YELLOWSTONE E NORD OVEST USA di 1^ parte

L’idea di questo viaggio è nata in ottobre. La meta principale, a cui avevamo pensato subito, è stata la regione Nord Ovest degli USA, includendo anche Yellowstone. Visto che per tutti noi il periodo di vacanza sarebbe stato il mese di agosto ( dell’anno successivo ) avremo avuto tutto il tempo necessario per organizzare il viaggio. La prima...
Scritto da: bettytn
yellowstone e nord ovest usa di 1^ parte
Partenza il: 28/07/2007
Ritorno il: 10/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
L’idea di questo viaggio è nata in ottobre. La meta principale, a cui avevamo pensato subito, è stata la regione Nord Ovest degli USA, includendo anche Yellowstone. Visto che per tutti noi il periodo di vacanza sarebbe stato il mese di agosto ( dell’anno successivo ) avremo avuto tutto il tempo necessario per organizzare il viaggio.

La prima cosa da fare era indubbiamente prenotare i voli. Per settimane ho fatto numerose ricerche in internet per trovare la giusta combinazione ad un prezzo abbordabile. A fine gennaio trovo su EXPEDIA i voli con la compagnia US AIRWAYS ( andata: Milano – Philadelphia – Denver / ritorno: Seattle – Philadelphia – Milano ) per € 850,00 a testa… prenotiamo immediatamente, includendo nel pacchetto anche un’assicurazione sanitaria / annullamento. Con ALAMO, quindi, fissiamo il noleggio dell’auto.

In primavera mi faccio spedire dai vari enti del turismo ( Wyoming / South Dakota / Montana / Idaho / Washington ) delle brochures corredate di utilissime mappe stradali; la richiesta si inoltra tramite il loro sito internet.

In marzo decidiamo di prenotare su www.Xanterra.Com le tre notti all’interno di Yellowstone e, già che ci sono, fisso data e ora per cenare nel famoso Old Faithful Inn. Anche se con notevole anticipo, le disponibilità di pernottamento sono scarse e le uniche strutture libere sono solo due: la nostra scelta cade sul Grant Village – a sud del Parco –. Oltre a Yellowstone, prenoto gli hotel a: Milano, Denver CO, Cheyenne WY e Philadelphia PA.

In giugno riservo, sempre on-line, i biglietti di ingresso per il rodeo al “Cheyenne Frontier Days” che è una delle più importanti manifestazioni a tema del Nord America.

I protagonisti di questo viaggio sono: Giuliano e Ornella e la nostra famiglia ( Alex, Betty e Alice, la piccola mascotte del gruppo ).

27 LUGLIO 2007 Alle 18:00 partiamo per Milano. Arriviamo in hotel ( Domina Inn Malpensa ) verso le 21:00, ceniamo e poi a dormire.

28 LUGLIO Sveglia: ore 06:00. Dopo colazione, prendiamo la navetta che ci porta al Terminal 1 ( la nostra auto rimarrà per tre settimane nel garage dell’hotel – con la formula Park&Fly si risparmia parecchio ! – ).

Dopo aver controllato il nostro volo – US 717 – sul tabellone delle partenze, ci dirigiamo verso il check-in. Una coda ordinata di passeggeri sta compilando, appoggiandosi alle valige, i form che le autorità doganali americane richiedono ai visitatori. Un’addetta dell’aeroporto pone le solite domande sui bagagli e poi ci informa che la compagnia ha praticato l’over-booking: si cercano quindi volontari pronti a rinunciare al volo in cambio di qualche centinaio di dollari e proposta alternativa di viaggio. Alle 10:15 ( con mezz’ora di ritardo ) il nostro aereo decolla. Il servizio a bordo è piuttosto scadente, ed in più fanno pagare 5 Dollari ( oppure 5 Euro ) per gli auricolari. Sapendo in anticipo di questa “ruberia”, io mi sono organizzata e gli ho portati da casa.Alle 13:00 – ora locale – arriviamo a Philadelphia. La nostra coincidenza è fra 6 ore ( un’eternità ! ), ma fra controllo passaporti, ritiro valige e nuovo interminabile check-in con fila chilometrica per il controllo dei bagagli a mano, ci rimangono alcune ore per pranzare e per rilassarci in sala d’attesa. Alice trova un’amichetta e per un po’ scorrazza fra le poltroncine, io sprofondo nella lettura di “Mille splendidi Soli”, storia triste ma molto avvincente; il resto del gruppo invece inizia ad armeggiare con le apparecchiature fotografiche ed accessori vari; oggetti “preziosi” che custodiranno la memoria visiva dell’avventura che stiamo intraprendendo… Il volo US 1535 per Denver dura 3 ore e ½ e alle 21:30 arriviamo a destinazione. Ritiriamo l’auto da ALAMO ( un comodissimo e spazioso SUV della GMC ) e ci dirigiamo verso l’hotel RAMADA che si trova lì a pochi chilometri di distanza.

Stanchissimi e scombussolati per il lungo viaggio e per le 8 ore di fuso orario, andiamo a dormire verso le 22:30.

29 LUGLIO Denver (CO) – Cheyenne (WY) = Km. 170 Alle 06:30 siamo tutti svegli e pimpanti. Facciamo colazione e partiamo per Cheyenne WY.

