Route 66 e altro

“Route 66” da Chicago a Los Angeles Monument Valley – Grand Canyon – Death Valley “Pacific One” da Los Angeles a San Francisco Dopo mesi di preparazione, documentazione, letture e approfondimenti sulla Route 66 iniziamo questo viaggio lungo gli Stati Uniti per percorrere circa 7.000 chilometri in 25 giorni. Partiamo da Roma e...
Scritto da: Gabriela71
route 66 e altro
Partenza il: 02/08/2006
Ritorno il: 25/08/2006
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 2000 €
“Route 66” da Chicago a Los Angeles Monument Valley – Grand Canyon – Death Valley “Pacific One” da Los Angeles a San Francisco Dopo mesi di preparazione, documentazione, letture e approfondimenti sulla Route 66 iniziamo questo viaggio lungo gli Stati Uniti per percorrere circa 7.000 chilometri in 25 giorni. Partiamo da Roma e siamo un gruppo di 9 persone per attraversare la mitica Route 66, detta anche la strada madre che inaugurata nel 1926 collegava Chicago alla spiaggia di Santa Monica in California. E’ stata una delle prime highway federali e attraversa gli stati dell’Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona e California.

Negli anni ‘80 era stata tolta dal sistema delle highway ma nei primi anni ‘90, grazie a diverse associazioni, è stata rivalutata come “Strada di interesse storico”; infatti ora vieni denominata Historic Route 66.

2/08/06 Illinois: Chicago Dopo diverse ricerche scegliamo di volare con Air Lingus da Dublino a Chicago perché risultava essere il più economico (circa 700 €). Treno dall’aeroporto O’Hare verso la città e metro per il centro. A darci il benvenuto una pioggia torrenziale, tanto caldo e tanta umidità.

Avevamo già prenotato dall’Italia l’hotel Best Western Grant Park sulla Michigan Avenue, la strada principale fronte lago, ad un prezzo molto conveniente 70 € stanza per 4 persone, carino anche se un po’ vecchio. In America i letti matrimoniali sono King Size e cioè più grande dei nostri e in quasi tutte le stanze ci sono 2 letti King Size.

A causa della stanchezza e del fuso orario ceniamo nel ristorante della catena Eleven city Diner che si trovava a 2 passi, molto carino in stile minimalista.

Prime impressioni: sia le bibite che le porzioni di cibo sono abbondanti e costano meno dell’Italia…Ma non c’è molta scelta, solo hamburger, carne, pollo, patate e toast.

Alcuni consigli: attenti all’aria condizionata nei locali è davvero molto forte. Per quanto riguarda le bibite l’acqua non si paga ma ricordatevi di chiederla senza ghiaccio.

3/08/06 Illinois: Chicago Inizia la nostra passeggiata nel Loop (centro) di Chicago. E’ una città veramente bella che sorge sulle rive del lago Michigan. Chicago si rivela una vera sorpresa, una delle città più belle degli Stati Uniti. Visitiamo tutto il centro a piedi tra strade, stradine, ponti, parchi e negozi.

Una cosa da non perdere è la vista dall’ultimo piano della Sears Tower, che con i suoi 110 piani è il grattacielo più alto degli Stati Uniti; è bellissimo vedere lo sky-liner e il lago Michigan. Costo: 12$ Per la cena una coppia di italiani che vive a Chicago conosciuta da Starbucks ci consiglia un ristorante al centro, il Blackies, il quale si rivelerà il migliore di tutto il viaggio. (campione della migliore carne nel 2002). Abbiamo mangiato degli hamburger squisiti. Il proprietario è un greco gentilissimo che ha studiato in Italia negli anni 60 e parla bene l’italiano e ci offre pure le birre. Finiamo la serata in un locale di blues frequentato solo da americani il Kingston Mine spostandoci tranquillamente con la metro anche se le guide dipingevano Chicago come pericolosissima. 04/08/06 Route 66 Illinois: Chicago – Wilmington, Dwight, Mc Lean (circa 180 Km) Ultima mattina a Chicago andiamo alla ricerca dell’angolo tra la Michigan Av. E Adams Av: è qui che inizia la mitica Route 66.

