Tra California e parchi da favola

3 agosto 2006 Finalmente si parte per il sogno americano. Ore 7,45 am il pulmino ci viene a prendere. Dopo le 3 tappe per recuperare tutti ci dirigiamo verso Malpensa al terminal 1 nonostante il traffico arriviamo in super anticipo. Il nostro volo purtroppo risulta in ritardo di un ora. Comunque nessun problema di overbooking. Ore 2.00 pm previsto...
Scritto da: difettoso
tra california e parchi da favola
Partenza il: 03/08/2006
Ritorno il: 25/08/2006
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 3500 €
3 agosto 2006 Finalmente si parte per il sogno americano. Ore 7,45 am il pulmino ci viene a prendere. Dopo le 3 tappe per recuperare tutti ci dirigiamo verso Malpensa al terminal 1 nonostante il traffico arriviamo in super anticipo. Il nostro volo purtroppo risulta in ritardo di un ora. Comunque nessun problema di overbooking. Ore 2.00 pm previsto il decollo speriamo di non perdere la coincidenza per San Francisco. Dopo circa 6 ore di viaggio cominciamo a dare qualche segno di cedimento nel frattempo abbiamo pranzato (pollo al pesto o pasta alle verdure) e Andre ha scambiato 4 chiacchiere con una ragazza americana!!! Arriviamo al JFK con circa un ora e mezza di ritardo, sbrighiamo le pratiche doganali. Trattati prima come bestie (in coda) poi come criminali (con foto e presa delle impronte) ritiriamo i bagagli e perdiamo la coincidenza. Altra coda al check-in per trovarci posto sul volo successivo ma… sorpresa ci mettono in lista d’attesa, il volo è full. Preghiamo e sacramentiamo per 2 ore poi l’hostess all’imbarco ci trova i posti ed esausti saliamo in aereo. Dopo altre 6 ore di volo, alle 2.00 am ora locale di San Francisco, arriviamo, ritiriamo i bagagli e prendiamo 2 taxi che ci portano al Monarch Hotel in 20 minuti ed andiamo subito a nanna.

4 agosto 2006 Sveglia di buon ora ed alle 9.00 am siamo già operativi. Ci infiliamo nel primo breakfast restaurant decente ed inauguriamo il nostro arrivo con bacon e eggs… Non male!!! Ma scopriamo subito che San Francisco è cara come Milano o forse di più. Ci dirigiamo verso Union Square entusiasti e notiamo subito lo spirito nazionale americano con bandiere sventolanti ovunque. Giriamo per negozi: Macy, Nike Town (i ragazzi), Tiffany (le ragazze) e ci dirigiamo verso l’embarcadero passeggiando con uno Starbacks caffè in mano. Proseguiamo verso il Pier 39 passando dal lungo mare vedendo gente strana…Ma strana davvero!!!! Arriviamo al Pier 39 e ci sembra di essere a Gardaland… Tutto costruito a doc per i turisti e qui giriamo per negozi che definirei divertenti, vendono di tutto persino gli autografi delle star!!!!. Vediamo anche i leoni marini che rumorosi ed annoiati oziano su delle chiatte in legno. In lontananza inquietante emerge dal mare “the rock” l’isola di Alcatraz. Poi dopo circa un ora di coda saliamo sul cable car, storico mezzo di comunicazione della città, che con il suo percorso tra salite e ripide discese ci permette di ammirare il panorama ed il tramonto sul mare. Esausti arriviamo in albergo. Dopo soli 20 minuti di relax chiamiamo due taxi e decidiamo di andare a mangiare al Rain forest cafè, il locale è totalmente in stile americano: quindi eccessivo!!! Il tema di fondo è la foresta, alberi e animali semoventi accompagnano una tipica cena americana. Dopo cena, tutti stanchissimi, decidiamo di tornare in hotel con un taxi. Appurato l’impossibilità di trovarne uno veniamo abbordati da un tipo un po’ losco che per 7$ a testa ci porta in hotel in limousine. Peccato che per starci tutti e 8 ci siamo dovuti ammassare l’uno sull’altro dato che la limousine era già occupata da altre 8 persone…Dopo un incredibile viaggio arriviamo in hotel e stanchi andiamo a nanna.

5 agosto 2006 Sveglia ore 8.45. Alle 9.30 ci troviamo nella hall dell’albergo, stamattina dobbiamo verificare la situazione macchine. Dopo un’abbondante (anche se non per tutti) colazione americana (scrambled eggs & bacon) andiamo alla Hertz e alla Alamo. Nonostante l’aver perso tutta la mattinata non riusciamo a venirne a capo per cui decidiamo di andare il lunedì in aeroporto a prendere le macchine come programmato già precedentemente. Quindi ci dirigiamo in Union Square dove saliamo sulla terrazza di Macy’s da dove ammiriamo la piazza dall’alto e facciamo le foto di rito; all’interno il ristorante/bar propone piatti particolari e la famosissima cheese cake preparata in 17 modi diversi (dall’aspetto tutti allo stesso modo invitanti). Andiamo a passeggio per Chinatown dove i negozi sembrano fatti con lo stampino e offrono tutti le stesse cose. Poi ci dirigiamo in bus a Lombard Street dove ci gustiamo oltre alla strana architettura della strada anche il contesto che la circonda con le sue case tipiche USA. Arriviamo, dopo una meritata pausa con birrazza in uno dei pub più vecchi della città, al Ghirardelli center dove assaggiamo il cioccolato più famoso degli States (mentre Micky ne acquista in quantità industriali). Ci rimane ancora un po’ di tempo così decidiamo di andare al Japan town in bus con il 19 che passa davanti al nostro hotel e dove scarichiamo Andre che è stato invitato a cena dai suoi mezzi parenti emigrati. Arriviamo a Japan center ed Emi Cri Roby Ale si pappano dell’ottimo sushy jappo innaffiato di salsa di soia e accompagnato da the verde mentre Michy Ele e Betty attendono nel piazzale all’esterno rilassandosi e prendendo un po’ di sole. A questo punto si torna in hotel per un doccino…Appuntamento alle 8.30 per un’altra cena svunza stile States. Abbiamo cenato in un locale veramente nostrano, ci siamo pappati un BBQ brisket of beef innaffiato con un boccalone di Sierra Nevada e di dolce un’ottima cheese cake casalinga. Dopocena Emi Cri Ale e Andre (tornato dai parenti) si avventurano per locali ed entrano in un posto con musica a manetta, gente multietnica dove si bevono un buon cubello (Cri margarita). Rimangono un mezz’oretta e poi a nanna.

