Una famiglia globetrotter alla scoperta della West Coast

Un viaggio nel viaggio, uno di quei trip che ricorderai per sempre perché ogni miglio percorso racconta una storia e ti fa vivere un'avventura che solo questi luoghi sanno trasmettere
Scritto da: polimar1977
una famiglia globetrotter alla scoperta della west coast
Partenza il: 17/06/2018
Ritorno il: 04/07/2018
Viaggiatori: 4
Spesa: 4000 €
Eccomi qui a raccontare uno di quei viaggi che difficilmente avrei pensato di fare, soprattutto con Gabriele (5 anni) e Giulio (9 mesi). Diciamolo, è un viaggio che sogni tutta la vita, avrai potuto girare in lungo e in largo il mondo, ma la West Coast USA resta uno degli obiettivi che qualsiasi globetrotter che si rispetti vuole aggiungere ai ricordi.

In una fredda domenica mattina di gennaio, in casa regnava un silenzio quasi irreale e con la mia dolce metà abbiamo acceso il tablet alla ricerca di un bel viaggio da fare il prossimo giugno. Le offerte si accavallavano e le mete erano tutte interessati; un pop-up appare quasi innocuo da una pagina di viaggi, parlava di un tour organizzato alla scoperta della California (10 gg diceva?!); ci siamo guardati e abbiamo esclamato:…. “Perché organizzato… e se ce l’organizziamo un bel tour negli States? Il nostro primo pensiero è stato su Giulio neonato da poco ma che a giugno avrebbe avuto 9 mesi. Saremo incoscienti?! Ma Gabriele ha volato a 1 e mezzo per Cuba. Che si fa?! Vogliamo azzardare. Beh senza farla troppo lunga, dopo pochi minuti ero sui siti dei voli per prenotare l’aereo per Los Angeles. Sì, avete capito bene, stavamo per imbarcarci in una di quelle avventure che solo il nostro spirito da viaggiatori ha permesso di premere l’ok sull’acquisto dei biglietti aerei. Sul sito della Lufthansa proponevano dei voli FCO – LAX – SFCO ad un ottimo prezzo e quindi come vuole la regola basic di ogni viaggio abbiamo preso i voli come prima cosa, fissando, di fatto, i 18 gg di tour da organizzare in giro per la West Coast.

Non ci potevo credere, da lì a 6 mesi saremmo partiti per un viaggio “on the road” con i marmocchi al seguito. Nei mesi successivi abbiamo studiato tanto gli itinerari, soprattutto per non renderli troppo stressanti per i piccoli, sul sito Booking abbiamo prenotato i 10 hotel/case che ci ospiteranno lungo il nostro tragitto di circa 3600 km e soprattutto prenotato anche un bel SUV capace di contenere 2 seggiolini, 1 passeggino e 3 mega valigie.

Finalmente il 17 giugno arriva la fatidica data della nostra partenza per Los Angeles, con grande sorpresa allo scalo di Monaco di accorgiamo che verremo imbarcati sul mitico A380 (prima volta per noi) e che per la nostra famiglia hanno riservato un spazio molto largo per poter inserire la culla per Giulio. Viaggio e compagnia Aerea davvero di ottima qualità, servizio a bordo al TOP e molto child friendly. Dopo la bellezza di 12H di volo giungiamo finalmente nella città degli angeli; superati i controlli di sicurezza (relativamente veloci) ci aspetta fuori all’aeroporto la navetta della Dollar che ci porterà al ritiro dell’auto noleggiata (310 € per 13 giorni di noleggio). Dopo aver velocemente disbrigato le pratiche amministrative ci mettiamo alla guida del nostro Suv per raggiungere l’appartamento in zona Hollywood. Il tempo di fare un po’ di spesa, andiamo a letto perché il jet leg inizia a farsi sentire…. Nel frattempo i bimbi sono freschi come una rosa.

18 GIUGNO: HOLLYWOOD, CENTRAL MARKET, RODEO DRIVE, BEVERLY HILLS E THE GROVE

Complice il fuso orario alle 6 del mattino siamo tutti arzilli e pronti per iniziare il tour della città del Cinema. I classici giri per la walk of fame con le mitiche stelle è una tappa fissa; il Chinese e il Kodak Theater sono i simboli della notte degli oscar. La scalinata che ha ospitato i più grandi volti del cinema è l’emblema di quei miti che solo in TV avevamo visto. Da non perdere il centro commerciale sul lato destro del Kodak da cui si può ammirare la mitica Hollywood Sign. Prediamo la metro (strano per Los Angeles) e ci dirigiamo verso il Central Market reso famoso da numerose serie TV ma soprattutto per l’infinito street food presente nei vari stand. Ritorniamo a casa per un pranzo veloce (i bimbi hanno un certo languorino).