Ritiro delle macchine all’aeroporto. Conviene prenotare tramite internet; noi abbiamo prenotato due macchine e poi con l’aggiunta di qualche dollaro abbiamo preso due Suv (una cherokee e una Toyota) a circa 1800 $ con ALAMO per 19 giorni 2 macchine circa (con tutte le assicurazioni incluse). La nostra fortuna è stata la riconsegna, a San Francisco non ci hanno chiesto il drop off di circa 500$ a macchina. Iniziamo la mitica Route 66; in tutti i bar, ristoranti, strada, negozi, souvenir, ci sono i cartelli “Historic Route 66” e cartelli ispirati alla Route perché dal 1990 è stata valorizzata e migliorata. La route 66 è grande ed è quasi parallela alla superstrada; non cadete nella tentazione di fare prima e correre un pochino di più facendo l’Interstate, rimanete sulla Route e dotatevi del libro Lonely Planet Road Trip Route 66, (in inglese), che vi indicherà passo passo come fare perché molte volte si interrompe e bisogna fare un zig zag tra route e superstrada. Per essere sicuri chiedete informazioni sulla Route, tutti saranno contenti di aiutarvi a riprendere la strada.

Sosta a Wilmington nel Launching Pad Drive In ovviamente ispirato alla Route 66, i tavoli sono delle cartine geografiche che segnalano le tappe più importanti.

Cena a Dwight in un simpaticissimo Family Dinner con solo 9$ e motel Super 8 a Mc Lean stanza 20$ per 4 persone.

5/08/06 Route 66 Illinois: Springfield – St. Louis Missouri: Sullivan (circa 300 Km) Visita alla tomba di Lincoln a Springfield capitale dell’Illinois. La cittadina è molto piccola ma carina e tutto è ispirato al presidente Lincoln; nome delle strade, dei negozi, parchi, statue, ecc. Riprendiamo la Route fino ad incontrare l’enorme Missisipi River e visitiamo la città di St. Louis. Arriviamo in pieno fermento, c’è la partita di baseball dei Cardinals e passiamo vicino lo stadio, tutte le persone vestite di rosso vanno ad incoraggiare la propria squadra.

Passeggiata nel parco dove si trova Gateway Arc, l’arco alto 192 metri da dove è possibile vedere la città e il Missisipi River. Ci fermiamo poco in questa città ma l’impressione è sicuramente positiva.

Entriamo nello stato del Missouri. Attraversiamo tante piccole cittadine, alcune anche con solo 100 abitanti. Osserviamo le grandi strade, grandi macchine, immense praterie, case distanti tra di loro e tutte con giardino, barbecue e bandiera americana. Le persone sono gentili e ci fanno gli auguri ed in bocca al lupo per il nostro viaggio, sono esaltati all’idea di sapere che persone da lontano vengono per percorrere questa strada.

Per la notte abbiamo un po’ di problemi a trovare posto, (ci siamo mossi troppo tardi 22.30), e ci fermiamo a Sullivan hotel Econolodge; sporco e caro 80$ stanza per 4. Rimaniamo d’accordo che il motel nei prossimi giorni si cercherà verso le 18.30/19.00, prima di andare a cena.

6/08/06 Route 66 Missouri: Sullivan – Lebanon – Carthage (circa 400 Km) La Route continua in alcuni punti a non essere lineare e addirittura inesistente, infatti si devono percorrere alcuni chilometri di I 44-55 per poi riprendere la Route più avanti. Iniziamo a vedere ranch di cavalli e mucche, piccoli paesini e grandi strade dritte. Pranzo a Lebanon al Kentucky F. Chicken soltanto con 5$ (in compenso tutto cibo fritto e pesante).

Troviamo un motel molto carino a Carthage il Best Budget Inn vicino a un laghetto a 42$ la stanza. Ci rinfreschiamo in piscina e andiamo alla ricerca di un ristorante, ma troviamo soltanto catene di fast food e scegliamo Tacogringo.

7/08/06 Route 66 Missouri: Carterville – Joplin – Kansas Oklahoma: Miami – Claremore – Tulsa – Davenport – Chandler (circa 300 Km) A metà mattinata ci fermiamo per una sosta in un diner molto carino e particolare nell’arredamento il Dreama’s dedicato alla Route 66. Continuando la strada passiamo per un piccolo tratto lo stato del Kansas per poi entrare in Oklahoma. Pranzo a Tulsa, una città triste, bruttina e deserta; si può tranquillamente evitare la sosta in questa cittadina.

