west coast in mustang cabrio

Vi scriverò il mio racconto di viaggio affinché chi ha in programma un’avventura simile possa trarre idee, spunti e magari qualche consiglio, proprio come ho fatto io grazie ai racconti di altri viaggiatori!! Tutto è iniziato a febbraio quando a me(Silvia) e mio marito (Flavio) è venuta questa pazza idea di organizzare un tour completamente...
Scritto da: silas
west coast in mustang cabrio
Partenza il: 03/08/2009
Ritorno il: 26/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Vi scriverò il mio racconto di viaggio affinché chi ha in programma un’avventura simile possa trarre idee, spunti e magari qualche consiglio, proprio come ho fatto io grazie ai racconti di altri viaggiatori!! Tutto è iniziato a febbraio quando a me(Silvia) e mio marito (Flavio) è venuta questa pazza idea di organizzare un tour completamente ideato, organizzato e prenotato da noi, soliti a prenotare viaggi relax già organizzati.

L’idea nonché meta iniziale era la California, mio sogno fin dall’adolescenza, ma cartina alla mano, aggiungendo tappa dopo tappa, siamo arrivati a toccare anche Arizona, Nevada e Utah.

I voli (British A. Milano/Londra/ Los Angeles), cogliendo un suggerimento trovato in rete, sono stati prenotati sul sito booking.Com dove acquistandoli in $ ho risparmiato circa 300€ rispetto ai siti italiani, che non è male… dopo aver prenotato i voli abbiamo cominciato a sviluppare il percorso decidendo a grandi linee le strade da fare e quanto fermarci ed abbiamo poi prenotato tutti i motel tramite il sito booking.Com oppure direttamente cercandoli con google earth che è stato un valido aiuto!! Abbiamo dedicato più giorni di quelli soliti alle città in quanto in una toccata e fuga non riuscireste a scoprire tutte le cose che hanno da offrire ma vi dovreste limitare a veloci visite dei siti più conosciuti ma andiamo con ordine…

DAL 3 AL 7 LOS ANGELES I voli sono andati alla perfezione, anche il cambio a Londra ed il distacco di 2 ore e mezza (che avevo paura fosse poco) è stato più che sufficiente, il tempo di passare i controlli, un caffè (o simile) al bar e già eravamo pronti per il volo più lungo che ci avrebbe portati a Los Angeles. Dopo 10 ore finalmente siamo atterrati e ci siamo potuti sgranchire le gambe, sinceramente nonostante i numerosi voli intercontinentali già fatti non mi abituerò mai a quelle poltrone strettissime!!!!! Altro controllo documenti, foto di rito, impronte digitali (questa volta tutte le dita, non solo l’indice) e raffica di domande sullo scopo del viaggio, durata, e sulla sistemazione della prima notte. Senza nessun problema varchiamo la frontiera americana e comincia l’attesa delle valigie…Con il cuore in gola per paura che siano andate perse attendiamo per qualche tempo finchè non le vediamo spuntare tutte e due!!! Favoloso!! Con le valigie usciamo dall’aereoporto e cerchiamo il pulmino della Hertz che ci porterà al deposito a ritirare la nostra tanto sognata e prenotata Mustang V6 cabrio!!! Anche alla Hertz accediamo speditamente allo sportello (non c’era nessuno in fila!!) ed una simpatica signora ci spiega quali sono le assicurazioni possibili, noi le prendiamo entrambe, con un’auto così non vorremmo avere problemi se dovesse accadere qualcosa!! Ci fa scegliere anche il colore e noi optiamo per quella bianca con tetto nero e gli interni in pelle color tabacco…UNA FAVOLA!! Naturalmente con cambio automatico!! Dopo un primo giro di prova nel parcheggio (per Fla era la prima guida con cambio automatico) abbiamo impostato il nostro Garmin portato dall’Italia con mappa americana, dove il mio organizzatissimo marito aveva pre caricato tutti gli indirizzi degli hotel ed i punti di maggiore interesse da raggiungere, così da non dover perdere tempo in luogo!!! Mi chiedo come si possa girare per LA senza navigatore in quanto la rete di HGW, scambi, entrate, svincoli ed uscite è così fitta da poter impazzire!!! Dopo circa 20 minuti abbiamo raggiunto la nostra prima “casa” il motel SUPER8 ALHAMBRA con colazione inclusa che consiglio per pulizia, grandezza ed accessori nella stanza, peccato però che fosse un po’ troppo decentrato e perciò ogni mattina perdavamo tempo prezioso imbottigliati nelle trafficatissime strade per raggiungere i luoghi, Consiglio di spendere un po’ di più ma magri sceglierne un altro più centrale.

Il primo giorno di permanenza a LA abbiamo visitato i luoghi più rinomati: Walk of fame, Kodak Theater, Chinese theater al mattino e financial district, gran central market (dove abbiamo anche pranzato), china town ed El pueblo (antico quartiere in stile spagnolo) al pomeriggio.

L’auto l’abbiamo lasciata in un parcheggio ($12 tutto il giorno) proprio sul Boulevard e ci siamo sposati con la metro da una parte all’altra della città.

Il giorno successivo siamo stati a Venice e malibu (stupende!!) che abbiamo però visitato molto velocemente tanto che l’ultimo giorno ci siamo tornati, perché dovevamo andare agli Universal Studios.

Lasciata l’auto nella mega città parcheggio ($20 ma sono matti???) siamo andati di corsa all’ingresso a fare le foto davanti al globo rotante dove c’era già circa 300 persone in fila alla biglietteria…E qui è scattata la prima furbata!!! Noi i biglietti li avevamo già!! Infatti avavo acquistato dall’italia il combo pass per i parchi Universal e see world ad un prezzo scontato che dopo soli due giorni mi sono stati recapitati direttamente a casa e così ho guadagnato la stima di mio marito (lui odia le file…)entrando direttamente ed evitando ore e ore di fila!! Universal? Non ho parole!! Siamo tornati bambini, correvamo da una attrazione all’altra alcune volte senza neanche attesa e le abbiamo fatte praticamente tutte!! Simpson (favoloso!!!), casa degli orrori ( l’abbiamo anche noi…), spettacolo See World ecc. Ma più di tutte abbiamo apprezzato il giro negli stage dei film con il pullmino dove ci siamo divertiti tantissimo a vedere le auto famose dei film, l’alluvione del villaggio e tutto il resto (non voglio rovinare la sorpresa). Abbiamo trascorso tutta la giornata ed alla sera siamo stati alla city walk appena fuori dagli studios, una via tipo las vegas piena di suoni, luci , ristoranti e spettacoli all’aperto, e lì abbiamo cenato da Bubba Gamp ovviamente a base da gamberi cucinati in tutte le maniere. I restanti giorni abbiamo visitato la spiaggia ed il molo di Santa Monica, Rodeo drive, long beach con il sottomarino russo Scorpion e la Queen Mary, antica nave da crociera ancorata al molo che funge da albergo/ristorante ed è aperta al pubblico, oltre ad aver fatto una gita fuori porta a Calico Ghost Town antica città mineraria abbandonata ed in parte ricostruita ma molto carina, sicuramente vale la pena di farvi una capatina ci sono delle sorperese!! A chi mi aveva suggerito di sostare poco tempo a LA perché non ne vale la pena rispondo di dedicarle invece molto più tempo perché ha veramente molte cose da offrire e data la vastità è sciocco doversi limitare alla visita solo del viale principale! A me è piaciuta molto (soprattutto la zona delle spiagge) e non mi sono mai sentita in pericolo. DAL 7 AL 10 SAN DIEGO Città solare e sicuramente più a misura d’uomo, risente moltissimo dell’influenza del vicinissimo messico. Il nostro motel Days Circle era in una posizione perfetta vicinissimo sia al See World che al Balboa Park.

Il primo giorno è stato appunto dedicato a visitare l’immenso zoo famoso in tutto il mondo; abbiamo iniziato con il giro sul pullman a due piani che ti scorrazza per le vie interne e ti da un’idea della vastità dello zoo, è sicuramente meglio però visitarlo a piedi soprattutto per poter vedere da vicino gli animali che sono tantissimi, son ben tenuti ed in spazi ampi ma non enormi (soprattutto i felini…) e non ho notato questa gran differenza rispetto ad esempio ad uno zoo vicino Verona che ho visitato di recente. Nel tardo pomeriggio siamo riusciti ad uscire dallo zoo con i piedi a pezzi e trovare il coraggio di fare un giro anche nel Balboa Park. Molto bello il giardino botanico stranamente aperto al pubblico (mentre a LA tutto è a pagamento a San Diego spesso ci sono parcheggi ed entrate gratuiti). Molto bello anche il Balboa, dove le coppiette di sposi messicani o cmq di origine messicana andavano a fare le foto con i parenti (una sposa era in verde e l’altra con il cappello da cowboy..Mha…).

Alla sera cenavamo nelle zone più rinomate ed infatti la prima abbiamo cenato all’old town dove tutto è in stile messicano, mentre un’altra volta nel Gaslamp quarter, vecchio quartiere malfamato che è stato riqualificato, pieno di negozi, ristoranti, locali e gente che passeggia per la via.

