New York, Los Angeles on the road

Un viaggio on the road. Il termine riassume nel migliore dei modi il nostro obbiettivo: il viaggio, un viaggio che si è consumato nel continente che più di tutti hanno valorizzato ed interpretato questo concetto. L'itinerario va da New York a Los Angeles, sviluppandosi lungo le strade descritte nella ricca letteratura dei racconti di viaggio,...
Scritto da: rhpositive
new york, los angeles on the road
Partenza il: 10/09/2007
Ritorno il: 07/10/2007
Viaggiatori: in coppia
Un viaggio on the road. Il termine riassume nel migliore dei modi il nostro obbiettivo: il viaggio, un viaggio che si è consumato nel continente che più di tutti hanno valorizzato ed interpretato questo concetto.

L’itinerario va da New York a Los Angeles, sviluppandosi lungo le strade descritte nella ricca letteratura dei racconti di viaggio, dalla beat generation di Jack Kerouac fino ai più recenti resoconti di Bill Bryson. Il tragitto che vi proponiamo è di circa 5135 miglia (circa 9291 km) e non comprende delle destinazioni fondamentali come il Grand Canyon, San Francisco, Yosemite, Death Valley, luoghi visitati lo scorso anno. Durata minima consigliata per un viaggio del genere: 4 settimane.

lunedì, 10. Settembre 2007: Zurigo – New York Partiamo da Zurigo in orario alle 9:50 con un volo Swiss Zurigo – New York (1000 $, con volo di rientro da LA). Arriviamo poco prima delle 13 locali. Le formalità doganali sono rapide ed effettuate con cordialità da parte degli addetti. Recuperati i bagagli andiamo a Manhattan con il metrò: rapido ed economico (5 $ per l’Airtrain + 2 $ per il metrò).

Il nostro hotel, l’Holiday Inn, si trova sulla 57th st. All’incrocio con la 9 ave. Per i canoni di New York la stanza ha un buon rapporto qualità – prezzo (650 $ per 4 notti).

Lasciati i bagagli in stanza, ci avventuriamo subito per le strade della Grande Mela: Times Square, Broadway, i negozi della Virgin e della Toys R Us, e per concludere un giretto a Central Park. Ceniamo al Whole Foods Market per 15 $.

martedì, 11. Settembre 2007: New York Ci svegliamo verso le 6 (grazie jet lag…). Colazione allo Starbucks, poi ci dirigiamo a piedi verso l’American Museum of Natural History, dove visitiamo dapprima il planetarium e poi le sale tematiche (biglietto combinato per 22 $ a testa). Pranziamo alla food court, patatine, nuggets e mozzarella sticks (20 $ in due). Fuori piove, nel primo pomeriggio le sale si affollano. Verso le 15 usciamo dal museo. Andiamo col metrò fino al World Trade Center Site, dove esattamente 6 anni fa quasi tremila persone persero la vita. A lato delle commemorazioni ufficiali c’è anche una manifestazione di un gruppo che ritiene che l’attacco sia stato orchestrato da Bush e soci. Le argomentazioni ricordano molto i documenti segreti facilmente reperibili su Internet… Dedichiamo il resto del pomeriggio ad una passeggiata lungo Broadway, con fermate in diversi negozi (Century 21, AppleStore,…).

Per spostarci da una parte all’altra di Manhattan utilizziamo il metrò: facile, comodo ed economico. Ceniamo in un take away messicano, gestito da asiatici… Per 10 dollari prendiamo mezzo kg di riso messicano e due quesedillas pesantissime.

mercoledì, 12. Settembre 2007: New York Colazione come al solito da Starbucks. Oggi finalmente la meteo è dalla nostra parte. Ne approfittiamo per acquistare il biglietto della Grayline che ci permette di visitare la città sui bus a due piani, seguendo diversi itinerari (49 $ a testa per due giorni). Partiamo dal Visitor Center e visitiamo il Downtown e Brooklin. È un buon metodo per reperire rapidamente le cose da vedere. Prendiamo il traghetto di Staten Island che ci permette di sfiorare la statua della libertà. Ora che non si può più salire sulla statua, ci sembra inutile attraccare. Il traghetto è gratuito, rapido e da l’occasione di avere un bel colpo d’occhio sullo skyline di Manhattan.

Mangiamo nel Financial District. Dedichiamo il pomeriggio a Brooklin, poi alla visita di alcuni negozi (Macy’s,…). Poco prima del tramonto iniziamo il Night tour della Grayline. Verso le 21.30 saliamo al Top of the Rock Observation Deck (18.50 $) da dove ci godiamo la vista sulla città. A quest’ora è possibile evitare le colonne che si formano poco prima del tramonto, oltretutto in alto non si hanno problemi di affollamento. Cena al buffet della catena Sbarro (15 $): in generale i buffet che vanno a peso costano pochissimo, visto che le nostre non sono porzioni conformi agli usi locali. La qualità dei cibi è sorprendentemente buona.

giovedì, 13. Settembre 2007: New York Colazione da Starbucks. La mattinata è dedicata ad un giro nell’Uptown. Poi ci concentriamo sulla cattedrale St. Patrick,… Pranziamo al Central Park, hotdog e hamburger in un botteghino. Riprendiamo il bus e ci spostiamo a Chinatown per fare un po’ di acquisti (qui le cose costano molto meno).