Scegliamo un motel molto carino a Chandler il Lincoln Motel, tutte capanne in legno a 40 $ la stanza x due. Per la cena ci spostiamo in un ristorante consigliato da gente del posto il Dan’s BAR-B-QUE Pit a Davenport, peccato che in quasi tutti questi ristoranti si mangia ottima carne ma accompagnata da acqua o coca cola. Niente birra ne vino, purtroppo molti ristoranti non hanno la licenza per gli alcolici, però vendono delle belle t-shirt!

8/08/06 Route 66 Oklahoma: Oklahoma City – Clinton Texas: Texola – Shamrock – Mc Lean – Groom (circa 400 Km) Vistiamo il museo dedicato alla Route 66 a Clinton, dove si possono comprare souvenir, cartoline, cappellini, targhe e fotografare le macchine, i juke-box e le macchinette per le bibite utilizzati negli anni ’60. Oltrepassiamo il confine con il Texas e ci fermiamo davanti al cartello per fare le foto ricordo. Il paesaggio inizia a cambiare: paesini desolati e disabitati chiamati “ghost town” (paesi fantasmi), motel abbandonati, pompe di benzina antiche restaurate, abitanti con i cappelli da cowboy, paesaggio arido e secco. Con la costruzione delle superstrade gli abitanti si sono spostati nei centri urbani più trafficati abbandonando i paesi a ridosso delle Route.

Per chi fa questo viaggio non può saltare una tappa: il famoso Cadillac Ranch dove si trovano conficcate nel terreno delle vecchie Cadillac immerse in un paesaggio arido e desolato. Le auto corrispondono ai modelli prodotti dal 1949 al 1963 e disposte in ordine cronologico.

Ci fermiamo per la notte a Groom nel motel Chalet Inn 60$ stanza per 4 persone, ma non abbiamo altra scelta non ci sono altri motel e il paese più vicino dista tanti chilometri.

Anche per la cena troviamo difficoltà poiché l’unico ristorante chiude alle 19.00 e quindi ci dobbiamo accontentare di hamburger e patatine a 5$ nell’’unico fast food il Dayri Queen.

9/08/06 Route 66 Texas: Amarillo – Vega – Adrian – Glenrio (circa 183 Km) New Mexico: Tucumcari Lungo il tragitto ci fermiamo a Conway un paesino fantasma e dopo un paio di ore di strada desolata facciamo una sosta ad Amarillo. Passeggiata nella zona di San Jacinto District, una strada lunga piena di negozi di antiquariato, argenterie, cianfrusaglie, roba vecchia e negozi per motociclisti. Mi fermo in un ristorante e parlo spagnolo con un signore del Colorado e madre messicana che lavora nel ristorante Blue Gator Bar & Grill, un ristorante particolare nell’arredamento ispirato tutto agli indiani e risulta essere un’ottima scelta. Nel pomeriggio passiamo il “midpoint” ad Adrian, cioè, siamo esattamente metà strada della route 1.139 miglia; c’è un grosso silos bianco e alto che indica questo punto. Qui ci fermiamo per la merenda e mangiamo la miglior torta al cioccolato del viaggio nel bar Midpoint; anche se costa un pochino ne vale veramente la pena. Ci fermiamo a Tucumcari per la notte lungo la strada principale piena di motel, optiamo per una stanza matrimoniale a 34$. In questa zona del Texas quasi tutto è scritto anche in spagnolo, anche se le persone del luogo non lo sanno parlare benissimo. 10/08/06 Route 66 New Mexico: Santa Rosa – Santa Fe (circa 340 Km) La temperatura è altissima e l’asfalto è bollente, risultato: scoppia una gomma mentre percorriamo la Route. Per fortuna queste macchine sono stabili e non succede niente ma ritardiamo di un paio di ore il nostro viaggio. Arriviamo a Santa Fe e scegliamo un motel, ma siccome è un posto molto turistico non costano meno di 80$ a stanza per 4 persone.

Facciamo il giro di questa cittadina molto carina ma purtroppo è finta, piena di negozi di lusso e costosi: è il luogo dove gli americani fanno le vacanze.