Da vedere anche la zona dell’imbarcadero dove è ancorata una portaerei e dove c’è una statua enorme raffigurante la famosa foto “il bacio di addio alla guerra” cioè il bacio appassionato che da il marinaio ad una ragazza alla fine della guerra! Stupenda me ne sono innamorata e quanto era grande!!! Cena in un locale vicino al seaport village famoso per le grigliate e per avervi girato penso una scena di top gun!!! La zona del porto è veramente carina soprattutto di sera ma non trattenetevi a lungo..Alla 10 tutti a nanna!!! DAL 10 AL 12 FLAGSTAFF Partenza di prima mattina per affrontare lo spostamento più lungo che dalla costa ci porterà a flagstaff nostra meta prima del Grand Canyon. E’ stata una tappa lunghissima, non ci passava più ma il mutevole paesaggio attirava di continuo la nostra attenzione! Abbiamo costeggiato il confine il messicano per un tratto scorgendo chilometri di filo spinato, visto dei piccoli “twister” che si formavano nel deserto e poi improvvisamente si dissolvevano e soprattutto km e km di nulla in tutte le direzioni… Bhè qualcosa c’era..I check point !! ne abbiamo affrontati due ma mentre al primo guidava mio marito e ci hanno fatto passare senza neanche farci una domanda al secondo, dopo che da poco ero passata alla guida io (!!) ci hanno proprio blindati!!! Bhè diciamo che invece di fermarmi proprio andavo pianissimo (si sa con il cambio automatico la macchina va cmq avanti se non freni..) e così il tizio mi ha picchiato sulla macchina urlandomi di fermarci e così ..CIAO…Giù domande su domande e dopo avermi chiesto i passaporti mi ha addirittura fatto accostare sotto un tendalino per le ispezioni!! Ma cavoli tutte a me devono capitare!!! Morale, ci ha fatto aprire il bagagliaio e con una veloce ispezione(non ha neanche spostato le valigie) ci ha chiesto se avevamo droghe e alcool..Figurati …Con gli occhioni dolci da santarellina gli ho risposto “of course not!!) e così dopo avermi fatto la predica sul fatto che mi sarei dovuta fermare completamente ci ha salutati e FIUUUU..Abbiamo potuto riprendere il viaggio!! Passato Phoenix, precisamente ad Anthem , scorgiamo sulla sinistra un altro outlet e così altra sosta veloce veloce per fare acquisti! È veramente impossibile non approfittare della convenienza degli outlet. Arrivo nel tardo pomeriggio a Flagstaff e terribile scoperta, il motel è proprio brutto, ve lo segnalo solo per evitarlo.. È il TRAVEL INN sulla route 66. Pensavo fosse in stile e caratteristico data la posizione, invece era solo sporco e la colazione (che doveva essere inclusa) consisteva in un paio di caraffe di caffè alla reception che noi, vista la pulizia delle camere, ci siamo rifiutati di bere!!! Meglio una colazione fuori!! Il giorno seguente è stato dedicato ad un tour nel cuore dell’Arizona visitando le cittadine di Sedona, Cottonwood (molto stile anni ’50 con benzinai e auto a tema), Jerome e proseguendo per Tuzigoot N.M. Antico pueblo del quale rimangono solo alcune rovine ed il Montezuma castle, decisamente più interessante. Sulla strada del ritorno abbiamo allungato raggiungendo il Meteor Crater, uno dei crateri più ampi e meglio conservati nel mondo. L’ampiezza del cratere lasciato dal meteorite è impressionante visto dall’alto ed il museo annesso al centro visitatori molto bel allestito con dimostrazioni varie, spiegazioni sui fenomeni e quant’altro. $15 per visitarlo sono un po’ tanti.. È strano ma vanno da posti in cui i biglietti di ingresso costano $5 a $25 senza nessun senso e senza vie di mezzo… La mattina successiva sgommiamo via da Flagstaff senza nenanche fare colazione, destinazione aereoporto del Grand Canyon dove il giorno precedente per telefono avevo prenotato un volo in elicottero per le 12,00. Decidiamo di passare da Williams per fare colazione e scopriamo una cittadina meravigliosa con solo due strade a senso unico una andata e l’altra ritorno ma con dei locali e ricostruzioni puramente stile anni ’50 come il twister cafè sulla route 66 che ci era stato segnalato dalla nostra guida con arredi e banconi originali, dove volevamo fare colazione. Lo troviamo subito perché davanti c’è parcheggiata una favolosa cadillac rosa!! Ma scopriamo che non servono colazione pertanto ripieghiamo sul Goldie’s Diner che scopriamo anch’esso in stile anni ’50 così consumiamo la nostra colazione al bancone sugli sgabelli con due fettone enormi di strawberry pie!! Averlo saputo sicuramente invece di fermarci 2 notti a Flagstaff ci saremmo fermati a Williams che ha cmq parecchi motel ed è anche + vicina rispetto all’ingresso del G.C.

Alle 11 ci presentiamo al G.C. National park airport che è proprio sulla strada per fare il check in; altro consiglio, durante le soste nelle altre città prendete nei motel depliant, volantini ecc. Per la prossime destinazioni, potreste trovare degli utili buoni sconti per i parchi o come nel nostro caso uno sconto del 10% per il volo in elicottero che su $300,00 in due non è male!!! Aspettiamo la chiamata del nostro volo ed insieme ad altre 2 coppie ci sediamo e ci sistemano cinture di sicurezza e cuffie. Non ero mai stata in elicottero ed è stata un’esperienza favolosa…Nelle cuffie trasmettevano oltre a suggestive musiche il commento e la spiegazione del G.C. In italiano e poi in inglese. Il volo è durato 30 minuti e ci ha portato fino al north rym del G.C. È stato molto suggestivo ed emozionante.

Riportati in aereoporto ripendiamo la strada di accesso al G.C. Dove il ranger al casello ritira i 25$ e ci consegna la mappa; purtroppo per mancanza di tempo, in serata dobbiamo raggiungere la Monument Valley, lo visitiamo molto di fretta, fermandoci solo nei view point più famosi tipo “toccata e fuga” ma cmq scattando centinaia di foto da varie angolazioni.

Tirando un po’ la macchina verso le 7 siamo riusciti ad arrivare a Mexican Hat dove avevamo prenotato il nostro motel; devo dire che fin qui tutti i motel dove eravamo stati erano vacancy non erano pertanto pieni, questo invece era No vacancy ed è stata una soddisfazione poter dire “abbiamo una prenotazione..” mentre altri accaldati ed esausti venivano mandati via! A nostro parere avere già delle mete e sapere che le nostre camere erano pronte ad aspettarci è stato rassicurante, dopo tutti quei km non avrei sopportato neanche 100 metri in più per dover cercare un’altra sistemazione!!! Il motel è veramente carino molto pittoresco e le camere spaziose e pulitissime, giusto il tempo per una doccia e ci siamo recati nell’annesso ristorante “the swinging steack” dove le enormi bistecche vengono cucinate su di una griglia oscillante sul fuoco vivo..Evidentemente tutta la gente dei dintorni cena lì dato che abbiamo dovuto metterci in lista ed aspettare più di un’ora per avere un tavolo… Bistecca buonissima con contorno di fagioli e insalata, un po’ salato il conto $80 in due e tantissima attesa è un po’ eccessivo! Ma si, per il clima da vecchio west che si respirava ne è valsa la pena.

DAL 12 AL 13 MONUMENT VALLEY Sveglia all’alba (anche alla reception dormivano ancora ed infatti abbiamo lasciato la chiave della camera in una cassetta all’esterno) per foto alla roccia che da il nome a Mexican Hat e via per l’ingresso alla Monument. Fin qui non abbiamo mai avuto problemi con la nostra favolosa e assettata Mustang ma alla Monuument la strada non è asfaltata e piena di buche..Ci siamo cmq avventurati rispettando con diligenza i cartelli che indicavano di non superare le 10 miglia (noi andavamo anche a meno…)e facendo slalom per evitare di grattare nelle buche più profonde…Al contrario le jeep ci sfrecciavano al fianco beffarde facendoci mangiare la polvere rossa (ovviamente dato che il tempo non era molto bello eravamo anche scapottati!!!!) Abbiamo incontrato solo un’altra cabrio e quando ci siamo incrociati ci siamo sorrisi come a dire “ma allora non sono solo io…” la visuale completa però era straordinaria da tutte le angolazioni e da mozzare il fiato, ricordo soprattutto i 3 mittels e le 3 sisters alle quali ho scattato centinaia di foto. Sarebbe stato sicuramente suggestivo il giro a cavallo organizzato dagli indiani che ti portano fuori dalla strada tracciata ma sempre per mancanza di tempo riprendiamo la stessa strada del ritorno e ripartiamo alla volta di Page.

DAL 13 AL 14 PAGE Sulla strada proprio alle porte di Page scoviamo subito l’indicazione per accedere al parcheggio per l’Antelepe Canyon che avevamo in programma di visitare. 12$ di parcheggio e 25$ a testa per il tour all’upper Antelope con guida Navajo, che sberla!!! In più la “simpatica” Navajo rispondeva a malapena e con fare scocciato alle domande che le avevo fatto prima di prenotare il tour come a dire paga e non rompere!!! Dall’altra parte all’ingresso al Lower stessa cosa ed altri 20$ da sborsare così non lo abbiamo fato! L’upper è stato veramente meraviglioso è impressionante, peccato però che il tempo non fosse dei migliori era tutto coperto chissà che cosa non è con il sole…Da quanto ho capito dalla spiegazione della guida durante gli acquazzoni la pioggia si insinua nel canyon e continua a portare fuori la sabbia facendo alzare sempre più il livello delle pareti.

Sebbene esausti (la fatica accumulata nei giorni ormai si fa sentire) siamo andati a vedere l’Horseshoe Bend, il belvedere sul fiume Colorado dove forma un’ansa…Da mozzare il fiato non ho mai visto niente di più bello!!!! E che colori, il verde del fiume, il rosso delle rocce ed il nero delle nubi sopra di noi che minacciavano un temporale! Altra tappa è stata la Glenn Canyon Damm la diga sopra il letto del fiume Colorado con passeggiata lungo la riva. Finalmente raggiungiamo il Travelodge motel, anche questo molto carico con colazione inclusa, dove scarichiamo l’auto e ci rilassiamo 10 minuti prima di uscire nuovamente per la cena.

DAL 14 AL 16 VIVA LAS VEGAS!!!! Di prima mattina, dopo una ottima colazione in albergo, partiamo nuovamente in direzione Las Vegas; attraversiamo la diga e costeggiamo il Lake Powell per un tratto oltre ad innumerevoli praterie, vediamo dei bellissimi ranch con cavalli al pascolo, immense praterie con i bisonti ed il paesaggio è in continuo mutamento. Sorpresina!! Ad un certo punto percorrendo la Hwy vediamo in lontananza i classici caselli per l’accesso ai parchi e ci domandiamo se non abbiamo sbagliato strada…Diciamo infatti al ranger che siamo diretti a las Vegas e ci dice che la strada è giusta ma attraversa lo Zion N.P. E che in alternativa saremmo dovuti tornare indietro e riprendere un’altra Hwy allungando di parecchio il percorso! Decisione? Sborsiamo i 25$ non previsti dato che non ci interessava vedere lo Zion e ci inoltriamo nel parco. La strada lo attraversa da una parte all’altra e già che ci siamo..Visitiamolo!! non siamo mai scesi dall’auto ma potevamo cmq ammirare lisce pareti di roccia, vallate e picchi montuosi carino ma penso che sia un parco gradito in particolare a chi è amante delle camminate in montagna (non certo io…) infatti c’erano tante comitive che con zaino in spalla e scarpe tecniche si avviavano verso i sentieri…Non noi che in circa 30 minuti attraversiamo tutto il parco ed usciamo dalla parte opposta. Proseguiamo il nostro viaggio con una sola sosta per il pranzo a Hurricane (ma che bel nome…) prima di raggiungere Vegas che avvistiamo nel primo pomeriggio!! Ci stiamo avvicinando alla città e l’aumento del traffico è il primo segnale…A passo d’uomo entriamo in città dal lato nord. Prima sosta..Outlet!!! molto + affollato dei precedenti (questo è il 3° outlet che svaligiamo..) ha cmq gli stessi articoli e pertanto ce la caviamo in fretta e lasciato il mega parcheggio raggiungiamo il nostro hotel, lo Stratosphere. Ricordando un consiglio trovato in rete, parcheggiamo al 3° piano del parcheggio dove si trova direttamente la reception ed attraversando il salone per raggiungerla cominciamo ad assaporare il fascino delle sale gioco soprattutto lo sfavillio di luci e suoni che arrivano da ogni parte (non siamo certo dei giocatori, io al massimo giocavo alle slot al luna park da piccola..). Non troviamo fila al bancone e subito facciamo la registrazione e ci consegnano oltre alle chiavi anche un blocchetto contenente dei buoni da utilizzare nei bar e negozi all’interno dell’hotel.

La nostra stanza si trova al 13° piano che emozione salire così in alto!! La stanza è ampia e carina ma niente di lussuoso forse mi aspettavo qualcosa di più ma va bene lo stesso. Oltre all’accesso illimitato gratuito alle torre abbiamo anche la possibilità di utilizzare la lavanderia del 9° piano e così preso il sacco della biancheria proviamo la nuova esperienza delle lavanderie automatiche americane!! La stanza si apre con la stessa tessera della camera ed all’interno troviamo una sfilza di lavatrici da una parte e di asciugatrici dall’altra..Ma come si useranno???? Dato che devo lavare le magliette nuove non vorrei rovinare tutto e così chiediamo spiegazioni. Per fortuna dei ragazzi italiani ci dicono di buttare tutto dentro, chiudere e schiacciare un bottone, non sanno cos’è ma anche a loro è stato detto di fare così e quindi ci fidiamo…Il lavaggio dura 25 minuti, il tempo di fare una doccia.

Dopo mezz’ora torniamo x vedere che fine ha fatto la nostra biancheria e troviamo la lavatrice ferma a 8 minuti il fatto che da 8 non si è più mossa pertanto cominciamo a preoccuparci, si sarà bloccata??? Apro lo sportello e vedo i nostri panni che galleggiano sommersi dall’acqua ma è tutto fermo…Panico e ora che si fa??? Niente dopo un po’ si è rimessa a funzionare e dalla lavatrice li mettiamo nell’asciugatrice.

Terminata l’esperienza lavanderia ci prepariamo per la serata, abbiamo in previsione di andare a Freemont street a downtown una via che è stata coperta da pannelli con migliaia di led luminosi dove proiettano scritte e spettacoli a tema. La via è in pieno fermento essendo venerdì sera, c’è gente (strana) da ogni parte tutti vestiti tirati e complessi che suonano. Troviamo un casinò e ci infiliamo in cerca del buffet (non ricordo il nome mi pare Garden Buffet) dove al venerdì per 17$ servono tutto pesce!! Fantastico abbiamo mangiato veramente bene, soprattutto le chele di granchio, sushi, sashimi e chi + ne ha …Spendendo veramente poco!! L’intera giornata seguente è stata dedicata alla visita della strip ed ai suoi magnifici hotel, ognuno è una scoperta; quello che ci ha colpito di + è sicuramente il Venetian con le ricostruzioni di Venezia, i canali ed i gondolieri che cantavano (ma non erano cinesi come avevo letto..). Una giornata intera non basta per visitare ogni albergo all’interno che si estendono in maniera inimmaginabile. Passiamo del tempo anche al Bellagio, al Cesar Palace dove assistiamo alla show delle statue che si muovono e all’ MGM dove stavano dando da mangiare ai leoni chiusi dentro un’arena di vetro..Che tristezza gli buttavano pezzi di carne contro i vetri e loro facevano il giro dell’arena leccando le pareti per la gioia dei turisti…Mhà…

