Finalmente il Kgalagadi

Tutto quello che c’è da sapere per scoprire il Kgalagadi Transfrontier Park e Cape Town
Scritto da: honey-sunny
finalmente il kgalagadi
Partenza il: 27/07/2017
Ritorno il: 20/08/2017
Viaggiatori: 4

Sudafrica (Kgalagadi Transfrontier Park e Cape Town)

Luglio/agosto 2017

 

A) INFORMAZIONI GENERALI:

 

 

Perché questo viaggio: Erano anni che ci sognavamo il mitico parco transfrontaliero Kgalagadi (metà è in Sudafrica e metà in Botswana e si può accedere anche dalla Namibia) ma, nonostante avessimo più volte cercato di andare, non siamo mai riusciti a prenotare (dopo spiego le problematiche che ci sono). Quest’anno ce l’abbiamo fatta e poi abbiamo unito un tour della Namibia (visitata già due volte) inserendo la parte sud che non avevamo mai visto più alcuni posti a nord dove siamo già stati. Poi, siccome il nostro volo passava da Cape Town, città che a noi piace tantissimo, abbiamo aggiunto 2 notti.

Chi visita solo il Kgalagadi arriva in volo ad Upington, affitta lì la macchina e poi la restituisce nello stesso posto. Se invece si vogliono unire altri giri si può sempre arrivare ad Upington affittare la macchina, visitare il parco, proseguire poi per altre destinazioni (esempio: Namibia con rilascio auto a Windhoek, Botswana con rilascio auto Maun piuttosto che Kasane se si va fino a nord, Sud Africa con rilascio ovunque).

Noi abbiamo fatto il giro in questo modo in base alle disponibilità che ho trovato al Kgalagadi, per questione del costo dei voli e per non pagare il dropp-off della macchina.

Quest’anno, per la prima volta, siamo andati con una famiglia di nostri amici, Monica, Pietro e loro figlio Luca, soprannominati i Pocket. Per loro è stata la prima esperienza in Africa e sono tornati super soddisfatti.

Estrapolo dall’itinerario intero solo la parte relativa al Kgalagadi e Cape Town da pubblicare nella sezione Sud Africa. La restante parte andrà nella sezione Namibia

 

Quando: dal 30.07.2017 al 03.08.2017 nel Kgalagadi poi dal 17 al 19 a Cape Town.

 

Itinerario: volo su Whindhoek (Namibia), Kgalagadi Transfrontier National Park (in Sud Africa), tour della Namibia poi volo su Cape Town e qui 2 notti.

 

Valuta: Rand sudafricano. Il cambio è di 15,00 circa. Quello che abbiamo pagato prima di partire è variato da 14,00 a 16,00. Durante il viaggio circa 15,00.

 

Prenotazioni del Kgalagadi: possono essere fatte solo sul sito ufficiale dei parchi sudafricani, il SanPaks (https://www.sanparks.org/). Si vede la disponibilità reale. Se rimane qualche camera libera è perchè nessuno riesce a prenotarla per questione di tempistiche per arrivarci. Questo è uno scoglio enorme perchè ci sono pochissimi posti letto (sono 323 distribuiti in 9 lodge, 4 dei quali hanno solo 8 posti letto e 1 solo 10, più avanti spiego bene nel dettaglio dove si può dormire) e quando aprono le prenotazioni vanno tutti a ruba. I prezzi sono abbordabili. Molti scelgono la soluzione del campeggio, che costa ancora meno, dormendo nella tenda sopra la jeep o per terra. Nella parte del Sud Africa le aeree campeggio sono Mata-Mata, Nossob e Twee Rivieren. Hanno disponibilità per 480 persone in 80 piazzole. Ogni piazzola può ospitare fino a 6 persone ma solitamente si vede solo una coppia per piazzola, per lo più persone anziane, quindi non si raggiunge quasi mai il numero massimo consentito. Hanno i bagni in comune. Ed infine c’è un lodge extra lusso, l’iXaus con pochissimi posti letto dove una camera doppia costa R 8780 (circa 600 euro) compresi tutti i pasti e i game drive. Nel lato del Botswana ci sono due lodge e poi alcune aree sosta dove non ‘è nessun servizio. Bisogna portarsi anche l’acqua per lavarsi oltre a tutto il necessario per cucinare. Noi abbiamo scelto 4 lodge. La fatidica data di apertura prenotazioni è indicata sulla pagina: https://www.sanparks.org/tourism/reservations/bookings_periods.php. Fino ad ottobre 2016 le aprivano il primo giorno lavorativo di 11 mesi prima. Ad esempio il primo di settembre 2016 aprivano le prenotazioni per agosto 2017 presso gli uffici o telefonicamente mentre il 2 settembre on-line. Ora le aprono ogni mese e mezzo. Per intenderci le aprono il 1°dicembre per novembre dell’anno dopo e poi il 23 gennaio per tutto dicembre e gennaio. Guardate lo schema on-line che è sicuramente più chiaro. Per i mesi in cui c’è leggermente meno turismo è un pochino più facile ma per luglio e agosto, quando la richiesta è notevole, è davvero difficile. La gente passa la notte fuori dagli uffici, se vanno in loco, oppure davanti al pc, per le prenotazioni on-line. Se rimane qualche camera libera è perchè nessuno riesce a prenotarla per questione di tempistiche per arrivarci. Quindi questa volta non volevamo dover rinunciare e ci siamo mossi con larghissimo anticipo. Già a maggio 2016 mi sono messa a studiare tutto il giro da unire al Kgalagadi in modo tale da avere tutto pronto e fissato nel momento in cui aprivano le prenotazioni il 2 settembre. Studiare un giro di 3 settimane non è un lavoro veloce. Sono stata aiutata dal fatto che siamo già stati 2 volte in Namibia quindi, conoscendo, ho velocizzato notevolmente. Comunque, fatto sta che alle 00.00 della notte tra il 1° e il 2 settembre ero prontissima. Allo scoccare dell’ora “x” hanno bloccato tutti i sistemi per aggiornarli. Mio marito dopo un pò ha rinunciato ed è andato a dormire … io assolutamente no. Dopo un paio d’ore sono riuscita ad entrare. Moltissimi posti erano già prenotati da chi lo ha fatto il giorno prima. Avrei voluto farlo pure io ma, a parte il costo notevole, poi non avevo idea di come funzionasse e avevo paura di non capire perfettamente quello che dicevano. Quindi ho deciso di farlo on-line. Quando sono entrata nel sito ho guardato velocemente dove c’era posto (imprecando per il fatto che il Kieliekrankie era già tutto pieno) e ho fatto le prenotazioni accaparrandomi Kalahari, Nossob, Gharagab e Bitterpan. Bisogna considerare bene le distanze tra i vari lodge perchè le piste sono su sabbia e i tempi di percorrenza sono lunghi. Considerate poi che nel parco c’è solo un ristorante al Twee Rivieren quindi in tutti gli altri lodge bisogna portare il cibo e cucinare da soli (le cucine sono attrezzate) e poi solo 3 campi (Mata-Mata, Nossob e Twee Rivieren) sono recintati quindi negli altri possono girare predatori e compagnia bella. E’ un parco da non prendere sottogamba. Bisogna essere ben ben a conoscenza di quello a cui si va incontro. Noi ci siamo avvicinati a questo parco dopo anni di Africa. Quando si prenota il Kgalagadi, come tutti gli altri parchi del Sud Africa, si paga subito con carta di credito. Si ha un 5% di sconto. Nella prenotazione non sono comprese le conservation fees (costo giornaliero del parco) che si possono o aggiungere quando si prenota on-line o pagare in loco quando si arriva al gate oppure, comprando la wild card, in questo caso nulla più è dovuto.

Wild card per il Kgalagadi e i parchi sudafricani:

  • https://www.sanparks.org/wild_new/ sito per acquisto on line Wild Card
  • https://www.sanparks.org/wild_new/tourism/pricing.php Costi Wild Card
  • https://www.sanparks.org/docs/tourism_tariffs/daily-conservation-fees-2016-2017.pdf?time1479488772

costi ingresso Kgalagadi

Consente l’ingresso per 1 anno dalla data di emissione in quasi tutti i parchi Sudafricani (quelli compresi sono 79). La tessera è acquistabile all’ingresso di ogni parco nazionale sudafricano ed è nominativa oppure si può acquistare on-line prima di partire, nel sito ufficiale Sanpark. In entrambe i casi per gli ingressi si usa un foglio che viene stampato. La tessera vera e propria arriverà a casa dopo circa un mese. Esistono formule diverse in base alle varie necessità dei visitatori. La Wild Card conviene specialmente se si è una famiglia. I costi sono i seguenti:

– family Rand 4130 = € 275 circa (2 adulti che viaggiano con i propri figli, massimo 5, al di sotto dei 18 anni di età)

– coppie Rand 3455 = € 230 circa

– singola Rand 2210 € 147 circa

I prezzi sono anche differenti se si è cittadini sudafricani oppure no.

 

Prenotazioni di Cape Town:

Direttamente sul sito dell’hotel Leisure Bay Apartments (http://www.leisurebay.co.za/) pagando la metà all’atto della prenotazione e metà in loco. Volendo è gestito anche dalla Booking, questo consente di pagare tutto all’arrivo.

Lodge:

31.07.2017 Kalahari Tented Camp Kgalagadi T.N.Park 1 family desert tent FDT4 SC R 2145 € 130

01.08.2017 Nossob Rest Camp Kgalagadi T.N.Park 2 cottage CH4 SC R 1990 € 122

02.08.2017 Gharagab Wilderness Camp Kgalagadi T.N.Park 2 log cabin LC2 SC R 2990 € 181

03.08.2017 Bitterpan Wilderness Camp Kgalagadi T.N.Park 2 red cabin RC2 SC R 2990 € 181

17.08.2017 Leisure Bay Apartement Cape Town 1 appartamento S.C R 1600 € 113

18.08.2017 Leisure Bay Apartement Cape Town 1 appartamento S.C R 1600113

SC vuol dire self catering, non c’è ristorante ma in camera ci sono cucine attrezzate

 

Voli: li abbiamo prenotati a settembre 2016, direttamente sul sito delle compagnie aeree, per un totale di € 3.596. I prezzi sono per 4 adulti visto che i miei figli (Matteo 17 anni e Martina 15) non hanno più nessuno sconto. All’andata abbiamo viaggiato con l’Ethiopian da Malpensa a Whindoek, via Addis Abeba (con voloce scalo tecnico a Roma, nella prima tratta) al costo di € 462 a testa. La tratta Whindoek-Cape Town con South African Airways unita al rientro intercontinentale da Cape Town a Malpensa, via Dubai, con la Emirates al costo di € 437.

Abbiamo avuto un problema con l’Ethiopian. Quattro mesi prima di partire ci hanno scritto che dovevamo restare 24 ora ad Addis Abeba in scalo perchè la tratta a lì fino a Windhoek quel giorno era stata annullata e veniva percorsa solo a giorni alterni. Per noi era impossibile pensare di arrivare un giorno dopo. Questo comportava dover percorrere in un pomeriggio oltre 600 km. per arrivare a pernottare dove avevamo prenotato al Torgos Lodge, al gate di Mata-mata, l’accesso al Kgalagadi. In Africa è sconsigliatissimo viaggiare di notte perchè non ci sono luci e gli animali girano. Abbiamo dovuto quindi anticipare di un giorno la partenza e abbiamo aggiunto una notte al Torgos Lodge. Siamo stati fortunati, abbiamo prenotato le ultime camere disponibili. Poco male così abbiamo avuto un giorno in più da dedicare al Kgalagadi.

Auto, navigatore e dropp-off: abbiamo optato per la Rental Car – www.rentalcars.com (operatore che affitta auto di tutti i rental car internazionali). Vedi le tariffe che offrono Avis, Europcar, Herz ecc.ecc. scegli quella che più ti aggrada, si può parlare anche con un operatore. Tutte queste agenzie hanno il banco all’interno dell’aeroporto e le auto appena fuori quindi puoi partire direttamente da qui senza passare per la capitale. Oltretutto avevamo un sconto di 400 euro per un piccolo disguido (non imputabile a loro ma all’operatore in loco) che abbiamo avuto l’anno scorso ad agosto ad Upington (Sud Africa). Ci hanno fatto questo buono (ad essere sinceri non pensavamo che ci dessero nulla) da scalare sull’affitto seguente. Quindi a settembre 2016 abbiamo prenotato, tramite loro, all’Avis, un Toyota Hillux double cab 4×4 con hard top per noi ed uno per i nostri amici per il tour della Namibia e poi un pullmino Hunday H1 (8 posti) per i 2 giorni a Cape Town per tutti quanti. Le due jeep in Namibia erano praticamente nuove. Con l’Avis si poteva affittare una seconda ruota di scorta ma pala e corda per estrarre la macchina se ci si insabbia, non sono disponibili.

Abbiamo speso:

– Toyota: € 1704 (20 giorni) + € 120 di assicurazione – pagato acconto di € 150 al momento della prenotazione (a settembre dell’anno prima) e il saldo un paio di mesi prima.

Poi in loco (ma prenotati con la macchina) il GPS con le tasse (Nad 2100 € 140: al giorno Nad 105 € 7) e il border permit per portare l’auto in un altro stato (Nad 1460 € 97). La doppia ruota di scorta non ce l’hanno fatta pagare. Ci avrebbero addebitato il costo dell’utilizzo se che bucavamo le altre due.

– Hunday: € 257 (2 giorni x € 128,50) – GPS Rand 200 (Rand 100 € 6,60 al giorno)

Riportando le macchine dove le abbiamo ritirate non paghiamo nessun drop off. Bisogna consegnarle ovviamente con il pieno fatto.

Patente e guida: la guida è a sinistra. I fari della macchina devono essere accesi anche di giorno. Ci sono pareri discordanti riguardo alla patente internazionale. I rental car non la chiedono. Potrebbe chiederla la polizia se vuole proprio rompere le scatole. Nei nostri diversi giri in Sud Africa nessuno ce l’ha mai chiesta. Se serviva abbiamo sempre fatto vedere quella italiana. Comunque, per 86 euro, non conviene rischiare.

Km. percorsi: nel Kgalagadi circa 1.100, a Cape Town circa 350.

Malaria: nel giro che facciamo noi la malaria non c’è. Non ci sono fiumi, non c’è acqua quindi non ci sono le zanzare. E poi se anche fosse, in inverno, con le temperature basse, non ci sarebbero.

 

Documenti e visti: IMPORTANTE se fate anche solo scalo in Sud Africa: dal 01.06.2015 ci sono nuove regole per l’ingresso dei minori (anche solo in transito) in Sud Africa. Ogni minore, anche se in viaggio con entrambe i genitori, deve essere in possesso di un certificato di nascita multi lingue. Su questo vengono indicati nome del minore con data di nascita e i nomi dei genitori. Questo documento si richiede all’anagrafe del proprio paese ed è gratuito. Un sito sul quale poter guardare i vari aggiornamenti è il sito della Farnesina Viaggiare sicuri (http://www.viaggiaresicuri.it/). Questo ovviamente è aggiornatissimo. Per entrare sia in Sud Africa che in Namibia non ci vuole il visto. Il passaporto deve avere come al solito validità residua di 6 mesi dalla data del rientro e 2 pagine bianche.

 

Cibo: abbiamo sempre cucinato noi nel Kgalagadi facendo la spesa nei vari market. I pranzi li facevamo in macchina. A Cape Town siamo sempre andati al ristorante.

 

Acqua: Abbiamo sempre lavato i denti con l’acqua delle bottiglie e non abbiamo mai mangiato verdura cruda. Nessuno di noi ha avuto il men che minimo problema di salute.

Cellulare: Nel Kgalagadi c’è campo solo a Mata-Mata e a Twee Rivieren. Per il resto nulla. Si può noleggiare il telefono satellitare dove si affitta la macchina (chiederlo con anticipo perchè devono procurarlo). A Cape Town ovviamente c’è ovunque.

 

Fuso: ad agosto è uguale all’Italia.

 

Fotografia: state attentissimi alla polvere che arriva ovunque. Proteggete l’attrezzatura e tutte le sere vi conviene pulirla. Ho fatto 4.769 foto … quest’anno ho proprio esagerato … Come lenti ho usato 10-20, 24-105, 70-300. Il tele è fondamentale per gli animali.

 

Corrente: acquistare un adattatore sudafricano nel primo supermercato che trovate, all’aeroporto lo vendono. La corrente è a 220.

 

Temperatura e abbigliamento: di notte 5/10°. Di giorno dai 15 ai 36°, dipendeva dalle zone. Ai primi di agosto la primavera è alle porte quindi durante il giorno le temperature si sono man mano alzate.

 

Sole: alba alle 6.00 tramonto alle 17.30

 

Giornata tipo: all’alba in auto, se non prima, cena intorno alle 18 e in branda verso le 20/21 massimo.

