Ny, amish county e new england

15 giorni negli USA, un mix di destinazioni note e meno note, per vedere i 1000 volti degli USA: New York, la Dutch County in Pennsylvania, le cascate del Niagara, Boston e il New England. Dal momento che si legge di tutto e di più su NY, Le cascate del Niagara e Boston, faremo solo brevi accenni ad alcune info utili per queste mete, mentre ci...
Scritto da: MARMUCCA
ny, amish county e new england
Partenza il: 18/08/2007
Ritorno il: 02/09/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
15 giorni negli USA, un mix di destinazioni note e meno note, per vedere i 1000 volti degli USA: New York, la Dutch County in Pennsylvania, le cascate del Niagara, Boston e il New England.

Dal momento che si legge di tutto e di più su NY, Le cascate del Niagara e Boston, faremo solo brevi accenni ad alcune info utili per queste mete, mentre ci soffermeremo di più sulle altre tappe del nostro viaggio negli USA, che è iniziato il18 agosto 2007 da NY e si è concluso il 1/9/07 a Boston, passando per Pennsylvania e New England.

Innanzitutto il viaggio è stato rigorosamente auto-organizzato, tutto grazie a internet e alla mitica Lonely Planet degli Stati Uniti Orientali.

Prima di partire abbiamo fatto uno studio accurato delle mete, leggendo i diari di viaggio di Turisti per Caso, poi siamo andati, grazie a “Google Immagini” a vedere di cosa parlavano gli altri internauti e alla fine abbiamo steso la bozza del viaggio.

Il volo aereo è stato prenotato a maggio con Expedia. Dal momento che viviamo in provincia di Varese abbiamo optato per la partenza dall’aeroporto di Lugano/Agno con volo Darwin Airlines, direzione Zurigo. Da lì breve transito e via alla volta di NY con volo American Airlines (puntuale). Al ritorno, volo Boston / Manchester, Manchester/Zurigo, Zurigo/Agno (2 scali velocissimi, neanche abbiamo fatto in tempo a sederci in sala d’aspetto) per abbassare i costi del volo (ad agosto i prezzi “scottano” e in più ripartivamo da un aeroporto diverso da quello di arrivo, cosa che fa salire il prezzo del biglietto). Così facendo, paghiamo – assicurazione di viaggio inclusa – € 1436, 84 in 2 (poco più di 700 € a testa). Ah, anche in questo caso volo puntuale.

Trascorse 2 notti a NY al Park Central NY Hotel (ottimo, sia per la posizione che per le camere) spendendo in totale € 343,18, andiamo a ritirare l’auto (prenotata dall’Italia) e partiamo alla volta della Pennsylvania per entrare in contatto con la Comunità Amish (usare i termini “entrare in contatto” e “Amish” nella stessa frase fino a 10/15 anni fa sarebbe stato impossibile, i tempi stanno cambiando anche per loro).

Peccato per il tempo terribile, diluvio universale per noi e alluvione nel vicino Ohio, il paesaggio è da film, tantissimo verde e fattorie, tipiche case di legno con veranda e sedia e dondolo, l’immancabile canestro (per noi, grandi tifosi di basket, una pacchia) e candele illuminate alle finestre (retaggio dell’epoca coloniale, ai tempi indicavano ai viandanti che la casa avrebbe dato loro ospitalità).

Dall’Italia avevamo provveduto con largo anticipo (a maggio) a prenotare un’esperienza davvero speciale tramite il sito www.Zerve.Com: si chiama Amish V.I.P. (Visit in Person), un’occasione unica, possibile solo 1 volta alla settimana (il lunedì) per far parte di un piccolo gruppo di persone (noi eravamo in 10, gli unici italiani, anzi, gli unici europei!!!) che che hanno potuto entrare in casa deli Amish e conversare amabilmente con loro per capire e conoscere il loro stile di vita e condividere pensieri e battute scherzose). Il Tour dura 3 ore, è faticoso perché la guida parla solo inglese, e pure tutti i partecipanti, e tenere l’attenzione alta per 3 ore, salendo e scendendo dal pulmino per girare tra fattorie, negozi dove si ricamano Quilt e abitazioni private, è veramente difficile.