La giornata è bellissima e questo rende ovviamente più piacevole il tragitto che ci separa dalla capitale del Wyoming. Essendo il primo giorno di vacanza, non abbiamo voluto esagerare, quindi abbiamo programmato brevi trasferimenti in auto e giornata all’insegna del relax. Arrivati al THE PLAINS uno dei più antichi hotel della città, lasciamo i bagagli alla reception. Sono solo le 10:00 e la nostra stanza non è ovviamente pronta. In auto ci dirigiamo verso il Frontier Park; siamo tutti elettrizzati per ciò che ci aspetta: il rodeo. Il “Frontier Days” si svolge quest’anno dal 20 al 29 luglio; oggi quindi è la giornata conclusiva con le finali nelle varie specialità. Prima di andare a pranzo, decidiamo di fare due passi fra le bancarelle che vendono unicamente oggetti stile western ( dagli stivali ai cappelli fino agli addobbi per la casa ); dagli stand gastronomici cominciano a diffondersi profumini vari, soprattutto di cipolla… Siamo un po’ storditi, un po’ per il nuovo orario a cui dobbiamo ancora far l’abitudine ma soprattutto per il gran caldo.

Ritirati i biglietti, decidiamo di entrare nella zona dove si trova l’arena. Guardandosi attorno non si vede altro che una moltitudine di persone in perfetta tenuta da cow-boy; persino i bambini indossano jeans, camicia a quadri, stivali e cappello: quanto sono carini ! Lo spettacolo inizia alle 13:00, abbiamo quindi tutto il tempo per mangiare qualcosa scegliendo il menù da uno dei tanti banchetti. Alice adocchia subito il piccolo Luna Park e la accontentiamo facendole fare dei giri in ruota panoramica e sul trenino. Con parecchio anticipo sull’inizio del rodeo, ci sistemiamo ai nostri posti. L’arena è davvero grande, potrebbe contenere un campo da calcio ( sport sconosciuto da queste parti ). Man mano che gli spettatori arrivano, realizzo che, in mezzo a tutta questa folla, siamo gli unici turisti – europei -. Un preludio commovente è l’inno americano cantato da una bellissima voce femminile. Il patriottismo che questo popolo ha verso il proprio paese emerge in tutta la sua grandezza: in silenzio, tutti in piedi con il proprio cappello appoggiato sul petto. Il pathos creatosi ci ha molto commosso… Nessuno di noi ha mai avuto un’esperienza simile: le tre ore di rodeo si sono avvicendate con molto ritmo, scandito da uno speaker simpaticissimo stile “David Letterman Show”; Bull Riding, Saddle Bronc, Bareback Bronc, Steer Wrestling sono alcune delle specialità da rodeo più spettacolari ed entusiasmanti, il tutto condito dal contagioso applaudire ed esultare del pubblico. Anche Alice si è divertita parecchio, anche se per lei l’attrazione maggiore era la giostra o il trenino.

Verso le 17:00 torniamo in hotel: la camera è deliziosa e molto grande e ci ospita comodamente tutti e cinque.

Quando mi tolgo le lenti a contatto, mi accorgo di avere un occhio molto irritato e la luce mi dà particolarmente fastidio. A cena sono molto nervosa e mi fa male l’occhio, in più il nostro tavolo è sistemato accanto ad un condizionatore che “spara” aria ghiacciata. Subito dopo mi faccio accompagnare in un Walgreen a prendere un collirio; il farmacista mi consiglia vivamente di farmi visitare da un dottore ! Un bel temporale arriva a rinfrescare l’aria. Andiamo a dormire verso le 20:30 .

30 LUGLIO Cheyenne (WY) – Custer (SD) = Km. 430 All’alba ci svegliamo. Sono preoccupata per l’occhio: oggi è gonfio e anche quello sinistro si sta arrossando ! Sento il mio medico in Italia che mi dice che si tratta sicuramente di congiuntivite batterica e il suo consiglio è di prendere subito un antibiotico. Facciamo un’abbondante colazione a base di pan-cakes nella solita sala “freezer” e lasciamo l’hotel verso le 08:00 .

Anche oggi il tempo è bellissimo; tuttavia ciò non solleva il mio umore. Percorriamo la 85 che offre panorami selvaggi e distese interminabili di praterie; lungo la strada non mancano le occasioni per fare fotografie: il cielo ha un colore blu intenso con delle nuvolette molto scenografiche.

Arrivati a Lusk WY, ci fermiamo a pranzare in una tavola calda. La pizza è davvero deliziosa e pure Alice se la mangia con gusto. La cittadina è abbastanza grande da avere anche un ospedale quindi decidiamo recarci al Pronto Soccorso per dare una svolta al mio problema: il rischio di rovinare la vacanza è molto elevato ! Prima di essere visitati, si deve andare in accettazione per compilare dei moduli. Anche se ho l’assicurazione ( italiana ), a loro non interessa e vogliono essere sicuri che qualcuno paghi per la prestazione… Come è noto ai più, negli USA l’assistenza sanitaria non è garantita dallo Stato e ognuno si deve arrangiare. Se non si ha un’assicurazione privata, il numero di Carta di Credito è fondamentale se si vuole essere curati ! Assieme a poche altre persone attendo il mio turno in una saletta e 20 minuti più tardi un’infermiera mi accompagna in una stanza ( anche qui sembra di essere in cella frigorifera ); dopo varie misurazioni: pressione, peso corporeo, ecc.. Arriva il dottore di E.R. Un’occhiata furtiva ai miei occhi, alcune battute sulle Italiche bellezze – “Como Lake is beautiful !” – e alla fine compila la famigerata ricetta medica che mi consentirà di iniziare la cura. Paghiamo 75 $ per la visita e andiamo nella vicina farmacia; con ulteriori 30 $ acquisto l’antibiotico.

Mi sento un po’ sollevata: ora può solo andare meglio ! Lasciata la 85, nei pressi di Newcastle, imbocchiamo la 16 che ci porterà diritto nelle Black Hills e quindi in Sud Dakota. Nella cittadina di Custer ci arriviamo verso le 17:00. Alcuni hotel espongono già la scritta NO VACANCY ma dopo un breve girovagare riusciamo a trovare due belle stanze al BEST WESTERN Buffalo Ridge Inn. Per le prossime due notti siamo quindi a posto ! Approfitto del servizio laundry per fare il primo bucato della vacanza.

Ceniamo nel bel ristorante “Captain’s Table” di fronte al nostro hotel: bistecca/sirloin per Alex e la coppia Giuliano / Ornella.

31 LUGLIO Custer State Park – Mount Rushmore (SD) = Km. 90 Sveglia presto e colazione in hotel ( i soliti muffins e bevande calde da distributore automatico = meglio di niente ! ). Partiamo verso le 08:30; ci serviamo di una cartina fornita dalla reception, con percorso in auto consigliato per visitare le Black Hills ed in special modo il Custer State Park.

La prima tappa dell’itinerario è il Sylvan Lake. Anche qui decine e decine di bikers, con le loro rombanti e lucidissime Harley-Davidson, fanno una sosta per sgranchirsi le gambe.

Lasciamo l’auto per fare una passeggiata: il loop completo del lago è di circa 1 miglio ed è uno dei percorsi più facili di tutto il Custer Park, ma è anche uno dei più suggestivi per la presenza di enormi formazioni granitiche che si affacciano nello specchio d’acqua. Visto che abbiamo una bimba di 4 anni non è il caso di avventurarsi altrove ! Terminato il giro, ci rilassiamo sotto un ombrellone del Lodge, in compagnia di alcuni simpatici scoiattoli.

Proseguiamo poi in auto lungo la Needle’s Highway, dove sostiamo per fotografare il famoso Needle’s Eye e il tipico scenario di questa zona fatto da montagne appuntite, tunnel stretti e una fitta vegetazione ( in alcuni tratti sono evidenti i segni di qualche incendio ). Per pranzo ci fermiamo al Blue Bell Lodge, un accogliente locale stile western.

Per concludere percorriamo le 18 miglia del Wildlife Loop Road, che ci permettono di vedere numerose specie di animali come i bufali, i pronghorn, i prairie dogs e per finire anche i burros – asinelli che bloccano totalmente il traffico, sostando pigramente in mezzo alla carreggiata ! – Il cielo si sta rannuvolando e minaccia pioggia; ci dirigiamo comunque verso il Mount Rushmore.

Appena arrivati al parcheggio sotterraneo inizia a diluviare. Finché non si placa, ci ripariamo sotto il passaggio che dà accesso alla famosa Avenue Of The Flags, il viale che porta proprio alla terrazza panoramica. Durante l’attesa mi documento e scopro che i lavori di realizzazione ( a colpi di dinamite ) iniziarono nel 1927 e durarono 14 anni, fino alla morte dello scultore Gutzon Bolglum; anche se da allora più nessuno ha proseguito nell’opera, non si ha l’impressione che si tratti di una scultura incompiuta… Le facce dei quattro presidenti sono rigate dalla pioggia e sembrano sfigurate… la nostra pazienza viene premiata in quanto, con l’alzarsi di una leggera brezza, la parete rocciosa riesce ad asciugarsi quel tanto che basta da permetterci di fare qualche scatto decente.

Lasciato Rushmore, facciamo ritorno a Custer. Lungo la strada si può ammirare un’altra gigantesca scultura : il Crazy Horse Memorial. Oramai però è tardi ed il prezzo di ingresso che è di $ 25 ci sembra un po’ eccessivo, quindi decidiamo di non fermarci.

A cena ritorniamo al “Captain’s Table”.

1 AGOSTO Custer (SD) – Wall (SD) – Badlands N.P = Km. 210 Al mio risveglio, la prima cosa che controllo è lo stato di salute dei miei occhi; purtroppo non vedo miglioramenti e mi prende il panico… non posso nemmeno contattare il mio medico in Italia: i nostri cellulari non funzionano ( sono già tre giorni che siamo isolati ).

Fatta colazione, lasciamo Custer e percorriamo la strada US 385. Dopo una ventina di chilometri arriviamo a Hill City: ci sembra carina e ci fermiamo per fare due passi. La cittadina si è sviluppata unicamente lungo la Main Street e l’architettura stile western la rende molto suggestiva. Sembra una località molto conosciuta soprattutto dai motociclisti e il logo HARLEY–DAVIDSON campeggia un po’ ovunque; qui molti bikers fanno una sosta per ritemprarsi o giusto per dare una lustratina alle cromature dei loro mezzi… Per la gioia della nostra piccola compagna di viaggio, facciamo una capatina alla stazione dove è appena arrivata la storica locomotiva a vapore delle Black Hills ( datata 1880 ).

Riprendiamo il viaggio e arrivati a Rapid City imbocchiamo la I-90 verso Wall. Finalmente i cellulari funzionano e possiamo contattare i parenti a casa.

