BIG FIVE tra Sud Africa e Swaziland

Un viaggio culturale e naturalistico in Terra africana
Scritto da: sergi
big five tra sud africa e swaziland
Partenza il: 02/09/2013
Ritorno il: 23/12/2013
Viaggiatori: 5
Spesa: 2000 €
Un viaggio “fai da te” in Sudafrica in 5 “it’s possible”. L’abbiamo pensato, programmato e realizzato ed è stato un successo.

Con un largo anticipo, verso Gennaio 2013 abbiamo iniziato a fare una ricerca concreta su dove andare e quali cose vedere. In effetti volevamo fare un viaggio che le agenzie non ti avrebbero mai proposto, vedere luoghi e provare le emozioni che solo un viaggio fai da te avrebbe potuto darci.

Il 2 settembre 2013 alle ore 19,25 siamo partiti (io, mia moglie, sua figlia di 20 anni e una coppia di miei amici) da Torino Caselle per Francoforte. Avevamo trovato una buona offerta con la compagnia aerea Lufthansa e alle ore 22,05 partenza per Johannesburg.

Alle 8,40 siamo arrivati a Johannesburg e presi i bagagli (una valigia a testa) abbiamo ritirato un’auto (pulmino di 8 posti). Viaggiare in Sudafrica è semplice e anche se la guida è alla sinistra, una volta usciti dall’aeroporto, le strade sono larghissime e comode.

Prima tappa di passaggio, giusto per pernottare la prima notte, ci siamo fermati ad Ermelo. La città aveva poco da offrire ma poteva essere una tappa intermedia per St. Lucia, il nostro vero primo punto d’esplorazione.

Il 4 settembre partenza per St Lucia, una laguna meravigliosa, molto apprezzata dai Sudafricani ma poco visitata dai turisti (le agenzie non la propongono e sinceramente è un vero peccato).

St Lucia e stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1999 e possiede 7 ecosistemi diversi, è l’unico posto al mondo dove convivono squali, ippopotami e coccodrilli e ha 420 specie di uccelli. Il nostro “lodge Afrique” era semplicemente meraviglioso, delle suite a forma di capanne collegate insieme da ponticelli di legno.

Nel pomeriggio abbiamo visitato la cittadine, avvistato ippopotami e coccodrilli e alla sera cenato in un grazioso ristorante che proponeva pesci e frutti di mare alla griglia.

Il mattino dopo (5 settembre) siamo andati a visitare Cape Vidal, un sito sull’Oceano Indiano dove è possibile la pesca subacquea, una riserva marina e faunistica sito di nidificazione delle testuggini protetto da una barriera corallina.

IL 6 settembre abbiamo visitato il villaggio zulu di Eshowe, il suo nome significa “suono del vento che soffia tra gli alberi”. Bellissima la foresta Dlinza Forest percorribile con una passerella di legno situata a 10 metri da terra, con una torre di osservazione in acciaio alta 20 metri dove si possono osservare gli astori neri, le aquile e più di 50 specie di farfalle.

Nel pomeriggio ad Eshowe siamo andati a mangiare il un negozio tipico i “fishs and chips” e alla sera a St. Lucia da Fisherman’s i favolosi frutti di mare della laguna.

7 settembre partenza per lo Swaziland percorrendo la N2 nella zona del Natal settentrionale attraverso le riserve del Phinda e del Mkhuze Game riserve fino all’entrata di Lavumisa.

IL regno dello Swaziland è molto povero, i villaggi sono sparsi e l’ambiente è arido al sud ma nella zona centrale è ricco di piantagioni di frutta tropicale. Il nostro resort, situato a nord nel Phophonyane Nature Reserve era fantastico. Per arrivarci abbiamo percorso una strada sterrata di 5/6 km ma ne valeva veramente la pena. L’accoglienza è stata ottima e l’ambiente, immerso in una vegetazione subtropicale con piscine naturali e centinaia di uccelli colorati, ci dava il senso della perfetta unione uomo-natura.

Il giorno dopo, (8 settembre), dopo una meravigliosa colazione abbiamo fatto alcune escursioni a piedi e poi pomeriggio di relax in piscina.