Nella piazza centrale c’è un orchestra e tutti danzano allegramente. Scegliamo il ristorante messicano Tomasita’s, ma tutto è molto turistico e la qualità non è ottima.

11/08/06 Route 66 New Mexico: Alburquerque – Laguna – Gallup (circa 320 Km) Andiamo all’aeroporto di Alburquerque, come concordato con Alamo per via della gomma, ma invece di darci una gomma di scorta ci cambiano addirittura la Grand Cherokee e scegliamo una Chevrolet con pochi chilometri. Arriviamo a Gallup e notiamo che è piena di grandi magazzini che vendono argento, pietre preziose ed artigianato fatto dagli indiani, ma qui non conviene comprare, i prezzi sono altissimi. 12/08/06 Route 66 New Mexico: Gallup Arizona: Kayenta – Monument Valley (circa 330 Km) Prima di ripartire facciamo un giro nel mercato fuori Gallup dove gli indiani vendono artigianato e argento a prezzi molto buoni. Entriamo nello stato dell’Arizona e i colori del paesaggio cambiano, iniziano a spuntare piccole montagne rocciose il tutto circondato da terra rossa e un cielo blu intenso, bellissimo e suggestivo.

Arriviamo alla riserva Navajo dove si trova la Monument Valley e andiamo alla ricerca di una stanza dell’unico motel il Holiday Inn di Kayenta (130$ per 4 persone). Dopo tanti chilometri e diversi giorni di viaggio iniziamo ad incontrare i primi turisti, soprattutto tanti italiani.

Ci affrettiamo per vedere il tramonto all’interno della Monument Valley; il paesaggio è bellissimo, un tramonto con colori intensi, forse uno dei posti più belli di tutto il viaggio. Un incredibile vista su questi monoliti spettacolari erosi dal tempo e immersi nella terra rossa e nel silenzio assoluto.

La riserva è gestita dai Navajo, (5$ a persona e solo in contanti), e il giro si fa in macchina in circa un paio d’ore. Ricordatevi di spostare la lancetta dell’orologio nella riserva hanno un fuso orario “navajo”. Non c’è molta scelta per la cena, soltanto un ristorante gestito da indiani.

13/08/06 Route 66 Arizona: Monument Valley – Grand Canyon (circa 250 Km) Ci alziamo presto la mattina per fare la passeggiata a piedi di tre miglia e mezzo nella Monument Valley. Con tristezza lasciamo questo paesaggio straordinario e ci dirigiamo verso il Grand Canyon. Arriviamo in tempo per vedere il tramonto (e per beccarci una grandinata!) e fare il giro in macchina del belvedere entrando dalla parte Est e uscendo da Sud, il pass auto costa 25$. Contrariamente alle nostre preoccupazione troviamo facilmente posto dove dormire in un motel vicino l’entrata del Parco a circa 100$ la stanza per 4 persone. Qui i prezzi sono molto più alti, sia per dormire che per mangiare (anche al pizza hut).

14/08/06 Route 66 Arizona: Grand Canyon – Seligman – Kingman (circa 280 Km) Il Grand Canyon è uno dei posti più straordinari dell’America. È possibile ammirare l’erosione fatta dal fiume Colorado nel corso dei secoli sulle rocce e osservare i risultati di questa erosione: gli strati colorati nelle rocce.

Nel Gran Canyon si possono incontrare diverse fasce climatiche passare dai boschi di conifere ad ambienti caldi e deserti. Decidiamo di fare la passeggiata di 14 chilometri lungo un costone del Grand Canyon muniti di tanta acqua. Il paesaggio è magnifico e immenso, difficile da descrivere Alla fine della camminata ci sono le navette che portano nei punti ristoro e nei parcheggi; volendo si può fare il giro anche con queste navette. Il pomeriggio arriviamo a Kingman e pernottiamo al Motel 6.

15/08/06 – 16/08/06 Route 66 Nevada: Las Vegas (circa 170 Km) In mattinata facciamo una sosta per osservare la diga Hoover. Arriviamo verso ora di pranzo a Las Vegas ed è un peccato perché non vediamo da lontano tutte le luci di questa enorme città che sorge nel deserto. Ci sono 45 gradi e lo Strip Boulevard è molto trafficato. Arriviamo all’albergo prenotato via internet qualche giorno prima il “Luxor”, una piramide fatta tutta di vetro; molto bello e le stanze molto grandi, 90$ a notte per stanza per 4 persone.

