Diario di New york

Diario di viaggio negli Stati Uniti d’America, la Grande Mela: NEW YORK Per il nostro 25° anno di matrimonio, abbiamo realizzato un vero e proprio sogno : visitare New York, soprattutto in questo periodo quando per le festività natalizie la città si veste di luci colorate, di addobbi splendidi e Central Park si tinge di colori caldi. Data...
Scritto da: lety60
diario di new york
Partenza il: 24/11/2007
Ritorno il: 30/11/2007
Viaggiatori: in coppia
Diario di viaggio negli Stati Uniti d’America, la Grande Mela: NEW YORK Per il nostro 25° anno di matrimonio, abbiamo realizzato un vero e proprio sogno : visitare New York, soprattutto in questo periodo quando per le festività natalizie la città si veste di luci colorate, di addobbi splendidi e Central Park si tinge di colori caldi.

Data inizio viaggio: sabato 24 novembre 2007 Data fine viaggio: venerdì 30 novembre 2007 Partenza da Pisa, volo diretto, ore 13.00 con Delta Airlines, destinazione NY.

Arrivo a New York ore 16.30, ora locale, dopo 8h 30m, (22.30 ora italiana; -6 per avere l’ora di New York) all’Aeroporto “JFK” Internation Airport del QUEENS. Qui dopo aver perso circa un’ora per i super controlli, ci fanno la foto dell’iride con la webcam e la scannerizzazione dell’indice destro e sinistro, usciamo dal gigantesco JFK, dove ad attenderci c’è un autista (prenotato dall’Italia) che ci porterà al Metro hotel, nel cuore di Manhattan, situato sulla 35a fra Park Avenue e la Quinta Strada, una posizione veramente ottima nel cuore della città.

Il viaggio verso Manhattan e spettacolare, fuori la serata cala e la città si presenta davanti a noi con tutte le sue luci, i suoi grattacieli illuminati e il suo traffico intenso ma scorrevole.

Durante il tragitto vediamo il quartiere di Queens e in lontananza, verso il tramonto, illuminati, i grandi grattacieli di Manhattan, le guglie illuminate dell’Empire, del Chrysler Building. Molto affascinante. Sembra un altro mondo! Arriviamo tranquillamente al nostro Hotel. Fatto il check-in portiamo le valigie in camera, e decidiamo di uscire subito anche se è già buio e siamo un po’ stanchi dal viaggio e dal fuso.

La cosa che colpisce immediatamente di New York sono tutti quegli immensi grattacieli, tantissimi, di tutti i tipi e stili.

Il bello di New York è che potresti startene fermo in un angolo a guardare e già questo è uno spettacolo. Gente di ogni colore e razza che cammina velocemente con l’immancabile beverone in mano, tante persone ovunque vai. Le strade sono piene di taxi gialli che li chiami facendo un fischio o alzando semplicemente la mano e non parliamo delle lunghissime limosine! Passiamo di fronte all’Empire State Building, che si trova a un isolato dal nostro hotel, tra la 5th Avenue e la 34th Street. Gli osservatori sono aperti dalle 9.30 alle 23.30 tutti i giorni. E’ l’edificio più famoso al mondo e più alto di New York, dopo la caduta nel 2001 delle Torri Gemelle del World Trade Center.

Progettato in stile Art Deco l’Empire State Building fu iniziato nel 1930 e inaugurato il 1 maggio 1931, completato in fretta, allo scopo di togliere all’elegante Chrysler Building il titolo di edificio più alto del mondo, esso ha 102 piani serviti da 73 ascensori e 6500 finestre.

Visiteremo l’edificio nei prossimi giorni. A pochi passi dall’Empire State Building i magazzini Macy’s, i più grandi del mondo. Una visita a questo grande magazzino americano è d’obbligo.

Macy’s occupa talmente tanto spazio, che il suo edificio di 6 piani, è sia sulla 34th che sulla Broadway. Si trova di tutto, è incredibilmente vasto e pieno di cose in vendita (profumi, abbigliamento,scarpe,pelletterie,ecc..). Per il giorno del Ringraziamento (il 4° giovedì di novembre, quest’anno il 22 novembre) il negozio organizza la Macy’s Thanksgiving Parade, un corteo in cui sfilano enormi pupazzi gonfiabili con sembianze dei personaggi di cartoni animati e fumetti. Quest’anno il personaggio mascotte è Shrek. I grandi magazzini Macy’s, in questo periodo addirittura esagerano con vetrine sonore e animate.

Facciamo ritorno in albergo ma prima ci fermiamo a mangiare ad una trattoria Pizzeria nella stessa strade del nostro hotel, che diventerà in seguito il nostro ristorantino della sera.

25 novembre 2007, domenica Iniziamo la scoperta di questa città. Abbiamo acquistato, per le ore 12.30, i biglietti per il giro in battello intorno all’isola di Manhattan. Il bello di New York e’ che urbanisticamente e’ fatta come una rete, strade diritte che si incrociano con altrettante strade diritte, il che facilita il turista.

Ci incamminiamo con calma verso la 42nd st. Prendiamo la 5° avenue. Questa strada, lunga 17 Km è la più affollata di New York, si vedono una successione impressionante di grattacieli, in prevalenze tutti uffici e banche. Per strada negli edifici pubblici c’è una o più bandiere degli Stati Uniti e se c’è una sola bandiera, questa è enorme. Le bandiere sono curatissime e splendenti. Quasi ovunque ad ogni incrocio c’è qualcuno che vende da mangiare e c’è un insopportabile odore di cibo persistente nell’aria, al quale ci si abitua. Anche la polizia non manca per vigilare. Passiamo davanti alla NY Public Library, la biblioteca comunale di New York. È una delle più importanti biblioteche degli Stati Uniti con circa 8,5 milioni di libri. Il NY Public Library da ricordare nel film “The day after tomorrow “ – L’alba del giorno dopo, dove NY era ricoperta di ghiaccio. All’incrocio tra Broadway e la Seventh Avenue TIMES SQUARE la famosa, luminosa e caotica piazza di New York illuminata perennemente da schermi giganteschi e tabelloni pubblicitari.

A Times Square le facciate degli edifici scompaiono dietro questi schermi grandissimi che proiettano immagini pubblicitarie a ciclo continuo. È un’esplosione di colori a cui manca il sonoro. A Times Square c’è la Virgin, gli studi di MTV, l’Hard Rock Cafè e poi il coloratissimo e golosissimo negozio della M&M’s.

Proseguiamo fino alla 42nd st. Dirigendoci verso il molo sull’Hudson River per imbarcarci sul battello.

Navigando sul Fiume Hudson , costeggiamo la punta più meridionale di Manhattan, Downtown, (il sud dell’isola), il centro del commercio e della finanza, con i suoi grattacieli che specchiano nell’acqua. Inevitabile pensare a quanto doveva essere bello, quando vi sorgevano le Torri Gemelle, le Twin Towers.

Presto si raggiunge il simbolo di NY, la Statua della Libertà. Bellissima, imponente. Di lì a poco ecco pronte nuove emozioni: il Ponte di Brooklyn ed il Ponte di Manhattan, molto vicini l’uno all’altro.

La risalita poi dell’East River (più stretto e quindi a ridosso degli antistanti quartieri del Queens e Bronx restituisce un’immagine quieta e tranquilla, con le rive bordate dagli immancabili viali alberati e su fino alla parte più superiore dell’isola, dopo circa tre ore, il battello fa ritorno al molo di partenza. Percorriamo la 42st fino alla Seventh avenue per dirigerci a COLUMBUS CIRCLE.

Questa piazza, dalla particolare pianta circolare, si trova all’angolo sud-ovest di Central Park. Qui il monumento che la città ha dedicato a Cristoforo Colombo nel 1892, in occasione del quattrocentesimo anniversario della scoperta dell’America.

Ci spostiamo verso la 5^ Avenue fino ad arrivare in una Piazza la Gran Army Plaza, davanti all’ entrata sud-est di Central Park. In questa piazza c’è uno stupendo grattacielo in cemento e vetro che ospita un Grande Negozio di Giocattoli F.A.O. SCHWARZ il regno dei bambini, (ma anche degli adulti). E’ un negozio enorme, due piani di giocattoli, dove vendono peluches di dimensioni gigantesche (dicono sia il più grande del mondo! Io credo non sia questo ma il “Toys”, in Times Square).