Ceniamo in un botteghino con buffet caldo poco lontano dall’Holiday Inn. Queste food court sono particolarmente frequenti lungo le strade di New York, molto più dei ristoranti. Immagino sia una questione di tempo: i locals sono sempre di corsa e i buffet permettono di mangiare rapidamente. Tra le cose più buone consigliamo la frutta e le macedonie.

Poi ci concediamo uno spettacolo a Broadway. Optiamo per The Phantom of the Opera, un classico intramontabile presentato al Majestic Theatre (239 $ in due, www.Thephantomoftheopera.Com). Si vede che qua ci sanno fare con gli spettacoli! La degna conclusione per il nostro breve soggiorno nella Grande Mela. Una città che non ci ha lasciati indifferenti, cosmopolità, sempre di corsa, una follia collettiva. Ci torneremo! venerdì, 14. Settembre 2007: New York – Boston (258 miglia) Stati attraversati: New York, Connecticut, Massachusetts.

Stamattina abbiamo preso in consegna la nostra macchina: una Dodge Avenger SXT della National (1100 $). Lasciamo New York, passando dal Queens e dal Bronx, lungo la I678. Il viaggio prosegue a rilento lungo la 95 e poi la 395. Il paesaggio è molto carino, e dopo un paio di fermate in paesini come Old Lyme ci dirigiamo decisi verso Boston. Rinunciamo a Cape Cod: il traffico è molto intenso, il venerdì si riversano tutti verso le coste per passarvi il finesettimana.

Pranziamo al Mac Donald’s (20 $ in due) lungo l’autostrada. Arrivati a Boston, facciamo fatica a trovare un hotel libero. Optiamo per l’Hilton (www.Hilton.Com), una scelta interessante per le tariffe applicate durante il weekend (200 $ per notte). Acquistiamo il Charlieticket e ci spostiamo con il metrò. Ceniamo in centro, al mitico Quincy Market. Mangiamo un ottimo piatto indiano con un kg di riso, altrettanto pollo al curry e ceci (20 $ in due). sabato, 15. Settembre 2007: Boston – Rockport (56 miglia) Stati attraversati: Massachusetts.

La vista su Boston oggi è grigia: piove. Lasciamo l’albergo e ci dirigiamo in città con il metrò… Malgrado le condizioni meteo, Boston ci affascina. Iniziamo col seguire il Freedom Trail segnalato con le mattonelle rosse. Arrivati al Boston Common la pioggia si fa battente e facciamo una pausa nei negozi. Poi continuiamo il trail verso Charleston. Pranziamo al Quincy Market, veramente un posto geniale. Ne approfittiamo per gustarci la zuppa Clam nella pagnotta di pane (20 $ in due). Buona! A metà pomeriggio recuperiamo la macchina e ci dirigiamo verso Gloucester sulla 128, il porto più vecchio degli USA (www.Gloucesterma.Com). Arrivati nella cittadina affacciata sull’Atlantico, troviamo un bel sole e il freddo.

Oggi è sabato e ci dirigiamo al Visitor Center con la consapevolezza che sarà difficile trovare una sistemazione per stasera. Appena arrivati al Visitor Center attacchiamo bottone con una coppia di anziani che passeggia. La signora prende molto a cuore la nostra situazione, in particolare insiste sul fatto che dobbiamo andare a Rockport piuttosto che a Gloucester… Alla fine ci troviamo a dormire a casa loro, visto che ci tengono tanto. Ceniamo in una locanda semplice di Rockport, Top Dog: conveniente e buono. domenica, 16. Settembre 2007: Rockport – Niagara Falls (579 miglia) Stati attraversati: Massachusetts, New York.

Visto che i simpatici vecchietti non vogliono farsi pagare per l’ospitalità, offriamo loro una bella colazione in un locale del posto. La colazione è molto buona ed abbondante, spendiamo 24 $ in 4.

Ci fermiamo a fare dei giretti lungo le principali spiagge tra Rockport e Gloucester. Magnifiche! Queste si che sono spiagge. Proviamo anche a bagnarci nell’oceano, ma le temperature ci consentono di bagnare solo i piedi… Ritorniamo verso Boston. Proseguiamo verso la simpatica regione delle Berkshire (I90 W), lungo il tragitto incrociamo anche l’Appalachian Trail, un lungo percorso pedestre che corre dal Maine alla Georgia del Sud. Pranziamo a Springfield, in un ristorante dominicano (BBQ per 15 $). Ne approfittiamo per proseguire su una strada blu, la 20. Ceniamo in un area di servizio, una pizza non male (20 $). Arriviamo dopo un paio di fermate alle cascate del Niagara. Arriviamo di notte e decidiamo di alloggiare nei pressi delle cascate. Optiamo per l’Howard Johnson Motel (96 $ colazione compresa). Facciamo subito un giretto delle cascate, illuminate da fari e fasci luminosi colorati. Affascinante! lunedì, 17. Settembre 2007: Niagara Falls – Durand (312 miglia) Stati attraversati: New York, Ontario, Michigan.

Ci alziamo alle 8:15, piuttosto tardi rispetto agli scorsi giorni… Dopo la colazione fatta al motel andiamo verso le cascate. Facciamo subito il giretto sulla Maid of the Mist, poi andiamo a Table Rock, sul lato canadese. Infine andiamo sulla Goat Island, da dove si ha una bella panoramica delle Horseshoe e American Falls. Pranziamo nella food court sull’isola, immersi nel verde del parco: mangiamo hamburger e hotdog (20 $).

