Il sogno è ancora quello americano?

L'America coast to coast, costi quel che costi
Patrizio Roversi, 19 Set 2011
il sogno è ancora quello americano?
Il vero viaggio “in America”, oggi, forse dovrebbe essere un viaggio… in Cina. Per almeno due generazioni, infatti, l’America (nel senso degli Stati Uniti) ha rappresentato il futuro, un bagno dentro ai modelli vincenti, ai miti emergenti.

E oggi tutto questo non sta più a ovest, ma piuttosto ad est, in Oriente. Forse oggi c’è più futuro in un viaggio in India che in un viaggio negli USA. Non possiamo dimenticare infatti che ogni sera le nostre TV si collegano con Wall Street per sapere come va l’economia, dimenticandosi che la Borsa magari sta a New York, ma i soldi ormai vengono da Shanghai. Ma non per questo (o forse proprio per questo) un viaggio in America non ha perso fascino, anzi.

Io-Patrizio, per esempio, affido la mia voglia di evasione al filone western: lo so che appartiene al passato, ma non per questo mi piace di meno. E la letteratura “contro” per eccellenza è ancora quella della Beat generation. E il mito è ancora quello delle autostrade dritte senza fine, a bordo delle macchinone col cambio automatico, un piede sull’acceleratore e uno fuori dal finestrino. La comicità rock è ancora quella dei Blues Brothers. E quel velo di decadenza che comincia a coprire tutto questo, non ce lo rende meno affascinante, anzi.

Per cui il sogno è ancora quello: l’America coast to coast, costi quel che costi. Anche perché questa (relativa) decadenza non significa che l’America non abbia più nulla da dire, al contrario. Forse comincia adesso a dire le cose più interessanti. La svolta ecologica, la voglia di nuovi modelli di sviluppo, pare che vengano dagli USA. E mi piacerebbe tanto andare a scoprire tutto quel – tanto – di alternativo che proprio in America sta nascendo.

Patrizio