Parchi Usa: da Yellowstone a Las Vegas

Viaggio in auto di seimila chilometri in mezzo a una natura fantastica
Scritto da: Lauro
Partenza il: 14/06/2014
Ritorno il: 05/07/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Viaggio in macchina di circa 6.000 km in 3 settimane dal 14/6 al 5/7 2014 con questo itinerario: Milano – Bozeman -Yellowstone – Grand Teton – Salt Lake City – Capitol Reef – Moab – Chinle – Monument Valley – Page – Bryce Canyon – Zion Park – Grand Canyon – Las Vegas – Milano.

Abbiamo effettuato il viaggio io e mia moglie prenotando sia la macchina che tutti gli alberghi dall’Italia, in quanto già in marzo era difficile trovare alloggi e ci era già capitato una trentina di anni fa di dover dormire in macchina al Grand Canyon perchè non avevamo trovato posto nè in albergo nè nei campeggi.

La nostra intenzione originaria era quella di partire in luglio ma ci siamo accorti che i voli in luglio costavano il 50% più che in giugno (circa 400 euro in più a testa).

NOTTI E ALBERGHI

Notti – Hotel- Usd

14-giu volo UA0018 BELGRADE MOTEL SUPER 8 81,85

15 YELLOWSTONE WEST YELLOWSTONE DUDE & ROUNDUP

16 YELLOWSTONE WEST YELLOWSTONE DUDE & ROUNDUP 376

17 GRAND TETON TETON VILLAGE THE HOSTEL

18 GRAND TETON TETON VILLAGE THE HOSTEL 232,4

19 SALT LAKE CITY SALT LAKE CITY ROYAL GARDEN INN 56,47

20 CAPITOL REEF NP TORREY BROKEN SPUR INN 87,1

21 MOAB MOAB MOTEL 6

22 MOAB MOAB MOTEL 6

23 MOAB MOAB MOTEL 6 340,77

24 CHINLE CHINLE HOLIDAY INN

25 CHINLE CHINLE HOLIDAY INN 284,41

26 MONUMENT VALLEY MONUMENT VALLEY GOULDING’S LODGE 266,68

27 PAGE PAGE MOTEL 6

28 PAGE PAGE MOTEL 6 227,98

29 BRYCE CANYON BRYCE CANYON CITY BRYCE VIEW LODGE 112,24

30 ZION PARK SPRINGDALE BUMBLEBERRY INN 133,1

01-lug GRAND CANYON TUSAYAN RED FEATHER LODGE 155,02

02-lug LAS VEGAS LAS VEGAS CAESAR PALACE

03-lug LAS VEGAS LAS VEGAS CAESAR PALACE 308,72

04-lug volo UA1421 in volo

05-lug Arrivo Malpensa 2662,74

VOLI

Abbiamo cercato di arrivare in volo il più vicino possibile al parco di Yellowstone e l’aeroporto migliore è quello di Bozeman (che in effetti è nella cittadina di Belgrade), mentre per il ritorno abbiamo deciso di ripartire da Las Vegas, sia per il desiderio di rivederla che per la quantità di voli che partono da lì.

Abbiamo usato la United Airlines al costo di 832 euro a testa, ma con alcuni problemi:

– ci hanno cambiato l’itinerario e alcuni orari 3 volte e quindi ho dovuto cambiare anche l’orario di ritiro della macchina a Bozeman

– l’ultimo cambiamento di itinerario (Milano-Newark-Chicago-Bozeman) ha comportato una sosta di solo 1h20′ a Newark, con la conseguenza che abbiamo perso la coincidenza per Chicago a causa di un ritardo di 2 ore della partenza dell’aereo da Malpensa (dovuto all’arrivo in ritardo del volo dagli USA, ci hanno detto a causa di brutto tempo negli USA).

– poichè non c’erano altri voli per Bozeman il 14 giugno, nè via Chicago nè con altri instradamenti, abbiamo dovuto passare la notte a Newark a nostre spese (USD 184, hotel Ramada) malgrado avessimo già pagato la notte a Belgrade

– l’impiegato della United Airlines di Newark ci ha detto di presentare via Internet una richiesta di rimborso per la notte in albergo, cosa che ho fatto al ritorno in Italia ma francamente con pochissime speranze che venga accolta

– ovviamente abbiamo perso anche un giorno di noleggio della macchina dato che siamo arrivati a Bozeman il mattino dopo di quando previsto

Questo è stato l’ultimo piano dei voli:

14-giu UA0018 Malpensa 1-Newark C (USA) H 10:20-Arrivo alle 13:30 (9,10 ore di volo) UA0708 Newark C – Chicago 1 H 14:50-Arrivo alle 16:12 (2,22 ore di volo) UA3647 Chicago 2 – Bozeman H 18:00-Arrivo alle 20:12 (3,12 ore di volo)

04-lug UA1421 Las Vegas – Houston (terminal C) H 9:43, arrivo H 14:48, durata 3h5′ UA0104 Houston (terminal C) H 16:15 – Munich, arrivo 5/7 ore 9:50, 10H35′

05-lug UA8992 Munich (terminal 2) H 12:00 – Milano Malpensa T1 arrivo H 13:05, 1H5′

SPESE

Viaggiare negli USA, malgrado il cambio favorevole, non è economico e va effettuato con carte di credito ben fornite perchè l’uso del contante è ridotto al minimo.

Se è ben noto che noleggio auto e alberghi si debbano sempre pagare con carta di credito, mi ha stupito il fatto che anche per fare il pieno di benzina fosse necessario la carta di credito: nelle pompe, tutte self-service, bisogna inserire la carta di credito (a volte digitando il pin ma più spesso no) e solo dopo si può fare benzina. L’alternativa, se il PIN non viene accettato (perchè alcune pompe non accettano i PIN stranieri) oppure se si vuole proprio pagare in contanti bisogna andare nel gabbiotto del benzinaio, lasciargli la carta di credito non accettata o abbondante denaro, fare il pieno e poi tornare dal benzinaio per riprendersi la carta o il resto.

Abbiamo cercato di spendere il meno possibile negli alberghi, ma non sempre sono stati economici, come a Monument Valley (dove ci sono solo due alberghi carissimi gestiti dagli indiani) e a Las Vegas (dove il rapporto qualità/prezzo è molto più conveniente nei casinò che negli alberghi/motel).

Abbiamo speso poco per il cibo perchè spesso compravamo tramezzini (o cose simili) a pranzo nelle stazioni di servizio. Dopo un fortuito pasto alla catena di ristoranti Denny’s ci siamo tornati più volte per cibo ottimo e prezzi bassi.

In due abbiamo speso circa 6.300 euro, così suddivisi.

– voli United Airlines: 1.664

– mappa USA (abbiamo avuto in prestito la Lonely Planet): 8

– ”visti” USA (sistema SEPA via Internet): 28

– assicurazione Columbus: 116

– alberghi: 2.113

– mappe USA installate nel nostro navigatore: 60

– noleggio auto Alamo per 20 giorni: 700

– benzina: 270

– spese varie in contanti: 1341

NOLEGGIO AUTOMOBILE E STRADE

Abbiamo noleggiato una macchina ”economy” tramite il sito ”Economy Car Rentals” che si appoggia a varie compagnie di noleggio. La compagnia usata è stata la Alamo e la stessa macchina noleggiata sul loro sito sarebbe costata di più.

All’arrivo all’aeroporto di Bozeman l’impiegato della Alamo ha cercato come al solito di farci prendere una macchina di categoria superiore ”per pochi dollari in più” e un’assicurazione assurda aggiunta a quelle già previste (io mi assicuro sempre contro tutto): al mio diniego su tutto… ci ha noleggiato lo stesso una macchina di categoria superiore allo stesso prezzo della economy.

Non viene richiesta la patente internazionale ma basta la patente italiana (anche se vecchissima e malconcia come la mia).

La macchina era una berlina comodissima e super-accessoriata e le strade americane sono come quelle dei film: bellissime e con poco traffico.

I limiti di velocità sono stati cambiati rispetto a quando c’eravamo andati nel 1980: all’epoca si doveva andare quasi sempre ad un massimo di 45 miglia all’ora, mentre ora si viaggia di solito a max 65 miglia all’ora e nelle autostrade a max 75. In effetti però ho visto che i limiti di velocità vengono considerati pochissimo e abbiamo guidato per poco più di 6.000 km quasi sempre superando i limiti seguendo il flusso delle altre macchine. Non abbiamo avuto multe e abbiamo visto solo un paio di macchine della polizia: ritengo quindi che sia ormai solo un mito l’immagine dei poliziotti appostati dietro agli alberi e ai cartelloni pubblicitari pronti a dare le multe per eccesso di velocità, forse a causa di uno ”spending review” locale.

I benzinai sono poco diffusi sulle strade di grande comunicazione e quindi bisogna sempre tenere d’occhio il serbatoio.

Con la macchina abbiamo percorso anche strade sterrate come quella della Monument Valley senza problemi.

Abbiamo avuto anche noi, come avevo letto in un altro diario, il parabrezza incrinato da un sassolino ma l’assicurazione che avevo fatto copriva anche quel tipo di danno.

Viaggiare negli USA è facile ma sicuramente il navigatore satellitare dà una maggiore tranquillità, e noleggiarlo assieme alla macchina è carissimo, per cui ho comperato via Internet le mappe degli USA e le ho immesse nel navigatore MIO che uso in Italia. L’attacco dell’accendisigari negli USA è uguale al nostro e il navigatore ha funzionato perfettamente.

ALBERGHI

Gli alberghi sono stati tutti confortevoli con ampie stanze e bei bagni, di solito anche con la vasca da bagno.

Spesso le camere avevano due grandi letti matrimoniali. Raramente la colazione era compresa ma sempre c’era il bollitore per farsi il caffè (a volte anche con bustine da tè), per cui noi facevamo la colazione in camera con biscotti e tè precedentemente comperati altrove.

Sono molto diffuse le piscine anche nei motel.

Alla Monument Valley la suite (un appartamento con cucina, soggiorno e due camere da letto) che avevo prenotato (non c’era altro) era in una zona staccata dal complesso centrale del Goulding’s Lodge e non aveva vista sulla valle, con nostro grande rammarico.

A Las Vegas la camera che ci avevano dato al Caesar Palace aveva il bagno senza porta! Dopo le mie reiterate proteste ci hanno cambiato stanza (allo stesso prezzo) e finalmente il bagno aveva la sua normale ed abituale porta.

Tutti gli alberghi avevano Internet ma il wi-fi spesso funzionava malissimo. Non abbiamo comperato schede telefoniche USA e neppure abbiamo telefonato o mandato messaggi SMS in Italia, ma solo con Whatsapp.

CLIMA, PARCHI, INSETTI, PRESE ELETTRICHE

A Yellowstone faceva molto freddo ed ha anche nevicato, e ci sono state serate fredde anche altrove.

A Las Vegas c’erano invece circa 46 gradi e si moriva dal caldo.

Il clima è stato generalmente molto caldo e abbiamo consumato molta acqua nei parchi sia per bere che per rinfrescarci: una tanica da 5 litri tenuta sempre n macchina è l’ideale. All’ingresso dei parchi ci sono sempre fontanelle.

Se si visitano parecchi parchi conviene fare la tessera annuale da 80 dollari che vale per la macchina con max 4 persone. Ogni volta che si entra nei parchi chiedono la tessera e un documento d’identità.

Poca pioggia e pochi giorni nuvolosi, quindi per la maggior parte del viaggio abbiamo avuto bel tempo (tranne appunto a Yellowstone, al Grand Teton e il primo giorno al Grand Canyon).

A volte nei parchi c’erano sciami di moscerini o simili, comunque molto fastidiosi.

Le prese elettriche sono ovviamente quelle americane a lamella e conviene portarsi gli adattatori dall’Italia perchè non li ho visti in vendita negli USA.

YELLOWSTONE

Gli alloggi all’interno del parco vengono prenotati di anno in anno e quindi bisogna dormire subito fuori, per esempio a West Yellowstone.

Il parco è enorme e si fanno centinaia di chilometri per visitarlo.

Non abbiamo visto nè orsi nè cervi. I bisonti sono per strada o in mandrie nella zona della Lamar Valley.

Come già detto ha fatto molto freddo e una mattina a West Yellowstone abbiamo trovato la macchina coperta di ghiaccio.

GRAND TETON

Anche qui è molto difficile alloggiare nel parco. Noi abbiamo dormito a Teton Village, ma col senno di poi, provenendo da Yellowstone, sarebbe stato meglio dormire in uno dei paesini (tutti solo turistici) lungo il lago Jackson o subito dopo (comunque molto prima della cittadina Jackson Hole, molto carina ma che si può visitare dopo andando verso Salt Lake City).

SALT LAKE CITY

Come ho letto in altri diari, sembra una città finta tanto è bella, ordinata e pulita. Tanto per dire, agli incroci ci sono delle bandierine rosse che possono prendere i pedoni per evidenziare ancora meglio la loro presenza sulle strisce pedonali. La biblioteca pubblica è spettacolare con bel giardino sul tetto e vista sulle montagne circostanti. Nel Campidoglio e nel palazzo comunale si entra liberamente. Nel Tempio principale mormone non si può entrare ma c’è un bel plastico nell’edificio di accoglienza. Noi abbiamo visitato il tetto del palazzone attiguo alla zona recintata del tempio e abbiamo assistito alle prove dello spettacolare coro con più di cento cantori nel grande salone da 21.000 posti all’interno del palazzone del quale parlavo prima.

Abbiamo avuto difficoltà a trovare un ristorante alla sera perchè pare che ce ne siano pochissimi, o forse manca un’attività ludica serale. Alla fine, dopo un lungo tragitto a piedi, siamo andati da McDonnald.

CAPITOL REEF

Questo parco viene poco considerato ma ha bellissime vedute di pietra /montagne rosse (comunque molto diffuse negli USA) ed inoltre da lì si può prendere la spettacolare strada 24, poi 95, verso Moab via Blanding (anche se c’è una strada più breve via Green River): noi abbiamo fatto il giro più lungo 24+95 e ci è piaciuto moltissimo.

MOAB

Moab è come tutte le altre cittadine in zona parchi, nel senso che sono state progettate e costruite ad uso dei turisti, quindi con tanti negozietti e ristoranti e alberghi. Attorno a Moab ci sono parecchie cose da vedere e noi le abbiamo visitate tutte: Arches, Canyoland (Needles Overlook, Island in the Sky, Needles), Dead Horse Point.

All’Arches siamo andati 3 volte per vederlo con varie angolazioni di sole e al tramonto, mentre all’Island in the Sky (bella la classica passeggiata sul bordo) e al Dead Horse Point siamo andati 2 volte. Gli altri 2 posti Needles Overlook e Needles sono a sud di Moab piuttosto lontani e conviene andarci lungo la strada per Chinle o la Monument Valley.

Nel Needles la parte più spettacolare è la strada sterrata che porta a Elephant Hill.

Comunque tutti posti bellissimi.

CHINLE

A Chinle si va per il Canyon de Chelly. Noi abbiamo fatto entrambi i Rim North e South (meglio il South).

Bella passeggiata al White House Trail fino ad un pueblo incastonato nella roccia. Da non perdere lo Spider Overlook con 2 spettacolari altissimi spunzoni di roccia (oltre al panorama attorno) sacri per gli Indiani.

Non servono guide e tutti i giri si fanno con la propria auto.

MONUMENT VALLEY

C’eravamo già stati ma abbiamo voluto rivederla (come anche il Grand Canyon e Las Vegas) dormendoci dentro nel carissimo Goulding’s Lodge (purtroppo senza vista sulla valle, come già detto). Il primo giorno c’erano nuvole ed un forte vento che sollevava la sabbia offuscando la vista. Abbiamo fatto il tour sulla pista in terra battuta con la nostra macchina. Effettivamente la strada è tenuta malissimo e concordo con chi ipotizza che la tengano così gli indiani (che gestiscono tutta l’area) per vendere le loro gite sui loro pulmini, ma comunque la strada si può fare anche con la propria auto andando lentamente. Il rischio maggiore era dato dalla sabbia portata dal vento che faceva correre alla macchina il rischio di insabbiarsi sulle salite (che prendevo sempre a velocità sostenuta aspettando che la strada fosse sgombra). Bellissimi scorci si hanno percorrendo in tutte le direzioni la strada 163, anche con qualche breve deviazione qua e là.

