Da Denver a San Francisco…

… attraverso Arches Park, Dead Horse Point, Monument Valley, Goosenecks State Park, Bryce Canyon, Kodachrome Basin State Park, Zion Canyon, Lake Pawell, Antelope Canyon, Grand Canyon, Death Valley, Sequoia Park e la magnifica costa californiana seguendo La Mitica “Ca-1”
Scritto da: avventure
da denver a san francisco…
Partenza il: 24/04/2015
Ritorno il: 10/05/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
– Periodo: Aprile/Maggio (VE 24/04-DO 10/05)

– Temperatura: Min 3 Max 24 con punte anche sopra i 30

– Tempo: sempre bello

– Giorno: il sole sorge alle 06:00 circa e tramonta alle 20:00 circa (vedi relazione giorno per giorno)

– Volo: British Airways euro 750,00/pax (comperato a fine novembre)

– Noleggio auto: vaucher National con Holidays Auto (i pareri su questo broker non sono ottimi ma la tariffa trovata era iper vantaggiosa solo 442,00 one-way/2guidatori/benzina inclusi gg 12 dal 24/04 -05/05. Dopo la prenotazione ho telefonato alla National di Denver per conferma del vaucher. Una volta acquistato un servizio da un broker -es.:macchina, aereo ecc…- telefono sempre alla compagnia per avere conferma di quanto indicato sul vaucher in modo da non avere brutte sorprese.

– Navigatore: per chi ha uno smartphone consiglio di scaricare l’app NAVMII USA (esiste sia per iPhone che per Android) un navigatore gratuito che funziona con i satelliti ossia come un normale navigatore per auto e quindi senza connessione telefonica. Si scaricano le mappe dello stato/i che interessano. L’ho usato e l’ho trovato comodo (nei centri abitati) anche se andare persi in USA é difficile. Quando avevo a disposizione una wifi mettevo in memoria i punti di interesse ed il gioco è fatto… Iprima di partire ho scaricato quello per l’Italia per capire come funzionasse.

– Spesa carburante totale: 190 USD

– Costo carburante: circa 3 USD a gallone, più cara in California (carissima nella Death Valley 8 USD)

– Fuso orario rispetto Italia: Colorado e Utah -8ore; Arizona, Nevada e California -9 ore

– Fuso orario Arizona rispetto Utah -1

– Fuso orario Arizona rispetto California e Nevada: nessuno

– Fuso orario Monument Valley:-8

– Alberghi: parte prenotati con booking e parte direttamente (vedi relazione giorno per giorno)

– Pasti: ristoranti trovati sul posto (vedi relazione giorno per giorno)

– Ingresso ai Parchi: al primo parco abbiamo fatto l’Annual Pass UD 80,00

PARCHI INCLUSI NELL’ANNUAL PASS USD 80,00 Parco Ingresso USD a macchina (autista + 3 passeggeri) Arches Ntl Park 10 Bryce Canyon 25 Zion Canyon 25 Grand Canyon 25 Death Valley 20 Sequoia Ntl Park 20 TOTALE 125 (risparmiati USD 45)

PARCHI NON INCLUSI NEL PASS Parco Costo Ingresso USD Dead Horse Point State park 10 Goosenecks State park 10 Monument Valley 20 Kodachrome Basin State Park 10 Antelope Canyon 56 (“prime time” escursione in 4X4 + guida 10:15 a.m.)

– Itinerario e Strade

1° giorno

Denver – Silverthorne 91 miglia I-70-W (1h45′ 19:30-21:15) 2° giorno

Silverthorne – Cisco I-70-W miglia 230 (4h 08:00-12:00) dopo Grand Junction non c’è più benzina fino a Moab Cisco – Moab UT-128-W scenic byway miglia 48 (1h15′ 12:00-13:15) Moab – Arches National Park miglia 5 US-191-N Arches National Park giro nel parco miglia 40 (4h 30′ 13:45 -18:15) Arches National Park – Dead Horse Point State Park 27 miglia UT-191-N, UT-313-W (30′ 18:15 – 18:45) Dead Horse Point State Park – Moab 30 miglia UT-313-E, UT-191-S (40′ 19:15-19:55) 3° giorno

Moab – Monument Valley 152 miglia US-191-S fino a Bluff poi US-163-S scenic byway (3h30′ 08:30-12:00) Monument Valley giro nel parco 20 miglia Monument Valley – Goosenecks State Park 35 miglia US-163-N, UT-261-N, UT-316-W Goosenecks State Park – Mexican Hat 8 miglia UT-316-E, UT-261-S, US 163-S 4° giorno

Mexican Hat – Capitol Reef National Park172 miglia US-163-N, UT-261-N, UT-95-N scenic byway, UT-24-W (4h 08:00-12:00) Capitol Reef National Park giro nel parco fino al Grand Wash 10 miglia Capitol Reef National Park – Bryce Canyon National Park UT-24-W, UT-12-W scenic byway115 miglia (4h 14:00 – 18:00) 5° giorno

Bryce Canyon National Park giro nel parco 15 miglia Bryce Canyon National Park – Kodachrome Basin State Park miglia 22 UT-63-N, UT-12-E Kodachrome Rd/Main St, Cottonwood Canyon Rd e poi Kodachrome State Park Rd (30′ 15:30 – 16:00) Kodachrome Basin State Park – Zion Canyon National Park (Carmel Junction) riprendere la UT-12-W e poi la US-89-S 78 miglia (1h 30′ 17:00-18:30) Hotel: Best Western East Zion 6° giorno

Carmel Junction – Zion Canyon National Park miglia 16 UT-9-E (30′ 08:30 – 09.00) Zion Canyon National Park – Page 104 miglia UT-9-W, US-89-S (2h 15:30 – 17:30) Page – Horseshore Band – Page 3 miglia 7° giorno

Page – Adventurous Antelope Canyon Tours 7 miglia Adventurous Antelope Canyon Tours – Grand Canyon National Park South Rim Entrance 139 miglia AZ-98-W, US-89-S, AZ-64-W, US-180-S (5h30′ 13:00 – 18.30) 8° giorno niente macchina

9° giorno

Grand Canyon National Park South Rim Entrance – Olancha 552 miglia (11h 08:00 – 19:00) US-180-S, poi AZ-64-S fino a William dove si imbocca la I-40-W. A Kingman imboccare la US-93-N che poi diventa US-95-N fino a imboccare la NV-373-S e quindi la CA-190-W per entrare nella Death Valley National Park e seguirla fino ad Olancha. 10° giorno

Olancha – Three Rivers 234 miglia US-395 S a Indian Wells svoltare a dx per CA-14 S. Prima di Mojave svoltare a dx per CA-58 W per Bakersfield. A Bakersfield mantenere la dx per restare sulla CA-58 W e seguire le indicazioni per CA-99 N/Sacramento. Attraversare l’abitato restando sulla CA-99 N/Sacramento poi prendere l’uscita per CA-65 N/Porteville. Superato Exeter svoltare a dx sulla CA-198 fino a raggiungere la destinazione (4h 07:30 – 12:30) Three Rivers – General Sherman Tree – General Grant Tree – Three Rivers 111 miglia CA-198 E, CA-198 W, CA 180 E, CA-180 W, CA-245 S e CA -198 E (13:30 – 18:30) 11° giorno

Three Rivers – Monterey miglia 289 CA-98 W a Leemore CA-41 S e poi CA-46 W fino ad imboccare la CA-41 W per arrivare a Morro Bay dove si imbocca la CA-1 N (08.00 – 17.00) 12° giorno

Monterey – San Francisco Airport miglia 106 attraverso la CA-1 N e poi la CA-156 E si entra nella US-101 N fino all’aeroporto (13:00 – 15:00) DIARIO

01 VE 24/04/2014

VOLO BOLOGNA-DENVER (Colorado)

DENVER (Colorado)-SILVERTHORNE (Colorado)

Atterriamo a Denver in perfetto orario. L’aeroporto di Denver, uno dei maggiori degli Stati Uniti, è praticamente deserto. Dopo le rapidissime operazioni di sbarco (controllo passaporti e ritiro bagagli) seguendo le chiare indicazioni “car rental bus” ci dirigiamo alla National per ritirare la macchina. Anche qui tutto si svolge in fretta e saltati in macchina imbocchiamo l’I-70-W che ci condurrà, il giorno successivo, a Moab. Dopo un lungo volo aereo e 8 ore di fuso orario il viaggio fino a Silverthorne sembra infinito. Dai 1.600 mt di altitudine di Denver la strada si inerpica nei monti con una salita costante ma senza tornanti, fino a superare anche i 3.000 mt nei pressi di Loveland Ski Area.

Hotel: Luxury Inn and Suites http://www.luxuryinnsilverthorne.com/

Discreto/buona colazione inclusa – Prenotato con Booking

Cena: Burger King (no comment! eravamo molto stanchi e ormai quasi tutto era chiuso)

02 SA 25/04/2014 – SILVERTHORNE (COLORADO) – ARCHES NATIONAL PARK – DEAD HORSE NTL PARK – MOAB (UTAH) Dopo un’abbondante colazione ci rimettiamo in macchina. Il tempo non è dei migliori ma le previsioni prima di patire davano “rischio neve”. Passiamo attraverso svariate località sciistiche fra cui la famosa Vail. La stagione è quasi finita (chiuderà il 3 maggio) ed infatti la neve, tranne che sulle piste, è al quanto latitante. Dopo alcuni stop e una forte pioggia che ci ha notevolmente rallentato (dopo Grand Junction sulla I-70 non ci sono più distributori), nei pressi di Cisco usciamo dalla I-70 W per imboccare la 128 (scenic byway) in direzione Moab costeggiando il fiume Colarado http://southwestpaddler.com/docs/coloradout3.html

Ci dirigiamo subito all’albergo ma la stanza non è ancora pronta e quindi proseguiamo per la visita al Arches National Park. All’ingresso facciamo il pass annuale (80 Usd) e dopo alcuni ripidi tornanti siamo sull’altipiano del parco. Già dai primi “vista point” il parco svela la sua imparagonabile bellezza. Rocce rossa, paesaggi mozzafiato e i fantastici archi. Peccato per gli scrosci di pioggia che ci impediranno il trekking fino al Delicate Arch, ma ci sono tanti altri archi e tanti altri sentieri che la malinconia non tarda ad andarsene.

Usciti dal parco ci dirigiamo a Dead Horse Point (dove fu girata l’ultima scena del film Thelma & Louise). Arriviamo nel bel mezzo del diluvio universale. Aspettiamo in macchina che smetta di piovere. Usciamo in un momento in cui non sembra piovere tanto…fradici rientriamo in macchina. Finalmente il cielo schiarisce e si può ammirare il panorama in tutta tranquillità. La vista è spettacolare..quasi un’anticipazione del Grand Canyon. Sotto di noi i “Goosenecks” del Colorado River in un paesaggio stratosferico. Da non perdere!

Dopo una giornata lunga ed impegnativa prendiamo possesso della stanza e ci catapultiamo a cena.

Hotel: Inca Inn http://www.incainn.com/index.html

Buono/discreta colazione inclusa – Prenotato direttamente

Cena: The Broken Oar (a 2 passi dall’albergo). Buono

03 DO 26/04/2014 (ALBA 06:10 TRAMONTO 20:10) – MOAB (UTAH) – MONUMENT VALLEY – GOOSENECKS STATE PARK – MEXICAN HAT (UTAH) Dopo una profonda dormita ristoratrice e una buona colazione siamo in macchina alla scoperta della Monument Valley. Al risveglio il tempo non promette bene. Le previsioni viste in Italia davano “rischio neve” nella Monument Valley nel primo pomeriggio e quindi proprio in concomitanza al nostro arrivo. Fortunatamente le previsioni non sono mai garantite ed infatti il tempo sarà migliore del previsto con stupendi sprazzi di sole che si alternano a un più cupo cielo plumbeo, che ci regaleranno colori imperdibili in tutto il parco. La strada migliore per arrivare alla Monument Valley è sicuramente quella che arriva da Mexican Hat la cosiddetta scenic byway I-163, la famosa strada lunga e dritta che scompare in mezzo ai Buttes della Monument. Le bellissime formazioni rocciose della Monument sono chiamate Mesa quando sono più larghe che alte e Butt quando sono più alte che larghe. La vista della Monument Valley all’orizzonte ci accompagna già da alcuni km dopo Bluff… Vederla avvicinarsi piano piano è uno spettacolo veramente emozionante. Dopo una tappa al supermercato e svariate soste per scattare fotografie a mezzogiorno entriamo nel parco. Per entrare nella Monument Valley non vale il pass in quanto il parco è gestito dai Navajo. Si può scegliere fra percorrere in autonomia la strada sterrata di 17 miglia (circa 4 ore con molte e lunghe soste), prendere una escursione su Pk scoperti ed opportunamente trasformati a trasporto persone o prendere un tour presso le agenzie di Kayenta. Visto il tempo alquanto freddino e parzialmente nuvoloso, noi scegliamo il tour ” fai da te” (lo avremmo scelto anche con cielo sereno) che ti da tutta la libertà di movimento nonché la possibilità di prenderti tutto il tempo per poter godere al massimo di questo fantastico spettacolo. Numerosi sono i punti in cui ci si può fermare. I miei preferiti sono sicuramente “John Ford Point” che offre una spettacolare vista e “North Window” da cui si può fare una breve passeggiata fino a godere del panorama sull’intera vallata sottostante. TOP!

Usciamo dal parco che sono da poco passate le 16. Ci dirigiamo a Mexican Hat dove consumiamo un rapido caffè nel “bar self service” del distributore di benzina dove compriamo anche i Muffin per la colazione del giorno dopo che non è compresa.

Rinfrancato lo spirito e lo stomaco ci dirigiamo verso il “Goosenecks State Park”. Le informazioni che avevo (un po’ datate) davano la strada sterrata ed il parco gratuito… La strada è perfettamente asfaltata e l’ingresso al Parco costa 10 USD. Passiamo qui due ore molto belle passeggiando per tutto il rim in modo da scoprire e vedere tutte le anse (Goosenecks) del Saint Juan River. Come in tutti i parchi anche qui si può campeggiare ed infatti non mancano innumerevoli camper (RV motorhome) già disposti per la notte. Il pensiero dello stupendo posto in cui passeranno la notte è la moltitudine di camper incrociati in soli 2 gg di viaggio ci fa sorgere il dubbio che forse il modo migliore per visitare queste zone sia il camper…

Rientrati a Medica Hat facciamo check-in e andiamo a cena.

Hotel: Mexican Hat Lodge http://www.mexicanhat.net/

Discreto/colazione esclusa – Prenotato direttamente

Cena: The Olde Bridge Grille

Discreto

04 LU 27/04/2014 (ALBA 06:25 TRAMONTO 20:24) – MEXICAN HAT (UTAH) – CAPITOL REEF – BRYCE CANYON (UTAH) Al risveglio uno splendido sole brilla già alto in cielo. In programma per il giorno odierno c’è il lungo trasferimento verso il “Bryce Canyon” attraverso alcune scenic byways fra le più belle dello Utah e forse degli USA. Superata la “Valley of The Gods”, la strada si inerpica per alcuni ripidi tornanti sterrati per raggiungere il sovrastante altipiano. Le informazioni in mio possesso non davano la strada sterrata, per cui ci sorge un dubbio ed un po’ di preoccupazione anche perché siamo gli unici per la strada. Superiamo titubanti il primo tornante, un bel sasso in mezzo alla strada (caduto dalle scoscese pareti della montagna) ci incute ancora maggiore preoccupazione e torniamo sui nostri passi pensando che la strada fosse pericolosa. Ci raggiunge una macchina, la fermo e chiedo se sanno niente sullo stato della strada. Le due ragazze californiane che stanno facendo un week-end lungo (oggi è lunedì!?!) hanno intenzione di andare al “Natural Bridge State Park” e mi dicono che la strada non dovrebbe essere chiusa e che possiamo provare a farla assieme. Ci incolonniamo e ripartiamo. Subito dopo un paio di tornanti siamo di nuovo fermi, ma questa volta a fare foto sulla sottostante “Valley of The Gods”! Spettacolo! Finiti i tornanti la strada torna asfaltata. Imbocchiamo la 95. Il paesaggio che ciò accompagna, iniziato come brughiera caratterizzato da una vegetazione a basso fusto, lascia spazio ad una strada che costeggia un canyon bianco contornato da immensi monti rossi! Un paesaggio di rara bellezza ci accompagna per diverse miglia fino all’ingresso nella “Glenn Canyon Recreation Area”. Ora il paesaggio si fa più aspro, la strada sfiora speroni di roccia rosso fuoco. Ci fermiamo per fare una breve passeggiata passeggiata sul ponte che supera il “Dirty Devil River”. Poco dopo ci fermiamo ad un “vista point” segnalato. Non vi descrivo lo stupore quando, scesi dalla macchina” gli occhi spaziano sull’immensità della vallata appena percorsa in macchina. Ho bisogno di condividere anche con altri le mie emozioni e la malcapitata è una signora olandese in vacanza col marito in camper. Le chiacchiere con i simpatici coniugi dissipano i miei dubbi: il camper è un mezzo fantastico per visitare queste zone. Gli stessi mi fanno vedere dove hanno passato la notte… Mi dicono che era già stati in queste zone 20 anni prima ma che il camper e le strade fatte in questi giorni non sono paragonabili con l’itinerario più turistico dell’esperienza precedente. Lasciata la 95 ci dirigiamo verso il “Capitol Reef National Park”. La strada ora è caratterizzata da un paesaggio grigio, sabbioso… quasi lunare. Nei pressi del parco la strada si incunea fra le rocce e una ricca vegetazione fa di contorno al fiume che la strada costeggia. Entriamo bel parco e facciamo una breve passeggiata nel “Grand Wash”. Poco dopo le 14 siamo di nuovo in macchina e a Torrey prendiamo la 12. Non ho parole per descrivere lo spettacolo di questa strada. Riporto le parole di www.experienceamerica.it che descrivono esattamente quello che si vede… Basti pensare che per fare poco più di 100 miglia ci sono volute più di 4 ore viste le continue tappe per ammirare il sempre diverso paesaggio.

“… la UT12, si comincia da subito a capire perché questa sia ritenuta tra le strade più belle d’America. Nel primo tratto si passa attraverso il Red Canyon, una anticipazione di quello che ci aspetta al Bryce Canyon NP. Le rocce che fiancheggiano la carreggiata, spesso a poche decine di metri, sono di colore arancione scuro, quasi rosso e le forme che si delineano ricordano spesso gli hoodoos… Continuando, lo scenario roccioso scompare e viene sostituito da immense praterie, verdissime e solitarie. Fattorie si alternano ad allevamenti di bisonti in uno scenario dove la vita scorre lentamente in un silenzio interrotto solamente dalle voci della natura…lo scenario cambia nuovamente in modo radicale. Ora la strada passa per un’area praticamente desertica dove aspre formazioni rocciose dai colori chiari si alternano a pianure aride e intatte. Questo tipo di viste accompagnano fino a Escalante, tipica cittadina mormone dello Utah… preparatevi perché il meglio deve ancora venire… La strada sale e scende, a volte più ripidamente, spesso dolcemente. Capita di inerpicarsi per tratti che salgono ripidi ma dritti, avvolti tra rocce che si ergono alte ai margini della strada. Fino a quando non si raggiunge la cima di questi tratti si riesce a vedere solo il cielo blu incorniciato tra il grigio della strada ed il marrone delle rocce. Poi, all’improvviso, la strada in salita si conclude, una vallata sterminata fino a quel momento invisibile si apre sotto di voi e si comincia a scendere velocemente rimanendo a bocca aperta. Questo è in assoluto il mio tratto preferito della UT12. Passando tra mini canyon e sterminate vedute di vallate di roccia bianca si arriva al tratto finale della UT12 caratterizzato, ancora una volta, da verdi praterie con cavalli al pascolo e lussureggianti foreste dai colori brillanti. Se dovessi pensare ad un posto per descrivere lo Utah, allora penserei a queste … miglia di UT12…”

Hotel: Ruby’s Inn Best Western Plus http://www.rubysinn.com/

Discreto/colazione esclusa – Prenotato con booking

Cena: Foster’s Family Steak House http://www.fostersmotel.com/

Buono/ottime ho-made pies

05 MA 28/04/2014: BRYCE CANYON (UTAH) – ZYON CANYON (UTAH) (ALBA 06:25 TRAMONTO 20:26) Al risveglio uno splendido sole ed un cielo azzurrissimo. Appena arrivati a Bryce Canyon si viene subito colpiti, storditi e affascinati dagli incredibili colori. L’arancione degli hoodoos che si innalzano verso il blu del cielo dello Utah è una cosa che non dimenticherò mai. La vista dai vari view point è fenomenale e si viene subito rapiti dalla voglia di infilare gli scarponi da hiking e di scendere tra questi enormi pinnacoli che stenti a credere possano essere il risultato di un qualsiasi effetto naturale. Cercate di arrivare al mattino presto per godere dei colori magnifici delle prime ore de mattino o concedetevi le ore del tramonto. Se siete interessati ad effettuare un piccolo trekking, scendete da sunset point per poi prendere la deviazione del peek-a-boo loop e rientrare a sunset risalendo dal sunrise e facendo l’ultimo tratto sul rim… splendido (3 o 4 ore)!

Anche la visita di tutti i “vista point” vale sicuramente la pena fino a raggiungere gli strepitosi “Inspiration Point” e “Bryce Point” per una visione d’insieme dell’intero canyon.

Usciti dal Bryce Canyon andiamo rapidamente al Kodachrome Basin State Park e quindi ci trasferiamo a Carmel Junction punto di accesso allo Zion Canyon National Park.

Albergo: Thunderbird Lodge http://bestwesternutah.com/hotels/best-western-east-zion-thunderbird-lodge

Ottimo/colazione esclusa – Prenotato con booking

Cena: Thunderbird Hotel Restaurant discreto

Escursione: http://climb-utah.com/Bryce/queens.htm

06 ME 29/04/2014 (ALBA 06:34 – TRAMONTO 19:19) – ZION CANYON (UTAH) – PAGE (ARIZONA -1 ORA) Anche oggi il cielo è di azzurro acceso e neanche una nuvola. Deve aver fatto parecchio freddo durante la notte perché la stanza non è più infuocata come la sera precedente ed una leggera brina ricopre il praticello antistante la stanza. Giornata dedicata alla visita del Canyon. La strada che da Carmel Junction porta al Canyon è spettacolare. Si percorre anche uno strettissimo tunnel che quando passano i camper viene reso a senso unico alternato per cui si può trovare un po’ di fila al mattino nel tardo pomeriggio. Prima di arrivare al visitor center ci aspettano alcuni tornanti in ripida discesa e la spettacolare vista sull’arco dello Zion Canyon. Decidiamo di parcheggiare la macchina al museo e di prendere subito il pulman del parco fino all’ultimo stop per correre un pezzo del sentiero dei “Narrows”. Lungo la facile ma magnifica passeggiata che porta all’inizio dei Narrows incontriamo una miriade di scoiattoli e anche qualche piccolo cervo.

Risaliamo sul bus e scendiamo allo Zion Lodge per fare l’Emerald Pool Trail che porta a tre piccole piscine (giro completo 1h 30′). In programma ci sarebbe un’altra breve escursione ma decidiamo di riposarci e di goderci il panorama dalle panchine del parco antistante il Lodge dove alcuni operai stanno facendo manutenzione agli splendidi enormi e secolari pioppi.

Sempre con il mezzo pubblico andiamo al visitor center e poi a riprendere la macchina, non prima di aver visto, al museo, il filmato sulla storia del parco.

Prima di prendere la strada per Page, decidiamo di andare fino ad Ordeville per fare merenda al Soup Town Cafè ed all’annesso negozietto. Sulla panchina antistante il grazioso ed ottimo Cafè una coppia di anziani, seduti su di una panchina intenti a mangiare il gelato, mi ferma e mi chiede da dove vengo. Lei è al secondo matrimonio ed il primo marito era un Italiano. Il suo compagno, invece, mi dice che sono il primo italiano che incontra!

In poco meno di 2 ore, e dopo una breve sosta alla Lonely Rock, siamo sulla Lake Pawell Dam ed all’annesso Visitor Center che è in chiusura. Una rapida visita e siamo pronti per il tramonto all’Horseshore Bend. Per raggiungerlo una breve passeggiata di 10-15 minuti sotto ad sole cuocente (poca salita e tanta discesa… ma al ritorno sarà l’incontrario!).

Prendiamo possesso della stanza, una doccia e usciamo per cena. Il ristorante è pieno e dobbiamo tornare dopo 20’… ci concediamo un giro a Page per curiosare sui buffi modi di vita degli americani… entriamo nel negozio/cafè annesso ad un distributore… tutti prendono questi mega enormi bicchieroni riempiti di una granatina di un rosso improbabile (hai presente l’alchermes?… identico)… mi viene mal di pancia solo a veder e la quantità di ghiaccio che dovranno ingoiare…

Hotel: Super 8 Page http://www.super8.com/hotels/arizona/page/super-8-page-lake-powell/hotel-overview

Discreto/colazione inclusa pessima – Prenotato con booking

Cena: Bonkers Restaurant http://www.bonkerspageaz.com/

Molto buono

07 GI 30/04/2014 (ALBA 05:28 TRAMONTO 19:20) – PAGE (ARIZONA -1 ORA) – ANTELOPE CANYON Questa mattina il cielo non è dei più limpidi… una leggera velatura rende tutto ovattato… incrociamo le dita! Il primo appuntamento di questa mattina è il tour nell’Upper Antelope Canyon. Dall’Italia ho prenotato il tour delle 10:15 (uno dei migliori come orario per avere i raggi del sole che entrano nel canyon illuminando e riflettendosi sui minerali presenti nelle rocce e creando giochi spettacolari di colori). Meno male questa mattina possiamo fare tutto tranquillamente e magari dormire un po’ di più. Neanche alla 07:00 siamo in piedi e per le 08:30’siamo pronti a partire! E come fare a fare le 10:15 a Page? Curiosiamo in macchina per le vie della città e ci infiliamo nei pochi negozi aperti. L’agenzia scelta è l’Adventurous Antelope Canyon che dista poche centinaia di metri dall’ingresso al parco. L’ho scelta proprio per la vicinanza considerato che i Tours con le agenzie durano tutti lo stesso tempo (compreso il passaggio in macchina per raggiungere il Canyon) più vicino sei più tempo sosterai bel Canyon! Il costo del biglietto a persona è di euro 48, ma purtroppo ha subito un aumento di 8USD. La visita al Canyon è stupenda e merita sicuramente. L’agenzia scelta è stata professionale e la guida che ci ha accompagnato eccezionale (si è anche prestata a scattare le foto per noi).

L’Antelope Canyon è lo “slot canyon” più visitato degli Stati Uniti sudoccidentali e consiste di due formazioni separate, chiamate Upper Antelope Canyon e Lower Antelope Canyon. Uno “slot canyon” è un tipo particolare di canyon molto stretto, che si sviluppa nel terreno più in profondità che in larghezza ed è formato dall’erosione dell’acqua attraverso la roccia. La maggior parte di questi canali si forma nell’arenaria e nella pietra calcarea, anche se sono possibili slot canyon anche nel granito e nel basalto. E’ possibile che in superficie ci sia una fenditura anche solo di 1 metro di larghezza e che, sotto, il canyon si sviluppi fino a 30 m di profondità.

Come in tutti i canyon, ma in particolar modo in quelli di questa tipologia, può risultare fatale trovarvisi dentro quando è in arrivo un flash flood, cioè un’onda di piena improvvisa causata da tempeste e temporali anche molto distanti.

L’ingresso “turistico” del canyon in realtà è l’uscita, dal punto di vista dell’acqua che da millenni lo ha scavato. Alcune centinaia di metri più a monte vi si incanala, modellando quella che definirei una vera e propria opera d’arte della natura. Qui, negli anni, sono passati tutti i migliori fotografi del mondo e già questo la dice lunga. E’ un paradiso di curve, spaccature levigate, colori, forme tornite, anse, giochi di luci, è un caos di quinte rocciose disegnate fluidamente, entro cui ci si spinge in silenzio, sempre di più, fino a sbucarne al di fuori in corrispondenza di una spaccatura bella come un portale gotico.

Le tappe della visita sono scandite dalle foto di rito; le migliori inquadrature sono suggerite dalla guida stessa, che ad esempio ci sconsigliò di usare il flash per evitare i riflessi sui cristalli della roccia e della sabbia. Per tornare indietro si ripercorre il canyon una seconda volta, in senso inverso, incrociando altre comitive di turisti imbambolati da tanta bellezza. Le pareti interne illuminate dal sole diventano rosso fuoco! In alcune parti sono di tutte le tonalità del viola, e in alcuni altri punti privilegiati sembrano rosate. Pare che il momento migliore per la visita cada quando i raggi del sole scendono perpendicolari al canyon, penetrando fin dentro di esso, arrivando a macchiare di luce il fondo sabbioso.”

Usciti dal Canyon, un rapido pranzo al sacco e partiamo alla volta del Gran Canyon. Provenienti da Nord si entra nel parco dall’ingresso est percorrendo poi la strada asfaltata che costeggia il Rim ed aperta al traffico fino al Grand Canyon Village. Se si accede da Flagstaff (o da Williams) invece, si arriva direttamente al Village. In poco più di 2 ore varchiamo l’ingresso del parco e ci troviamo nel primo vista Point: Desert , il punto panoramico più a est sul Grand Canyon. l’emozione era tanta e ci affacciammo per la prima volta su tale immensità. Nelle successive 3 ore lo avremmo fatto molte altre volte, mano a mano che ci saremmo spostati verso ovest.

Il Grand Canyon è immenso, lavoratissimo dall’erosione millenaria, ricchissimo di colori, di quinte montuose come vele sovrapposte, di mille colori diversi in cui i giochi di ombre e luci sono infiniti. Avevamo già visto un sacco di bellezze naturali, e nella nostra mente pensavamo al Grand Canyon come ad un ennesimo “buco nella terra” (come amavamo scherzare sulle bellezze viste fino ad ora). Eravamo, pertanto, abituati a trovarci di fronte sempre meraviglie straordinarie, e quella tutto sommato non pensavamo potesse essere superiore alla Monument Valley, all’Arches Park ecc…posso dire che la visione del Grand Canyon, invece, ha rappresentato per noi il top, il culmine di una serie incredibile di visioni favolose. Non Ci aspettavamo nulla e abbiamo ottenuto il Top!

Sempre in auto ci spostammo al Lipan Point, poi al Moran Point e al meraviglioso Grandview Point. Prossimi al Grand Canyon Village, visitammo Yaki Point a 2213 m, Mather Point ed infine Yavapai Point. Scattammo un’infinità di foto ma le migliori risulteranno quelle scattate dal Mather Point, al tramonto. Tutta l’emozione vissuta fino ad ora è stata un po sminuita dall’incidente che era appena accaduto al Mather Point, un giovane di 29 anni era scivolato dal rim, trovando la morte al Grand Canyon. Arrivare al Mather Point e trovare ambulanza, rangers, elicottero non è proprio quello che uno si aspetta. Certo che gli stupidi che si mettono sul rim, di schiena e a braccia alzate per farsi fotografare ti fan pensare che molti non cadono per miracolo!

Dopo lo splendido tramonto ci trasferiamo a Tusayan (località turistica con tutti i pro e i contro del caso!)

Hotel: Red Feather Lodge Motel http://www.redfeatherlodge.com/

Buono/Colazione esclusa -Prenotato direttamente on line

Cena: Big E Steak House http://www.bigesteakhouse.com/

Discreto

Escursione: Adventurous Antelope Canyon Photo Tours http://www.navajoantelopecanyon.com/

08 VE 01/05/2014 (ALBA 05:32 TRAMONTO 19:20) – GRAND CANYON (ARIZONA) Anche oggi il bel tempo ci aspetta al risveglio. Intera giornata dedicata alla visita dei view point ovest. Partenza da Grand Mather Point e poi fino a Hermits Rest dove abbiamo preso la navetta per il rientro. Per le 17:00 siamo in stanza, una rapida doccia e di nuovo sul rim per l’ultimo spettacolare tramonto

Cena: Yippee-Ei-O Steak House

Buono… ottime costolette e insalate

09 SA 02/05/2014 (ALBA 05:32 TRAMONTO 19:43) – GRAND CANYON (ARIZONA) – DEATH VALLEY – OLANCHA (CALIFORNIA) (5H26′) Non sono ancora le 8:00 di mattina quando carichiamo la macchina e ci mettiamo in marcia sotto ad uno stupendo sole. La meta di oggi è il piccolo villaggio di Olancha, California. Il trasferimento è lunghissimo e dobbiamo anche ritagliarci il tempo per visitare la Death Valley. Abbiamo scelto di percorrer tutte strade ad alto scorrimento, cosi da incontrare meno traffico e andare più veloci. Nelle strade secondarie è più facile incolonnarsi e perdere molto tempo rispetto alla tabella di marcia. Alle 14 siamo a Death Valley Junction, ed entriamo nella Death Valley. Non c’è biglietteria né controllo ma solo una macchina per i biglietti che occorre poi fare controllare al Visitor Center di Furnace Creek. Sicuramente non è l’orario migliore per visitare la Death Valley, ma ci facciamo coraggio e affrontiamo il caldo infernale che ci aspetta.

ITINERARIO NELLA DEATH VALLEY Death Valley Junction – Zabriskie Point 30′ Zabriskie Point – Badwater (poco dopo Furnace Creek Inn e prima di arrivare a Furnace Creek svoltare a sinistra per imboccare Badwaters Rd) 30′ Badwater – Artist’s Palette (ritornando indietro in direzione Furnace Creek. Fare questa escursione al ritorno in quanto, rispetto al punto di ingresso, si esce dal circuito qualche miglia a sud verso Furnace Creek) 22′ Artist’s Palette – Furnace Creek 15′ Furnace creek – Sand Dunes 20′ Abbiamo poi seguito la CA-190 W per raggiungere Olancha. La strada per uscire dalla Death Valley è magnifica. Sand Dunes è ancora sotto il livello del mare, ma poi la strada inizia rapidamente a salire con costanza ed in pochi minuti ti trovi su di un passo e sotto la strada che ridiscende per oltrepassare una stretta valletta piena di magnifiche dune di sabbia color oro.

Arriviamo ad Olancha alle 19:30. Ci fermiamo al Ranch House Cafè per chiedere fino a che ora si possa mangiare. Rispondono fino alle 20:30. Prenotiamo un tavolo per le 20:00 e ci dirigiamo a cercare un Hotel. La scelta ricade sul primo che incontriamo: Ranch Motel.

L’Hotel (esageratamente spartano ma pulito) ospita anche una troupe che sta girando un documentario… le loro chiacchiere ci accompagneranno per quasi tutta la notte… e all’alba riprenderanno dandoci la sveglia alle 5:00 del mattino! Fra una risata e l’altra riusciamo comunque a tirare avanti fino alle 07:30, ora in cui è pronto il caffè…

Hotel: Ranch Motel

Sufficiente/colazione inclusa (solo bevande) – Prenotato sul posto

Cena: Ranch House Cafè

Molto buono

10 DO 03/05/2014 (ALBA 05:48 TRAMONTO 19:48) – OLANCHA – THREE RIVERS (SEQUOIA NTL PARK) 4H25 ETD 08:30 ETA 13:00 Il cielo è di un azzurro intenso questa mattina e l’aria è fresca e asciutta, dopo l’umidità del Grand Canyon e di Page. Poco prima delle 08:00 siamo pronti a partire in direzione Three Rivers, località ai piedi del Sequoia Ntl Park. Nei pressi di Indian Wells ci fermiamo a fare benzina dal benzinaio più scorbutico e sgarbato d’America! Entro nel negozio, come sempre faccio, per pagare anticipatamente alla cassa. All’ingresso suona un campanello. Alla cassa: nessuno. Dopo un paio di minuti sento dei passi ed arriva, sbuffando, un signore anziano. Pago ed esco a fare benzina. Il pulsante della pompa è distrutto e non c’è verso di farlo funzionare. Ritorno in negozio e stessa storia di prima… spiego l’accaduto e il signore con fare iracondo mi dice che la pompa è perfetta… e torna nei meandri da cui era venuto senza aggiungere altro… Perdo altri 5 minuti alla pompa per cercare di farla funzionare e finalmente ci riesco. Al momento di ripartire esce il signore dalla porta e mi urla dietro mandandomi a quel paese con un gesto del braccio molto eloquente!

In perfetto orario rispetto alla tabella di marcia arriviamo a Three Rivers e facciamo check-in anche se non possiamo entrare nella stanza perché non ancora pronta. Pranziamo con un gelato e ci mettiamo in marcia verso il “Generale Sherman”. La strada di ingresso al parco è molto stretta… in realtà è come una comune strada italiana… ma ormai siamo abituati alle strade americane e questa ci sembra eccessivamente stretta. In poco più di un’ora arriviamo al parcheggio del General Shermann Tree (con una tappa al Giant Foerest Museum). Siamo in bassa stagione e per fortuna non c’è quasi nessuno ancora e riusciamo a fare un po’ di foto soli con questo gigante della natura. Dal Generale Sherman si snodano poi alcuni percorsi nella foresta dove si possono ammirare diverse altre sequoie, tutte maestose e bellissime, passeggiando nel silenzio del bosco disturbati solo da amichevoli scoiattolini. Proseguiamo poi sulla Generals Highway, la strada che congiunge il Sequoia Park a Grant Grove, dove andiamo a vedere un’altra famosa sequoia e le sue vicine, il General Grant Tree.

Per rientrare a Three Rivers percorriamo la bellissima e tortuosissima CA245 S scenic byway… fantastica!

Una rapida doccia e andiamo a cena

Hotel: Comfort Inn & Suites Sequoia Kings Canyon http://www.sequoiahotel.com/

Buono/colazione esclusa – Prenotato con booking

Cena: Sequoia Cider Mill

Sufficiente

11 LU 04/05/2014 (ALBA 05:58 TRAMONTO 19:54) – THREE RIVERS – MONTERAY (2H45′ THREE RIVERS – SAN LUIS OBISPO) Anche questa mattina il cielo non sbaglia: azzurrissimo. Ci mettiamo in marcia per raggiungere Morro Bay sulla costa della California ed imboccare la statale 1 che percorre tutta la costa fino a Monterey. Lungo la strada non manchiamo di fare visita… ed acquisti! ad una delle tantissime aziende vinicole nei pressi della vastissima area vitivinicola di “Paso Robles”.

Dopo un rapido giro a Morro Bay ci mettiamo a passo lento sulla 1 per goderci questo spettacolare tratto di costa. Ci fermiamo parecchie volte lungo il tragitto per vedere i leoni marini, i surfisti galleggiare fra le onde ed al bellissimo Julia Pfiffer State Park. Per una descrizione dei punti di interesse lungo la CA-1 http://www.inetours.com/

Verso sera arriviamo a Monterey e dopo aver depositato le valige in albergo subito un giro nel vastissimo “Del Monte Shopping Center” http://www.delmontecenter.com/ in cerca di un paio di scarpe… che non troviamo.

Hotel: Inn By The Bay http://www.innbythebaymonterey.com/

Buono/colazione esclusa – prenotato con booking la sera prima

Cena: Rosine’s Restaurant http://www.rosinesmonterey.com/

Discreto

12 MA 05/05/2014 (SOLE 06:09-20:04) – MONTEREY – SAN FRANCISCO (2H24′) La nebbiolina mattutina tipica della costa Ovest degli USA non manca neppure oggi. La giornata non è splendida. Partiamo in direzione 17 miles drive. Entriamo dall’ingresso di Monterey e usciamo da Carmel per fare un giro veloce nel centro di questa “pittoresca” (un po’ stile centro commerciale) cittadina.

Alle 13 circa ci mettiamo in marcia per raggiungere l’aeroporto di San Francisco e lasciare l’auto.

Arrivati a San Francisco ci dirigiamo subito verso Union Square e Market Street per fare shopping in quanto abbiamo urgente bisogno di un paio di scarpe nuove… Trovate … uno splendido paio di Nike Pegasus della passata stagione invernale in un negozio “outlet fine serie” dentro WestField http://www.westfield.com/sanfrancisco/

Vale sicuramente la pena stare a San Francisco 3 o 4 giorni. A parte le classiche mete turistiche (Coit Tower, Fisherman Warf, Union Square, Market Street, ChinaTown, Japan Town, Embarcadero, Lombard Street, Transamerica Pyramid, Alcatraz ecc…) non può mancare la traversata del Golden Gate Bridge – a piedi o in bicicletta – arrivandoci dopo una bella passeggiata lungo Crissy Field. Fra le mete meno turistiche vale lo sforzo visitare Alamo Square e le “Seven Sisters”. Consiglio caldamente di percorrere la città a piedi per godere della particolare architettura delle case di San Francisco e ancor più per ammirare i magnifici panorami da svariati punti alti della città come Mission Dolores Park per poi fare tappa alla Tartine Bakery http://www.tartinebakery.com/ e gustare una delle loro prelibatezze. Sicuramente l’utilizzo dei comodi mezzi pubblici accorcia tempi e distanze, ma fa perdere gran parte della città, che deve il suo fascino particolare, alla magnifica posizione, alla vivibilità ed alla peculiare architettura! Non si può dire di essere stati a San Francisco se non si sono camminate le sue spettacolari strade! Per gli amanti dello shopping (oltre alla commerciale Market Street piena di barboni e Union Square) e degli angoli nascosti della città dove si incontrano pochi turisti consiglio un salto a Noe Valley e percorrere la 24th Street fra la Castro e Dolores… piena di piccoli negozietti e ristoranti… ancora un sabato mattina a passeggio nella affascinante Union Street per poi fermarsi per un brunch da “The Brixton” http://www.brixtonsf.com/ e vedere come si vive a San Francisco. Sempre passeggiando per Union Street gli appassionati di cucina potranno prenotare un corso presso il magnifico negozio di casalinghi “Sur La Table” http://www.surlatable.com/ o semplicemente darsi allo shopping sfrenato. Non mancate poi di risalire lungo la Fillmore http://www.fillmorestreetsf.com/shopping anch’essa mecca dello shopping e dei ristoranti e magari spingersi fino al vicino negozietto di spezie (un vero tesoro nascosto, scoperto per caso passeggiando) “Space Ace” http://www.spiceace.com/. L’ultimo angolo da non perdere Hayes Valley, lungo la Hayes Street a partire dalla Market!

Pernottamento con AIRB&B

Modern Zen in the Lower Haight

Molto carino

Page St – San Francisco, CA 94117

Stati Uniti

Cena : Ricky Bobby http://rickybobbysf.com/

Ambiente giovane e buon cibo americano

13 ME 06/05/2014 (SOLE 06:09-20:04) – SAN FRANCISCO Cena Ricky Bobby

14 GI 07/05/2014 (SOLE 06:09-20:04) – SAN FRANCISCO Cena. The Grind Cafè http://www.thegrindcafe.com/

Discreto

15 VE 08/05/2014 (SOLE 06:09-20:04) – SAN FRANCISCO Cena: Ricky Bobby… del resto devo festeggiare il mio compleanno e vado sul sicuro!

16 SA 09/05/2014 (SOLE 06:09-20:26) – SAN FRANCISCO – TARDO POMERIGGIO VOLO SAN FRANCISCO – BOLOGNA 17 DO 10/05/2014 – ARRIVO BOLOGNA



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