 

 

B) INFORMAZIONI SUL KGALAGADI:

Il Kgalagadi è un parco transfrontaliero, una delle poche aree di conservazione naturalistica di tale grandezza rimasta al mondo. L’area è di circa 38.000 kmq, come i Paesi Bassi, 9.600 sono sudafricani 28.400 fanno parte del Botswana. Ha un ingresso dalla Namibia (Mata-Mata), uno dal Sud Africa (Twee Rivieren) e tre dal Botswana (Two Rivier, vicino a Twee Rivieren, Kaa e Mabuasehube). E’ stato creato il 12 maggio 2000, dal presidente Festus Mogae del Botswana e dal presidente Thabo Mbeki del Sudafrica, unendo il Gemsbok National Park del Botswana (proclamato nel 1971) con il Kalahari Gemsbok National Park del Sud Africa (proclamato il 31 luglio 1931) e successivamente esteso per incorporare la Mabuasehube Game Reserve. Il nome in lingua Boscimane (che abitano queste terre) significa “place of thirst”, luogo assetato. E’ un posto unico, caratterizzato da condizioni climatiche estreme (d’estate le temperature arrivano anche a 40° mentre d’inverno anche diversi gradi sotto lo zero). Durante i mesi invernali, quando il gelo è comune, la temperatura di superficie del terreno può essere di 25°C inferiore alla temperatura dell’aria. Le piogge sono da dicembre a marzo. Solo in questo frangente i due fiumi (Nossob e Auob) non sono asciutti. Il paesaggio è particolare. Ci sono le dune rosse del deserto del Kalahari, perennemente in movimento, interrotte da arbusti. Non sono inusuali le tempeste di sabbia. E’ un parco meraviglioso ma non semplice da vivere. Bisogna essere ben a conoscenza di quello al quale si va incontro quando si prenota. Se si è preparati sarà un’esperienza unica ma se non lo si è, si potrebbero avere dei problemi seri. Le strade non sono semplici quindi si deve avere dimestichezza con la guida su sabbia, non ci sono recinzioni quindi gli animali vagano ovunque. Bisogna controllare dove si mettono i piedi e con le torce guardare ogni angolo delle camere quando si entra. Controllare anche quando ci si ferma nei bagni delle aree pic-nic. Serpenti e scorpioni sono il pericolo più grande. Sono su un gruppo facebook (Kgalagadi Sightings), e spesso postano cose davvero toste, soprattutto nelle aree campeggio dove i turisti dormono con tende sul tetto delle jeep. Bisogna usare qualche accortezza in più rispetto agli altri parchi africani ma se si sta attenti filerà tutto liscio. Diciamo che sono molto attivi quando fa caldo, nei mesi invernali sono rallentati o in letargo. I turisti non sono molti quindi gli animali sono meno disturbati e vanno dove vogliono. Altra cosa che si deve sapere sul parco è che i lodge non hanno il ristorante (a parte Twee Rivieren) quindi ci si deve organizzare (le cucine sono attrezzate con pentole, piatti, posate e bicchieri più spugnetta e detersivo per i piatti, bisgona lascaire tutto pulito quando si va via). Chi sceglie l’opzione campeggio dovrà portarsi tutto il necessario (fornelletto, stoviglie ecc ecc) e ha i bagni in comune. Un altro scoglio non indifferente è la prenotazione. Bisogna farla on-line tantissimi mesi prima. Noi ci siamo avvicinati a questo parco dopo anni di Africa. Era un nostro grande sogno più volte rimandato perchè non riuscivamo a trovare disponibilità per i pernottamenti (dovendo fare le prenotazioni con 11 mesi di anticipo). Ora spiego nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere sulla parte sudafricana, quella che abbiamo visitato noi.

Siti:

– https://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/ (SITO UFFICIALE)

http://www.sanparks.org/images/parks/kgalagadi/maps/full_parkmap08.jpg (MAPPA)

– !kgalagadi/cr6j

– https://www.expertafrica.com/south-africa/kgalagadi-transfrontier-park

http://www.eishsa.co.za/minisites/kgalagadi-transfrontier-park.html

– http://www.sa-venues.com/game-reserves/nc_kgalagadi-transfrontier-park.htm

http://www.findtripinfo.com/south-africa/northern-cape/kgalagadi-transfrontier-park.html

 

Costo ingresso giornaliero: le conservation fees sono R 304 adulto R 152 bambino sotto i 12 anni (prezzi dal 01.11.2016 al 31.10.2017). Si paga questo importo sia che si è visitatori giornalieri, sia che si pernotta. Il sito con tutti i prezzi è: https://www.sanparks.org/docs/tourism_tariffs/daily-conservation-fees-2016-2017.pdf?time1479488772. Una cosa molto conveniente è la Wild Card, soprattutto se si è una famiglia (vedi quanto scritto sopra) . Per dare un’idea, noi siamo oramai 4 adulti quindi l’avremmo ammortizzata al 3°giorno di permanenza nel parco, dico avremmo perchè quest’anno non abbiamo dovuto comperarla perchè l’abbiamo rinnovata l’anno scorso quindi è ancora valida. I nostri amici l’anno acquistata sul sito.

 

Pernottamenti: ci sono 108 camere in tutto con 323 posti letto e 80 posti campeggio per 480 persone. Quindi in totale possono pernottare solo 803 anime .. il tutto è distribuito così:

Campi tradizionali (campi recintati) con acqua potabile:

-Twee Rivieren: 31 camere (116 persone) e 30 posti campeggio (180 persone)

https://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/availability.php?resort=57&camp_id=54

– Mata Mata: 13 camere (42 persone) e 20 posti campeggio (120 persone)

https://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/availability.php?resort=44&camp_id=55

– Nossob: 28 camere (85 persone) e 30 posti campeggio (180 persone)

https://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/availability.php?resort=58&camp_id=56

Wilderness Camp (campi non recintati) con acqua non potabile:

– Bitterpan: 4 camere (8 persone)

https://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/availability.php?resort=52&camp_id=57

– Grootkolk: 4 camere (8 persone)

https://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/availability.php?resort=55&camp_id=58

– Kalahari: 15 camere (38 persone)

https://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/availability.php?resort=56&camp_id=59

– Kieliekrankie: 4 camere (8 persone)

https://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/availability.php?resort=164&camp_id=90

– Urikaruus: 5 camere (10 persone)

https://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/availability.php?resort=165&camp_id=91

– Gharagab: 4 camere (8 persone)

https://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/availability.php?resort=166&camp_id=89

Campo di lusso:

– !Xaus prenotabile non sul sito SanParks ma direttamente su http://www.xauslodge.co.za.

Di quello elencato sopra sono stati aggiunti nel 2017 una camera ad Urikaruus, una a Kieliekrankie, dieci posti campeggio a Nossobe poi ad inizio 2018 dieci camere a Nossob. Questo ha creato una grande polemica perchè ci sono tante richieste quindi cercano di soddisfarne più possibile ma gli affezionati del parco vogliono mantenerlo più selvaggio possibile quindi non vogliono troppi turisti.

Importante:

– Gli ospiti di Kieliekrankie e Urikaruus devono effettuare il check-in a Twee Rivieren o Mata Mata

– Gli ospiti di Gharagab e Grootkolk e Bitterpan devono effettuare il check-in presso Nossob

 

Strade e tipo di auto: Le berline sono sconsigliatissime. Possono andare bene delle jeep 2×4 ideale 4×4 (2×4 solo nei periodi lontani dalle piogge). Le piste sono tutte sterrate e sabbiose. Bisogna studiare bene la cartina anche prima di prenotare perchè gli spostamenti sono lunghi e avendo dei vincoli di strada, si rischia di non riuscire a raggiungere in tempo i lodge dove si pernotta. Le strade per il Bitterpan e il Gharagab possono essere percorse solo da chi pernotta nei due campi. Sono piste per 4×4 quindi al giorno passano al massimo 4 veicoli per strada e sono a senso unico di marcia. E’ suggerita la pressione delle gomme a 1,5 bar ma secondo noi è troppo quindi le abbiamo portate a 1,3.

Velocità: massimo 50 km/h

 

 

 

Orari dei gate:

– gennaio e febbraio: 6.00 – 19.30

– marzo: 6.30 -19.00

– aprile: 7.00 – 18.30

– maggio: 7.00 – 18.00

– giugno e luglio: 7.30 – 18.00

– agosto: 7.00 – 18.30

– settembre: 6.30 – 18.30

– ottobre: 6.00 – 19.00

– novembre e dicembre: 5.30 – 19.30

 

Tempi di percorrenza indicati sul sito ma molti approssimativi:

– Mata Mata/ Urikaruus: km. 48 minuti 30

– Urikaruus/Twee Rivieren: km. 73 h.2,00

-Twee Rivieren/Kieliekrankie (senso antiorario): km. 68 h.1,30

– Twee Rivieren/Nossob: km.161 h.3,30

– Nossob/ Grootkolk: km.112 h.2,30

– Grootkolk/Gharagab: km.52 h.2,00

– Gharagab/Nossob: km.114 h.3,00

– Nossob/Bitterpan: km.53 h.2,30

– Bitterpan/Mata Mata: km.61 h.2,00

Negozi: Mata Mata, Nossob e Twee Rivieren vendono prodotti di prima necessità. Sono aperti dalle 7.30 a 15 minuti dopo la chiusura dei gate. Il bancomat o la carta di credito le accettano solo a Twee Rivieren. Si trovano: acqua in bottiglia e bibite varie, liquori e birra, formaggi, a volte frutta e verdura fresche, scatolame, dolci, pane in cassetta, crechers, biltong (carne secca), carne surgelata, patatine, sughi, uova, legna da ardere ecc. ecc. Non sempre hanno tutto. Non so ogni quanto vengono riforniti ma spesso le cose principali mancano.

Prese corrente: per caricare dispositivi sono presenti solo nelle camere a Mata-Mata, Nossob e Twee Riviren. Ci vuole l’adattatore sudafricano.

Bancomat: Twee Rivieren

 

Ristorante: solo al Twee Rivieren Camp. Colazione 7.30/10.00, cena 18.00/21.00, take away 10.00/18.00. Gli altri lodge hanno cucine attrezzate in camera mentre i campeggi non hanno nessun servizio a parte i bagni pubblici

 

Aree Pic-nic: sono 6 e hanno tavoli con braai (griglie) e ci sono le toilettes

 

Telefoni: solo a Twee Rivieren c’è un telefono a gettoni o a scheda. Il segnale del cellulare prende poco a Mata-Mata e Twee Rivieren, per il resto non c’è copertura

 

Benzina: Twee Rivieren, Nossob e Mata Mata. Si può pagare con la carta di credito

 

Piscine: Twee Rivieren, Kalahari, Mata Mata e Nossob

 

Hide (capanni per gli avvistamenti) con waterhole (Pozza di abbeveramento): Mata Mata e Nossob

 

Waterhole: in tutti i campi e poi lungo le strade

 

Centro informazioni: Twee Rivieren

Auchterlonie museum: 31 km. a nord di Twee Rivieren (allo svincolo per il Kieliekrankie)

 

Centro predatori: Nossob

 

Game Drive: con i ranger la mattina e la sera si possono fare a Twee Rivieren, Nossob, Mata-Mata e al Kalahari per minimo 2 persone ma non sono vengono fatti sempre.

 

Lavanderia e stireria (senza ferro): nella zona campeggio di Twee Rivieren, Nossob e Mata-Mata.

 

Frontiera: Se si entra e si esce da Twee Riviern non ci sono problemi con i documenti. Per girare il parco, anche la parte del Botswana, non è necessario il controllo passaporti, Se si entra e si esce da Mata-Mata cambiando stato, come abbiamo fatto noi, anche se c’è scritto sul sito con non controllavano i passaporti, in realtà lo hanno fatto. Se si entra da uno stato e si esce da un altro gli unici due punti di frontiera ufficiali sono Twee Rivieren per il Sud Africa e Two Riviers per il Botswana ma anche negli altri punti viene fatto un controllo veloce. Se si entra da Mata-Mata e si esce a Twee Rivieren richiedono 2 notti nel parco in modo tale che si riescono a trasferire i dati da un gate all’altro. Se si entra da Twee Rivieren, si esce a Mata Mata e si va in Namibia le auto devono avere l’adesivo bianco con le lettere nere: ZA e se le macchine sono sudafricane devono pagare dal 01.05.2017 una tassa di percorrenza delle strade namibiane di Nad 277, circa 18 €. Le frontiere sono aperte dalle 8.00 alle 16.30.

Percorsi per 4×4 da prenotare:

– Leeuwdril Trail: km.13 https://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/leeudril4x4.php

ad 11 km. da Twee Rivieren. – si deve chiedere il permesso al mattino a Twee Rivieren e quando si rientra bisogna andare a comunicarlo. Il permesso è giornaliero e deve essere usato nella stessa giornata. Il percorso è a senso unico di marcia. Costa R 180 circa € 12

– Nossob Ecotrail: km.214 https://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/nossob4x4.php

Parte o da Nossob o da Twee Rivieren a mesi alterni. Si parte sempre di lunedì alle 9.00 e si arriva il giovedì. E’ a senso unico di marcia. Se si percorre da sud a nord è necessario prenotare una notte a Nossob alla fine. Costa R 2950 circa € 196 a vettura con massimo 5 persone a bordo. Non sono ammessi ragazzini di età inferiore a 12 anni. Vengono fornite radioline. Minimo 2 mezzi massimo 5. Bisogna portare tutto dalla legna da ardere all’acqua per farsi la doccia.

 

Parte del Botswana: tutte le strade per raggiungere i campeggi/lodge nella parte del Botswana sono solo per 4×4 e sono da percorrere con non meno di due veicoli.

I trail 4×4 sono da prenotare e sono a senso unico di marcia:

– Mabuasehube Wilderness Trail (partenza da Mabuasehube – arrivo a Nossob): 155 km.

– Polentswa Wilderness Trail (partenza da Polentswa si arriva a Kaa e poi si torna in Sud Africa a Lijersdraai): 257 km.

Queste strade invece sono sempre per 4×4 ma sono a doppio senso di marcia e non sono da prenotare:

– da Kannanguass a Kaa: 84 km.

– da Nossob a Bosogobolo: 140 km.

Ci sono poi delle piste 4×4 solo in Botswana e a doppio senso di marcia:

– con ingresso a Mabuasehube dove ci sono molti campeggi

– Kaa Game Viewing 4×4 trail che parte ed arriva a Kaa

Lodge e campeggi del Botswana:

A parte 2 lodge (Rooiputs e Polentswa) prenotabili su http://tashebube.co.bw/, le altre sono tutte solo aree campeggio prenotabili su http://www.namibweb.com/kgalagadiparkcamping.htm.

Animali: https://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/conservation/ff/mammals.php

Questo è il posto migliore al mondo per avvistare i grandi felini. I predatori sono molti mentre gli erbivori in numero inferiore rispetto agli altri parchi africani. Ci sono circa 1775 predatori: 450 leoni dalla criniera nera, 200 ghepardi,150 leopardi, 600 iene marroni e 375 iene maculate. Ci sono poi antilopi come oryx, springbok, gnu, red heartebeast ed eland poi, giraffe, sciacalli dalla gualdrappa, otocioni, aardwark, wild dog (rarissimi e solo nella parte del Botswana), volpi del capo, caracal, pangolini, honey badger (tasso del miele), roditori come i suricati, tanti tipi di rapaci e uccelli, serpenti come puff adder e il cape cobra, scorpioni letali. Quelli “speciali” sono: Honey Badger, Pangolin, Aardwark e Otocione.

 

Regole:

– si può girare nel parco da soli rispettando il limite di velocità per la sicurezza degli animali e senza scendere dalla jeep

– Animali domestici non sono ammessi.

– Armi da fuoco devono essere dichiarate e sigillate presso ai gate.

– Indossare sempre le scarpe nelle sere d’estate per evitare punture di scorpione.

– tenere una riserva d’acqua di emergenza di 10 litri nella jeep. In caso di guasto chiamare i numeri di emergenza ed attenere in auto

– se si entra dalla Namibia non si possono portare legna da ardere, carne ed alcolici (la birra è consentita)

– l’illuminazione esterna è limitata quindi bisogna essere attrezzati con pile per gli spostamenti

– l’uso di droni è severamente vietato

– prima di partire verificare la situazione strade sul sito http://www.sanparks.org/tourism/get_there/road_conditions.php

Varie:

– Il simbolo del parco è una grossa pianta di camelthor piena di nidi condominiali degli uccelli tessitori. Si trova sopra Twee Rivieren, tra lo svincolo per il Leeuwdril 4×4 trail e la pozza Rooiputs. E’ chiamata “The Tree” o “That Tree”. E’ famosa perchè un Cobra del Capo (Cape Cobra) vive lì vicino e si ciba dei piccoli degli uccelli tessitori. Quando è affamato sale e lo si vede che entra ed esce dai fori di accesso. I genitori degli uccellini volano via, nulla possono contro di lui. In inverno lo si vede raramente mentre d’estate è molto facile.

– ci sono due fiumi, Aoub e Nossob. Entrambi quando scorrono (capita poche volte e solo in presenza di grandissime piogge), arrivando dalla Namibia, in direzione nord-ovest sud-est. Si congiungono formando una “V” a Twee Rivierren. Ci sono quindi solo 4 strade percorribili da tutti (+ le due private 4×4 che portano al Bitterpan e al Gharagab). Due strade costeggiano il lato sud dei fiumi Nossob e Aoub ed altre due tagliano sulle dune mettendo in comunicazione le due precedenti senza dover andare fino a Twee Rivireren. Gli animali stanno per la maggior parte del tempo nel letto dei due fiumi quindi qui si può assistere a grandi azioni di caccia. Il fiume Nossob è il confine con il Botswana.

– Il Kgalagadi è il parco del cuore dei sudafricani. C’è gente che viene qui diverse volte all’anno. La maggior parte sono anziani che rimangono anche 10 giorni tranquilli nello stesso posto facendo uscite al mattino e alla sera per cercare gli animali. La maggior parte ha i carrelli tenda che lasciano piazzati nei vari campi e poi girano con solo la jeep. Bello passare gli anni della pensione così… e poi tutti sono appassionati di fotografia quindi li vedi con attrezzature da capogiro… Chi viene qui ha un rispetto totale del posto e lo dimostra il fatto che è pulitissimo ovunque. I bagni delle aree pic-nic mi hanno lasciata davvero stupita. C’è un cartello dove fanno presente che le pulizie vengono fatte solo 1 volta a settimana. Noi ne abbiamo usufruito diverse volte nel corso delle 5 giornate trascorse qui e li abbiamo sempre trovati come nuovi. Sicuramente qui c’è molta meno gente rispetto ad altri parchi africani e questo contribuisce a tenerlo intatto. L’immondizia bisogna portarla tutta nei campi. Non ci sono cestini nelle aree pic-nic.

– ci sono tante pozze d’acqua artificiali. I camion cisterna riforniscono dei grossi bomboloni in plastica, che vengono nascosti dietro a cespugli e piante. Le pozze sono a poca distanza. Hanno un galleggiante quindi quando il livello si abbassa, il galleggiante scende ed aziona la pompa che porta l’acqua. Queste sono caricate da pannelli solari o da eliche che sfruttano il vento applicate su tralicci.

– Alla reception dei tre campi principali, come in tutte quelle dei vari parchi sudafricani, c’è una grosso pannello magnetico con la mappa del posto. Ci sono a fianco delle pedine, ogni animale importante ha il suo colore. Chi vede ad esempio un leone e poi arriva fino a qui, mette la pedina nel punto esatto. Questo può aiutare gli altri turisti. A volte si arriva nel posto indicato e non c’è più nulla, ma a volte si è fortunati. Gli animali mangiano o dormono quindi rimangono un pò di più e li si può vedere. La sera poi le pedine vengono tolte tutte.

– Union’s End: questo è un punto simbolico, una meta. Qui finisce il parco, è il punto più a nord. Oltre la recinzione c’è la Namibia, oltre al fiume Nossob (che arriva dalla Namibia) c’è il Botswana. Ci sono dei paletti in legno che indicano il confine. E’ l’incontro di 3 stati. Ci sono un palo con indicati i punti cardinali, una piccola tettoia con una bacheca dov’è spiegata la storia del posto e poi un piccolo box con il simbolo del SanParks (il kudu). All’interno c’è un quaderno sul quale vengono scritti i pensieri di chi arriva fino a qui e poi tanti frutti (quelli a forma di fagiolo) dell’albero di camelthorn. E’ consuetudine raccogliere in precedenza (in questo punto non ci sono) un frutto, scrivere con il pennarello indelebile le proprie iniziali, portarlo fino qui e lasciarlo nella cassettina. E’ un simbolo del proprio passaggio.

C) ITINERARIO GIORNO PER GIORNO:

 

1) 30 luglio 2017 domenica – km.187 (Mata-Mata – Mata-Mata)

Questa notte abbiamo pernottato al Torgos Lodge (http://torgoslodgenam.com/) a pochi km. dal gate di Mata-Mata. Oggi visiteremo il Kgalagadi, questa sera torneremo a dormire qui per poi entrare nel parco 4 notti.

Di notte ha fatto davvero freddo ma con il materasso riscaldato si stava benone. Facciamo colazione alle 7.00 ed alle 8.00 ci indirizziamo al gate di Mata-Mata. Apre alle 8.00 e chiude alle 16.30 (orari del Sud Africa quindi 7.00 e 15.30 orari Namibiani) quindi per farla breve siamo alla frontiera dopo 1 ora che ha aperto. Essendo visitatori giornalieri non avrebbero dovuto chiedere il passaporto ed invece lo vogliono vedere. Qui la procedura è veloce poi passiamo i cancelli ed andiamo alla frontiera sudafricana. Un poliziotto scrive tutti i nostri dati. La cosa che preme di più è se abbiamo i droni perchè sono severamente vietati. Compriamo la cartina per pochi Nad (quella che ho stampato dal sito del Sanparks in formato A3 va comunque benissimo). Ci lasciano un foglietto (entry permit), che dobbiamo conservare, che attesta che tutto quello prenotato nel parco è stato pagato. Verranno scritti tutti i nostri spostamenti. A parte oggi, che non dormiamo nel parco, i prossimi giorni lo dovremo consegnare all’arrivo nei vari campi di pernottamento e ci verrà restituito il mattino seguente alla partenza. Qui al Mata Mata, oltre alla frontiera, ci sono le camere, la zona campeggio, il market, il benzinaio ed è tutto recintato.

Andiamo al benzinaio a sgonfiare le gomme portandole a 1,5 (ma poi non basta e le abbassiamo noi con il manometro a 1,3), facciamo un minimo di spesa al market e poi entriamo. Per uscire dai 3 campi principali che sono recintati (Mata-Mata, Nossob e Twee Rivieren) bisogna scendere dalla macchina, aprile il cancello scorrevole richiudendolo subito dopo. Ecco … dopo 5 anni che sogniamo il Kgalagadi … finalmente siamo qui … Il paesaggio si presenta … giallo … ci sono dune di sabbia rossa ricoperte di erba gialla … sulle rive del letto del fiume Aoub, che costeggeremo tutto il giorno, ci sono parecchie grosse piante morte i cui rami sono caduti, creando nascondigli per gli animali. Le piante ancora vive sono cariche di nidi degli uccelli tessitori.

Vedremo: giraffe, gnu (bluewildebeest), alcefalio rossi (red haartebeest), springbok, orici gazzelle (oryx o gemsbok), struzzi maschio e femmina, 2 gatti africani (african wild cat), 2 otocioni (bat-eared fox), sciacallo della gualdrappa (black backed jackal), 1 volpe del Capo (cape fox), scoiattoli (ground squirrel). Come uccelli: falco (bateleur o short-tailed eagle), serpentario (secretary bird), pettirosso (crimson-breasted shrike), falchetto (southern pale chanting goshawk), tortora (cape turtle dove), kori bustard, e vari altri tipi che non conosco (di questi elencati so il nome perchè ci sono le foto sulla mappa acquistata al gate … gli uccelli non sono una cosa che mi interessa molto quindi non sono informata). Vediamo tutto questo seguendo la strada che porta verso Twee Rivieren. Ci fermiamo ad ogni pozza d’acqua. Queste si trovano davvero vicino alla strada. Così si possono vedere bene gli animali quando vengono ad abbeverarsi, soprattutto i predatori che sono difficili da vedere. Si sa che cacciano preferibilmente all’alba e al tramonto, vanno alle pozze a bere e poi si trovano un posto tranquillo dove dormire. Nel Kgalagadi la maggior parte delle azioni di caccia avviene nel letto asciutto dei due fiumi Aoub e Nossob quindi essendo spazi aperti, si vede molto bene. Poi quando vanno a bere, se si è fortunati ad essere nel posto giusto al momento giusto, li si vede vicinissimi. Avendo visitato parecchi parchi africani, ora capisco il perchè questo posto è il paradiso dei fotografi. Si fanno grandi avvistamenti a distanza ravvicinata. Comunque noi oggi non vedremo neppure un predatore … Arriviamo fino alla piccola casa museo Auchterlonie (https://www.roxannereid.co.za/blog/kgalagadis-auchterlonie-museum). Qui si può scendere pur non essendo recintato ma la zona è molto aperta. Ci sono i bagni, dei tavoli e i braai (griglie). La casetta, dove vivevano delle persone 100 anni fa, è visitabile. Pranziamo con le nostre cose, breve sosta e poi si riparte. Ci sono 20°. Ripercorriamo la stessa strada a ritroso fino a tornare al Mata-Mata. Abbiamo il vincolo di uscita per la frontiera quindi dobbiamo accelerare i tempi. Abbiamo impiegato 4 ore e 1/2 ad andare (con tante soste) e 2 e 1/2 a tornare, (poche soste). Monica, tra tutti gli animali visti, è rimasta affascinata dalle giraffe, soprattutto quando bevono allargando completamente le zampe anteriori. Per loro sono tutte emozioni nuove, per noi no ma ogni volta è sempre bello vedere gli animali e osservare i loro comportamenti. Arriviamo al Mata-Mata, facciamo gasolio, acquistiamo ancora due cosine al market e, con mezz’ora di anticipo rispetto alla chiusura, alle 16.00 ora sudafricana e 15.00 ora namibiana, usciamo. Controllo veloce documenti e via. Siccome i market nel parco, come per la benzina o il gasolio, a volte capita che non siano riforniti di tutto e siccome la cena di domani sera sarà a base di carne alla griglia, per essere sicuri di averla, decidiamo di comprarla nella fattoria Sitzas (farmstall). Si trova appena fuori dalla frontiera sulla sinistra. Avevo letto sul gruppo facebook del quale faccio parte (Kgalagadi Sightings) che c’era la possibilità di acquistarla qui ed è più conveniente. E’ tutta surgelata quindi la mettiamo nelle borse frigo così si scongela lentamente. Spendiamo Nad 124 (€ 8,85) per 6 bistecche per noi 4. Per dare un’idea, 4 bistecche acquistate a Nossob le abbiamo pagate € 30. Con oggi davano un’impennata delle temperature e lo percepiamo. Fa freddo ma non come ieri sera. Alle 21.00 siamo tutti in branda.

2) 31 luglio 2017 lunedì – km.150 (Mata-Mata – Kalahari Tented Camp)

Questa mattina velocizziamo i tempi perchè vogliamo entrare prima nel parco. Vanno bene gli erbivori da vedere … ma noi puntiamo ai predatori …. Prima cosa spostiamo l’orologio avanti di un’ora. La procedura alla frontiera questa mattina è più lunga perchè non siamo solo visitatori giornalieri come ieri, ma dormiremo nel parco 4 notti quindi ci devono registrare come overnight visitors. Nella frontiera namibiana segnano tutti i dati, controllano il permesso della macchina, ci fanno compilare il form per l’ingresso in Sud Africa e ci mettono i timbri sul passaporto. La nostra macchina ha targa sudafricana quindi tolgono il permesso di circolazione su strade namibiane, che abbiamo attaccato al vetro. Al rientro in Namibia dovremo ripagarlo. Arriviamo alla frontiera sudafricana, non ci chiedono ancora se abbiamo cose che non si possono importare (carne, armi da fuoco, legna o alcool) ma solo se abbiamo i droni. Andiamo al market più che altro a comprare la legna per fare il braai stasera e via, entriamo. Passiamo la pozza Sitsas che è vuota, idem la Craig Lockhart. Un km. oltre, nella piana del fiume in secca, ecco che vediamo un gruppo di leoni. Gli avvistamenti su questa strada sono tutti in controluce quindi non li distinguiamo bene, vediamo solo le sagome. Sono due leonesse, un leone e due cucciolotti di 4/5 mesi. Arrivano e poi ci sfilano di fianco. Siamo in senso di marcia sbagliato quindi un po’ li seguiamo in retromarcia poi, capendo le intenzioni, ci giriamo e diciamo ai Pocket (usiamo le radioline per parlarci) che è meglio che facciano altrettanto. Siamo solo in 5 macchine (non ci sono gli affollamenti del Kruger) ma è bene andare a prendere i posti migliori. Torniamo velocemente alla pozza Craig Lockhart, studiamo il posto giusto anche in base al sole… ne faccio cambiare un paio a Pier che poi ovviamente si stufa e dice che non si muove più… in questi frangenti si crea frenesia nella nostra macchina… io cerco la posizione migliore per le foto ed i ragazzi reclamano perchè, giustamente dicono che vogliono vedere bene anche loro… quindi si deve trovare un compromesso. Comunque dopo un attimo vediamo i leoni arrivare lentamente. Prima ci passa di fianco una leonessa. Va alla pozza ed incomincia a bere. Non è tranquilla perchè continua ad interrompersi per controllare dov’è il resto del gruppo. La seconda ad arrivare è l’altra femmina, poi i due cuccioloni maschi ed infine il papà. Sono sporchi di sangue, hanno appena finito di mangiare. Bevono poi si fanno un pò di coccole ed in fila indiana si incamminano verso la duna che c’è davanti a noi. Oltre questa saranno tranquilli per dormire perchè non c’è nessuna possibilità di accedere con le macchine. Poco oltre c’è solo la strada a senso unico che arriva dal Bitterpan ma al massimo passeranno 4 macchine. I Pocket sono euforici e noi ancor di più vedendo il loro entusiasmo. Noi ormai è assodato che siamo innamorati dell’Africa e vedere che altre persone, alla prima esperienza in queste terre, sono contente, ci rende ancor più felici. Ripartiamo. Non sto qui ad elencare tutti gli avvistamenti, lo faccio solo con quelli particolari … altrimenti non finisco più. Per pranzo arriviamo all’area pic-nic con bagni, tavoli e braai appena dopo la pozza Kamqua, dove c’è una iena maculata (spotted hyena) che sta bevendo. Oggi ci sono 26°. Pranziamo con le nostre cose. Monica ormai si è calata nella parte ed è super organizzata. Sono contenta. Non tutti riuscirebbero ad adattarsi a passare una vacanza pranzando sul cassone della jeep. Comunque, senza contare il Kgalagadi che è una cosa particolare, tutti quelli che fanno un safari in qualsiasi stato africano, sia che pernotti in lodge a 5 stelle o nella roof tent (tenda sul tetto della jeep) i pranzi se li fa in macchina perchè si è in mezzo al nulla quindi non ci sono ristoranti. Ritorniamo verso Mata-Mata. Le strade in alcuni punti sono ben battute mentre in altri c’è sabbia. Vediamo una piccola berlina insabbiata. Non è vietato (anche se dovrebbe esserlo) entrare con delle berline ma super sconsigliato. Sulle strade principali, nel periodo asciutto, vanno bene anche 2×4 basta che siano macchine alte. Cosa possiamo fare se non aiutarli? Nel mentre arriva un mega jeeppone super accessoriato ed ecco che scende Indiana Jones in persona… un ragazzo giovane tutto muscoli e di notevole bellezza… io e Monica dobbiamo raccogliere la mandibola che nel mentre ci è cascata… Non mi fido per niente che gli uomini scendano dalla macchina però non possiamo non aiutare i due fidanzatini tedeschi… quindi salgo sul tetto della nostra jeep in modo tale che se arriva un predatore, lo vedo da lontano. Per fortuna siamo in un punto molto aperto e senza cespugli. Spingi di qui e spingi di là riusciamo a farli uscire. Veramente incoscienti. Devono arrivare a dormire a Twee Rivieren e sono già le 16, non so come faranno, speriamo non si insabbino di nuovo. Arriviamo ancora a Mata-Mata per fare benzina e per un giro al market per acquisto cose fresche per il pranzo di domani. Nel mentre che gli uomini sono impegnati in queste cose, vado una corsa fino all’hide (capanno che si affaccia sulla pozza d’acqua illuminata di notte). Non c’è nessun animale che beve. L’area campeggio è piena di scoiattolini. Usciamo dal campo e torniamo indietro di qualche km. per raggiungere il lodge dove pernotteremo, il Kalahari Tented Camp (http://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/availability_dates.php?id=352&resort=56). Sono quasi le 17.00. Facciamo check-in consegnando semplicemente il nostro entry permit. Il campo non è recintato però un guardiano dorme qui. Tutte le camere sono tendate e si affacciano tutte sul letto di un fiume asciutto dove c’è una pozza illuminata di notte. La struttura, come tutte quelle del SanParks, è datata ma pulita. Noi abbiamo una camera quadrupla (la n°10) mentre i Pocket due doppie ma dormiranno in una. Siamo d’accordo di cenare tutti insieme da noi. Lo facciamo presente al guardiano. Dice che non ci sono problemi l’unica cosa è che devono ovviamente spostarsi in macchina. La zona retrostante la camera è recintata quindi si entra con la macchina e si chiude il cancello così si possono scaricare i bagagli in sicurezza. In una tenda c’è la camera con 4 letti ed il bagno con doccia, nell’altra tenda c’è la cucina. Al centro c’è la zona braai. Il muretto di recinzione è davvero basso quindi non sono molto tranquilla. Faccio accendere subito il fuoco a Pier così nessun animale si avvicina, anche se a quest’ora, con le macchine che si muovono e la gente che parla, è ben difficile che i predatori si avvicinino, girano la notte e la mattina all’alba. Avevo visto un video di questo posto dove venivano ripresi una decina di leoni che camminavano tra due camere. Nella zona di Mata-Mata, come pure in quella di Nossob c’è un’alta concentrazione di micioni… Siamo nel portico che ammiriamo il paesaggio quando cade qualcosa in mezzo a noi. Non riusciamo a capire cosa sia. Sembra una pallina da golf nera. Guardiamo in alto, tra la tenda della camera e la struttura in legno, vediamo una civetta. Povera, l’abbiamo disturbata. Ha solo un occhio aperto, dorme letteralmente in piedi. La pallina caduta …deduciamo che sia una sua cacca … e beh … Il parco è famoso per la grande quantità di rapaci che ci vivono. Controlliamo velocemente sotto i letti. E’ una cosa che facciamo sempre e qui necessita un’attenzione maggiore. Serpenti e scorpioni sono abbondanti nel parco quindi possono entrare anche nelle camere. Ora è inverno quindi si muovono il minimo indispensabile ma è meglio buttare un occhio. Sul solito gruppo facebook vedo che postano tantissime loro foto nei mesi che vanno da ottobre a maggio mentre negli altri nulla. Qualche mese fa un signore è stato ricoverato d’urgenza in ospedale perchè è stato morso da uno scorpione. Si stava facendo la doccia a Twee Rivieren, quindi nel campo principale dove ci sono molte più persone che girano e che li disturbano. Era entrato nella doccia quando si stava lavando e lo ha punto. Dopo il controllo della camera ci facciamo una doccia e poi ci godiamo un bellissimo tramonto. Questo campo si trova in una posizione notevole. Arrivano i Pocket quindi ci organizziamo per la cena. La cucina è attrezzata con le stoviglie per 4 persone quindi usiamo anche quelle in plastica di Monica (sempre super attrezzata). L’acqua nei campi del parco viene portata con i camion e messa in grossi serbatoi in plastica quindi ha un odore molto poco piacevole. Preferiamo, per sicurezza, far bollire le posate e sciacquare con quell’acqua anche i piatti. Chef Pier mette a tavola piselli e carne alla griglia. E’ una cena spartana ma il cielo pieno di stelle, il fuoco del braai e gli sciacalli che rumoreggiano tutt’intorno … la rendono unica. La civetta silenziosamente ha preso il volo. Risistemiamo tutto poi accompagniamo i Pocket al cancello controllando bene con le torce la zona intorno. Per non farlo domani mattina, prepariamo già i termos con il the ed il caffè tanto rimangono bollenti per molte ore. Questa è davvero una cosa ottima in alternativa alla solita acqua che poi ci stufa. Rimaniamo ancora un attimo a guardare le stelle scaldandoci con il fuoco poi ci ritiriamo in camera. Le temperature sono davvero salite perchè siamo riusciti a rimanere fuori indossando solo un pile pesante. Ci mettiamo a letto e come al solito, quando siamo nei parchi, cerco di stare sveglia il più possibile perchè sentire gli animali che verseggiano di notte, nel silenzio totale, è una cosa che mi piace tantissimo … ma aimè il sonno prende il sopravvento ….

3) 01 agosto 2017 martedì – km.220 (Kalahari Tented Camp – Nossob Rest Camp)

Quando ci svegliamo è già chiaro. Alle 7.00 puntuali ci troviamo con i Pocket alla reception per ritirare l’entry permit e a partiamo subito. Arriviamo alla pozza Sitsas quando a tutti e 4 manca il fiato. Nel controluce dorato c’è un’immagine bellissima. Una leonessa cammina verso di noi e verso la pozza con 5 cucciolotti di circa 3 mesi che, per stare al passo con lei, trotterellano veloci con i codini alzati, appena dietro un’altra leonessa con 3 cuccioli di meno di due mesi che fanno davvero fatica a starle dietro e per ultimo il maschio. Arriva a bere la prima leonessa con prole. Li abbiamo a 5 metri. Sono tutti sporchissimi di sangue. La mamma controlla sempre dov’è il maschio. Poi proseguono a camminare sempre nel letto del fiume. Dopo arriva l’altra femmina con i 3 piccoli. Il maschio invece non si ferma a bere e prosegue. Incominciamo a seguirli e lo faremo per circa una ventina di minuti. Ci perdiamo a guardare i loro comportamenti. Tutti i cuccioli ogni tanto si fermano, si siedono e poi sbadigliano. Non ce la fanno più dal sonno, avendo il pancino pieno ora pensano solo a dormire. Li vediamo sempre con il sole basso alle loro spalle. E’ tutto color oro. Man mano che avanzano alcuni oryx e springbok si spostano per farli passare. Capiscono che non sono in assetto da caccia quindi non scappano via. Ad un certo punto si indirizzano verso la duna dietro a loro. Lentamente salgono e scompaiono. Mamma mia che bello. I miei figli, dopo anni, sono un pò stufi di fare sempre le vacanze in Africa, però di fronte ad immagini del genere sono super felici. A loro non piace passare tante ore nei parchi senza vedere nulla, ma si sa, non è zoo safari …. I ragazzi del giorno d’oggi vogliono sempre tutto subito e senza fatica… Riprendiamo il nostro cammino e andiamo a fare colazione alla pozza Craig Lockhart ma questa mattina qui non c’è nessun leone … Ripartiamo e troviamo due African Wild Cats. Questa è una prima volta per noi, non li avevamo mai visti. Sembrano i classici gatti soriani che abbiamo noi in Italia. Poco oltre con la coda dell’occhio vedo un leone maschio ad un metro dalla carreggiata. Stava mangiando e quando siamo passati si è spostato di scatto. Inchiodiamo … Sul subito non capiamo poi ci illumina Pietro con la radiolina perchè è dietro di noi. Stava mangiando uno struzzo femmina. Ci sono le interiora sulla strada. Probabilmente l’ha uccisa lì e poi l’ha spostata per mangiarla tranquillamente. I leoni maschi solitamente non cacciano, questo dev’essere molto giovane e ancora senza un suo harem quindi deve fare da solo. Si siede poi si alza e fa pipì e poi fa la cacca … sentiamo la puzza, da quanto è vicino. Poi si sdraia per dormire. Proseguiamo. Siamo quasi al campo Urikaruus quando troviamo due leoni, maschio e femmina, anche questi ad un metro dalla carreggiata. Tanta fortuna oggi!!! Quando si trova una coppia come questa da sola, senza gruppo, è perchè sono in fase di accoppiamento. E di fatti … si accoppiano 3 volte nella mezz’ora che rimaniamo a guardarli. Andranno avanti così per questi giorni in cui la femmina è in calore. Li lasciamo … dobbiamo arrivare a Nossob ma con questo ritmo saremo lì domani sera …. Arriviamo dopo la pozza Kamqua e giriamo a sinistra verso Nossob. Questa strada, lo sapevamo, non è molto frequentata da animali. Difatti non vediamo nulla. E’ tutto un saliscendi sulle dune. Ci sono cartelli che dicono di tenere bene la destra perchè non c’è visibilità. In un’ora arriviamo sull’altra strada che da Union’s End porta a Twee Rivieren, costeggiando sempre il letto del fiume Nossob. Ci fermiamo all’area pic-nic che si trova all’incrocio e pranziamo qui. Fa davvero caldo, ci sono 28°. Si riparte ma le nostre strade si dividono. Noi le prossime notti le passeremo a Nossob e al Gharagab mentre i Pocket a Twee Rivieren. Hanno definitivamente deciso di unirsi alla nostra avventura un paio di giorni dopo le prenotazioni al Kgalagadi quindi non hanno trovato più posto con noi (Nossob è il primo che va a ruba per via dei leoni mentre il Gharagab ha solo 8 posti letti e noi avevamo preso gli ultimi 4). Gli unici posti disponibili erano nel campo principale. Quindi noi andiamo verso nord-ovest, loro a sud-est. Questa strada è quasi tutta su sabbia al contrario di quella che collega Mata-Mata a Twee Rivieren dove c’erano sì tratti di sabbia morbida ma la maggior parte era battuta. Oltre il fiume Nossob c’è il Botswana. Ci fermiamo alle varie pozze ma non vediamo nulla di importante. Il paesaggio è bello. Gli erbivori sono pochi. Di diverso dal solito vediamo 3 femmine di kudu. Non ce ne sono tanti quindi ci riteniamo fortunati. Arriviamo al Nossob Rest Camp (http://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/availability.php?resort=58&camp_id=56), facciamo subito check-in, andiamo a fare la spesa acquistando anche la carne da fare alla griglia domani sera (la facciamo sempre scongelare lentamente nella borsa frigo). Come ho già scritto, acquistiamo 4 bistecche spendendo 30 €. Devo dire che sono più buone di quelle di ieri sera comprate appena fuori dal Mata-Mata, perchè più tenere, però nettamente più care. D’altronde se si pensa dove ci troviamo … i camion dei rifornimenti arrivano poche volte e ad un costo elevato. Facciamo gasolio anche se non servirebbe. Non vogliamo rischiare di rimanere senza e qui viene portato solo una volta a settimana, se non ho capito male, quindi se finisce… si è fregati … Questo campo fra tutti risulta essere il più brutto. Non ha panorama e le camere sono molto datate. Stanno finendo di costruire dei nuovi chalets con vista fiume. Saranno pronti per febbraio. Quelli sono molto belli e in un’ottima posizione. Anche qui come a Mata-Mata c’è la zona campeggio. I bagni in comune sono nuovi e pulitissimi. Noi abbiamo due camere doppie. Io e Pier, instancabili, avendo ancora 1 ora e 1/2 alla chiusura del gate, decidiamo di andare a fare un giro mentre i ragazzi rimangono qui ed incominciano a farsi la doccia. Andiamo un tratto verso nord (il cancello di uscita non è lo stesso dal quale siamo entrati, si trova verso i nuovi riverfront chalets). Arriviamo fino alla pozza Cubitje Quap. Non c’è acqua. La cosa mi da parecchio fastidio perchè gli animali in questo parco dipendono completamente dall’uomo per bere nel periodo secco. Le pozze più vicine sono a 10 km. a sud e 13 a nord. Se gli animali arrivano qui già assetati, quanta strada devono fare per poter bere… Sarò esagerata però dove l’uomo non interviene, la natura fa il suo corso, se l’uomo ci mette il becco, deve gestire la cosa bene altrimenti chi ce ne fa le spese sono gli animali. Torniamo a Nossob e andiamo verso sud fino alla pozza Marie se Draai. Questa è famosa per gli avvistamenti. Oggi, guardando il pannello alla reception, qui hanno visto leoni, leopardi e iene marroni. Noi… la troviamo vuota. C’è una jeep parcheggiata. Accostiamo, come si usa fare, chiedendo cosa stanno guardando. Sono una coppia di anziani. Tutti sorridenti alzano un calice in vetro con del vino bianco e ci dicono che aspettano qualche animale festeggiando la vacanza. Che carini. Finiamo il nostro giretto e rientriamo al campo. Questa sera facciamo la pasta (ne ho portato 1 kg da casa .. per le emergenze…), verdura in scatola e i “mitici” formaggi Ceddar e Gouda (dopo 3 settimane non possiamo più sentirne nemmeno il nome… ma la scelta è limitata…). Ceniamo nel portico in compagnia di uno sciacallo che si siede a debita distanza ad aspettare di venire a ripulire eventuali avanzi. I piccoli animali riescono ad entrare dalle recinzioni. In un altro parco, in due campi differenti, avevamo trovato due tassi del miele (honey badger) e in altri parchi diverse volte gli sciacalli. Sistemiamo tutto e poi andiamo all’hide. Ci sono molte persone in religioso silenzio con cannoni fissati su cavalletti che puntano la pozza illuminata. Questo capanno è nuovo di pacca. Hanno finito di ristrutturarlo da poco. Non c’è nessun animale che beve. Dopo un pò il sonno prende il sopravvento ed andiamo a dormire. C’è gente che ci passa la notte a cercare di fotografare qualcosa. Notte tranquilla senza nessun verso di animali.

4) 02 agosto 2017 mercoledì – km.173 (Nossob – Gharagah Wilderness Camp)

Operativi prestissimo. Alle 6.50 sono già davanti alla reception per ritirare l’entry permit… con un’altra ventina di persone … chi viene qui non perde tempo a letto al mattino… se vuoi vedere qualcosa si hanno grandi possibilità all’alba. Facciamo anche il check-inn per il Gharagab. Essendo una strada privata per soli 4×4, bisogna farlo qui a Nossob in modo tale che sanno che siamo indirizzati là. La sera verificheranno se siamo arrivati. In caso contrario verranno a cercarci. Ecco, questo ci fa stare più tranquilli. Siamo più che capaci a guidare su sabbia ma, essendo da soli, un imprevisto potrebbe essere un serio problema. Ci indirizziamo subito al gate nord. Mi accorgo che la card della macchina foto ha “solo” 250 scatti… quindi dico a Pier di fermarsi un attimo alla pozza Cubitje Quap, quella senz’acqua di ieri sera, perchè è l’unico punto molto aperto dove posso scendere, anche se è vietato…, per recuperare una nuova card nel cassone (lavoro di 30 secondi). Arriviamo alla pozza e Pier dice ai ragazzi mezzi assonnati… qui è dove la mamma voleva scendere… vediamo arrivare 1 leone con una leonessa, poi un altro leone (deve essere fratello di quello prima altrimenti non starebbero mai nello stesso gruppo) con una leonessa con un occhio blu quindi cieco, poi un’altra leonessa con due cuccioloni di 5 mesi circa. Queste due povere anime entrano nella pozza per bere poi si girano a guardare la loro mamma. Ecco quello che cercavo di dire… povere bestiole… hanno sete e non possono bere. Scatto foto a non finire, diciamo 250. Emozione unica. Entrambe le coppie sono in amore ma non fanno nulla. Due si sdraiano ad un paio di metri dalla nostra macchina, ne sentiamo l’odore, i cuccioli sono poco distanti ed uno in particolare, un maschietto con una sorta di ciuffetto ribelle… mi fissa insistentemente. Solo questo sguardo… merita il viaggio fino a qui. A malincuore ce ne andiamo, abbiamo ancora tanta strada da fare. Costeggiamo sempre il fiume in secca. Vediamo sull’altra riva un leone ed un leonessa che camminano, ma sono lontani. Li seguiamo un attimo per vedere se vengono da questa parte ma dopo poco si dirigono verso nord quindi proseguiamo. Ci fermiamo a fare colazione alla pozza Polentswa. Da qui parte una delle strade per la parte del Botswana, appena oltre c’è un lodge/campeggio ma non si vede e noi non possiamo accedere. La pozza è letteralmente circondata da springbok, ce ne saranno più di 100. Arrivano poi gli orix ed infine un gruppo enorme di gnu. Un paio di sciacalli cercano di avvicinarsi per bere ma non riescono. Sono molto timorosi e tutto questo movimento non fa per loro.

Proseguiamo ed arriviamo alla strada di uscita del Gharagab (dove dormiremo questa sera). L’ingresso è a circa 50 km. più a nord, da questo punto si esce solo. Da Nossob a qui abbiamo impiegato 3 ore. Facciamo queste considerazioni perchè domani mattina dobbiamo trovarci per le 11/12 a Nossob con i Pocket quindi vogliamo sapere i tempi. Proseguiamo superando lo svincolo per il Grootkolk, altro wilderness camp con solo 8 posti letto. Ci fermiamo poco dopo nell’area parcheggio per pranzo. Siamo solo noi. Per terra ci sono molte impronte di grosse dimensioni … scendiamo stando vicino alla macchina e con le portiere aperte. C’è ampia visuale quindi siamo tranquilli. Ripartiamo. Vediamo la strada di ingresso che porta al Gharagab, che imboccheremo dopo. Praticamente dalla strada di uscita a quella di ingresso ci vuole 1 ora di viaggio (dico sempre i tempi di percorrenza perchè in questo posto sono fondamentali per non rischiare di trovarsi fuori dal campo oltre al tramonto). Arriviamo a Union’s End. Scendiamo a fare due foto perchè c’è ampia visibilità. Non sapevamo dei frutti dell’albero di camelthor da portare qui con le proprie iniziali quindi Matteo scrive solo un pensiero sul quaderno. Su internet non ho trovato nessun itinerario di turisti che hanno visitato il parco quindi le uniche info le ho lette sul gruppo facebook del parco, oltre che ovviamente sul sito ufficiale del SanParks (ma questi dettagli ovviamente non vengono indicati). Torniamo indietro di qualche km. ed imbocchiamo la strada solo per 4×4, a senso unico e solo per chi pernotta al Gharagab Wilderness Camp (https://www.sanparks.org/. Il campo ha solo 4 camere con 2 letti quindi da qui oggi passeremo solo noi (che già siamo in 4) più altre 4 persone quindi 2 macchine o solo 1 se gli altri sono insieme. Abbiamo un filo di ansia perchè sono 32 km. da percorrere completamente da soli. Abbiamo fatto però il ragionamento che, ok è sabbia e non è semplice, ma se fosse impossibile da percorrere vorrebbe dire che i rangers tutti i giorni dovrebbero venire fin quassù da Nossob ad aiutare gente insabbiata. La strada è stretta, di sabbia rossa con erba gialla subito sui lati. Crea un bel contrasto. Il paesaggio è meraviglioso. Vediamo springbok, orix, 1 piccolo racifero campestre (steenbok) e diverse cacche di iena (si riconoscono perchè essendo animali saprofagi mangiano tante ossa quindi la cacca è completamente bianca). Non abbiamo nessuna difficoltà a viaggiare. In meno di 1 ora e 1/2 siamo al campo. Sono le 13.30. Sono contenta che sia così presto così possiamo goderci il posto perchè è molto bello. All’arrivo ci viene incontro il gestore del campo (che vive qui). Ci fornisce qualche info e poi se ne va. Diciamo … di poche parole. Questo campo è uno fra i più belli. Il tramonto è alle spalle. I 4 chalets si trovano su una duna. Appena sotto, nell’avvallamento c’è la pozza illuminata di notte (solitamente qui si fanno grandissimi avvistamenti) e poi una seconda duna risale dall’altra parte. La sabbia è tutta rossa, l’erba qua e là completamente gialla, ci sono cespugli e qualche pianta. Un posto unico. Due orix bevono tranquilli. Le camere hanno un portico esterno con braai e tavolo, all’interno una piccola cucina attrezzata con frigo, fornelli e un secondo tavolo, due letti e sul fondo il bagno con la doccia. E’ tutto di legno e tenda. Piccolo ma carino .. anche se un pochino datato … ma va benissimo. Chi viene qui è interessato a quello che si vede, il resto è un dettaglio. Sistemiamo le nostre cose in una camera. Ci organizziamo in modo tale che domani mattina abbiamo pochissimo da caricare in macchina. Dobbiamo partire presto quindi c’è il serio rischio che ci sia in giro qualche predatore, il campo non è recintato e neppure dove si lascia la macchina per accedere alla camera (come invece lo era il Kalahari Tented Camp). Bisogna stare in campana. Un altra coppia è già arrivata ma la loro camera è distante quindi vediamo solo la macchina, l’altra coppia, due persone anziane, invece arriva poco dopo di noi. Sistemiamo tutto poi Pier e i ragazzi si fanno un pisolino, io piazzo cavalletto e macchina foto in direzione pozza e mi siedo a godermi il paesaggio. Ci sono diversi piccoli topolini che si rincorrono, salgono fino la portico e poi scappano via per andare ad arrampicarsi sui cespugli, diversi uccellini tessitori si appoggiano alla recinzione del portico in attesa di qualche briciola e alla pozza c’è una processione ininterrotta di animali: springbok, orix, struzzi, sciacalli, red harebeest e vari uccellini. Mamma mia che bello. Pier sale anche sulla torretta che si trova alle spalle delle camere poi facciamo il classico gioco nomi, cose, animali ecc con i ragazzi (ci siamo dimenticati il mazzo di carte) e poi alle 5 accendiamo la griglia. Vogliamo cenare ancora con la luce. Anche questa sera pasta poi piselli, diciamo che non ci sono molte alternative… e bisteccazze alla griglia. Laviamo i piatti, ci facciamo la doccia e poi ci sediamo tutti fuori. Fa fresco ma si sta bene con il fuoco che scalda. Ormai è buio. Le stelle sono meno luminose perchè la luna sta crescendo. Le uniche fonti luminose sono il nostro braai, in lontananza gli altri due e poi la lucina che illumina la pozza d’acqua. L’unico rumore… lo scoppiettio della legna. Ogni tanto si sente qualche verso di animali ma nessun ruggito. La processione alla pozza prosegue. La luce illumina proprio solo 3 o 4 metri quindi sembra che non ci sia nulla poi all’improvviso vedi le sagome scure senza capire cosa sono. Quando entrano nel fascio della luce riconosci l’animale. Bevono molto titubanti e poi spariscono nel buio. Sempre e solo erbivori … uffa. E’ ora di andare a dormire perchè è tardissimo …sono le 9.00 … Illuminiamo tutt’intorno alla macchina così Pier e Martina salgono di corsa. L’abbiamo parcheggiata proprio attaccata agli scalini … Li seguiamo fino a quando arrivano alla loro camera, distante una decina di metri ed entrano al sicuro nel portico. Butto dell’acqua sul braai per spegnerlo e ci ritiriamo per la notte. Crollo secca quindi non sento Pier che mi chiama …. mi dirà il mattino seguente che dopo una mezz’oretta sono arrivati a bere due iene marroni e poi un ghepardo … ma io ero già tra le braccia di Morfeo … lui non ha dormito quasi nulla. Ha passato la notte a guardare la pozza. Si metteva nel letto ma non riusciva a starci … doveva guardare cosa arrivava a bere. D’altronde occasioni di dormire in posti come questo sono una rarità e comunque non si hanno tante possibilità di venirci … quindi bisogna approfittarne.

5) 03 agosto 2017 giovedì – km.200 (Gharagah – Bitterpan Wilderness Camp)

Alle 6.30 sono già sveglia da un bel pò quando sento la sveglia di Pier. Mi alzo subito per illuminare con la torcia la zona intorno. Salgono velocemente in macchina e vengono da noi. E’ ancora buio ma sta iniziando ad albeggiare di fronte a noi. La pozza ora è vuota. Ci vestiamo, carichiamo le ultime cose in macchina, andiamo a ritirare l’entry permit dal guardiano simpaticone e via partiamo alle 7.00 puntuali. I Pocket faranno altrettanto partendo dal Twee Rivieren. Ci dobbiamo vedere per pranzo a Nossob per poi proseguire insieme al Bitterpan Wilderness Camp dove dormiremo. Impieghiamo 1 ora e 20 per raggiungere la strada principale. Il paesaggio è sempre bello e vediamo solo erbivori. Facciamo sosta come al solito a tutte le pozze. Vediamo un leone ed una leonessa sdraiati al sole vicino alla pozza Kwang. Non accennano a muoversi. Siamo in 3 macchine che li guardiamo. La cosa buffa è che scatto una foto e poi la stessa foto la vedrò pubblicata dopo un mese dopo sul gruppo facebook Kgalagadi Sightings quindi … vuol dire che una delle altre 4 persone presenti sul posto, fa parte come me del gruppo. Ci siamo poi scritte …. per commentare l’avvistamento… In 2 ore e 1/2 dall’exit route del Gharagab, raggiungiamo Nossob. Oggi ci abbiamo impiegato meno tempo rispetto a ieri perchè abbiamo visto poco. Oggi, a parte i due leoni in relax, non abbiamo visto null’altro di interessante. E’ presto quindi facciamo un giro fino alla pozza Marie Se Draai. Alle 12.00 ritorniamo al campo ed ecco che … ad aprire il cancello … ci sono i Pocket. Diciamo che siamo perfettamente in sintonia … sempre tutti puntualissimi. Mi è spiaciuto tanto che non siano venuti al Gharagab con noi perchè tra tutto, è il posto che mi è piaciuto di più. Ritorneremo …. loro hanno visto ad una cinquantina di km. più a sud di Nossob delle leonesse con i cuccioli che mangiavano un orix quindi sono stati fortunatissimi. Ieri hanno fatto il Leeuwdrill 4×4 Trail (da prenotare al Twee Rivieren), gli è piaciuto e poi sono tornati fino al punto in cui avevamo visto il leone che aveva mangiato lo struzzo. Danno detto che non c’era più nulla, a parte piume e il becco. Pazzesco, dopo 24 ore gli animali spazzino hanno già ripulito tutto. Qui nulla va sprecato … Ai Pocket avevamo chiesto di comperare ieri sera la carne congelata per fare la griglia questa sera. Considerando i tempi, se l’avessimo comperata ora a Nossob, non si sarebbe scongelata in tempo per cena, anche se ci sono 27°. Acquistiamo ancora due cosine al market, facciamo gasolio, pranziamo con le nostre cose …. anche se aimè le uova che ho cotto ieri sera non erano ben sode quindi abbiamo dovuto buttarle (non sapendo se erano fresche non conviene rischiare a mangiarle mezze crude), andiamo alla reception a fare il check-in per il Bitterpan (anche qui controlleranno se arriviamo prima del tramonto) e poi partiamo. Un addetto viene ad aprirci il cancello. Questo è sempre chiuso ed è l’unico accesso per il campo. Da qui passeremo solo noi 7 perchè ci sono 4 camere doppie quindi lo occuperemo tutto. La strada è a senso unico tutta su sabbia rossa tra l’erba gialla. Al contrario di quella che portava al Gharagab, che era quasi tutta pianeggiante, qui è un sali-scendi tra le dune. E’ più difficile da percorrere ma viaggiamo senza problemi. Il paesaggio è sempre molto bello. La temperatura sale a 30° ma c’è vento quindi si sta bene. Commentiamo che è strano che non si veda qualche serpente. Di notte ok dormono ma con questo caldo di giorno dovrebbero incominciare ad uscire dal letargo. Non faccio in tempo a dirlo che Pier inchioda. Lo vedono per un paio di secondi solo lui e Martina che sono davanti. E’ senz’ombra di dubbio un cobra del Capo (Cape Cobra). Poco dopo altra frenata per un altro serpente. Per un soffio non lo schiacciavamo. E’ a 15 cm. dalla nostra ruota che si scalda al sole. Sicuramente è ancora mezzo addormentato. Non lo conosco. Non è tanto lungo, rigato e la testa è piccolina. Chiederò poi su un altro gruppo facebook del quale faccio parte, Snakes of South Africa, di cosa si tratta. Mi diranno che è un Kalahari Sand Snake, non velenoso. Vediamo poi 2 antilopi alcine (eland), le antilopi africane più grosse, anche questo avvistamento raro, alcuni orix e springbok. Per il resto nulla. Alle 4.00, in 2 ore e 10 di viaggio, siamo al Bitterpan Wilderness Camp (http://www.sanparks.org/parks/kgalagadi/tourism/availability.php?resort=52&camp_id=57). Consegniamo il solito entry permit al gestore che vive qui e poi buttiamo un occhio in giro. E’ posto da urlo. E’ tutto in legno in una struttura unica rialzata un metro da terra. Ci sono le 4 camerette con 2 letti con il bagno privato per ciascuna appena fuori dalla camera, due su un lato e due sull’altro della zona centrale dove si trova la cucina, chiusa, con un grosso tavolo da 8 e tutto il necessario e fuori la lapa con 8 sedie intorno. La lapa è il punto d’incontro delle serate africane. E’ il classico falò intorno al quale ci si siede per bere un amaro, fumare un sigaro e raccontarsi degli avvistamenti fatti nella giornata. Noi che siamo parecchio filo Africa… questa primavera ce ne siamo costruiti una a casa e la accendiamo spesso. Dicevo del Bitterpan … Ciascuna camera ha il proprio spazio recintato davanti ed un braai privato dove cucinare ma poi tutti devono cenare insieme in cucina. Invece chi come noi, è un unico gruppo, usufruisce della lapa sulla quale viene appoggiata una grossa griglia. Il campo si trova su una collinetta davanti alla quale c’è un grande pan (piana bianca che ogni tanto si riempie di acqua e quando evapora lascia sul fondo dei cristalli bianchi, qui non cresce la vegetazione). Il sole tramonta proprio dietro al pan. Anche questa sera vogliamo cenare presto anche perchè la lapa è sì al centro della struttura, ma non è recintata. Le recinzioni che ci sono al Kgalagadi sono alte meno di un metro … quindi un grosso predatore le salterebbe via come niente …. ma almeno hai il tempo di entrare in camera al sicuro … Questa cosa non è mai successa ma noi stiamo attenti …. Accendiamo il fuoco (sempre con la legna comperata nel market, non si può usare quella che si trova in giro, da casa avevamo portato quelle pastiglie che aiutano ad accendere, della carta e l’accendino). Il menù di questa sera offre: zuppa con aggiunta di mitici piselli che piacciono tanto a Pier, griglia e … piselli di contorno … poi Ceddar e pesche sciroppate. E qui capiamo la diversità di vedute … ci sono dei topolini che girano, come ieri sera… Monica dice: o mamma … topi! Io: topolini… carini. Si, non è il massimo che ogni tanto facciano una corsa velocissima lungo le pareti della cucina mentre stiamo mangiando … però sono talmente piccolini e sicuramente non portano malattie come le nostre pantegane. Comunque, obiettivamente sarebbe meglio se stessero fuori dalla cucina. Laviamo tutto, facciamo bollire le uova per il pranzo di domani … questa volta saranno sode perchè le gestisce Monica. Prepariamo anche i termos con the e caffè per non doverlo fare domani mattina. Poi ci mettiamo tutti intorno al fuoco a scaldarci e a guardare le stelle. Queste sono gli attimi africani che ci piacciono tanto … purtroppo dopo questa sera, nel giro della Namibia, non avremo più occasioni di trovarci in situazioni simili. Dormiremo sempre in lodge con cena al ristorante e, a parte in un paio di posti… niente lapa. In branda come sempre molto presto. Matteo e Luca dormono insieme e Pier da solo.

 

6) 04 agosto 2017 venerdì – km.171 (Bitterpan – poi Namibia)

Notte molto rumorosa. Pier che dormiva nella camera tutta a destra pensa che sia Pietro che russa nella camera tutta a sinistra quindi si alza alcune volte e va fino a là a sentire. Coraggioso, ma non è Pietro. Non capisce cosa sia. Anche Monica sente .. ma lei non mette il naso fuori … poi tutto tace … verso le 4.30 invece ecco il verso che io adoro … inconfondibile nel silenzio della notte … questo mi sveglia … facendomi venire la pelle d’oca … incute timore … ma mi piace un sacco … sono 2 diversi leoni che si chiamano. Arrivano tutti dalla stessa direzione ma sono in 2 punti differenti. Uno chiama poi l’altro risponde. Sono andati avanti così fino a quando è suonata la sveglia alle 6.30. Alle 7.00 partiamo, diretti all’uscita, con l’immancabile entry permit in mano… non bisogna mai perderlo, è importante. Da qui si hanno due possibilità di strade sempre a senso unico. Una tutta 4×4 arriva qualche km. prima del Mata-Mata mentre l’altra in 12 km di 4×4 si arriva alla strada che collega il fiume Aoub al Nossob, quella che abbiamo percorso 2 giorni fa per andare verso nord. Da qui si arriva velocemente alla principale lungo il fiume Aoub, dove ci sono tutte le pozze. Optiamo per la seconda perchè crediamo di aver più possibilità di vedere qualcosa. Ma va sempre a fortuna. I leoni che ruggivano non li vediamo … magari erano sull’altra strada o chissà dove … In 45 minuti siamo fuori dalla pista ed arriviamo alla pozza Moravet. Andiamo a fare colazione alla solita area pic-nic vicino alla pozza Kamqua. Siamo solo noi circondati da un gruppo di gnu. Ripartiamo quasi subito. Vediamo diverse giraffe che bevono ad una pozza, una volpe del capo che si scalda al sole fuori dalla sua tana, i resti dello struzzo mangiato dal leone due giorni fa, 3 kudu maschi e poi due ragazze canadesi con una piccola berlina … insabbiate … e qui scatta l’Indiana Jones che c’è nei nostri uomini … io mi riposiziono sul tetto e loro spingono … l’ultima immagine di loro è che sfrecciano fuori dalla sabbia sventolando le mani fuori dai rispettivi finestrini in segno di saluto e le sentiamo urlare … thank youuuuuuuuu … ovviamente non potevano fermarsi per i ringraziamenti … e via dopo questa possiamo andare al gate. Sono le 12 ma abbiamo ancora parecchie cose da fare. Andiamo al market, facciamo gasolio, facciamo gonfiare al benzinaio le gomme portandole a 2, pranziamo, vado a buttare un occhio alla pozza, che è vuota, e poi andiamo alla frontiera. Solita trafila da una parte e dall’altra. Ricompiliamo il form con i nostri dati e poi dobbiamo pagare il permesso di viaggiare su strade namibiane avendo la macchina sudafricana. Costa Nad 277 € 18,50. Questa cosa è entrata in vigore il 1°maggio di quest’anno. Se non fossimo andati nel Kgalagadi non avremmo dovuto pagare nulla perchè questo permesso era già attaccato al vetro anteriore. La jeep dei Pocket è namibiana quindi sono a posto.

Cosa dire del Kgalagadi e dei 1.100 km. percorsi al suo interno? Semplicemente unico. Ora capisco perchè c’è tutta questa difficoltà a prenotare, a parte i pochi posti per pernottare. E’ davvero bello e le persone ovviamente hanno grande interesse a venire in vacanza qui. Si è completamente a contatto con la natura e gli animali. Purtroppo non abbiamo visto leopardi, ghepardi (a parte quello visto da Pier alla pozza del Gharagab) e neppure le iene. Va beh, ci saranno altre occasioni. E’ un parco affascinante, come dicevo, non semplice da visitare e richiede organizzazione e molto spirito di adattamento ma ma l’atmosfera che c’è al suo interno ci è piaciuta molto.

Alle 13.30 partiamo per il tour della Namibia dopo aver spostato indietro di 1 ora gli orologi.

7) 17 agosto 2017 giovedì – km.20 + 60 (Windhoek Namibia – volo – Cape Town)

Alle 5 lasciamo il Trans Kalahari Inn Lodge. Percorriamo i pochi km. che ci separano all’aeroporto. Facciamo gasolio per restituire la jeep con il pieno fatto (R 388 € 25,81) e poi seguiamo l’insegna rental retourn. La lasciamo all’Avis. Non ci verrà fatto nessun addebito aggiuntivo. Il volo parte alle 8.20 e dura 2 ore. Sorvoliamo tutta la zona che abbiamo visitato l’anno scorso. Riconosco diversi punti. Nel cielo non c’è una nuvola. La Table Mountain è un bel colpo d’occhio. Gli altri anni in cui siamo stati qui siamo sempre arrivati via terra e solo ripartiti in aereo quindi, decollando in direzione est, non avevamo mai visto questo spettacolo dall’alto. Vediamo molto bene anche le township. Quando atterriamo spostiamo l’orologio avanti di 1 ora. Andiamo subito all’Avis dove fanno la solita strisciata della carta di credito e paghiamo R 100 (€ 6,60) al giorno per il navigatore. La macchina è un pullmino a 7 posti. Pier guida. Vogliamo andare subito in hotel, che si trova a nord della città nella zona di Milnerton a Lagoon Beach, per lasciare le valige. Appena oltre conosciamo un punto in cui si vede bene la Table Mountain dalla spiaggia quindi vogliamo portare i Pocket ad ammirare il paesaggio. Si tratta di Woodbridge Island. E’ una zona residenziale chiusa con tanto di guardiani ma al centro c’è un faro con una piazza dove ci sono vari ristoranti. Qui si può parcheggiare. Andiamo in spiaggia. Sempre un bell’impatto. Abbiamo un certo languorino quindi scegliamo di un piccolo ristorante con i tavoli all’esterno. Al sole fa caldo. Il tempo qui è molto ballerino. Se piove fa un freddo pazzesco mentre se c’è il sole si sta bene in maniche corte e pantaloncini. Andiamo poi in hotel, il Leisure Bay Appartment (). Paghiamo il saldo delle due notti. Gli appartamenti sono composti da sala con cucina, bagno e due camere da letto. Tutto vista mare e Table Mountain. E’ un pò vecchiotto ma ci siamo sempre trovati bene e la vista è notevole. Partiamo alla visita della città. Si seguito elenco tutto quello che c’è da vedere in città. E’ lo stesso elenco che ho allegato agli altri itinerari fatti.

Informazioni su Cape Town:

 

A) Zona Costiera:

Victoria & Alfred Waterfront: E’ il cuore storico del porto di Città del Capo in Sudafrica ed è uno dei posti più visitati della città e dell’intero paese. Ci sono negozi e ristoranti. L’Alfred e Victoria Basin furono costruiti nel 1860 e venne dato loro il nome della regina Vittoria e di suo figlio Alfred. Sono troppo piccoli per poter ospitare le grandi navi del giorno d’oggi però il primo viene usato come bacino di carenaggio mentre il secondo dai rimorchiatori e dai pescherecci. Nel porto girano le foche.

– Nelson Mandela Gateway: è il punto di partenza dei traghetti per le escursioni a Robben Island

– possibilitò di fare una crociera nella Table Bay per vedere la città dal mare (p.69 Lonely Planet). La migliore è al tramonto. Prezzi vari. Un operatore è Waterfront Charters

– Il waterfront è luogo “per ricchi” e dunque protetto da un cancello metallico all’entrata e da poliziotti da tutte le parti. All’interno troverete moltissimi parcheggi quindi, anche se avete l’hotel vicino al WaterFront, evitate di uscire la sera a piedi e attraversare la zona che conduce al WaterFront: salite sulla vostra auto e andate in auto al Waterfront

– Torre dell’orologio. Lì vicino c’è un punto protetto solo da vetro dove le foche vengono a dormire

– Two Ocean Aquarium: Adult R118 – Child (14-17 years) R 92 – Child (4-13 years) R 57 Child under 4 Free

Orari 9:30am – 6pm

– Chavonnes battery museum: resti di cannoni e rovine di una fortificazione costruita dagli olandesi come Castle of Good Hope

– Nobel Square: ci sono 4 statue di 4 premi Nobel per la pace (nella foto sotto da sinistra: Albert Luthuli, nel 1961, ex presidente del Congresso nazionale africano – Desmon Tutu, nel 1984, arcivescovo emerito – F.W.de Klerk, nel 1993 con Mandela, ultimo presidente del Sud Africa durante l’apartheid – Nelson Mandela, nel 1993 con F.W.de Klerk). In questa piazza c’è anche la scultura Peace and Democracu di Noria Mahasa che simboleggia il contributo dato dalle donne e dai bambini nella lotta per il riconoscimento dei diritti civili.

Green Point Urban Park: Aperto dalle 7 alle 19 tutti i giorni. Ingresso gratuito.

Si tratta di un giardino delle biodiversità con pannelli informativi che creano un museo all’aperto molto interessante. E’ uno dei lasciti più belli dei mondiali di calcio 2010. Ci sono laghetti, vie di erbe profumate, parchi gioco per bambini, aree pic-nic. Qui si trova il Cape Town Stadium (si possono fare visite guidate). La parte sul mare si chiama Mouille Point dove c’è un faro bianco e rosso.

Sea Point Promenade: Parte da Mouille Point. Si possono vedere le balene e tramonti spettacolari. Arriva fino quasi a Clifton. C’è il Sea Point Papillon (p.67), piscine all’aperto, un’istituzione della zona.

Clifton: Ci sono 4 spiagge con grossi massi di granito (sembrano Seychelles). Si raggiungono scendendo le scalinate da Victoria Road. Sono numerate da nord a sud: 1 e 2 per modelle e macho man, 3 per gay e la 4 per famiglie.

Camps Bay Beach: Bellissima spiaggia dalle quale si vedono le formazioni rocciose dei Twelve Apostles della Table Mountain. Tramonti da cartolina e numerosi locali tra cui scegliere per un’ottima cena.

Robben Island: Orari: 9 -11 – 13 Costo: R 300 adulti – R 160 ragazzi sotto i 18 anni

A Robben Island ci si arriva esclusivamente tramite tour guidati che salpano dal Waterfront. Il biglietto permette di accedere al giro dell’isola utilizzata come carcere fino al 1996. Oggi è stata dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco dedicato a tutti coloro che come Nelson Mandela vi hanno trascorso lunghi anni di prigionia. Durante tutta la visita si viene accompagnati da un ex detenuto del carcere. Il tour prevede una visita alla vecchia prigione e alla cella di Mandela e un giro in autobus dell’isola di 45 minuti con commenti sui luoghi degni di nota come la cava di calce in cui i detenuti venivano impiegati nei lavori forzati. Robben Island significa “isola delle foche” e sin dalla fine del XVII secolo venne adibita dai coloni europei a carcere; tra i suoi primi ospiti fissi c’erano capi politici provenienti da varie colonie olandesi, inclusa l’Indonesia. Dal 1836 al 1931 l’isola fu utilizzata come colonia per lebbrosi, e nel XX secolo divenne tristemente nota come carcere per prigionieri politici nel periodo dell’apartheid. Famosi tra questi vi furono Walter Sisulu, Govan Mbeki, Robert Sobukwe e Nelson Mandela

Bloubergstrand : Bella spiaggia a nord (oltre il nostro hotel) dalla quale c’è una bella vista della Table Mountain.

 

B) Zona montuosa:

Table Mountain http://www.tablemountain.net/

Costo Lower Cable Station:

adulti R 255 € 17 – ragazzi fino ai 17 anni R 125 € 8,34 (andata e ritorno)

adulti R 135 € 9 – ragazzi fino ai 17 anni R 65 € 4,34 (one way)

Orari: 8.30 – 17.30 – ultima risalita alle 16.30 (validi dal 1°maggio al 31 agosto)

Questa montagna era sacra per le popolazioni Boscimani e Kho ed era da loro chiamata montagna sul mare. Il primo a scalarla fu il navigatore portoghese Antonio de Saldanha nel 1503. Il punto massimo è 1086 metri. La funivia per raggiungere la sommità è stata aperta nel 1929. Nel 1998 è diventato parco nazionale e nel 2004 patrimonio dell’Unesco. Ci sono più di 350 sentieri escursionistici. Chiusa 27.07 -09.08 per annuale manutenzione. Spesso la cima è nascosta da una coltre di nuvole chiamata appunto “Table cloth” (“la tovaglia”).La Table Mountain fa parte di un complesso di rilievi che include a est il Devil’s Peak (1.000 m) e a nord Lion’s Head (669 m) e la collina di Signal Hill.Il punto più alto della montagna, il “Maclear’s Beacon” è situato a 1,086 m s.l.m., e prende il nome da un segnale (beacon) postovi da Thomas Maclear come punto di riferimento per calcoli trigonometrici. Non si tratta di un vero e proprio picco, in quanto si trova appena 19 metri sopra il punto di arrivo della cabinovia che sale le pendici del monte partendo dalla città. E’ il simbolo più famoso del Sud Africa è un parco nazionale protetto, ha alcune caratteristiche notevoli che la rendono una meta ideale per gli amanti della natura, merita di più che solo un rapido giro in funivia per vedere la vista dall’alto. La montagna fa parte del Table Mountain National Park, che è riconosciuto a livello mondiale per la sua biodiversità, e contiene la fauna e la flora davvero uniche. Il parco comprende la catena di Table Mountain che si estende da Signal Hill a nord fino a Cape Point a sud.

Raggiungere la funivia è facile. La Lower Cable Station è in Tafelberg Road, fuori Kloof Nek Road, e circa 15 minuti di auto dal centro della città. Poco prima di svoltare a sinistra in Tafelberg Road, guardare fuori per un cartello digitale sulla destra, che indica se siamo aperti o chiusi.Troverete un parcheggio gratuito lungo Tafelberg Road, prima e dopo la Lower Cable Station. Tafelberg strada è ripida e si snoda fino alla Lower Cable Station, che si trova a circa 1,5 km dal Kloof Nek strada trasformarsi in Tafelberg Road. C’è una rotonda di fronte l’edificio della stazione Lower Cable Station, rendendo più facile per gli autobus turistici far scendere i visitatori. I biglietti possono essere acquistati presso la stazione. Porta 65 persone e ruota su se stessa per permettere a tutti di vedere il panorama in ogni direzione. Raggiunge la sommità in circa 4 minuti.

Sulla vetta c’è un ristorante. Ci sono vari punti panoramici raggiungibili da facili percorsi. Considerate che qui il tempo cambia velocemente. E’ sempre meglio avere con se una giacca per il vento. La vegetazione che si trova sulla vetta è bassa (fynbos, in afrikaans significa cespuglio fino). Ci sono oltre 1400 specie diverse, c’è una biodiversità elevatissima. Per non rovinarla i visitatori devono rimanere sui sentieri e non calpestarla. Ci sono molti dassie (procavie del capo).

La Table Mountain può essere raggiunta anche a piedi (https://www.sanparks.org/parks/table_mountain/tourism/safe_hiking.php).

Ci sono tantissimi sentieri che portano in vetta. Due tra questi sono:

– Platteklip Gorge – circa 1-3 ore. Parte dalla finicolare. Si sale diritti verso la vetta.

– Skeleton Gorge, The Smuts Track: circa 2-4 ore. Parte dal Giardino Botanico Nazionale Kirstenbosch.

Segnatevi questi numeri in caso di bisogno:

numero di emergenza principale: 086 110 6417 South African Police Service: 10111 (02110111) su cellulare Servizi CT: (021) 480 7700 Emergenza CT centrale OPS Centro: (021) 467 8002 Tutti questi call center sono pronti a rispondere agli incidenti sul TMNP e indagare attività sospette. Altri numeri di emergenza che potrebbero tornare utili: NSRI: 082911 – TM Cable Car Company: (021)4240015

Noon Gun: Punto panoramico che si può raggiungere a piedi dal quartiere di Bo-Kaap o in auto da Nek Road. Noon Gun (cannone di mezzogiorno) spara ogni giorno un colpo alle 12. Attivo dal 1806, oggi il cannone è telecomandato dall’orologio principale del South African Astronomical Observatory. I due cannoni utilizzati sulla Signal Hill (quello principale e quello di rimpiazzo) sono pezzi originali dell’artiglieria portata dagli olandesi nel primo insediamento di Città del Capo, nel 1652. Furono comunque gli inglesi i primi a usarli come cannoni da segnalazione, a partire dal 1806, per annunciare l’arrivo di grandi navi o altri avvenimento di rilievo per la città. Originariamente erano piazzati nel cuore del centro cittadino; in seguito, a causa dell’eccessivo frastuono, furono spostati in collina. Il 4 agosto 1902 fu sparato il primo colpo di segnalazione da Signal Hill. Oltre ad annunciare l’arrivo di navi, i cannoni venivano usati per segnalare il mezzogiorno. Più che per la cittadinanza, questo segnale era pensato per le navi, affinché potessero regolare i cronometri necessari per il calcolo della longitudine. Per una maggiore precisione, i naviganti si basavano sul fumo che usciva dalla bocca dal cannone più che sul suono. Ancora oggi, i cannoni sparano a mezzogiorno (con l’eccezione di domenica e dei giorni festivi). Sono tenuti in funzione e curati dalla Marina Sudafricana. Orari: 8-14 lu/ve – 8-13 sa – chiuso domenica – ingresso libero

Signal Hill: https://en.wikipedia.org/wiki/Signal_Hill_%28Cape_Town%29

punto panoramico tra Devil’s Peak e Noon Gun

Lion’s Head: https://en.wikipedia.org/wiki/Lion%27s_Head_%28Cape_Town%29

Collina tra la table mountain e il mare. 669 metri sul livello del mare – 30 minuti a piedi – si può arrivare in macchina in un parcheggio su Signal Hill.

Devil’s Peak: https://en.wikipedia.org/wiki/Devil%27s_Peak_%28Cape_Town%29

E’ un punta nella parte orientale della Table Mountain (mt.1.000).

 

C) Zona City Bowl: Principale zona commerciale della città

Bo-Kaap: E’ il quartiere malese che si trova nel City Bowl, il centro della città. A vederlo ci si rende subito conto della differenza con il resto della città. In questo quartiere ci si immerge in una realtà completamente differente. Donne velate con vestiti lunghi fino ai piedi tengono d’occhio i loro bambini che giocano sui terrazzi delle abitazioni e uomini con copricapi religiosi salgono e scendono lungo le vie acciottolate di questo mondo a parte. L’atmosfera è veramente particolare grazie anche ai profumi che si liberano nell’aria provenienti dai magazzini di spezie. Ma la caratteristica saliente del Bo-Kaap rimane sicuramente l’allegra e sgargiante colorazione delle basse case dal tetto piatto: arancio, giallo, azzurro, lilla. Praticamente un arcobaleno sceso in città! Vi consigliamo di fermarvi in un cafè all’angolo e godervi la vita dai ritmi lenti che vi scorre innanzi. Se volete approfondire la conoscenza di questo quartiere fate un salto al Bo-Kaap Museum situato in Wale St. E’ stato uno dei momenti più belli ed affascinanti dell’intera vacanza!

Turisti a passeggio, bambini che giocano, donne velate con la borsa della spesa…e tutti sorridenti e gentilissimi, mah! Questa è una delle zone residenziali più vecchie di Cape Town, le prime case risalgono alla fine del 1700. Fondato dai primi schiavi liberi , chiamati Cape Malay (malesi del capo) in realtà queste genti provenivano da India, Madagascar, Africa, Sri Lanka e solo una piccola parte era malese, nel tempo è diventato il quartiere degli islamici della città. Una chicca il Bo Kaap museum al numero 71 di Wale St., bell’esempio di casa e di vita di una famiglia musulmana benestante nell’Ottocento. All’origine dell’abitudine a dipingere la case con forti e allegri colori, l’idea degli schiavi di contestare le regole che avevano dato loro i bianchi, ossia l’obbligo di vestire con abiti di colore scuro. Il quartiere è ancora abitato per la maggior parte da musulmani, è qui che si concentrano le moschee della città, ma sta diventando sempre più oggetto di attenzioni imprenditoriali, le casette vengono acquistate e ristrutturate per creare b&b di charme e baretti dal tocco etno chic, di conseguenza si sta trasformando in una delle zone più trendy della città. E a noi…ci piace…! Il giro classico si snoda fra la Wale St., la via principale che dal City Bowl (il quartiere che definisce il centro città) sale verso Signal Hill (collina che è parte integrante della city mother ) e le laterali Buiten-gracht St,, Chiappini St. e Rose Ln. Wale St. (il cartello probabilmente è scritto in africaans). Chiappini street e Rose Lane sono le vie più fotografate, in particolare l’incrocio fra Wale street e Chiappini street è il punto più immortalato, se avete visto delle fotografie di questo quartiere multicolori, molto probabilmente saranno di questo angolo! Ci sono case blu, case gialle, case arancio, case rosa, case verdi le mie preferite sono quella verde mela e quella ocra . Ma qui gli scatti si sprecano, ad ogni passo le dita prudono, ci sono mille scorci, mille piccoli particolari che fanno “scattare” la fantasia di chi ama la fotografia. E come sempre scatta la gara a chi scopre più soggetti,

Long Street: Negozi, librerie, boutique. Case con splendidi palazzi vittoriani con i balconi in ferro battuto. Tratto più bello tra l’incrocio con Buitensingel Steet a nord e la zona dello Strand. E’ piena di ristorantini e pub frequentatissimi (tra cui il Mama Africa). Di sera l’ambiente si trasforma in una delle zone piu’ vive della città, piena di ristoranti, locali e bar di ogni tipo e per tutti i gusti. Attenzione a non girare nelle vie laterali da soli la notte.

Green-market square: Greenmarket Square è una piazza storica al centro della vecchia Città del Capo. La piazza è stata costruita nel 1696 con una casa dell’orologio. Nel 1761, quando questa venne demolita, al suo posto venne eretta la Old Town House, usata come municipio per un certo periodo. Nel corso degli anni, la piazza e’ stata usata come un mercato di schiavi, mercato ortofrutticolo, parcheggio e, più recentemente, come mercato delle pulci, souvenir africani, artigianato e curiosità. Vicino al centro della piazza c’è una pompa azionata a mano utilizzata per portare acqua pulita in superficie da un fiume sotterraneo che attraversa la città. Durante il periodo dell’apartheid, Greenmarket Square fu spesso al centro di proteste politiche, dovuto in parte alla sua vicinanza al parlamento, così come l’origine etnica dei suoi commercianti. (Ho idea che siano solo bancarelle e basta, potremmo saltarlo tranquillamente).

Old Town House: Municipio fino al 1905 quando è stato spostato a Gran Parade.

Old Gothic Church

Company’s Garden: Giardini ornamentali oasi di relax

19 Queen Victoria Street, Cape Town

07:30 to 20:30 in summer (Dec – Feb) – 07:00 to 19:00 in winter – ingresso libero

St George’s Cathedral: E’ la cattedrale anglicana di Città del Capo, Sud Africa. E ‘la sede dell’arcivescovo di Città del Capo. La cattedrale è stata progettata da Sir Herbert Baker e la prima pietra fu posta nel 1901. La cattedrale ha sostituito una chiesa costruita nel 1834 sullo stesso sito, ed è ancora incompleta.

Iziko Slave Lodge:

Museo in ricordo degli schiavi. Questo edificio è uno dei più antichi del Sud Africa. Costruito nel 1660. Fino al 1811 qui “abitavano” più di 1.000 schiavi che poi venivano venduti nella vicina Spin Street.

Open from Monday to Saturday from 10h00 to 17h00 – Closed on Sundays, Workers’ Day and Christmas Day. Adults R30 – 6-18 years R15 – Family Ticket (2 adults & 2 children) R75 – Under 5’s enter for free

Houses of Parliament

Gran Parade: E’ la piazza principale di Cape Town con Cape Town City Hall e il Castello Good Hope. E’ uno dei luoghi storici più importanti di Cape Town.