9 settembre partenza per il Kruger National Park attraverso il gate di Jeppe’s reef fino al nostro primo campo base del parco “Skukuza”. Sfatiamo subito un mito: “ il Kruger è pericoloso” assolutamente NO. Si può girare benissimo per conto proprio, usando naturalmente alcune accortezze: non scendere mai dall’auto se non nelle aree picnic e nei campi attrezzati e andare piano in auto per poter vedere gli animali che vivono liberi.

Nel Kruger siamo stati sette notti in tre campi diversi, tutti campi nazionali. Due notti al campo base di SKUKUZA dove ci si spostava lungo le strade sterrate e non serrate della parte meridionale del Kruger ricche di animali. IN quella zona ci sono parecchi branchi di leoni ed elefanti, c’è la più alta concentrazione di Big Five di tutto il parco.

Altre tre notti le abbiamo trascorse nel campo di Satara, caratteristica per la savana, dove abbiamo fatto anche un’escursione mattutina con i ranger.

Siamo poi passati nel terzo campo per due notti nella zona a nord, a Leteba, uno dei primi campi istituiti al Kruger, vicino al tropico del Capricorno. La zona qui è ricca di piante di mopani e qui ci sono branchi di elefanti grandissimi.

Il 16 settembre abbiamo lasciato il Kruger uscendo dal gate di Phalaborwa nel Limpopo “la terra di nessuno”. Il nostro campo base era un lodge molto singolare e caratteristico, immerso nel bush. Per arrivarci si percorre una strada impervia ma poi ne vale veramente la pena. Le suite con i tetti in canna paglia, tutte in stile africano, la piscina tra le piante di mopani e la coppia di proprietari, molto disponibile e simpatica ha reso il nostro soggiorno davvero piacevole.

Nel pomeriggio siamo andati a visitare la distilleria dell’Amarula, lo spirito dell’Africa, un liquore prodotto in Sudafrica che proviene dai frutti delle piante dell’Amarula di cui gli elefanti sono ghiotti. La sera cena africana a lume di candela nel nostro lodge tra facoceri, istrici giganti e galagoni notturni.

17 settembre visita ad Hoedspruit che significa “torrente del cappello”, visita alla fattoria Bombyx dove viene prodotta e venduta la seta e visita ad un centro di animali feriti e recuperati.

18 settembre partenza per il Blyde River Canyon, il terzo canyon più profondo al mondo, lungo il pendio dei Drakensberg. Vi sono più cascate qui che in qualsiasi altra zone del Sudafrica ma anche piantagioni di pini ed eucalipti. Abbiamo percorso la Panorama route con i suoi punti di osservazioni come la “God’s Window” e la cittadina di Graskop.

Dopo tre notti a Phalaborwa siamo partiti per il viaggio di ritorno a Johannesburg fermandoci per altre due notti a Bela Bela (la città dell’acqua che bolle) rinomata per le sue terme.

Qui abbiamo visitato un centro di allevamento di coccodrilli e gustato i migliori “gamberoni atlantici” mai mangiati.

Il 22 settembre giunti all’aeroporto di JO’SBURG siamo partiti verso le 19 per l’Italia, stanchi ma felici di aver vissuto una meravigliosa avventura “fai da te” nel paese Arcobaleno.

Spese per il viaggio di 5 persone dal 2 settembre al 23 settembre, giorno di arrivo in Italia:

Biglietto aereo: 750 euro a persona andata e ritorno compagnia Aerea Lufthansa

Auto noleggiata per otto persone: 1400 euro compresa assicurazione totale

Tassa ingresso Kruger e parchi vari 500 euro per 5 persone

Pernottamento 21 notti, colazioni, pranzi e cene euro 700 euro a testa

Benzina percorso di 4500 km euro 400

Souvenir, mance e varie 550 per 5 persone euro 550

Totale del viaggio circa 2000 euro a persona

“… Il viaggio è un dare e ricevere …. Difficilmente un viaggio in Sudafrica si dà più di quello che si riceve. Ti rimane sempre dentro una magnifica sensazione di “mal d’Africa” che non ti lascia mai”.



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