E’ la città degli eccessi, luci dappertutto, alberghi con più di mille stanze che rappresentano Parigi, Venezia, Roma, New York. Grandi macchine e limousine e dappertutto sale giochi, slot macchine, roulette, tavoli da gioco… proprio come nei film.

Gli alberghi sono di lusso e si fanno concorrenza con gli spettacoli notturni; da vedere il gioco di luci e acqua del Bellagio e quello dei pirati del Treasure Island; tutti gli altri sono a pagamento.

Conviene cenare nei buffet degli alberghi con 20$ si mangia senza limiti ed è veramente buono con tante specialità cucina messicana, spagnola, cinese, italiana, ecc. Città anche delle grosse contraddizioni, da una parte i latinoamericani che fanno i lavori più umili e dall’altra gente che scommette elevate somme di denaro e poi per strada sarete invasi da bigliettini da visita di prostitute anche a poco prezzo.

Da visitare il grande outlet a 50 chilometri da Las Vegas un centro commerciale a Primt, i prezzi sono veramente bassi, ci siamo dedicati allo shopping anche perché di giorno è impossibile passeggiare all’aria aperta.

17/08/06 Route 66 California: Death Valley – Ridgecrest (circa 370 km) Arriviamo alla Death Valley, tappa da non saltare assolutamente.

Il paesaggio è stupendo, queste enorme distese di sale sotto il livello del mare. Il caldo è insopportabile, si sfiorano i 50 gradi ed il giro si fa scendendo poche volte dalla macchina. E’ una delle zone più aride della terra, temperature alte e pochissime o inesistenti precipitazioni.

La temperatura è meno alta quando arriviamo in cima a Zabriskie Point e facciamo una breve passeggiata. Queste rocce trasmettono l’impressione di un paesaggio lunare senza vegetazione e senza vita. Subito dopo l’uscita del parco uno spettacolo splendido: le Sand Dunes, distese di sabbia con dune alte fino a 200 metri, ci fermiamo per sentire l’ebbrezza della passeggiata a piedi sulla sabbia calda.

Sostiamo a Ridgecrest per la notte nel motel 6. 18/08/06 Route 66 California: Los Angeles (circa 230 Km) Più ci avviciniamo a Los Angeles e più il paesaggio si trasforma. Incontriamo il traffico ed il caos, grandi superstrade che portano a questa enorme città. In questo tratto la route 66 è interrotta e sostituita da superstrade che portano dritto a Santa Monica.

Attraversiamo rapidamente la città e vediamo da lontano la famosa collina di Hollywood, percorriamo Beverly Hills e arriviamo lungo la spiaggia di Santa Monica, famosa per il telefilm Baywatch.

Cerchiamo di trovare un motel e la cosa risulta complicata è fine settimana ed è tutto pieno, alla fine troviamo uno libero proprio vicino al mare.

Passeggiata serale lungo le vie di Santa Monica e notiamo una realtà molto diversa da quella della provincia americana dove le persone si curano molto di più e vanno in ristoranti eleganti e alla moda.

19/08/06 Pacific One California: Los Angeles – Santa Barbara – Santa Maria (circa 250 Km) Passeggiata mattutina lungo la spiaggia ed il porticciolo di Santa Monica e troviamo la targa dedicata all’umorista Will Rogers che indica la fine della mitica Route 66.

Ci incamminiamo verso nord sulla Pacific One che collega Los Angeles con San Francisco e lambisce la costa della California. Il panorama è spettacolare: scogliere a picco, mare, verdi colline e cittadine molto belle; ci sono tantissimi “vista point” dove è difficile trattenersi e non fermarsi per scattare qualche foto. Ci fermiamo per pranzo a Santa Barbara e riposiamo sulla spiaggia; anche se fa freddo è bello il contrasto del mare e del vento, sotto un cielo grigio e un silenzio totale.

Troviamo un motel a Santa Maria, una tranquilla cittadina e ceniamo in un ottimo ristorante, forse le bistecche più buone di tutto il viaggio: il Shaw’s BBQ, dove le porzioni sono veramente giganti.

20/08/06 Pacific One California: San Luis Obispo – Carmel – Monterey (circa 270 Km) Continuiamo sulla Pacific One circondati da bellissimi paesaggi: scogli lungo tutta la costa, spiagge mai battute e onde che si infrangono dappertutto e dove si trova uno dei punti più belli e rinomati: il Big Sur.

In serata arriviamo a Monterey e pernottiamo nel motel Rodeway Inn. Passeggiata al centro di Monterey, visitiamo il porto e ceniamo in un buon ristorante indiano.

21/08/06 Pacific One California: Carmel – San Francisco (circa 180 Km) La mattina prima di ripartire andiamo a Carmel un paesino delizioso, conosciuto anche per un noto sindaco della città: Clint Estwood. Carmel è racchiusa dentro un percorso a pagamento la 17 mile. Consiglio di fare questo percorso per vedere bellissime spiagge selvagge, lussuose ville circondate da pinete e boschi.

Nel pomeriggio arriviamo a San Francisco ultima tappa del nostro viaggio e la prima cosa che facciamo è quella di attraversare il Golden Gate e visitare Sausalito. Il ponte è spettacolare ed evoca tante location di molti film; alla fine del ponte c’è una piazza dedicata ai marinai e con una bellissima vista sulla città e la baia.

Sausalito è un paesino residenziale e lussuoso e ha il pregio di avere una vista mozzafiato da dove ammirare la baia di San Francisco. Il freddo si fa sentire e mi vedo costretta a comprarmi una calda giacca di pile. Ceniamo in uno dei ristoranti più vecchi e conosciuti di San Francisco il Sears Fine Food in Powell St.

22 – 24/08/06 San Francisco Dedichiamo 3 giorni a questa indimenticabile città centro della cultura hippie degli anni ’60 e patria di tanti movimenti giovanili. Oggi è sede di tantissimi ristoranti e caffè caratteristici e negozi eccentrici e dove coesiste una miscela di particolari bohemien, trendy e ‘urban chic’. In questi giorni visitiamo l’affascinante Fisherman’s Wharf, il porto di San Francisco con vista sulla baia, pieno di negozietti e ristorantini dove cucinano granchi giganti e pesce, sulle piattaforme del porto al Pier 39 si riuniscono i leoni marini e da lontano osserviamo l’isola di Alcatraz.

Facciamo un giro in cable car, il famoso tram che percorre tutta la città lungo le strade che salgono e scendono offrendo uno spettacolo molto bello.

Chinatown è una tappa fissa per chiunque visiti questa città, ma non vi limitate ad attraversare la strada principale e avventuratevi nelle stradine secondarie per osservare questo quartiere abitato esclusivamente da orientali, dove non si parla inglese e le scritte sono tutte in cinese. Qui entriamo in alcuni negozietti e vediamo le cose che mangiano e che essiccano per poterle mantenere a lungo.

Altre mete interessanti sono Financial District, North Beach, la mitica Lombard Street e Civic Center.

Un ricordo particolare è quello del Golden Gate visto da sotto, si accede da una stradina secondaria e si arriva nel punto esatto dove è stato girato “La donna che visse due volte” di Hitchkook; molto suggestivo osservare da giù l’imponente Golden Gate. E’ veramente una città da non perdere e a cui dedicare un bel po’ di tempo.

25/08/06 San Francisco – Chicago – Dublino Prendiamo di mattina presto un aereo verso Chicago e al nostro arrivo ci accoglie una sgradevole sorpresa il volo Chicago – Dublino farà un bel po’ di ore di ritardo. Decidiamo quindi di prendere in maniera positiva questo contrattempo e facciamo un salto al centro di Chicago (loop) per cenare nuovamente nel ristorante Blackies e mangiare il nostro ottimo hamburger prima di finire questo viaggio; anche se di corsa riusciamo a cenare e a tornare in tempo all’aeroporto per prendere il nostro volo di ritorno e lasciare un pezzo di cuoricino in questo meraviglioso paese con le sue terre e le sue campagne sconfinate, i bei paesini di provincia, le sue grandi metropoli e la sua natura selvaggia e suggestiva.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche