Back to US

Un ritorno in questa splendida terra... da genitori. Un ritorno speciale, intenso, e sempre ricco di luoghi stupendi
Scritto da: daniluca
back to us
Partenza il: 13/08/2017
Ritorno il: 04/09/2017
Viaggiatori: 4
Spesa: 4000 €
E’ gennaio quando decidiamo di tornare negli Stati Uniti. Quest’anno è molto particolare perché a giugno sarebbe arrivato il ns secondogenito. Grazie all’esperienza condivisa di altri genitori viaggiatori con 2mesenni nello splendido gruppo di face book creato da Milena Marchionni di Bimbi e Viaggi (Famiglie globetrotter) ci decidiamo a partire comunque nell’unico mese a disposizione, ossia agosto. Non piacendoci molto il mare, e volendo scegliere un paese ottimamente attrezzato anche per i bimbi più piccoli, ci decidiamo per gli Stati Uniti.

E’ un paese molto caro e siamo consapevoli che questi sono gli ultimi 2 anni in cui possiamo “osare” un pochino di più, per cui ci mettiamo alla ricerca di un buon volo. Volare in agosto è svantaggioso e il miglior prezzo che riusiamo a trovare è 2900€ che comprende le tratte Bologna – Londra- Denver, NYC – Londra – Bologna con British ed il volo interno con United. Nei 2900€ sono inclusi anche i 225€ pagati dal piccolino e il bagaglio imbarcato con United (quest’anno ci siamo superati e siamo partiti con una sola valigia – grande – in 4).

Eravamo già stati negli USA nel 2011 per il viaggio di nozze, e nel ns primo giro ci erano rimasti fuori Yellowstone il New Mexico e New York, 3 mete tra loro molto lontane, che non è stato facilissimo “legare”, ma questo straordinario paese è così ricco di bellezze naturali che alla fine siamo riusciti ad incastrare nel mezzo delle piccole chicche, poco turistiche e straordinarie.

Le nostre tappe sono state le seguenti:

Denver – Rushmore (pernotto Rapid City) – Badlands – Deadwood – Devil’s Tower – Cody – 3 gg Yellowstone con pernotto a West Yellowstone – Goblin Valley – Little wild horse – Moonscape overlook – Factory Butte – North Caineville Mesa – un pezzettemo di notom road – ut 95 – Muley Point – Monument Valley – Canyon de Chelly – Petrified Forest – White Sands – Albuquerque old town – Santa Fe – Taos – Great Sand Dunes – Rocky Mountains – Denver

In 23 giorni abbiamo percorso quasi 6600 km, e preso un volo interno, con tappe a ns avviso più che fattibili. E’ un giro che personalmente non consiglierei a chi si appresta a visitare gli Stati Uniti per la prima volta, mentre invece credo sia molto interessante per chi torna nel south west dopo il “classico” giro comprendente parchi quali Grand Canyon, Bryce, Death Valley ecc (meraviglie ineguagliabili).

Lo stato che maggiormente ci è piaciuto è stato lo Utah, con il suo tripudio di colori abbaglianti. Sono convinta che se si potessero mettere assieme tutti i pittori mai esistiti nella storia dell’umanità, anche insieme non riuscirebbero mai a raccogliere e catturare tutti i colori e i paesaggi di questo fantastico stato… davvero da togliere il fiato!

Ovviamente Yellowstone e White Sands hanno valso il viaggio, due perle. Siamo partiti da Bologna in direzione Denver, da cui abbiamo costruito il nostro giro circolare dei parchi e poi sempre da Denver abbiamo preso un volo interno su NYC

Tra i viaggi fatti è stato sicuramente quello più intenso a livello psicologico in quanto non nascondiamo il fatto che gestire 2 bimbi così piccoli di età diverse è stato impegnativo (non che a casa non lo sia). Ma per noi fondamentale per riscoprire quell’essenziale invisibile agli occhi di cui parla il piccolo principe e per fare team building tutti insieme come squadra, squadra che ha affrontato qualche imprevisto, cambio di programma e rinuncia anche ad esperienze straordinarie (tipo alcuni trail), e che ci ha permesso di “ritrovarci”. Incredibile come i viaggi riescano a dilatare il tempo e farci cogliere quello che nella quotidianità perdiamo, scrollandoci di dosso insicurezze ed ansie, aprendoci all’universo mondo, ad altre prospettive. E quando viaggi coi bambini è ancora più intensa questa sensazione perché ti senti un genitore più “forte”…e pure un po’ stressato a dire il vero. Ma viaggiare è importantissimo anche a livello educativo per cui a nostro avviso un’esperienza irrinunciabile.

Economicamente parlando, gli USA sono cari. Ci sono alcuni luoghi in agosto che per dormire sono piuttosto esosi, e cenare fuori o fare la spesa non è economico se non si cena nei fast food. Le nostre voci maggiori di spesa sono state volo (preso a febbraio e pagato 800€), auto (900€ di cui 710€ +200€ di integrazione x assicurazione casko x i parchi) e alloggi di Wyoming, Monument Valley e NYC. A NYC x es, dove siamo stati piuttosto centrali (10 minuti a piedi da times square) la quadrupla ci è costata 170€ a notte. Senza contare che cenare fuori o anche fare la spesa, a meno non si vada nei fast food, non è certo economico. Ex post ci siamo resi conti che abbiamo speso più che in Australia!!! Nonostante diverse sistemazioni scelte siano state decisamente molto spartane, e facessimo colazione e pranzo esclusivamente con cibo acquistato al supermercato. Rispetto al 2011 abbiamo trovato prezzi più alti, vuoi anche x un cambio che allora era decisamente più favorevole.

A parte questa dolente nota devo dire che gli Stati Uniti sono eccezionali per viaggiare coi bimbi anche piccolissimi. Ogni distributore di benzina infatti ha sempre un fantastico supermercato più o meno grande ed anche nei paesini più minuscoli (dove per minuscoli intendiamo paesi con massimo 20 abitanti compresi cani e gatti) si può trovare acqua calda a 90 gradi, a noi estremamente utile per fare il latte formulato al nostro piccolino, e completamente gratuita! Anche pannolini ed ogni genere di prima necessità si trovano senza problemi ed a qualsiasi ora del giorno e quasi della notte. La stragrande maggioranza dei supermercati infatti apre alle 7 e chiude verso le 22 (se non mezzanotte nei centri più grandi). Tutti i luoghi visti inoltre sono passeggino friendly, ad eccezione di NYC, che vanta una metro oserei dire quasi imbarazzante per chi viaggia coi passeggini. Sporchissima,con pochissime rampe e rari ascensori, che spesso e volentieri profumano di urina.