Alle 11:30 arriviamo a Wall e cogliamo l’occasione per visitare il famoso Wall Drug: una sorta di centro commerciale a tema western, che ha visto i suoi albori nei primi anni ’30. Dopo un giretto per i vari negozi e l’acquisto di qualche gadget, decidiamo di fermarci anche per pranzare: il ristorante messicano si rivela una pessima scelta.

Nonostante il caldo, ci dirigiamo verso l’ingresso del Badlands Nat’l Park. Sono le 14:00 e non è senz’altro il migliore momento della giornata per ammirarne il paesaggio, ma la spettacolare bellezza di questo luogo risalta ugualmente. La Hwy 240 è la loop road che permette di visitare, in un’ora circa, le Badlands standosene comodamente in auto; è consigliata però qualche sosta per passeggiare in uno dei tanti hiking-trail che permettono di ammirare i panorami mozzafiato. Noi ne percorriamo alcuni; alcuni semplici e brevi tratti che ci portano alle terrazze–belvedere. Molto suggestiva è senza dubbio l’area delle Yellow Mounds, formazioni rocciose dalle incredibili sfumature giallo – ocra.

Prima di uscire dal parco, percorriamo un breve tratto di strada sterrata che ci da la possibilità di vedere la fauna locale: una numerosa colonia di prairie-dogs e una famigliola di pronghorns.

Verso le 17:00 lasciamo le Badlands e facciamo ritorno a Wall. Fra i numerosi motel, decidiamo di fermarci al BEST WESTERN; visto che la temperatura è ancora molto gradevole, approfittiamo della piscina per rinfrescarci e rilassarci.

Ceniamo in un locale a due passi dall’hotel. Il ristorante è un mix fra fast-food e STARBUCKS e siccome non ho voglia di Ceasar Salad né tanto meno di hamburger, chiedo alla cameriera se per cena posso avere dei pancakes. Anche se fa una strana smorfia, alla fine mi accontenta…

2 AGOSTO Wall (SD) – Devils Tower N.Mon. – Sheridan (WY) = Km. 530 Dopo una lauta colazione, verso le 08:00 partiamo per ritornare nello stato del Wyoming. Fino Sundance percorriamo la scorrevolissima I-90 poi la 24 North; finalmente, in tarda mattinata, arriviamo alla Devils Tower. La famosa torre, alta quasi 400 metri, si nota già a diversi chilometri di distanza: in un paesaggio prevalentemente pianeggiante, la sua particolare struttura “striata” salta immediatamente all’occhio ( a proposito, la mia congiuntivite sta passando… ! ). Alice si è addormentata, quindi visitiamo la Devils Tower facendo a turno: percorriamo il sentiero che si snoda alla base della “montagna” e permette di fare il giro; questo consente di vedere alcuni free-climbers che si cimentano nell’arrampicata delle sue pareti quasi verticali… Fa molto caldo ed è quasi l’una. Le possibilità di pranzare si limitano all’unico ristorante che si trova proprio all’ingresso di Devils Tower. Il locale è molto spartano ed il servizio non proprio celere, ma ci dobbiamo accontentare.

Proseguiamo il nostro viaggio sulla I-90 e, arrivati a Sheridan, decidiamo di fermarci. Sono quasi le 17:00 e dobbiamo cercare un posto per dormire. In Main St. Ci sono vari motel e anche questa volta la nostra scelta cade sul BEST WESTERN. Ci danno una stanza molto spaziosa che condividiamo assieme ai nostri amici.

Prima di cena, ci rilassiamo un po’ in stanza: mentre Alice si gusta dei cartoons su Disney’s Channel, c’è chi legge un libro oppure chi fa un’ulteriore “scrematura” degli scatti fotografici di oggi … per fortuna che esistono le macchine digitali ! A piedi facciamo poi una passeggiata sulla via principale; i negozi sono già chiusi, quindi ci limitiamo a guardare le vetrine. Sheridan è una cittadina molto tranquilla, ottima meta per dei viaggiatori on-the-road come noi che non amano il trambusto.

Visto che a pranzo ci è toccato mangiare in una bettola, per cena ci concediamo un bel ristorante; siamo senza prenotazione ma per fortuna riusciamo a trovare un tavolo nell’accogliente OLIVER’S BAR&GRILL: ambiente raffinato, luci soffuse e musica ad’hoc. Ottimo il menù: la pasta ed il pesce sono deliziosi, per non parlare dei desserts. Wow, per un istante ci dimentichiamo di essere in Wyoming / terra di cow-boys – ! Un ultima passeggiata prima di ritornare in hotel e poi tutti a nanna.

3 AGOSTO Sheridan (WY) – Little Bighorn – Red Lodge (MT) = Km. 330 Questa mattina ci alziamo e ci prepariamo con maggiore calma rispetto al solito. Facciamo l’immancabile colazione a buffet e lasciamo l’hotel. Dopo circa 1 ora e ½ di strada – sempre percorrendo la I-90 – arriviamo al Little BigHorn Battlefield Nat’l Monument. Questo luogo è il ricordo dell’ultimo sforzo degli Indiani delle Northern Plains di difendere le loro terre. Qui nel 1876 centinaia di soldati dell’esercito americano, compreso il Generale Custer, trovarono la morte per mano di migliaia agguerritissimi guerrieri Lakota e Cheyenne.