District Six: Fu dimora per quasi un decimo della popolazione di Città del Capo: il numero di famiglie residenti si aggirava tra le 1700 e le 1900. Dopo la Seconda guerra mondiale, all’inizio dell’apartheid, District Six si presentava come un ambiente cosmopolita. La quasi totalità dei residenti era di colore. ’11 febbraio 1966, il governo dichiarò District Six territorio bianco dopo l’approvazione del Group Areas Act del 1950, che sanciva il divieto di convivenza tra etnie diverse e la separazione delle zone residenziali attraverso rimozioni forzate, che furono messe in pratica a partire dal 1968. Nel 1982, si contavano più di 60.000 persone deportate verso le zone deserte circostanti, appropriatamente chiamate Cape Flats. Tutte le vecchie abitazioni furono demolite, gli unici edifici ad essere risparmiati furono i luoghi di culto. Dopo la caduta dell’apartheid nel 1994, il governo sudafricano riconobbe i reclami degli ex-residenti del distretto, impegnandosi a sostenerne la ricostruzione. Nel 1989, venne fondata la District Six Museum Foundation e nel 1994 venne inaugurato il District Six Museum. Il museo si pone come obbiettivo quello di ricordare gli eventi dell’apartheid, così come la cultura e la storia del District Six prima delle rimozioni forzate. Il piano terra del museo è ricoperto da una grande mappa stradale del District Six, con note scritte a mano da ex residenti che indicano la posizione delle loro vecchie abitazioni. Tra gli oggetti esposti vi sono documenti che descrivono la vita nel District Six, prima e dopo la sua distruzione.

Museo: R30 per person (self-guided visits) – R45 per person (with an ex-resident / guide)

R15 per scholar (International)

09h00 – 16h00 Monday to Saturday – domenica chiuso

Castle Of Good Hope: R 30 adulti – R 15 ragazzi – dale 9 alle 16 (chiuso Natale e primo gennaio)

Costruito dagli olandesi tra il 1666 ed il 1679 dalla Compagnia Olandese delle Indie orientali allo scopo di fondare un insediamento permanente nei dintorni del Capo di Buona Speranza, posto strategico lungo la rotta per le isole delle Spezie, in modo da poter approvvigionare le navi lungo la traversata che dall’Europa portava in Oriente. Il castello è il più antico edificio del Sudafrica. Ora è sede del comando militare del Western Cape.

Rhodes Memorial: E’ un monumento costruito in memoria del politico sudafricano di origine inglese Cecil John Rhodes (1853-1902). Costruito nel 1912, progettato da Sir Francis Macey e Sir Herbert Baker. Sorge sulle pendici del Diavolo Peak, sul fianco settentrionale della Table Mountain. C’è uno splendido panorama dei Cape Flats. Ingresso libero dalle 7 alle 19. Si trova vicino all’Università. Lo si raggiunge in auto seguendo la M3 prendendo l’uscita Princess Anne Interchange. C’è un grosso parcheggio gratuito e c’è un ristorante.

Mostert’s Mill: E’ un mulino a vento storico in Mowbray, Città del Capo. E ‘stato costruito nel 1796 ed è il più antico e unico sopravvissuto completo in Sud Africa. Si trova sulla M3 vicino all’Università di Città del Capo alle pendici del Devil’s Peak. E’ aperto un sabato al mese.

 

D) Zona a sud della Table Mountain

Kirstenbosch National Botanical Garden: bellissimo girdino botanico.

Adults:R50 – Children (6 – 17 years): R10 – Under 6 years: Free

Settembre – marzo 8/19 tutti i giorni

Aprile – agosto 8/18 tutti i giorni

Cape Flats : Township:

Le Cape Flats (“pianure del capo”, in afrikaans Die Kaapse Vlakte) sono una zona pianeggiante, in espansione, situata a sudest del centro urbano di Città del Capo. Si sviluppano principalemente intorno all’aeroporto fino a False Bay.

Rappresentano il “ghetto nero” (o township) della città. Storicamente, le Flats furono in qualche modo il teatro delle prove generali dell’apartheid; all’inizio del XX secolo, infatti, un’epidemia di peste bubbonica convinse il governo di quella che si chiamava Colonia del Capo a confinare la popolazione nera in queste area allo scopo di contenere il contagio. La più antica del Sud Africa è Langa, fondata nel 1927 poi ci sono Guguletu e Khayelitsha. Si possono visitare con tour organizzati. Si ha anche la possibilità di pernottare in B & B o in case private.

Costantia Valley: Si iniziò a coltivare vino in Sud Africa nel 1685 quando il governatore Simon van der Stel iniziò ad occuparsi di 763 ettari di terreno. Diede il nome Costantia a questa tenuta. Alla sua morte la tenuta venne frazionata. Questa è la strada del vino. Le più famosi case vinicole sono: Groot Costantia, Steenberg Vineyards, Buitenerwaching e Klein Costantia. Sono tutte visitabili e si possono fare degustazioni.

 

http://www.sanbi.org/gardens/kirstenbosch (giardino botanico Kirstenbosh)

http://www.districtsix.co.za/ (District Six Museum)

http://www.miprendoemiportovia.it/2012/07/bo-kaap-il-coloratissimo-quartiere-mussulmano-di-cape-town/ (Bo-Kaap)

http://www.tablemountainnationalpark.org/ (table mountain)

http://www.tablemountain.net/ (table mountain)

http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g312659-d2083328-Reviews-Table_Mountain_National_Park-Cape_Town_Central_Western_Cape.html (table mountain)

http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g312659-d481585-Reviews-Lion_s_Head-Cape_Town_Central_Western_Cape.html (lion’s head)

(Company’s Garden)

http://www.castleofgoodhope.co.za/ (Castle of Good Hope)

http://www.rhodesmemorial.co.za/memorial.aspx (Rhodes Memorial)

http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g312659-d481588-Reviews-Devil_s_Peak-Cape_Town_Central_Western_Cape.html (Devil’s Peak)

http://www.waterfront.co.za/ (waterfront)

http://www.waterfront.co.za/activities/sea (attività in mare a Cape Town)

http://www.aquarium.co.za/ (Two Ocean Aquarium)

http://www.chavonnesbattery.co.za/ (chavonnes battery museum)

http://www.southafrica.net/za/en/articles/entry/article-southafrica.net-nobel-square-cape-town (Nobel Square)

http://www.gprra.co.za/green-point-urban-park.html (green point urban park)

http://www.capetown.gov.za/en/CapeTownStadium3/Pages/default.aspx (stadio)

http://alchetron.com/Clifton,-Cape-Town-11105-W (Clifton)

http://www.constantiavalley.com/ (Costantia Valley)

http://www.robben-island.org.za/ (Robben Island)

(neighbourgoods market)

http://www.citybowlmarket.co.za/ (city bowl market)

http://www.mostertsmill.co.za/ (mulino a vento mostert’s mill)

http://www.cape-town.info/

http://www.sa-venues.com/attractionswc/table-mountain.htm

http://www.tripadvisor.it/Attractions-g312659-Activities-Cape_Town_Central_Western_Cape.html

http://travel4wildlife.com/things-to-do-in-cape-town-wildlife-adventures-in-the-mother-city/

http://www.capetown.travel/attractions

http://www.tripadvisor.it/Guide-g312659-l151-Cape_Town_Central_Western_Cape.html (città del capo in 3 giorni)

http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g312658-d481503-Reviews-Camp_s_Bay_Beach-Camps_Bay_Western_Cape.html (spiaggia a Cape Town)

http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g1026865-d317744-Reviews-Table_Mountain-Table_Mountain_National_Park_Western_Cape.html (Table Mountain)

http://www.sa-venues.com/attractionswc/capetown-attractions.htm

http://www.sa-venues.com/attractionswc/waterfront.htm

http://www.sa-venues.com/attractionswc/beaches.htm

http://www.sa-venues.com/attractionswc/kirstenbosch.htm

http://www.sa-venues.com/attractionswc/robben-island.htm

www.big5tourism.com (tour operator: Township visit R 465 – Cape Town city tour R 420 – Winelanda R 810 – Tour privato per 7 persone ½ giornata R 2800 intera giornata R 3300)

 

Facciamo un giro panoramico della città in macchina con sosta veloce al quartiere malese di Bo-Kaap con le sue belle casette colorate. Andiamo a Noon Gun per vedere i cannoni, risultava chiudesse alle 16 ed invece ha chiuso alle 14. Andiamo allora a Signal Hill. Bel panorama. Ci sono diverse galline di Numibia che gironzolano. Che strano vederle qui … Guardo in alto verso Lion’s Head… vetta espugnata l’anno scorso. Proseguiamo poi verso le spiagge di Cape Town. Arriviamo dall’alto di Camps Bay. Scendiamo al mare. La spiaggia è molto bella con onde grosse. Diverse persone fanno il bagno. Ci fermiamo alla fine della spiaggia, sulle scogliere, al parcheggio di Maiden’s Cove. Da qui c’è la vista migliore di tutta la parete ovest della Table Mountain. Si vedono chiaramente i 12 Apostoli. Passiamo poi per Clifton e ci fermiamo in un parcheggio lungo la strada per vedere il tramonto. Arriviamo poi al Waterfront. Lasciamo la macchina in un parcheggio multipiano per pochi rand e andiamo a fare un giro al porto. Per cena scegliamo il ristorante nella piazza a destra della torre dell’orologio rossa. Si chiama Fish Market V & A Waterfront (https://www.ctfm.co.za/). Ceneremo molto bene a base di pesce e poi ci ritiriamo in hotel. La camera di quest’anno è dislocata in maniera diversa da quella dell’anno scorso quindi da sdraiata nel letto vedo tutte le luci del porto e della città. L’oceano si sente bene e, per noi che viviamo in montagna, è un rumore bellissimo.

8) 18 agosto 2017 venerdì – km.164 (Cape Town e penisola)

Partenza alle 7.30 direzione Penisola del Capo. Anche oggi non c’è una nuvola in cielo. Ci sono 11° poi le temperature arriveranno a 20.

Informazioni sulla Penisola del Capo (in senso orario):

– MUIZENBERG: paesino di surfisti sulla False bay, con le caratteristiche cabine tutte colorate. È famoso anche per il surf e per gli avvistamenti degli squali bianchi.

– False Bay: grande baia chiamata così perchè i navigatori di un tempo la scambiavano per la baia di Cape Town da qui il nome di Baia Falsa.

(http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g312659-d310925-Reviews-Muizenberg-Cape_Town_Central_Western_Cape.html)

– KALK BAY: in tarda mattinata c’è il mercato del pesce (quando rientrano le barche dopo la pesca).

– SIMON’S TOWN: Punto di partenza per escursioni per vedere gli squali bianchi oppure balene o a Seal island o fino alla penisola del capo. Poco distante dal porto (in mare su una roccia) c’è il faro Roman Rock.

 

Operatori per escursioni in mare:

1) African Shark Eco-Charters (Shop WC13 Quayside Centre, Boardwalk, Wharf Road, Simon’s Town)

http://www.ultimate-animals.com/

2) Shark Cage Diving (nel pomeriggio) solo max 12 persone

A Simon’s Town febbraio ad aprile e settembre R 1925

A Simon’s Town giugno a agosto R 1815

A Gansbaai R 1450

3) Great White Shark Breaching R 2400

4) Great White Shark Hunting & Breaching Trip – Seal Island – R 2530

5) Apex Predators (R 1950) http://www.apexpredators.com/http://www.apexpredators.com/shark-cage-diving/sightings-and-seasons

6) Big 5 tourism (Whale Watching giu/nov. R810 – Gabbia squali R 1700

www.big5tourism.com

7) Boat Company (Whale Watching giu/nov. – Seal Island Cruise – Cape Point Cruise)

www.boatcompany.co.za

 

– BOULDERS BEACH (colonia di pinguini) – dopo il porto di Simon’s Town, direzione sud

http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g319718-d629864-Reviews-Boulders_Beach-Simon_s_Town_Western_Cape.html http://www.capetown.travel/attractions/entry/Boulders_penguin_colony

Boulders Beach offre al visitatore alcune splendide spiagge. Questo posto, con le sue baie al riparo dal vento e le spiagge sabbiose, è sede di una colonia riproduttiva di oltre 2000 pinguini africani in via di estinzione. Il parco nazionale Boulders Beach fa parte del Table Mountain National Park Marine Protected Area ed è richiesto un biglietto d’ingresso. L’accesso è controllato dal SANParks che assicura che sia sempre pulito e ordinato. La sabbia è incontaminate, ci sono massi di granito di 540 milioni anni fa, piccole piscine naturali e piccole baie nelle immediate vicinanze alla zona dove ci sono i pinguini. Ci sono delle passerelle per avvicinarsi. Orari: 7h00 – 19h30 (Dicembre-Gennaio) 8h00 – 18h30 (feb-marzo/ott-nov) 8h00 – 17h00 (aprile-sett) Costo R 60 € 4,60 adulti – R 30 € 2,30 ragazzi- accettano Wild Card. C’è anche la possibilità di scendere in spiaggia (quella che si trova tra il parcheggio e l’ingresso per la zona dei pinguini). Ha un ingresso a parte ed il costo è uguale a quello dei pinguini. Non so se è valido per entrambe i posti o se bisogna pagare due volte. Si può camminare sulla sabbia tra i graniti. Può capitare che qualche pinguino arrivi fino qui.

 

– CAPE POINT RESERVE – E’ una riserva naturale all’interno del Parco Nazionale della Table Mountain dichiarata Patrimonio Naturale dell’Umanità. E’ la punta più meridionale della penisola del Capo. Comprende 7 750 ettari. Cape Point è un paradiso della natura. Il gate si trova dove la M4 incontra la M65 per poi proseguire a sud su un’unica strada. Ci si trova poi di fronte ad un bivio, a sinistra si va a Cape Point mentre a destra si va a Cape Of Good Hope. Ottobre-Marzo 6/18 – aprile-settembre 7/17 – Adulti R 135 – ragazzi 2/11 R 70 – Accettano la Wild Card.

http://capepoint.co.za/

http://www.cape-town.info/pages/attractions/cape-of-good-hope.php

http://www.sa-venues.com/things-to-do/westerncape/cape-point-lighthouse-walk/

http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g1026865-d1027151-Reviews-Cape_of_Good_Hope-Table_Mountain_National_Park_Western_Cape.html

Storia: A sud di Città del Capo, la Penisola del Capo fa parte del Parco Nazionale della Table Mountain. Finisce al Capo di Buona Speranza erroneamente considerato il punto più a sud dell’Africa.

I primi europei furono i portoghesi, che da cinquant’anni stavano cercando una via marittima verso le Indie. Diego Cao giunse fino in Namibia; Bartolomeu Dias (partito da Lisbona con 3 navi) si spinse oltre, arrivando al capo di Buona Speranza nel 1487. Mentre passava il capo Dias fu travolto da una tempesta che lo spinse verso est, portandolo all’approdo nella zona dell’odierna Mossel Bay. Per questo motivo Dias battezzò inizialmente il capo Cabo das Tormentas, “Capo delle Tempeste”. Tantissime navi qui affondavano per colpa dello scontro (questo avviene ad un solo miglio dalla costa) delle due correnti opposte, la corrente calda Agulhas che scende dall’Oceano Indiano e quella fredda del Benguela che arriva dall’Antartide. Fu il re Giovanni II di Portogallo a ribattezzare il capo Cabo da Boa Esperança, con riferimento alle interessanti prospettive commerciali che nascevano dalla sua scoperta. Il nome dato da Dias era forse più appropriato, dato che lo scontro di correnti provenienti dall’Oceano Indiano e dall’Oceano Atlantico in questa zona rende le acque particolarmente pericolose per la navigazione. Dias non si spinse fino alle Indie; giunse fino all’altezza dell’odierna Port Elizabeth e poi tornò indietro, morendo in un naufragio proprio in seguito a un’altra tempesta infuriata ancora nei pressi del capo (1500). In memoria sua c’è una stele. Fu Vasco de Gama, inviato ancora da Giovanni II nel 1497, a portare a termine per la prima volta il tragitto verso le Indie, in un viaggio che ridisegnò le mappe del mondo medioevali con effetti paragonabili solo a quelli della scoperta delle Americhe (all’epoca era piuttosto diffusa, tra l’altro, la convinzione che l’Oceano Indiano fosse un mare interno, e che la punta meridionale dell’Africa e quella dell’Asia si toccassero). Pur avendo doppiato il capo, i portoghesi non costruirono insediamenti nella zona; data la pericolosità delle acque all’estremo sud del continente, preferirono utilizzare come scali l’isola di Sant’Elena e il Mozambico.

Spiagge: Spiagge di soffice sabbia bianca si alternano a tratti di aspre rocce e scogliere mozzafiato. Le scogliere a Cape Point sono tra le più alte falesie costiere del mondo.

Flora: La Riserva di Cape Point è un tesoro floreale, con oltre mille specie diverse di Cape Fynbos (Afrikaans per “cespuglio fine”). The Cape Fynbos si è guadagnato il riconoscimento internazionale come uno dei sei regni floreali mondiali, anche se sicuramente il più piccolo. La Penisola del Capo con 2.256 specie, e la Riserva Naturale di Capo di Buona Speranza, con 1.036 specie, hanno la più alta concentrazione di specie di piante di tutte le aree di dimensioni simili nel mondo.

Fauna: Ci sono 250 specie di uccelli, babbuini, Cape Mountain Zebra, Eland, Cape Grysbok, Red Hartebeest and Grey Rhebuck, Bontebok (sono aumentati di numero dopo il rischio di estinzione in questi posti), manguste grigie del capo Dassie, tartarughe, serpenti, lucertole, rane e balene (nel periodo invernale).