Abbiamo volato tutto sommato bene con British, servizio cortese e puntualità estrema. Gli aeromobili erano vecchiotti ma estremamente puliti. American Airlines: se si può meglio evitarla se si viaggia coi bimbi. Per fortuna l’abbiamo avita solo da NYC e Londra. Il fatto è che non concede imbarco prioritario ai bimbi (cosa che ti aspetti da una low cost, non da una compagnia nazionale e statunitense), mancanza di culla per infant e personale di uno scortese mai visto!!! Il caos sembra regnare sovrano ed anche a bordo abbiamo avuto la stessa impressione. Basti pensare che non ci hanno consegnato un pasto…oddio non che viviamo per i pasti che danno in aereo, beninteso, giusto per fare capire quanto disorganizzati siano. Stessa disorganizzazione ed approccio scortese li abbiamo percepiti a NYC, abituati alla grande solarità e gentilezza delle persone del west.

Detto questo gli Stati Uniti per noi si confermano il paese più bello in assoluto per bellezze naturali, e siamo stati felicissimi di essere tornati.

Di seguito il ns itinerario dettagliato con i prezzi di agosto (alta stagione) e per gli alberghi da considerare che abbiamo soggiornato in quadruple, più costose delle doppie.

13/08: Bologna – Denver

Atterriamo alle 17.40 in perfetto orario nonostante il fortissimo temporale, che ha poi bloccato una quindicina di voli successivi. Rispetto a 3 anni fa sul Bologna Londra non ci servono neanche uno spuntino, il velivolo è vecchiotto e i sedili strettini, per non parlare degli schermi mal funzionanti… ma a noi poco è importato in quanto avevamo i nostri figli ad “intrattenerci”. La fila per l’immigrazione è lunga e nonostante la procedura di per sé sia molto snella ci impieghiamo 2 ore. E circa un’altra oretta per l’auto in quanto i rental a Denver sono fuori l’aeroporto. Il personale di Alamo sempre una garanzia, cortesi, professionali, puntuali. Nulla da eccepire. Ci regalano il secondo guidatore con la sottoscrizione di un’integrazione dell’assistenza stradale. Come sistemazione avevamo scelto un super 8 vicino a un centro commerciale per poter fare la spesa, ma il navigatore si sbaglia e ci manda 16 km più lontano….e ci dimentichiamo pure delle cose. Risultato prima delle 23.30 non siamo a letto. Al mattino comunque la vicinanza del centro (proprio a 3 minuti di auto) si rivela fondamentale per le cose che ci eravamo dimenticati e il negozio di telefonia.

Pernottamento: Super 8 Stapleton – 92 usd L’abbiamo trovata un’ottima base di appoggio x chi arriva la sera, grazie al walmart vicinissimo x fare la spesa prima di partire o per cenare. Acccanto a walmart c’è anche un negozio di telefonia in cui acquistare sim locale. Pulizia: ottima, stanza ampia e ben tenuta, con inclusa colazione (scarsa). Le stanze sono molto silenziose. Il parcheggio è un po’ scarso di posti, ma alla fine siamo riusciti a trovarlo.

14/08: Rushmore – Rapid City

Arriviamo a Rushmore nel pomeriggio. Rushmore è l’unico parco nazionale che non rientra nel pass in quanto si pagano 10 usd di parcheggio. Il parco è molto carino, ed i presidenti sono imponenti. Volendo se si arriva un po’ prima ci si riesce a fermare anche a crazy horse, noi x mancanza di tempo e data l’incompiutezza dell’opera decidiamo di saltarlo e andare a Rapid City per riposarci dalle ns prime ore di auto. Decidiamo di soggiornare a Rapid City per avvicinarci a Badlands. Devo dire che non mi aspettavo nulla dalla città ed invece è stata una piacevole sorpresa, nel senso che l’abbiamo trovata persino carina in centro. Per il pernottamento, scelto mentre eravamo in auto, abbiamo optato per il Town House Motel – 97 usd. Semplice e spartano ma con una pulizia impeccabile ed una colazione ottima ed abbondante. Parcheggio comodissimo in tipico stile usa, personale estremamente cortese., vecchiotto ma molto funzionale. Camere silenziose e con connessione wi fi gratuita. Centro raggiungibile a piedi o in 2 minuti di auto. Arriviamo sotto una pioggia battente che presto si trasforma in grandine (x fortuna avevo fatto assicurazione casco!). Per la cena ci dirigiamo al consigliato Indipendent Ale House. Locale frequentato da molti giovani del posto, quindi è un ambiente informale ed accogliente. Ci si sente in un tipico locale statunitense. La cucina offre più che altro pizze ed insalate, ma ampissima è la scelta di birre alla spina. Il personale è molto gentile, ma la pizza piuttosto cattiva. Vale comunque se non altro x birra ed atmosfera. Prezzo nella media 35€ x 2 birre 2 pizze (rettangolari e piccoline) e una pizza baby x la bimba.

15/08: Badlands – Deadwood

Dopo esserci rifocillati con la miglior colazione del viaggio partiamo in direzione Badlands. Il tempo non è dei migliori, ma per fortuna non piove e riusciamo a gustarci il parco. E’ uno di quei tipici parchi che senza il sole rende molto meno, ma sicuramente merita una visita per le formazioni particolari ed i colori panna e rosa che con il sole danno luogo ad un quadro piuttosto pittoresco. Entriamo da Sage Creek Road – unico punto da cui si accede senza controlli. Ancora non abbiamo fatto la tessera annuale, e così all’uscita dal parco, sulla I 240 alla northeast entrance ne approfittiamo.