Usciamo nel pomeriggio prendendo l’auto con destinazione Rodeo Drive e soprattutto Beverly Hills. Ovviamente non hanno bisogno di pubblicità né di grosse descrizioni, sfarzo allo stato puro, super negozi e locali TOP. Con la mia Dash Cam ho anche immortalato la strepitosa strada con le palme al vento rese famose dalla celeberrima Serie TV “90210”. Bisogna dire che, come è facile immaginare, questo luogo è davvero molto curato ed è a misura di passeggiata mentre nel quartiere di Hollywood dove abbiamo preso casa, la sera è un quartiere poco rassicurante. Terminata la nostra visita a Beverly Hills ci dirigiamo verso il Farmer Market ma soprattutto andiamo a cena nel quartiere di “The Grove” che, per chi non lo conoscesse, potrebbe essere paragonata tranquillamente ad una Trastevere made in USA. Ci fermiamo a cena per poi passeggiare per le vie dello shopping illuminate a giorno. Prima di rientrare alla base Whole Food ci riempie il frigo per le successive giornate a Los Angeles.

19 GIUGNO: OBSERVATORY GRIFFITH, SANTA MONICA E VENICE BEACH

Anche oggi mattinieri, ancora il fuso si fa sentire, questo però ci permette di uscire presto per andare all’Observatory Griffith da dove è possibile ammirare e fotografare una Los Angeles in tutto il suo splendore. La Hollywood Sign regna sovrana sulla valle californiana e orde di turisti sono li per una classica foto ricordo. Dopo aver scattato un milione di foto accendiamo il nostro navigatore (no internet ma tutte mappe off line che hanno funzionato alla grande) impostiamo la nostra prossima destinazione. Santa Monica e Venice Beach due mete che assolutamente vanno messe in calendario; l’atmosfera del Pier è unica, piena di locali e giostre senza dimenticare lo street food ormai icona del nostro viaggio.

Una pausa pranzo in pieno stile Baywatch è quello che ci vuole in una giornata come questa. I serfisti e gli skaters si sprecano e i bimbi sono estasiati da tanta frenesia e colori. Muscle beach ritrovo per chi vuole un fisico bestiale (non io) è la classica americanata che puoi trovare solo qui. Il rientro a Los Angeles nel tardo pomeriggio segna la fine di un’altra giornata intensa e piena di attrattive. Unica pecca il traffico che ha rallentato un po’ il nostro return home (2h per fare 20 km) ma siamo in vacanza e tutto passa in secondo piano.

20 GIUGNO: CALICO TOWN E DEATH VALLEY

Stamattina lasciamo Los Angeles per dirigerci verso la visita del nostro primo National Park, la Death Valley. Prima però spezziamo un po’ di Km facendo una sosta a Calico Town, una città fantasma famosa per essere stata un luogo dove i cercatori d’oro stanziavano durante la famosa corsa all’oro. L’ingresso è a pagamento e costa circa 8 $ a persona. Terminata la visita sotto un caldo rovente (35 gradi alle 11 del mattino), riprendiamo la superstrada per dirigerci verso la Death Valley. Prima di entrare nel NP pranziamo in uno dei pochi ristoranti presenti a Baker (Mad Greek) per poi procurarci un po’ di acqua e pieno di carburante (è necessario caricare la propria auto di generi di prima necessità in quanto per i successivi 200 Km non si incontrano store o fuel pump). Il termometro continua a salire, siamo a 42 gradi, l’aria condizionata dell’auto è a palla e davanti a noi solo deserto e ogni 40 minuti scorgiamo qualche turista.