Il tempo è un po’ incerto: il grigiore del cielo rende però molto suggestiva la visita al cimitero militare. Sulla collinetta si trovano il Memorial ( obelisco con incisi i nomi dei soldati ) ed un piccolo recinto che racchiude alcune lapidi disseminate senza ordine ( che rappresentano il luogo esatto dove furono trovati i resti di Custer e dei suoi combattenti ). Da questa posizione si può osservare il bel panorama fatto di vaste praterie e dolci colline; la piacevole quiete è rotta solo dal mormorio del vento. Prima di lasciare Little BigHorn visitiamo anche il piccolo mausoleo dedicato al sacrificio dei guerrieri Lakota e Cheyenne.

Nella cittadina di Harding cerchiamo un locale dove pranzare; il primo tentativo fallisce dopo aver dato un’occhiata alla cucina ( !? ); alla fine scegliamo il ristorante THREE BROTHERS tutto a tema cinematografico, molto pulito e dove ci servono una buonissima pizza.

Proseguiamo il nostro viaggio sulla I-90 verso Billings, poi prendiamo la 212 che conduce verso Yellowstone.

Alle 15:30 arriviamo nella graziosa cittadina di Red Lodge MT. Decidiamo di fermarci un paio di giorni per rilassarci. Purtroppo al Visitor’s Center ci informano che siamo capitati in un week-end affollato, quindi ci saranno dei problemi a trovare alloggio; dopo un paio di telefonate ci trovano solo una stanza al ROCK CREEK RESORT ( 5 miglia fuori dal paese ), ma per la seconda notte dobbiamo arrangiarci… L’hotel è bellissimo ed è in mezzo alla natura; c’è pure un attrezzato parco–giochi per la nostra piccola. Sistemiamo i bagagli: la camera è molto accogliente con un bel terrazzo sul parco. Ora è pure uscito un bel sole ! Sulla strada per Red Lodge, vediamo un b&b e decidiamo di fermarci a chiedere se ci sia una stanza libera per domani notte: siamo fortunati ! Bene, ora che con il dormire siamo a posto, tutta la comitiva è più rilassata. Ci concediamo una bella passeggiata sulla Broadway, la principale via del paese; ci sono tanti negozi interessanti, il più di tutti è però il Candy Emporium: un incredibile magazzino di dolci e caramelle, che assomiglia un po’ ad un museo: foto datate, biciclette e un’infinità di oggetti, gadget pubblicitari d’epoca – ad es. Vecchie insegne della Pepsi Cola -, poster storici sono attaccati in ogni dove. Girovaghiamo a lungo fra i contenitori self-service dei dolciumi e chiediamo il permesso per scattare qualche foto; siccome gli spunti sono parecchi finiamo per dedicare all’emporio un intero servizio fotografico ! Facciamo alcuni acquisti di abbigliamento sportivo e curiosiamo in diversi altri negozi. Anche in questa cittadina transitano numerosissimi motociclisti e si vedono Harley-Davidson parcheggiate ovunque.

Ritorniamo in hotel e riserviamo un tavolo nel ristorante OLD PINEY DELL che si trova nella baita-dependance vicino al fiume.

La cena è ottima, purtroppo Alice è troppo stanca e si addormenta a metà pasto. Sono sfinita anch’io, quindi prendo la piccola e me ne ritorno in stanza, lasciando Alex e Co. A gustare i loro dessert .

4 AGOSTO Red Lodge (MT) = Km. 25 Oggi Alice compie 4 anni ! Non appena svegli, le facciamo gli auguri e le cantiamo la canzoncina del compleanno. Lei è un po’ timida e sembra non gradire, ma quando vede il pacchetto regalo la sua espressione cambia totalmente… Alex e Giuliano escono di buon ora per fare jogging. Dopo colazione, faccio un giro in lavanderia e mentre attendo che i capi si lavino / asciughino, porto Alice al parco giochi. Gli altri stanno nel parco a leggere un libro o a sonnecchiare … la giornata di oggi è dedicata al totale relax.

Alle 11:00 lasciamo la stanza per spostarci al BEARTOOTH INN, prenotato ieri, e lì depositiamo i nostri bagagli.

A Red Lodge, cerchiamo subito un posto per mangiare qualcosa e lo troviamo sulla Broadway.

Mentre pranziamo arriva un violento acquazzone ed in pochi minuti il locale si riempie di gente; quando usciamo in strada il peggio sembra passato. In auto facciamo un piccolo giro della città; portiamo Alice in un’altra area – giochi per bambini e poi andiamo nel vicino supermercato per fare un po’ di scorte: acqua, bibite e soprattutto frutta.

Quando ritorniamo al b&b la nostra stanza è pronta… wow ! Un’enorme camera dotata di soppalco e bagno spaziosissimo con Jacuzzi, una porta-finestra dà accesso alla veranda equipaggiata con sdraio e due vasche idromassaggio con acqua calda a disposizione degli ospiti. E’ ritornato il sole quindi ci concediamo un po’ di relax per il resto del pomeriggio.

Cena al ristorante del Hotel POLLARD in pieno centro, giro in carrozza all’imbrunire e poi tutti a dormire.

5 AGOSTO Red Lodge (MT) – Grant Village /Yellowstone (WY) = Km. 240 Facciamo colazione assieme ad alcuni motociclisti americani ospiti del b&b; pure loro in partenza per Yellowstone. Salutiamo la simpatica famiglia che ci ha ospitato e ce ne andiamo. La Bearthooth “All American Road” è considerata una delle strade più panoramiche degli USA e permette di ammirare le montagne di Absaroka e Beartooth. Nelle Rockies è una delle strade più in quota; fortunatamente, nonostante i numerosi tornanti, nessuno di noi ha avuto problemi di mal d’auto ! Il tempo è bello e questo ci permette di apprezzare maggiormente la bellezza dei panorami come quello della Shoshone Nat’l Forest. Arrivati a Cooke City ci fermiamo a fare benzina quando proprio nella pompa accanto sentiamo parlare italiano: ci dicono che sono partiti in auto da Chicago ma con loro viaggia pure il loro papà che li segue, standosene in sella ad una Harley presa a noleggio… Alle 11:30 siamo alla North-East Entrance del Parco di Yellowstone. Siamo un po’ emozionati: dopo tanti anni si realizza il sogno di fare un viaggio proprio qui. Peccato che il tempo sia in graduale peggioramento e che il sole sia completamente sparito.

Il primo impatto lo abbiamo con la Lamar Valley ( il cui nome è identico ad un posto in Trentino ). Qui vediamo le nostre prime mandrie di bisonti; la loro stazza è davvero impressionante. Ora inizia pure a diluviare, quindi le possibilità di scattare foto ( anche rimanendo in auto ) sono ridotte al minimo. La pioggia è incessante, quindi non ci resta che proseguire verso la nostra meta: il Grant Village.

Facciamo una sosta per pranzare al Canyon Lodge; sono già le 14:30 e la cucina sta per chiudere… ma per fortuna ci lasciano prendere posto ugualmente. La sala è immensa con un caminetto dalle dimensioni spropositate, alle pareti sono appese delle bellissime fotografie della flora e della fauna di Yellowstone. Mentre attendiamo che arrivino i nostri piatti, facciamo un giro al buffet di verdure. Sul tragitto che ci separa dal Grant Village facciamo alcuni avvistamenti : un orso bruno su un albero, degli alci e molti wapiti ( cervi americani ).

Alle 17:00 circa siamo nella nostra stanza. Nonostante le basse aspettative, la delusione è colossale: la camera è molto piccola ( con 2 letti queen-size ) ed il bagno ha dimensioni ridicole. La struttura è obsoleta e manca qualsiasi cenno di ammodernamento. In effetti quando ho prenotato, il sito dava solo una fotografia generica delle stanze; e se si voleva avere un’idea complessiva del posto, non esisteva nessuna galleria di immagini; ora si capisce il perché ! Ci consoliamo nel pensare che in stanza passeremo pochissimo tempo ( solo per dormire, lavarsi e cambiarsi ), ma sono comunque tre notti e già adesso mi sembra un’eternità.

Depositati i bagagli, partiamo immediatamente per l’ Old Faithful, che dista circa 25 km. Al nostro arrivo siamo colti da un altro temporale; ma in pochi minuti il cielo si rischiara lasciando tutti a bocca aperta: un bellissimo arcobaleno sbuca sopra il Lodge. Visto l’orario, dopo aver ammirato l’imponente spruzzo del geyser, decidiamo di fare il giro più breve. Mentre Alex, Ornella e Giuli scattano foto del tramonto, io ed Alice ceniamo al self-service del Lodge, dove più tardi veniamo raggiunte dal resto del gruppetto.

Alle 22:00 siamo di nuovo in stanza: tutti stanchissimi, soprattutto Alice che si è addormentata in macchina durante il tragitto di rientro.

6 AGOSTO Yellowstone Nat’l Park (WY) = Km. 190 La colazione la servono al LAKE HOUSE. A quest’ora del mattino c’è una fitta nebbia che avvolge il lago e la casa di legno: il paesaggio è un po’ inquietante ma anche suggestivo. Per la colazione ( cappuccino e toasts con marmellata ) dobbiamo pagare $ 8,00 a testa – un po’ caro, in quanto il prezzo del breakfast buffet è fisso ed include salsicce, patate, uova, bacon, ecc… – Verso le 09:00 partiamo: destinazione Mammoth Hot Springs. Lungo il tragitto abbiamo la fortuna di avvistare varie specie di animali, tra cui un solitario coyote che vaga per la prateria. Il tempo è decisamente bello e inizia pure a fare caldo. Prima di pranzo riusciamo a fare la passeggiata panoramica ( loop ) che permette di vedere molto da vicino la sorprendente bellezza delle terrazze: sono l’attrazione principale di Mammoth Hot Springs e contraddistinguono questo luogo. Le rocce bianche in travertino sono in continuo mutamento grazie alle sorgenti calde e ai depositi di calcare che ne trasformano i lineamenti. Oltre al bianco candido, le sfumature che si creano sono di colore rosa, giallo fino al rosso: spettacolare ! Per oltre un’ora ci aggiriamo per le due sezioni: Lower e Upper Terraces. Alla fine siamo stanchissimi e … affamati.

A pranzo troviamo posto nel bel ristorante in stile Liberty del MAMMOTH HOTEL. Per Alice troviamo, per la prima volta, le farfalle (pasta); sono buonissime e per me nvece una deliziosa “soup of the day” alle verdure.

Torniamo verso l’Old Faithful, facendo varie tappe: al Lower e al Midway Geyser Basin. Per vedere il famoso Grand Prismatic Spring dobbiamo però attendere che smetta di piovere. Un acquazzone ci ha preso alla sprovvista durante l’ultima sosta… Per la prima volta, proviamo sulla nostra pelle il netto contrasto tra il vapore caldo emesso dai geyser e l’aria fredda che si è alzata dopo il temporale; una sensazione strana ma che la nostra piccola Alice sembra gradire tantissimo: “sembra di essere in mezzo alle nuvole” continua a dirmi, saltellando sul camminamento di legno.

Rientrati a Old Faithful, abbiamo qualche ora libera e decidiamo di fare la passeggiata più lunga. La fresca brezza e la stanchezza ci fanno però desistere a completare il giro; peccato avrei tanto voluto vedere il famoso Glory Morning Pool.

La cena è prenotata per le 21:00 ma ci avviamo verso l’OLD FAITHFUL INN con una mezz’oretta di anticipo. Vista da fuori la struttura non fa presagire la bellezza e l’accoglienza del suo interno: l’abbinamento legno e pietra dà quel senso di ospitalità e calore che in altri complessi qui a Yellowstone non abbiamo trovato. Il camino gigante troneggia al centro del salone e tutt’intorno un movimento ordinato di ospiti e turisti ( e ovviamente qui sentiamo qualcuno parlare italiano !! ).

La cena ci ha ampiamente soddisfatto, il massimo sarebbe fermarsi a dormire qua… ( peccato però che già a marzo non ci fosse più disponibilità di alloggio – e la cena l’ho prenotata con 5 mesi di anticipo ). La mezz’ora di viaggio che ci separa dal Grant Village risulta più impegnativa e faticosa rispetto a ieri, a causa del buio pesto e della carenza di indicazioni stradali sufficientemente visibili.

Per la prima volta andiamo a dormire “tardi”: alle 23:00.

7 AGOSTO Yellowstone Nat’l Park (WY) = Km. 220 Questa mattina ci svegliamo con calma, facciamo colazione nel ristorante vicino al lago. Facciamo una bella spesa presso il vicino Food Market ( panini, insalata pronta da condire e frutta ); la nostra intenzione è quella di ritornare alla Lamar Valley; il tempo bellissimo ci dà l’idea di fare un pic-nic all’aria aperta -. Verso le 10:00 partiamo per Lamar, che si trova nella sezione nord-est del Parco; sostiamo varie volte per l’avvistamento di animali, soprattutto mandrie di bufali nella pittoresca Hayden Valley . Arrivati a destinazione troviamo un’area di sosta. La temperatura è piacevole. Siamo vicini alla strada, ma non è molto trafficata; per lo più passano moto Harley, che si distinguono in lontananza per il caratteristico rimbombo dei loro motori.

Ci godiamo per quasi un paio d’ore la pace ed lo splendido paesaggio della valle; in lontananza si avvistano solo bisonti; d’altronde si sa che l’orario migliore per vedere gli animali è la mattina presto oppure prima dell’imbrunire… Il pieghevole del Parco spiega che, rispetto a Yellowstone, nella Lamar Valley c’è la più alta concentrazione di Grizzly, ma ci vuole molta fortuna per avvistarne uno… poco dopo, però, lungo il tragitto che ci porta al Canyon Village, vediamo un ranger che indica ad alcuni turisti una mamma Grizzly con due cuccioli. Alex e Ornella, “armati” di teleobiettivo, riescono a vederli meglio di noi. Trascorriamo il pomeriggio percorrendo i vari punti di osservazione che permettono di ammirare il Canyon di Yellowstone e le sue cascate. Più tardi ci troviamo incolonnati / fermi sulla strada; ben presto scopriamo il motivo di tutto ciò: il traffico è letteralmente paralizzato da una folta mandria di bufali che ha deciso di attraversare pigramente la carreggiata. Nessuno è infastidito per l’intoppo, anzi; molti turisti si affacciano con cautela ai finestrini delle loro auto per ammirare questi bestioni.

Arriviamo al Grant Village intorno alle 20:00; troviamo un tavolo libero al LAKE HOUSE e ci rifocilliamo con una buona pizza. Poi tutti a nanna.

8 AGOSTO Yellowstone Nat’l Park (WY) – Idaho Falls (ID) = Km. 280 Alle 08:00 siamo tutti svegli: oggi dobbiamo “levare le tende” e lasciare il Grant Village. Facciamo colazione al solito posto e verso le 09:30 partiamo per il Grand Teton, il Parco Nazionale che confina con il lato sud del più famoso Yellowstone.

Anche oggi il cielo è terso. Per motivi di tempo facciamo soltanto una breve sosta al Jenny Lake, tanto per sgranchirsi un po’ le gambe e fare qualche foto: il paesaggio è stupendo. Percorrendo la Teton Park Road le occasioni per ammirare il panorama non mancano; le maestose cime ( Grand Teton = 4197 m. E decine di altre vette che superano i 3600 m. ) sono in netto contrasto con la pianura circostante coperta da boschi e numerosi laghi di origine glaciale.

A Moose facciamo una sosta per pranzo in un sovraffollato ristorante. Percorriamo ulteriori 20 km. E arriviamo a Jackson WY. Allettati dal bel movimento della cittadina, parcheggiamo l’auto e, per un’oretta, facciamo un giretto. Molti turisti, anche italiani, affollano i negozi di artigianato e souvenir; vi si trovano poi diversi show-room / gallerie di artisti e lussuose boutique. La nostra attenzione viene catturata però dal parco in Town Square, le cui entrate sono caratterizzate da archi fatti esclusivamente con corna di cervo. Dei dettagli più significativi scattiamo qualche foto e poi di nuovo in auto. Nell’uscire dalla città notiamo gli impianti sciistici di Jackson Hole; questo luogo ha la fama di essere anche una gettonatissima località turistica invernale.