Abbiamo camminato talmente tanto che le gambe non ci reggono + e così prendiamo il pulmino the Duce per tornare, attenzione però bisogna avere i soldi contati l’autista non da resto e così prendiamo due giornalieri per 14$ e gli lasciamo 1$ di “mancia”. Prima di tornare in camera però dovevamo assolutamente provare l’ebrezza di salire sulla torre e ammirare la strip dall’alto dei suoi 800 e + metri e magari provare anche “Insanity” le giostre + alte proprio in cima alla torre! Ci buttiamo su X- scream una piattaforma che ti getta nel vuoto e si arresta all’improvviso lasciandoti a guardare giù!!! Dovevamo provare proprio tutto!! Sicuramente per visitare LV è meglio evitare il week end perché oltre ai soliti turisti arrivano i giovincelli americani da ogni parte e le strade si riempiono tanto da non riuscire neanche a camminare infatti siamo scesi dal bus che in mezz’ora aveva percorso 100 metri ma neanche a piedi andava meglio così facevamo su e giù dal bus per cercare di arrivare al Bellagio, tanto avevamo il giornaliero!!! Cena allo spice market buffet all’Hard rock segnalato come miglior buffet, peccato che oltre ad aver pagato ben 27$ fossero ormai quasi le 10 ed il buffet chiudesse alle 10.30 (ma come si fa a chiudere così presto???) e così ci abbuffiamo letteralmente! C’era tanta varietà infatti era diviso in ben 5 postazioni dal mondo ma non aveva nulla di più del buffet della sera precedente (a parte una differenza in + di 10$). Visto lo spettacolo delle fontane al bellagio prendiamo nuovamente The Duce che ci riporterà allo Stratosphere e finalmente..Buona notte!! DAL 16 AL 17 DEATH VALLEY Dopo aver fatto il pieno ci dirigiamo verso la death valley che dopo varie soste, raggiungiamo proprio a mezzogiorno!! Di fuoco!!! Proprio all’ingresso avvistiamo un coyote, che bello!! Pranziamo a Furnace creek in cerca di un po’ di aria condizionata e poi via in cerca dei punti segnati sulla guida: Dante’s view, Bad Water, Artist’s palette, Zabriski point tutti mozza fiato, come la temperatura che è arrivata fino a 117 ° F pari a circa 50°C. Ovviamente molto calda ma talmente secco come clima che non mi ha infastidito più di tanto, basta portarsi dietro tanta acqua e bere di frequente, un bel cappello e si possono fare anche 4 passi (non di più…). La sosta per la notte era prevista a Stovepipe wells proprio all’interno del parco e sulla strada, vicino alle bellissime dune di sabbia. Il motel è carino e pulito con anche la piscina e con un general store dall’altra parte della strada; abbiamo cenato nella steak house annessa al motel in stile western e poi passeggiato nella notte per la strada deserta vicino al motel. La temperatura è rimasta alta per tutta la notte ma è stato strano svegliarsi alla mattina e trovare un freschino… DAL 17 AL 18 SEQUOIA Il paesaggio che ci accompagna è ancora di immense praterie, ranch ma man mano che ci avviciniamo cominciamo a spuntare anche dei boschi di conifere e qualche sequoia. Raggiungiamo il parco nel primo pomeriggio e muniti di guida consegnataci dal ranger cominciamo ad addentrarci nel parco. Peccato che prima di intravedere le prime sequoie giganti si debba guidare per + di 20 minuti su strade con curve e controcurve che per me che soffro la macchina è un toccasana…Finalmente raggiungiamo il primo parcheggio dove poter lasciare l’auto…Voglio scendere e camminare!!! Così prendiamo il primo trail per Crescent Meadow ed alla fine raggiungiamo Tharps Log una casupola ricavata in una sequoia utilizzata come base dallo scopritore del parco. Facciamo le classiche foto a Tunnel log e al General Sherman ed a tardo pomeriggio cominciano a sembrarci tutte uguali così ripercorrendo lo stesso percorso torniamo a Three Rivers al Sierra Lodge proprio sulla strada e vicino all’accesso del parco.

Il motel è carinissimo la stanza ha anche il caminetto ed ha uno stile tipicamente “boscaiolo”; terminiamo la giornata con un bel bagno nella piscina ghiacciata affacciata sul fiume.