6 agosto 2006 Al mattino ritrovo alle ore 8.30, oggi giornata intensa. Decidiamo di far colazione in un fast-food anni 70 (ricorda molto Happydays) per provare l’apple-pie, ordiniamo cappuccini e dolci. I cappuccini sono big-size e l’apple-pie a la mode è una botta calorica e per lo stomaco. Terminata la colazione siamo evidentemente appesantiti. Il programma del giorno prevede la visita al Goldengate bridge. Prendiamo il Goldengate-bus e scendiamo giusto vicino all’imponente ponte rosso. Dopo le foto di rito decidiamo di attraversare i 3 km e più del ponte. Dopo la traversata veniamo colti dal panico…Non troviamo la fermata del bus che ci doveva portare alla baia di Sausalito ma per fortuna con calma la troviamo e dopo 15 minuti di tragitto arriviamo in centro al paese (tra le sue varie caratteristiche annovera anche il fatto di essere zona residenziale di alcuni musicisti…Metallica). Dopo aver visto le case galleggianti veniamo colti da fame e sulla strada troviamo un ristorantino carino: il Sausalito Taco Shop dove degustiamo ottime specialità tex-mex. Finito il pranzo ci dirigiamo verso la zona shopping…Veniamo colti dalla shopping mania e tutti facciamo acquisti. Tra un negozio e l’altro vediamo anche uno strano individuo che impila le pietre sfruttando il bilanciamento dell’equilibrio. Alle 4.30 pm circa prendiamo il traghetto x tornare in città pronti per una nuova escursione: Alcatraz by night. Alle 5.00 pm arriviamo al pontile e Roby Betty Miky Ele vanno a fare ancora un po’ di shopping invece i beveroni del gruppo: Ale Andre Cri Emi vanno a farsi una birretta bella fresca all’Hard Rock Cafè. Alle 7.00 pm ci ritroviamo al molo per prendere il traghetto per The Rock. Il freddo è intenso ma l’atmosfera è unica. Alcatraz è come si dice qui “Amazing”. Dopo il tour nella prigione guidato con audioguida in italiano (che spiega la vita nel carcere, aneddoti particolari e testimonianze originali dei detenuti… Pelle d’oca!!!!) usciamo ad ammirare il tramonto che incornicia la città di Frisco (la vista è splendida… Valeva veramente la pena). Riprendiamo il traghetto e arrivati andiamo al Pier 39 per cenare da Bubba Gump restaurant (la famosa catena di ristoranti nata dopo il film Forrest Gump) dove assaporiamo i mitici gamberetti. Stanchi morti, terminata la cena torniamo in hotel e andiamo a nanna.

7 agosto 2006 Oggi giornata di traferimento. Alle 9.00 am lasciamo l’hotel per andare in aeroporto ad affittare le macchine, dopo varie indecisioni troviamo all’Avis un mitico pulmino Chevrolet di 12 posti color amaranto ad un prezzo conveniente: una favola!!!! Il nostro autista di fiducia Andre prende confidenza col mezzo e ci dirigiamo verso Los Angeles. Il viaggio prevede varie tappe, la prima a Monterey dove cerchiamo la fabbrica di acciughe ma riusciamo a trovare solo chele di granchio al fisherman wharf. Andre e Emi si mangiano la famosa clam chowder in hot bread (tipica zuppa di chele di granchio dentro una pagnotta di pane dolce…Piatto tipico californiano) Roby e Betty si fanno un piatto favoloso di calamari fritti ( N.B. Qui il pesce è buonissimo e freschissimo) il resto del gruppo decide di restare più leggero e mangia dietetica frutta!!! Ci siamo poi diretti sulla 17 miles drive dove dopo aver pagato una specie di ingresso abbiamo potuto godere di un paesaggio fantastico: da una parte prati verdissimi…Campi da golf e ville meravigliose e dall’altra una magnifica costa rocciosa in mare aperto. Durante il percorso abbiamo fatto diverse soste per fotografare il paesaggio mozzafiato e la quantità mostruosa di uccelli. Tra una curva e l’altra (fuori dal mondo!!) abbiamo passato Big Sur famosa per le soste di surfisti e dove abbiamo visto delle locande molte carine immerse nel verde. Proseguendo sempre per questa strada proprio prima di arrivare a Morro Bay, abbiamo potuto ammirare delle dolcissime foche spaparazzate sulla spiaggia al sole ormai giunto al tramonto. Siamo finalmente giunti a Morro Bay in prima serata, cittadina graziosa con due particolarità: una roccia prorompente sul mare di origine vulcanica ed un molo da foto!!! ( pieno di foche). Abbiamo girato per la cittadina per trovare posto per la notte e dopo due o tre rimbalzate ci siamo accomodati in un dei numerosissimi motel della città, peccato che erano già le 8.30 pm e qui chiude tutto alle 9.00 pm!!!! Di corsa andiamo alla ricerca di un locale aperto per poterci sfamare ma… Tutto buio!!! Siccome la speranza è l’ultima a morire entriamo in un ristorantino suggerito dalla nostra guida, dove, nonostante il cartello close, siamo riusciti a fermarci. Il nome è Whale’s Tail ed abbiamo mangiato i migliori onion rings della nostra vita, dei fantastici hamburgers e zuppa di granchio. Dopo cena ci rintaniamo in un locale ancora aperto dove ci beviamo una birretta mentre giochiamo ad un stranissimo gioco; un incrocio tra bocce e karling su un bancone.

8 agosto 2006 Siamo diretti a Los Angeles e come al solito sono previste un paio di soste. Arriviamo a Santa Barbara dove facciamo un giro per la spiaggia e sul molo dove ci sono molti pescatori, un po’ di relax e poi di nuovo in furgone verso Santa Monica. Parcheggiamo sempre con 10 dollarini e facciamo un giro al lunapark sul molo, abbastanza triste quindi di nuovo sul furgone, passiamo per Venice Beach sostina anche qui…Facciamo un giretto sul lungo mare dove vediamo la famosa muscle gym dove tipi enormi mettono in mostra i loro muscoli (tante volte vista nei telefilm!!!!). Ci sono tanti negozietti particolari ma dobbiamo tornare al furgone… destinazione Hilton. Arrivati in hotel, sbrigiamo le pratiche di checkin (la massima del giorno è: “non è un mio problema, è un tuo problema” -Emi- visto che il furgone non entrava nel parcheggio dell’hotel) subito i ragazzi si fiondano in piscina e soprattutto nell’idromassaggio bollente dove si riprendono e si rigenerano. Pronti per la serata… Destinazione Marina del Rey dove ci fermiamo in un ristorante fronte porto (ottima cena in un bellissimo locale Tony P. … Dove P sta per Palermo!!!!). Prima di tornare in albergo si decide di fare un giro per Mulholland Dr. Dove ammiriamo L.A. Dall’alto quindi torniamo in albergo ed andiamo a dormire esausti.

9 agosto 2006 Ci alziamo di buon ora e ci dirigiamo subito a Downtown dove si sente il profumo dei $ che girano tra gli altissimi grattacieli quasi tutti di proprietà di banche e assicurazioni. In uscita da downtown vediamo lo Staples dove giocano i Lakers. Sosta veloce (Miky cerca la maglia invano) e via verso la collina del Dogers Stadium dove decidiamo di acquistare i biglietti per la partita della sera (6$ a testa). Ritornati al furgone decidiamo di dirigerci verso Hollywood dove arriviamo dopo una sosta pranzo (Emi Ale Roby Betty Andre si lanciano con un thai mentre Cri Ele Miky si fermano al supermarket dove Miky mangia la pasta!!!). Giunti ad Hollywood Boulevard, in mezzo ad una folla di turisti ed ad un caldo soffocante, vediamo la “passeggiata delle stelle” e la famosa piazza del Chinese Theatre, dove si trovano le impronte e gli autografi dei divi più famosi della storia. Poco dopo risaliamo sul furgone e percorriamo la Sunset Strip dove ci fermiamo al Rainbow, tipico pub della zona più conosciuta per essere punto di ritrovo di musicisti ed appassionati di musica rock. Ci sediamo al tavolo dove è stato girato il video di November Rain dei Guns, ci tracanniamo una birretta poi facciamo un giretto da Hustler (famosa rivista hard americana) e poi via verso lo stadio. Dopo una lunga coda arriviamo allo stadio, prendiamo posto e cerchiamo di capire le regole del baseball. L’atmosfera nello stadio è gioiosa ed il pubblico viene continuamente incitato e divertito da canzoncine e motti. Tra un hinning e l’altro prendiamo, per placare la fame, un Dodger Dog (tranne Miky…La cassa aveva finito i DD) e i nachos con un sacco di formaggio “sintetico”. Terminata la partita alle 10.00 pm andiamo stanchi verso l’hotel ma sulla stada del ritorno Miky Emi Andre prendono una pizza take away da Pizza Hut in un quartiere da “brivido”. Poi finalmente si va a nanna.