Il ristorante del Goulding’s non è caro, si mangia bene ed ha una bellissima vista sulla valle (se si riesce a prendere un tavolo vicino alle finestre).

PAGE

A Page si va per vedere il lago artificiale Powell, l’Horseshoe Band e l’Antelope Canyon (Upper e Lower).

La zona del lago è molto bella con tutte rocce colorate attorno, e la stessa visita della diga è molto interessante. Dalla diga, dalla parte opposta al lago, si apre un bellissimo canyon con belvedere.

Per arrivare al Horseshoe Band bisogna fare una lunga camminata su terreno sabbioso e, una volta arrivati allo strapiombo che dà sul canyon, non ci sono protezioni ed è difficoltoso, oltre che pericoloso, fare una foto prendendo tutta l’ansa del fiume Colorado.

Dell’Antelope Canyon tutti avranno visto innumerevoli bellissime foto ma il posto, specie il Lower, è ancora molto più bello.

Noi avevamo prenotato dall’Italia la visita guidata (non si possono visitare i due canyon senza guida) dell’Upper delle ore 11 in modo da vedere il famoso raggio di sole che illumina il canyon come una cascata. Abbiamo constatato che anche con il giro delle 12, quantomeno a fine giugno, si vede il raggio di luce.

Il problema dell’Upper è che c’è una marea di gente e non si riescono a fare foto con calma, ed inoltre il canyon è molto buio. Comunque è molto bello e merita una visita, ma si portano a casa foto deludenti mentre il ricordo resta bellissimo.

Tutt’altro discorso con il Lower (a poche centinaia di metri dall’Upper): non serve prenotazione e ogni 15/20 minuti parte un gruppetto di visitatori (sempre molto pochi).

La nostra guida dell’Upper ci ha detto che l’Upper va visitato al mattino e il Lower al pomeriggio, e così abbiamo fatto.

Dopo la visita all’Upper siamo andati a fare un giro in battello poco lontano partendo dall’Antelope Canyon Marina (1H per USD 26,63 con bel giro in stretti canyon), quindi pranzo alla marina e visita del Lower.

Eravamo noi due e una famigliola francese di 4 persone. Il canyon era deserto, ben illuminato e semplicemente fantastico, con giochi di luce e di colori e di superfici modellate dall’acqua e dalla sabbia meravigliosi. Ogni pochi metri c’erano scorci surreali e foto da fare. In teoria il giro dovrebbe durare 1h30′ ma la nostra guida indiana, molto paziente con noi fanatici fotografi, non ha avuto problemi a farci stare 2 ore.

I due canyon vanno visti entrambi ma se proprio bisogna sceglierne uno per motivi di tempo… allora suggeriamo il Lower.

BRYCE CANYON

Sulla strada poco prima del Bryce Canyon c’è la piacevole sorpresa del Red Canyon con rocce rossissime.

Il Bryce Canyon va visto in varie ore del giorno e anche durante/dopo il tramonto perchè cambia continuamente colori. Dopo il tramonto i colori tenui delle guglie fanno diventare il posto ”fiabesco”.

Noi abbiamo percorso tutta la strada asfaltata di molte miglia fino al Yovimpa Point ma le visioni migliori si hanno nella parte classica più turistica fino al Bryce Point (dove conviene andare al mattino per avere il sole alle spalle).

ZION PARK

E’ molto bella la strada carrozzabile che attraversa tutto il parco (dall’entrata Est a Springdale) con strane e colorate montagne, mentre invece è deludente il tragitto con i bus gratuiti che percorrono una stretta vallata vietata alle macchine. La zona è sicuramente bellissima per chi fa escursioni in montagna ma vedere dal basso delle alte ripide montagne non è particolarmente affascinante. Non ho neppure percepito il fascino della lunga camminata sul torrente che costeggia la valle (a meno che non lo si consideri un buon sistema per mantenersi freschi, dato il clima torrido).

A Springdale si vedono belle montagne dolomitiche.

GRAND CANYON

Il Grand Canyon ha due punti di vista: il North Rim e il South Rim. Di solito se ne vede solo uno (l’altra volta avevamo visto il South) e poi resta sempre il dubbio che l’altro fosse meglio. Per toglierci ogni dubbio questa volta li abbiamo visti entrambi. Tra uno e l’altro, in linea d’aria, ci sono una ventina di chilometri che diventano circa 350 facendo la strada in macchina. Il verdetto sui due Rim è però definitivo: è molto meglio il South Rim.

La visita del North Rim e dei suoi view point si esaurisce in un paio d’ore mentre la visita del South Rim richiede almeno una intera giornata, da fare sia con la propria macchina (facendo tutta la strada dal South Rim all’entrata del parco ad est) che con i bus gratuiti ed obbligatori (nelle zone vietate alle auto).

Era un periodo di siccità ed una sera abbiamo trovato un cervo che brucava l’erba davanti ad un ristorante di Tusayan, che è il posto classico dove soggiornare per visitare il Grand Canyon.

LAS VEGAS

Abbiamo alloggiato in centro al Caesar Palace e sicuramente conviene alloggiare in centro perchè è impossibile girare in auto alla sera a causa del traffico intensissimo. Anche a piedi non è facile camminare perchè durante il giorno il caldo è terribile e quindi tutti escono alla sera occupando completamente i marciapiedi.

Non si resiste a lungo a Las Vegas a causa del caldo, del caos e del rumore, ma sicuramente è un posto così strampalato che va visto almeno per un paio di giorni.

Non ci sono parole per definire l’assurdità degli arredi dei casinò e la grandiosità delle loro trovate per attirare clienti sia nelle sale-gioco che negli shopping center.

Io sono nato a Venezia e quindi non ho mancato la visita allo sbalorditivo casinò Venice, con tanto di centinaia di metri di canale solcato da gondole che andavano avanti e indietro (con i gondolieri che, come a Venezia, cantavano O Sole Mio, unica canzone chiesta dagli stranieri) e ponti e calli e piazza san Marco e soffitto con cielo finto con le nuvolette pitturate. Uno spettacolo!

E poi i giochi di suoni e acqua nelle immense fontane del Bellagio e il vulcano che erutta ogni mezz’ora al Mirage, eccetera eccetera.

Impressionante è anche la quantità di artisti famosissimi che si esibiscono lì. Speravo che gli spettacoli fossero a basso prezzo per attirare clienti nelle sale gioco, per cui avevo chiesto il prezzo del Cirque du Soleil, ma il prezzo di 120 USD mi ha fatto desistere velocemente.

Bella vista dalla torre Stratosfere con ristorante (solo serale) e fast-food in cima, dove c’è anche una giostra all’aperto e la possibilità di fare base jumping (ne abbiamo visti parecchi buttarsi giù).

L’aeroporto è praticamente in città e l’immensa costruzione del noleggio auto è ad una decina di minuti di navetta gratis dall’aeroporto.

CONCLUSIONI

E’ incredibile la quantità di paesaggi bellissimi che possono vedere nella parte ovest degli Stati Uniti, relativamente vicini tra loro. Il viaggio è stato semplice ma molto dinamico, con sveglia di solito verso le 6,30 e tante ore in macchina, ma non ore monotone perchè le strade americane in quelle zone attraversano scenari sempre vari e piacevoli rendendo necessarie frequenti soste per fare fotografie.

A parte l’intoppo iniziale con i voli tutto è filato liscio come l’olio, rispettando bene il programma iniziale (confermatosi ottimo) che aveva i tempi obbligati dalle prenotazioni degli alberghi.

Gli americani negli USA sono diversi dagli americani che si trovano all’estero e sono sempre stati gentili, rispettosi, ordinati e prudenti nella guida (a volte anche troppo: agli incroci si fermano tutti e non si capisce mai chi deve partire per primo).

Gli americani danno l’impressione di avere un tenore di vita elevatissimo e, per esempio, girano con camper enormi trainanti macchine/jeep/moto/motoscafi.

Viaggio semplice e bellissimo, specialmente per gli amanti della natura.



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