Su consiglio della proprietaria andiamo alla ricerca del River View poco più avanti dove fanno musica dal vivo; da fuori non è un granché ma ceniamo sulla terrazza illuminata dalle fiaccole che si affaccia sul fiume, molto romantico! Anche il cibo è ottimo scegliamo una bistecca New York ed un filetto accompagnati da patata al cartoccio, una zuppa, pane casereccio da spalmare con il burro e non abbiamo speso niente!! Consigliatissimo!!! DAL 18 AL 22 SAN FRANCISCO Partiamo in tarda mattinata dopo aver fatto colazione sempre sulla strada ed impostiamo il navigatore in direzione San Francisco! La strada comincia a scendere e poi a salire e poi un’altra discesa, ci stiamo avvicinando alla città! Percorriamo un ponte ed alla fine sorpresa! Casello e 4$ da sborsare..È questo il benvenuto??? Troviamo senza difficoltà il nostro hotel l’Oasis Inn in Franklin street e amara sorpresa…Scendiamo dall’auto in magliettina e pantaloncini e scopriamo di aver lasciato i 30° di sequoia per arrivare ai 13° di San Francisco!! In + l’albergo non è assolutamente come presentato sul sito ma vecchio e assolutamente da sistemare, avevamo prenotato una no smoking e sulla ricevuta che ci consegna il tizio alla reception c’è scritto smoking…Glielo faccio notare ma mi dice che è giusto così…Mhà peccato che aprendo la porta fosse evidente la puzza strana che aleggiava nell’aria…A me sembrava liquerizia, Flavio diceva che era fumo!! In più era sporco e il bagno schifoso mancava la sagoma del morto disegnata sulla moquette e potevamo sentirci in una scena di CSI…Vabbhè pazienza sopporteremo anche questo! Meglio uscire e cominciare il tour della tanto decantata Cisco andando a prendere i nostri amici arrivati anche loro proprio oggi. Passiamo la prima serata al Pier 39 caratteristica zona del porto piena di ristoranti, localini e negozi e via alla ricerca di un posto dove mangiare il granchio. Scegliamo Joe locale molto carino con affaccio sul Pier e le cameriere che ad intervalli regolari mollano tutto e si mettono a ballare e cantare in sincrono e quando qualcuno ordina il granchio urlano “this table has crab” e tutti applaudono e urlano!!! Noi il granchio non lo abbiamo ordinato 25$ per mangiare solo le “zampe” ci sembra tanto così optiamo per maga piattoni con fritti misti e gamberi al forno con ripieno di granchio, entrambi ottimi. La serata si conclude presto domani inizia il vero giro della città così accompagniamo i nostri amici in albergo e torniamo nel nostro.

La temperatura è sempre più fredda, maglia a maniche lunghe, felpa, giubbotto e sciarpa non servono contro le raffiche di vento che arrivano stando vicino all’oceano…Così visitiamo la Coit Tower con i suoi murales, Lombard street, Ghirardelli square, e naturalmente il Golden Bridge immancabilmente avvolto dalla nebbia. Abbiamo fatto due giri sul cable car una volta dietro ed un’altra appesi fuori, sicuramente caratteristico. Il biglietto per una corsa costa 5$ conviene sicuramente fare il pass, noi abbiamo preso quello da 3 giorni x 18$ e lo abbiamo sfruttato a pieno.

Il secondo giorno il clima ci da un po’ di tregua e possiamo toglierci almeno uno strato, visitiamo china town, ancora il Pier di giorno e troviamo il posto dove stazionano i leoni marini! Che meraviglia una distesa di leoni marini, ne avevano contati + di 600 c’era scritto sulla lavagnetta nel ristorante dove abbiamo pranzato, quindi pranzo al Sea Lion bar con affaccio proprio sulla banchina. Qui io ho provato la loro famosa Clam Chowder una zuppa a base di patate e pesce e qualcos’altro servita in una pagnotta scavata, veramente buona, mentre gli altri vanno sul classico e ordinano hamburger! In serata avevamo in previsione la gita ad Alcatraz prenotata con largo anticipo dall’Italia e meno male dato che un cartello avvisava che la prima gita disponibile sarebbe stata tra 5 giorni. Noi avevamo scelto quella notturna in quanto dicevano essere + suggestiva e così siamo partiti dal molo 33 verso le 7 ed in breve tempo siamo sbarcati sull’isola che abbiamo saputo essere stata prima postazione militare, il famoso carcere ed anche luogo di occupazione da parte degli indiani che rivendicavano la loro terra e l’avevano occupata, infatti sono ancora visibili scritte come “Indians are welcome”. Ci hanno consegnato le audio guide in italiano che ci accompagnavano per tutto il percorso descrivendo stanze, corridoi e le celle. Molto suggestive quelle arredate e quelle da dove sono riusciti a fuggire 3 prigionieri scavando un buco nel muro, ancora visibile. Alle 9.30 siamo tornati al molo di partenza e con i brividi per tutto il freddo che avevamo preso ci siamo infilati in un fast food alquanto discutibile per chiudere il buco nello stomaco.

San F. È sicuramente una città molto caratteristica e particolare, da vedere insomma, quello però di cui non avevo mai sentito parlare (oppure solo in minima parte) è la quantità inverosimile di senza tetto ovvero gente buttata per le strade che si vede in giro e non solo in alcune zone, ma ovunque in quantità impressionante. La cosa ci ha lasciato veramente male soprattutto notare che è tutta gente che aveva problemi sia fisici che mentali che evidentemente non avendo o perdendo il posto di lavoro, non poteva permettersi una assicurazione sanitaria e così viene letteralmente buttata in mezzo alla strada. Non danno fastidio ai passanti ma a noi hanno messo una pena infinita, la grande America è anche questo, non dimentichiamolo! DAL 22 AL 23 MONTEREY Ripartiamo da San F senza nostalgia e dato il brutto tempo che continua a incombere invece di percorrere la Hwy1 costiera prendiamo la 101 più veloce e + interna, tanto con il nebbione che c’era non avremmo visto niente. Invece all’interno costeggiamo tantissime fattorie e campi coltivati ed evidentemente era arrivato il tempo del raccolto dato che erano tutti all’opera.

All’ora di pranzo raggiungiamo Monterey cittadina di pescatori molto carina ma siamo troppo stanchi per girarla così trovato il motel il Cypress Garden Inn approfittiamo per un pisolino…Per cena invece siamo stati al Fisherman’s molto simile a quello di SF dove c’era l’imbarazzo della scelta per la vastità di locali. Scegliamo l’ old fisherman’s grotto un locale molto carino con luci soffuse dove finalmente riesco a mangiare un granchio reale intero per 20$!!! Che buono!! Grazie ad un biglietto trovato in albergo ci offrono anche l’antipasto sempre a base di pesce!! Concludiamo la serata con una passeggiata sul molo e cosa vediamo? I procioni!! Saranno stati una decina di tutte le misure, ma che belli non li avevo mai visti prima! DAL 23 L 25 SANTA BARBARA Dopo colazione in albergo riprendiamo l’auto verso la nostra ultima tappa denominata “tappa relax solo sole e mare” a Santa Barbara che raggiungiamo nel primo pomeriggio.

Il nostro Motel 6 è veramente il più bello trovato, camere non molto grandi ma appena ristrutturate arredate moderne e finalmente senza l’odiata moquettes ma con il parquet! Stranezza la wi-fi al contrario di tutti gli altri motel non è gratuita ma a pagamento, si perdono per poco…Lasciamo le valigie e subito usciamo per una passeggiata sulla spiaggia che si trova proprio di fronte al nostro motel (qui la temperatura è decisamente migliorata, possiamo tornare ai pantaloncini) e arriviamo fino al molo.

La cittadina è molto carina si vede che è di villeggiatura e ci sono tantissime ville anche dei LosAngelini che vengono qui al mare.

Serata trascorsa in un ristorante giapponese, basta carne, e poi a nanna! L’ultima giornata l’abbiamo trascorsa in spiaggia a prendere il tanto desiderato sole ma fare il bagno è impossibile l’acqua è gelida così ne approfittiamo per riposare sulla sabbia facendo anche il pic nic.

In sole 5 ore ho preso l’abbronzatura + bella che abbia mai avuto, ecco finalmente il tanto desiderato sole californiano!!!!!!!!!!!! Bisogna tornare in albergo a rifare le valigie però, domani si riparte alla volta di Los Angeles dove abbiamo il primo volo x Londra in serata.

L’ultima sera contro i nostri principi (all’estero non si va a mangiare italiano!), andiamo a mangiare in una trattoria italiana (Bucatini in State street) e non rimaniamo delusi anzi prendiamo due piattoni di linguine ai frutti di mare e aragosta e funghi oltre anche alla torta al cioccolato, ma si crepi l’avarizia! Mai mangiato così bene e speso poco anche. Il viaggio volge al termine per l’ultima volta riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso Los Angeles dove abbiamo deciso di trascorrere le ultime ore tornando a Venice e Malibu che avevamo visto molto di fretta ed alla mattina presto, quando ancora non erano popolate. Infatti la situazione è cambiata il lungo mare è pieno di gente strana con le bancarelle, con i pattini, roller, bici e stanno anche girando qualcosa, ci sono le cineprese! Manca ormai poco salutiamo Venice e ci dirigiamo verso il deposito della Hertz dove parcheggiamo la “nostra” mustang che senza neanche un minimo problema ci ha accompagnati per ben 5.950 km. Il pulmino Hertz ci porta all’aereoporto e via si ricomincia con i controlli, imbarchi e di nuovo controlli verso la nostra cara Italia! Chissà come mai ma dopo tutti i viaggi che abbiamo fatto la nostalgia di casa di fa sempre sentire, ma niente paura se il sogno californiano è ormai avverato uno nuovo si sta già formando…Quale sarà la prossima meta???? Arrivederci States!!!



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