con le sue case vittoriane e danesi è una cittadina di mare molto carina. I ristoranti e i coffee shops nella strada principale e nel nuovo lungomare di Quayside con la vista sul porto sono un modo invitante per passare un po’ di tempo.

Simon’s Town è ricca di significato storico. L’insediamento fu fondato nel 1743, come punto d’appoggio invernale del primo governatore del Capo, Simon van der Stel (da cui prende il nome). Dopo che gli inglesi occuparono il Capo nel 1806, la città divenne base della Marina Reale. Nel 1957 divenne una base navale sudafricana. Vicino a Simon’s Town, un’attrazione speciale è la colonia di Pinguini Jackass (letteralmente, pinguini mulo, così chiamati per il verso che emettono, simile a un raglio) a Boulders Beach. Da qualche anno a oggi, sotto l’amministrazione del Cape Nature Conservation questi graziosi uccelli sono abbastanza amichevoli con gli umani, ma non vogliono essere toccati. Nei caldi giorni d’estate persone e pinguini si tuffano insieme nelle acque chiare e poco profonde della baia, circondate da grandi massi rotondi. I pinguini Jackass sono l’unica specie di pinguino che vive nel continente africano, 100 anni fa ce n’erano molti alla Cape West Coast, con le sue acque fredde. Dato che la carne di pinguino è apparentemente commestibile, sono stati spietatamente cacciati. Poi lo sfruttamento eccessivo della pesca nel mare e la mancanza di aree di riproduzione hanno portato all’estinzione quasi totale della specie. Il gruppo restante è tuttora minacciato, nonostante la crescita della colonia di Simon’s Town da 1500 a 3500 esemplari. La crescita della colonia però sta già causando problemi con gli umani residenti nelle vicinanze. 16.00 – Giro in elicottero con NAC, sorvoliamo la città e il porto Esploriamo le meraviglie della penisola del Capo con uno dei famosi voli di esplorazione, la compagnia è specializzata nei voli in elicottero e nei charter fatti su misura che partono dal lungomare Victoria & Alfred. Si può godere di una favolosa vista panoramica della città e della Table Mountain, dell’oceano Atlantico e delle cime delle montagne della penisola del Capo.

18.30 – Serata nella cittadina.

Visita alla più antica “bisca” di Langa dove potete interagire coi locali e assaggiare la birra tradizionale. Qui sarete intrattenuti da musica tradizionale. Visita a una famiglia nelle case in via di sviluppo per un drink insieme.

Cena al b&b “Vicky’s” a Khayelitsha e visita al lungomare di Khayelitsha, in un pub dove interagire coi locali.

^Terzo giorno 8.15 – Partenza dall’hotel e trasferimento all’imbarco Nelson Mandela per una gita alla Robben Island. Il giro include la visita alla tristemente nota prigione di massima sicurezza, l’interazione con alcuni ex prigionieri politici, una visita guidata in autobus di circa 45 minuti, la possibilità di esplorare le attrazioni del porto nella baia di Murray, come il santuario musulmano o kramat.

Durante i primi giorni dell’occupazione bianca del Capo, Robben Island – che misura 500 ettari e ha 12 km di coste – era usata come prigione colonica.

I cosiddetti “delinquenti” che venivano portati qui, erano in maggioranza ribelli khoikhoi. Con rarissime eccezioni i tentativi di evasione fallivano, e la maggior parte dei fuggiaschi affogava nella lunga distanza a nuoto per raggiungere la costa.

Nel 1961 la prigione più famosa del Sudafrica fu costruita a Robber Island. Qui erano tenuti i prigionieri politici del movimento antiapartheid, insieme ai più feroci criminali. Il più famoso internato era Nelson Mandela, che visse qui per 27 anni in una minuscola cella di 5 metri quadrati. Le condizioni di vita erano, soprattutto nei primi anni, estremamente dure. I prigionieri dovevano lavorare in miniera, non erano vestiti a sufficienza e dovevano dormire in un sottile materassino di paglia sul pavimento di pietra. Attraverso scioperi e proteste senza esito, nel 1971 i prigionieri ottennero l’implementazione di migliori condizioni umane e il permesso di studiare. Lo stesso Mandela descrive i suoi 27 anni a Robber Island in modo molto emozionante nella sua autobiografia, “Long walk to freedom”.

Robber Island è oggi un museo e un luogo nazionale della memoria. Ogni ora un veloce catamarano traghetta dall’imbarco Nelson Mandela alla torre dell’orologio sul lungomare. La gita prevede anche il giro turistico attorno alla prigione, dove si può vedere anche la cella di Mandela. C’è un autobus che è possibile prendere per visitare la cava di calce, dove i prigionieri dovevano lavorare sotto a un sole accecante e senza protezioni.

12.30 – Ritorno da Robber Island 13.00 – Sbarco sul lungomare di Victoria & Alfred e trasferimento al SABC (South African Broadcasting Corporation). Incontro con i rappresentanti del Cesvi.

Cena in hotel.

Quarto giorno 8.45 – Partenza per il museo dei trapianti al Groote Schuur Hospital (Cape Town) 10.30 – Partenza per la tenuta vinicola Vergelegen, nel West Somerset. Sarete scortati in una visita guidata delle cantine, da concludere con una degustazione di vini.

http://www.Vergelegen.Co.Za/ “Vergelegen” (che significa “situato molto lontano”) fu assegnata al Governatore del Capo nel 1700, la proprietà aveva una storia lunga e affascinante fino a quel momento. È una delle tenute più celebrate del Sudafrica, casa di alcuni tra i migliori vini prodotti nel paese e casa del grazioso Cape Dutch Manor.

