West USA, quello che le guide non dicono

Cinquemila chilometri percorsi passando per California, Nevada, Utah, Arizona. Un viaggio meraviglioso
Scritto da: scorpio
west usa, quello che le guide non dicono
Partenza il: 04/08/2012
Ritorno il: 02/09/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €
Sono da poco rientrata da un lungo viaggio estivo (spesa totale a persona 2600 euro) con tre amici nelle terre del far west, e vorrei aggiungere alla mole di preziosi consigli reperibili su questo sito anche il mio personalissimo punto di vista. Non mi dilungherò nella descrizione dell’itinerario poichè tutte le informazioni sono facilmente rintracciabili su guide, racconti e forum!

Vi dico solo che è stato un viaggio meraviglioso, facile, e affascinante.

VOLI

A gennaio decidiamo la mèta e prenotiamo i voli per agosto. Abbiamo utilizzato il portale Opodo, perchè era uno dei pochi in cui si poteva facilmente ricercare voli multidestinazione (cioè con andata e ritorno da città diverse) e pagare l’importo totale – piuttosto consistente visto che eravamo in quattro – tramite bonifico bancario onde evitare di prosciugare il plafond della carta di credito. Abbiamo verificato le date più convenienti cercando di incastrarle con le nostre ferie e alla fine il risultato è stato questo:

FIRENZE-SAN FRANCISCO (via Francoforte) con Lufthansa+United Airlines giovedì 04 agosto 2012, orari comodissimi; Ritorno LOS ANGELES-FIRENZE (via Francoforte) tutto Lufthansa domenica 02 settembre 2012. Costo totale 978€ a persona.

HOTEL

Decidiamo di prenotare solo la sistemazione di San Francisco, la tappa intermedia di Las Vegas e quella della Monument Valley che offre poche scelte.

Per le 3 notti di S. Francisco, dopo aver appurato che lì le sistemazioni son piuttosto care, scegliamo di affitare un appartamento in zona Noe Valley che si rivelerà essere decisamente economico, carino e comodo. Per Las Vegas programmiamo di arrivare in città di mercoledì e restare due notti, onde evitare il weekend e di spendere tre volte tanto per avere la stessa cosa. Scegliamo l’Hard Rock Cafè Hotel, 4 stelle, dallo stile decisamente rock e contemporaneo, con tante belle piscine e ottima musica in filodiffusione.

Decidiamo anche di portarci una tenda, perchè vogliamo pernottare nei parchi in contatto con la natura, e per avere sempre un piano B qualora dovessimo incontrare difficoltà a reperire un motel nelle tappe più “critiche” (nei weekend, o nei luoghi presi d’assalto dai turisti!). Per la Monument Valley prenotiamo quindi una piazzola nel campeggio che sorge proprio davanti all’ingresso al parco.

ITINERARIO

L’idea è quella di noleggiare un’auto a San Francisco e con quella spostarci verso sud, seguendo la Pacific Highway 1 (Monterey, Carmel, Big Sur), poi deviare verso est per raggiungere il Sequoia National Park, poi oltrepassare la Sierra e attraversare la Death Valley, proseguire verso est fino allo Utah per visitare il Bryce Canyon National Park, passare dal lago Powell, entrare in Arizona per visitare l’Antelope Canyon, la Monument Valley e Mexican Hat, poi tornare a ovest passando dal Grand Canyon e facendo due giorni di relax a Las Vegas, infine attraversare il Joshua Tree National Park per raggiungere San Diego, passare una serata a Tijuana (Messico) e infine risalire verso nord avvicinandoci a Los Angeles e rilassandoci tra le spiagge di Malibù, Santa Monica e Venice, per poi riconsegnare l’auto all’aeroporto LAX e ripartire per tornare ahimè a casa.

NOLEGGIO AUTO

Abbiamo chiesto svariati preventivi, alla fine il più economico era quello della Dollar che ci offriva una Ford Escape (classificata come mid-size SUV) per 21 giorni, col pacchetto gps+3 guidatori aggiuntivi+pieno di benzina, riconsegna in città diversa da quella di prelievo e assicurazione completa a 976€.

E così siamo pariti.

E tornati. E questo è ciò che mi sento di dire, e che magari non sempre si trova suggerito sulle guide o tra le tante informazioni presenti a giro per la rete…

1) PERNOTTAMENTI

Non abbiamo mai avuto difficoltà a trovare un alloggio o un campeggio. Lungo le Highways o Freeways ci sono i cartelli che indicano l’uscita da prendere per trovare la zona con vari fast food o diners e quella con i vari Motel/Hotel. Spesso i Motel delle varie catene sorgono uno accanto all’altro, e di solito ce n’è sempre uno che ha il prezzo più conveniente in assoluto (spesso il Motel6), e altri leggermente più cari ma che hanno qualche servizio in più (tipo la colazione inclusa, o il frigo e microonde in camera, o la piscina). Noi chiedevamo sempre la camera con due queen-size beds dove stavamo in quattro, perciò il costo della camera era sempre piuttosto conveniente. Nei vari Motel abbiamo speso dai 55$ ai 90$ (prezzo per la camera, con colazione inclusa). In tutti i Motel c’è la wi-fi gratuita. In quasi tutti c’è l’asciugacapelli attaccato al muro: se non c’è, basta chiederlo in prestito alla reception. Abbastanza inutile portarselo dall’Italia in quanto la corrente americana non è sufficiente ad alimentare come si deve i nostri piccoli elettrodomestici.

La “Full Breakfast” include waffels o pancakes da cuocere in apposite piastre e da farcire con burro, sciroppo d’acero o marmellate; caffè americano, the, latte, succhi di frutta, cereali, muffins, bagels o toast; frutta. La “Continental Breakfast” non prevede pancakes e waffels.

Ci siamo trovati abbastanza bene all’Econolodge di Visalia, al Days Inn di St. George e di Kingsman. Non ci è piaciuto molto invece l’Econolodge di Flagstaff. Nei Motel di Los Angeles spesso non c’è alcuna colazione inclusa nel costo della camera.

I campeggi forniscono sempre un’ampia piazzola, dove poter parcheggiare comodamente l’auto, e dotata di tavolo in legno con sedute e l’immancabile barbecue! Abbiamo campeggiato a Monterey, al Sequoia National Park, nella Death Valley, sul Lago Powell (proprio sulla spiaggia, a pochi metri dall’acqua), nella Monument Valley, nel Joshua Tree e a Malibu. I prezzi variano dai 7,50$ del Lake Powell ai 40$ della Monument Valley (prezzo per piazzola).

Alcuni telegrafici dettagli:

A Monterey la sera fa FREDDO. Scende la nebbia, è umido, e il campeggio con la tenda non è proprio il massimo del comfort a meno che non si abbia un sacco a pelo pesante. Che però è perfettamente inutile in tutti gli altri posti.

Nella Death Valley fa CALDO. La notte ci sono comunque 35°. Io non soffro il caldo, per cui ho dormito bene, anche perchè avevamo montato solo la zanzariera (senza telo impermeabile) e passava l’aria calda della notte. Poi all’alba ci siamo alzati per raggiungere la dune di sabbia prima che il sole diventasse cocente, ma suppongo che non sia possibile dormire fino a tardi in un posto senza neanche un albero che faccia ombra!

Gli altri campings sorgono in luoghi con condizioni climatiche più standard.

E’ sufficiente un sacco a pelo leggero.

Campeggiare nei parchi è fantastico, ti svegli la mattina tra scoiattoli e paesaggi incredibili!

2) L’AUTOMOBILE

Il Ford Escape si è rivelato perfetto per noi quattro. Nel bagagliaio ci stavano comodamente 4 valigie grandi. Noi viaggiavamo col bagagliaio strapieno, perchè oltre alla valigia avevamo uno zaino a testa, la tenda, la spesa e due frigoriferi (uno in plastica rigida e uno in polistirolo usa e getta) che usavamo per tenere in fresco birra, bibite varie e il cibo per il campeggio o per uno spuntino. In ogni supermercato si trovano queste scatole in polistirolo (costano circa 4$) mentre il ghiaccio lo si trova ai supermercati, dai benzinai, e gratis nei motel.

La nostra Ford Escape aveva una tastiera accanto alla maniglia dello sportello lato guidatore. Ho visto che motissime auto ce l’hanno. Serve per digitare il codice di apertura dello sportello nel caso che vi si chiuda con le chiavi dentro. Il codice è segnato sul libretto della macchina: memorizzatelo da qualche parte, potrebbe risultarvi utile.

Al contrario di quanto ci hanno detto i tizi del noleggio, sulla nostra macchina era possibile impostare la velocità con i comandi manuali, in modo che la macchina viaggi alla tot velocità costante. Molto comodo sulle lunghe e dritte strade, dove è facilissimo ritrovarsi a superare i limiti di velocità senza rendersene conto. Guardate il libretto di istruzioni!

La macchina aveva l’attacco per il cavo dell’ipod, quindi abbiamo avuto un’ottima colonna sonora per tutte le migliaia di km percorse.

3) INTERNET

E’ ovunque. Se si cerca una rete wifi aperta, basta andare da Starbucks. Ai benzinai, nei diners, nei Motel, nei campeggi o nei ristoranti bisogna invece chiedere la password. Ma la copertura è veramente quasi totale.

4) CLIMA

A San Francisco, e lungo tutta la costa fino a Big Sur, c’è lo stesso clima che sulle Dolomiti d’estate: se c’è il sole, durante la giornata si sta bene in maglietta o maglia di cotone a maniche lunghe. Tenere sempre a portata di mano una pashmina, perchè il venticello che si alza è GELIDO.

Appena arriva la nebbia (di solito compare alle 17-18:00 e se ne va al mattino) la temperatura scende di 10 gradi, e fa davvero freddo/umido. Noi di giorno abbiamo trovato sempre uno splendido sole, ma nonostante questo non abbiamo mai visto il Golden Gate, perennemente avvolto dalla fitta nebbia che si interrompe pochi metri più a est, creando un affascinante confine alla baia. Sul Golden Gate era inverno: ho visto turisti tremare dal freddo, con i loro pantaloncini striminziti e le infradito. Io avevo addosso felpa e k-way imbottito, e non mi avanzava nulla… Se pensate di fare vita da spiaggia a San Francisco: scordatevelo!

Da Malibù in giù il clima cambia, non c’è più la nebbia, il sole splende e tinge, ma c’è sempre l’aria fresca dell’oceano. In spiaggia si sta bene in costume se si sta sdraiati. Già alle 17 occorre la felpa. Ora ho capito perchè nella serie tv Baywatch i bagnini stavano in costume e con la giacca a vento! L’aria è sempre fresca.

A San Diego fa leggermente più caldo. (Secondo me lì c’è un clima perfetto).

Allontanandosi dalla costa, il clima si fa secco e rovente. A Las Vegas è un’impresa girare per la città di giorno, specialmente perchè l’escursione termica tra il dentro (casino, hotel, negozi) dove fa un freddo polare e il fuori (pieno deserto) è pazzesca, si rischia la broncopolmonite. Io consiglierei di stare a sguazzo nelle piscine degli hotel di Las Vegas finchè splende il sole, poi al tramonto uscire e fare serata.

Bisogna bere tanto, e quindi avere una buona scorta di acqua in macchina. Non solo nella Death Valley! Ci si disidrata facilmente.

5) BEVANDE: ACQUA Sconsiglio di bere la Purified Water (tipo l’onnipresente Dasani o simile), a me fa proprio schifo, mi pare molto meglio l’acqua minerale naturale. Per riconoscerla basta leggere l’etichetta.

Si trova spesso la San Pellegrino, molto apprezzata dagli americani, e anche la Evian.

E’ praticamente impossibile trovare l’acqua nei ristoranti di medio livello, al massimo vi portano una bicchierata di ghiaccio e acqua del rubinetto che molto spesso è vomitevole, come bere acqua della piscina. Purtroppo con la stessa acqua ci fanno le bibite alla spina, per cui anche la Pepsi o la Coca spesso sanno di cloro.

Nei diners e nei fast food è possibile riempirsi il bicchiere di bibite alla spina quante volte si vuole, il refill è gratis.

Se non volete il ghiaccio, dovete specificarlo, perchè in default viene sempre messo un quintale di ghiaccio nel bicchiere.

Nei supermercati è facilissimo imbattersi nell’acqua gassata aromatizzata (al lime, al cocco, alla menta, al raspberry…) e difficile trovare quella normale: controllare sempre l’etichetta!

ALCOOL

In Utah e nelle riserve navajo dell’Arizona (Antelope Canyon, Monument Valley, e nelle città limitrofe tipo Page o Sedona) è difficilissimo trovare l’alcool, e farsi una birra è impresa ardua. Per acquistarla nei supermercati occorrono 40 anni d’età, è meglio andare dai benzinai. Il vero dramma è nelle Steak Houses: ti arriva una meravigliosa bistecca alla brace e puoi scegliere se berci sopra la pepsi (clorata), l’acqua di rubinetto (clorata), l’aranciata, il the freddo o il cappuccino. Niente vino, niente acqua gassata, niente birra. Fate voi…

Per il resto, valgono le regole scritte nelle guide: non si consuma alcool per strada (al limite, avvolgere la bottiglia in un sacchettino di carta), in automobile l’alcool (dalla birra al Jack Daniels) va tenuto nel bagagliaio, se si guida non si beve neanche un goccio, etc etc.

6) SHOPPING

Fare acquisti in America è piuttosto conveniente. Se siete lì a inizio settembre considerate che il primo lunedì del mese c’è il Labor Day, festività nazionale, tipo il 1°maggio da noi. Nel weekend immediatamente precedente iniziano i saldi del Labor Day che danno il via alle svendite autunnali, e riuscirete facilmente a trovare sconti dal 30% al 50% sui prezzi che per noi sono già bassi.

I posti dove abbiamo trovato abbigliamento ai prezzi migliori sono questi:

A L.A. al centro commerciale Howard Hughes (http://hhpromenade.com/) c’è un grande store che si chiama Nordstrom dove la merce è esposta un po’ a casaccio, ma dove si trovano abiti di Calvin Klein a 30$ e cose simili.

A Las Vegas al Premium Outlet (http://www.premiumoutlets.com/) ci sono prezzi stracciati su molti celebri marchi, da Nike a Timberland, da Tommy Hilfiger a Lacoste. Ad esempio le Timberland classiche a scarponcino, che qui costano 200€, le ho pagate 90$. Le polo di Ralph Lauren costano 35$. E così via.

Se poi siete in astinenza da buon caffè, e siete clienti Nespresso, potete scroccare un buon caffè nei centri commerciali dove ci sono Nespresso Boutiques, tipo da Bloomingdales (a Union Square), tra American Eagle e Abercrombie&Fitch.

7) CASH O CARTA DI CREDITO?

Potete usare la carta per fare qualunque cosa, dagli acquisti nelle bancarelle ai parchimetri.

La benzina è più economica se pagate cash (di poco eh), ma in questo caso dovete parcheggiare davanti alla pompa, decidere a priori quanta benzina metterete, andare dentro e anticipare il contante al benzinaio, poi tornare alla pompa, fare benzina e tornare dentro a recuperare l’eventuale resto. Ad esempio, se volete fare il pieno e siete a metà serbatoio dovrete ipotizzare una trentina di dollari (ovviamente dipende dalla capacità del serbatoio, ma più o meno…). Se poi ve ne entrano 25, tornate dal benzinaio e lui vi da’ il resto. Attenzione: in molti benzinai il “cash back” massimo è di 20$, quindi evitate di dargli una banconota da 100$ sennò perdete un sacco di soldi!

Se prelevate tramite bancomat la commissione è di circa 3 euro. Se fate anticipo contanti con carta di credito, vi costerà circa il doppio perchè oltre alla commissione pagherete anche la percentuale sul prelievo.

Se volete partire dall’Italia con un po’ di cash, vi consiglio di cambiare i vostri soldi alla Posta, hanno sempre il tasso di cambio migliore e commissioni basse (tipo 3€).

La carta di credito è indispensabile per noleggiare l’auto. Vi bloccano una certa cifra come cauzione sul noleggio o franchigia su eventuali danni, che sbloccano immediatamente dopo la riconsegna dell’auto.

8) VALIGIE

Lufthansa è stata piuttosto rigida sul peso ammesso per il bagaglio in stiva. Dicono che il peso massimo è 23 kili, in realtà sono tolleranti fino a 24.5, dopodichè scatta per loro l’obbligo di dichiarare la valigia “heavy” che dev’essere sollevata da due persone, anzichè da una (sono regole di sicurezza sul lavoro, dicono). Quindi o pagate il sovrapprezzo, oppure togliete qualche oggetto e lo mettete nel bagaglio a mano. All’andata non ci hanno controllato il peso del bagaglio a mano, al ritorno invece erano rigidi anche su quello (8 kili massimo). Se pensate di fare molto shopping, partite con le valigie semi-vuote!

9) Alcuni piccoli consigli sui posti che abbiamo visitato

SAN FRANCISCO:

Se volete provare l’esperienza del cable car, vi sconsiglio di fare l’immensa fila del capolinea di Union Square, dove si fermano tutti. Guardate pure il pittoresco modo di invertire la rotta del cable car lì, ma poi andate altrove! Ad esempio vicino a Lombard Street c’è un altro capolinea molto meno preso d’assalto. Se vi volete spenzolare fuori dal cable car non dovete avere zaini addosso, e comunque state attenti perchè quando si incrociano due vetture lo spazio è poco, e rischiate di agganciare quelli che spenzolano dall’altra carrozza!

La PCH1

MONTEREY e CARMEL sono pittoreschi, e costosi, ma c’è davvero poco da fare e da vedere, si possono tranquillamente visitare “di passaggio” guidando sulla Pacific Coast Highway 1 che è una strada bellissima. Consiglio di percorrerla da nord a sud, così si sta sempre sulla corsia verso l’oceano: si vedono meglio i panorami bellissimi, ed è più facile fermarsi in una delle tante piazzole di sosta per fare due foto e ammirare le scogliere.

SEQUOIA NATIONAL PARK

Gli alberi giganteschi sono maestosi e affascinanti. Se si ha a disposizione solo 1 giorno, io consiglio di preferire il Sequoia allo Yosemite, perchè quest’ultimo mi pare aver senso solo se si fanno escursioni e trekking. Invece al Sequoia ciò che merita di essere visto è più raccolto, si arriva facilmente con la macchina al General Sherman Tree e si possono ammirare le sequoie più alte e imponenti di tutta la California.

DEATH VALLEY

Meravigliosa. Noi siamo arrivati al tramonto, ci siamo goduti questo magico momento in un luogo decisamente affascinante. Abbiamo dormito dentro al parco (a Panamint Springs) e all’alba abbiamo raggiunto le grandi dune, scapicollandoci giù sulla sabbia in questo angolo di Sahara, e facendo fotografie bellissime senza avere il sole a picco sul capo.

E’ un luogo tutt’altro che desolato e vuoto. E’ sicuramente arido, ma regala immagini indelebili. Molto bello il percorso di Artist’s Drive tra strati di rocce multicolore (da fare in auto). Per visitare tutti i punti “panoramici” della Death Valley tra cui Devil’s Golf Course, Zabriskie Point (con breve ma faticosa salita a piedi per arrivare a godere della vista sulla valle) Badwater (distesa salata a -86m s.l.m., un caldo pazzesco) e Furnace Creek (abbiamo saltato Scotty’s Castle, troppo fuori mano per noi) è sufficiente una giornata scarsa: abbiamo iniziato il giro all’alba e subito dopo pranzo eravamo fuori, al confine col Nevada.

In ogni punto panoramico ci sono servizi igienici. Fate benzina fuori dal parco perchè dentro i benzinai sono rari e cari (1,50$ in più al gallone).

BRYCE CANYON (Utah)

Bellissimo. Fortemente consigliato, cercate delle immagini e capirete perchè! Non abbiamo visto lo Zion, quindi non posso fare un paragone…

I vari punti panoramici si raggiungono facilmente in automobile, poi da lì volendo ci sono brevi percorsi da fare a piedi o partenze di trekking. In estate sono frequenti i temporali pomeridiani, fate in modo di arrivare al parco di mattina.

LAGO POWELL (confine tra Utah e Arizona)

Qui il fiume Colorado diventa un lago grazie a due dighe di sbarramento, e ci sono stazioni balneari molto carine per una giornata di riposo tra un parco e l’altro.

ANTELOPE CANYON (Arizona)

Assolutamente da non perdere! Anche qui, guardatevi le immagini, che parlano più di mille parole. Noi abbiamo scelto l’escursione delle 11:30, perchè costa la metà di quella successiva dove (in teoria) il sole è nella posizione migliore per esaltare i colori del canyon… ma già a mezzogiorno il sole è abbastanza in alto da accendere i toni dell’arancio, del magenta e dell’oro, e al momento di ripercorrere il canyon a ritroso per uscire, si trova quella luce perfetta che i turisti del tour successivo pagheranno il doppio di voi. E’ necessario che ci sia il sole, ovviamente! Altrimenti la visita perde metà del fascino.

L’Antelope Canyon non si può visitare senza le guide Navajo, che vi caricano su delle jeep, vi guidano su una pista di sabbia rossa fino all’ingresso in una fenditura della roccia e si addentrano con voi tra le rocce indicandovi i punti dove scattare le foto migliori. La visita dura circa 1 ora. Noi non avevamo prenotato nulla in anticipo.

P.s. “Antelope” si pronuncia “ènlop”

MONUMENT VALLEY

La pace. Non saprei come altro descriverla: è incantevole. Un posto che non mi perderei per nulla al mondo. A tutti noi è piaciuta molto di più del Grand Canyon, tanto per dire.

C’è un percorso da fare in auto, tra le piste sconnesse di sabbia rossa, e in una giornata scarsa la si visita tutta. Ho visto auto di ogni genere avventurarsi sulle strade piene di buche e sabbia, ma con una macchina “alta” come la nostra (anche se non 4×4) si viaggia molto molto meglio.

MEXICAN HAT

Nulla di che. E’ una roccia rossa immersa nelle rocce rosse dell’Arizona. Solo che sembra un messicano col sombrero. Se avete mezz’ora di tempo dopo la visita alla Monument Valley potete farla tranquillamente, ma non vi cambierà la vita.

GRAND CANYON

Si visita lasciano l’auto in uno dei numerosi parcheggi e ci si sposta con le navette: si sale e si scende liberamente. Ad ogni sosta c’è un punto panoramico da vedere. E’ molto bello, affascinante ma secondo me non si riesce ad apprezzarne la maestosità, le immense distanze. Lo sguardo spazia a 360° e non sembra che il Colorado, che si intravede scorrere in fondo alla gola, sia 2000 metri più sotto dei vostri piedi. L’altra sponda, che sembra di poter toccare con una mano, è distante decine di kilometri da voi! Ma forse per capirlo davvero bisognerebbe salire su un elicottero, che costa circa 150$.

ROUTE 66

Da Flagstaff o Williams a Kingman si percorre un pezzo della leggendaria Mother Road. Molti negozi di souvenir ve lo ricorderanno di continuo. Un posto che merita una sosta è il negozio che c’è a Hackberry, ve lo trovate sulla destra andando verso ovest. E’ una chicca!

LAS VEGAS

Molti arrivano in città direttamente dal Grand Canyon, per passare la notte e ripartire il giorno seguente. Secondo me si rischia di arrivare esausti e troppo stanchi per girare per questa assurda città, che però merita di essere vista. Magari la giudicherete un posto inutile, finto e caotico, ma secondo me una volta nella vita va vista per bene, con le sue contraddizioni, i suoi eccessi e il suo fascino. Per cui se potete starci due notti, avrete tempo di godervi il caldo sole a bordo piscina e magari di fare shopping nel Premium Outlet, davvero conveniente.

Vi consiglio di entrare al The Venetian quando fuori è buio per apprezzare ancora di più le luci che all’interno creano un effetto “giorno” tra i canali con le gondole, o il tramonto di “piazza san Marco”. Anche al casino del Paris è simulata la luce del giorno, ma è meno credibile.

Lo spettacolo delle Fontane del Bellagio è imperdibile. Potete vedervene anche un paio di fila, perchè non sono mai uguali.

Se volete giocare al tavolo verde sappiate che di sera la puntata minima è 10$. Potete chiedere fiches da 1$ e sparpagliarle sui vari numeri, a cavallo tra due, quattro, sei numeri etc ma dovete giocare sempre almeno 10$ per volta. Poi ci sono tavoli con puntate minime più alte… Sotto ai 10$ non troverete nulla. Per giocare si danno i soldi al croupier, insieme al passaporto. Per cambiare le vincite (sempre che vinciate) c’è la cassa, ben protetta da una fitta gabbia metallica.

I casino più eccentrici sono sulla Strip. La macchina può essere parcheggiata in un casino qualunque, nei “free parking” è gratis.

Sconsiglio vivamente il buffet del Luxor, cibo di qualità scarsa.

JOSHUA TREE

E’ assolutamente da attraversare se si è diretti a San Diego. I cactus e le Yucca Tree (dette anche Joshua Tree) punteggiano questo strano territorio con rocce rosa e arancioni erose dal vento, e regala scorci sulla faglia di San Andrea decisamente affascinanti. Noi ci abbiamo campeggiato dentro, ed è stata un’esperienza bellissima, avvolti da colori dorati e vento caldo.

SAN DIEGO

Mooolto carina, decisamente easy-living, curata e con un clima gradevolissimo. All’isola di Coronado si arriva con la macchina attraversando un lungo ponte sulla baia. Lì troverete spiagge bianchissime di spiaggia fine come il borotalco, con le torrette dei baywatch a controllare l’oeano, palme e ville. Ocean Beach è la patria dei surfisti, dei localini dove bere una birra guardando il tramonto. A La Jolla (si pronuncia “la hoia”) ci sono le foche da vedere, poco altro.

Se volete fare un salto a Tijuana per una serata a base di tequila, vi sconsiglio di andarci in macchina. Noi abbiamo preso la tramvia fino all’ultima fermata, che è a pochi metri dal confine messicano, e attraversato a piedi insieme ai messicani il confine di stato. Tijuana non credo sia molto tranquilla e sicura, per cui è bene stare attenti. C’è comunque un gran via vai di polizia e pattuglie. Per rientrare negli Stati Uniti non ci hanno fatto molte storie, hanno controllato i timbri dell’immigrazione che ci hanno fatto sul passaporto all’ingresso nel paese, fatto le solite domande di rito (perchè sei qui, cosa fai in Italia, come mai sei stato in Messico…). Basta non rispondere che sei andato in Messico per intraprendere un traffico internazionale di droga o cose simili. Per il resto si accontentano di una risposta qualunque.

LOS ANGELES

E’ immensa. Si può guidare per due ore su una freeway da sud a nord, e si è sempre dentro la stessa città. Noi abbiamo deciso di fare due tappe: una a Malibù per fare un po’ di mare spostandoci fino a Santa Monica/Venice, e una vicina all’aeroporto (che è in mezzo alla città) per visitare Downtown e Hollywood/Beverly Hills e un’ultima giornata di mare a Hermosa Beach.

A Downtown non è per niente facile parcheggiare l’auto senza spendere una fortuna. Negli altri posti va un po’ meglio, si possono usare i parcheggi dei grandi centri commerciali che consentono soste di qualche ora a pochi dollari.

A L.A. abbiamo usato spesso la Carpool, ossia la corsia riservata a chi è in almeno in due persone sull’automobile, scansando così le lunghe code che si formano negli orari di punta.

That’s all folks.

Enjoy!



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