Venus Pool: piscine naturali. Poco più a sud di Smitswinkel Bay. Si arriva in macchina

Black Rocks: rocce sopra Da Gama Monument

Dias Monument: stele in memoria di Dias, quasi identica a quella di Da Gama

Da Gama Monument: stele in memoria di Da Game, quasi identica a quella di Dias

BUFFELS BAY: Dal centro visitatori Buffelfontein ci sono due strade che portano alle due estremità della spiaggia di Buffels Bay. Alla fine delle strade ci sono due piscine.

Relitto Tania a Buffels Bay Beach (peschereccio naufragato nel 1972. Frammenti di legno si possono trovare e la ruota della nave viene visualizzato presso il Centro Visitatori.

Servizi all’ultimo parcheggio:

Two Oceans Restaurant (vicino alla funicolare) – Orari: 9/17 tutto l’anno

Flying Dutchman Funicular: Ottobre-Marzo 9/17.30 – aprile-settembre 9/17

Adulti R 65 andata e ritorno R 50 per 1 tratta – ragazzi 6/16 ed anziani R 25 andata e ritorno R 20 per 1 tratta

Parte ogni 3 minuti e porta 40 persone per navetta. Lunghezza 585 metri e dislivello 87 metri.

Leggenda: Prende il nome dalla leggenda della Flying Dutchman ghost ship (nave fantasma Olandese Volante). La leggenda del galeone spettrale conosciuto come il Flying Dutchman è stata narrata dai marinai dopo una serie di avvistamenti negli ultimi tre secoli e mezzo. Come la leggenda, l’Olandese Volante è stata capitanata da un olandese, Hendrik van der Decken, ed era diretto a casa da Batavia (oggi Giacarta) all’Olanda nel 1641. Come Van der Decken si avvicinò al Capo una tempesta tagliuzzò le vele della nave e le onde invasero il ponte. Il capitano aveva superato Cape Point in diverse occasioni in precedenza, ma questa volta, l’equipaggio terrorizzato lo implorò di tornare indietro. Lui rifiutò. Un angelo apparve sul ponte e il capitano infuriato estrasse la pistola e gli sparò. Il capitano e i suoi marinai furono condannati a navigare queste acque per sempre. Nel corso degli ultimi tre secoli e mezzo un veliero fantasma, che si illumina di rosso nella notte e ha un pazzo capitano calvo, è stato avvistato da un certo numero di marinai. Coloro che l’hanno visto dicono che gli spettrali marinai a bordo chiamano le barche chiedendo loro di prendere della posta da consegnare a casa ma chi si avvicina è condannato …

Fari: Nel 1860, il primo faro fu eretto a Cape Point. Tuttavia, a causa della sua elevata posizione 238m slm, fu spesso oscurata da nuvole e nebbia. Quando il rivestimento portoghese, il “Lusitania”, naufragò nel 1911, il faro è stato trasferito alla sua attuale posizione sopra Dias Point, solo 87m sopra il livello del mare. La passeggiata al vecchio faro è breve ma ripida. In alternativa si può prendere la funicolare. Per raggiungere il nuovo faro si scende a destra superando un cancello.

Sentiero da Cape Point a Cape of Good Hope: Collega le due penisole Km.1,2 in 40 minuti. Si snoda attraverso i fynbos con vista sul Dias Beach dove si può scendere in spiaggia.

Phyllisia Circuit: Relitto Phyllisia (fuori dall’acqua), un peschereccio a vapore distrutto nel 1968. Si trova a 2 miglia sud del Olifants Bos Point. Lo si può raggiungere dalla spiaggia dal relitto Thomas T Tucker oppure andando direttamente al parcheggio.

Olifants Bos: I sentieri dei naufragi (Shipwreck Trail ) che permettono di vedere alcuni dei relitti di navi naufragate. Iniziano e finiscono a Olifants Bos Point andando a sinistra dal parcheggio, guardando il mare.

Ci sono 3 percorsi:

1) The Thomas T Tucker Shipwreck Trail: 3 km. 1ora e ½ di cammino. È ben segnalato dal parcheggio con paletti con impressa un’impronta gialla. Si vede il primo relitto sulla spiaggia del Thomas T Tucker (naufragato nel 1942 dopo aver colpito Albatross Rock, il suo scafo è ben visibile sulla sabbia, è diviso in 3 pezzi) per raggiungerlo bisogna camminare 1/2 ora. è forse il relitto più fotografato a Cape Point, e l’avifauna che ha preso la residenza sullo scafo della vecchia nave fa per grandi opportunità fotografiche. Da qui si può tornare indietro o proseguire per il relitto del Nolloth dopo 15 minuti di cammino (affondato nel 1965).Le Napoleon (affondato nel 1805, il contorno della nave e alcuni cannoni sono spesso visibili nei pressi del parcheggio della spiaggia).

2) Shipwreck Circuit: 5 km. 2 ore e ½ di cammino. Si completa il Thomas T Tucker Shipwreck Trail fino al parcheggio e da qui si proseguire oltre per Sirkelsvlei e continuare ad andare verso Staavia Edge.

3) Sirkelsvlei Circuit: 6,5 km. 3 ore e 45 di cammino. Porta ad un lago di acqua dolce alimentato da sorgenti sotterranee

– SLANKOP LIGHTHOUSE: Appena sotto Kommetjie

– NOORDHOEK BEACH: relitto Kakapo Wreck sulla spiaggia

– CHAPMAN’S PEAK DRIVE: R 40 (€ 3,08)

Chapman Peak Drive si snoda tra Noordhoek e Hout Bay, sulla costa atlantica sulla punta sud-occidentale del Sud Africa. Chapman Peak Drive è una delle più spettacolari unità marine del mondo.Il percorso 9km, con le sue 114 curve, costeggia la costa rocciosa di Chapman Peak (593m), che è l’estensione a sud di Constantiaberg ed è una camminata per la energicamente inclinato.Chapman Peak Drive è affettuosamente conosciuto come “Chappies” ed è un must per chi è appassionato di maestoso scenario di Città del Capo, con strapiombo sul mare sottostante e imponenti montagne che si innalzano sopra di voi. I colpi di scena e le curve della strada sembrano infinite, ed è un sogno fotografi. E ‘un paradiso per gli automobilisti, turisti, picnic, corridori, escursionisti e ciclisti (sia il motore e le varietà manuale).L’unità offre splendide viste a 180 ° con molte zone lungo il percorso, dove è possibile fermarsi e ammirare il paesaggio squisito o sedersi per un rilassante picnic.(http://www.chapmanspeakdrive.co.za/)

– HOUT BAY: baia protetta che ospita un piccolo porto dove le otarie riposano lungo il molo. Offre circa 40 ristoranti, una vasta gamma di antiquariato e arte negozi, bancarelle, un lungomare che è sia pittoresco e commerciali, mercati del fine settimana e alloggi per soddisfare ogni tasca e gusto.Hout Bay vanta uno dei porti pescherecci più attivi in ​​Sud Africa. Ospitato all’interno del porto sono gli yacht e barche a motore marine – aerei, sia popolari e conveniente per le imbarcazioni provenienti da tutte le parti del globo. La Baia si è probabilmente uno dei luoghi più sicuri vela ovunque, ed è ideale anche nella maggior parte delle volte per gli sport acquatici di ogni tipo. Le montagne che circondano la valle offrono percorsi escursionistici con vista mozzafiato. Le zone umide lungo il fiume Disa supportano una grande varietà di uccelli.Da Hout Bay partono ogni ora un certo numero di brevi crociere (pochi minuti) per Duiker Island (Isola delle Foche), interessante per la presenza di un enorme numero di otarie che vivono ammassate su uno scoglio.

Viaggi di 40 minuti: 08h30; 09h15; 10h00 e 10h45 – Viaggi di 1 ora: 12:00 e 13:30

Prezzi R 70 per adulto R 25 per i bambini fino a 14yrs (2 anni e più giovani sono gratis)

http://showme.co.za/cape-town/tourism/boat-trips-from-hout-bay-to-seal-island-duiker-island/ (escursione per vedere foche da Hout Bay)

SHIPWRECK della nave Bos 400: a Maori Bay a Duiker Point (punta ad ovest di Hout Bay)

Il traffico di Cape Town è notevole in entrata al mattino e in uscita la sera. Noi costeggiamo la Table Mountain a sinistra quindi si viaggia senza problemi. Raggiungiamo velocemente Muizenberg. Andiamo in spiaggia a fotografare le cabine colorate. Ci spostiamo poi a Kalk Bay (anche qui c’è una serie di cabine con una piscina di marea) e andiamo a fare colazione in un bar carinissimo. Sosta seguente è Simon’s Town per vedere i pinguini a Boulders Beach. Non paghiamo l’ingresso perchè è compreso nella Wild Card. Nonostante li avessi già visti due anni fa, mi piacciono sempre molto e poi la location della spiaggia in cui si trovano è davvero bella. Dei grossi massi di graniti liscissimi fanno da cornice. Entriamo nella Cape Point Reserve. Questa zona del parco fa parte sempre del Table Mountain National Park (inizia da Cape Town ed arriva fino a qui). Con la Wild Card non paghiamo nulla. Proseguiamo facendo sosta alla croce di Dias per poi proseguire verso sud. Qui ci si trova di fronte ad un bivio. A sinistra si raggiunge Cape Point mentre a destra Cape of Good Hope. I due punti sono collegati da una bellissima camminata sulle scogliere, sopra la Dias Beach. Vogliamo fare questa passeggiata perchè due anni fa il tempo era uggioso quindi non abbiamo voluto metterci in cammino rischiando di prendere la pioggia. Prima di raggiungere il Capo di Buona Speranza ci fermiamo a fotografare il mare con le onde molto grosse che si infrangono sulla spiaggia e sulle rocce. Degli struzzi passeggiano vicino al mare. Raggiungiamo il Capo. Foto di rito al cartello e poi ci imbocchiamo il sentiero verso Cape Point. Il paesaggio è splendido e la Dias Beach davvero bella. Decidiamo di scendere in spiaggia al ritorno. Diversi eland pascolano tranquilli. Solitamente ci sono anche le zebre ed altri erbivori. In 40 minuti circa raggiungiamo Cape Point. I ragazzi vogliono prendere la funicolare per salire al vecchio faro. Va beh, accontentiamoli. Poi in realtà è in ristrutturazione e ci portano con un pullmino. Facciamo due foto e poi imbocchiamo il sentiero che ci porta al nuovo faro. Lo raggiungiamo in 10 minuti di cammino. Sempre molto affascinante. Vediamo delle balene in mare. Torniamo al parcheggio e andiamo a mangiare un boccone perchè sono già le 14.30. Ci sono un ristorante e di fianco un take away. Prendiamo qui delle pizze e dei panini. Ci sono cartelli ovunque di fare attenzione ai babbuini che rubano il cibo ma anche questa volta non ne vediamo nessuno. D’altronde qui è inverno ed il tempo cambia molto velocemente. Saranno in punti riparati più a nord e quando arriva la bella stagione scenderanno fino a qui. Imbocchiamo il sentiero che ci riporterà alla macchina. E’ tardi quindi non riusciamo a scendere fino alla spiaggia. Dall’alto però vediamo una balenottera ad un metro dalla riva. Le onde sono grosse e quando fanno l’ultimo ricciolo sulla spiaggia, in contrasto con la sabbia bianco, l’acqua diventa chiarissima. La balenottera nuotava in questo ricciolo quindi l’abbiamo vista benissimo. La marea si sta abbassando quindi sulle rocce davanti a Cape Of Good Hope salgono diverse otarie del capo. Molti gabbiani e cormorani si contendono con loro lo spazio. Andiamo verso nord. A Nordhoek andiamo a sinistra per imboccare la Champan’s Peak Drive. Fatta al tramonto con il sole che scende è molto bella. Ci fermiamo in qualche punto a fare foto. Paghiamo R 45 € 3 per il transito alla fine della strada e poi andiamo ad Hout Bay. Il porticciolo è carino. Ci sono le otarie che nuotano. Volevamo andare a cena al market ma, stranamente è chiuso. Solitamente il venerdì è aperto. Proviamo a telefonare a Mama Africa a Cape Town, per prenotare un tavolo, ma non risponde nessuno. Lasciamo Hout Bay e facciamo un giro per il centro di Cape Town. Effettivamente Mama Africa in Long Street è chiuso. Decidiamo allora di tornare al porto. Andiamo ad acquistare l’Amarula, liquore che noi adoriamo, nel negozio di fianco al supermercato (i superalcolici vengono sempre venduti in negozi a parte). Siamo indecisi se tornare al ristorante di ieri sera poi noi proponiamo il pub dove siamo stati l’anno scorso, il Ferrymans (all’ingresso del waterfornt, di fornte alla ruota panoramica). L’anno scorso avevamo cenato sui tavoli fuori e avevamo mangiato benisse. Quest’anno decidiamo di entrare perchè fuori fa freddo. La sala non fumatori al piano di sopra e la cena non ci lasciano soddisfatti. Decisione sbagliata. Dovevamo tornare dove eravamo stati ieri sera. Torniamo in hotel stanchi. Dopo 3 settimane di tour de force incominciamo a cedere ….

9) 19 agosto 2017 sabato – km.126 (Cape Town – volo)

Ultima giornata africana. Sbagliamo completamente i tempi. Secondo me dovevamo fare una colazione velocissima e andare subito in coda alla biglietteria della Table Mountain. L’anno scorso siamo saliti il pomeriggio. C’era poca coda. Solitamente dopo mezzogiorno possono arrivare le nuvole o alzarsi il vento quindi, se la giornata è bella, tutti vanno al mattino come prima cosa. Pier invece dice: ma chi vuoi che ci sia già in coda alle 9 del mattino… quindi andiamo in centro, facciamo un giro per la zona pedonale intorno a Green Market Square e Long Street con mega colazione da Doppio Zero (e muffin regalato ad un barbone che ci ha tampinati tutto il tempo) e poi andiamo alla biglietteria… e… c’è il mondo… ci mettiamo in coda addirittura dall’altra parte della strada. Avremmo dovuto almeno comperare i biglietti on-line, avrebbe agevolato. Ma niente… sprovveduti come se fosse la nostra prima visita di Cape Town. Mai ascoltare mio marito. Fatto sta che dopo un’ora desistiamo. Abbiamo prenotato in un ristorante ad Kalk Bay per le 12.30 quindi non arriveremmo in tempo. Mi è spiaciuto molto per i Pocket perchè da lassù c’è un panorama splendido. Vorrà dire che dovranno tornare… Andiamo allora in direzione sud. Andiamo alla cantina vinicola Groot Costantia sulla strada Costanita Nek che porta ad Hout Bay. Eravamo già venuti qui 2 anni fa e avevamo comprato del vino molto buono. Facciamo i nostri acquisti, facciamo un giro per la bella tenuta e poi ci indirizziamo a Kalk Bay, al ristorante Harbour House (http://www.harbourhouse.co.za/). Pietro ci teneva tantissimo a venire qui perchè glielo aveva suggerito un suo cliente. E’ pienissimo, se non avessimo prenotato ieri sera non avremmo trovato posto. Le vetrate sono direttamente sull’oceano. Ci sono onde grosse che spruzzano acqua fin quassù. Io sono nella mia solita crisi… quando devo lasciare l’Africa vado in palla… quindi tra una portata e l’altra mi assento per assaporare ancora un pochino l’atmosfera del posto. Scendo al porto dove sapevo esserci il mercato del pesce. Alle 12 arrivano in pescherecci e vendono il pescato direttamente sul molo… i clienti se lo contendono con le otarie del capo che vengono a rubarlo … scene da mille e una notte. Tutta la gente ride. Diverse otarie sono sdraiate sul molo a scaldarsi al sole. Il pranzo sarà ottimo. Torniamo in hotel. Avevamo chiesto di tenere una delle nostre due camere per poterci fare la doccia tutti prima di partire. All’atto della prenotazione ci avevano detto che, pagando metà dell’importo, non c’erano problemi. Una volta qui la versione è stata che non potevano lasciarcela perchè l’hotel era pieno (il parcheggio era praticamente vuoto …) e che ci avrebbero dato una camera d’appoggio. Ed invece nulla. Abbiamo lasciato i bagagli alla reception questa mattina e al nostro arrivo abbiamo dovuto farci la doccia in un bagno che dava direttamente sul corridoio. Un signore molto gentile, che aveva la camera proprio di fronte, ha avuto un pò pena di noi e voleva farci entrare a lavarci da lui. Ovviamente abbiamo rifiutato. Alle 16 ce ne andiamo parecchio scocciati. In aeroporto facciamo il pieno, lasciamo la macchina e andiamo al check-in della Emirates. I Pocket hanno un problema di peso di una valigia. Cercano di aprila per distribuire meglio tutti i litri di vino e Amarula che hanno comperato …. ma la serratura va in tilt. Dovranno pagare 90 euro di supplemento. Il nostro volo decolla alle 20.00 direzione Dubai.

 

 

 

10) 20 agosto 2017 domenica

Il volo dura 9 ore di volo passate veloci tra pisolini e film. Qui ci sono 2 ore in più rispetto al Sud Africa e all’Italia. Ripartiamo sul bellissimo Airbus A380 per arrivare dopo 6 ore e 1/2 a Milano.

Ora pensiamo solo ad andare a recuperare i nostri 3 labrador… no, in realtà pensiamo già alla prossima. Per me e mio marito Zambia e Malawi ad aprile senza figli. Per il gruppo Pocket e Bus invece a brevissimo Botswana e il fatto che vogliono fare nuovamente una vacanza insieme (e noi pure) e la vogliono fare in Africa. Per noi è stato un traguardo. Missione compiuta, li abbiamo contagiati con il Mal Africa!

 



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