Il mio Sudafrica 3

A maggio sono stato in Sudafrica e la mia prima tappa è stata johannesburg. Sono stato ospite da un amico dei miei in un quartiere chiamato upper oughton. È uno dei più aristocratici e quindi anche uno dei più bianchi. Johannesburg è una città un pò pericolosa per via degli episodi di microcriminalità quotidiani. Il mio ospite non era...
Scritto da: Alessandro Luison
il mio sudafrica 3
Ascolta i podcast
 
A maggio sono stato in Sudafrica e la mia prima tappa è stata johannesburg. Sono stato ospite da un amico dei miei in un quartiere chiamato upper oughton. È uno dei più aristocratici e quindi anche uno dei più bianchi. Johannesburg è una città un pò pericolosa per via degli episodi di microcriminalità quotidiani. Il mio ospite non era favorevole al mio allontanamento da casa sua (recintata e filospinata) e devo ammettere che, soprattutto nel centro della città ho visto girare dei ceffi che levati! La parte più bella di tutto il mio viaggio nell’altro emisfero è stato però il viaggio sul pullman che ho fatto da Johannesburg a Città del Capo.

Siamo passati attraverso il deserto del Karoo che è bellissimo e di tanto in tanto ci fermavamo in questi paesini sperduti nell’immensità del Veld che sembravano messi lì apposta per i pullmann che passavano di lì pieni di pendolari tra le due citta più importanti del paese.

Di turisti c’eravamo solo io e due peruviani. E’stato proprio un viaggio on the road. Il massimo dell'”on the road” l’ho raggiunto quando con un ragazzo afrikaaner (boero alla massima potenza) che ho conosciuto ci siamo messi a fare colazione sul ciglio della strada con caffè annaquato e muffins a guardare l’alba sul deserto prima di ripartire. Abbastanza Kerouak eh? Arrivato a Città del Capo ho avuto un pò di problemi a trovare l’albergo che avevo prenotato a Johannesburg ma poi sono riuscito a trovarlo e nel frattempo mi sono fatto un’idea di come fosse questa città neanche tanto grossa e facile da girare. La cosa che colpisce di più quando si arriva lì è sicuramente la Table Mountain che fa da contrasto, quasi irreale ai grattacieli del centro. Una volta sistemato a Cape Town ho fatto delle escursioni in tutta la penisola del capo, aiutato anche da una ragazza che avevo conosciuto sul pullman del viaggio nel deserto. Era la hostess e probabilmente le stavano simpatici gli italiani perchè si è presa il suo giorno libero per farmi vedere la città. Una cosa da vedere assolutamente al Capo è il parco che c’e’ proprio sulla punta della penisola. E’ proprio il punto dove si incontrano i due oceani e potrete visitare una scogliera che potrete considerare a ragione la punta dell’Africa. Inoltre il parco è pieno di stambecchi o animali simili ( loro li chiamano springbok) e di babbuini. Ci sono anche ( mi spiegava la guida) delle specie vegetali ( per lo piu’ muschi e piante basse per via del vento sempre fortissimo) che esistono solo in quei 50 Km quadrati.

Un’altra bellissima escursione da fare al Capo è la visita delle Wine Farms di classico stampo olandese. Sono delle fattorie dove vi offriranno assaggini di formaggio e degustazioni di vino. Io sono stato li in pieno autunno e il paesaggio era fantastico. Tutto rosso e verde con sempre sullo sfondo l’onnipresente Table Mountain. Una volta tornato indietro a Johannesburg ( questa volta in aereo perche’ in pullman è bello ma dura 12 ore) mi sono preparato per il viaggio nel Kruger, il parco nazionale.

Mi sono venuti a prendere col pullmino e il viaggio è durato molto anche in questo caso. Ne è valsa però la pena perchè la zona tra Jo’burg e il Mpumalanga, la regione del parco, e veramente affascinante: si oltrepassa la catena delle Dragensberg , le montagne del drago, dove si vedono dei Canyon che quasi nulla hanno da invidiare a quelli americani. Una volta nel Kruger e alloggiato nel Lodge abbiammo iniziato una settimana di safari che mi ricordero’ per sempre. Descriverla a parole è limitativo tanto più che non rendono l’idea neanche le foto che ho fatto, ma vi posso dire che siamo riusciti a vedere a distanze relativamente brevi quasi tutti gli animali. Mi hanno particolarmente impressionato le gigantesche mandrie di bufali che ci tagliavano la strada ogni tanto e ci costringevano a fermarci.

Un’altra bella esperienza nel Kruger è il Night Drive. Il safari notturno è molto più suggestivo anche se più difficilmente si riescono a vedere gli animali ma quando si vedono e’ una gran soddisfazione, soprattutto se si vedono quando è il vostro turno di reggere la torcia che serve per illuminarli.

Se il racconto vi interessa e volete saperne di più, se potro’ darvi qualche consiglio utile non esitate a scrivermi!! Alessandro



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche