Miami toccata e fuga

Abbiamo trascorso 4 giorni a Miami, al termine di una lunga vacanza in Messico. Ci eravamo giá stati nel 2005 ma non avevamo avuto fortuna con il clima, e cosí abbiamo pensato di tentare di nuovo…stavolta la fortuna ci ha sorriso, e abbiamo potuto goderci le spiagge di Miami Beach. 08/01/2008 Oaxaca – Miami Partiamo da Oaxaca alle 8:00...
Scritto da: babisa
miami toccata e fuga
Partenza il: 08/01/2008
Ritorno il: 12/01/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Abbiamo trascorso 4 giorni a Miami, al termine di una lunga vacanza in Messico.

Ci eravamo giá stati nel 2005 ma non avevamo avuto fortuna con il clima, e cosí abbiamo pensato di tentare di nuovo…Stavolta la fortuna ci ha sorriso, e abbiamo potuto goderci le spiagge di Miami Beach.

08/01/2008 Oaxaca – Miami Partiamo da Oaxaca alle 8:00 del mastino: faremo scalo a Mexico city, e atterreremo a Miami verso le 5 di pomeriggio. Alle 6:40 siamo in aeroporto, al check-in c’è giá una lunga e disordinata coda di persone in attesa dell’imbarco. Dopo 20 giorni di Messico ci siamo abituati, ma non nascondo che l’idea di trovarmi a breve in un paese dove la fila è una fila e non una mandria di gente che sgomita e dove tutto si svolge in modo ordinato e puntuale mi rallegra non poco… Di fronte a noi c’ è un gruppo di ottuagenari in gita che tornano a casa, in Israele, che mettono su ogni valigia un cartellino per indicare che i bagagli dovranno essere trasferiti direttamente sull’aereo per la destinazione finale. Buona idea. Al momento del check-in ho uno strano presentimento, ma lo ignoro… Il volo procede bene, finché atterrati a Miami e espletate le formalitá doganali, restiamo ad aspettare inutilmente i nostri bagagli davanti al nastro. Come se non bastasse, il Radisson Hotel di Bayside, dove avremmo dovuto soggiornare, non ha confermato la prenotazione, quindi ci troviamo in aereoporto, senza bagagli e senza un indirizzo dove spedirli quando verranno ritrovati… Però abbiamo una carta di credito e questo basta per non perdersi d’animo. Spieghiamo a fatica tutta la situazione all’addetta al banco bagagli smarriti che parla con un forte accento Cajun (crediamo sia di New Orleans) ed è davvero difficile capirla. Comunque ci dá un numero di telefono da chiamare per sapere se le nostre valige sono state ritrovate e dove comunicare l’indirizzo del nostro albergo. Quindi andiamo a noleggiare un’auto alla Hertz, e andiamo a Miami Beach alla ricerca di un albergo. La scelta cade sul St. Augustine (520 € per 4 notti), a 15 minuti di cammino dall’ Art Decó district, in posizione tranquilla e molto bello, le stanze sono tutte nuove e con dei bagni meravigliosi (la doccia è grande almeno un metro e mezzo per due, con getto di vapore che la trasforma in sauna/bagno turco!). Andiamo in una vicina pharmacy a comprare spazzolino, dentifricio e quello che ci serve per questa prima notte, e andiamo subito a cercare un posto per cenare a Miami Downtown. Non troviamo il ristorante che cercavamo, torniamo a Miami Beach e andiamo al Texas De Brazil per mangiare un Rodizio (150 US$).

9/01/2008 Approfittiamo del fatto che abbiamo una macchina per dedicarci allo shopping: in 40 minuti raggiungiamo Fort Lauderdale dove si trova il SawGrass Mall, un outlet cosí grande che per passare da un padiglione all’altro bisogna prendere la macchina…Ha le dimensioni di un paesino, solo che ci si trovano solo negozi e ristoranti fast food.

Passiamo tutta la giornata qui, camminando per chilometri e comprando un po’ di tutto, anche se i prezzi sono piú alti rispetto a come ce li ricordavamo. Torniamo a Miami verso le 18:00, depositiamo i nostri acquisti e usciamo per cena. La scelta cade sul Medi in Ocean Drive, dove mangiamo granchio e aragosta a un prezzo non proprio modico…Ma ci siamo rassegnati al fatto che la vacanzina a Miami sará molto costosa, quindi pensiamo solo a goderci questo 4 giorni.

