New York e New England

Quello che sto per raccontare e’ stato un viaggio/visita parenti. Mio fratello e la sua famiglia vivono fra Stati Uniti e Canada ormai da 5 anni e da pochi mesi hanno perfezionato il loro ultimo trasferimento. Sono andati a finire in Connecticut, o come viene definito sulle targhe,the constitution State. Per natale io e mia moglie abbiamo...
Scritto da: andrews71
new york e new england
Partenza il: 22/12/2007
Ritorno il: 04/01/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Quello che sto per raccontare e’ stato un viaggio/visita parenti. Mio fratello e la sua famiglia vivono fra Stati Uniti e Canada ormai da 5 anni e da pochi mesi hanno perfezionato il loro ultimo trasferimento. Sono andati a finire in Connecticut, o come viene definito sulle targhe,the constitution State. Per natale io e mia moglie abbiamo deciso di andarli a trovare o meglio abbiamo approfittato della loro gentile ospitalita’ per visitare quella zona degli Stati Uniti cosi’ vicina a citta’ affascinanti come New York e Boston. Senza tralasciare che questo ci ha permesso oltre che fare i turisti anche di “americanizzarci” un po’ vivendo l’american way of life insieme a mio fratello, sua moglie a ai nostri 2 splendidi nipotini, il maschio italo/americano e la femmina italo/canadese.

In questo splendido quadretto familiare poteva mancare la mamma/nonna? Certamente no e cosi’ io e mia moglie abbiamo caricato insieme alle valige anche mia madre. O forse e’ lei che si e’ caricata noi sulla spalle? Premesso tutto questo abbiamo passato i primi giorni fino a Natale a Glastonbury, cittadina nei sobborghi di Hartford, capitale del Connecticut. Il Connecticut per chi non lo sapesse e’ quello “staterello” sopra New York e sotto Boston, parte del New Engalnd, famoso soprattutto per essere lo Stato dell’Universita’ di Yale. La guida lo dipinge come lo stato con il reddito pro capite piu’ alto degli Stati Uniti. Mio fratello mi dice che in realta’ coloro che alzano il reddito sono i ricchi newyorkesi che prendono casa in Connecticut. Detto cio’ i primi giorni ci siamo fatti una overdose di Mall e negozi e mia moglie e’ andata piu’ volte in crisi da shopping compulsivo dovuta al cambio favorevole Euro- dollaro ed alla miriade di tessere fedelta’ e tagliandini sconto tagliati dai giornali che mio fratello puntualmente ci dava affondando il dito sulla piaga del mio portafoglio! Quello che ho notato in questo nostro girovagare fra negozi e’ che per loro il cliente e’ veramente sacro ed ogni volta che il piede supera lo soglia viene riverito e leccato dalla testa ai piedi. Non solo ma siccome il cliente ha sempre ragione se compra una cosa e poi decide che non gli piace sono pronti a rimborsarlo. Questo non solo per abbigliamento o elettronica ma anche per i generi alimentari. Compro un pacco di biscotti, li apro, non mi piacciono e li restituisco facendomi rimborsare fra sorrisi e scuse. Pazzesco, tutto cio’ sarebbe impossibile da noi se non prendendomi una miriade di vaffa e di colpi che diminuirebbero la mia aspettativa di vita. Ma questi sono gli Stati Uniti, il Paese delle contraddizioni e degli opposti.

Comunque tornando al viaggio non poteva mancare un giro sulla costa atlantica con i suoi splendidi Paesini di pescatori e l’odore dell’oceano nell’aria. Particolare menzione per Mystic, piccolo Paese sul Mystic river diventato famoso dopo il film con Julia Roberts “Mystic Pizza”. Ed in effetti il Mystic Pizza c’e’ veramente con le foto della Roberts sulle pareti. Bello e’ anche risalire il Connecticut river che come dicono gli americani e’ un tidal river, un fiume mareale in cui gli effetti delle maree dell’oceano si sentono anche per centinaia di kilometri dalla foce del fiume. In effetti Connecticut in indiano locale significa “grande fiume mareale”.

Dopo avere esplorato mall e dintorni dopo Natale decidiamo di fare un giretto di 5 giorni a new York e per questo noleggiamo un bel monovolume e tutti insieme ci dirigiamo verso la grande mela. Naturalmente mio fratello non poteva farci fare una strada “normale”, per questo ci avviciniamo a new York prima attraversando e poi costeggiando l’Hudson River. Lungo il tragitto ci fermiamo a Piermont un piccolo paese situato su un bellissima penisola sul fiume Hudson. Piermont e’ diventata negli ultimi hanno un posto per newyorkesi chic grazie al fatto che Woody Allen ha girato qui in un teatro di posa “la rosa purpurea del cairo” e vi ha poi comprato casa imitato da tanti altri attori e registi. L ’avvicinamento a New york e’ bellissimo costeggiando il fiume dal lato new jersey con manhattan, i suoi grattacieli che si avvicinano e le luci che piano piano cominciano ad accendersi. Il nostro albergo (un marriott courtyrad) si trova in New jersey di fronte a lower manhattan. Mi sento di consigliarlo vivamente primo perche’ la vista su New York e’ stupenda, secondo costa molto meno degli esosi alberghi di manhattan, terzo, ha la stazione della Path praticamente in garage ed in 3 minuti si e’ al world trade, tristemente rinominato round zero, ed in 10 sulle trentatreesima.

Cosa dire di new York. Tanto e’ stato scritto che forse e’ inutile dilungarsi troppo sulle cose da vedere e da fare. A me personalmente e’ piaciuta tantissimo, the city that never sleep ed effettivamente l’impressione vedendo le luci dei grattacieli sempre accese e’ quella! Io e mia moglie abbiamo camminato tantissimo, scherzando le ho detto “amore in questi giorni avremo fatto la maratona di New York” ma poi ripensandoci mi sono accorto che avevo poco da scherzare. La sensazione che ho avuto e’ quella di averla gia’ vista ed in effetti dopo una vita di film, documentari, foto ogni angolo mi sembrava familiare. Da central Park con il suo viale da “Autumn in New York” o la sua piazzetta da “Un giorno per caso”, il Dakota building di “Rosemary’s baby”, l’empire state building dove alzando gli occhi al cielo ci si aspetta di vedere King kong o “Tiffany” dove guardando mia moglie chiedere informazioni ad un commesso mi e’ sembrato di rivedere Audrey Hepburn. Ebbene si, New York e’ cosi’ cinematografica che in effetti sembra di essere in un film. Tutto e’ cosi’ scenografico, dalla miriade di taxy gialli ai tombini fumanti, dal ponte di Brooklin alla marea di gente che corre con il caffe’ ed un muffin in mano per andare chissa’ in quale ufficio oppure le mamme ed i papa’ che corrono spingendo le carrozzelle a Central Park.

Il nostro soggiorno e’ praticamente volato via in un batter d’occhio. Avremmo voluto rimanere di piu’ per poter cominciare a vivere la citta’ in ogni suo angolo e non solo girarla pazzamente ma purtroppo il tempo e’ tiranno e senza accorgercene i giorni a nostra disposizione sono gia’ finiti.

Nella strada di ritorno ci fermiamo nell’outlet piu’ grande degli Stati Uniti. Un Paese con tanto di chiesa/ufficio informazioni dove al posto delle abitazioni ci sono centinaia di negozi di ogni marca conosciuta e non.

I Giorni successivi li abbiamo passati un po’ a spasso per il New England anche se il tempo noon e’ stato molto clemente. Naturalmente non potevamo non andare a Boston, una citta’ piu’ vicina ai nostri standard europei, dove abbiamo mangiato una clam chowder eccezionale al Quincy market accompagnata da un panino all’aragosta. Nel nostro girovagare mi sento di consigliare la bellissima cittadina di Newport in Rhode Island. Newport e’ sede del New York yacht Club che per quasi 100 anni e’ stato il detentore dell’America’s Cup. Si trova su un’isola collegata alla terra ferma da bellissimi ponti e c’e’ una passeggiata sull’oceano in cui si possono ammirare, oltre al panorama mozzafiato, anche le bellissime Mansion.

Purtroppo il tempo a nostra disposizione e’ finito, cosa da fare e da vedere ce ne sarebbero ancora tante. Partiamo ma ci ripromettiamo di tornare.



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