Percorriamo la 22, poi la 31 verso est: poco dopo mettiamo piede nello stato dell’Idaho.

Alle 17:30 troviamo una sistemazione all’hotel LE RITZ; siamo stanchi così approfittiamo della piscina indoor e dell’idromassaggio: che relax ! Prima di cena, utilizzo il servizio laundry e faccio l’ennesimo bucato. A mangiare ci rechiamo in un pub lì vicino.

9 AGOSTO Idaho Falls (ID) – Coeur D’Alene (ID) = Km. 770 Oggi è una giornata dedicata unicamente allo spostamento verso Ovest. Partiamo alle 09:30 e arriviamo a destinazione alle 17:30 ( abbiamo recuperato un’ora di fuso orario in quanto qui è in vigore il Pacific Time ).

Percorriamo la I-15 verso nord fino a Missoula MT, e poi la I-90.

Pranzo veloce poco dopo Missoula.

Al Visitors Center di Coeur D’Alene ci informano che in centro città è difficile trovare alloggio, ma non si sprecano a fare nessuna telefonata per verificare… torniamo nella zona presso l’uscita dell’Interstate e lì troviamo una stanza all’AMERITEL INN. Per riprenderci dalle fatiche del viaggio ci rilassiamo un po’ in piscina e facendo un idromassaggio.

Per cena vogliamo regalarci qualcosa di particolare e ci mettiamo in lista d’attesa per un tavolo al famoso DOCKSIDE Restaurant: cibo eccellente e bellissimo panorama sul lago ! Verso le 22:00 andiamo a dormire.

10 AGOSTO Coeur D’Alene (ID) – Marysville (WA) = Km. 580 Quella di oggi sarà un’altra lunga giornata di trasferimento. Partenza verso le 09:00.

Il viaggio si “sviluppa” unicamente sulla I-90, fino a Seattle. Il paesaggio di Washington, da Spokane in poi, non ci regala particolari emozioni; sicuramente meriterebbe di essere visitata la Yakima Valley ma, per la fretta di raggiungere Vancouver l’indomani, non ci facciamo cogliere dalla tentazione di uscire dalla Interstate. L’unica eccezione è fatta per la pausa pranzo. Usciamo nei pressi della cittadina di Easton, più o meno mancano 100 km. A Seattle. Visto che non abbiamo molte scelte, siamo “forzati” a preferire una tavola calda, piuttosto che una specie di catapecchia che non ha nulla del ristorante… Il menù lascia molto a desiderare e, mentre gli altri prendono la solita carne con verdure / patatine, io mi vedo costretta a ordinare delle Fettuccine Alfredo. Sia l’esperienza diretta che il sentito dire, hanno sempre evitato di farmi (ri)cadere nell’errore di assaggiare una simile schifezza… ovviamente ho lasciato tutto nel piatto ! Durante il nostro tragi-comico pasto, siamo testimoni della fuga ( senza pagare ) di due clienti: il tutto si svolge così in fretta che riusciamo a vedere solo la nuvola di polvere lasciata dal loro pick-up che, a folle velocità, esce dal parcheggio del locale! Pochi minuti dopo ha luogo un accertamento da parte della polizia: sembra di essere in un film – alcuni testimoni danno la loro versione dei fatti e lo sceriffo riporta tutto su un taccuino -.

Ritorniamo in strada. Dopo circa un’altra ora di viaggio arriviamo alle porte di Seattle, ma le cose si mettono male in quanto troviamo un grande ingorgo all’allacciamento con la 405 Nord. Si procede a passo d’uomo per un’ora abbondante fino alla I-5 … siamo all’estremo delle forze ed il nervosismo sta aumentando esponenzialmente, quando ad un tratto la coda di veicoli comincia a sciogliersi ! Giunti a Tulalip troviamo il SEATTLE PREMIUM OUTLET, ma prima decidiamo di cercare una sistemazione per la notte. Purtroppo nei dintorni ci sono poche strutture ricettive e, dopo vani tentativi presso alcuni hotel, rientriamo sulla Intestate ed usciamo nella cittadina più avanti. Anche qui abbiamo poca scelta ma alla fine troviamo una stanza in un motel piuttosto spartano.

Torniamo indietro per andare al Centro Commerciale. Abbiamo tutti un gran voglia di rilassarci, e lo shopping ci sembra la cosa migliore da fare in questo contesto: i negozi sono molto accattivanti e pure i prezzi ( il cambio Euro/Dollaro=1,40 ci avvantaggia molto, quindi sarebbe assurdo non approfittarne ! ).

Per gli acquisti ci separiamo; ci ritroviamo più tardi a cena in un vicino fast-food; ognuno di noi ha il suo sacchetto griffato; pure Alice ha la sua shopping-bag contenente un vestitino a righe di POLO R.L… Finalmente delle facce sorridenti: i due ultimi giorni sono stati molto impegnativi per tutto il gruppo.

L’outlet chiude alle 21:00 quindi non ci resta che ritornare in motel; abbiamo tutti bisogno di un buon sonno ristoratore.

(per la 2^ parte del viaggio andare nella sezione CANADA )



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