Arriviamo fino a Deadwood, e non trovo nessuna quadrupla più economica del Gold Country Inn – 90€. La posizione è sicuramente strategica perché a 5 minuti a piedi dal centro, la stanza è enorme, con 2 letti molto grandi. E’ sicuramente un hotel decadente che meriterebbe una bella restaurta, o quanto meno sostituzione di lampadine non funzionanti, pulizia dei filtri del riscaldamento/raffredamento…c’era così tanta polvere annidata che non si vedevano le fessure. La stanza inoltre era molto cupa, buia, con un arredamento che non complesso metteva tristezza. La reception inoltre non è ben visibile e per accedervi bisogna attraversare una piccola sala con giochi d’azzardo e l’odore di olio fritto vecchio è nauseante.

La cittadina di Deadwood invece seppur piacevole non ci ha particolarmente stregati perché finta e decadente al tempo stesso. La famosa sparatoria dura circa 10 minuti e non è nulla di eclatante. Sicuramente come tappa intermedia tra badlands e Yellowstone vale…però insomma, niente di eccezionale, a meno che non siate patiti di slot, dato che la cittadina è piena di posti in cui giocare. Prima di rientrare in albergo dopo aver passeggiato per negozietti e un paio di saloon (questi invece ci sono piaciuti molto) che valgono sicuramente una sosta!! Andiamo a cenare al Mustang Sally’s. Cibo ottimo ed economico (è stato il ristorante in cui abbiamo speso meno durante tutta la vacanza), e con una bellissima atmosfera stile USA anni 50-60, lo consigliamo caldamente. Per farsi un’idea c’è anche il sito web:

16/08: Devil’s Tower – Cody

Oggi ci aspetta una super tappa per raggiungere Cody. Il paesaggio non offre moltissimo se non una piacevole tappa a Devil’s Tower. Non mi aspettavo nulla di eccezionale ed invece è stata una tappa molto carina, sia per il grazioso prato con centinaia di marmotte ai piedi della montagna che x la stessa Devil’s Tower. Insomma se ci passate la deviazione merita sicuramente.

Meriterebbe sicuramente anche una sosta la bellissima cittadina di Buffalo, tipica cittadina americana con casette colorate, di quelle bomboniere per le quali ti innamori degli stati uniti mentre dai gli on the road. Sconosciuta sicuramente ma straordinariamente vera e bella. Noi purtroppo non ci possiamo fermare, anche perché con i bambini piccolini siamo piuttosto lenti e non abbiamo i ns amati ritmi e libertà da coppia, per cui ci limitiamo a gustarla dal finestrino, con gli occhi a cuore.

Giungiamo a Cody, piacevole cittadina e tappa pre Yellowstone. E’ stata la meta più cara in cui abbiamo pernottato prima di New York. I motel più economici in agosto (parlo di quadruple) partono da una base di 130€, i più spartani e vecchiotti. Noi scegliamo il Moose Creek Lodge -152€, a nostro avviso quello con il miglior rapporto qualità prezza. La stanza è molto grande e semplicemente bellissima, il soffitto è altissimo e con le travi a vista bianche, restaurato in ordine, pulitissimo, veramente rilassante, per quanto ci si possa rilassare con 2 mesenne e 3 enne J La posizione è eccellente e in reception, è possibile avere acqua calda (per noi veramente comodo per avere l’acqua x il biberon del piccolino) ma anche the, caffè e limonata a qualsiasi ora. Insieme ad un personale gentilissimo ed il comodo servizio di lavanderia, è un motel di cui serbiamo un piacevolissimo ricordo, nonostante il prezzo.

Dopo aver fatto un giro al Famoso Irma Saloon, molto turistico, ma caratteristico, decidiamo di cenare in quello che a detta di molti è il miglior ristorante della città: il Wyoming’s Rib and Chop House. A sentire i commenti della gente del luogo, e data la lunghissima attesa per poterci sedere mi aspettavo qualcosa di meglio. Il servizio poi è stato lunghissimo (2 h per mangiare un secondo) ed il cibo discreto, francamente non ci ritornerei.

Rodeo: possibile vederlo. Noi lo abbiamo saltato perché coi bimbi non siamo riusciti, se siete amanti del genere basta che chiediate alla reception. Tenete presente che dura 2 h e le cucine dei ristoranti non chiudono tardi.

Se dovete fare la spesa, alla fine del paese verso Yellowstone c’è un mega store di Wallmart, in cui fare provviste dato che i paesi che poi si susseguono non offrono un negozio così. A west Yellowstone ci sono 2 supermarket ma sono molto più piccoli e più costosi.

17/18/19: Yellowstone

E finalmente inizia la nostra avventura nel parco dei parchi. Premettendo che io non sono una grande amante dei parchi verdi devo dire che Yellowstone è bellissimo, suggestivo e assolutamente una perla imprescindibile dei parchi statunitensi. 3 giorni pieni sono direi l’ideale per farsi un’idea del parco. Anche standoci un mese forse non si riuscirebbe a vedere tutto, soprattutto se si fa trekking o biking. Noi con i bimbi ed i passeggini, ed i 3 gg a disposizione, ci siamo limitati ai view point principali. I luoghi che maggiormente ci sono piaciuti sono stati il Grand Canyon di Yellowstone Norris Geyser Basin – fattibili il primo giorno se si entra da cody, Geyser Country, dove ci sono i geyser più belli e spettacolari, e dove il tripudio meraviglioso di colori ammalia e riempie il cuore e la zona di Mammoth. Il geyser country meriterebbe almeno 2 giorni per quanto è bella e strepitosa, ma se si parte presto al mattino volendo si possono fare le cose principali. Noi l’abbiamo tenuta per il secondo giorno e siamo stati anche estremamente fortunati perché abbiamo beccato una giornate di sole pazzesca con un cielo blu senza l’ombra di una nuvola. Il terzo giorno abbiamo fatto la parte di Mammoth (meno entusiasmante) ed a pomeriggio siamo tornati nella zona di geyser per fare quello che non eravamo riusciti a vedere.

Segnaliamo che da quest’anno e precisamente da luglio è possibile vedere la grand prismatic spring (simbolo di Yellowstone) anche dall’alto senza scarpinare su per colline impervie, facendo un sentiero fattibile anche con passeggini (meno x chi ha sedia a rotelle, in particolare nell’ultimo tratto). Non ci sono ancora indicazioni, ma venendo da west Yellowstone, dopo grand prismatic point, il classico in cui si vede dal basso per intenderci, basta proseguire circa un miglio e prendere la prima strada asfaltata sulla destra. C’è un parcheggio e da qui si prosegue a piedi per una strada non asfaltata, dopo circa 10 minuti a piedi sulla sinistra c’è una salita per il view point, quando siamo stati noi ancora non segnalata. Si prosegue per altri 10-15 minuti e si arriva a questa piattaforma da cui si gode di una vista spettacolare.

Come base di pernottamento abbiamo scelto West Yellowstone, ex post devo dire la più comoda e strategica… e pure economica. WY è un piccolo paesino dove ci sono diversi motel con ristoranti 2 supermercati e diversi negozietti, aperti anche la sera per trascorrere un po’ di tempo passeggiando.

La prima notte cerchiamo in loco un alloggio in quanto sui motori di ricerca erano rimasti solo hotel carissimi e sembrava che tutto fosse no vacancy. Una volta arrivati sul posto ci accorgiamo che i prezzi sono stratosferici (ci chiedono almeno 220 dollari a notte) ma basta andare in una qualche traversa delle vie principali e si fanno ottimi affari. Nonostante fosse pieno agosto e l’eclissi imminente era pieno di motel con disponibilità a prezzi molto inferiori rispetto a quelli presenti in rete. Qui si trovano i motel con la tipica atmosfera usa che si vede nei film, davvero una piacevolissima esperienza. Ovviamente non è il massimo per chi è un po’ fighetto abituato a stare in resort o hotel di lusso…è tutto molto country e spartano, ed è proprio il suo bello a nostro avviso. La prima notte soggiorniamo al westwood motel, in pieno centro a 126€, non presente sui portali di ricerca (http://www.wyellowstone.com/westwood/Default.htm) trovato semplicemente girando in un traversa del centro. Lo stesso è in centro (Cody è molto piccola) e devo dire che ne siamo rimasti soddisfatti, ex post sarei rimasta qua anche x le notti successive ma dall’Italia aveva prenotato un altro motel presa dall’ansia di non trovare nulla. Ex post non lo rifarei di prenotare. Comunque il westwood motel è un motel datato ma molto funzionale ed in tipico stile western (quindi con una certa atmosfera), il bagno è enorme, la stanza dotata di ogni comfort e piuttosto pulito. La proprietaria è gentilissima e non possiamo fare altro che consigliarlo. Le due notti successive invece le passiamo al Pony Express Motel, anch’esso datato e rustico con tutte le pareti in legno. Encomiabile la pulizia, ma un piccole le stanze x 2 adulti con 2 bimbi (per fortuna x l’infant avevamo la culla), ottima x chi viaggia in coppia. Il rapporto qualità prezzo dato il periodo era eccellente (100 usd tasse incluse). https://www.brandiniron.com/pony-express-motel/ Anche questo motel non compariva nei portali di ricerca e l’avevo scovato tramite tripadvisor, inviando diverse mail alle strutture. Unico difetto: non presente il servizio di lavanderia a gettoni. Molto apprezzato invece il servizio di the e caffè gratuito offerto ad ogni ora. X tutte e 3 le sere di soggiorno decidiamo di cenare presso il Wild West Pizzeria & saloon. La pizza è discreta, con i prezzi in media (40€ x cenare in 3). Il servizio è molto veloce nonostante l’attesa possa intimidire. Il salone della pizzeria è molto caratteristico ed ancor di più il saloon dove però noi non possiamo accedere ed in cui volentieri ci saremmo fermati x ascoltare la piacevole musica western dal vivo in quanto siamo con i 2 bimbi, ai quali l’accesso è proibito. Questo il sito internet:

20/08: Green River

Oggi partiamo in direzione Utah. Avendo già visto i parchi maggiori dello Utah improntiamo questa parte del viaggio nel vedere quelli minori. E’ uno spostamento molto intenso e lungo ma fattibile. Dato che nel mezzo non c’è nulla di interessante decidiamo che avvicinarci alla meta è la nostra priorità e scegliamo green river come base strategica x il giorno seguente. Le strade statunitensi sono a dir poco eccezionale e i km fuggono via velocemente. Alle 7.30 siamo in strada ed alle 16.30 giungiamo a destinazione con 2 soste. La parte storica della città è sviluppata sulla strada principale e sembra di stare in un film con motel abbandonati, negozietti chiusi che ricordano gli anni d’oro che furono. Davvero molto suggestiva.

Pernottiamo al motel 6 dove paghiamo 57€ x una quadrupla – un sogno dati i prezzi a cui siamo e saremo abituati nel resto della vacanza. L’unico difetto di questo motel, che per una sosta va più che bene ed è pure piacevole perché ha piscina e lavanderia è la pulizia – imbarazzante sia nelle stanze che nelle aree comuni. La stanza accanto alla reception dove ci sono i distributori è buia e con 5 macchine rotte. Nella gestione del motel basterebbe un minimo di cura in più: tipo non trovare cavallette morte nell’impianto di riscaldamento/raffredamento oppure gettare le macchine che non funzionano risalenti a non si sa quanti anni prima oppure all’interno della lavanderia dove ci sono gomitoli di polvere grandi come bocce magari buttare i panni di ospiti (tra cui una scarpa da tennis) risalenti a mesi prima…Io non ci ritornerei di certo.

Ceniamo al Tamarisk, eccellente. Qui consumiamo la miglior cena del viaggio. La qualità delle pietanze è veramente alta ed il ristorante molto carino, curatissimo e pulito. Consigliatissimo

21/08: Goblin Valley – Little wild horse – moonscape overlook – factory butte – north caineville mesa

Questa sarà una giornata molto intensa, ma una di quelle per le quali sai che lo utah ti prende e ti strappa un pezzo di cuore. Iniziamo con la Goblin Valley, molto suggestiva e particolare, con queste formazioni rocciose aliene, davvero bella. Lì vicino c’è il little wild horse che decidiamo di andare a visitare. Purtroppo la pioggia del giorno prima ci impedisce di accedere al Canyon ed all’inizio dello stesso dobbiamo desistere. Così ci rimane del tempo x vedere 3 luoghi molto affascinanti: moonscape overlook – factory butte – north caineville mesa. La lonely planet non ne fa menzione, cartelli non ci sono e noi ci andiamo grazie ad un ragazzo appassionato di Stati Uniti che su un gruppo di facebook pubblica la sua esperienza annuale. 3 luoghi splendidi che vale senz’altro la pena di visitare. Il primo il moonscape è fattibile anche con 2×4 mentre x gli altri 2 ci vorrebbe il 4 x 4 che noi non abbiamo. Il north caineville è proprio pericoloso con 2×4…ed infatti nonostante l’abilità di mio marito spacchiamo un pezzo di vettura. Per farle con calma ci vorrebbe una giornata intera, noi abbiamo percorso semplicemente le strade fermandoci nei luoghi a nostro avviso più suggestivi. Se piove il NCM non è proprio fattibile, quindi meglio avere un itinerario di riserva.

Arriviamo sulle 18 a Torrey

Alloggiamo al Days Inn per 83€, che preso su hotels.com costava meno che direttamente. L’hotel è vecchiotto e con un’addetta alla recption che non è una campionessa di simpatia ma abbiamo apprezzato molto la nostra stanza enorme, e molto comoda, pulita e confortevolissima. Nel prezzo era inclusa anche una colazione a base di pane marmellata yogurt e frutta fresca. Soggiorno molto piacevole.

Per cena siamo stati al Red Cliff Restaurant (http://redcliffrestaurant.com/) . Abbiamo mangiato una pizza eccelsa ed enorme, spendendo meno della media 33€ x una pizza gigante 1 birra e 1 kid menù (solitamente non stavamo sotto i 40€). Il locale è molto grazioso e fa molto on the road, c’è la tipica atmosfera strada motel tavola calda.

22/08: Notom – ut 95

Comunque c’è poco da fare la zona di Escalante è strepitosa, veramente bellissima! Ci si starebbe mesi a contemplare l’esplosione di colori della zona. Amo lo Utah e questa parte è una vera chicca. Purtroppo il meteo oggi non è dalla nostra parte e dopo aver sistemato l’auto da un meccanico vicino ci dirigiamo verso la Notom Road, i colori dato il tempo uggioso non rendono giustizia e per complicare le cose notiamo un paio di macchine che tornano indietro e ci dicono che è impossibile proseguire a causa di un wash… questo famoso qash… dai sarà solo una pozzanghera pensiamo, andiamo comunque a vedere. Per fortuna abbiamo avuto degli avvertimenti, se così non fosse stato ci saremmo trovati sperduti nel nulla e senza la possibilità di chiedere aiuto dato che in questa zona non c’è campo. Dopo esserci avvicinati al wash infatti con una signora con un 4×4 dietro di noi, capiamo di dover tornare indietro… a soli 3 metri dal cartello x il Burr trail (uno dei miei sogni di questo viaggio, accidenti). Scesi dall’auto infatti mettiamo un piede in questa “pozzanghera gigante” e capiamo xkè i wash sono così pericolosi, la melma è tantissima e attraversalo avrebbe significato non solo rimanere impantanati ma anche non riuscire a scendere perché appena ci si metteva il piede si scivolava pericolosamente. Torniamo dunque indietro con tanta rabbia e tristezza ed abbiamo 2 opzioni. Data l’incognita tempo infatti mi ero preparata due itinerari di riserva. Il primo era fare la scenic UT12 e passare dalla cottonwood road (strepitosa dalle foto) e poi fare escursione a white pocket, ma fortuna vuole che ci sia pioggia a catinelle anche sulla stessa, come ci hanno spiegato al visitor center (fortuna che mi sono fermata a chiedere) il che significava che molto probabilmente sarebbe stata chiusa o accessibile solo con 4 x4 …così optiamo x l’opzione più facile: UT 95, cmq molto bella, Muley Point (molto carino) e decidiamo di tornare alla Monument Valley. Non abbiamo campo e le sistemazioni davvero molto spartane di mexican hut e l’orario ci fanno propendere per il Goulding’s Lodge, meno caro del celeberrimo e costosissimo the View. L’alternativa sarebbe stata quella di andare a Kayenta ma come cittadina è davvero bruttina e le 2 sistemazioni presenti cmq su booking e hotels.com non eranno affatto economiche. Peccato che non ci fosse campo così ci fermiamo alla shell per fare rifornimento e chiedo alla cassiera aiuto per chiamare l’hotel e prenotare, che molto gentilmente mi lascia il suo telefono. Chiamo e con carta di credito alla mano e più rilassata (erano ormai le 18.30) prenotiamo la sistemazione per la notte. La vista non è bella e spettacolare come al the view, ma 140€ sono meglio che 250€. Inoltre è davvero un motel bellissimo, lussuoso, comodo e con una vista molto bella sulla MV. La stanza non era grande ma comoda e bellissima, con una pulizia impeccabile. Lì vicino c’è anche un rifornitissimo supermercato dove si possono acquistare generi di ogni necessità…quindi per chi vuole risparmiare e non andare nel pessimo ristorante dell’hotel può recarsi lì e gustarsi una cena al chiarore delle stelle. Tra l’altro chiude non prima delle 22. Il ristorante del motel in cui siamo stati è pessimo sia per il cibo che x la scortesia del personale..volevano farci lasciare il passeggino lontano dal tavolo con un neonato di 2 mesi dentro che stava dormendo….poi la rampa di accesso è poco visibile e nessuno da una mano. Noi abbiamo chiesto almeno 3 volte a 3 persone diverse, spazientite. Se ritornassi andrei al supermercato e mi godrei la cena sul tavolino della stanza vista monument…noi ce la godiamo dopo cena, sotto un cielo pieno di stelle ed al mattino in completa solitudine mi gusto un alba bellissima con il marito ed i 2 mostriciattoli dormienti, che pace, questo luogo ha sempre un fascino unico!

23/08: Monument Valley Canyon de Chelly – Holbrook

Al mattino abbiamo visitato la Monument Valley andando prima in uno dei punti panoramici che io preferisco ossia prima della monument venendo da mexican hut, dove c’è la classica foto da cartolina con la strada lunghissima che porta alla monument e da cui si scattano le classiche foto con il parco alle spalle. Ci fanno compagnia i nostri simpaticissimi vicini di stanza. Dopo le classiche foto di rito entriamo nel parco. Purtroppo non ce lo gustiamo come nel 2011 per il viaggio di nozze, ma l’amtosfera che emana è sempre la stessa: unica e bellissima. All’uscita del parco salutiamo i ns vicini di stanza e ci dirigiamo in direzione Canyon de Chelly…Anche qui le nuvole ci fanno compagnia ma per foertuna non piove. Il parco è carino, e, data la mancanza di tempo ci fermiamo nei 3 view point migliori (Junction Overlook, Sliding House Overlook, Spider Rock). Peccato per il tempo, con il sole avrebbe reso sicuramente tanto di più..la vista dall’alto sulle case dei nativi è impressionante. Ad aver avuto più tempo sarebbe stato bello fare un giro anche dentro con loro.

Come base di pernotto decidiamo per Holbrook x cercare di avvicinarci a Petrified..seppur un po’ indecisi xkè lasciamo alle spalle due parchi minori molto carini ma troppo fuori mano (Blue canyon e coalmine canyon). Arriviamo ad Holbrook in serata. Holbrook è il tipico paese che vedi nei film in cui ci sono gli otr, motel, tavole calde, qualche supermercato e distributore di benzina sulla strada principale, con la parte abitativa defilata dai motel. Innegabilmente ci piace!!! Sicuramente non è una meta che attrae i più modaioli…

Alloggiamo presso il travelodge (61€ la quadrupla). Il motel è sempre vecchiotto ma pulitissimo e confortevole, con una discreta colazione. Il personale gentilissimo ed il servizio lavanderia ne fanno sicuramente un buon punto di ristoro. Ottimo rapporto qualità prezzo.

Ceniamo al Tom and Suzie’s Diner consigliatoci alla reception. Il locale è fantastico, fa molto happy days, atmosfera 10 e lode. Il cibo è mediocre purtroppo.

24/08: Petrified Forest

Dopo esserci rifocillati oggi partiamo in direzione Petrified, molto carina, ma nulla in confronto al tripudio immenso di colori dello utah. Sicuramente piacevole come tappa di passaggio in direzione white sands. Facciamo 4 h di aiuto passando dalla Valley of Fire (bruttina) e decidiamo di fermarci a Socorro. Il paese è piuttosto grande con un’ampia scelta di motel e ristoranti. Arriviamo a pomeriggio e decidiamo di pernottare al Super 8 in un’ottica di risparmio. E’ un motel gestito da una famiglia di indiani molto gentili…ecco la pulizia non è proprio il punto forte del motel, e l’impressione è quella che stia precipitando in uno stato di decadenza assoluta ma come tappa di passaggio dato il prezzo (53€ la quadrupla) per noi va più che bene. C’è pure una piccola, anzi mini colazione inclusa….magari è bene prestare attenzione alle date di scadenza dei prodotti in quanto noi ne abbiamo trovati alcuni scaduti da qualche settimana.

Per cena andiamo al Socorro Springs Brewing, il locale è molto bello, ed il cibo discreto. Ampia la scelta di birre locali alla spina.

25/08: White Sands – pistacchio land

Partiamo presto e ci dirigiamo verso uno dei luoghi più belli di tutta la vacanza: White Sands. Il parco è davvero bellissimo, le dune di sabbia bianche che si mescolano al blu del cielo, sembra quasi di camminare per aria. Voto: 10. Non avendo avuto tantissimo tempo a disposizione decidiamo di concentrarci nella parte più bella del parco, quella a nord (Alkali Flat Trail) che durerebbe circa 8 km ma la si può percorrere per quanto si vuole. Occhio a seguire i paletti rossi perché perdersi è un attimo. Che dire: da fare assolutamente. Sarebbe stato bello farlo anche al tramonto ma le previsioni davano brutto, ed infatti appena usciamo dal parco inizia ad annuvolarsi (per fortuna che siamo arrivati al mattino!!) decidiamo data l’ora di fare una pausa a Pistachio Land ad Alamogordo (http://www.pistachioland.com/), piacevole e divertente dove abbiamo gustato pistacchi eccellenti. Ce ne sono di infiniti gusti, dolci salati, dalla cipolla al formaggio dal cioccolato al caramello. Inoltre nel locale è possibile partecipare a visite alle piantagioni. Se avete tempo ve la consigliamo caldamente, se non altro per una pausa. Raggiunto il profondo sud del new mexico (l’estremo nord di Yellowstone ormai è un vago ricordo) comincia la nostra risalita verso Denver. Ci fermiamo ad Albuquerque. Già il nome stesso mi ispirava tantissimo e qui in New Mexico mi aspettavo tante case in stile adobe ma a dire il vero ne ho viste ben poche e solo in alcuni centri minori ed isolati o nei centri storici. Ciò premesso giungiamo ad ABQ piuttosto stanchi e dopo aver visto il prezzo su hotels.com prenotiamo direttamente con la struttura che ci costa meno. La nostra scelta ricade su un piccolo motel vicino alla old town: Monterey Non-Smokers Motel (80 usd). La titolare è di una gentilezza infinita e squisita e quando ci vede arrivare coi bimbi ci regala anche un paio di bottiglie d’acqua prodigandosi in consigli ed aiuto di ogni tipo. Il motel è vecchio e in tipico stile anni ’70 (gli arredi credo siano originali) ma la titolare squisita, l’impeccabile pulizia, la stanza comodissima, il servizio lavanderia e la vicinanza alla old town ne fanno sicuramente un motel da consigliare. Il rapporto qualità prezzo è alto.

Per cena andiamo su consiglio della titolare al Little Anita’s, locale messicano pittoresco ma con cibo non proprio entusiasmante.

Non è tardi ma il centro storico è già tutto chiuso e deserto, pertanto torniamo in albergo. Nel tornare l’impressione è che la città non sia proprio sicurissima, ci sono le inferriate alle finestre e non ci sono pedoni. Un motel vicino al nostro con gomme di un’auto bucata ed il vetro perforato da proiettili diciamo che non ci facevano stare proprio tranquilli, però devo dire che le persone che abbiamo incontrato sono state con noi tutte molto gentili e disponibili.

26/08: Turquoise Trail (NM14) – tent rock – Santa fe

Oggi ci dirigiamo in direzione Santa Fe passando dal turquoise trail. A noi personalmente ha un po’ deluso, mi aspettavo tanti paesini in stile adobe ed invece c’è solo qualche negozietto hippy. Per andare a Tent rock il navigatore ci fa passare da un paesino minuscolo…e lì riusciamo finalmente a scorgere il new mexico che avevamo sognato con le abitazioni costruite con questo morbido e colorato stile chiamato adobe. Il tempo della poppata e ripartiamo x tent rock, carino e sicuramente interessante se si ha un po’ di tempo. Giungiamo finalmente a Santa Fe e dopo una pausa forzata di una mezzoretta causa pioggia battente, dopo poco torna il sole e noi riusciamo ad andare all’esplorazione della piacevolissima old town. Francamente me lo aspettavo più grande..comunque sia ha un fascino indiscusso.