Arriviamo dopo quasi 2 ore di deserto al primo pic view, il Badwater Basin è un lago di sale famoso per essere il punto più basso degli States, foto di rito con un caldo asfissiante (i bimbi nel frattempo sono al fresco dell’auto) e si riparte per i prossimi pic view che si incontrano lungo la strada che tra i più famosi cito lo Zabrinskie Point. Finalmente arriviamo al visitor center del Furnace creek, qui il termometro alle 17 segna 50 gradi, è un caldo secco, sembra di avere un phon attivo sulle nostre teste. Breve visita del museo e poi ripartiamo verso il nostro secondo Hotel a Parhump (Best Western) che ci accoglie con una rilassante piscina che resetta tutte le “fatiche” del deserto. Per evitare altre uscite ai bimbi acquistiamo la cena al walmart che cuciniamo in camera.

21 GIUGNO: LAS VEGAS

Oggi giornata rilassante, in poco meno di 1 h raggiungiamo la città dei vizi, Las Vegas, il nostro primo impatto con la città è lo stesso di un bimbo che si trova davanti a se un parco giochi. Tutto è immenso, hotel e casino regnano sulla Strip e non può mancare la classica pic davanti alla “Welcome to Fabulous Las Vegas”. Anche qui il caldo è opprimente, quindi decidiamo di andarci a rilassare nelle piscine del nostro resort (Tuscany Suite). Nel tardo pomeriggio finalmente il caldo ci dà un po’ di tregua e usciamo alla scoperta della famosa Strip, dove assistiamo allo spettacolo delle fontane del Bellagio e percorriamo il miglio d’oro dei tre casino più famosi di LV (viaggiando con minori non è possibile l’accesso ai casino). Una capatiana allo sfarzoso Cosmopolitan e cena con pizza da Giordano’s. Domani ci attende una on the road importate quindi andiamo a riposare per ricaricare le nostre batterie

22 GIUGNO: SELIGMAN ROUTE 66, GRAND CANYON SUD/OVEST

La sveglia squilla mattiniera, oggi ci attendono circa 500 Km e per evitare il caldo di questi giorni decidiamo di partire alle prime luci dell’alba. Breve sosta carburante e qualche foto alla Hoover Dam e siamo pronti ad uscire dai confini della città del peccato, direzione Grand Canyon. Iniziamo a renderci conto che il viaggio in auto in se è un viaggio nel viaggio, panorami sconfinati e scenic view che cambiano il background del nostro parabrezza ci accompagnano fino alla route 66, nel paesino di Seligman reso celebre dalla Pixar in quanto si è ispirata a questo luogo per creare il famoso cartone Cars; inutile raccontarvi incredulità del piccolo Gabry alla vista delle auto del film ricreate ad hoc ai bordi della strada. Prima di ripartire pranziamo al Roadrunner tipico locale americano con tanto di cimeli della famosa 66 sparsi sui muri. Dopo un buon pranzo rigenerante riprendiamo la freeway che ci porterà all’ingresso sud del Grand Canyon. Una volta giunti al check point presentiamo la nostra Card (80 $ abbonamento per i NP) e ci forniscono info e mappa del parco indicandoci i parcheggi e il visitor center. Forse perché è stato il primo parco, sta di fatto che l’emozione di trovarsi di fronte a tanta immensità ha fatto scattare una lacrimuccia di stupore. Colori e natura sono gli ingredienti perfetti per questo luogo e gli scoiattoli ti gironzolando tra le gambe creando ilarità dei miei bimbi. Inutile segnalare i vari pic view perché sono quelli classici indicati in tutte le guide, forse quello che è imperdibile e la desert tower in prossimità dell’uscita ovest del parco, qui oltre al paesaggio unico troverete anche un’ambientazione degna dei migliore film made in USA. Per un’altra esperienza targata “American Style” decidiamo di dormire all’interno della riserva indiana, a Tuba City gestita dai Navajo (Quality Inn) che si sono davvero prodigati per un soggiorno piacevole per tutta la mia famiglia (da segnalare una colazione al TOP).

23 GIUGNO: MONUMENT VALLEY, PAGE

Dopo un’abbondante colazione ci dirigiamo verso la Monument Valley una delle tappe più attese del viaggio, prima però andiamo la Forrest Gump Point per la foto “deskop” diventata la copertina del nostro tour.

Lasciamo questi paesaggi meravigliosi per entrare finalmente nella riserva indiana della Monument. Il ticket d’ingresso (20 $) non è coperto dalla Card dei NP perché appunto gestiti dagli Indiani. Con il nostro Suv entriamo nei paesaggi del vecchio West, il trial è una di quelle esperienze che solo vivendola ci si rende conto della bellezza che si sta vivendo. Il trial dura circa 2h con ovvie soste per le mille foto da portare a casa. I bimbi divertiti dalla gita “fuori strada” accompagnano l’uscita dal parco con sguardi incuriositi e soddisfatti. Pit stop per pranzo e benzina e poi dritti sulla freeway che davanti a noi inizia da subito a cambiare scenario. Siamo diretti a Page in Arizona, luogo in cui ci fermeremo per 2 notte un po’ per riposare dalle “fatiche” dei giorni precedenti e soprattutto per visitare al meglio le attrattive che il luogo propone. Altra esperienza è la prima volta in un motel che devo dire non ci ha lasciati delusi.

24 GIUGNO: HORSEBEND SHOE, ANTELOPE CANYON, LAKE POWELL, GLEM DAM

Da una piccola città non ti aspetti tutte queste attrazioni, invece Page è tutto questo. Dall’Italia avevamo prenotato la visita al Lower Antelope Canyon (100 $), uno spettacolo unico, le guide indiane sono molto professionali e spiegano il sito in modo molto chiaro e aiutano il turista nelle piccole difficoltà di movimento. Le foto non rendono lo spettacolo a cui abbiamo assistito, dal rosso all’arancione passando per le sfumature del giallo sono lo sfondo ad uno degli spettacoli naturali che più abbiamo apprezzato del nostro viaggio. Il caldo desertico non permette grosse uscite e quindi ci rilassiamo in piscina per un sano riposo. Nel pomeriggio lascio la famigliola in motel per dirigermi verso pic view davvero unici; il mio primo scatto è sicuramente dedicato all’horsebend shoe, insenatura naturale del canyon in cui il fiume Colorado rientra a ferro di cavallo, uno spettacolo per gli occhi di un fotografo.

Prossima tappa il lago Powell e la Glem Dam, una delle centrali elettriche più importati degli USA. La serata è dedicata al bbq e all’ottima carne americana con annesso spettacolino country (Big John).

25 GIUGNO: BRYCE CANYON NP

Lasciamo la piccola Page per dirigerci verso il Bryce Canyon, qui abbiamo soggiornato all’interno del parco (Ruby Inn) così abbiamo dedicato un’intera giornata a questo luogo che davvero merita di essere visitato per i numerosi pic view presenti lungo il tragitto lungo 40 miglia. L’ingresso al parco è caratterizzato da una serie di gallerie in roccia rossa naturale. Arrivati al check point, il ranger ci avverte di eventuali animali selvatici liberi per le strade e ci dice di tenere un’andatura con l’auto molto “slow”. In effetti durante il nostro trip abbiamo incrociato una serie di cervi e un coyote che hanno attirato l’attenzione dei bimbi. Pranzo veloce e si continua sulla scenic view alla ricerca della fotografia perfetta. I pinnacoli calcarei compongono uno spettacolo unico nel suo genere e l’esperienza del Navajo Loop (2 miglia by foot) fatta con mio figlio è stata una di quelle avventure entusiasmanti che hanno reso il viaggio unico. Nel frattempo la mia Dash cam registra dei panorami unici che solo riguardandoli in post produzione riesci a comprendere che hai vissuto un viaggio da ricordare e raccontare. La nostra serata si conclude al buffet dell’hotel e un bagno notturno nella piscina coperta conclude una giornata davvero indimenticabile.

26 GIUGNO: ZION NP

A 75 miglia dal Bryce Canyon c’è un altro parco che merita di essere visitato, lo Zion ha uno degli ingressi più spettacolari che abbiamo attraversato; la scenic view già di per se regala paesaggi unici e prospettive naturali davvero spettacolari. Qualche difficoltà di parcheggio non ci ha scoraggiati, alla fine abbiamo dovuto cedere all’autonomia del nostro Suv salendo su una delle navette gratuite che ti scorrazzano in lungo e in largo per il parco. Avendo 2 bimbi abbiamo deciso di affrontare un sentiero easy (n. 3 e 4 Emerald pools Lower) che in 2 h si riesce a coprire con una buona andatura (portatevi l’acqua). Il Top del parco è sicuramente il trip all’interno dei Narrows ma noi per ovvie ragione abbiamo optato per altro. Il pomeriggio si conclude in Nevada, a Mesquite (Rising Star), per avvicinarci nuovamente alla California. Qui ceniamo da Peggy Sue, un ristorante in stile “anni ‘50” che ha davvero lasciamo un buon ricordo sia per la location che per il cibo.

27 GIUGNO: MESQUITE, AREA 51, MAMMOTH LAKE

Oggi è il giorno più lungo della nostra vacanza, 700 km per spostarci dal Nevada alla California per poi entrare nello Yosemite NP. Le ore e le miglia oggi sembra interminabili; per spezzare un po’ il viaggio decidiamo di renderlo un po’ più interessate per i bimbi fermandoci a Little A’lein, un luogo noto per gli avvistamenti alieni e storie sull’Area 51. Foto e pupazzi di alieni divertono i bimbi, i proprietari del pub, molto gentili con noi, ci accolgono con simpatia (ci chiamano good family) e ci preparano un buon pranzo in perfetto stile americano. Riprendiamo il viaggio, l’acqua scarseggia e il livello della benzina è ormai al limite; decido di uscire a Tonopah per rifornirci. Una volta usciti dalla freeway ed aver imboccato la statale uno Sceriffo con i lampeggianti mi intima di accostare. Panico totale. Scende il Chips di turno, chiede in un americano quasi incomprensibile la patente, che in un primo momento non capisce, al che gli fornisco anche il passaporto dichiarando di essere un turista italiano. Dopo un controllo in centrale riporta i documenti e mi dice che ho imboccato la statale senza aver atteso il segnale “yellow”. Mi scuso in tutte le lingue (compreso in napoletano) ma lui parte con una “ramanzina” di quelle proprio pesanti (avrò compreso il 10% di quello che ha detto), sta di fatto che ci lascia andare senza fare la multa. Comunque 10 minuti interminabili. Nel tardo pomeriggio finalmente scorgiamo le montagne di Mammoth Lake dove soggiorniamo per la notte (Sierra Lodge). Ottima la pizza da Giovanni’s e soprattutto l’idromassaggio rilassate a fine serata.

28 GIUGNO: YOSEMITE NP

Una delle tappe imperdibili del nostro viaggio alla scoperta della West Coast è sicuramente lo Yosemite NP. Percorrendo il Tioga pass in poco tempo siamo al check point del parco. Milioni di turisti invadono i top view e non è facile trovare il parcheggio per le foto di rito. Da segnalare sicuramente il Tunnel view, Bridalfall, Cathedral, Swiming bridge e l’Half Dome per poi terminare la gita sotto le cascate delle Yosemite Falls. All’interno del parco è difficile muoversi in autonomia con la propria auto e i Rangers consigliano di utilizzare le navette gratuite per coprono i vari top view. Rifocillati e riposati dalle lunghe escursioni proposte dalla mappa in dotazione, riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso il nostro penultimo hotel (Plus Rama) ad Oakdale a metà strada tra lo Yosemite e San Francisco.

29 GIUGNO: SAN FRANCISCO, LOMBARD STREET, THE COIT TOWER, GOLDEN GATE E MARKET STREET

Mai avrei sognato di guidare per le vie di San Francisco ed invece superato il Bay Bridge (4 $) mi trovo nel bel mezzo del traffico californiano.

Prima tappa di Frisco è sicuramente Marina Bay e il famoso Golden Gate (il parcheggio per le auto è gratuito dal lunedì al venerdì). Pranziamo con uno sfondo unico, a sinistra c’è uno dei ponti più famosi al mondo e a destra ci godiamo la vista di Alcatraz. Riprendiamo l’auto e ci dirigiamo alla Coit Tower da dove è possibile scorgere una delle prospettive più caratteristiche di San Francisco. Guidiamo per le ripide strade di Frisco per dirigerci a Lombard Street, la famosissima stradina con i tornanti più famosi al mondo. È giunto il momento di riconsegnare l’auto (perché diciamolo a Frisco l’auto non serve); quasi ci dispiace lasciare l’amica di tante avventure, è stata una degna e valorosa compagna di viaggio. Per una nostra comodità logistica abbiamo scelto un hotel nei pressi di Union Square (Donatello) per permettere una migliore organizzazione nelle giornate che seguiranno.

30 GIUGNO: UNION SQUARE, CHINATOWN, LITTLE ITALY, PIER 39, AQUARIUM, GHIRARDELLI MALL

Nel nostro primo trip di San Francisco ci attende un clima gelido (13 gradi) ma non ci tocca e con zaino in spalla, passeggino e reflex siamo pronti per la scoperta della città. A primo impatto sembra quasi di stare in una capitale europea, molte sono le costruzioni che richiamano lo stile architettonico del nostro continente. Piccolo brunch a Union Square e dopo aver acquistato al centro turistico il PASS (89 $) per le attrazioni TOP ci dirigiamo verso Little Italy e Chinatown. Un certo languorino ci assale, è il momento della pausa pranzo e non possiamo esimerci da assaggiare il famoso panino con il granchio al market del Pier 39 (devo dire che è stato molto apprezzato). Il pomeriggio trascorre tra le foche e i tantissimi stand che popolano l’embarcadero senza però dimenticare i bimbi che si divertono tantissimo all’Aquarium.

Dopo un piacevole giro tra i pesci del pacifico percorriamo tutta Jefferson str. per raggiungere il Fisherman Warft che è un luogo di selfie come se non ci fosse un domani. Gelato immenso al Ghirardelli Mall e rientriamo in hotel a bordo del famoso Cable Car (1h di fila) che, come noto è una di quelle attrazioni difficili da evitare. Ceniamo al famosissimo Pinecrest Dinner dove assaggiamo una NY Steak da paura.

1 LUGLIO: MUSEO DELLE SCIENZE, HAIGTH AND ASBURY, ALCATRAZ E CROCIERA BAIA

Sveglia mattutina e da buon “americano” lascio la famigliola a dormire in hotel mentre io vado alla laundry mat a “ripulire” le valige (anche questa è una bella esperienza). Rientro con una bella colazione calda ma soprattutto con tutti i vestiti puliti e stirati. Oggi il clima non è dei migliori, Frisco è arancione, un colore strano che gli autoctoni ci spiegano essere un fenomeno normale quando sale la nebbia nella baia. Oggi visitiamo l’interessantissimo museo delle scienze che i bimbi apprezzano molto e pranziamo nel quartiere hippie di Haigth and Asbury. Per riempire il pomeriggio e avendo il biglietto inserito nel PASS decidiamo di fare la minicrociera della Baia per visitare il Golden Gate e circumnavighiamo il carcere di Alcatraz. Stasera ceniamo in hotel vista anche la stanchezza dei bimbi.

2 LUGLIO: CABLE CAR, MARKET STREET, LOMBARD STREET, ALAMO SQUARE E PAINTED LADIES

Con l’ormai famoso Cable Car ci dirigiamo verso Lombard Street dove, senza non poche difficoltà, riusciamo a raggiungere la vetta della strada. Il background è meraviglioso e come si può immaginare qui le foto fioccano a milioni. Lasciamo la famosa stradina e con Uber ci dirigiamo verso Alamo Square per ammirare le famose Painted Ladies. Bellissima atmosfera, parco pulitissimo e playground per i bimbi davvero perfetto. Breve pic nic con pizza e poi pomeriggio all’ormai noto Pier 39 che ci riserva un tramonto mozzafiato. Ceniamo al Pier Market con vista sulle “foche” e rientriamo in hotel per iniziare a preparare le valige in vista del nostro ultimo giorno californiano.

3 Luglio: Moma, Yerba Park

È giunto l’ultimo giorno di questa splendida ed indimenticabile vacanza, le valige restano in hotel ma noi non sprechiamo nemmeno un secondo e dedichiamo la mattinata al MOMA che devo dire ci ha sorpresi in positivo (quello di NY è superiore). Pranzo con sushi allo Yerba Park ed ultimo giro per market street. Arrivati in hotel per riprendere le valige e salire sul nostro ultimo Uber direzione aeroporto.

Concludiamo un viaggio nel viaggio davvero unico, che vuole anche essere da stimolo a tutte quelle famiglie che hanno bimbi piccoli e frenano esperienze del genere. Forse saremo un po’ incoscienti, ma posso assicurarvi che tutti i viaggi che facciamo sono organizzati in perfetta sicurezza senza sottoporre a grossi stress i piccoli.

La West Coast ha segnato un punto di svolta per me e la mia famiglia perché ci ha dato ancor più consapevolezza sul fatto che se organizzato bene tutto è fattibile.

Vi auguro di poter prendere spunto da questa nostra esperienza per poter vivere in prima persona questo meraviglioso sogno americano. Per approfondimenti sono a vs completa disposizione.



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