Usciti dal F.A.O. SCHWARZ ci dirigiamo al più prestigioso negozio di computer: l’Apple Store, un cubo di cristallo di 10 metri d’altezza meta per tutti gli amanti del mondo Apple ma anche attrattiva per i tanti curiosi che passano da quelle parti. Scendiamo giù e troviamo una grande sala dove ci sono un’infinità di persone di tutte le età di fronte a computer, iPod e portatili. Il negozio resta aperto 7 giorni la settimana per 24 ore al giorno.

26 novembre 2007, lunedì Destinazione Brooklyn bridge (ponte di Brooklyn). Purtroppo le previsioni del tempo (che avevamo visto ieri in tv) hanno indovinato in pieno è nuvoloso e pioviggina.

Il Ponte di Brooklyn è probabilmente uno dei ponti più belli al mondo, una struttura gotica imponente quanto affascinante, che unisce Manhattan e Brooklyn, scavalcando l’East River. Prendiamo la metropolitana. La metropolitana di New York è una delle più vecchie al mondo. È il mezzo più veloce per gli spostamenti in città e copre quattro dei cinque distretti della città (Manhattan, Queens, Brooklyn, Bronx). Il servizio è operativo per 24 ore al giorno, con alcune limitazioni nelle ore notturne.

È molto semplice: guardare la direzione: DOWNTOWN (verso sud,) o UPDOWN (verso nord, verso Harlem – Bronx). L’ingresso delle metro è quasi sempre contraddistinto da alcuni lampioni di colore rosso o verde. Il verde indica che la stazione è aperta 24 ore su 24, mentre il rosso indica la temporanea chiusura. Per viaggiare sulla metropolitana, devi acquistare la Metrocard alle “Metrocard Vending Machines”. Le Vending Machines sono semplicissime da usare, per entrare nel menu basta sfiorare lo schermo e, cosa strana, ci sono le istruzioni anche in italiano! Noi abbiamo comperato la Unlimited Ride MetroCard: giornaliera, con questa Metrocard puoi fare tutti i viaggi che vuoi, al costo di $ 7.

Pulitissima anche se è una struttura vecchia ed è incredibile, nemmeno una scritta sulle pareti. Siamo scesi alla prima fermata di Brooklyn bridge. Il Ponte di Brooklyn. Magnifico!!!! Un posto davvero romantico. E’ una fittissima ragnatela di cavi. È sorretto da due grossi piloni in granito con doppia arcata neogotica. Il ponte è lungo più di 1 km e largo 26 m. La passeggiata pedonale è all’ultimo livello del ponte, sotto la carreggiata sulla quale scorrono le auto. E’ uno dei panorami più belli, offre la possibilità di una magnifico colpo d’occhio sullo skyline di Manhattan e del vicino Manhattan Bridge. Incontriamo alcuni turisti ma anche joggers e ciclisti: questi ultimi hanno la corsia di destra mentre i pedoni devono tenere la sinistra. Attraversiamo il ponte e una viale pedonale ci porta direttamente nella pace di City Hall Park la sede del Sindaco, Michael Bloomberg, cioè il Municipio, circondato da un parco. Sulle sue scale si svolgono molte manifestazioni. Arriviamo al Ground Zero il luogo dove sorgevano le torri gemelle del World Trade Center, adesso c’è un enorme spazio vuoto, tutto transennato e parzialmente nascosto da delle coperture, all’interno molti operai al lavoro, ruspe, macchine scavatrici. Viene da guardare il cielo sopra quella zona transennata e nella mente le immagini viste in televisione milioni di volte. Il progetto prevede il nuovo grattacielo il FREEDOM TOWER, un grattacielo dall’altezza simbolica di 1776 piedi (541 mt.) numero che corrisponde all’anno della dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti.

Si prosegue fino alla una delle chiese più antiche di New York, la Trinity Churh, ricostruita per ben tre volte.