10/01/2008 Stiamo in spiaggia fino alle 16:00 circa, poi si annuvola e quindi rientriamo. Oggi dobbiamo restituire la macchina all’autonoleggio dell’aereoporto, prima peró approfittiamo per fare un giro per Downtown e Little Havana, dove ci fermiamo per comprare dei sigari in un negozio specializzato. Giriamo in macchina per Little Havana, anche se è pieno giorno il quartiere non è molto invitante. Sono solo case basse con le sbarre alle finestre, e non c’è quasi nessuno in giro. Torniamo all’aereoporto a consegnare la macchina, poi prendiamo un taxi per tornare in centro. La nostra idea era di farci portare tra la 2nd Ave e 11th Str., in un punto da cui potevamo prendere il metrorail e vedere Miami dall’alto, come consigliato dalla Lonley Planet, ma la nostra tassista sembra molto perplessa quando le diamo l’indirizzo al quale vogliamo essere accompagnati, e solo dopo un po’ e con molta fatica perché parla con un forte accento strascicato, riusciamo a capire che quella è la zona dei club che è sicura di notte quando questi sono aperti ed è pieno di polizia che pattuglia l’area, ma adesso ci sono homeless e spacciatori e lei non garantisce che ne usciremo sani e salvi (!). Ci lasciamo convicere, e il taxi ci scarica a Bayside. Facciamo un giretto per il centro commerciale, poi rientriamo a Miami Beach con l’autobus di linea e andiamo a cena al Sushi Samba, ristorante fusion con cucina giapponese, brasiliana e peruviana, strano ma molto buono (80$ per 2 piatti e un dolce, piú uno spuntino che una cena viste le piccole porzioni).

11/01/2008 Giornata di relax in spiaggia, il sole splende e il mare è bellissimo…Oggi è l’ultimo giorno, so giá che la spiaggia mi mancherá… Mentre io mi crogiolo al sole, Gianapolo trascorre la mattinata facendo un safari fotografico fra locali che vendono hamburger formato gigante e studi di tatuatori – è qui che si trova il famoso Miami Ink!.

Ceniamo da Baires Grill (ristorante non consigliato!), dove ci viene servita una bistecca da 500 gr dei quali circa un terzo sono di grasso immangiabile: inutile protestare con la cameriera, che stizzita si giustifica dicendo che tutte le rib-eye prevedono una parte grassa, come se non avessimo mai visto una bistecca… Comunque finiamo la cena e ce ne andiamo, decurtando per la prima volta la mancia minima già inserita nel conto, scrivendo sullo scontrino il perchè (la maleducazione della cameriera, non la scarsa qualitá del cibo).

12/01/2008 Giorno di partenza! impieghiamo tutta la mattinata a fare le valige, facciamo un ultimo giretto per MB e pranziamo al Jerry’s Famous Deli, che non merita assolutamente.

Alle 15:00 ci imbarchiamo. Tutto procede bene, e alle 11:00 del giorno dopo atterriamo a Venezia, con 1 valigia in piú, centinaia di foto fatte, abbronzatura caraibica e tanti nuovi ricordi! NOTA : la situazione prezzi a Miami Beach è totalmente cambiata rispetto a tre anni fa quando ci siamo stati l’ultima volta. E’ tutto aumentato, i pasti anche triplicati, ad esempio, mentre nel 2005 si riusciva a cenare sulla Ocean Drive o sulla Lincoln con 40-50 US$, adesso siamo sui 150-200 US$ per una cena completa. Il posto dove abbiamo speso di meno è stato il Sushi Samba sulla Lincoln dove abbiamo speso 80 US$, ma più che di una cena si è trattato di uno spuntino. In più il 17% di mancia viene aggiunto automaticamente al conto, e c’è la possibilitá di aumentare la cifra se si vuole, ma non si viene ben visti se la si diminuisce. Per gli alberghi, al di sotto dei 100 US$, ci sono solo gli ostelli che sono quel che sono, e comunque e gli alberghi intorno ai 100US$ sono spesso al di sotto del limite della decenza. Per avere un albergo che non sia una topaia, bisogna prevedere una spesa di almeno 130 – 150 US$. Con tutto ció, Miami rimane una cittá incredibile, un vero e proprio melting pot di gente di tutti i tipi e di tutte le nazionalitá, un posto insomma dove, come ci ha detto il tassista (brasiliano) che ci ha portato all’aeroporto, é facile sentirti a tuo agio, da qualunque parte del mondo tu provenga.



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