Willem Adriaan Van der Stel fu un uomo dai molteplici interessi che trasformò le terre incolte in un vero paradiso. Piantò viti, alberi di canfora e querce, creò frutteti e boschetti di arance, introdusse bestiame e pecore. Durante la sua unica storia, Vergelegen ha sviluppato una cultura unica. Oggi, è uno di quei rari luoghi dove i visitatori possono iniziare una progressiva scoperto in un mondo che armonizza passato e presente.

17.00 – Partenza dal West Somerset per Wilderness 18.00 – Hotel “Wilderness Beach”, cena in hotel ^Quinto giorno 8.30 – Partenza dall’hotel per Mossel Bay (distanza in auto, 50 km). Riprese al Post Office Tree e visita al complesso del museo di Bartolomeu Diaz.

10.30 – Partenza per Wilderness, Knysna, Tsitsikama, Plettenberg Bay Un posto di “Persone, bellezza e mistero”, questo viene in mente quando si vuole descrivere Knysna. Il clima eccezionalmente equilibrato con piogge distribuite lungo tutto l’anno, assicura che resti perennemente verde.

La città si annida tra l’impressionante montagna Outeniqua e l’Oceano Indiano, con la foresta nota in tutto il mondo che la circonda col suo manto protettivo. Nel cuore di Knysna c’è il lago di 21 ettari, protetto dal mare dal monolite sabbioso “Heads”. Silenziosa sentinella lungo i secoli della ricca storia di questa unica parte di “Paradiso in terra”.

Il parco nazionale di Tsitsikama è situato nel cuore della pittoresca regione turistica conosciuta come Garden Route, nel capo più meridionale del Sudafica. Tsitsikama è una parola Khoisan (la prima lingua degli abitanti dell’area) che significa “Posto dove c’è molta acqua”.

Il parco incorpora 80 km di coste rocciose con mari e paesaggi spettacolari, una remota regione montuosa con remote valli coperte dalla montagna Fynbos e foreste temperate con profondi gorghi fluviali che portano al mare.

Crociera nello Storm River, dalla bocca alla foce. La barca parte ogni 45 minuti, dalle 9.30, con ultima partenza alle 14.45. Il tempo di viaggio totale è 40 minuti.

19.00 – Arrivo a Port Elizabeth. Accettazione all’hotel “Garden Court Kings Beach”.

Cena in hotel Sesto giorno 8.00 – Partenza da Port Elizabeth a Port Alfred (160 km).

Incontro con la guida locale che vi accompagnerà alla cittadina, per conoscere qualcosa sugli Xhosa, le loro tradizioni e il loro adattamento alla vita moderna.

18.00 – Accettazione all’hotel “Royal Guest House” 20.00 Trasferimento per cena al ristorante “Guido’s” ^Settimo giorno 9.00 – Partenza dal Port Alfred per l’aeroporto East London. La guida vi lascerà all’aeroporto in partenza per Cape Town.

11.50 – Volo per Durban 13.00 – Arrivo all’aeroporto internazionale di Durban e trasferimento in hotel. Incontro con la guida in aeroporto.

13.30 – Accettazione al “Marine Parade Garden Court” 14.00 – Visita al mercato indiano e alla città di Durban.

Se Jhoannesburg è una città economica e Cape Town culturale, Durban ha sicuramente una cultura da spiaggia. Anche gli uffici dei palazzi più alti guardano verso l’Oceano Indiano, e indaffarati uomini d’affari appendono giacche e cravatte per entrare negli shorts e fare jogging sul lungomare all’ora di pranzo. Molti portano sempre in macchina una tavola da surf e acchiappano velocemente qualche onda prima o dopo il lavoro (o entrambi). Il lungomare di Durban è un’esperienza culturale. Qui si possono trovare famiglie in vacanza, giovani surfisti indisciplinati, signore indiane che camminano sulla sabbia in modo molto elegante nei loro sari di seta, guaritori tradizionali che raccolgono bottiglie di acqua marina da usare come medicina e giovani ragazze che costringono le loro grazie in bikini striminziti. In qualche modo, si mischiano in un tutto unico, eterogeneo e molto strano! Lo shopping è un’esperienza speciale a Durban, l’influenza orientale dell’enorme popolazione indiana aggiunge un tocco speziato, letteralmente e figurativamente. Si può esplorare il mercato indiano o semplicemente gironzolare per Grey Street, piena di piccoli negozi molto interessanti di tutti i tipi.

17.00 – Incontro con Enrico Davoli (direttore di Medici Senza Frontiere, Italia) 19.00 – Cena al “The Jewel of India” Ottavo giorno 8.00 – Partenza da Durban. La distanza complessiva del viaggio per Nongoma è di circa 290 km, di cui i primi 110 km su una strada molto bella.

Fermate lungo il tragitto a Umhlanga Rocks, per riprendere la costa, e Ballito, per una visita all’associazione per l’infanzia, accompagnati dal sig. Davoli.

Da Gingindlovu la strada volta all’interno attraverso il cuore della terra degli Zulu e attraversa due notevoli villaggi culturali, Shakaland e Simunye.

Ci sono inoltre diversi campi di battaglia lungo il percorso – Ekutuleni, Umgungunlovu, Ulundi.

Arrivo a Nongoma per assistere a una cerimonia Zulu.

16.00 – Partenza per Ulundi. Accettazione all’hotel “Garden Court”.

Cena in hotel Siamo arrivati solo a metà del viaggio di Pat in Sudafrica, tra le nostre pagine altri otto giorni di spostamenti.



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