Di fronte alle Trinity Church una piccola via, la famosa Wall Street, distretto finanziario di New York che ospita la prima sede permanente della Borsa di New York (la New York Stock Exchange o NYSE). La percorriamo fino a giungere a Broad St.. Alla nostra sinistra il Federal Hall, con la statua in bronzo di George Washington posta in cima alla scalinata d’ingresso. In questo stabile si tenne la prima riunione del congresso americano nel 1789 e Washington pronunciò il primo giuramento come primo presidente degli Stati Uniti. Girando a destra su Broad St., a poche decine di metri dall’incrocio c’è la New York Stock Exchange, la famosa borsa di New York. Percorriamo Broad St. Fino a Beaver St., giriamo a destra e siamo sulla Broadway a Bowling Green, una piazza con un piccolo parco (è stato il primo della città di New York) ed ecco il famoso toro CHARGING BULL, che indica l’entrata al Financial District. È una tra le più celebri statue di New York, dell’artista italiano Arturo Di Modica, creata dopo la crisi del 19/10/1987 (black monday), oggi simbolo del capitalismo e della finanza di Wall Street Risaliamo verso nord, non ci sono i grattacieli ma solo i piccoli edifici bassi della vecchia città, con le scale di ferro esterne. Queste zone sono caratterizzate dalle persone che ci vivono: i cinesi a Chinatown e gli italiani nell’ormai piccola Little Italy. A Chinatown Il numero di orientali che vivono in questo quartiere è alto. La zona è in continua espansione ed è avvolto da un’atmosfera orientale con pubblicità e cartelli con ideogrammi cinesi. Camminando per le strade affollate si nota subito l’attività frenetica e caotica che lo caratterizza. Inghiottita da Chinatown, sulla Mulberry St., Little Italy dove, alla fine del secolo scorso, si stabilì la maggior parte degli immigrati italiani. Attualmente la zona, pur con dimensioni ridotte ha sempre un forte richiamo turistico. La sua maggiore attrazione è l’arte culinaria italiana: ristoranti e caffè.

Metropolitana direzione UPDOWN scendiamo nelle vicinanze del Grand Central Station costruita nel mezzo di Park Avenue sembra tutto tranne una stazione.

La stazione ha 47 binari divisi su due livelli. L’ingresso principale si trova su 42nd St. La facciata è dominata da un grande orologio. I lavori di restauro di qualche anno fa hanno ridato l’antico splendore con i bellissimi marmi luccicanti. All’interno la scalinata di marmo e i lampadari retrò e lo splendido soffitto in cui sono rappresentate le costellazioni illuminate. Nel Grand Central, oltre al essere un insieme di stazioni di treni e metropolitana, si trova anche un piccolo centro commerciale con negozi, librerie e anche una esposizione con bancarelle con tema “il natale” e di locali dove pranzare o cenare. E’ una stazione che sembra una città con negozi e spazi immensi. Abbiano voluto provare un particolare pane intrecciato, non ricordo come si chiama, forse brezel o pretzel, con granelli di sale che avevamo visto lungo le strade dagli ambulanti, non è cattivo ma ci aspettavamo avesse un gusto diverso o meglio che avesse un gusto!.

Usciti dalla stazione il Chrysler Building, il famosissimo grattacielo, che svetta fra i palazzi circostanti.

Ci dirigiamo sulla 5^ Avenue e andiamo al Rockfeller Center, l’enorme complesso che ospita 19 grattacieli. Al centro si trova la Plaza, la grande piazza che in questo periodo è trasformata in una pista di pattinaggio e dove viene accesso il famosissimo albero di Natale. Questa strada è considerata il paradiso dello shopping con negozi dei più grandi stilisti del mondo, italiani in particolare, filo conduttore di tutti questi negozi è la grande eleganza. In questa strada sorge anche Tiffany, la grande gioielleria newyorkese conosciuta in tutto il mondo, le sue vetrine sono delle opere d’arte.

Oggi abbiamo visto tante cose e camminato tantissimo, quindi torniamo verso il nostro Hotel che dista da qui 12 isolati (circa 1 Km), domani mattina la sveglia sarà alle ore 04.00 A.M. Per le Cascate del Niagara.

27 novembre 2007, martedi Ci siamo svegliati presto per partire alla volta di Buffalo destinazione “Cascate del Niagara”.

Partenza dal nostro hotel per l’aeroporto JFK alle 4:45, siamo giunti in aeroporto circa un’ora dopo.

Sbrigate molto velocemente le formalità di imbarco (le difficoltà si incontrano solo all’ingresso negli States, per i voli interni risulta tutto molto più semplice e rapido…) abbiamo atteso il nostro volo Jet Blue Airways che è decollato puntualmente alle 06:40 per atterrare a Buffalo alle 08:10.

All’arrivo l’incontro con la guida parlante italiano.