10 agosto 2006 Giornata dedicata agli Universal Studios (Warner …Per la Cri). Partenza ore 7.45 am il nostro navigatore Emi tra una strada e l’altra ci conduce nella zona del Griffith Park agli Studios. Ingresso ore 9.00 am (puntualissimi!!!!!!) come dei fessocchi sbagliamo tour e a parco mezzo vuoto facciamo le attrazioni meno interessanti e lasciamo le più belle alla fine quando il parco diventa un delirio di gente. Vediamo Vanhelsing (scarso) ritorno al futuro (carino ma ormai vecchio) Shreck 4D (carino ma un po’ infantile), il tour degli Studios col trenino (molto interessante perché ti fa passare in molti set –fast & furios, la guerra dei mondi, lo squalo, ecc.- e puoi renderti conto quanto nel cinema tutto sia finto), Fearless (uno show molto famoso in america che gioca sulle paure ed il coraggio della gente comune), Waterworld (spettacolo pirotecnico…Bellissimo!!!! Atterra addirittura un aereo). Il tempo passa, si mangia al volo da Pizza Hut (tutte schifezze!!!)e via altre attrazioni. Vediamo terminator 2 3D (divertente ma niente di eclatante) Jurassic Parck (1 ora di coda!!! Troppa gente ma l’attrazione è favolosa… Soprattutto la discesa finale nell’acqua) Mummy (di certo la giostra più divertente… È una sorta di montagne russe che vanno anche all’indietro… Belle le facce di Miky e Roby). Infine vediamo lo spettacolo sugli effetti speciali (che ci spiega gli effetti speciali video, trucco e suoni…Interessante!!!) ed uno spettacolo sullo sviluppo di un finto incendio con esplosioni e crolli (bello!!!). Terminate le cose interessanti da visitare facciamo un po’ di shopping e ammiriamo, fuori dal parco, la famosa strada degli universal piena di negozi e fast food. Impressionati da tanto sfavillio di luci decidiamo di mangiare qui; c’è chi mangia hamburger, alette di pollo, cibo cubano e panini freschi (ottima la scoperta di Emi e Ale di Subway). Terminata la cena facciamo un salto da quicksirver dove quasi tutti fanno acquisti e poi al furgone. Ritornati in hotel Ale Andre Cri Emi (gli irriducibili) si fanno un ottimo cocktail al lounge dell’hotel (tutti ottimi e carichi… Soprattutto il long island) e poi a nanna.

11 agosto 2006 Ore 8.00 am ci incontriamo nella hall. Oggi giornata di trasferimento verso Las Vegas. Dopo il check-out e le telefonate a casa saliamo sul furgone, l’argomento della mattina è la notizia dello sventato mega attentato di al quajeda sugli aerei inglesi diretti in america e viceversa (si parla addirittura di 10 aerei!!!!). La “fortuna” ci perseguita… Proprio quando siamo qui noi!!!… I controlli in aeroporto saranno devastanti… Va bhè… Prendiamola con filosofia. A metà mattina ci fermiamo a far colazione a Starbucks e Carl’s jr (Emi che si pappa un burrito eggs & bacon) e poi via verso il deserto. Proseguendo nel viaggio alla Cri viene in mente di fermarsi ad un outlet…Risultato: devasto!!!! Dovevamo fermarci fino al 1.00 pm (45 minuti) ma… Dopo ore di shopping frenetico e una pausa pranzo da Subway alle 4.00 pm lasciamo l’outlet per raggiungere Las Vegas. Arriviamo alle 7.00 pm. Dopo il velocissimo check-in e le rituali foto del fantastico hotel Luxor a tema egiziano ci fiondiamo in piscina per un tuffo veloce, poi ci cambiamo per vivere la nostra prima notte a Las Vegas. Rimaniamo estasiati dai famosi complessi alberghieri; visitiamo gli hotel Excalibur, Cesar Palace, MGM, Bellaggio, Paris, e altri ma soprattutto il New York da dove Emi (che da la carica) Cri Andre Ele Ale decidono di fare un giro sul rollercoast (montagne russe!!!) e da dove scendono soddisfattissimi!!!!. È ora di cena e si decide di andare da Hooter il ristorante, hotel, locale delle cosiddette tettone con ragazze che servono in abiti succinti che gli ometti del gruppo anelavano tanto ma dal quale sono rimasti delusi visto che di tettone non se né vista neanche mezza!!!! In compenso ci siamo mangiati delle ottime ali di pollo (50 ali medium + 12 ali 911 piccantissime) innaffiate da abbondante birra. Dopo un ulteriore giro sulla strip ci dirigiamo in hotel distrutti… Sono le 4.00 am!!!!! 12 agosto 2006 Sveglia a mezzogiorno finalmente si dorme!!!! Dopo un veloce colazione andiamo col furgone sulla strip. Una parte del gruppo si ferma allo store della coca cola e degli m & m’s mentre Ale Andre vanno all’hard rock cafè. Verso le 4.30 pm ci ritroviamo tutti in piscina dove tra una birra e l’altra, bevuta a bordo vasca arriva l’ora di cena. Ore 7.45 ci troviamo pronti ed andiamo a mangiare al buffet del Luxor dove per 25$ si può mangiare tutto quello che si vuole. La cena è stata all’insegna dell’abbondanza con tanti assaggi : sushy, messicano, thai, di tutto un po’, dopodiché prendiamo il furgone e ci dirigiamo sulla strip dove finiamo di ammirare gli hotel di questa strada sfavillante. Bellissimo lo spettacolo di acqua, luci e musica nel lago del Bellaggio e mozzafiato il finto canal grande del Venezia illuminato a giorno (comprese le nuvole) nonostante fosse 1.30 am, sembrava fossero le 8.00 del mattino visto il finto cielo sopra di noi. Con i piedi a pezzi andiamo col furgone all’hotel casinò Stratosphere, famoso per la sua torre alta più di 300 metri in cima alla quale ci sono 3 giostre mozzafiato e all’interno un ristorante che gira. Purtroppo è tardi e non riusciamo a salire sulla torre, ma i ragazzi decidono di rimanere a giocare al casinò. Dopo circa 1 ora e solo 3 giri di roulette (visto che il casinò è scarsissimo) ritorniamo al Luxor e mentre Cri Betty Andre vanno a nanna gli altri fanno le ore piccole al casinò e dopo un inizio in sordina infilano parecchi pieni con i numeri 0 00 5 8 11 12 17 24 32 35 (mi sembra) vincono ma come al solito sul finale sono sfortunati con i rossi e neri tornando sotto. Alle 5.30 con un po’ di ore di gioco e qualche birra in corpo (gratis se giochi!!!!) si va tutti a nanna.

13 agosto 2006 Sveglia ore 8.45 am …Dormito chi poche chi pochissime ore. Colazione veloce, check-out e ultima giocata dei ragazzi alla roulette che portano il bilancio in positivo di quasi 100$… Peccato sono da dividere in 5!!!! (certo che con noi il Luxor fallirebbe!!!!) Preso il furgone ci dirigiamo verso la nuova meta: Grand Canyon. Dopo alcune difficoltà per trovare la strada (Las Vegas è un labirinto…Sembra non ti vogliano far andare via!!!!). Prima tappa Hoover Dam, importante diga costruita nei primi anni del 1900 che si trova proprio sul confine tra Nevada e Arizona. Arriviamo al Grand Canyon, il Best Western è il nostro motel con camera quadrupla. Durante il viaggio abbiamo estratto a sorte gli accoppiamenti che gireranno nei motel a seguire. Per cena andiamo in un posto dove mangiamo una favolosa t-bon cotta rare (al sangue) con patata al cartoccio e pannocchia bollita. Per digerire la cena ci facciamo una partita a biliardo in motel e poi a nanna.

14 agosto 2006 Sveglia alle 6.00 am, ci incontriamo con il resto del gruppo alle 7.00 am, facciamo colazione e poi via per il volo sul canyon. Partenza alle 10.15 am… Esperienza mozzafiato!!!! Il Grand Canyon si mostra nella sua imponente bellezza come l’ottava meraviglia del mondo. Ritorniamo dopo circa 30 minuti di volo al furgone per raggiungere i vari vista point da terra e fare un po’ di foto. Arriviamo al Grand Canyon Village dove lasciamo il furgone, ci fermiamo a mangiare ad un self-service (Emi mangia un’insalatina e dimentica lo zaino sotto il tavolo). Dopo pranzo andiamo a prendere il bus che ci porta nei punti panoramici del canyon: Yaki point, Grandview point, Moran point, The abyss dove sostiamo e poi arriviamo all’estremità del parco all’Hermit’s Rest. Ritorniamo al furgone facendo il percorso a ritroso, recuperiamo lo zaino dimenticato da Emi (ritrovato alla reception della struttura… Che fortuna!!!! Per non dire altro!!!!), e ritorniamo al Best Western dove ci rilassiamo in piscina consumando birra e patatine fino all’ora del tramonto. Alle 6.30 pm ritorniamo nel parco e ammiriamo il tramonto… Spettacolare!!!! Quasi commovente, i colori vanno dal viola all’arancio, le nuvole all’orizzonte giocano con il sole creando sfumature incredibili che con il cielo sereno non si sarebbero apprezzate. La bellezza di questo panorama ci rimarrà sempre impressa nel cuore e nella mente. Una volta arrivata l’oscurità prendiamo il furgone e andiamo a mangiare al ristorante della sera prima (saloon restaurant) e poi torniamo in motel, quattro chiacchiere e poi a dormire, stanchi ma soddisfatti, anche se sappiamo che ci aspetta la levataccia per vedere l’alba.

15 agosto 2006 Buon ferragosto!!! Sveglia alle 4.30 am (Emi pensava in un ammutinamento del gruppo ma viene smentito) il gruppo puntuale si reca col forgone al Yavapay view point per vedere il Grand Canyon all’alba. Anche se il tempo non è dalla nostra parte, anche l’alba ci regala un meraviglioso spettacolo di colori; il sole spunta alle 5.47 am ma non si riesce a vedere a causa delle nuvole, solo alle 6.00 am si intravede tra le nuvole ed illumina il canyon ed i nostri cuori infreddoliti dalla temperatura. Alle 6.25 am ritorniamo in motel per la colazione poi il check-out e accendiamo i motori per raggiungere la prossima meta: il Bryce Canyon caratterizzato da pinnacoli rossastri e friabili chiamati Hodoos. Ore 8.00 am si parte, prima tappa Desert view dall’altra estremità del parco per l’ultima foto al Grand Canyon e visita alla Tower Watch (torre indiana da dove si ha un’ottima vista sul parco). La massima della mattina è: “meglio avere una certezza sbagliata che una giusta incertezza”. Seconda tappa: Navajo Bridge tra il Marble canyon ed il Glen canyon Attraversiamo il ponte sul Colorado e ci fermiamo a fare un paio di foto…Fa un caldo micidiale!!!! Ma grande spettacolo. Proseguiamo il tragitto e dopo un’ora di viaggio incontriamo il Paint Desert con le sue variopinte striature orizzontali e finalmente arriviamo a Kanab… Sosta per fare benzina, Subway per pranzo, 70 miglia e arriviamo al Bryce Canyon passando per il piccolo ma affascinante Red Canyon. Decidiamo di visitare subito il Bryce ed i suoi hodoo ci lasciano senza fiato. Foto di rito a 3 vista point, l’anfiteatro del Bryce è veramente immenso e spettacolare. Qui decidiamo di intraprendere un trip a piedi tanto facile in discesa quanto faticosissimo in risalita… Ma ne vale la pena!!!!. Check-in al lodge e ci rilassiamo in camera. Ceniamo in un fast food vicinissimo al motel, recuperiamo qualche birretta al general store e ci ritiriamo in camera per decidere il programma del giorno successivo e poi a dormire… Come sempre stanchissimi.

16 agosto 2006 Come al solito (ormai) ci svegliamo di buon ora, colazione e partenza… Ripercorriamo la strada a ritroso fino a Kanab e ci fermiamo al Red canyon per fare qualche foto e subito ripartiamo. Cerchiamo di trovare il Gunsmoke set (il set di un vecchio telefilm western famoso qui negli USA) ma troviamo solo delle baracche. Ritorniamo sulla strada principale ed andiamo velocemente verso Page ed il Lake Powell. Purtroppo la fretta ci gioca un brutto scherzo e veniamo fermati dalla polizia per eccesso di velocità!!!! Invece di 65 miglia stavamo andando “solamente” a 91!!!! Il poliziotto molto scortese ci invita a seguirlo in tribunale per pagare una multa di 332$. Al povero Andre (il nostro driver ufficiale) vengono requisiti i documenti e dobbiamo ritornare indietro seguendo il poliziotto fino a Kanab. Un breve processo di fronte al giudice, con l’aiuto di Roby che fa da interprete, Andre ritorna in possesso dei suoi documenti ed il gruppo sborsa 300$ di multa (almeno il giudice ci ha fatto uno sconticino!!!!). Il viaggio prosegue questa volta rispettando i limiti di velocità verso Page col suo Lake Pawell. Ci fermiamo all’office information per capire come poter visitare l’Antilope Canyon. Visionata velocemente la diga del Glen Canyon che ha formato il Lake Pawell andiamo verso la Navajo Nation… Nazione indiana all’interno dell’Arizona. Il tempo non è dalla nostra parte ed il rischio di temporale fa rimandare il tour. Alle 2.00 pm finalmente si parte su una jeep scalcinata, percorriamo 3 miglia nel nulla ed arriviamo all’ingresso di questa impressionante fessura…L’Antilope. Entriamo sempre accompagnati dalla guida ed i giochi di luce e colori sulle pareti del canyon ci trasmettono emozioni uniche. Alle 4.00 pm usciamo e ripreso il furgone facciamo una breve sosta al supermarket per pranzo poi ci dirigiamo a vedere l’horseshoe bend (il ferro di cavallo). Dopo un breve percorso a piedi in mezzo al deserto e sotto il sole arriviamo sul cilio del precipizio dalla incredibile altezza da dove ammiriamo questo impressionante ferro di cavallo che il Colorado ha scavato tra le rocce in migliaia di anni. Il colore del fiume è di un verde blu intenso ben diverso dal color marrone del Grand Canyon. Ritorniamo al furgone e ci dirigiamo al nostro motel (Best Western Arizonian) per il check-in dove troviamo un’hostess molto scortese che fa arrabbiare Emi. Preso possesso della camera andiamo in piscina da dove ammiriamo il tramonto sulla vallata del Lake Pawell. Nonostante la mancanza di budget monetario facciamo i signori ed andiamo a cena di fianco al motel al Butterfield Restaurant su una terrazza all’aperto vista lago… Dove non ci troviamo bene e dove scopriamo che il credito residuo della nostra carta comune è insufficiente per pagare la cena… Paghiamo raccogliendo i pochi contanti rimasti ed andiamo stanchi e squattrinati in motel… Meglio dormirci sopra!!!! 17 agosto 2006 Sveglia ore 7.10 am colazione alle 8.00 am alle 9.00 am facciamo il check-out e ci spostiamo col furgone in direzione Monument Valley solo dopo aver fotografato la diga del Glen canyon, la diga più alta degli USA che ha dato origine al Lake Pawell. Arrivati alla Monument Valley entriamo nel parco 5$ a testa e proseguiamo, dopo una sosta al visitor center, per un percorso sterrato che ci porta facendo un loop di 2/3 ore agli 11 vista point all’interno del parco. Particolarmente suggestivi sono : Three Sisters, John Ford’s point (da dove il regista amava girare le riprese dei suoi films) e Artist’s point. Usciti dal parco ci dirigiamo al Gooseneck State Park dove possiamo ammirare il doppio gomito che il S. Juan River forma in fondo ad uno strapiombo di 300 metri. Essendo già le 4.00 pm decidiamo di andare al motel Best Western di Blanding un po’ fuori percorso …Ma è quello che passa il convento. La cittadina si dimostra subito un po’ fuori dal mondo, una sorta di paese fantasma. Decidiamo di andare in piscina per passare il restante pomeriggio e rilassarci un po’… Non prima di recuperare qualche birretta bella fresca. Incredibile!!!! A Blanding non si vendono alcolici e sigarette, chiediamo ad una stralunata signora al supermarket che ci risponde che Blanding è una DRY CITY (città secca) e ci consiglia di andare fuori città per trovare da bere (sembra di essere tornati all’epoca del proibizionismo!!!!). Riusciamo a recuperare qualche birra fuori città (3 miglia) alla stazione di servizio dove ci serve una donna che sembra uscita da un film horror, torniamo in piscina con l’aperitivo e dopo una doccia veloce in camera cerchiamo un posto per poter mangiare. Il paesino è deserto e tutto chiude alle 9.00 pm riusciamo appena in tempo a mangiare in un fast food un hamburger scrausissimo (il posto si chiama All American Food). Alle 9.30 pm siamo già in motel … C’è chi gioca a carte, chi legge, chi ascolta un po’ di musica… Stasera siamo costretti ad andare a letto presto.