E’ un’esperienza che consigliamo vivamente di fare. Attenzione a una cosa: il Tour termina alle 20 e il 95% dei ristoranti della Amish County CHIUDE alle 20!!!! Abbiamo girato come dei pazzi per trovare un locale aperto. Ah, altra annotazione: non ordinate birra perché tanto non la servono… Abbiamo pernottato in uno splendido Bed & Breakfast a Lancaster, PA, gestito da Tom e Sarah Murphy, 2 pensionati che hanno trascorso gli ultimi anni nel Sud Est Asiatico come volontari per aiutare i bambini in difficoltà e, una volta tornati a casa, hanno aperto l’attività di Innkeepers.Il B&B si chiama “Walnut Lawn”. Eravamo gli unici ospiti della struttura (un po’ perché era lunedì, un po’ perché il tempo era infame), e questo ci ha dato l’opportunità di trascorrere diverso tempo chiacchierando con loro di molte cose: Sarah ha origini abruzzesi ma sa poco dell’Italia, quindi ci ha tempestati di domande durante la lauta colazione che ci ha servito, preparata con le sue mani (pareva un banchetto di nozze, c’era di tutto, dal dolce al salato, dalla carne alla verdura, abbiamo divorato quasi tutto!!!). Loro sono rimasti un po’ sconvolti nello scoprire che la nostra colazione consiste in una tazza di The e 2 biscotti! Saremmo rimasti volentieri a Lancaster, ma il tempo non accennava a migliorare, così abbiamo deciso di proseguire per le cascate del Niagara. Da lì, dopo 2 giorni, abbiamo preso un volo interno con US Airways, prenotato via internet sul sito della Compagnia aerea, spendendo una stupidata: $95.80 in tutto per andare a Boston.

Boston è meravigliosa, ha superato ogni nostra aspettativa, e avrebbe meritato una visita più accurata. Abbiamo trascorso lì 2 notti, alloggiando all’Hotel Harborside Inn of Boston (spesi € 355.18 in tutto), una bella e originale struttura ricavata da un vecchio magazzino/granaio, ristrutturato con gusto, in una posizione perfetta per girare a piedi la città (vicinissimo al Quincy Market).

Da Boston è iniziata la seconda parte della vacanza, destinazione Maine.

Premessa doverosa: non è una meta per chi ha voglia di tirar tardi in locali rumorosi. E’ un luogo in cui regno la pace e la tranquillità, non per nulla il motto dello Stato è: MAINE, THE WAY LIFE SHOULD BE.

La prima tappa nel viaggio è stata Old York (transitando per il New Hampshire dove ci siamo imbattuti nel candidato alla casa Bianca Edwards, intento a raccogliere voti durante un comizio a tu per tu in mezzo alla gente), splendido villaggio di fronte all’oceano, dove abbiamo pernottato allo York Harbor Inn (che consigliamo) e dove abbiamo gustato la prima di una lunga serie di Lobsters (aragoste) veramente squisite presso il Lobster Cove di York Harbor (speso $ 65 in tutto, mancia inclusa).

Lungo la strada da Boston a York è imperdibile il faro di Cape Ann e commovente la visita di Gloucester, con il monumento in ricordo dei marinai dispersi in mare durante il lavoro nei secoli scorsi fino ad oggi…Un numero impressionante.

Da Old York ci siamo poi spostati a Boothbay Harbor, quella che noi riteniamo essere stata la tappa più bella del nostro viaggio, sotto tutti i punti di vista: pernottamento presso il Topside Inn, un bed & breakfast meraviglioso situato in cima a una piccola collina con vista sull’oceano (chiedete la camera Nr.4, vi lascerà a bocca aperta per il gusto con cui è arredata e la vista che si gode dalle finestre). Spesa totale (x 1 notte): $ 187.25 (e li vale tutti).

La colazione è inclusa e viene fatta al momento dai 2 proprietari: da provare! A Boothbay ci siamo imbarcati per andare a vedere le balene, siamo stati molto fortunati, abbiamo avuto l’opportunità di vederne davvero molte. Il tour costa un occhio della testa, ma quante volte nella vita capita di vedere da vicino un branco di balene??? A cena abbiamo mangiato (bene) al McSeagull’s, un ristorantino fronte porto che offre specialità, ovviamente, a base di aragosta o molluschi (a questo proposito, è assolutamente da mangiare il Clam Chowder, una zuppa di molluschi e , crediamo noi, crema di patate veramente squisita e delicata. Noi abbiamo speso in tutto $ 65.00, mancia inclusa.

Il giorno successivo abbiamo visitato, tra le altre cose, il faro di Pemaquid Point, davvero suggestivo e ben tenuto. Il paesaggio è mozzafiato. Alla sera abbiamo alloggiato al Whiteall Inn di Camden ($162.75 in tutto), un imponente albergo ricavato da una villa di 100 anni fa di proprietà, ai tempi, di una ricca signora.

I proprietari sono 2 squisiti coniugi. Lui, Gregory, è figlio di un italiano emigrato negli USA e costretto dalle circostanze a cambiare cognome. La sua accoglienza nei nostri confronti è stata ammirevoli. Di ritorno dalla cena in un ristorante da lui consigliato (Bayview Lobester, spesi $ 63.10), l’abbiamo trovato in veranda con la moglie, ci ha invitati ad accomodarci lì con loro, ci ha offerto the e biscotti e una fetta di crostata, e siamo stati fino a tardi a chiacchierare con lui dei nostri rispettivi Paesi.

Uno degli obiettivi del nostro viaggio era proprio quello di fuggire dalle mete prettamente turistiche (italianicamente parlando!!!) per poter entrare maggiormente in contatto con gli americani, per poter parlare con loro e confrontarci. Indubbiamente ci siamo riusciti! A Camden abbiamo noleggiato un Kayak e abbiamo fatto il giro della baia insieme a una guida e una coppia di simpatiche signore americane sulla cinquantina abbondante. Vedere la costa del Maine dall’oceano merita la fatica delle pagaiate! L’ultima tappa a nord del nostro viaggio è Bar Harbor e l’Acadia National park. Non ci ha entusiasmato granchè, forse perché oramai eravamo completamente appagati dalle tappe precedenti e i paesaggi parevano delle copie di quanto avevamo già visitato. Resta comunque un gran bel posto, ideale per chi ama fare trekking e stare a contatto con la natura.

Siamo quindi tornato a Boston, dove abbiamo visitato Harvard e il M.I.T. Per poi ripartire alla volta di casa.

Qui termina il nostro piccolo contributo alla comunità di Turisti per caso. La nostra intenzione era quella di dare informazioni mirate e concise della strutturazione del nostro viaggio, indicando luoghi e costi di una meta ancora (per fortuna) poco battuta dagli europei (Bar Harbor a parte).

Non abbiamo preso bidoni di alcun genere, in questo la preparazione del viaggio è fondamentale. Personalmente, noi studiamo parecchio le strutture in cui dormire, cercando foto su internet, commenti di altri turisti, ecc… e fino ad ora è stato un sistema che ha dato i suoi frutti.

La nostra vacanza è stato un mix di pianificazione e improvvisazione: non volevamo correre il rischio di girare a vuoto per ore alla ricerca di un hotel (molti sono pieni in agosto) e, sapendo che albergo cercare, il navigatore satellitare ci è stato di estremo aiuto! Abbiamo ottimizzato i tempi, così da poter avere diverse ore per fare ciò che più ci andava (dando spazio all’improvvisazione).

Sicuramente, per gli amanti delle vacanze tranquille, il Maine è l’ideale. Di giorno fa caldo, alla sera è buona cosa portarsi un maglioncino di cotone. Noi nel Maine abbiamo avuto una settimana di puro sole, cielo blu e temperature gradevolissime. In Pennsylvania invece, a causa delle piogge, faceva un freddo cane, pur essendo Agosto.

Quindi mettete in valigia un po’ di tutto, lo userete! Buon viaggio! Silvia e Matteo



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