Viaggio in autobus dall’aeroporto di Buffalo alle Cascate del Niagara. Malgrado il tempo coperto arrivare alle Niagara è sempre emozionante. Da lontano si scorge la nube d’acqua che le cascate canadesi generano.

Le Cascate del Niagara (Niagara Falls in inglese) hanno due versanti: quello statunitense e quello canadese. I due stati (U.S.A. E Canada) sono collegati da un ponte, che ne segna anche il confine.

Le cascate sono 2: la più piccola (si fa per dire) è in territorio americano, la più grande, a ferro di cavallo, in Canada. Le Cascate del Niagara sono salti d’acqua che si formano grazie al fiume omonimo (il Niagara), che collega ed unisce due fra i più grandi laghi del Nord America: il Lago Erie e il Lago Ontario. Sono caratterizzate da una portata d’acqua impressionante (milioni di litri al secondo), sono alte poco più di cinquantacinque metri e, per le grandi dimensioni che hanno, sono principalmente divise in tre gruppi di più cascate unite fra loro. La prima cascata (“Bridal Veil Falls”, chiamata ” velo nuziale della sposa” per la sua forma) scende direttamente dal lato statunitense ed è la più modesta; le altre due “Horseshoe Falls” o “Canadian Falls” e “American Falls”, decisamente più grandi. La Canadian Falls, chiamata anche a ferro di cavallo, scende sia dal lato degli U.S.A, che dal lato del Canada. La cascata a ferro di cavallo è la più enorme ed è infatti soprannominata “Big One” dai locali.

Arriviamo in Canada attraversando il ponte che collega gli Stati Uniti con il Canada per visitare il lato più interessante delle cascate.

E’ inutile dire che queste cascate hanno impatto scenografico davvero unico, una bellezza straordinaria e che vederle dal vivo è qualcosa di stupendo.

Sotto alle cascate più grandi (Horseshoe Falls e American Falls) si crea una costante nube d’acqua, che rende ancor più l’idea della loro potenza. Le cascate sono rumorose, imponenti, semplicemente stupende e il bello è che si possono osservare veramente da vicino.

Noi abbiamo goduto il panorama delle cascate del Niagara a pranzo nel ristorante panoramico, lo Sheraton Fallsview Hotel.

La nostra giornata alle cascate è finita, torniamo in pullman all’aeroporto. Il tempo è nettamente peggiorato fa freddo 0° e nevischia tanto che il nostro aereo è partito con 1 ora di ritardo.

28 novembre 2007, mercoledì Tour della città più Statua della Libertà Partenza dal nostro hotel alle ore 08.30.

Il tour della città ha approfondito alcune curiosità ma gran parte dei luoghi gli avevamo gia visti. Il traffico è intenso sulla Broadway. A New York non esiste il silenzio. In qualsiasi momento del giorno e della notte ci sono sirene che strillano, “è la città che non dorme mai”.

Times Square, in questa piazza ogni anno il 31 dicembre diventa la più celebre di New York dove vengono trasmesse le immagini in tutto il mondo del conto alla rovescia e i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno. Columbus Circle, il Dakota Building, un indirizzo famoso che ha sedotto numerose star americane, il Dakota Building fu il primo complesso newyorkese di appartamenti di lusso, dall’8 dicembre 1980 il palazzo è diventato tristemente celebre: quel giorno il cantante John Lennon fu assassinato davanti all’ingresso e a Central Park c’è un posto particolare da vedere Strawberry Fields. Si tratta di un giardino sistemato su una collinetta. Ci si arriva seguendo una stradina che porta ad una piccola piazzetta circondata da panchine di legno e al centro di questa, sull’asfalto, c’è un bellissimo mosaico dove al centro c’è scritto “Immagine”. Questo giardino è stato voluto da Yoko Ono in memoria di John Lennon.

Proseguiamo per il leggendario quartiere di Harem, con le famose palazzine a schiera e scendiamo lungo la 5th Ave, passiamo davanti al Metropolitan Museum of Art uno dei musei più vasti del mondo che spazia dall’antichità fino ai giorni nostri. Rockefeller Central, St. Patrick’s Cathedral, N.Y. Pubblic Library, Empire State Building. Nel punto in cui la Broadway e la Fifth Avenue si incrociano sorge il Flatiron Building un edificio bellissimo quanto strano e insolito che aprì l’era dei grattacieli newyorkesi. Ha la forma triangolare detta “a ferro da stiro”, allungata ad angolo acuto. Fino al 1909 è stato il più alto edificio al mondo (91m). Madison Square Park, Soho, Chinatown, Little Italy, City Hall, Ground Zero e Word Trade Center, Wall Street, Bowling Green e Battery Park.

A Battery Park, si prende il traghetto per la Statua della Libertà. Sulle sponde del parco si inizia ad intravedersi la sua figura. Passato il primo controllo di sicurezza, saliamo sul battello e partiamo per l’isola che ospita la Statua della Libertà, simbolo della città che s’innalza sull’isolotto di Bedloe’s (ribattezzato Liberty Island) sull’Hudson River. L’imbarcazione impiega un quarto d’ora per giungervi. La statua è alta 46 m, larga poco più di 10; raffigura una donna che indossa una corona i cui raggi rappresentano i sette mari ed i continenti. Con la mano destra regge la torcia che simboleggia la libertà, con la mano sinistra una grande tavola in pietra su cui è incisa la data del 4 luglio 1776, giorno in cui fu fissata la “Dichiarazione di Indipendenza” degli Stati Uniti. La donna calpesta delle catene, simbolo della tirannia. Fu regalata dai francesi agli americani nel 1886, per celebrare l’alleanza fra i due paesi e inaugurata nel 1886 con una grandiosa celebrazione. Da allora è uno dei simboli più amati di New York e dell’intero pianeta; dall’isola si vede l’intero skyline della Grande Mela. Tornando verso Battery Park, il traghetto fa tappa nella vicina Ellis Island, dove si può visitare il museo sull’immigrazione (Immigration Museum), cosa che non abbiamo fatto.

A Battery Park abbiamo visto dei simpatici scoiattoli. Proseguiamo verso nord direzione Gran Zero e di fronte al World Trade Center prendiamo un taxi per l’Empire State Building, il traffico è intenso e quando arriviamo il sole ormai è calato. Scendiamo alla 5th Avenue all’incrocio con la 34th st. . Non si può venire a NY ed evitare la salita su quello che è ora il più alto grattacielo della città.

Fu costruito in soli 410 giorni. È alto 381 metri per 102 piani ma, considerando la punta del pennone, l’ antenna delle 3 stazioni televisive e 15 radio si raggiungono i 443 metri. Dal 1976 gli ultimi 30 piani dell’edificio vengono illuminati con i colori della stagione o delle feste in corso. Per la maggior parte dell’anno le luci sono bianche. Per le festività e gli eventi speciali, i colori cambiano a seconda dell’occasione: luci rosse-bianche-blu per il 4 luglio, Festa dell’Indipendenza; rosso, verde e bianco per Natale; e così via. Per diverse settimane, durante la primavera e l’autunno, le luci sono spente per proteggere gli uccelli migratori.

Ci aspettavamo, per sentito dire, code chilometriche, invece entriamo subito alla zona controlli, abbastanza rapidi e ci rechiamo agli ascensori.

Il primo ascensore porta in breve tempo (circa 40 secondi) all’82° piano poi si prende un altro e si sale all’86° all’Osservatorio, in questo piano ti fanno la foto con il fotomontaggio che alla fine puoi acquistare ed il negozio di souvenir, usciamo fuori: c’è New York in tutta la sua estensione, si vede tutta Manhattan che si illumina pian paino e lo spettacolo è veramente meraviglioso, siamo a più di 300 m d’altezza però si spazia con lo sguardo a 360° e si riconoscono tanti posti da noi visitati. Riconosciamo il famoso Chysler Building splendente con la sua guglia in acciaio. È stupendo, le luci di New York viste in un sacco di cartoline, di poster e vedersele adesso proprio lì sotto di noi, è un ricordo che ci rimarrà dentro per sempre. Scendiamo ed entriamo in un Mc Donald, in onore di Alessio (nostro figlio) che oggi è entrato a lavoro proprio in questa catena, a Livorno, per uno spuntino a base di Cheeseburger patatine e coca cola. 29 novembre 2007, giovedì Percorrendo la 5th Av. Destinazione Central Park. Arriviamo alla maestosa St. Patrick Cathedral, una delle chiese più belle. Fa quasi impressione vedere una chiesa in quello stile in mezzo a tutti i palazzi! La cattedrale, in stile gotico, è la più grande di fede cattolica degli Stati Uniti, ha molte vetrate dalle tonalità blu. Sopra l’entrata della cattedrale erge il grandioso organo con più di 7.000 canne e alle sue spalle un gigantesco rosone. Davanti a St. Patrick Cathedral, dall’altro lato della strada, c’è il mitico Rockefeller Center. Il Rockefeller Center è una città nella città, con lo sbocco principale sulla Fifth Ave., ma anche con edifici che si affacciano sulla Sixth Ave., sulla 48th St. E sulla 51th St.; la statua di Atlas all’ingresso del Rockefeller Center.