18 agosto 2006 Sveglia alle 7.00 am (dello Utah) colazione scomoda in motel (un locale di 10 mq con 2 tavoli per tutto il motel) e poi partenza per il Four Corners, unico punto al mondo (molto turistico) dove si incrociano 4 stati… New Mexico, Arizona, Colorado e Utah perpendicolarmente. Qui facciamo le foto di rito sul simbolo del four corners e facciamo shopping nelle bancarelle gestite dagli indiani. Alle 10.30 am ( ora del colorado) ci dirigiamo verso Mesa Verde… Parco archeologico più importante del nord America dove si trovano le abitazioni della popolazione Anasazi, popolo indiano preistorico scomparso misteriosamente nel 1200. Rimaniamo nel parco circa 2 ore facendo il tour guidato al Cliff Palace (la struttura più rappresentativa del parco). La ranger (la nostra guida) ci da informazioni sugli usi e costumi di questa antica popolazione. La giornata è ancora lunga e dobbiamo arrivare fino a Moab ma il viaggio trascorre piacevolmente. Prendiamo possesso delle camere al Bowen Motel e subito ci tuffiamo in piscina per un bagno rigenerante. Ci prepariamo e decidiamo (come al solito) di andare a cena in un locale tipico americano (ottimo hamburger) e poi a nanna come sempre stanchissimi.

19 agosto 2006 Decidiamo di fare rafting sul Colorado River (Emi Cri Andre Miky Roby Betty). Siamo carichissimi, ci svegliamo presto e andiamo a piedi alla Draft Adventure dove compriamo una maglietta di ricordo, ma rimaniamo estremamente delusi, dopo l’euforia iniziale cala la tristezza vedendo che l’agognato rafting non è altro che una noiosissima gita in gommone e le rapide che percorriamo sono così semplici e ridicole che l’unico modo per bagnarsi è spruzzare l’acqua uno addosso all’altro (tornando ci ripromettiamo, una volta a casa, di andare sul Sesia a fare il vero rafting). Torniamo in motel e decidiamo di rilassarci in piscina con gli altri fino alle 5.00 pm vista la temperatura proibitiva. Partiamo puntuali per l’ultimo parco in programma l’Arches national park. Ci fermiamo al solito visitor center per chiedere qualche informazione e facciamo scorta di acqua. Passiamo un paio di vista point interessanti ed arriviamo al parcheggio da dove inizia il percorso a piedi per raggiungere il Delicate Arch. Iniziamo la salita per arrivare all’arco per il tramonto, il percorso è impegnativo lungo circa 2.5 km (Emi Cri Ale Andre impiegano 35 minuti… Poi Miky Ele… Ed infine arrivano Betty e Roby). Lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è unico e subito dedichiamo i primi minuti alle foto di rito e poi ci sediamo davanti al Delicate aspettando il tramonto, da questo punto panoramico si domina tutto l’orizzonte mentre il rosso diventa sempre più intenso rendendo l’atmosfera unica alla vista dell’arco così imponente e fragile allo stesso tempo. Riscendiamo velocemente per evitare il buio ed arrivati al furgone rientriamo a Moab ed andiamo a cena in un altro ristorante molto carino dove mangiamo bene (Emi Ale si pappano mezzo pollo a testa veramente ottimo). Stasera andiamo a letto appagati della giornata con negli occhi il Delicate e nel cuore la felicità di averlo potuto vedere.

20 agosto 2006 Oggi giornata di trasferimento, ci svegliamo più tardi del solito, colazione alle 11.00 am con bacon & eggs ( per Emi Ale Andre Miky in un locale vicino al motel aperto solo per le colazioni!!!!). Alle 12.30 pm ci mettiamo in viaggio per Salt Lake City. Il viaggio scorre velocemente con un paio di soste e alle 5.30 pm siamo già in aeroporto con largo anticipo (partenza ore 11.45 pm), facciamo benzina e salutiamo un po’ tristi, al terminal Avis, il nostro furgone che ci ha accompagnato nella nostra avventura, facciamo il check-in e ci mettiamo al gate ad aspettare la partenza fortunatamente in orario.

21 agosto 2006 Dopo circa 3 ore di viaggio arriviamo ad Atlanta sono le 5.10 am ora locale. Assonnati ci trasferiamo con il metro interno all’aeroporto al gate per attendere l’imbarco per New York. Nell’attesa qualcuno dorme qualcun altro si beve un caffè. Partiamo puntuali alle 7.00 am e dopo circa 2 ore e 15 minuti di volo su un piccolo CRJ700 capienza 70 posti (ma comodi) raggiungiamo stanchissimi New York. Ci trasferiamo in taxi al Walcott hotel e dopo qualche problema con le camere molliamo i bagagli e ci mettiamo in marcia a macinare miglia. A piedi cominciamo a girare per le vie newyorkesi con gli occhi rivolti perso l’alto colpiti dalla prospettiva verticale di questa città. Arriviamo a Time Square verso mezzogiorno e già ci affascina con le sue mille luci, i suoi negozi mega e i suoi enormi schermi pubblicitari (chissà di notte che flash!!!!) proseguiamo verso Central Park ed arriviamo da All Food per uno spuntino a base di sushy (tranne Betty Miky Ele che si mangiano tacchino e pasta). Entriamo in Central Park ed incontriamo tra le piante, i laghi e le fontane i suoi abitanti: piccoli scoiattoli dalla coda a “portachiavi” ormai abituati alla presenza dell’uomo che sgranocchiano ghiande. Camminiamo per circa un ora per arrivare davanti al Gugghenaim museum ma è in ristrutturazione (peccato non vedere nella sua interezza esteriore il lavoro del celebre architetto Frank Lloyd Wright), così entriamo nella hall ed effettivamente lascia di stucco la forma architettonica a spirale data l’età della struttura. Esausti decidiamo di ritornare in hotel in metro, non prima di aver bevuto una bomba energetica che ci deve dare la carica per la serata. Alle 8.00 pm usciamo per mangiare un ottimo hamburger in un bel locale sotto l’Empire State Building e finito la cena ci mettiamo in coda per la salita (in ascensore) al grattacielo ormai il più alto della città. Arriviamo dopo un ora di coda al 80° piano e con un altro ascensore più piccolo al 86° piano. La vista è mozzafiato da qui si vede la grande mela nella sua veste migliore con i suoi grattacieli illuminati e le sue strade piene di taxi. Finita la visita distrutti dalla notte in bianco per aeroporti ritorniamo in hotel e crolliamo nel letto.

