Dalla California all’Arizona, passando per il Nevada e lo Utah

San Francisco, Yosemite, Monument Valley, Grand Canyon… un viaggio on the road che tutti fanno e che ti resta nel cuore
Scritto da: Serena 40
dalla california all'arizona, passando per il nevada e lo utah
Partenza il: 20/04/2012
Ritorno il: 04/05/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Siamo una coppia giovane 22-24 anni con tanta voglia di viaggiare e quest’anno, dopo tante decisioni abbiamo ben deciso di avverare il mio sogno, quello di andare in California e fare un viaggio on the road. Partiamo il 20 Aprile 2012 con un volo di Air France molto economico (600.00€ a persona a/r) da Firenze ( la nostra città ) per San Francisco, con scalo a Parigi. Già preparati per le lunghe ore a sedere, ci aspettavamo di passare il tempo godendoci un pò di film, ma purtroppo quel velivolo non era dotato di schermi, quindi ci siamo accontentati di libri e musica. Arriviamo a San Francisco, recuperando tutta la giornata, alle le 14.00 di pomeriggio e l’aeroporto era praticamente pieno; infatti una cosa che ci ha davvero sorpreso è stata la lunga fila alla dogana: abbiamo trascorso circa 1ora e mezzo in coda. Dopo averci fatto passare senza problemi, usciamo dall’aeroporto alle 15.30 circa decidiamo di prendere un taxi. Troviamo subito un taxista di origine italiana che ci spiega dove andare, cosa fare e come muoversi. Mentre percorriamo la strada, quasi vicini all’albergo, dai finestrini scrutiamo persone di colore senza maglietta a fare qualche cosa di sospettoso. Il taxista ci dice che è normale e di evitare quella zona che ovviamenteè Downtown. L’albergo era situato a Nob Hill la zona residenziale più cara. Avevamo a disposizione solo 3 giorni a San Francisco e devo dire che ce li siamo goduti bene , perché il tempo è stato sempre bello ( inusuale a Frisco).

1° GIORNO

A piedi arriviamo fino a Lombard Street la strada più tortuosa del mondo e al porto Fisherman Wharf che di notte è da evitare in quanto piena di gentaccia. Ma di giorno è consigliatissimo, in quanto è pieno di bancherelle per Souvenirs e di bancherelle dove vendono pesce da mangiare, tipo un paninaro, dove con 2$ puoi mangiare “Il Combo” : un piatto fatto con il pane, dove ti ci mettono la minestra di granchio (da assaggiare assolutamente, non sazia ma per una serata va bene). Sempre nei dintorni, percorrendo tutti i moli,troviamo quello più famoso della città; il Pier 39, pieno di negozietti stravaganti, che non trovi in Italia, è colorato di viola, verde e rosso ti fa credere di essere in un parco giochi. Dal molo ci affacciamo sull’Oceano e in lontananza scrutiamo Alcatraz. Purtroppo non riusciamo a vedere i leoni marini e non riusciamo nemmeno a salire sull’isola in quanto i biglietti erano tutti esauriti.

2° GIORNO

Compriamo i biglietti per il famosissimo Cable Car che dall’albergo circa, ci porta al molo dove da lì noleggiamo un Tandem con 60$ e partiamo per il Golden Gate Bridge percorrendo il bellissimo tratto di baia lungo l’Oceano. La vista da lì è fantastica. Saliamo sul ponte ma non lo facciamo tutto perchè decidiamo di vedere il Golden Gate Park. Attenzione: il parco sembra che sia proprio vicino al ponte, invece non lo è, c’è da percorrere un bel tratto in mezzo al Presidio. Bè noi, nonstante avessimo la cartina a seguito, abbiamo preso la strada più lunga e pedalando pedalando in mezzo alla campagna di San Francisco, passando per bellissime villette, arriviamo al parco che è immenso. Dopo una sosta alla bancherella degli Hot dogs, ci dirigiamo al Japanese The Garden (sempre all’interno del parco). Il biglietto costa 8$ circa ma nonostantela bellezza della flora Giapponese racchiusa in pochi metri, non ne vale la pena.

3° GIORNO

Finiamo l’ultimo giorno a fare compere a Union Square e a Pier 39 dove esattamente alle 16.00 del pomeriggio decidiamo di cenare a Bubba Gum Fish and Grill con vista sul molo; molto molto romantico. Lo consiglio a tutti perchè si mangia un pesce fantastico.

4° GIORNO

Prendiamo la nostra macchina a noleggio una Toyota Corolla nuovissima con 1000 miglia. Crediamo che Hertz ci faccia pagare la tassa da addebitare ai minori di 25 anni, invece con molta fortuna non l’ha fatto e abbiamo risparmiato 250$. Il dramma con la macchina automatica, quello che tutti dicono, noi non l’abbiamo avuto, anche se prima di accedere per strada, abbiamo provato il manuale nel parcheggio della Hertz. La nostra direzione era lo Yosemite National Park, non sapevamo cosa ci aspettasse, nè come funzionasse. La strada per arrivare è stata lunga (6 ore), ma divertente in quanto abbiamo passato molte cittadine della California. Si nota subito col passare delle zone, la differenza di flora rispetto a San Francisco e anche lo stile. Le strade sono piene di fast food, se ne trova uno ogni 15 minuti. Abbiamo incontrato anche concessionarie di automobili tipiche americane, quelle che si vedono nei film, che con 3mila $ puoi portarti via una Chevrolet o una Toyota da subito senza passaggio di proprietà e niente. Arriviamo al parco alle 16.00 e ad accoglierci subito, una stazione Ranger. Il Ranger ci fornisce indicazioni e ci spiega che sono sempre aperti anche la notte, che vi sono tour guidati e a malincuore ci dice che il Valico che ci porta alla Death Valley ,evitando miglia in più, il famoso Tioga Pass, è chiuso per neve. Con un grande “sob”, ma felici di aver ricevuto tutte quelle informazioni, andiamo verso il punto di raccolta descritto dal Ranger che ci aveva fornito anche una mappa e un giornale. Mano a mano che ci muoviamo, ci avviciniamo sempre di più a delle bellissime cascate naturali. Rimaniamo senza parole Alle 17.00 c’incamminiamo per uno dei vari percorsi a piedi dell’immenso parco e troviamo il punto dove ammirare da molto vicino la cascata. Ebbene, ci ritroviamo totalmente sotto la roccia, dove scende l’acqua e nasce il fiume. Un’emozione straordinaria e penso: guarda questi Stati Uniti cosa hanno da ofrrire. Alle 19.00 lasciamo il parco alla ricerca di qualche motel; purtroppo molti erano strapieni e presi dal panico ne troviamo un’altro (tra l’altro era l’ultimo) che aveva disponibilità. Era un Motel Inn e Il prezzo era di $160 in due; direte non carissimo, ma per il nostro budget di vacanza all’avventura lo era. Purtroppo non potevamo lamentarci, eravamo all’interno del parco ed era come mangiare sotto il Davide in Piazza della Signoria a Firenze. Il nostro primo motel era abbastanza pulito e tipico da film: camere l’una accanto all’altra, tutte con entrata dall’esterno con il parcheggio davanti alla porta… che figata! Devo dire che il mio ragazzo aveva programmato tutte le tappe in modo preciso e ordinato anche con imprevisti come il Tioga Pass. A cena (il ristorante del motel), mi disse che per arrivare alla Death Valley dovevamo ripassare per il parco, senza ritornare indietro dalla strada che avevamo fatto da Frisco; il che era un sollievo, ma dovevamo però allungare di 4-5 ore il nostro tour. “Che sarà mai”, mi dicevo,” siamo in vacanza”. In effetti, aveva ragione; arrivammo alla Death Valley veramente cotti! Prima però di tutto questo, sempre nello Yosemite ci fermammo per poco a vedere le Sequoie: bellissime, enormi, stratosferiche e vecchissime. Alle 19.00 del 25 Aprile arriviamo alla Death Valley; l’attraversiamo tutta con la macchina, incontrando il vero e proprio isolato deserto, a volte ti dava i brividi, fino ad arrivare alla cittadina Betty dove soggiorniamo per la notte in un motel a soli $60.00 in due: WOW ci siamo detti, economico. La cittadina è carinissima e tipica del deserto, sembra di stare in un film dei cowboy. L’unico punto a sfavore, il caldo torride, erano tipo 47C° Ceniamo in un bar pizzeria tipico anche quello;mangiamo la nostra prima pizza del tour (molto buona). In mattinata, partiamo per Las Vegas, guidiamo solo per 2 ore, passando da un distributore di benzina veramente straordinario: ha magliette sugli alieni, calamite sugli alieni, cartoline sugli alieni. La signora alla cassa ci spiega che siamo vicini all’Area 51; purtroppo non ce la facciamo a vedere anche quella, non era di passaggio, così ricominciamo il tragitto. In tarda mattinata arriviamo finalmente a Las Vegas e dopo un paio di giri sulla Strip, la famosa strada che attraversa la città. Decidiamo di soggiornare all’ Hotel Excalibur, l’Hotel delle Fiabe, spendendo solo $64.00 per una quadrupla enorme. Alla Reception ci avevano rilasciato dei biglietti con gli sconti per i ristoranti, decidiamo di provarne uno che era abbastanza discreto. Il pomeriggio lo passiamo a camminare per la Strip, incontriamo subito degli omini che ci sbattono in faccia bigliettini di prostitute, gli evitiamo per soffermarci su vari Hotel e Casinò. Passiamo per il New York New York, per il Venice per il Mirage e per il Cesar Palace, l’albergo del film “Ocean’s eleven” e “Una Notte da Leoni”. Decidiamo di entrare e veramente la nostra faccia è stata come la loro; eravamo ammaliati. Abbiamo potuto ammirare le famose fontane al Cesar con la musica in sottofondo di Elvis Presley (“Welcome to Las Vegas…. la la la….”). Anche qui il caldo torrido si fa sentire. Decidiamo di passare solo una notte a Las Vegas, una è più che sufficiente. Da provare il drink che ti mettono all’interno di un bicchiere enorme.

27 Aprile

La nostra tappa e’ il Bryce Canyon attraversando lo Utah. Ancora il paesaggio cambia, è bellissimo ammirare cose diverse ogni volta seduti in macchina. Qui regnano le montagne rosse. C’è un però da tutta quella bellezza: il freddo, eravamo partiti dal Nevada con shorts e tshirts, appena arrivati al Bryce dobbiamo fermarci per metterci 2 felpe, pantaloni lunghi e giubbottino. Veramente una cosa incredibile. Saliamo su per il parco, sempre con la macchina, troviamo cerbiatti e altra fauna e nei vari punti di sosta si possono ammirare queste montagne levigate milioni di anni fa. Si fa sera e dobbiamo trovare un Motel: nella cittadina sotto al parco, non ve ne sono molti, quelli che ci sono tutti cari. Uno dei più cari era il Best Western e per una camera ci chiedono la bellezza di 175$. Purtroppo i soldi stavano finendo, così decidiamo di ripartire nella notte per andare nella prossima cittadina e trovare qualche cos’altro Fortunatamente per strada non molto lontano da dove eravamo, troviamo un Motel a dir poco squallido, nel senso che era veramente isolato dalla civiltà. Il Signor alla Reception una persona un pò strana, da film dell’orrore, ci chiede 30$ per soggiornare e ci da la camera più sperduta di tutti; la porta non era molto resistente e anche i muri parevano non esserlo, così vado a parlare col Receptionist e fingendo un pò di paura mi cambia la stanza con una accanto alla reception ma molto più ” resistente” e mi rassicura dicendomi che “Nello Utah non succede mai niente”. Ecco appunto: “Mai dire mai”, mi dico! (va bene all’avventura, ma così no).

La mattina dopo lasciamo il Bryce per la Monument Valley. Attraversiamo varie cittadine indiane e ci accorgiamo che siamo appena entrati nella riserva indiana. Arriviamo a Kayenta, che dista solo 10 minuti dalla Monument, dove stanchi dal viaggio soggiorniamo per la notte in un Motel per niente male, il prezzo ( 70$ ) includeva la prima colazione ed il wi fi e la camera era pulita e grande. Cerchiamo vari ristoranti decenti, purtroppo non ve ne sono e così ci accontentiamo del Mc Donalds. La cosa che ci ha sorpreso di più di questo viaggio è che cittadine come Kayenta vengano segnate in grassetto nella cartina, come per dire che sono abbastanza affollate e piene di servizi, invcece sono solo cittadina di passaggio, alcune più grandi, altre più piccole.Tutto sommato Kayenta è costituita da 3-4 motel, qualche casa di Indiani, 2 fast food, 2 distributori di benzina e qualche supermercato.Purtroppo in queste piccole città di passaggio non c’è da aspettarsi niente, quindi se si viaggia con bimbi piccoli è meglio prenotare tutto prima e spendere un pò di più.

Nel mese di Aprile i parchi statunitensi sono gratuiti, purtroppo la Monument non lo era. L’ingresso viene $10.00 a testa. Parcheggiamo e c’informiamo sui vari tour. Un tour con il camioncino viene tra gli 80 e i 100 $ a testa e nonostante ti facciano vedere cose bellissime, tra cui i dipinti e graffiti fatti dai veri indiani, decidiamo di fare il percorso a piedi, sicuramente possiamo fare più foto e ci gustiamo uguale il bellissimo posto. Lo scenario è fantastico; appena sei li e vedi quelle montagne non puoi non pensare ai film di John Wayne che corre a cavallo nel deserto tra le rocce (nel negozio di souvenir poi scopro che vendono, tazze, tazzine, cappelli, foto ecc su John Wayne). Il percorso consisteva in girare intorno ad una delle montagne famose. Le montagne messe una in fila all’altra , più o meno, si chiamano I 3Guanti, (The Mittens). Ecco noi abbiamo fatto il giro di uno dei guanti, passando proprio accanto alla roccia. Non avevamo nè guida nè cartina, seguivamo solo il sentiero costruito dagli Indiani. Davanti a noi solo qualche altro turista e la terra rossa come il fuoco. Purtroppo non siamo riusciti a vedere Le Tre Sorelle, dicevano che si vedevano solo con il tour in macchina. Noi non ce la siamo sentita, perchè la strada era molto scoscesa con pietre enormi e non volevamo che si fermasse la macchina. Ripartiamo con la nostra macchinuccia e il nostro fidato GPS che non ci ha mai lasciato e per la notte soggiorniamo di nuovo in un’altra cittadina per avvicinarci al Grand Canyon National Park. Ma prima decidiamo di fare delle miglia in più per raggiungere i Four Corners e, essere nello stesso momento in 4 posti diversi (Colorado, Utah, Arizona e New Mexico), non ci ha cambiato la vita, anzi il monumento ” Four Corners ” è a pagamento e dopo aver fatto la foto su un cerchio in terra, non ti resta niente….. da non andare.

1 Maggio

Arriviamo al parco, anche questo con tanto di Ranger che con un bel ” Benvenuto in Arizona ” ci spiega il percorso da fare. Il Grand Canyon è il parco che si visita con più velocità. Ti puoi fermare ad ammirare le vallate con tranquillità ma alla in fine ci metti davvero poco. Anche qui lo scenario è fantastico. Compriamo qualche cosa al Supermercato e via verso la nostra ultima tappa on the road. Ci fermiamo a Williams una cittadina fantastica, famosa per le targhe e per essere proprio sulla famosa Route 66: sulle pareti dei negozi vi si trovano le targhe delle macchine. Qui compriamo di tutto tra antichità , targhe e regalini vari. Troviamo un Motel economico, piccolo, ma giusto. Passiamo il pomeriggio a camminare per la piccola cittadella che è anche un museo storico. La sera mangiamo carne americana La mattina, facciamo colazione in una Caffetteria gestita da una ragazzina molto simpatica e partiamo di nuovo verso la California. Ci accorgiamo però che è troppo lunga fino a Los Angeles così in tarda serata scopriamo finalmente una vera e propria città: Lake Havasu City famosa per il London Bridge, costruito su un canale artificiale. Qui fa molto caldo, proprio come era alla Death Valley, mangiamo una pizza e verso le 19 troviamo un Motel. Questo, diverso dagli altri, aveva le camere all’interno e la Reception all’esterno… muà: le stranezze americane. Doccia e a letto studiando il percorso migliore per Los Angeles.

Dopo 6-7 ore di viaggio, stanchissimi, arriviamo a LA che ci accoglie con nuvoloni neri e voglia di pioggia. Soggiorniamo al Best Western Inn di South Holliywood con una cifra modica $ 200 (a LA meglio spendere di più) compreso di wi fi parcheggio custodito, colazione; la camera ha tutti i confort, è grande e pulitissima. E’ vero quello che dicevano che a Los Angeles senza macchina sei perduto. Di primo impatto, forse per la pioggia o per la stanchezza, la città non è come ce l’aspettavamo, nemmeno Beverly Hills; Si, credo proprio sia x colpa della pioggia!

2 di Maggio

Passiamo l’intera giornata agli Universal Studios: veramente carissimi piu di 100$ a testa ma ne vale davvero la pena; trovi di tutto dentro e puoi fare tutti i percorsi che vuoi; c’erano i Simpson fatti a montagne russe, Waterland ricostruito da spettacolo con attori bravissimi, Transformers, Terminator, La Mummia in 3D, Jurassik Park, senza contare il giro dietro agli Universal, dove ci hanno fatto vedere i vari set cinematografici. Fortuna che era maggio e non c’era tanta coda per entrare.

L’ultimo giorno, decidiamo di andare a vedere la scritta Hollywood, fantastica come la vista sulla città, il molo di Santa Monica e Venice Beach. Come arrivi ti accorgi che è tutto un’altra cosa rispetto alla metropoli che è Los Angeles Abbiamo passato la giornata al mare e a fare shopping e ci siamo davvero rilassati da tutto quel vai e vieni, ma che in fondo ci piaceva Un consiglio per chi guida a Los Angeles: preparatevi al traffico e portatevi il Gps…

Il 4 Maggio con molta tristezza siamo partiti per Firenze. Che dire: un viaggio che ci è rimasto nel cuore, il tipico on the road; ce la siamo goduta alla grande, sono stati 15 giorni bellissimi, abbiamo visto tutto quello che dovevamo vedere e sì, il viaggio in 15 giorni si può fare!

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Vegas by night

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Grand Canyon

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Motel Betty Death

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Monument

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Vegas

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Deserto Death

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Frisco

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Cascate Yosemite

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Cartello Utah



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