Decidiamo di pernottare al Motel 6 – Plaza Downtown (76€), a 1 km dalla old town. La nostra stanza era stata appena restaurata, per cui era perfetta, stanza ampia e spaziosa, biancheria e bagno pulitissimi, mobilia nuova e finalmente…parquet! Davvero un’ottima sistemazione e molto strategica perché vicino a store di wholefoods e old town.

La sera andiamo a mangiare in un ristorante davvero bellissimo! Uno dei ristoranti messicani più belli in cui siamo mai stati in vita nostra (più che in Messico ^_^) e qualitativamente buono. Si chiama la Choza (http://www.lachozasf.com/) Se si riesce meglio prenotare per non fare code lunghissime.

27/08: Taos – Great Sand Dunes

Oggi partiamo presto in direzione taos pueblo (una chicca di cui mi ero innamorata on line, è un paese in cui vivono e lavorano ancora un popolo di nativi), ma quando arriviamo scopriamo che l’accesso al pueblo è chiuso per una celebrazione religiosa per una settimana. Con tanto sconforto ci torniamo in città (Taos) e scopriamo una città molto bella e piacevole, con angoli deliziosi in puro stile adobe. Per cui prima o dopo il pueblo la consigliamo caldamente. A noi è piaciuta tantissimo x l’architettura e l’atmosfera rilassata.

Ripartiamo, e dato che abbiamo guadagnato un po’ di tempo facciamo una sosta nel parco molto crarino di Great Sand Dunes. Non è bello come White Sands, ma sicuramente suggestivo e piacevole. La nostra bimba si diverte tantissimo a correre sulla sabbia e salire su per le dune. Purtroppo il tempo non è dei migliori e non appena usciamo dal parco inizia a piovere… l’ideale sarebbe stato stare molto di più a GSD e dormire lì… ma dato il meteo decidiamo di avvicinarci a Denver optando x una visita a RockyMountains.

Raggiungiamo Leadville (3200m), graziosissimo paese montano che emana lo splendore di un tempo che fu negli anni ’30 e ’40, con tanto di 2 o 3 saloon vecchi 200 anni, casette colorate e persone che lavorano in maniera calma e tranquilla, senza la frenesia dei grandi centri. Ci piace!

Pernottiamo al Rodeway inn appena fuori dal centro (91€). Notiamo una certa decadenza (fare attenzione ai prodotti della prima colazione, alcuni che abbiamo trovato erano scaduti), e il fatto che non ci sia un ascensore è un po’ scomodo per noi con passeggino, ma la stanza è molto grande, calda, dotata di ogni confort e pulito, per cui siamo stati molto bene. Il centro dista 3 minuti in auto.

Ceniamo al Quincys Steak & Spirits Locale costruito un centinaio di anni fa ormai, con i tendaggi tipici di un saloon. Il bancone sembra ancora originale. E’ sicuramente molto caratteristico ed il cibo buono, lo consigliamo.

28/08: Rocky Mountains – Boulder

Dopo poco meno di un paio d’ore raggiungiamo il parco. Schiettamente parlando, a noi questo parco non è piaciuto, lo abbiamo trovato “senza personalità”. Magari è perché non abbiamo fatto trekking, non saprei, sicuramente i view point non ci hanno fatto dire oh che bel parco. Se si avesse un giorno in più a disposizione perché no, ma si può saltare tranquillamente. Altitudine: nel parco si arriva fino a 3700, noi per un paio di giorni avevamo dormito a quota 2 mila e la sera prima a 3200 per cui non abbiamo per nulla accusato il mal di montagna.

Dopo essere usciti dal parco facciamo una breve sosta a Boulder, descritta dalla Lonely come una chicca. Sicuramente è carina… ma nulla di trascendentale. Piacevole la sosta al parco, con tanto di giochi d’acqua per la bimba, il centro è piccolo e non ha negozi particolarmente belli. Vale come sosta x una pausa pranzo o per il mega store di wallmart dove facciamo rifornimento prima di recarci a Louisville, il paese in cui pernotteremo prima di Denver.

Pernottiamo al Best Western (121€) qui in zona è tutto carissimo. Classico best western con stanza molto accogliente, fresca, rinnovata e dotata di ogni confort. Buona pulizia (non impeccabile nel copriletto ma ottima nel resto della stanza), colazione inclusa, ed ubicato vicino a supermercato safeway e zona di ristoranti. Strategico per chi non ha voglia di immergersi nella confusione di Denver (il cui centro dista una mezzorretta).

Ceniamo nel vicino ristorante messicano Old Santa Fe, buon ristorante messicano con porzioni abbondanti e prezzi nella media.

29/08: Denver – New York

Avendo il volo nel pomeriggio questa mattina andiamo ad esplorare il centro di Denver, piuttosto anonimo. I negozi ed i locali aprono tardi e ci godiamo la via principale con pochi turisti. Piacevole la parte con i pianoforti, mentre diamo da mangiare al piccolo la grande si diverte. Con calma ci dirigiamo in aeroporto, consegniamo l’auto (la zona dei rental è fuori e ci vuole la navetta, per cui è bene partire per tempo), mangiamo e ci mettiamo in coda per i controlli. L’aeroporto è ben organizzato e con un’ampia scelta di ristoranti e negozi.

Voliamo con United in maniera eccelsa, priority boarding per i piccoli, possibilità di vedere i film della compagnia sui proprio dispositivi (smartphone tablet o pc semplicemente scaricando la app), personale gentilissimo e aeromobile nuovo e pulito.

Atterriamo a NYC al piccolo aeroporto di La Guardia e raggiungiamo l’hotel con Uber – ottimo servizio, e che consigliamo caldamente.

Per le 5 notti pernottiamo al Travel Inn Hotel (800€ x 5 notti – la quadrupla). Questo Hotel ci è piaciuto moltissimo perché a soli 10 minuti a piedi da Times Square (ma proprio 10 reali), vicino a supermercato, pharmacy aperta h 24, in una zona piena di ristoranti e di fronte a stazione di polizia. La zona era sicurissima e super strategica per il centro, anche perché poi da TS si snoda la metro per tutte le direzioni. La nostra camera recentemente ristrutturata era molto più bella delle foto viste on line, con mobilia nuova, bagno bellissimo, seppur piccolo, con enorme doccia a pavimento e servizio di cortesia e lenzuola cambiati ogni giorno. Pulizia ottima, cabina armadio e forno a microonde e frigorifero. Con due passeggini la vicinanza al centro per noi è stata fondamentale e se tornassimo lo riprenoteremmo. A disposizione degli ospiti trasporto in aeroporto per la somma di 70 usd (mancia esclusa ma incluse le tasse)… in limousine! Uber per la medesima tratta chiedeva 64 usd. Data la minima differenza e non essendoci mai saliti abbiamo optato per la limousine e ci sembrava di stare in un film. Ovviamente era un po’ vecchiotta ma ve la consigliamo!

30/08: Statua della Libertà ed Ellis Island, Times Square

Oggi per fortuna becchiamo un sole pazzesco e decidiamo di andare a vedere uno dei simboli di NYC, insieme a quel polo magnetico che è times square.

31/08: Empire State Building – Top of the Rock – Wall Street – Musei 11 settembre

Dato che il tempo è incerto ma al mattino ha dato bel tempo ci godiamo gli skyline della città dell’alto, e con pochissima fila sia all’ESB che al TotR, proseguendo con wall street ed i 2 musei dell’11 settembre (per secondo intendo quello allestito grazie ai parenti delle vittime). Il 9/11 museum è toccante, anche se io lo passo inseguendo la mia piccola marmocchia che ancora non è molto da musei, motivo per il quale saltiamo i maggiori della città.

01/09: Brooklin Bridge – China Town – Little Italy- Soho – Central Park

Dopo una bella passeggiata quasi in solitaria sul ponte (il vantaggio di avere figli piccoli è che al mattino ti muovi presto ed eviti file e code), andiamo alla scoperta dei più famosi quartieri di new york. China e Little sono quasi un tutt’uno insieme a Soho. Terminiamo con central park, dove diamo da mangiare al piccolo e la grande si diverte tantissimo in uno dei tanti angoli gioco allestiti. E’ davvero piacevolissimo gustarsi questo parco, il relax regna sovrano.

02/09: Harlem – Bronx – 37sima

Oggi andiamo alla scoperta di altri 2 quartieri molto famosi, Harlem ed il Bronx. Essendoci andati di giorno non abbiamo mai avuto la sensazione di essere in pericolo. Sicuramente abbiamo visto la periferia povera di NYC dove non ci sono gli alti grattacieli, ma piccoli condomini, dove la vita sembra più difficile, con officine meccaniche improvvisate per strada, persone che si rifocillavano con del cibo comprato nel bagaglio di un’auto, dove la gente ti guarda (giustamente) in malo modo perché si sente un’attrazione. Ho scrutato all’interno di qualche finestra e mi è venuta un po’ di tristezza, pensando a quanto possa essere difficile crescere e vivere in certi quartieri, quasi bollati. E NYC è anche questo, forse meglio comprendo la scortesia riscontrata un po’ ovunque a NYC. Tanti turisti ne vanno pazzi, io penso che molto del suo fascino sia come la bontà della nutella. Ossia entrambe vivono di “leggenda”, una leggenda raccontata venduta benissimo dalle imprese. Personalmente è una città in cui mai potrei vivere, nel volto delle persone scorgevo indifferenza, poca solarità e poca cortesia. In generale commessi ed addetti mi sono sembrati molto tristi. Ed in ultima analisi l’ho trovata un città decadente. Ho visto tanti palazzi nuovi, ma ancora di più vecchi, magari affittati solo al primo o secondo piano con i piani superiori dismessi, con finestre rotte, piani abbandonati. Sicuramente il momento di massimo splendore è passato..e lo si vede non solo dai palazzi ma anche dalla metro: vecchia, sporca, con pochissime rampe ed ascensori, che puzzano tremendamente di urina. Non me lo sarei mai aspettata da NYC, la città delle città del mondo occidentale. Tutto è turismo, tutto è carissimo e non sono riuscita a trovare quell’autenticità che ho visto nel resto del Paese. Non dico che sia una città brutta, in fondo cresciuti con l’industria cinematografica statunitense è impossibile non emozionarsi davanti a luoghi che milioni di volte si sono visti nei film, ma mi è mancata quella magia che ho provato con altre città americane. Nonostante questo mi piacerebbe tornarci perché in 5 giorni abbiamo fatto solo una superficiale panoramica, sarebbe stato bello girare la sera x locali, andare per mostre, poter mischiarci tra le persone del luogo con più calma, ascoltarli… NYC è un piccolo mondo e noi ne abbiamo avuto solo un fugace assaggio.

03/09: Times Square – Aeroporto

Oggi gironzoliamo in tranquillità per Times Square comprando gli ultimi souvernirs,e poi verso le 16 rientriamo in hotel dove avevamo pagato 80 usd x il late check in, ci facciamo una doccia con calma, ci riposiamo, mangiamo e partiamo per l’aeroporto verso le 18.30, con calma dato che abbiamo il volo alle 22.30. Il tratto NYC Londra è operato dall’American Airlines, con cui abbiamo viaggiato bene, ma ci sono mancati: priority boarding x i piccoli (che sembra una cavolata ma con tutto il materiale da preparare e prendere se si sale prima non si disturbano gli altri passeggeri), culla per l’infant (mai visto un aeromobile che faccia lunga tratta senza culla), personale di una scortesia inaudita (e solitamente io sono molto tranquilla, a me basta partire). Di per sé l’aeromobile non era male, più nuovo di quelli di British e con schermi personali molto evoluti, ma la disorganizzazione generale ci hanno un po’ infastiditi. Comunque voliamo bene (nonostante il pasto x noi dimenticato) ed atterriamo a Londra in orario dove l’ultimo volo ci riporta a Bologna.

Tecnicamente è stata una vacanza molto facile da organizzare e vivere coi piccoli.

Sicuramente una vacanza molto intensa dati i km ed i nostri piccoli accompagnatori, ma con dei paesaggi e dei luoghi che ci hanno riempito cuore ad anima.



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