22 agosto 2006 Come sempre ci alziamo di buon ora e dopo una piccola colazione in hotel con caffè americano e muffin partiamo per il giro deciso la sera prima attraverso i quartieri di Green Village (costellato di piccoli locali e dove vediamo la casa di friends, il celebre telefilm) di Soho (quartiere della moda dove sono presenti la più grandi firme a livello mondiale… Quasi tutte italiane ed entriamo nell’Apple Store con le sue scale di vetro) di Little Italy (pieno di bandierine italiane ma forse ancor più di ristorantini) e Chinatown (pieno di negozi dove non si capisce neanche quello che vendono). Ma il momento più emozionante e toccante della giornata arriva dopo una piccola sosta per ristorarci… Siamo a Ground Zero dove sorgeva il World Trade Center (le torri gemelle). Qui vediamo i progetti della nuova torre (la Freedom Tower) che verrà costruita sull’enorme spazio che si presenta ai nostri occhi. Si sentono i rumori delle squadre di operai che stanno lavorando in questo posto irreale dove la commozione ci isola dal resto dei rumori della frenetica New York. Passiamo sotto i nomi delle vittime ed alcune foto della tragedia fino ad arrivare al simbolo della catastrofe, due pezzi di putrelle incastrate a croce ormai arrugginite dal tempo trascorso. Il nostro pensiero va in quel momento alle vittime e alle vite spezzate quel 11 settembre 2001 che ha cambiato il mondo. Proseguiamo il nostro tour e raggiungiamo Wall Street cuore finanziario americano e mondiale dove le bandiere colorano la strada di bianco rosso e blu. Passiamo poi vicino alla statua del toro con foto di rito ed arriviamo alla punta estrema di Manatthan dove ci imbarchiamo sul traghetto per Staten Island che tutti i turisti usano per vedere da vicino la statua della libertà e da dove si può ammirare lo skyline completo di Manatthan. Ormai è pomeriggio inoltrato e decidiamo di tornare in hotel in metro, ci rilassiamo un po’ in camera e verso le 8.00 pm ci facciamo portare da 2 taxi verso il Village dove ci mangiamo una discreta pizza innaffiata con abbondante birra. Torniamo in Time Square con il taxi e veniamo fiondati in un’orda di folla impazzita e frenetica, viviamo un po’ la piazza di notte (uno spettacolo di luci) e ci incamminiamo verso l’hotel per andare a nanna.

23 agosto 2006 Ci aspetta l’ultimo giorno di tour a New York toccando il Crysler (il grattacielo più bello) la chiesa di San Patrizio (cattedrale stile gotico incastonata tra i grattacieli) e verso mezzogiorno arriviamo al MOMA. Decidiamo di entrare ma dopo 2 ore di tour il parere del gruppo è unanime: delusione per quello che dovrebbe essere uno dei musei di arte moderna più importanti del mondo. All’uscita passiamo velocemente per il Rockfeller Center e poi arriviamo in una piazza sulla 5° strada dove acquistiamo da un chioschetto un ottimo hot dog. Il tour per la città è finito e non ci resta che fare shopping, il gruppo si divide fissando l’appuntamento per le 8.00 pm in hotel. La sera mangiamo all’Hard Rock Cafe in Time Square dove assaggiamo il loro Legendary Burger con cottura rare (uno dei migliori della vacanza). Finita la cena ci giriamo i negozi della piazza e poi torniamo in hotel. Emi Cri e Andre vanno alla ricerca di un locale per farsi l’ultima birretta americana ma sembra che New York dopo le 10.00 pm chiude i battenti offrendo al turista solo fast food e poco altro; così acquistano una Bud in un negozio aperto 24h vicino all’hotel e se la bevono nella hall.

24 agosto 2006 La mattina è libera dedicata allo shopping ed alle 2.00 pm dopo aver mangiato il nostro ultimo panino al tonno da Subway, praticamente di fronte all’hotel, fermiamo 2 taxi e ci facciamo portare in aeroporto. Arriviamo dopo 40 minuti di viaggio e subito notiamo che la coda per il check-in arriva fin fuori l’aeroporto, ci armiamo di buona pazienza e ci mettiamo in fila. In 2 ore sbrighiamo le pratiche di imbarco e ci portiamo al gate per aspettare la partenza. Per ingannare il tempo andiamo a mangiare a turno (Emi Andre smezzano un triplo whopper ed un bk tasker quadruplo da Burger King con un paio di Bud pagate ben 7$ cad.). Arriva il momento di salutare l’America con la promessa di ritornare al più presto ed alle 7.30 pm ci imbarcano. Il volo parte con circa un ora di ritardo vista la coda di aerei in decollo ma recupera in volo.

25 agosto 2006 Dopo circa 7 ore di volo l’aereo atterra puntuale alle 10.10 am ora locale a Milano Malpensa, recuperiamo i bagagli e troviamo all’uscita dall’aeroporto il furgone prenotato in precedenza che ci riporta verso casa. Con l’America ancora negli occhi ci salutiamo consapevoli di aver fatto un’esperienza unica che ricorderemo sempre con piacere. Grazie a tutti i partecipanti!!!! Alla prossima!!!!



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