Appena prima di Central Park i palazzi e i grattacieli diventano quasi tutti negozi di alta moda e grandi firme, come ad esempio “Gucci”, “Tiffany”, “Bulgari”, ecc… A questo punto ci siamo trovati in Gran Army Plaza, davanti alle entrate sud di Central Park.

Central Park è delimitato a nord dalla 110th Street che prende il nome di Central Park North, a sud dalla 59th Street, a ovest dalla 8 Avenue (Central Park West) e a est dalla 5 Avenue (Central Park East). Questo grande polmone verde è lungo 4,0 km ed è largo 800 metri.. Central Park è stupendo: regala una vista magnifica, sembra di essere lontano dal coas, dai grattacieli, eppure sono tutti lì. È piacevole il silenzio: non si sente neppure il traffico della 5th Avenue. Le strade all’interno di Central Park sono percorse da taxi. C’e chi passeggia da solo, in compagnia o con i cani. Central Park è una bellissima oasi di verde immensa nel bel mezzo dei grattacieli di Mahattan. Passeggiando incontriamo gli habitué del parco: tanti scoiattoli che si avvicinano parecchio in cerca di cibo. Le carrozze coi cavalli per passeggiate, sulle piste ciclabili persone in bicicletta o coi pattini, mentre altri si dedicano allo jogging.

La nostra meta è la TERRAZZA E LA FONTANA DI BETHESDA, immortalate da tantissimi film. Tutto attorno a questa bella area del parco c’e’ un laghetto, e se vuoi puoi noleggiare una barca E’ la fontana pubblica, più antica della città, fa parte del progetto originario del parco. La parte centrale della fontana è la statua “Angel of the waters” (angelo delle acque). L’angelo biblico che la domina veglia su chi è venuto qui a passeggiare, godendosi la calma di questa oasi di verde.

Intorno alla fontana si possono ammirare le terrazze con le scalinate che sono considerate uno dei luoghi più tranquilli del parco. Un aspetto particolarmente affascinante del Central Park è il variare dei suoi colori e delle tinte in seguito al cambio della vegetazione nelle varie stagioni. A ottobre e novembre, le foglie degli alberi diventano gialle e rosse.

Usciamo all’82thE della Fifth Avenue giriamo a destra e ci troviamo al Metropolitan Museum (ma non entriamo ci vuole una giornata per visitarlo). Il Metropolitan contiene opere provenienti da tutti i continenti ed i periodi storici cui esse si riferiscono datano dalla preistoria ai giorni nostri.

Dedichiamo il nostro ultimo pomeriggio alla 5 Avenue a far shopping. Far shopping a NY non vuol dire solo girare per acquistare ma anche per ammirare i negozi.

Tutte le vetrine dei negozi sono addobbate e animate con i personaggi tipici delle festività natalizie.

Al Rockefeller Center, come tradizione, c’è il grande albero di Natale che è stato acceso dal sindaco di New York, ieri sera e che torneremo a fotografare la sera. La percorriamo in lungo in largo ed entriamo nel negozio della Disney…, Magnifico… un atmosfera da favola, al Nike Town, cinque piani tutto Nike! Andiamo in Times Square, è tardo pomeriggio ed è ancora più spettacolare con le sue luci! Abbiamo girato per i vari negozi, tra cui il coloratissimo M&M’s Store, le famose pillole di cioccolata in vari gusti, riconoscibile dalle sue sempre illuminate insegne, al Toy’s ‘r’ us, 5 piani di meravigliosi giocattoli, Supermen, il dinosauro di Jurassic Park alto circa 7 metri e soprattutto nell’immensa hall una ruota panoramica.

Sulla piazza c’è la Virgin, la sede del Nasdaq, gli studi di MTV l’Hard Rock Cafè e poi il ristorante Bubba Gump specializzato nella cucina di scampi ed ambientato a tema sul film Forrest Gump, all’entrata del locale c’è pure il completo di Forrest,!! Times Square sembra veramente un videogioco, rimani per alcuni minuti con la testa che guarda all’insù’ per vedere tutti quei grandi video. Puoi vedere le previsioni meteo o leggere gli andamenti della borsa a caratteri cubitali. È sera ma sembra di essere di giorno per quanta gente si può incontrare per strada… e pensare che Times Square un tempo era frequentata da prostitute e spacciatori mentre adesso le persone passeggiano tranquillamente sotto le luci dei neon. Times Square si incrocia con la Broadway, strada di New York lunga 27 Km che taglia l’isola di Manhattan da nord a sud. Qui sono situati quasi tutti i più importanti teatri della città, forse è la strada che ha la più grande quantità di teatri al mondo, di palcoscenici e di famose scuole di recitazione e di centri di produzione.

I teatri di Broadway, hanno un gran numero di neon animati e insegne luminose e, come Times Square, è uno dei luoghi più interessanti di New York.

Radio City è il teatro più famoso in America. Qui il tradizionale appuntamento del Natale newyorkese il Radio City Music Spectacular, che quest’anno celebra il 75 anniversario e propone spettacoli e concerti a tema natalizio dal 22 novembre al 28 dicembre. Questo teatro è inoltre usato per una serie di concerti ed eventi di vario genere.

Cena al ristorantino “Cafè Rustico II” e via verso il Rockefeller Center a fotografare l’albero di Natale. L’albero rappresenta uno degli elementi centrali delle celebrazioni natalizie statunitensi e quest’anno è stato illuminato da 30.000 luci LED invece delle solite lampadine, per ridurre il consumo di energia. La cerimonia di accensione è avvenuta ieri, 28 novembre, l’albero rimarrà illuminato ogni giorno fino alla prima settimana di gennaio.

30 novembre 2007, venerdì A mezzogiorno dobbiamo lasciare libere le stanze e fare il check-out. Prenotiamo per le ore 4.00 PM il Supershuttle: una specie di taxi collettivo per andare al JFK. Per prima cosa andiamo all’Ufficio Postale Centrale “General Post Office”, sulla 7th Ave., in direzione sud, 23rd St, praticamente non lontano dal nostro hotel, dobbiamo imbucare alcune cartoline. L’Ufficio Postale si trova di fronte al Madison Square Garden (dove giocano le famose partite di basket ) ed è aperto 24 ore su 24!. Esternamente il palazzo è notevole, anche nelle dimensioni, occupa ben due isolati, un’enorme scalinata conduce all’ingresso ornato da 20 colonne corinzie. In pochi minuti abbiamo già fatto tutto. Ultime spese, ultima passeggiata sulla 5^ Avenue e torniamo in albergo a recuperare le nostre valigie ed e’ proprio finita, ci sediamo nella hall in attesa del taxi che ci porterà al JFK.

Puntualmente il taxi arriva, è una bellissima giornata e un po’ a malincuore lasciamo questa città dal traffico intenso e dai rumori dei clacson e sirene della polizia.

Dopo un ora arriviamo all’aeroporto, entriamo nel terminal della Delta ed abbiamo subito fatto il check- in (ce la siamo sbrigati in un attimo, ci hanno fatto molto più controlli a Pisa!). Il nostro volo e’ partito in orario ore 08.20 P.M. E atterrato alle 11.20 (circa un’ora prima del previsto) a Pisa.

Che dire di New York, è un sogno, una bellissima città dai mille volti e che l’atmosfera natalizia è unica!!! Che i newyorkesi sono molto cordiali e disponibili con i turisti, gentili, simpatici, educati e altruisti! Se vi trovate per strada alle prese con una cartina non vi preoccupate: ecco in arrivo un newyorkese che vi offre spontaneamente un aiuto! Noi non abbiamo mai avuto paura. Cos’altro aggiungere della Grande Mela…… siamo contenti per tutto quello che abbiamo visto e vissuto e’ stata la realizzazione di un sogno e’ stato tutto magnifico un viaggio indimenticabile.

Letizia F.



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