Dopo 4 ore passate a passeggiare torniamo stanchi ma soddisfatti alla macchina. Entriamo di nuovo in Canada, questa volta in automobile. Seguiamo il corso del fiume e andiamo a visitare Niagara on the Lake, un paesino molto carino che si affaccia sul lago Ontario. Oggi l’aria è tersa e dalla riva si vedono distintamente le torri di Toronto.

Lasciamo il paesino direzione Michigan: prendiamo l’autostrada QEW, poi la 403 e la 402. Rientriamo negli USA da Port Huron, dove imbocchiamo la I69 West. Divoriamo la strada fino a Durand, percorrendo molte più miglia di quello che pensavamo per oggi. Tanto meglio. Mangiamo un buon panino al Subway. Alloggiamo al Quality Inn, un motel carino (91$).

martedì, 18. Settembre 2007: Durand – Chicago (279 miglia) Stati attraversati: Michigan, Indiana, Illinois.

Dopo una piccola colazione offerta dall’albergo ci rimettiamo in strada, direzione Chicago, lungo la I69 e la I96. Prima di arrivare in città ci dirigiamo verso Holland (I196) e con una certa fatica visitiamo l’Indian Dunes National Park (I94). Rispetto ai grandi parchi, è piuttosto trasandato e le segnalazioni non particolarmente frequenti. Arriviamo in centro all’ora di pranzo, andiamo subito al Visitor Center, da dove riserviamo 2 notti al Motel Ohio, in Ohio St. Il posto è mediocre, ma è in centro, offre un parcheggio e costa poco (130 $ a notte). È comunque da evitare se si ha un sonno debole. Pranziamo al sole su una terrazza di un ristorantino, pranzo a base di panini. Poi andiamo verso il Navy Pier (www.Navypier.Com), un posto molto carino. Passiamo un paio d’ore a visitare questa zona, poi ci rilassiamo su una panchina aspettando il tramonto. Chicago in effetti non ha il fascino di NY o Boston, ma vanta comunque cose molto carine, come ad es. Il lungolago, lo skyline, e la zona del Navy Pier.

Mangiamo nella food court del Pier: messicano (burritos), insalata greca, e come dessert macedonia di frutta fresca (20 $ in due). Il bello degli USA: un’offerta enorme di cibi. Durante il nostro viaggio, ci è capitato di incappare in commenti sarcastici sulla cucina americana, spesso fuori luogo. La qualità dei prodotti serviti nei ristoranti è buona, il servizio ineccepibile. L’unico problema può essere la salsa che accompagna i cibi. In questo senso è sufficiente richiedere la salsa a parte. mercoledì, 19. Settembre 2007: Chicago – Davenport (180 miglia) Stati attraversati: Illinois, Iowa.

Non è stato difficile svegliarci stamattina, i rumori della strada hanno reso inutile la sveglia. Appena alzati decidiamo di restare solo una notte e non due come previsto in precedenza. Ci dirigiamo verso il Navy Pier, dove facciamo colazione. Ci imbarchiamo per una crociera Architecture con la Shoreline (48 $ in due). Interessante, anche grazie alla guida che come spesso accade negli USA è competente e propensa allo spettacolo… Oggi è tornato il grande caldo, sembra di nuovo estate. Ritornati al Pier pranziamo al Subway, i panini preparati sotto i tuoi occhi non sono per nulla male.

Riprendiamo la macchina e andiamo alla periferia di Chicago, più precisamente ad Aurora, dove si trova il Chicago Premium Outlet. Passiamo il pomeriggio a fare un po’ di shopping e comprare vestiti pesanti. Poi riprendiamo la I88 West e la I80 West. Davanti a noi il sole ci acceca, l’autostrada punta decisa a Ovest. Siamo contenti di lasciare le aree urbane e di penetrare l’America profonda. Ci fermiamo al tramonto sul Missisipi, e poco dopo troviamo una stanza al Best Western Steeplegate Inn di Davenport (111 $). Ceniamo al ristorante del motel: prendiamo due ottime prime rib a un costo irrisorio, con bevande e insalata (30 $ in due). giovedì, 20. Settembre 2007: Davenport – Chamberlain (611 miglia) Stati attraversati: Iowa, South Dakota.

Oggi ci aspetta un bel tappone attraverso le grandi pianure. Partiamo alle 9 da Davenport, dopo una bellissima colazione offerta dall’hotel. Seguiamo la I80West. Ci fermiamo a fare un trail nelle Amana Colonies (www.Amanacolonies.Com), una regione con un retaggio culturale tedesco.

Pranziamo in un punto panoramico segnalato lungo l’autostrada, con panini e strudel acquistati ad Amana.

Trascorriamo il pomeriggio sfrecciando tra campi sterminati di granoturco. Ogni tanto notiamo qualche mietitrice al lavoro. Prendiamo la 29, direzione Sioux Falls, lungo la valle del Missouri. Questa è la regione che vanta il record di tornado registrati in un solo giorno: un’ottantina! Arriviamo all’incrocio con la I90 West prima del previsto e decidiamo di proseguire. Il paesaggio cambia: i campi coltivati lasciano progressivamente posto a praterie immense dove pascolano i bovini.

Ci fermiamo a Chamberlain, nel South Dakota, al best western del paese, sulla riva del MISSOURI. La stanza è molto spaziosa e tranquilla (70 $). Ci godiamo un bellissimo tramonto su uno dei grandi fiumi del continente, poi, vista l’ora, andiamo al Pizza Hut, dove prendiamo una pizza (20 $ in due). La pizza fine non è male.

venerdì, 21. Settembre 2007: Chamberlain – Custer SP (306 miglia) Stati attraversati: South Dakota.

Il motel di Chamberlain è molto tranquillo, peccato la colazione non sia all’altezza di quelle offerte fino ad ora.

Attraversiamo ancora campi coltivati, ma i tratti distintivi del West si intensificano. Il tempo è bello, ma estremamente ventoso, rendendo la guida più impegnativa.

Poco dopo la nostra partenza usciamo dalla I90W per fare un’altra colazione. Appena fuori dall’autostrada ci si ritrova circondati da campi senza fine, c’e’ solo un ristorantino e una pompa di servizio con negozietto. L’ambiente è decisamente Repubblican e ricalca molto le ambientazioni descritte nei libri di Bill Bryson.. Dopo colazione, ripartiamo in direzione Badlands. Finalmente ritroviamo un vero parco nazionale. Acquistiamo il pass annuale alla Northeast entrance. Il pass da quest’anno è molto più caro: 80 $ (30 $ in più rispetto allo scorso anno!).

Badlands NP è un bel parco, anche se alcune strade in terra battuta sono un po’ impegnative per la Dodge. Facciamo gli overlook segnalati, dove avvistiamo qualche uccello e un esemplare di rattlesnake, il tanto temuto serpente a sonagli. Pranziamo all’interno del parco, un buon hamburger con patatine. Dopo pranzo riprendiamo la strada verso il Custer State Park (entrata 12 $, www.Custerstateparl.Info). Alloggiamo al lodge del parco (120 $, www.Custerresorts.Com). Vediamo il tramonto dal Legion Lake in compagnia di un bel bisonte. Il Custer SP si presta molto bene all’osservazione di questo animale.

sabato, 22. Settembre 2007: Custer SP – Sheridan WY (349 miglia) Stati attraversati: South Dakota, Wyoming.

Stamattina sveglia all’alba per visitare il Wildlife Loop. I boschi sono ancora immersi nel buio, ma sulle praterie più in alto la luce è già presente. Da un’altura assistiamo al sorgere del sole, uno spettacolo della natura. Durante il loop avvistiamo parecchi animali, in particolare ci imbattiamo in una bella mandria di bisonti che si sposta dal fondovalle verso le praterie. Ritorniamo in albergo un paio d’ore dopo e carichiamo i bagagli in macchina. Oramai siamo alleatissimi! Partiamo in direzione Rushmore, dove facciamo il Presidential trail, carino! L’entrata è gratuita, il parcheggio costa 8 dollari. Per pranzo andiamo a Deadwood. Il paesino è carino e ricco di spunti. Mangiamo un buon hamburger, e dopo un giretto per le vie del centro ripartiamo, direzione I90 West. Ci fermiamo a Sheridan, una cittadina tranquilla, vicino alla strada che conduce allo Yellowstone. Le condizioni meteo iniziano a guastarsi, all’orizzonte si profila una bella perturbazione in arrivo dall’Alaska… Alloggiamo al Best Western Sheridan Center (www.Bestwestern.Com/sheridancenter). Ceniamo nel ristorantino del motel: finalmente un po’ di pesce (catfish) per 50 $, con un servizio molto premuroso.

Ritornati in stanza, Weather Channel ci spaventa: per l’indomani annunciano neve fino ai 2’000 metri. Questo condizionerà la scelta della strada per raggiungere lo Yellowstone.

domenica, 23. Settembre 2007: Sheridan WY – Yellowstone Old Faithful (273 miglia) Stati attraversati: Wyoming.

Sveglia alle 8, colazione con buffet caldo in hotel compreso nel prezzo. Le condizioni meteo ci preoccupano: sono previste precipitazioni nevose, per il momento è sono nuvoloso. Decidiamo comunque di affrettare il nostro arrivo allo Yellowstone. Imbocchiamo la I90, poi la 14, direzione Cody, dove ci fermiamo per mangiare un panino al Subway. Facciamo subito il passo che ci porta all’East entrance dello Yellowstone, dove arriviamo senza troppi problemi. Creato nel 1872 il parco è una delle destinazioni più significative del nord America. Pochi minuti dopo la nostra entrata nel parco ci imbattiamo subito nella fauna locale: in particolare notiamo un certo trambusto poco distante da dove ci siamo fermati per ammirare il panorama sul lago. Andiamo a vedere: a poche decine di metri dalla strada c’è un orso che cammina tranquillo nel prato. Restiamo una mezz’oretta per osservarlo, mentre lui si ritira lentamente nella boscaglia sottostante. Inizia a nevicare, localmente con una certa intensità, fuori fa molto freddo. Fortuna che a Chicago ci siamo equipaggiati (grazie Weather Channel!).

Con nostra grande sorpresa scopriamo che all’interno del parco ci sono poche stanze disponibili (domenica sera, fuori stagione, brutto tempo). La maggior parte dei lodge all’interno del parco sono gestiti da un’unica società (xanterra.Com), fatto che facilita la ricerca di un alloggio. Sono rimaste solo un paio di stanze al lodge di Old Faithful. Ne riserviamo subito una. L’edificio del lodge è molto bello, è del 1904, in legno, con una corte interna tutta da vedere. La stanza costa 200 $: è carina, rinnovata, ma non ha il wireless e neppure la TV. Mangiamo nel ristorante del lodge, mediocre (io prendo una Rib eye steak). Anche il servizio è stranamente freddo per i canoni americani. lunedì, 24. Settembre 2007: Yellowstone Old Faithful – Gardner MO (94 miglia) Stati attraversati: Wyoming, Montana.

Sveglia alle 7 per andare a vedere l’eruzione del geyser più fedele di tutto il parco: l’Old Faithful. Fuori nevica,il paesaggio è imbiancato e tira un vento gelido. Facciamo comunque il giro dei geyser… belli! La bufera si accentua e siamo costretti ad interrompere il giro.

Facciamo un’ottima colazione nel bar della stazione di servizio di Old Faithful. Poi riprendiamo la macchina e andiamo verso il Norris Geyser Basin (molto bello). Malgrado sia bassa stagione, gira tantissima gente. Gli alberghi nel parco sono completi! Dopo un picnic ci dirigiamo verso Gardner, Montana, dove prendiamo una stanza al Confort Inn (140 $). Il Best Western sembrava più carino, ma era già completo. Siamo in un piccolo paesino praticamente attaccato al parco. Anche fuori stagione è consigliabile riservare, oppure andare sul posto a metà pomeriggio. Ceniamo nel ristorante che si trova sotto l’albergo, semplice e buono (20 $).

martedì, 25. Settembre 2007: Gardner MO – West Yellowstone (209 miglia) Stati attraversati: Wyoming, Montana.

Sveglia alle 7, piccolo buffet per colazione offerto in hotel. L’obbiettivo della giornata è d’avvistare almeno un altro orso. Seguendo i consigli della Routard andiamo verso il settore nord-est del parco. Diversi fattori interagiscono nell’avvistamento della fauna: la meteo, l’ora, la stagione, … ma la fortuna è dalla nostra parte: poco dopo Mammoth Spring incrociamo una piccola folla che freme ai bordi della strada, accompagnata da un tripudio di fotografi, tutti intenti a corteggiare un bell’esemplare di orso bruno che sta per attraversare la strada.

Ovviamente ci fermiamo anche noi… La giornata ci permette di avvistare altri animali: bisonti, cervi, coyotes. Ci fermiamo anche ai point of view per fare qualche passo nella boscaglia. Particolarmente bella la zona del Grand Canyon dello Yellostone.

Facciamo un picnic, poi andiamo a West Yellowstone per riservare una stanza. Alcuni motel sono già completi (sono le 15!), ma fortunatamente troviamo una stanza al Best Western (80 $ colazione compresa).

Ritorniamo nel parco per goderci ancora i geyser con la luce del tramonto. Ceniamo in un’ottima osteria che ci ha consigliato il consierge del motel. Per 50 $ mangiamo due bistecconi buonissimi. In hotel approfittiamo del wireless per riservare l’hotel per Las Vegas, visto che arriveremo nel finesettimana.

mercoledì, 26. Settembre 2007: West Yellowstone – Salt Lake City (412 miglia) Stati attraversati: Montana, Wyoming, Idaho, Utah.

Il nord delle Rocky Mountains e le grandi pianure sono raramente destinazioni scelte in un viaggio negli Stati Uniti. Richiedono infatti tempo, sono lontane e non offrono la densità di parchi nell’Ovest. Ma solo lo Yellowstone vale lo sforzo, senza dimenticare poi la presenza di altre mete interessanti, come il Custer SP, o di altre piccole cittadine che faranno felici i nostalgici del Far West. In questo senso ci spiace lasciare questo posto così selvaggio. Ci svegliamo alle 7, poco riposati. L’hotel non è particolarmente insonorizzato. Il buffet della colazione è compreso nel prezzo. Impacchettati i nostri bagagli entriamo di nuovo nello Yellowstone e attraversiamo il Grand Teton NP. Visitiamo i principali turn out lungo la Teton Park Road che porta al Jenny Lake. Il paesaggio è suggestivo grazie ai colori autunnali che contrastano con le prime nevi presenti in altitudine.

Dai numerosi cartelli affissi ovunque si direbbe che questo parco si presta all’osservazione degli orsi. Pranziamo al Pizza Hut (25 $) di Jackson Hole, un paesino carino. Passiamo dal Bear Lake, lungo la 89 South, per giungere al tramonto a Salt Lake City. Alloggiamo al Carlton Hotel, a due passi da Temple Square (99$).

Giriamo per il centro, piccolino rispetto alle città viste fino a questo momento. Buona parte dei ristoranti sono già chiusi, sono le 20… Optiamo dunque per un tris di pasta al ristorante Olives. Il minestrone non è male, e anche la pasta va, il servizio è buono e rapido come al solito. Paghiamo solo 30 $, mancia compresa. Sul Vecchio Continente purtroppo non abbiamo lo stesso rapporto prezzo / prestazione! giovedì, 27. Settembre 2007: Salt Lake City – Bryce (274 miglia) Stati attraversati: Utah.

Sveglia alle 8. L’hotel offre una colazione ‘à la carte’ eccellente, una delle migliori avute fin’ora. Poi giriamo a piedi il piccolo centro di Salt Lake City. Più che una città sembra un paesotto. Impressionanti sono soprattutto le strutture della chiesa mormona: palazzi, templi e grattacieli.

Verso le 11 riprendiamo la macchina e lasciamo la città, direzione Bryce. Seguiamo dapprima la I15, poi la 20, 89 e la 12. Facciamo un picnic in mezzo al deserto, un pranzetto leggero, con l’immancabile macedonia come dessert. Verso le 16 arriviamo al Bryce. Alloggiamo al Best Western (150 $, senza colazione).

Lo scorso anno avevamo visitato tutto il parco, ma ci mancava una cosa che volevamo assolutamente fare: il trail che scende nel canyon. Ed in effetti è magnifico. Ci godiamo poi il tramonto da Bryce Point, decisamente il punto migliore: Bryce Point è molto più in alto degli altri point of view e permette di godere di una vista molto ampia anche a Est, direzione tramonto. Ceniamo al ristorante del lodge del parco, buono (30 $ in due).

venerdì, 28. Settembre 2007: Bryce – Las vegas (266 miglia) Stati attraversati: Utah, Arizona, Nevada.

Sveglia alle 7:30 per andare a informarci sulle gite a cavallo. La colazione non è compresa nei 150 $ della stanza… dunque ci prendiamo un caffè (caro) nel negozio del motel.

Le corse dei cavalli hanno orari e corse ridotte visto che siamo in bassa stagione, dunque rinunciamo e riprendiamo la Dodge, direzione Zion, lungo la 89 e la 9. Il parco lo passiamo rapidamente, visto che lo scorso anno lo avevamo già visitato. Ci fermiamo per pranzo in un deli-food di un supermercato lungo la strada: mozzarella sticks, Jalapenos e puré di patate per 20$ in due. Ripartiamo direzione Las Vegas, con la I15. Nel deserto le nuvole lasciano il posto al sole. Rispetto allo scorso anno però l’aria di Las Vegas è decisamente più fresca, grazie alla corrente che porta aria fredda dall’Alaska.

Appena arrivati ci fermiamo al Premium Outlet e ci passiamo parte del pomeriggio. Ci concentriamo sui negozi più interessanti, in particolare il Disney Store. Verso le 17:30 andiamo verso il Luxor, dove abbiamo riservato una stanza nella piramide per il finesettimana (460 $ per due notti, www.Luxor.Com). La vista dal 12esimo piano, sia verso l’esterno che verso la corte interna è molto simpatica.

Passiamo il resto del pomeriggio a girare nei casinò. Ceniamo al buffet del Luxor, buono (25 $ a testa). Finiamo la serata in giro nei casinò a giocare qualche decina di dollari. sabato, 29. Settembre 2007: Las Vegas Oggi niente auto! Ci svegliamo verso le 9, ci fermiamo a fare colazione in uno dei food-court dell’hotel. Io mi limito ad un caffé per cercare di riequilibrare lo stomaco dopo gli eccessi di ieri sera.

Facciamo l’abbonamento per il Monorail (9$ la giornaliera): oggi è sabato, le strade sono farcite di colonne… Ci spostiamo verso il Visitor Center (vicino al Convention Center), dove ci facciamo dare un po’ di documentazione. Interessante la piccola guida dei giochi d’azzardo. Proseguiamo fino all’ultima fermata del Monorail, e risaliamo a piedi lo Strip. Degni di nota: l’Hilton, con la Star trek experience e la suite di Elvis. Mangiamo alla food-court del Venetian. Tra gli hotel-casinò che non conoscevamo, ci impressiona in particolare l’eleganza del Winn. Tutto lo Strip è un cantiere, tra qualche anno l’area sarà completamente diversa da oggi: ci saranno le nuove torri dell’Hard Rock Café, il City Center, la torre gemella del Winn e del Venetian. Gli affari vanno alla grande… Torniamo al Luxor per un po’ di relax in piscina. A cena proviamo il buffet del PH, quello che fino allo scorso anno era l’Alladin. Una sola parola: eccezionale. Rispetto agli altri buffet, la qualità e la varietà dei cibi è superiore, per pochi dollari in più vale certamente la pena. Diversi banconi offrono cucine regionali: medio-orientale, italian, orientale, insalate, pesce, carne, dessert. Vale la pena provare i cibi sconosciuti, è l’occasione per scoprire specialità di altre cucine che altrimenti sarebbe difficile conoscere. L’unico neo: manca la cucina francese (ma per questo c’è il buffet del Paris). L’ambiente del PH è particolarmente intrigante: ricco di ambientazioni suggestive e live music. Ci impressionano i cambiamenti intercorsi in 12 mesi di lavori! Finiamo la serata giocando ancora qualche dollaro.

domenica, 30. Settembre 2007: Las Vegas – San Diego (342 miglia) Stati attraversati: Nevada, California.

Stamattina sveglia alle 9. Colazione da Starbucks, nella corte interna del Luxor, ben messo a livello scenico sotto l’immensa volta della piramide. Giochiamo ancora qualche dollaro (alla fine ne usciremo in pareggio), e partiamo in direzione Los Angeles ritornando sulla I15 South. Oggi è domenica e il traffico è molto intenso. Per evitare il traffico verso LA, lasciamo la I15 e prendiamo la I215.

Ci fermiamo a fare un picnic in pieno deserto, a base di panini, formaggio e frutta. Io mio stomaco deve ancora riprendersi dal banchetto di ieri sera! Arriviamo a San Diego verso le 16:30. Malgrado il traffico intenso non abbiamo trovato grossi ingorghi, buona parte delle vetture era diretto verso Los Angeles. Alloggiamo in un hotel molto carino sulla spiaggia di Mission: il Pacific Terrace (www.Pacificterrace.Com). Dopo tanti motel, finalmente una junior suite, molto curata, con un simpatico ambiente tropicale (140 $ a notte). I prezzi variano molto in funzione del periodo e del giorno della settimana.

Ceniamo al World Famous, un ristorante raccomandato dai consierges. E in effetti facciamo una gran bella cena, a base di pesce: salmone, scampi e granchi, tutti ottimi (50 $ in due). Ritorneremo! lunedì, 1. Ottobre 2007: San Diego Oggi niente auto. Dopo esserci svegliati con una bella colazione offerta dall’albergo nel Tropical garden, noleggiamo due biciclette (50 $). Le piste ciclabili di Mission sono molto belle. Il problema è riuscire a raggiungere l’Old Town, l’attraversamento della baia non è segnalato benissimo. La parte vecchia di San Diego è una sorta di museo ricostruito per vendere souvenirs… comunque è simpatico da visitare. Pranziamo in un bar messicano appena fuori dall’Old Town, un pranzo a base di burritos. Il rientro con la bici è laborioso, visto che Susan buca… Passiamo il resto del pomeriggio a rilassarci in spiaggia. Poi ci godiamo un bellissimo tramonto sull’oceano. Ceniamo in un ristorante messicano su Mission boul.: fajitas e maiale… Ritorniamo a piedi in albergo. San Diego in questo senso è tranquilla, o almeno il quartiere turistico. Ci sono tanti festini nei pub affollati da surfer.

martedì, 2. Ottobre 2007: San Diego (47 miglia) Dopo la colazione in giardino facciamo un giretto in bici a La Jolla. Riconsegnate le bici, riprendiamo la macchina e andiamo in centro città. Ci fermiamo a fare una visita alla USS Midway Museum, un’enorme portaerei (www.Midway.Org) ormeggiata al Pier, impressionante, oltre che interessante.

Arriviamo al Seaport Village per pranzo, dove mangiamo un buon piatto di pasta con scampi e pesce (40 $). Continuiamo il giretto in centro, soprattutto tra la 5° e la 6°, nel vecchio centro. Poi andiamo a fare un giretto sulla spiaggia davanti al Coronado. Infine cerchiamo di raggiungere il Cabrillo National Monument, ma purtroppo chiude alle 17.00 e siamo costretti a tornare sui nostri passi.

Rientriamo in albergo, dove ci facciamo un bel bagno nella piscina riscaldata (la Jacuzzi invece è troppo bollente, un’abitudine per gli americani). Ceniamo nel ristorante della prima sera, il World Famous, in Pacific Beach Dr. Per 44 $ mangiamo tanto e bene: io prendo una sorta di pollo ripieno, pesante ma buono.

San Diego ci piace, ci spiace lasciarla, anche perché la posizione dell’hotel è geniale.

mercoledì, 3. Ottobre 2007: San Diego – Anheim (101 miglia) Dopo colazione lasciamo a malincuore questa bellissima zona, direzione Los Angeles, lungo la strada costiera I5 e poi la Pacific Highway (1). Salvo qualche tratto, la strada non presenta paesaggi degni di rilievo. È decisamente più interessante il tratto verso San Francisco.

Arriviamo a Newport Beach molto prima del previsto. Pranziamo in uno dei pochi ristoranti del Pier. Mangiamo un super hamburger. Poi facciamo un giro a piedi della spiaggia e del Pier. L’ambiente è molto diverso da San Diego, ci sono molti più ispanici. Bastano pochi minuti e assistiamo alla prima aggressione a scopo di furto… il fatto non ci impressiona positivamente. San Diego ci manca già. Verso le 17 decidiamo di cercare l’hotel riservato la sera prima via Internet: l’Ayres Hotel & Suites (suite per tre notti 624 $, www.Ayrescostamesa.Com).

Grazie a Susi lo troviamo senza problemi, facciamo un bagno in piscina e ceniamo nel ristorante dell’albergo: io provo la pasta, buona! (50 $ in due).

giovedì, 4. Ottobre 2007: LA – Anheim (34 miglia) Sveglia con colazione offerta in albergo, un bel buffet caldo. Dopo colazione andiamo a Disneyland, a 10 miglia dall’hotel. Il viaggio è tranquillo, e dopo aver preso i biglietti entriamo proprio all’ora dell’apertura. Iniziamo subito con le attrazioni che nel pomeriggio potrebbero essere prese d’assalto: Pirates of the Caribbean, Indiana Jones Adventure, Splash Mountain… tutte le attrazioni sono ben curate, fin nei più piccoli dettagli, una spanna sopra i parchi tematici europei.

Pranziamo al Redd Rockett’s Pizza Port di Tomorrowland, io prendo un’insalata greca, Susi la pizza, buono (20 $). Le attrazioni sono interessanti, soprattutto per una persona cresciuta come nel mio caso a pane e Topolino… Il fatto di venire di giovedì in bassa stagione ci consente di fare il bis sulle attrazioni più carine: Indiana Jones, i pirati… Rifacciamo anche Buzz, uno sparatutto molto divertente. Il biglietto d’entrata semplice costa 66$ e non comprende l’accesso al Disney’s California Adventure, una politica tariffaria discutibile. Anche i prezzi all’interno del parco non sono proprio bassi, comunque è impossibile uscire da Disneyland senza comprare qualcosa… Usciamo alla chiusura, dopo la parata finale, stanchi e soddisfatti, dopo 8 ore passate nel meraviglioso mondo di Disney. È ora di uscire dall’oasi di felicità ed entrare in una realtà decisamente meno confortante (grazie Los Angeles!). Ceniamo in albergo dopo un rientro trafficato: io prendo un piatto di pasta col pesce spada, salmone e scampi: buona ma pesante.

venerdì, 5. Ottobre 2007: LA – Anheim (104 miglia) Partiamo dopo un’abbondante colazione in albergo, l’autostrada di LA richiede parecchie energie. Arriviamo agli Universal Studios prima dell’apertura, prendiamo i biglietti (64 $) ed entriamo. Fortunatamente non c’è tanta gente. Iniziamo subito con una delle poche attrazioni che ti fa trattenere il fiato: Jurassic Park, con un salto finale degno di nota. Molto belli anche gli spettacoli di Terminator, Waterworld e Special Effects Stages.

Pranziamo al Louie’s Pizza & Pasta, una pizza non male. In definitiva, rispetto a Disneyland, il parco è più piccolo e offre meno attrazioni. Se c’è tanta gente penso sia meglio evitare, oppure acquistare i biglietti VIP che consente di tagliare le file (al modico prezzo di 200$…). Ceniamo in albergo: il nostro ultimo bisteccone americano (50 $ in due).

sabato, 6. Ottobre 2007: LA – Anheim (49 miglia) Sveglia alle 9, colazione in albergo, l’ultima americana… Ce la prendiamo comoda, anche perchè l’assemblaggio del bagaglio, nonostante l’acquisto di una terza valigia, non si rivela un’operazione semplicissima. Lasciamo la stanza alle 11, prendiamo la Pacific Highway e andiamo verso l’aeroporto seguendo la costiera. Il primo pezzo è carino, ci fermiamo in spiaggia a mangiare un panino. Poi, il paesaggio urbano cambia, diventa decisamente meno attraente: sbarre alle finestre, gang, polizia. Decidiamo di rientrare in autostrada e andiamo a riconsegnare la macchina. In definitiva LA è all’altezza della sua fama. Già Jack Kerouac (Sulla Strada) l’aveva definita una giungla. Una tappa che si può tranquillamente saltare, considerando che in Florida ci sono sia Disneyland, sia gli Universal Studios (www.Universalorlando.Com). L’aereo parte in orario, alle 19:50, un volo diretto LA – Zurigo. Atterraggio con 20 minuti di anticipo dopo un volo molto tranquillo. Supporti bibliografici Immancabili le guide Routard, preferibilmente nell’edizione originale francese (sono più aggiornate). Una guida che contiene l’essenziale, facile da consultare, complementare alla documentazione offerta dagli uffici turistici in loco. Per le mappe ci siamo affidati ad un Atlante stradale. Ce ne sono diverse edizioni di ottima qualità. Anche il programma Google Earth è molto utile, soprattutto per identificare gli hotel in buona posizione. Altri libri interessanti: – Bill Bryson, Una passeggiata nei boschi, Parma : U. Guanda, 2000 (molto carino!); – Bill Bryson, America perduta : in viaggio attraverso gli U.S.A., Feltrinelli; – John Steinbeck, Travels with Charley, Penguin Group; – A. Benard de Russailh, Journal de voyage en Californie 1850-1852, Aubier Montagne; – Heat Moon e William Least, Strade Blu, Einaudi; – Simpatico, ma un po’ macabro: Death in Yellowstone, Accidents and Foolhardiness in the first National Park di Lee H. Whittlesey.

Le radio locali sono molto carine e ricche di informazioni e di musica country. Weather Channel si è rivelata molto affidabile nelle previsioni del tempo. Buona parte degli hotel dispone di un collegamento wireless a Internet, comodo per riservare in anticipo le stanze, soprattutto durante il finesettimana.

Ultimo consiglio: il bello del viaggio è il cambiamento, l’adeguarsi a nuove realtà, diverse dalla nostra quotidianità, apprezzare cose nuove. Inutile fare una vacanza in un altro continente per poi lamentarsi che gli spaghetti non sono come a casa… tanto vale restare sul vecchio continente, no? Buon viaggio! Collegamenti: American Southwest http://www.Americansouthwest.Net/ Arizona Boston http://www.Bostonusa.Com/ California http://www.Gocalif.Ca.Gov/tourism/htdocs/ California’s Official Vacation Guide http://www.Visitcalifornia.Com/ Connecticut http://www.Ctvisit.Com/ Discover Ohio GoChicago.Com http://www.Gochicago.Com/ Illinois Bureau of Tourism http://www.Enjoyillinois.Com/ ilovevegas.Com http://www.Ilovevegas.Com/ Indiana http://www.In.Gov/visitindiana/ insiderlv.Com http://www.Insiderlv.Com Iowa Travel http://www.Traveliowa.Com/ Las Vegas http://www.Visitlasvegas.Com/ Massachusetts http://www.Mass-vacation.Com/ Michigan http://www.Michigan.Org/ Montana National Park Service http://www.Nps.Gov/ Nevada Commission on Tourism http://www.Travelnevada.Com/ New Hampshire http://www.Visitnh.Gov/ New York City http://www.Nycvisit.Com/ New York State http://www.Iloveny.Com/ Niagara Falls http://www.Tourismniagara.Com/ Notes from the Road http://www.Notesfromtheroad.Com/ Ontario travel http://www.Ontariotravel.Net/ Outlet USA http://www.Outletbound.Com/ Race Across America http://www.Raceacrossamerica.Org/ Rhode Island http://www.Visitrhodeisland.Com/ San Diego Convention & Visitors Bureau http://www.Sandiego.Org/ South Dakota Tourism http://www.Travelsd.Com/ The Arizona Guide The Mother Road Historic Route 66 http://www.Historic66.Com/ TrekAmerica http://www.Trekamerica.Com/ Utah http://www.Utah.Com/ Wyoming’s Official State Travel Website



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